Oggi 12 giugno, abbiamo avuto il primo incontro presso Aran per il rinnovo della parte normativa
del CCNL della Dirigenza Medica e Sanitaria 2016/18.
In attesa dell’integrazione all’atto d’indirizzo riguardante le risorse economiche concordate nelle
trattative precedenti, che come sapete sta percorrendo tutto l’iter necessario alla sua validazione,
abbiamo oggi avviato la discussione su una proposta riguardante l’impianto generale
dell’armonizzazione dei fondi contrattuali ed il sistema degli incarichi.
Alla luce di un primo confronto, pur apprezzando alcuni aspetti della proposta che tendono ad
armonizzare le carriere dei professionisti, abbiamo richiesto la ricognizione dei flussi economici
dei fondi per meglio valutare la loro armonizzazione e l’articolato completo sul sistema incarichi
per risolvere le questioni cruciali che in questi anni hanno reso sempre meno esigibile la sua
attuazione in termini professionali e retributivi.
È stato concordato quanto segue:
– il 18 ci verranno inviati i testi quanto più completi possibile
– il 26 Giugno avvieremo la contrattazione sui temi proposti
– il 3 Luglio completeremo la discussione.
– seguiranno altre date di Luglio per affrontare i temi riguardanti il capitolo delle Relazioni
sindacali e quello sui temi del rapporto di lavoro, orario, ferie, festività, mobilità etc.
Per favorire il confronto sui testi che riceveremo da aran convocheremo a breve una
videoconferenza.
Andrea Filippi
Guglielmo Lanza
Renato Costa
Delegazione trattante
Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN
Per chi arriva dalla città bagnata dal Po e dalla Doria Riparia, già capitale dell’Italia sabauda, Roma non è proprio dietro l’angolo. Così, all’annuncio di una manifestazione nazionale, quando già sai che per arrivarci e tornare ti passerai 15-20 ore in un “confortevole” pullman, ti sfiora il sentimento di dire:
– Questa volta no. Non possono farlo altri?
Poi le parole ascoltate in tanti comizi e ripetute alle assemblee fanno capolino nella mente e a poco a poco pensi:
– Ma è sul nostro contratto! Se non mi mobilito io chi dovrebbe farlo al mio posto? E poi sono anche RSU, senza l’esempio perché i colleghi dovrebbero aderire?
© Marco Merlini
E poi.
7 anni di lotte e mobilitazioni ti insegnano a starci, dove bisogna essere.
Noi veniamo dalla Provincia di Torino, sì le Province quelle inutili e da abolire, quelle che il Governo Monti cancellava nel novembre 2011 con la stessa penna con cui alzava l’età pensionabile. Quelle a cui nel 2014 un altro Governo ordinava di porre in esubero il 50% dei dipendenti e non sapevi se ci saresti stato tu, in quelli cacciati per legge e messi sul portale.
Così impari a capire non solo che vuol dire stare senza contratto per 10 anni, con lo stesso stipendio eroso da inflazione e tagli, come i colleghi dei comuni, degli enti parco, dei vigili del fuoco, ma anche che vuol dire non sapere se e dove avrai un posto di lavoro tra qualche mese.
E in quegli anni hai capito che se aspetti che qualcuno si mobiliti per te, senza metterci la faccia, non succederà. Il sindacato vive e si nutre delle istanze che arrivano dalla base, da noi, dai posti di lavoro. Chi è passivo troverà risposte passive…
Così alla fine decidi e parti.
Ritrovo alle 22, venerdì sera, via Pedrotti, Torino.
Arrivo alle 6, sabato mattina, Cinecittà.
Non ci vai per un provino, a Cinecittà, però in fondo il tuo film lo giri, fosse anche solo da comparsa contribuiresti a qualcosa di collettivo.
Li guardi i tuoi compagni di viaggio, Paola, Ernesto, Pasquale, Nino… Chi da solo, chi ha la figlia al seguito. Tutti con le ossa infelici ma condividi con loro un destino, e la brioche romana della prima mattina riconcilia con la vita…
Poi la fila indiana, la metro, la prima piazza.
Prendiamo le magliette di Funzione Partigiana, quelle che dovranno creare l’onda rossa all’arrivo a piazza del Popolo.
Il sole già picchia e pensi: dopo sarà peggio, sono solo le 10!
© Marco Merlini
Comincia il corteo. Il percorso è breve.
