“Pessima la gestione della Giustizia. L’organico è insufficiente e la metà è prossima al pensionamento con Quota 100, le nuove assunzioni sono insufficienti e lente, il precariato è dilagante, gli accordi non rispettati e le relazioni sindacali al minimo”. Questo il quadro fornito da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa riguardo la situazione della Giustizia per cui si dichiarano pronti alla mobilitazione.
“Nulla si sa dello scorrimento delle graduatorie che dovrebbe essere completato entro giugno 2019 per dotare gli uffici di nuovi funzionari. Nulla si sa del passaggio di area degli ausiliari, dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici. Nulla si sa del tavolo tecnico sulle problematiche degli ufficiali giudiziari. D’altra parte però, con l’applicazione di Quota 100, l’organico in uscita previsto entro il 2021 è di 20mila persone, praticamente il 50% del personale in servizio” informano i sindacati. “E intanto, come se non bastasse, permane il precariato, costituito dai cosiddetti ‘tirocinanti della giustizia’, e insieme ad esso anche il continuo ricorso a processi di esternalizzazione ingiustificata negli Uffici Giudiziari”. Ma non si limitano a questo i problemi per la Giustizia, secondo i sindacati. Infatti il 26 aprile 2017 firmarono un accordo che prevedeva, anche per i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria, la riqualificazione per tutte le qualifiche professionali. “L’attuazione dell’accordo però – fanno sapere i sindacati – è rimasta al palo e tutti i termini previsti sono stati violati”. Questo è solo uno degli aspetti che, secondo le sigle sindacali, denoterebbe la crisi delle relazioni sindacali. “Tutte le richieste inoltrate per risolvere i problemi della giustizia attraverso un confronto costruttivo e per tutelare i diritti dei lavoratori sono rimaste lettere morte. Anche l’ultima richiesta d’incontro, inviata direttamente al Ministro, non ha avuto alcun esito. Drammatica è anche la situazione degli altri settori della Giustizia: Amministrazione penitenziaria, Giustizia minorile e di comunità, Archivi Notarili”.
“Non possiamo rimanere fermi rispetto a questa pessima gestione della Giustizia. Per questo, nell’interesse dei lavoratori e degli stessi cittadini, proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale della Giustizia. E non ci fermeremo finché tutti gli accordi presi non saranno rispettati, i diritti dei lavoratori tutelati a la Giustizia non ritorni alla sua piena funzionalità” concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
Pubblichiamo la ministeriale n.0067189U e la n.0067144U inerenti agli argomenti in oggetto.
Alla Direzione Generale della Formazione
e-mail: issp.roma@giustiziacert.it
Alla Direzione Generale del Personale e delle Risorse
Ufficio VII – Coordinamento Tecnico e Gestione dei Beni Immobili
e-mail: dgrisorse.dap@giustiziacert.it
ROMA
Oggetto:Piano Attività Formative (PAF) 2018 – Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori di 40 ore (ex D.Lgs.81/2008) e Corso di aggiornamento per efficientamento e diagnosi energetiche di 24 ore
I Funzionari Tecnici, hanno partecipato ad entrambi i corsi in oggetto essendo stati invitati a partecipare dalla D.G. del Personale e delle Risorse.
Ebbene, con sommo dispiacere, alla data odierna, sull’apposita piattaforma on line non vedono ancora accreditati, per entrambi i corsi, i Crediti Formativi Professionali obbligatori previsti dal D.P.R. 137/2012 e dal successivo Regolamento di attuazione adottato dal Consiglio Nazionale Ingegneri nella seduta del 21 giugno 2013 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 13 del 15 luglio 2013. Tali crediti formativi, come certamente sono a conoscenza codeste DD.GG., sono necessari per conservare l’iscrizione al proprio Ordine professionale, requisito previsto per l’accesso al proprio profilo professionale dall’esterno.
Si sottolinea come l’accesso ai crediti formativi tramite apprendimento non formale come quello a cui avrebbero dato diritto i corsi citati in oggetto, consentirebbero l’attribuzione di 1 CFP per ogni ora di formazione.
