“I vertici del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mantengono l’assoluto silenzio nei confronti delle diverse richieste di incontro e di informazioni che abbiamo avanzato, mostrando con evidenza la totale mancanza di interesse. Se non vediamo un immediato cambio di passo, passeremo alla mobilitazione”. È quanto dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
“Il Miur versa in condizioni estremamente critiche. Se il diritto allo studio è una priorità serve subito un piano di assunzioni straordinario che colmi le carenze determinate dal blocco del turn-over degli anni precedenti e dall’introduzione di Quota 100. Ma non solo – spiegano i sindacati -. Serve un piano di formazione del personale e uno stanziamento di risorse per il lavoro straordinario”. Diversi i diritti contrattuali che devono essere riconosciuti ai lavoratori, fanno sapere i sindacati. “Il pagamento del FUA 2017, l’apertura dei tavoli di trattativa per il salario accessorio 2018 e 2019, la risoluzione della vertenza relativa ai Buoni Pasto e l’avvio delle trattative per il contratto nazionale integrativo di Ministero”. Infine, “servono informazioni esaustive sulla riorganizzazione degli uffici centrali e dei dipartimenti e sulla riallocazione di compiti e funzioni in tema di cessazioni dal servizio, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di fine rapporto del personale della scuola”.
“I lavoratori del Miur non possono attendere oltre. Senza un significativo e immediato segnale da parte dei vertici, sarà proclamato lo stato di agitazione del personale. Risposte per i lavoratori o sarà mobilitazione”, concludono.
“Sostenere l’idea che militari sempre impiegati in compiti operativi a difesa del paese possano anche assumere ruoli nella dirigenza della Pubblica Amministrazione, per i quali sono necessarie competenze specifiche di altra natura, è un’idea disfunzionale che rischia di non rispondere alle reali esigenze organizzative del dicastero”, spiegano i sindacati. “Senza considerare che una procedura di questo tipo rischierebbe di limitare, di fatto, le posizioni per quel personale civile che già da oggi avrebbe le competenze necessarie a svolgere mansioni dirigenziali”.
“Il rischio è quello di determinare uno stravolgimento dei ruoli della Pa che, così come appare, rischierebbe di subordinare le lavoratrici e i lavoratori della Pubblica Amministrazione alla legge piuttosto che al ccnl vigente – fanno sapere i sindacati -. Per questo ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e alle Commissioni della Difesa di Camera e Senato per capire se vi sia un intenzione chiara da parte del governo e del parlamento di agevolare tale misura, che evidentemente, se confermata, provocherebbe l’immediata reazione dei sindacati confederali, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa”, concludono.
SOTTOSCRITTA L’IPOTESI CCNI 2018
Dopo una lunga ed impegnativa trattativa, fatta al Tavolo negoziale di contrattazione tra
l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL Funzioni Centrali 2016/2018, è
stata sottoscritta da poco l’ipotesi del CCNI 2018 a dispetto di chi, fedele alla filosofia del tanto
peggio tanto meglio, tifava perché non si arrivasse ad un accordo tra le parti.
L’accordo sottoscritto, che adesso dovrà passare al vaglio del Collegio dei Sindaci e dei Ministeri
vigilanti, per la successiva definitiva firma, prevede per la parte economica 2018:
– un aumento delle risorse del Fondo che passa da 443.772.778,26 € a 449.034.395,51 €
con un incremento di circa 5.200.000,00 €;
– una nuova tabella di valori mensili del TEP così declinata: da A1 a C3 480,00 €, C4 485,00
€ e C5 490,00 €. La decorrenza dei nuovi importi sarà 1° giugno 2018 per tutti, ad
eccezione di coloro i quali hanno conseguito l’attuale posizione economica con
effetto 1.1.2018, che si vedono attribuire i nuovi valori a decorrere dal 1° dicembre 2018;
– conservazione del TEP, secondo i nuovi valori in tabella, per il personale Inps che accede
all’ area superiore in virtù di progressioni verticali o di concorsi pubblici a condizione di aver
maturato almeno 2 anni di servizio in Istituto. Questi colleghi, in assenza dell’accordo
sottoscritto, avrebbero perso il TEP ed avrebbero dovuto attendere due anni per maturarlo
nuovamente pur avendo già conseguito una consolidata professionalità in INPS.