A Roma, di cortei ce ne sono sempre e ovunque, ma qualche passante chiede e quando rispondi: “manifesto per il contratto, perché tutti hanno diritto a un contratto rinnovato”, la gente è solidale. Perché è lavoro, perché è diritti, perché è salario. Tutti lo vivono. Tutti quelli, come ripete da un po’ Landini, che hanno bisogno per vivere di lavorare.
Si arriva alla scalinata che scende a piazza del Popolo, siamo tanti, un’onda rossa, con chiazze verdi e blu dei colleghi confederali.
Tanti e tutti vorrebbero stare davanti, e mentre ti avvicini saluti il compagno di Palermo, gli amici di Firenze, quelli con cui hai già lottato, e a volte vinto, altre battaglie.
Il momento più bello è quando parla la Segretaria nazionale della categoria, Serena Sorrentino, è una donna colta, che argomenta, che fa breccia con i concetti e non alzando la voce.
Già l’incipit è un colpo al cuore. Ricorda i nomi di Giuseppe Butera e Giuseppe Rubino, due colleghi cantonieri, operai delle strade, che non ci sono più perché una macchina li ha travolti e ammazzati a febbraio, mentre riparavano una buca, mentre facevano il loro dovere. Vittime di un pirata, ma vittime anche dei bassi numeri di personale, dove ti raddoppia il carico di lavoro, dove le squadre sono sempre più piccole.
Come chiede la Sorrentino, come grida la piazza, bisogna assumere, assumere, assumere. In tutti i settori.Poi è un crescendo fino alla fine.
“Questa battaglia la vinciamo.”
© Marco Merlini
La vinciamo?
Sì, se sapremo esserci, voler contare, NON pensare: “Non ci vado, andrà lui, non sono neppure sindacalizzato”.
Il contratto, le assunzioni, servono a tutti e sono di tutti, per vivere meglio.
Perseverando un po’ ci scappa un saluto a Maurizio Landini, una foto con la Segretaria.
È il momento di ritornare. Il pullman per Torino ci aspetta.
È stata una giornata in prima persona, non vacanze romane.
Ora sopravvivere fino a casa, al letto.
Domenica riposo.
Lunedì si riprende, in ufficio.
È stato giusto così.
Al MiBAC
Sig. Ministro
prof. Alberto Bonisoli
Sig. Capo di Gabinetto
dr.ssa Tiziana Coccoluto
Sig. Segretario Generale
dr. Giovanni Panebianco
Sig. D.G. Organizzazione
dr.ssa Marina Giuseppone
Sig. Direttore del Servizio II – D. G. Organizzazione
prof. Alessandro Benzia
LORO SEDI
Oggetto: Riforma del MIBAC
Sig. Ministro, Sig. Capo di Gabinetto, Sig. Segretario Generale, Sigg. Direttori,
nei precedenti incontri con il vertice politico del Ministero avevamo creduto di poter condividere, pur nella diversità dei ruoli, un percorso finalizzato alla socializzazione di scelte e atti di indirizzo riverberantisi su tutto il personale. Da due giorni, invece, prendiamo atto che sono mutate unilateralmente le regole del gioco. E non per volontà nostra.
Su La Repubblica dell’altro ieri è comparso un articolo a firma Francesco Erbani inerente ad alcune novità nella riorganizzazione degli uffici, novità che incidono notevolmente sulle informazioni acquisite finora perché riguardano la riduzione dei musei autonomi e probabili accorpamenti. Nelle slide fatte oggetto del nostro ultimo incontro tali informazioni non comparivano e – fatto salvo il diritto di modificare un impianto progettuale anche in virtù del recepimento di alcune proposte di parte sindacale – apprendere la loro esistenza da articoli di stampa ci interroga su quale livello si voglia posizionare il rapporto con le Organizzazioni Sindacali del Mibac. A ciò si aggiunga che il fatto che talune sigle siano in possesso di bozze del DPCM più o meno veritiere rende ancor più complicato il concetto di terzietà nelle relazioni sindacali.
Ciò premesso, si chiede con urgenza un’informativa avente per oggetto il testo del DPCM che verrà trasmesso al Consiglio dei Ministri per l’approvazione e un urgente incontro con il Ministro al fine di verificare le prerogative contrattuali relative all’informativa ai sindacati e gli ultimi esiti del progetto di riforma complessiva.
FP CGIL CISL FP UIL PA
C. Meloni G. Nolè – V. Di Stefano F. Trastulli
“È stata avviata oggi la trattativa per il rinnovo del Ccnl di Federcasa 2019-2021. I punti della Piattaforma presentata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si focalizzano su una revisione del testo che, tra le cose, si adegui alle nuove normative e alla valorizzazione della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, miri ad un’evoluzione delle relazioni sindacali che chiarisca le materie rinviate alla contrattazione nazionale e a quella decentrata, e garantisca un’implementazione dei diritti dei lavoratori. Le parti si sono aggiornate con l’obiettivo comune di provare a chiudere la trattativa nel minor tempo possibile.
Nei documenti sulla vertenza Giustizia, vertenza che ha visto il sindacato confederale prima proclamare lo stato di agitazione del personale e poi chiedere il tentativo di conciliazione innanzi al Ministero del lavoro, previsto dalla normativa vigente in tema di sciopero nei servizi pubblici essenziali, abbiamo illustrato la situazione di questo importante settore dello Stato che è letteralmente drammatica. Tutti gli sforzi profusi per indurre l’amministrazione a rispettare gli accordi presi nel 2017 (che, tra l’atro, prevedevano progressioni giuridiche, tra e dentro le arre, e progressioni economiche ossia la valorizzazione del personale in servizio dopo anni di blocco) e ad attuare un piano straordinario di assunzioni (atteso che entro l’anno prossimo la scopertura media di personale raggiungerà il 50% circa, secondo i dati ufficiali forniti dal ministero) non hanno sortito alcun effetto. TUTTO È RIMASTO FERMO!!!! Neanche le trattative sul FUA 2018, aperte a gennaio, sono riprese nonostante i solleciti effettuati anche informalmente.
Per tale motivo, fallito lo scorso 30 maggio il tentativo di conciliazione innanzi al Ministero del Lavoro, abbiamo indetto lo sciopero della Giustizia (al momento per la sola Amministrazione Giudiziaria) per il prossimo 28 giugno.
Al fine di sensibilizzare i lavoratori sulla pesante situazione della Giustizia, sulle conseguenze scaturenti soprattutto dalla grave scopertura di personale, sulle altre ingiustizie che stanno subendo e soprattutto sull’importanza di tale iniziativa di lotta vi chiediamo di indire nei prossimi giorni e fino alla data dello sciopero assemblee unitarie nei principali uffici giudiziari. Inoltre al fine di dare visibilità all’esterno alle nostre iniziative vi chiediamo di predisporre davanti agli uffici più importanti sit in, presidi e volantinaggi in occasione dello sciopero. È necessario coinvolgere la dirigenza degli uffici e, anche attraverso comunicati stampa, la cittadinanza.
Il momento è particolarmente delicato ed occorre la massima collaborazione di tutte le nostre articolazioni territoriali. Per tale motivo, al fine di dare adeguato supporto alle iniziative locali, siamo disponibili a partecipare direttamente alle assemblee che saranno convocate presso gli uffici giudiziari. Vi invitiamo infine a vigilare affinché sia scrupolosamente osservata la vigente disciplina in tema di servizi essenziali da assicurare nella Giustizia in caso di sciopero, attivando in caso di violazione le iniziative anche giudiziarie per la tutela delle prerogative sindacali lese.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso
“Siamo soddisfatti delle dichiarazioni dell’assessore Venturi sulla necessità di sbloccare il contratto della sanità privata, fermo da ormai oltre 12 anni. Ora attendiamo l’esito dell’incontro di domani con Aris e Aiop e intanto proseguiamo la mobilitazione.” E’ quanto emerso dall’incontro di oggi tra la Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl Fp e Uil Fpl, e l’assessore alle politiche per la salute, Sergio Venturi, in qualità di coordinatore della Commissione Salute, presso la Conferenza delle Regioni, per discutere il tema del rinnovo del contratto della sanità privata, che interessa una platea di circa 250 mila lavoratrici e lavoratori.
Nel corso dell’incontro, fa sapere la Fp Cgil, “ci siamo fatti portavoce della rabbia e dell’esasperazione delle lavoratrici e dei lavoratori che continuano a vedere calpestato un proprio diritto fondamentale da parte di imprenditori, Aris e Aiop, che, come se non bastasse operare in un mercato protetto quale quello dei servizi accreditati, continuano spudoratamente a chiedere che siano i bilanci delle regioni, quindi le tasche di tutte le cittadine e i cittadini, a farsi carico di aumentare gli stipendi di chi opera quotidianamente alle loro dipendenze. Alle Regioni abbiamo chiesto atti concreti, incisivi e immediati – prosegue la categoria della Cgil dei servizi pubblici – che diano il segno della reale determinazione delle istituzioni senza escludere, stante il permanere di questa vergognosa situazione di stallo, la revoca degli accreditamenti”.