Appare inspiegabile come, pur a distanza di anni, la D.G. Formazione non si sia ancora accreditata direttamente presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri come provider formativo e/o non abbia stabilito regole chiare e precise per l’affidamento dei servizi di formazione alle società esterne presenti sul mercato della formazione professionale tecnica.
Così come appare doveroso che la D.G. del Personale e delle Risorse prenda atto di questa anomalia che alla lunga si potrà ritorcere negativamente, una volta persi i requisiti da parte del proprio personale, sulle possibilità di coprire gli incarichi di progettista, direttore dei lavori e collaudatore e, per determinati limiti di importo delle opere, anche di Responsabile unico del procedimento.
Qualora, viceversa, si ritenga che, alla luce delle recenti disposizioni legislative (art. 24 comma 3 D.Lgs.
50/2016 e ss.mm.ii.), sia sufficiente il possesso della sola abilitazione professionale per la copertura dei
suddetti incarichi (anche se è doveroso ricordare che il riferimento specifico nel testo di legge è alla sola attività di progettazione), si auspica che venga posto un quesito all’Ufficio legislativo del Sig. Ministro della Giustizia per dirimere l’annosa questione.
In ogni caso appare doveroso assicurare un’adeguata e continua formazione professionale a favore dei propri dipendenti, a tutto vantaggio della stessa Amministrazione e degli obiettivi che si intendono perseguire.
Distinti saluti.
Roma, 6 marzo 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Lamonica Marra Amoroso
ASPETTANDO GODOT!
In attesa della formalizzazione di un Vertice politico dell’Istituto che ci consenta in tempi brevi di chiudere i contratti integrativi relativi al 2018 sulla base delle richieste fatte all’Amministrazione dalle scriventi Organizzazioni Sindacali ed aprire il negoziato sui contratti integrativi relativi al 2019, la Delegazione di parte datoriale, come da noi richiesto lo scorso 19 febbraio, ha convocato ieri pomeriggio il Tavolo nazionale sui temi del recupero dell’assegno di garanzia e sui dati di produzione 2018.
L’incontro si è aperto con illustrazione di una circolare su Reddito e Pensione di Cittadinanza – di imminente uscita – in cui saranno fornite prime indicazioni operative. All’interno della Linea di prodotto/servizio Ammortizzatori sociali si individuerà un gruppo di lavoro che farà capo al responsabile della Linea stessa. Le principali attività che i colleghi saranno chiamati a svolgere, saranno 4:
– sistemazione di eventuali omissioni/difformità dell’I.S.E.E., presentate dal cittadino;
– controllo delle autocertificazioni;
– sblocco manuale delle domande bloccate perché oggetto di verifica;
– consulenza, con possibile creazione di sportelli dedicati.
Sono stati già programmati 3 moduli formativi, che si valuterà di estendere ulteriormente, qualora il numero di lavoratori impiegati non si riveli sufficiente rispetto ai carichi di lavoro.
Abbiamo chiesto particolare attenzione all’attività di consulenza, sia perché attività su cui l’Inps sarà sempre più impegnata, sia perché l’attuale carenza di personale impone ai lavoratori di dover svolgere altre attività oltre allo sportello – con forte aumento dei carichi di lavoro e dello stress correlato. Per questo, non possiamo che riaffermare la nostra proposta, formalizzata da tempo, di prevedere, già nel CCNI 2018, specifici riconoscimenti economici per questo tipo di attività: si tratta solo di un primo passo, che dovrà ulteriormente essere rafforzato nel CCNI 2019.
Inoltre, per i prossimi mesi, poiché tutto l’Istituto sarà chiamato a dare priorità a questo tipo di servizi (Quota 100, RdC e PdC), diventerà essenziale pesare le connesse attività ai fini delle conseguenti ricadute economiche in termini di incentivo: su questo, abbiamo chiesto di essere coinvolti, per una migliore valutazione congiunta.
