“È giunto il momento di portare la parità di genere in quei posti di lavoro, come quello del Corpo di Polizia Penitenziaria, da sempre caratterizzati da una presenza prevalentemente maschile. È un’evoluzione civile dovuta”. Questo lo spirito con il quale ieri la Funzione Pubblica Cgil si è recata al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria per incontrare il capo del Dipartimento, Francesco Basentini, e avanzare delle proposte “nella direzione del buon senso”.

 

Tanti gli aspetti sui quali è necessario lavorare, secondo la Funzione Pubblica Cgil. Primo tra tutti le assunzioni al femminile. Infatti al momento è prevista nel Corpo di Polizia Penitenziaria una presenza di donne pari al numero di detenute, attualmente appena il 5%, limite posto solo in questo Corpo. Non si tiene conto di tutti quei ruoli che non prevedono il lavoro con i detenuti, per i quali i concorsi sono aperti ai soli uomini. “Percentuale veramente bassa e misura priva di buon senso. Per questo stiamo lavorando nella direzione di calibrare una proposta assunzionale che tenga conto sì delle specificità e criticità dei ruoli e delle situazioni di pericolo potenziale, ma anche dell’importanza di dare alle donne l’opportunità di svolgere questo lavoro”. Altrettanto importante, fa sapere il sindacato, è la previsione di un’assistenza psicologica per i dipendenti degli istituti penitenziari, che chiaramente si rivolga indistintamente a uomini e donne. “Un atto di civiltà che tarda fin troppo ad entrare nella realtà delle carceri”. In seguito la Fp Cgil chiede un adeguamento delle strutture e dei servizi: bagni, docce e servizi igienici per le lavoratrici, stanze per il pernottamento, spogliatoi e armadietti personali, che al momento sono condivisi tra colleghe donne e colleghi uomini. Altro aspetto è quella della tutela delle lavoratrici madri, attraverso una serie di misure di flessibilità di orari e turni, prevedendo anche delle agevolazioni per quanto riguardo gli asili nido delle strutture. Infine non va trascurata la formazione e la sensibilizzazione al tema della parità di genere, possibile attraverso percorsi formativi specifici rivolti non solo alle lavoratrici ma anche a lavoratori e dirigenti. Tutti questi elementi di novità dovranno essere accompagnati dal monitoraggio del Comitato per le pari opportunità e da un lavoro di ricerca e rendicontazione delle condizioni e del clima sul posto di lavoro, con particolare attenzione al tema della prevenzione e della lotta alle molestie sessuali.

Questa la sintesi della proposta della Funzione Pubblica Cgil avanzata ieri al Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, con la promessa di un nuovo incontro per continuare a discutere della questione e delineare in modo sempre più definito le misure più adeguate a garantire le pari opportunità all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria.

 

Leggi le nostre proposte

Parte il Reddito di Cittadinanza.

Nei giorni scorsi abbiamo condotto un’indagine per mettere al centro il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici nella gestione di questa nuova e complessa misura voluta dal governo. Un viaggio in tre tappe da ripercorrere adesso che la misura è operativa, per indagare attraverso la voce dei lavoratori gli effetti che avrà sul lavoro pubblico: Centri per l’impiego, Comuni e Inps.

 

 

Parco dell’Appia Antica, Soprintendenza olistica di Roma e Museo Nazionale Romano senza sedi

“Da tre anni i lavoratori del Parco dell’Appia Antica, della Soprintendenza olistica di Roma e il Museo Nazionale Romano non hanno delle sedi di lavoro definite, sono dispersi e in ambienti sovraffollati. E dopo tre anni di attesa la soluzione proposta è quella di far sparire gli uffici e di spostare il personale, trattando i lavoratori come pacchi postali. Se il Ministero dei Beni Culturali non rivede la sua posizione, ci prepariamo alla mobilitazione”. Questa la posizione di Funzione Pubblica Cgil e Funzione Pubblica Cgil Roma e Lazio in merito alla vicenda degli istituti romani.