– previsione di un’indennità, valore 150,00 euro mensili e non cumulabile con l’indennità di
posizione organizzativa, per il personale amministrativo inquadrato in area C e addetto in
forma prevalente, con specifico ordine di servizio, all’attività di contenzioso in materia di
invalidità civile, così come convenuto con specifico verbale d’intesa sottoscritto il
5/10/2017;
– introduzione per tutto il personale dell’Istituto, in una prima fase l’Amministrazione
avrebbe voluto escludere il personale di area A, di una maggiorazione della retribuzione
oraria del 20% per il periodo di effettivo svolgimento dell’attività di front-office;
– previsione di un termine di tre mesi dalla firma del contratto integrativo per la definizione di
un accordo tra le parti che consenta l’ operatività dell’istituto del tutoraggio, secondo la
formula contenuta nel CCNI 2017, con impegno a far decollare, in tempi brevi, tale istituto,
in applicazione della circolare n.147/2015 e della determinazione presidenziale n.102/2018;
– estensione ai colleghi incardinati nella Sede Virtuale della Direzione servizi agli utenti ed al
personale del Progetto Estratto Conto dipendenti pubblici, della maggiorazione del
coefficiente individuale di attribuzione degli incentivi nella misura del 10%. Tale
maggiorazione è riconosciuta anche al personale del profilo geometra-perito industriale
“con impegno esulante le ordinarie competenze e/o in sussidiarietà per risolvere situazioni
di particolare criticità”;
– incremento di 50,00 € mensili dell’indennità per particolari compiti riconosciuta a tutto il
personale del profilo geometra-perito industriale.
All’interno dell’ipotesi di CCNI 2018 è stata inserita una norma programmatica volta ad
attuare, con il CCNI 2019, l’articolo 77, comma 4, del CCNL 2016/2018 in ordine alla destinazione
alla contrattazione di sede di almeno il 20% delle risorse destinate alla performance.
Nella sezione dedicata alle dichiarazioni congiunte sono stati inseriti i seguenti impegni tra
le parti:
– avvio delle procedure per le progressioni orizzontali A2>A3 e B2>B3 a completamento delle
riqualificazioni professionali all’interno delle aree A e B del triennio 2016/2018;
– rivisitazione dell’attuale modello di misurazione della produttività e della performance
riconosciuto finalmente dalla stessa Amministrazione come inadeguato;
– rimodulazione del sistema indennitario relativo alle posizioni organizzative;
– riduzione ad un anno di anzianità di servizio in Istituto del requisito temporale per il
riconoscimento del TEP.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFINTESA FP
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO Francesco VIOLA
Il 127/18 ha peggiorato le condizioni di lavoro;
l’amministrazione annuncia le solite soluzioni che,
come sempre, graveranno sulle spalle dei lavoratori
La Fp Cgil non ci sta e non concilia
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali nella quale si chiede l’attivazione della procedura di concertazione riguardo il retraining Tpss
Al Capo Dipartimento A.P.
Pres. Francesco Basentini
Roma
Al Capo Dipartimento G.M.C.
Pres. Gemma Tuccillo
Roma
E, p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali
Oggetto: assegnazioni alle sedi di servizio dei Vice ispettori di Polizia Penitenziaria del VI corso.
Egregi Presidenti,
nell’ultima riunione con il Ministro della Giustizia, la FP CGIL aveva chiesto di evitare disparità di trattamento tra il personale amministrato dal D.A.P. e quello amministrato dal D.G.M.C. nelle procedure di assegnazione alle sedi di servizio al termine del corso in oggetto.