Terminata l’illustrazione dei contenuti della circolare sul reddito di cittadinanza, si è passati ad affrontare il tema del recupero dell’assegno di garanzia (voce cedolino 0P56) per il quale era stata sospesa, nel periodo gennaio 2006 – febbraio 2009, la procedura di riassorbimento nell’ambito degli incrementi tabellari del CCNL 2006/2009, biennio economico 2006/2007, sulla scorta di un verbale di intesa dell’11/10/2007 sottoscritto dall’Istituto e da tutte le organizzazioni sindacali: a distanza di oltre 10 anni l’Amministrazione comunica ai colleghi, personale interessato da processi di mobilità volontaria ante 2006, di procedere al recupero di quanto corrisposto in esecuzione del verbale di ottobre 2007, verbale che autorizzava l’INPS ad agire, a tutela del suo credito, trascorso un anno dalla sottoscrizione dell’accordo medesimo, ossia ottobre 2008. Nel corso della discussione abbiamo chiesto alla controparte, in considerazione della controversia sulla decorrenza della prescrizione del credito, di sospendere qualunque azione di recupero in attesa di un formale parere del Coordinamento Generale Legale investito della questione dalla Direzione centrale Risorse Umane: rispetto alla nostra richiesta la Delegazione di parte datoriale si è riservata di assumere una decisione senza sciogliere il nodo della moratoria dei recuperi in attesa del parere che a nostro avviso va richiesto all’Avvocatura centrale.
Per quanto concerne il tema dei dati di produzione 2018 delle sedi, il prospetto consegnatoci nel corso della riunione presenta, se confrontato con i precedenti, un risultato positivo tanto sull’incentivo ordinario, dove 102 sedi si collocano a 110 e le restanti 37 a 100, quanto su quello speciale dove soltanto 9 sedi su 139 presentano un valore inferiore a 100 (3 tra 90 e 99 e 6 a 80): su tale dato, frutto dell’impegno profuso dai colleghi a tutti i livelli, abbiamo chiesto all’Amministrazione un approfondimento al fine di consentire anche alle sedi collocate sul valore 80 dell’incentivo speciale, in ragione degli eventuali giustificativi prodotti, di allinearsi alla media nazionale. A tale riguardo viene confermata, anche alla luce dei risultati di produzione presentati, l’erogazione del quarto acconto dell’incentivo ordinario 2018 con la retribuzione del mese corrente.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
Pubblichiamo il Decreto del Ministro dell’Interno del 21 febbraio 2019 concernente la ridefinizione della graduazione degli incarichi di funzione ai dirigenti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
COMUNICATO SINDACALE
Si è svolto oggi pomeriggio l’incontro previsto per definire la ripartizione dei risparmi di gestione confluiti nell’avanzo di esercizio 2017.
E’ stato un incontro cordiale, che ha visto un confronto serrato con tra l’Amministrazione e le OO.SS. che partivano, quasi tutte, da posizioni contrapposte.
Ma dopo un’attenta discussione si è raggiunto un accordo che prevede la ripartizioni dei fondi con il 95% alle Aree ed il 5% alla Dirigenza.
( L’anno scorso le percentuali erano state del 90% e 10%).
Questa differente percentuale, è stata determinata dall’aumento, che c’è stato, nella parte fissa della Dirigenza a differenza del leggero calo registrato nella parte spettante ai livelli.
Le Organizzazioni sindacali, a maggioranza, si sono ritenute soddisfatte dell’accordo ed ora aspettano con impazienza che si apra il tavolo all’Aran per il rinnovo del CCNL di Comparto.
Inoltre l’Amministrazione ha comunicato che entro marzo provvederà al pagamento del FUP semestrale a tutto il personale.
Roma 6 marzo 2019
p.FP-CGIL/PCM
Gianni Massimiani
Pubblichiamo la Circolare per la scelta tra specialista nautico di macchina e di coperta prevista dell’art. 250, c. VIII, del D.Lgs. 127/18 funzionale alle successive attività di reinquadramento.
Con la circolare n. 4464 dell’1/02/2019 avente ad oggetto “Cessazioni dal servizio del
personale scolastico dal 1° settembre 2019 a seguito delle disposizioni in materia di accesso al trattamento di pensione anticipata introdotte dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n.4. Indicazioni operative” il MIUR tramite il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha dato disposizioni per la gestione delle domande di cessazione dal servizio, indicando metodologie e scadenze sulla base “dei recenti accordi condivisi tra i vertici dell’INPS e quelli del MIUR”.