“Il Parco dell’Appia Antica, la Soprintendenza olistica di Roma e il Museo Nazionale Romano continuano a non avere delle sedi proporzionate agli organici e alle attività istituzionali – spiegano i sindacati -. Da tre anni ormai i lavoratori di questi istituti continuano ad essere dispersi in più sedi, in ambienti sovraffollati, con archivi nei corridoi, indirizzi plurimi e un infinito caos organizzativo. Da oltre due anni stiamo chiedendo al Ministero di risolvere il problema logistico dei tre istituti coinvolti, individuando delle sedi funzionali e dignitose per degli uffici pubblici tanto importanti. Lo scorso 18 febbraio abbiamo avuto un incontro dagli esiti imbarazzanti. La proposta del Ministero decretava semplicemente la sparizione degli uffici del Parco Appia dagli edifici del Mnr, un ulteriore travaso per alcuni uffici della Soprintendenza e lo spostamento coatto di parte del personale Mnr senza neanche un confronto con i lavoratori interessanti. Insomma, nessuna soluzione sensata, definitiva e soddisfacente“.

“Riteniamo assai grave la spartizione tentata nella riunione – commentano -. Pare, però, che ci sia il più completo disinteresse per il destino di questo fondamentale pezzo della storia culturale del Paese. Si spostano i lavoratori senza alcuna programmazione logistica ed organizzativa. Ogni istituto deve avere una sede propria ed adeguata alla missione istituzionale. Chiediamo il ritorno al confronto e alla ragionevolezza, oltre che la tutela di tutti i lavoratori dei tre istituti. Qualora invece si dovesse proseguire su una strada mortificante per il lavoro e per il prestigio stesso delle istituzioni, agiremo di conseguenza con iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica” concludono.

Pubblichiamo la Circolare dell’Ufficio Attività Sportive e il relativo allegato di riferimento al 16° Campionato Italiano VVF Tiro a Volo fossa Olimpica 6° Campionato Italiano VVF tiro a Volo Skeet Memorial Bombardi Giancarlo che si svolgerà a Conselice (RA) dal 7 al 9 maggio 2019

In dirittura di arrivo salario accessorio 2016 e 2017 e completamento procedura passaggi

Dopo l’incontro di ieri, 4.03.2019, tra le OO.SS. e la Direzione del Personale dell’Agenzia delle Entrate, si avvicina la chiusura degli accordi in merito al salario accessorio 2016 e 2017, nonché per il completamento del programma sui passaggi di fascia economica per tutto il personale in servizio.
In merito al salario accessorio, si è provveduto a siglare gli accordi di riparto tra dirigenti e funzionari sia della quota incentivante 2017 sia del cosiddetto comma 165, sempre per la stessa annualità, negli stessi termini di precedenti accordi.
Quanto sopra, quale subordinata alla richiesta delle OO.SS. di trattare e siglare contemporaneamente entrambe le annualità, al fine di evitare ulteriori danni ai colleghi in merito al ritardo nell’erogazione di quote significative di salario rispetto all’espletamento delle attività di riferimento. Grazie a questa operazione si potrà azzerare il ritardo accumulato sul 2016, chiudendo contestualmente il 2017.
A questo punto per completare l’intera operazione l’Agenzia ha chiesto un breve rinvio, incontro prossimo il giorno 11.03, al fine di predisporre sia la costituzione del FPSRUP 2017 che un’ipotesi di riparto delle relative risorse economiche disponibili.
Pertanto dopo un approfondimento al tavolo circa i criteri di ripartizione delle risorse relative al Fondo risorse decentrate dell’anno 2016, si è convenuto come sopra evidenziato, di aggiornare il tavolo alla data citata per l’esame e la sottoscrizione di entrambi gli accordi.
Come è noto la chiusura dell’annata 2016 ha comportato notevoli difficoltà, anche di ordine economico, visto il ritardo nella predisposizione del relativo decreto ministeriale, nonché sui criteri di riparto in ragione dell’eccezionalità delle attività svolte, ma il completamento dell’intero programma negoziale del biennio consentirà di raggiungere il risultato prefissato.
Nel contempo, alla luce delle pregresse valutazioni sulle modalità per l’effettuazione della terza “tranche” del programma “passaggio di fascia per tutti i colleghi”, vi è il consapevole e condiviso convincimento che a breve potrà essere sottoscritto un accordo per la definitiva chiusura della procedura in questione, con piena soddisfazione delle parti.

FP CGIL            CISL FP             UILPA                CONFSAL/UNSA               FLP
BOLDORINI         SILVERI        CAVALLARO            SEMPREBONI       CEFALO/PATRICELLI

Al Mibac
Sig. Capo di Gabinetto
dr.ssa Tiziana Coccoluto

Sig. Segretario Generale
dr. Giovanni Panebianco

Sig. D.G. Organizzazione
Dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Presidente Commissione Elettorale
dr. Gino Famiglietti

LORO SEDI

Oggetto: modalità di voto on line per le elezioni dei Tre Rappresentati del Personale in seno
al Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici.