“Abbiamo registrato positivamente le dichiarazioni dell’assessore in merito alla necessità di sbloccare il contratto – dichiara la Fp Cgil -, pur nella determinazione a far sì che ognuno produca, nel percorso che deve portare alla conclusione della vertenza, quanto sta in capo alle proprie responsabilità: in primo luogo le imprese. Aspettiamo ora l’esito dell’incontro con Aris e Aiop che si svolgerà domani, a cui seguirà, nell’ultima settimana del mese di giugno, un incontro trilaterale che metterà finalmente tutte le parti coinvolte attorno allo stesso tavolo. Nel frattempo proseguiremo, con la massima determinazione, nelle iniziative di mobilitazione previste nelle prossime settimane”, conclude il sindacato.
Pubblichiamo la nota del Coordinamento provinciale nella quale si ribadisce come a distanza di molti mesi l’Amministrazione non abbia ancora effettuato la sostituzione dei caschi d’intervento proprio a tutela del personale
Pubblichiamo la nota del Coordinamento provinciale, dove si chiede e si ribadisce a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori le necessarie integrazioni di supporti liquidi e nutrizionali.
Pubblichiamo il comunicato della Fp Cgil MB – RSA dove si evidenziano tutte le criticità del nuovo Comando di Monza e Brianza, che invece di decollare sembra già soccombere.
Ci aspettavamo qualcosa in più. Invece, dalla riunione di ieri sera, 10 giugno, nessuna risposta
concreta ci è stata data.
Il Direttore generale ci ha comunicato che è stata attivata una interlocuzione con gli organi di controllo
preposti al fine di avere certezza di eventuali risorse aggiuntive per attivare le nuove P.O.
Entro una settimana dovrebbe arrivare la risposta.
Nel corso del nostro intervento abbiamo ricordato che la CGIl, nel luglio 2018, aveva proposto di
rivedere il complessivo impianto delle figure di responsabilità atteso che entrambe, le POER istituite
per legge e le P.O. dal CCNL, potevano essere considerate un unicum all’interno di un’ area
professionale necessaria ad una efficiente Amministrazione e, conseguentemente, gestirle utilizzando
gli stessi criteri in modo da legare il grado reale di responsabilità con la corrispondente indennità
di posizione.
Ci rendiamo conto che ora il tempo a disposizione non è sufficiente per questa operazione, ma siamo
al contempo convinti che oggi possiamo fare un grande passo in avanti unificando le figure ex
art. 17 ed ex art. 18. Un’unica figura organizzativa permetterebbe di graduare le indennità di posizione
in maniera più razionale e confacente ad una organizzazione complessa e articolata come
quella dell’Agenzia delle Entrate.
Abbiamo fatto presente, altresì, che proprio queste figure organizzative hanno dimostrato la loro
importanza, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del marzo 2015, relativa agli ex incaricati,
nel garantire comunque il funzionamento degli Uffici e il raggiungimento degli obiettivi in quanto
unico punto di riferimento per tutto il personale.
Questo nuovo impianto necessita di ulteriori risorse poiché quelle messe a disposizione dal Fondo
Risorse Decentrate, come previsto dall’art. 77 CCNL, non sono sufficienti.
E’ chiaro che l’impegno preso dal Direttore Generale è fondamentale per arrivare alla sottoscrizione
del relativo accordo.
E’ stato istituita una commissione tecnica che si riunirà già domani, 12 giugno, allo scopo di definire
congiuntamente gli aspetti normativi e contrattuali delle figure organizzative.
FP CGIL NAZIONALE FP CGIL NAZIONALE
Elena Ciola Luciano Boldorini
Cordoglio e vicinanza ai familiari, ai cari ai colleghi del Vigile Antonio Dell’Anna deceduto questa notte durante lo spegnimento di un incendio autocarro a San Giorgio Jonico, Taranto.
Ancora una vittima sul lavoro, ancora un Vigile del Fuoco, ancora un lavoratore da ricordare non per ciò che ha fatto ma per ciò che non farà più.
Ciao Antonio