Nella fattispecie viene fissata la data del 31 marzo 2019 come termine ultimo per la sistemazione delle istanze POLIS presentate entro il 12 dicembre 2018 e quella del 17 maggio 2019 per le istanze POLIS presentate dopo il 12 dicembre ed entro il 28 febbraio 2019.
Viene inoltre data indicazione agli Ambiti territoriali e provinciali del MIUR e alle Istituzioni scolastiche di utilizzare esclusivamente, per i pensionamenti 2019, l’applicativo nuova Passweb, in qualità di strumento di scambio di dati fra l’Istituto e le pubbliche amministrazioni, riservando a casi eccezionali la possibilità di utilizzare il sistema SIDI aggiornando i dati settimanalmente e comunque entro le scadenze indicate.
Sappiamo che gli USR si stanno comportando in maniera piuttosto disomogenea rispetto alla gestione delle istanze di pensionamento, e ci vengono segnalate molte criticità. Per avere un quadro completo vi chiediamo quindi di comunicarci la situazione sui vostri territori ed in particolare:
Effettiva possibilità di rispettare le tempistiche indicate
Gestione o meno del passaggio al sistema Passweb (e nel caso eventuali accordi per
formazione con INPS provinciale etc.)
Rapporti con le Istituzioni Scolastiche sul tema specifico (delega di funzioni e/o
collaborazione)
Questi dati ci saranno utili nel confronto con l’Amministrazione che pare a tutt’oggi
sottovalutare gli effetti dell’entrata in vigore del decreto 28 gennaio 2019, n.4 sulle attività degli
uffici e sui carichi di lavoro degli addetti, con il rischio effettivo di non riuscire a garantire il diritto a
pensione ai lavoratori che fanno istanza.
Crediamo sia evidente che, a fronte di tale sottovalutazione, non possiamo permettere che
le responsabilità di eventuali disservizi ricadano sui lavoratori, e che magari su questa base si
rischi che venga messa in discussione l’attribuzione delle funzioni in capo agli USR.
FP CGIL Nazionale
Anna Andreoli
Il giorno 5 marzo 2019 si è tenuta presso la sede di Via Vitorchiano della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’assemblea degli iscritti e simpatizzanti della Fp CGIL.
I partecipanti hanno preso atto della circolazione di un documento di origine non conosciuta che rappresenterebbe le linee di indirizzo del Governo per il CCNL 2016-2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un documento che non fornisce alcuna indicazione sulle risorse disponibili e sulla relativa copertura per fare fronte al rinnovo contrattuale, né in merito all’adeguamento della retribuzione almeno alla perdita del potere di acquisto intervenuta in 10 anni di vacanza contrattuale; nulla di tutto ciò, ma solo un riferimento alla stabilizzazione della retribuzione prevista all’articolo 18 del CCNI. In compenso, si rileva un atteggiamento provocatorio, che delinea una retribuzione fondata sul “comportamento” del dipendente, con gli immancabili riferimenti alla “meritocrazia”, parola così svuotata di senso da essere ormai solo l’inutile ornamento di qualsiasi documento sulla pubblica amministrazione.
Quale che sia l’attendibilità di tale documento, i presenti all’Assemblea hanno approvato all’ unanimità l’allegato documento, coerente con la piattaforma elettorale RSU, che delinea i principi fondamentali e le proposte specifiche per l’avvio della contrattazione.
L’assemblea ha dato mandato alla Fp CGIL di condividere queste proposte con le altre organizzazioni sindacali, prioritariamente con le altre organizzazioni confederali (CISL e UIL) come punto di partenza per la costruzione di una piattaforma comune.
APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Segue allegato
Premesse
La proposta della Fp CGIL in merito alla contrattazione di comparto parte da alcune premesse fondamentali già contenuti in altri CCNL siglati dalla CGIL CISL UIL e altra OO.SS che regolamentano le aree della salute, dei permessi, relazioni sindacali, insomma dei diritti che riguardano tutti i Comparti.