Sig. Capo di Gabinetto e signori Dirigenti,
nel corso del confronto sulla regolamentazione delle elezioni per il rinnovo abbiamo espresso
profonde perplessità rispetto alla decisione di procedere nella modalità esclusiva “on line”, in
particolare rispetto alla possibilità di voto dal personal computer domestico senza utilizzare la
strumentazione in uso presso l’Amministrazione.
Pur prendendo atto delle reiterate rassicurazioni circa le garanzie di sicurezza sul rispetto della
segretezza e dell’esclusività del voto, a nostro avviso la modalità che consente l’utilizzo dei personal
computer domestici presenta a monte dei problemi che nessuna procedura di sicurezza potrebbe
garantire. Ad esempio il voto può essere inficiato dalla cessione ad un unico soggetto delle password
di accesso consentendo allo stesso di poter accedere alla votazione in luogo di altri.
Ciò stante le scriventi OO.SS. ritengono che solo l’utilizzo della strumentazione in uso presso
l’Amministrazione possa fornire ragionevoli garanzie di segretezza e regolarità delle votazioni e
pertanto si chiede a codesta Amministrazione di rivedere tali modalità consentendo l’esercizio del voto solo tramite i terminali in dotazione agli Uffici, rendendo il link di accesso ben visibile nella pagina RPV.
In caso contrario si fa presente che, tramite i propri membri designati all’interno della Commissione
Elettorale, le scriventi OO.SS. chiederanno la verifica degli IP di partenza dei voti, riservandosi ogni
opportuna valutazione conseguente qualora si dovessero registrare addensamenti sospetti di voti
provenienti da un unico IP.
In calce a tali problematiche si chiede una sospensiva dei tavoli sindacali nazionali dal 18 marzo in poi
(con esclusione dell’incontro già programmato con il sig. Ministro), al fine di consentire lo svolgimento
della campagna elettorale sul territorio nazionale.
Si chiede altresì di verificare che nell’elenco degli elettori siano stati inseriti anche gli ultimi assunti di
questi recenti mesi.
Nel restare in urgente attese di formale riscontro alla presente nota si porgono distinti saluti.

 

FP CGIL                                           CISL FP                                       UIL PA
C. Meloni                               G. Nolè – V. Di Stefano                      F. Trastulli

Pubblichiamo le note dei Coordinatori Regionali delle OO.SS. Fp Cgil VVF e Fns Cisl,  nelle quali chiedono al Direttore Regionale la pubblicazione della graduatoria finale del personale, per la partecipazione al corso per aspiranti formatori professionali  indetto dalla DCF.

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione che di fatto avvalora quanto avevamo espresso nelle note del 11 Gennaio 2019 e del 21 Gennaio 2019. Le problematiche inerenti il percorso formativo per gli aspiranti formatori professionali alla fine si sono tutte presentate; a pagarne le spese come al solito le lavoratrici e i lavoratori.

CONSIGLIO SUPERIORE: LE NOSTRE INDICAZIONI PER I COMITATI E LE NOSTRE LISTE

Nei prossimi giorni (5,6,e 7 marzo) ci saranno le elezioni per il rinnovo dei Comitati Tecnico-scientifici del Consiglio Superiore. Come d’abitudine forniamo le nostre indicazioni rispetto alle auto candidature presentate:

Comitato per i beni librari e gli istituti culturali : Luca Bellingeri, attuale Direttore BNF ex membro del passato Comitato;

Comitato Economia della Cultura: Susanne Meurer, Funzionaria Storica dell’Arte in servizio presso il Polo Museale del Molise;

Comitato Archivi: Raffaele Traettino, Funzionario Archivista, attuale Direttore dell’Archivio di Stato di Caserta

Comitato per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico: Marica Mercalli attuale Dirigente SABAP Umbria.

Vi preghiamo pertanto di convogliare le vostre preferenze verso queste candidature, che a nostro avviso rappresentano meglio di altre le competenze e lo spessore utile ad un lavoro di qualità all’interno dei Comitati di riferimento.

La nostra lista alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore.

il 2/4 aprile si svolgeranno invece le elezioni dei tre Rappresentati del Personale in seno al Consiglio Superiore. Un appuntamento estremamente importante e certamente da non sottovalutare. In un certo senso si possono definire elezioni di medio termine ed in un certo senso, con i dovuti limiti legati alla specificità di queste elezioni, misurano il nostro stato di salute tra i lavoratori.