Da quanto si evince dal provvedimento GDAP 121002 tali disparità non sono state superate poiché il personale gestito dal D.A.P. ha fatto rientro nelle sedi di appartenenza, mentre quello gestito dal D.G.M.C. è stato trasferito in istituti per adulti che si trovano in prossimità della precedente sede di servizio.
Con tale scelta, l’Amministrazione della Giustizia Minorile e di Comunità è venuta meno all’ intento di recare minor pregiudizio possibile ai corsisti e alle loro famiglie anche in considerazione del lungo iter concorsuale trascorso. Pregiudizio ancor più marcato dalla scelta di non corrispondere loro l’indennità prevista per il personale posto in mobilità. Inoltre, sembra che nel compiere questa scelta non abbia tenuto conto neanche delle istanze di assegnazione provvisoria precedentemente presentate dal su detto personale, alcune per gravi motivi come quelli previsti dalla L. 104/92, al contrario di quanto fatto per il personale gestito dal D.A.P..
Per quanto sopra esposto e al fine di evitare la perdita di professionalità acquisita dal personale attraverso la specializzazione prevista per il settore minorile, la Fp CGIL chiede al D.G.M.C. di modificare la decisione presa ovvero di far rientrare il personale nelle sedi di appartenenza della Giustizia Minorile e di Comunità, anche se in esubero rispetto alla dotazione organica, così come fatto per il personale degli adulti.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini
Riorganizzazione dell’Avvocatura e sulla produttività di professionisti e medici
Ieri si è tenuto l’incontro con l’amministrazione riguardante una serie di tematiche relative ai professionisti.
In particolare, in apertura della riunione sono stati forniti i dati relativi alla performance 2018 di tutti i professionisti nonché dei medici, che hanno evidenziato il parziale disallineamento di numerosi uffici, particolarmente per legali e medici.
Nonché i dati relativi all’attività svolta dall’avvocatura in sussidiarietà, che evidenziano anch’essi scostamenti in alcuni casi rilevanti. In merito a tale argomento ci sarà una nuova convocazione per l’approfondimento di tali dati.
L’amministrazione ha poi illustrato le principali modifiche apportate al sistema di valutazione dei professionisti. Abbiamo ricordato al riguardo che l’amministrazione si era impegnata da tempo alla incardinazione di un apposito tavolo tecnico avente ad oggetto la revisione di tale sistema. L’amministrazione si è quindi impegnata alla più tempestiva convocazione di detto tavolo tecnico. Infine, come da noi richiesto, si è discusso della informativa presentata dall’amministrazione in merito alla istituzione delle avvocature territoriali del Lazio.
Al riguardo, abbiamo posto tre problemi:
1) La violazione delle prerogative sindacali, posto che alcuna informativa è stata invece data in merito alla istituzione delle avvocature regionali sul territorio ed ai conseguenti trasferimenti;
2) L’assoluta insufficienza della informativa in merito agli organici determinati per le avvocature territoriali del Lazio, a tutt’oggi non resi noti, ed alle necessità funzionali che inducono a trasferirvi 8 avvocati dall’Avvocatura Centrale, in netto contrasto con gli organici determinati per tutte le altre avvocature regionali;
3) L’inaccettabilità dei criteri, del tutto indeterminati, proposti per l’individuazione dei legali da trasferire, in assenza di volontari.
All’esito di una articolata discussione l’amministrazione si è impegnata a riconvocare le OO.SS. per proporre una griglia di criteri maggiormente stringente, con punteggi, e ad ampliare l’informativa fornita in merito alla istituzione delle altre avvocature regionali.
Nell’assicurare che vigileremo affinché i nuovi criteri siano tali da assicurare l’obiettività e la trasparenza delle scelte che verranno operate, resta tuttavia il vulnus inferto alle relazioni sindacali ed all’esigenza di trasparenza che non può non connotare scelte organizzative che investono un settore così sensibile della vita dell’amministrazione.
E resta del tutto insufficiente la risposta fornita in merito alla giustificazione dei fabbisogni evidenziati per l’avvocatura regionale del Lazio.
Insistiamo affinché vengano forniti i dati che giustificano un simile organico. E soprattutto auspichiamo un ripensamento, al riguardo, non solo a tutela dei professionisti interessati, ma anche nell’interesse della stessa amministrazione all’adozione di provvedimenti volti al perseguimento dei principi di efficacia e buon andamento dell’azione amministrativa.
IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPS
Matteo Ariano
CCNI SI’ … MA NON BASTA
Si è tenuto nella giornata del 16 aprile un ulteriore incontro relativo al primo Contratto Collettivo
Integrativo dell’INL.
In apertura dell’incontro, abbiamo ribadito la nostra insoddisfazione per la riorganizzazione, che
sta inutilmente esacerbando il clima di incertezza e sconforto già molto presente nel personale in
servizio.
Abbiamo poi posto la questione della formazione del personale; a distanza di mesi, non abbiamo
ancora ricevuto alcuna bozza del piano della formazione, nonostante l’Amministrazione ci avesse
ribadito di avere a disposizione molti fondi proprio per la formazione di tutto il personale. E’ nostra
intenzione sapere come verranno destinati, a chi e per cosa; noi riteniamo che debbano essere
destinati a tutti, ovviamente ciascuno per le proprie specificità professionali.
Restiamo in attesa di avere maggiori dettagli sulle future assunzioni, che diventano sempre più
urgenti, considerando che ci sono uffici in cui il pensionamento del personale amministrativo
determina gravi ripercussioni in termini di efficienza/efficacia dell’azione amministrativa e gravi
ricadute anche sul personale ispettivo, spesso distolto dalla propria funzione istituzionale.
Sono, purtroppo, molteplici i casi di Itl che rischiano di non poter espletare correttamente le attività
istituzionali ed il necessario supporto all’utenza con situazioni di particolare criticità, come ad
esempio l’ufficio di Crotone, dove nonostante gli impegni presi dall’amministrazione ad oggi non
sono state attivate iniziative idonee a tamponare una emergenza che si sta cronicizzando.
Neppure sulla situazione dell’informatica abbiamo alcuna notizia: è stata creata una nuova
Direzione Centrale, ma non sappiamo se abbia iniziato ad affrontare seriamente la questione
urgentissima della reingegnerizzazione delle procedure. Eppure ci era stato detto che le nuove
piattaforme informatiche avrebbero permesso, ad esempio, l’estensione dell’orario di lavoro
sperimentale destrutturato, come anche l’avvio del processo civile telematico e della
visualizzazione degli F23. Per questo, abbiamo chiesto tempi certi per l’estensione definitiva
dell’orario sperimentale, avendo come obiettivo di chiudere entro Giugno 2019 questo aspetto.
Abbiamo rinnovato la richiesta di notizie in relazione al fondo di spese di lite vinte degli Uffici
Legali, mentre sulle progressioni economiche abbiamo espressamente chiesto – visto lo
stanziamento di 4 milioni di euro nel CCNI – una calendarizzazione di una sessione specifica per i
criteri sulle progressioni medesime, in modo tale da non farci cogliere impreparati laddove a
giugno arrivasse una sentenza favorevole per INL e Ministero, perché altrimenti il rischio – che non
intendiamo affatto correre – è di non poter fare le progressioni economiche neppure nell’anno
2019.
Pertanto, oltre alla importantissima definizione del CCNI, è per noi essenziale affrontare e risolvere
con una tempistica strettissima alcune delle questioni sopra elencate: chiediamo, pertanto, che
l’Organismo Paritetico per l’Innovazione sia convocato entro i primi quindici giorni di maggio per
avere: un incontro sulla formazione del personale, uno sull’informatica, uno sul fondo di spese di
lite vinte e uno sulla sperimentazione dell’orario di lavoro e avvio dello smart-working.
Venendo al CCNI, trattandosi del primo integrativo di una Amministrazione di recente istituzione,
intendiamo inserire norme che abbiano una prospettiva di ampio respiro e diano il senso di trovarsi
all’interno di una nuova Amministrazione, non riproponendo schemi precedenti.
In tale prospettiva, è essenziale, a nostro parere, l’inserimento di norme tese a garantire la
trasparenza all’interno dell’INL, ad esempio in relazione alla distribuzione del fondo di produttività a
livello decentrato. Altra questione fondamentale su cui chiediamo un impegno all’Amministrazione
riguarda la creazione di un sistema indennitario, che preveda indennità specifiche per il personale
che ricopre funzioni di particolare responsabilità e per i titolari di Posizione Organizzativa (per i
quali sarà necessario un confronto con l’Amministrazione al fine di definirne i criteri di conferimento
e revoca).
Il prossimo incontro sul CCNI è stato calendarizzato per il 9 maggio, data in cui torneremo a
chiedere con la massima urgenza le riunioni dell’Organismo Paritetico.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Matteo Ariano Michele Cavo Bruno Di Cuia
NON CI FERMEREMO
Ieri abbiamo prodotto le nostre osservazioni sulla bozza del Decreto Interministeriale relativo ad una parte del piano assunzioni. Osservazioni che riteniamo puntuali e analitiche e che si riferiscono alla somma degli impegni assunti e formalizzati in atti normativi.
Noi vogliamo la piena attuazione degli accordi: è un passaggio fondamentale e sentito dai lavoratori.
Non affrontare complessivamente l’attuazione dell’Accordo del 26 aprile 2017 significa tradire il patto stretto con i lavoratori ed i loro rappresentanti, non dispiegare tutte le potenzialità assunzionali significa peggiorare in modo drammatico le condizioni di lavoro e, come successo a Torino, firmare la dichiarazione di resa per impossibilità di rendere giustizia ai cittadini.
Vogliamo un processo che si muova in modo complessivo e integrato, perché solo da questo possono nascere le soluzioni al declino inarrestabile dei servizi che si evidenzia nella situazione di degrado inammissibile per un servizio pubblico essenziale, dove la perdita dei diritti dei lavoratori fa da contraltare alla perdita dei diritti dei cittadini.
Vogliamo un processo di innovazione organizzativa che metta al centro la riqualificazione professionale dei lavoratori e l’occupazione, che riconosca ai lavoratori il diritto alla carriera, metta fine al periodo buio dei blocchi del turn over e si ponga l’obiettivo della piena occupazione, che ridetermini in modo congruo il fabbisogno professionale abbandonando la logica del ribasso e dell’appiattimento professionale.
Vogliamo che si ponga finalmente fine alla stagione del precariato senza diritti, dove la logica della sostituzione del personale di ruolo ha assunto le forme più fantasiose ed inammissibili: la buona occupazione è condizione fondamentale per il rispetto della dignità dei lavoratori.
PER QUESTO NOI NON CI FERMEREMO:
IN ASSENZA DI RISPOSTE SI INTENSIFICHERANNO LE AZIONI DI LOTTA FINO ALLO SCIOPERO DEL PERSONALE, IN DIFESA DELLA DIGNITÀ DEL LAVORO, PERCHÈ LA GIUSTIZIA TORNI AD ESSERE UN DIRITTO CERTO E FRUIBILE DAI CITTADINI. NELLE MORE DEI PRIMI RISCONTRI FAVOREVOLI CGIL CISL E UIL RAFFREDDANO LE RELAZIONI SINDACALI VALUTANDO VOLTA PER VOLTA LE INIZIATIVE DA PRENDERE, COMPRESA LA ROTTURA DELLE RELAZIONI SINDACALI.
FP CGIL FP CISL UIL
Claudio Meloni Eugenio Marra Mimmo Amoroso
UNITI PER PIU’ RISULTATI
Si è tenuta nel corso della mattina di ieri, 16 aprile 2019, l’Assemblea generale del personale indetta unitariamente dalle scriventi OO.SS. per affrontare, insieme ai lavoratori, i temi discussi nell’incontro di contrattazione del 15 aprile u.s. (Addendum all’accordo sui SUSSIDI del 6 agosto 2018, FRD 2018 e FRD 2019, Progressioni economiche orizzontali). Particolare attenzione è stata rivolta anche alle novità legate all’applicazione delle disposizioni contenute nel nuovo Regolamento autonomo di amministrazione e contabilità (Delibera del Consiglio di Presidenza n. 82/2019). Di seguito, una sintesi di quanto rappresentato nel corso dell’assemblea in merito a quanto emerso o definito al tavolo negoziale.
SUSSIDI
Le scriventi, nel prendere atto che le modifiche proposte unitariamente erano state accolte dalla controparte pubblica, hanno apposto la propria firma all’addendum all’accordo del 6 agosto 2018. Per effetto di tale sottoscrizione si procederà alla riapertura dei termini di presentazione delle istanze, che saranno stabiliti con successiva circolare e che, in base a quanto concordato nel corso dell’incontro, dovrebbero protrarsi al 22 maggio p.v.. La liquidazione degli importi spettanti ai lavoratori dovrebbe avvenire entro luglio p.v..
FRD 2018 e 2019 – PROGRESSIONI ECONOMICHE ORIZZONTALI
In relazione alla proposta dell’Amministrazione concernente la ripartizione delle risorse del Fondo 2018, queste OO.SS. hanno espresso perplessità e critiche, e contestualmente, chiesto chiarimenti, in merito ad alcune scelte effettuate dalla parte pubblica, riservandosi necessari approfondimenti alla luce delle disposizioni del CCNL Funzioni Centrali 2016-2018, con particolare riferimento alle modalità di attribuzione al personale dei premi per la performance organizzativa ed individuale.
Per quanto riguarda le PEO (Progressioni economiche orizzontali), queste OO.SS. hanno ricevuto mandato dall’assemblea dei lavoratori affinché si possa arrivare a riqualificare nel 2019 almeno il 30 per cento del personale, con le regole contenute nella piattaforma unitaria presentata il 13 novembre 2018 e con una programmazione che nel corso dei prossimi tre anni riconosca sviluppi economici a tutti i restanti lavoratori dell’Istituto.
Roma, 17 aprile 2019
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
Martedì 16 Aprile sono finalmente ripresi gli incontri tra le organizzazioni sindacali e Sisac, per il
rinnovo di un Accordo Collettivo Nazionale che i medici di medicina generale attendono da un
decennio. La trattativa, ricordiamo, era stata sospesa un mese fa quando Sisac si era presentata
con una proposta economica giudicata da tutti gravemente insufficiente.
Sono stati calendarizzati gli appuntamenti del mese di Maggio, quando il negoziato entrerà nel vivo
dei molti argomenti ancora da affrontare, andando a costruire l’impalcatura di un attesissimo
contratto che -infine- aggiornerà anche per i medici di medicina generale gli aspetti economici e
normativi. Oltre all’adeguamento di un compenso fermo da tempo immemore, tra i principali temi
caldi sotto l’aspetto normativo ricordiamo il piano nazionale della cronicità e quello della
prevenzione vaccinale.
Corre l’obbligo di dover rimarcare come, ancora una volta, alla delegazione di Intesa Sindacale
(alla quale FP Cgil medici è federata) sia stato impedito di partecipare al suo completo. Mentre
l’art. 22 del vigente contratto garantisce il diritto di rappresentatività alle organizzazioni sindacali
aggregate, al contrario un regolamento mai sottoscritto da Intesa limita arbitrariamente a tre il
numero dei partecipanti ammessi di volta in volta alla contrattazione. Ne consegue che, dei quattro
sindacati che costituiscono la confederazione di cui FP Cgil medici fa parte, a turno uno viene
escluso, continueremo a contestare questa limitazione in tutte le sedi opportune.
p. il Coordinamento Fp Cgil Medici
di Medicina Generale
Giorgio Barbieri
Pubblichiamo la lettera del Ministero della Difesa