Nello specifico per il Comparto PCM, in coerenza alla piattaforma RSU, proponiamo al confronto e alla discussione i seguenti 4 punti che costituiscono principi a cui ispirarsi e ulteriori 12 punti per la successiva fase di contrattazione:
a. uguale lavoro deve essere retribuito in uguale misura e con uguali criteri; proprio per questo principio, si deve riconoscere l’articolata organizzazione della PCM e le specificità organizzative e professionali dei diversi dipartimenti, Uffici e strutture che la compongono;
b. il comparto della PCM è il luogo ideale dove sperimentare strumenti innovativi nella P.A. per adeguare i contratti alle mutate condizioni del mondo del lavoro e della società per l’equilibrio vita-lavoro ed un servizio più efficiente all’utenza;
c. la contrattazione nazionale (di primo livello contratto PCM) e decentrata (di secondo livello centrata sulle diversità organizzative dei 18 dipartimenti, 24 Uffici, 2 unità tecniche e 7 strutture di missioni) sono lo strumento fondamentale per promuovere la professionalità e la qualità della vita nei luoghi di lavoro, e non solo strumento di adeguamento economico;
d. occorre superare la differenza tra il lavoro formalmente descritto nel contratto di lavoro e quello effettivamente svolto in molti ambiti della PCM.
Contrattazione nazionale
1. La stabilizzazione della quota di salario accessorio corrispondente alla quota fissa riconosciuta ai sensi degli articoli 15 e 18 del CCNL attualmente in vigore con conseguente aumento delle voci salario accessorio come base di calcolo ai fini della pensione. Aumenti ulteriori delle retribuzioni non possono essere uno scambio da tradurre in un aumento di ore di lavoro.
2. Il salario deve essere legato alla produttività, non alle ore di lavoro così come tutte le indennità accessorie. Si devono trovare in sede contrattuale gli strumenti per la misurazione della produttività.
3. Nessuno incremento dell’orario ordinario (che sarebbe, tra l’altro, in direzione opposta a quanto previsto nel CCNL delle funzioni centrali).
4. Individuazione Posizioni Organizzative successive e coerenti ad analisi organizzative delle linee di attività.
5. Lavoro agile: incremento delle soglie relative alla partecipazione, ampliamento delle ore previste e suo utilizzo per la gestione delle attività svolte in regime di reperibilità con riconoscimento delle relative indennità (incluso straordinario). Superamento della fase sperimentale.
6. Analisi organizzativa dei processi lavorativi per valutare l’eventuale superamento delle categorie A e B, sulla base di criteri oggettivi. Stabilizzazione del personale precario.
7. Riconoscimento di specifiche indennità di funzione, come previsto in altri CCNL siglati.
8. Istituzione dei profili professionali polivalenti: all’uopo costituzione di una commissione paritetica per la loro definizione (vedi CCNL funzioni centrali).
9. Istituire la previdenza complementare per il personale di comparto.
10. Prevedere n ambito contrattuale un percorso che coinvolga i datori di lavoro della PCM quali interlocutori per l’individuazione di istituti contrattuali atti allo svolgimento dei compiti dei dipartimenti della PCM, anche in situazioni non ordinarie.
11. Introduzione del diritto alla disconnessione dai sistemi telematici, connesso alla regolamentazione della reperibilità e all’utilizzo del lavoro agile.
12. Introduzione di un’assicurazione professionale per attività svolte nell’ambito dei compiti di ufficio.
Ieri 4 marzo 2019, a Torino, dopo una lunga sospensione, è ripreso il confronto per il rinnovo del
Contratto nazionale.
Come ricorderete, dopo aver quasi concluso la riformulazione della parte normativa, la discussione
era stata sospesa quando si stava affrontando la parte economica.
Abbiamo affrontato alcuni argomenti che erano rimasti in sospeso ed abbiamo ridiscusso parte di
quanto avevamo già condiviso, poiché per le materie inerenti il mercato del lavoro si deve tener conto del Decreto Dignità.
Nello specifico, abbiamo condiviso di:
– aggiornare l’articolo relativo al tempo determinato tenendo conto delle nuove limitazioni
temporali (12 mesi acausali, 24 mesi con le causali)
– ridurre del numero di proroghe e rinnovi (da 5 a 4)
– inserire le causali previste dalla legge
– introdurre un limite complessivo pari al 30%, tra contratti a tempo determinato e
somministrazione a tempo determinato.