Nei prossimi giorni vi invieremo il nostro programma elettorale che si intreccia con l’attuale discussione sul riassetto del Ministero, la cui organizzazione è stata fortemente messa in crisi, in particolare nei cicli lavorativi che si occupano della tutela del nostro patrimonio culturale, dallo “tsumani” causato dalle riforme Franceschini. E che tocca e mette al centro i progetti di riorganizzazione finalizzati a ridare qualità ed efficacia ai servizi che si erogano ai cittadini e a ridare dignità ed il giusto valore al lavoro nei beni culturali.

Abbiamo presentato una lista che riteniamo un mix di esperienza e qualità:

Giulia Barrera: Funzionario Archivista, Rappresentante già eletta nello scorso Consiglio Superiore, assai conosciuta ed apprezzata per il suo costante impegno in favore dei settori che si occupano della tutela;

Mariangela Bruno: giovane ed apprezzatissima studiosa, dipendente del Museo di Palazzo Reale di Genova ed attualmente impiegata nel profilo di Funzionaria Bibliotecaria alla Universitaria di Genova, essendo stata reclutata tra gli Esperti assunti a tempo determinato;

Matteo Scagliarini: AFAV in servizio presso il Polo Museale Pugliese. Un nostro compagno esperto e competente su tutte le questioni organizzative e del lavoro, vero punto di riferimento nel Coordinamento Nazionale e sul territorio.

Una lista qualificata che rappresenta degnamente la nostra Organizzazione Sindacale e che deve essere sostenuta tramite una campagna elettorale capillare da avviare tramite l’indizione di assemblee nei luoghi di lavoro e pertanto vi invitiamo a rappresentarci le vostra richieste, al fine di garantire la nostra presenza e/o di quella dei nostri candidati.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

A seguito del nostro sollecito ribadito in più occasioni, non in ultimo al Tavolo Tecnico per la Formazione, pubblichiamo la nota della DCF che prevede le sezioni di recupero delle prove scritte per gli aspiranti formatori SA

Senza lavoro i diritti perdono pezzi, la campagna della Funzione Pubblica Cgil

Un’emorragia di dipendenti pubblici, tale da far cadere a pezzi l’intero sistema pubblico. Una tendenza da invertire, immediatamente, attraverso l’adozione di un piano straordinario di nuova occupazione nelle pubbliche amministrazioni che dia lavoro ad almeno 500 mila persone nei prossimi tre anni, per poter garantire un’adeguata offerta di servizi ai cittadini”. È l’allarme, e la contromisura, della Fp Cgil Nazionale che lancia così la sua campagna #AssunzioniSubito a difesa del lavoro pubblico come valore sociale.

Una campagna che nasce dal quadro che il lavoro pubblico offre. Sono, infatti, osserva la Fp Cgil, “sempre meno, sempre più anziani e con sempre più carichi di lavoro i dipendenti pubblici. Un trend negativo, generato dal pluriennale blocco del turn over e da una contestuale età media molto alta, che si incrementerà ulteriormente a causa dei pensionamenti previsti, pari a circa 500 mila in 3 anni, se non si procederà immediatamente a un piano straordinario di assunzioni”.

Dal 2009 ad oggi nel lavoro pubblico si registrano, infatti, fa sapere la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “circa 165 mila unità in meno, così come emerge dai dati del Conto Annuale dello Stato. Per la prima volta in tutti i comparti dei servizi pubblici si supera l’età media dei 50 anni. Nei prossimi anni si prevede dunque, inevitabilmente, un’accelerazione delle uscite, anche – ma non solo – per via di Quota 100. Saranno circa 500 mila le uscite in 3 anni, di cui 150 mila con la nuova misura di governo”.

Nello specifico, settore per settore: “In Sanità pubblica l’età media è di quasi 51 anni, nelle Funzioni Locali si sfiorano i 53 e nelle Funzioni Centrali si arriva persino a 55 anni. Nei settori interessati dal turn over l’età media si è leggermente abbassata, dove invece non c’è stato nessun elemento di novità si toccano livelli altissimi. Basti pensare che in Italia gli under 34 sono appena il 2% del personale (a fronte di una media Ocse del 18%); gli over 55 invece rappresentano il 45% (media Ocse del 24%). Si tratta esattamente di 595 mila occupati che nei prossimi anni accederanno alla pensione”.

Per queste ragioni, osserva la Funzione Pubblica Cgil, “per mantenere almeno l’attuale livello dei servizi e delle prestazioni negli stessi comparti è necessario assumere nei prossimi 3 anni almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori. Se non si procede immediatamente con un piano straordinario di assunzioni di giovani nelle pubbliche amministrazioni le conseguenze saranno inevitabili. Come abbiamo cercato di esprimere con la nostra campagna, infatti, senza nuove assunzioni sarà inevitabile vedere i diritti di tutti cadere a pezzi. Il perimetro di intervento dei servizi pubblici continuerà ad arretrare, ci saranno meno servizi per i cittadini e il sistema finirà al collasso, a vantaggio delle privatizzazione dell’aumento delle disuguaglianze. Da qui la nostra rivendicazione, per tutte e tutti: un piano straordinario di nuova occupazione nei servizi pubblici che garantisca i diritti dei cittadini e dei lavoratori”, conclude.

Memoria per l’audizione informale su C. 1637 (DL 4/19 reddito di citadinanza e di
pensioni). Commissioni riunite XI (Lavoro pubblico e privato) e XII Commissione
(Affari sociali) della Camera dei deputai
Il Decreto approvato dal Senato non ha tenuto conto di quanto segnalato in sede di audizione e
degli emendament da parte di CGIL, CISL e UIL.
Permangono, pertanto tute le nostre rifessioni e le proposte presentate all’XI° Commissione
Lavoro del Senato, documento che vi consegniamo ed integriamo con la presente nota.
Per quanto concerne gli element che dovrebbero caraterizzare il Reddito di Citadinanza come
misura universale di contrasto alla povertà, non possiamo che confermare tut gli element di
critcità già presentat nell’audizione svolta al Senato della Repubblica e riportat nella relatva
Memoria.
In partcolare, se già abbiamo ritenuto inaccetabile il vincolo di residenza a 10 anni, per il suo
profilo discriminatorio nei confront dei citadini stranieri, ancor meno possiamo condividere
l’emendamento approvato in Senato che, in deroga alle disposizioni vigent, condiziona
l’accoglimento della richiesta di beneficio, per i citadini provenient da Paesi extra Ue, alla
presentazione di apposita certficazione prodota dallo Stato estero, tradota e legalizzata,
comprovante i requisit reddituali e patrimoniali oltre che la composizione del nucleo familiare.
Confermiamo altresì la nostra valutazione sia sui criteri adotat per individuare la platea di
beneficiari e su quelli indicat per determinare l’ammontare del beneficio – a partre dalla scala di
equivalenza introdota che penalizza le famiglie numerose e con minori – ritenendoli iniqui verso
l’intera platea di sogget in condizioni di bisogno, sia sulle modalità di presa in carico dei nuclei
beneficiari che, non atribuendo l’adeguata centralità ai Comuni e al Servizio Sociale Professionale,
non rendono possibile la necessaria preliminare valutazione dei bisogni, trascurando, in
partcolare, le fragilità dei sogget minori.
Segnaliamo inoltre, con preoccupazione, il tema del confito di atribuzioni tra Stato e Regioni sul
tema delle assunzioni e, di conseguenza, della piena operatvità dei cosiddet “navigator”. Il
confito tra Stato e Regioni su una materia concorrente come quella delle politche atve, rischia di
impatare negatvamente sulla buona riuscita dei percorsi di inserimento e reinserimento al lavoro
dei beneficiari del RdC.
In aggiunta alle 4 mila assunzioni previste dall’ultma Legge di Bilancio chiediamo che le 1.600
assunzioni cofinanziate con fondi comunitari siano efetuate con contrat a tempo indeterminato
e non a termine.
Avevamo poi segnalato quanto fosse importante, oltre alla positva previsione dell’aumento
dell’organico dei Centri per l’Impiego, trovare risorse struturali e costant nel tempo per un piano
di sviluppo e di funzionamento degli stessi Centri.
Tra l’altro non siamo d’accordo con la previsione dell’emendamento approvato al Senato, in deroga
anche ai contrat colletvi di lavoro, sulla permanenza nella sede di prima assegnazione per 5 anni
da parte dei neo assunt nei Centri per l’Impiego: per noi è essenziale ed importante lasciare
questa materia alla contratazione colletva.
Rispeto al dirito al RdC in caso dimissioni volontarie senza giusta causa, chiediamo di
salvaguardare le dimissioni presentate durante il periodo tutelato di maternità (ex art. 55 Dlgs n.
151 del 2001) e quelle per risoluzione consensuale intervenuta nell’ambito della procedura di
conciliazione presso le Direzioni del Lavoro (Legge 604 del 1966). L’integrazione si rende necessaria
in quanto si trata di casi già previst dal Dlgs n.22 del 2015 in merito ai requisit per la concessione
della NASPI.
Apre una serie di problemi la novità inerente l’oferta congrua, rappresentata dalla facoltà di non
accetare un’oferta di lavoro se questa è inferiore a 858 euro mensili (il 10% in più dei canonici 880
euro), che corrisponde ad una retribuzione lorda di poco meno di 13 mila euro l’anno.
Il primo problema è rappresentato dalla ulteriore diferenziazione della congruità rispeto alle
regole del sistema di condizionalità vigente per gli altri percetori di tratament di sostegno al
reddito, come ad esempio la Naspi.
Tale diferenziazione si afanca a quella relatva alla distanza chilometrica, già presente nel testo
originario.
Inoltre l’individuazione di una retribuzione congrua di 858 euro non tene conto dei salari percepit
da lavoratrici e lavoratori impegnat in alcuni setori o delle retribuzioni di molt lavoratori parttme.
Infine è bene tenere presente che tali rifessioni ripropongono la necessita di aprire un percorso
condiviso per una riforma fiscale basata sul principio costtuzionale della progressività.
Va sicuramente aperta una rifessione sull’aumento delle ore che il beneficiario del RdC deve
garantre in atvità di pubblica utlità. Ciò in quanto le 16 ore previste dall’emendamento
approvato dal Senato equivalgono sostanzialmente ad un tempo parziale nella pubblica
amministrazione e in altri setori.
Le positve misure introdote sugli ammortzzatori sociali sono la riprova che i limit previst dal
Dlgs. 148/2015 rispeto alle durate delle integrazioni salariali sono insufcient a sostenere le
imprese e i lavoratori in una fase di ristruturazione o di crisi complessa ed artcolata.
Confermiamo la nostra posizione in merito allo stralcio dall’art. 22 di qualsiasi riferimento ai fondi
interprofessionali.
Invece, in tema di bilateralità, chiediamo che, laddove gli Ent bilaterali sostengano, con risorse
versate dalle imprese del setore di appartenenza, il pensionamento antcipato dei lavoratori, tali
risorse, tramite apposita convenzione con l’INPS, possano essere utlizzate per versare la
contribuzione volontaria al fine di perfezionare i requisit contributvi per raggiungere il dirito alla
pensione. In partcolare, tale previsione consentrebbe, previa convenzione con l’INPS, il
versamento agli operai del setore edile, per il tramite degli Ent Bilaterali di setore, di somme ad
oggi accantonate in apposito Fondo.
La possibilità di andare in pensione con quota 100 sta confermando le previsioni che, come Cgil,
Cisl e Uil, avevamo fato da tempo: quota 100 viene percepita dai lavoratori come una possibilità
ulteriore verso un accesso più fessibile alla pensione ma ciò non è sufciente perché i dat diramat
dall’Inps dimostrano chiaramente che questa forma di fessibilità non è in grado di rispondere in
modo omogeneo alle esigenze di molt lavoratori e lavoratrici. In partcolare, rispeto al totale delle
domande, poco più di un quarto sono state presentate da donne.
Quota 100, quindi, rappresenta un’opportunità per lavoratori con carriere contnue e struturate
ma è decisamente meno accessibile ai lavoratori del Sud e del tuto insufciente per le donne, per i
lavoratori con carriere discontnue o occupat in partcolari setori produtvi caraterizzat da
stagionalità o appalt, come quello agricolo o dell’edilizia, nei quali è difcile trovare un lavoratore
con 38 anni di contribut. Cgil, Cisl e Uil chiedono che per le lavoratrici sia intanto riconosciuta una
riduzione contributva, almeno in presenza di figli, come previsto per l’Ape sociale.
Aver reintrodoto il meccanismo delle finestre è penalizzante, in partcolar modo per i lavoratori
del setore pubblico poiché per loro la finestra di accesso alla pensione è di 6 mesi. Sono
penalizzat anche coloro che svolgono una delle 15 categorie di lavori gravosi oppure usurant
poiché il blocco dell’incremento per aspetatva di vita sulla pensione antcipata per quest
lavoratori era già previsto e, invece, ora, per efeto delle “finestre”, devono atendere 3 mesi per
otenere il primo assegno pensionistco.
Le proposte in materia previdenziale di Cgil Cisl e Uil, contenute nella Piataforma unitaria e
sostenute anche dalla manifestazione del 9 febbraio, puntano ad un intervento più ampio, di tpo
organico e struturale che preveda una fessibilità in uscita a partre dai 62 anni di età e, per quanto
riguarda il sistema contributvo – che nel futuro sarà il sistema previdenziale applicabile a tut -il
superamento degli atuali vincoli che rendono molto difcile l’accesso al pensionamento poiché
condizionano il dirito alla pensione al raggiungimento di determinat import soglia dell’assegno
(1,5 e 2,8 volte l’assegno sociale).
Cgil, Cisl e Uil confermano, inoltre, l’importanza di introdurre la possibilità di andare in pensione
con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età. L’abrogazione degli increment automatci
dell’età pensionabile per le pensioni antcipate è un primo passo nella giusta direzione ma la
finestra mobile di 3 mesi pospone la decorrenza della pensione e ne depotenzia l’efeto positvo.
Inoltre, il blocco dell’incremento dei requisit per aspetatva di vita dovrebbe essere previsto
anche per la pensione di vecchiaia.
Il tema dell’aspetatva di vita andrebbe visto nel suo complesso, non in modo parcellizzato e,
quindi, bisognerebbe superare la doppia penalizzazione che i lavoratori subiscono per efeto del
contemporaneo aumento dell’età e la reversione dei coefcient di trasformazione del calcolo
contributvo della pensione.
I lavori non sono tut uguali. Per questo motvo Cgil, Cisl e Uil ritengono che sia necessario
ricosttuire quanto prima la Commissione tecnico scientfica per lo studio dei lavori gravosi e
usurant al fine di analizzarne in modo puntuale, basandosi su dat oggetvi, la diversa gravosità e
di conseguenza l’incidenza sull’aspetatva di vita dei lavoratori per dare in materia previdenziale
risposte adeguate.
La proroga solo fino al 2019 dell’Ape sociale, non è sufciente. Ad avviso di Cgil Cisl e Uil questa
misura dovrebbe essere prorogata fino al 2021, allineandola alla sperimentazione di “quota 100”,
nell’atesa di una riforma più struturale e organica che superi definitvamente la Riforma Fornero e
renda struturali le tutele previste a favore di quelle categorie.
Inoltre, bisogna ricordare che nel 2018 le domande di Ape sociale respinte (24.011) sono
addiritura superiori a quelle accolte (23.516) , di conseguenza, le risorse residue non utlizzate lo
scorso anno , e quelle già accantonate nella fase di costtuzione del Fondo con la Legge di Bilancio
2018, risultano sufcient a potenziare questo utle strumento. Occorre, quindi, una revisione dei
criteri di accesso per le lavoratrici e le categorie dei lavori gravosi, oggi, di fato, esclusi dal
beneficio (sono state accolte nel 2018 solo 2.318 domande su 8.632), con una normatva meno
stringente che, ad esempio, superi il requisito individuale del codice Istat che spesso risulta essere
non idoneo ad individuare l’efetva mansione. Un discorso analogo va fato per quanto concerne
l’atuale normatva sui lavoratori precoci.
L’antcipo del tratamento di fine servizio dei lavoratori pubblici tramite il prestto agevolato non è
la risposta che da anni chiediamo rispeto alla liquidazione in tempi congrui delle liquidazioni nella
pubblica amministrazione. Per questo chiediamo un intervento che il diferimento oggi presente
per il pagamento del Tfr e Tfs nel setore pubblico. L’innalzamento del limite da 30.000 a 45.000
euro allarga sicuramente i margini per la scelta del lavoratore ma si trata comunque di una misura
parziale, inoltre l’efetva implementazione della procedura prevede molt passaggi, tra cui
l’accordo con Abi, ci chiediamo quali saranno efetvamente i tempi di erogazione di questo
antcipo. Inoltre, con questo meccanismo vengono discriminat i dipendent pubblici assunt dopo il
2000 ai quali si applica il regime del tratamento di fine rapporto (Tfr) perché l’agevolazione fiscale
prevista ad essi non è applicabile.
Per Cgil Cisl e Uil la prospetva di un vera riforma del sistema previdenziale deve contemplare
provvediment utli anche nel medio e lungo periodo e che sappiano garantre una tutela ed una
prospetva previdenziale dignitosa ai giovani. Riteniamo quindi necessario introdurre una
pensione contributva di garanzia per le carriere lavoratve deboli e discontnue, pur essendo
comunque consapevoli che la priorità deve rimanere un lavoro di qualità per tut. I lavori precari, a
part tme e poco pagat, infat, con l’atuale sistema saranno insufcient a garantre una pensione
dignitosa considerando anche che per le pensioni calcolate interamente con il metodo contributvo
non è prevista neanche l’integrazione al tratamento minimo. Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la richiesta
di un meccanismo, collegato e proporzionato al numero di anni di lavoro e di contribut versat, che
consideri e valorizzi previdenzialmente anche i periodi di discontnuità lavoratva, di formazione, di
part tme o di basse retribuzioni nell’otca di assicurare nel futuro un assegno pensionistco
dignitoso.
Il riconoscimento a fini previdenziali del lavoro di cura è un altro tema della Piataforma unitaria
che guarda verso un sistema previdenziale orientato a rispondere alle esigenze della società del
futuro.
Il testo di legge prevede anche intervent a nostro avviso critci rispeto ai Fondi bilaterali di
solidarietà ed ai fondi interprofessionali. Riteniamo che l’opportunità di prevedere meccanismi di
“prepensionamento” debba essere valutata solo dai fondi bilaterali di solidarietà e non dai Fondi
interprofessionali per il finanziamento di prestazioni previdenziali integratve, poiché se ne
snaturerebbe la funzione, indicando un utlizzo improprio delle loro risorse destnate alla
formazione contnua, pertanto andrebbe stralciato dall’art 22 qualsiasi riferimento ai fondi
interprofessionali.
In merito alla prescrizione dei contribut dei lavoratori pubblici, prevista nell’artcolo 19 del decreto
legge, è necessario includere tut i lavoratori con iscrizione alla casse gestte dall’ex Inpdap (Stato,
Scuola, Ent locali, Sanità, ecc.) e bisognerà far decorrere l’inizio della prescrizione per tut i
contribut (non solo quelli fino al 31.12.2014) dal 01.01.2022.
L’obietvo di rispondere alle esigenze di contrasto della povertà in età avanzata, che sta alla base
della cosiddeta “pensione di citadinanza, è condiviso da Cgil, Cisl e Uil, ma lo strumento deve
essere struturato e adeguato in linea con le prestazioni assistenziali-previdenziali esistent per
perseguire efcacemente gli scopi prefissat.
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che deve essere ripristnata la piena rivalutazione delle pensioni per
salvaguardare il valore degli assegni pensionistci come concordato nell’accordo tra Governo e
Sindacat nel 2016. Occorre anche definire un nuovo “paniere” per arrivare a un indice più equo
della rivalutazione delle pensioni e recuperare parte del montante perso in quest anni.
Parallelamente bisogna riprendere il processo di rivalutazione delle pensione anche atraverso il
raforzamento e l’ estensione della 14°
Cgil Cisl e Uil sotolineano che è altresì indispensabile procedere alla separazione della spesa
previdenziale da quella assistenziale, così da poter giungere ad una correta rappresentazione della
spesa pensionistca italiana e l’atvazione della Commissione tecnica per la valutazione della spesa
assistenziale e previdenziale, allo scopo di arrivare ad una più chiara rappresentazione degli
equilibri finanziari e delle voci di spesa.
Per quanto riguarda la governance degli ent previdenziali, la sola reintroduzione del CdA non è
sufciente. Deve essere raforzato il ruolo dei Comitat di indirizzo e vigilanza dotandoli di reali ed
esigibili poteri di indirizzo e controllo. A distanza di setmane dal termine del mandato del
precedente Presidente dell’Inps, sollecitamo la nomina del nuovo Presidente. Questo protrato
ritardo rischia di creare serie difcoltà alla gestone ordinaria dell’Isttuto in un momento di
straordinario impegno.
Deve anche essere individuato un intervento definitvamente risolutvo sul tema degli esodat, ed
estendere la proroga per l’accesso alla pensione con “opzione donna” dall’età di 58 anni.
Sulla Previdenza complementare, è necessario rilanciare le adesioni, atraverso un nuovo periodo
di silenzio assenso e una adeguata campagna informatva isttuzionale. Il Governo ed il Parlamento
devono incentvare fiscalmente le adesioni; riportare la tassazione degli investment dei fondi
pensione ad una aliquota non superiore all’11%; promuovere le condizioni perché i fondi investano
in economia reale, prediligendo il sostegno alle infrastruture e allo sviluppo.
Inoltre, nonostante alcuni emendament vengano incontro all’esigenza di antcipare le procedure
di concorso nella pubblica amministrazione per accelerare la tempistca delle assunzioni sussistono
i troppi vincoli sulla spesa che, a fronte del pensionamento di decine di migliaia di dipendent,
rischiano di comprometere la garanzia di servizi essenziali .

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