Su richiesta della controparte si è avviato il confronto:
– sul lavoro stagionale, specialmente per quanto riguarda le attività di soggiorno e le strutture
ricettive, condividendo la necessità di perimetrare correttamente la stagionalità al fine di evitare
utilizzi non conformi, penalizzanti per le lavoratrici ed i lavoratori
– sulla necessità della controparte di introdurre un nuovo articolo per regolamentare l’obbligo di
residenza notturna in struttura; nella loro ipotesi si prevede un’indennità per turno pari a 30 euro
– sulla necessità di specificare correttamente le modalità di calcolo delle quote di riserva in
materia di lavoratori svantaggiati.
Nella seconda parte dell’incontro, in merito alla decorrenza del nuovo CCNL, abbiamo convenuto
che sarà 1.01.2017 – 31.12.2019.
Per quanto riguarda la parte economica, la controparte ha confermato le criticità politico/strutturali
del sistema dei servizi nelle regioni, dovuta soprattutto al blocco delle tariffe, che perdura da troppo tempo,e, pertanto, ha dichiarato l’estrema difficoltà a confermare la proposta di aumento già avanzata oltre un anno fa.
Pur comprendendo le difficoltà e le criticità, che sono però comuni in tutto il Terzo Settore, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo respinto la loro proposta economica poiché la consideriamo insufficiente e non riteniamo possibile sottoscrivere il CCNL a queste condizioni.
Nel tempo che ci separa dal prossimo incontro, abbiamo convenuto di avviare una riflessione comune per individuare soluzioni che rispondano alle legittime aspettative retributive del personale, pur tenendo conto della compatibilità economico-finanziarie e della sostenibilità complessiva.
Il prossimo incontro è stato fissato per venerdì 29 marzo, con l’obiettivo di chiudere la parte normativa e di riprendere il confronto sulla parte economica.
Comparto Sanità/SSAEP Il Segretario Nazionale Sanità/SSAEP
Fp Cgil Nazionale Fp Cgil Nazionale
Gianluca Mezzadri Michele Vannini
Tanti gli aspetti sui quali è necessario lavorare, secondo la Funzione Pubblica Cgil. Primo tra tutti le assunzioni al femminile. Infatti al momento è prevista nel Corpo di Polizia Penitenziaria una presenza di donne pari al numero di detenute, attualmente appena il 5%, limite posto solo in questo Corpo. Non si tiene conto di tutti quei ruoli che non prevedono il lavoro con i detenuti, per i quali i concorsi sono aperti ai soli uomini. “Percentuale veramente bassa e misura priva di buon senso. Per questo stiamo lavorando nella direzione di calibrare una proposta assunzionale che tenga conto sì delle specificità e criticità dei ruoli e delle situazioni di pericolo potenziale, ma anche dell’importanza di dare alle donne l’opportunità di svolgere questo lavoro”. Altrettanto importante, fa sapere il sindacato, è la previsione di un’assistenza psicologica per i dipendenti degli istituti penitenziari, che chiaramente si rivolga indistintamente a uomini e donne. “Un atto di civiltà che tarda fin troppo ad entrare nella realtà delle carceri”. In seguito la Fp Cgil chiede un adeguamento delle strutture e dei servizi: bagni, docce e servizi igienici per le lavoratrici, stanze per il pernottamento, spogliatoi e armadietti personali, che al momento sono condivisi tra colleghe donne e colleghi uomini. Altro aspetto è quella della tutela delle lavoratrici madri, attraverso una serie di misure di flessibilità di orari e turni, prevedendo anche delle agevolazioni per quanto riguardo gli asili nido delle strutture. Infine non va trascurata la formazione e la sensibilizzazione al tema della parità di genere, possibile attraverso percorsi formativi specifici rivolti non solo alle lavoratrici ma anche a lavoratori e dirigenti. Tutti questi elementi di novità dovranno essere accompagnati dal monitoraggio del Comitato per le pari opportunità e da un lavoro di ricerca e rendicontazione delle condizioni e del clima sul posto di lavoro, con particolare attenzione al tema della prevenzione e della lotta alle molestie sessuali.
Questa la sintesi della proposta della Funzione Pubblica Cgil avanzata ieri al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, con la promessa di un nuovo incontro per continuare a discutere della questione e delineare in modo sempre più definito le misure più adeguate a garantire le pari opportunità all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria.