A un anno dall’accordo è il momento di sbloccare la parte normativa, ferma dal 2009

 

“Da mesi chiediamo di avviare il tavolo per trattare la parte normativa relativa al contratto 2016-2018 rinnovato lo scorso anno per la Polizia Penitenziaria e la Polizia di Stato, in quanto con la sigla dell’intesa era stato raggiunto l’accordo solo sulla parte economica e il governo aveva assunto l’impegno a un successivo momento di confronto quanto prima”. È quanto puntualizzano i sindacati in una lettera indirizzata al governo.

“L’ultimo aggiornamento normativo risale al lontano 2009. Dal momento che è passato oltre un anno dalla firma del contratto, riteniamo sia giunto il momento di avviare un percorso per il consolidamento della parte normativa – commentano i sindacati  -. Quest’inerzia sta lasciando irrisolte innumerevoli problematiche e sta arrecando danni irreparabili agli interessi del personale: la mancata attuazione di fondamentali istituti per il sostegno della genitorialità, regolarmente già riconosciuti a tutto il resto del pubblico impiego, la questione della tutela della salute e dei rischi professionali e molto altro ancora”.

“Lavoratori di un settore tanto delicato, che assicurano con dedizione un presidio di stabilità e garanzia della tenuta delle Istituzioni repubblicane , meritano un concreto impegno che possa rimuovere queste insopportabili criticità”. Concludono i sindacati: “Chiediamo l’immediata apertura del tavolo contrattuale per definire la parte normativa dell’accordo dello scorso anno, in modo da far cessare le ingiuste e perduranti disuguaglianze che si stanno consumando ai danni delle donne e degli uomini in uniforme”.

Ascolta la traccia audio dell’iniziativa.

 

Per un ascolto più agevole, di seguito gli interventi che si sono succeduti:

Dal minuto 3.42: Ezio Cigna – responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale

Dal minuto 7.10: Roberto Ghiselli – Segretario confederale Cgil

Dal minuto 41.27: Debora Serracchiani – Capogruppo PD Commissione Lavoro della Camera

Dal minuto 55.50: Serena Sorrentino – Segretaria Generale della FP Cgil

Dal minuto 1.23.22: Morena Piccinini – Presidente INCA CGIL

Dal minuto 1.41.00: Gabriella Di Michele – Direttrice Generale INPS

Dal minuto 2.11.43: Guglielmo Loy – Presidente CIV INPS

Dal minuto 2.26.35: Ivan Pedretti – Segretario Generale SPI CGIL

Dal minuto 2.41.07: Valeria Picchio – Dipartimento Previdenza CISL

Dal minuto 2.52.21: Domenico Proietti – Segretario Confederale UIL

Dal minuto 3.01.13: Pierangelo Albini – Direttore Area Lavoro e Welfare Confindustria

Dal minuto 3.16.15: Marco Rossi – Presidente Comitato Provinciale INPS Arezzo

Dal minuto 3.23.45: Maurizio Landini – Segretario Generale CGIL

 

Di seguito il video dell’intervento di Serena Sorrentino:

 

COMUNICATO

E’ stata ieri una giornata di grande mobilitazione, organizzata unitariamente, per la valorizzazione
del personale delle pubbliche amministrazioni.
Presso la Camera di Commercio di Roma si sono tenuti, nella mattinata, gli attivi unitari per il rinnovo
dei contratti pubblici per il triennio 2019/2021, per il varo del piano straordinario delle assunzioni
nella pubblica amministrazione e per maggiori risorse per il sistema di welfare.
Nelle ore pomeridiane invece, nei pressi dell’ARAN – Agenzia per la Rappresentanza Negoziale
delle Pubbliche Amministrazioni, è stato organizzato un presidio perché, a distanza di un anno,
non sono state ancora convocate le commissioni paritetiche sui sistemi di classificazione professionale previste dai CCNL. I lavoratori e le lavoratrici della PA da troppi anni attendono una revisione dei profili professionali che consenta il superamento di alcuni profili anacronistici e l’adeguamento a nuovi processi di lavoro. In particolare alcuni lavoratori del MIT che da anni sono inquadrati in profili professionali difformi rispetto alle attività che attualmente svolgono. Si tratta di un passaggio decisivo, indispensabile per riconoscere il giusto valore a chi quotidianamente garantisce servizi pubblici e propedeutico all’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale.
Durante il presidio una delegazione sindacale, composta dai segretari generali tra cui la Segretaria
Generale FP CGIL Serena Sorrentino, ha incontrato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, riuscendo
ad ottenere il calendario delle convocazioni per le commissioni paritetiche.
Per le Funzioni Centrali, la commissione paritetica per la riforma dell’ordinamento professionale e
del sistema di classificazione del personale si riunirà il prossimo 14 marzo.

Il coordinatore nazionale MIT
Paolo Camardella

Trasmissione accordo per l’avvio del piano di Assistenza Sanitaria Integrativa AGESPI

nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto l’accordo tra le OO.SS., AGESPI e UNISALUTE per l’avvio
dell’istituto dell’assistenza sanitaria integrativa.
Dopo approfondita discussione, durata alcuni mesi, si è convenuto di attivare la nuova polizza assicurativa che ha una durata annuale e cioè dal 1 febbraio 2019 al 31 gennaio 2020.
Il piano tariffario offre le stesse condizioni prestazionali degli altri piani già sottoscritti danoi, nonostante sia rivolto a una platea di lavoratrici e lavoratori al momento molto esigua.
Questa è stata la maggiore difficoltà nel corso della trattativa con l’assicuratore che avevaovvi timori circa la sostenibilità finanziaria del piano stesso.
Oltre alla copertura di prestazioni più comuni, anche questo piano prevede il rimborso totale dei ticket sanitari per le prestazioni nel SSN (per tutta la vigenza contrattuale), senza alcuna franchigia.
Vi alleghiamo il piano, unitamente all’accordo, e, non appena disponibile, vi invieremo la documentazione di dettaglio, unitamente alle brochure divulgative.

 

Comparto Sanità/SSAEP                             Capo Area Sanità/SSAEP
Fp Cgil Nazionale                                             Fp Cgil Nazionale
Gianluca Mezzadri                                                 Michele Vannini

TERZA FASE…NESSUN PASSO INDIETRO!

Nel corso dell’incontro del 20 febbraio, il Segretario Generale ha informato le scriventi OO.SS. che il progetto di modifica del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento della Corte dei conti, da cui dovrebbero derivare “specifici trattamenti economici” in favore del personale amministrativo, sarà valutato il 26 febbraio p.v. dalle Sezioni Riunite, per poi ricevere, immediatamente dopo, una seconda lettura dinanzi al Consiglio di Presidenza.
Con la piena consapevolezza che si tratti di una procedura molto complessa, ed esprimendo massima considerazione per l’impegno profuso dai vertici di Istituto, ed in particolare dal Presidente e dal Segretario generale, nel rendere finalmente effettiva l’autonomia organizzativa e contabile dell’Istituto normata con la Legge n. 20/1994, queste sigle sindacali hanno sottolineato il profondo malessere che sta vivendo il personale, con un disagio accentuatosi ulteriormente in questi giorni anche per effetto della pubblicazione nella intranet della deliberazione del Consiglio di Presidenza n. 52 del 14 febbraio 2019 che, nel dettagliare il nuovo regolamento interno del Consiglio, all’art. 8, prevede l’assegnazione dell’indennità di diretta collaborazione anche in favore dei lavoratori di detto Ufficio. Al fine di evitare l’accentuarsi del malcontento anche per l’insorgere di inaccettabili ulteriori disparità di trattamento, queste OO.SS., nel ribadire quanto già richiesto al tavolo negoziale in occasione dell’incontro dell’8 febbraio, hanno ottenuto dal Segretario generale l’impegno e la rassicurazione sul fatto che le relative procedure, e gli effetti sulle retribuzioni dei lavoratori, si svilupperanno in parallelo.
Resta massima l’attenzione di queste OO.SS. nel verificare quanto accadrà nelle prossime settimane. Se non si avranno certezze dall’Amministrazione tanto sui contenuti del progetto, quanto sugli effetti economici derivanti dallo stesso, abbiamo confermato al tavolo negoziale che proseguiremo con le iniziative di mobilitazione legate allo stato di agitazione, a tutela della dignità e dei diritti di tutti i lavoratori dell’Istituto.
Per quanto riguarda la contrattazione sul Fondo Risorse Decentrate 2018, queste OO.SS. hanno riaffermato la necessità di confrontarsi esclusivamente sulla piattaforma unitaria presentata il 30 novembre 2018, lavorando su tutti gli aspetti previsti, ivi comprese le progressioni economiche orizzontali.
La contrattazione riprenderà nel pomeriggio di oggi, venerdì 22 febbraio, su tutti gli argomenti di interesse dei lavoratori, a partire dai sussidi, in relazione ai quali l’Amministrazione si è dichiarata disponibile a riaprire i termini e a modificare i criteri adottati unilateralmente che, ad oggi, hanno impedito, in molti casi, la presentazione delle istanze a sostegno delle situazioni di maggiore bisogno. Anche in merito alla liquidazione dei progetti finalizzati afferenti ai FUA 2016 e 2017, così come quella dei risparmi di spesa si è prossimi all’adozione di soluzioni, anche queste già approfondite al tavolo negoziale nel corso dell’incontro dell’8 febbraio, che permetteranno, a partire da aprile, l’erogazione dei relativi emolumenti in favore del personale dell’Istituto.
Le trattative continuano fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi.

S. Di Folco              F. Amidani             U. Cafiero        A. Benedetti            F. Stefanangeli

Roma, 20 febbraio 2019

Oggi abbiamo incontrato il Ministro On. Alberto Bonisoli, su espressa richiesta di CGIL CISL UIL in
merito all’urgenza di trattare alcuni temi. In linea generale ci dichiariamo soddisfatti sulla qualità
dell’incontro, soprattutto perché è stato delineato un metodo di confronto, anche con le OO.SS., su
molti temi di rilevanza nazionale. Qui di seguito gli argomenti trattati.
RIORGANIZZAZIONE DEL MIBAC
Abbiamo sottolineato l’esigenza di non indebolire la tutela e di essere maggiormente coinvolti nel
confronto. Il Ministro ha preannunciato che – dopo aver nominato una commissione tecnica
all’uopo dedicata – incontrerà entro l’ultima settimana di marzo le Organizzazioni Sindacali per un
confronto sul tema, di particolare rilevanza, insieme alle rappresentanze delle varie componenti
professionali dei lavoratori.
Rispetto alla riforma, è stata ribadita una serie di direttrici lungo cui muoversi. Non verranno fatte
modifiche ideologiche bensì utili a consentire il funzionamento della macchina amministrativa e dei
servizi. Definiti i numeri legati ai fabbisogni, si dovrà discutere di processi e di organizzazione.
Verrà fatto un lavoro di dettaglio dedicato a individuare competenze giuste nelle posizioni giuste,
creando le condizioni per una progressione di carriera percorribile da chi lavora nei nostri siti.
Verranno limitate sia le esternalizzazioni sia i ricorsi ai commi 6 dell’art. 19, tenendo fermo il criterio
della rotazione degli incarichi. Nulla è al momento definito nei contenuti della riorganizzazione;
anche su questa partita ci sarà la nostra massima attenzione unitamente a nostre proposte.
AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI ALCUNE REGIONI
L’urgenza di affrontare il discorso per noi era determinata dalle scadenze comunicate a mezzo
stampa rispetto alla conclusione della fase istruttoria dei tre accordi fra Governo e regioni Emilia
Romagna, Lombardia e Veneto. Abbiamo sottolineato la completa assenza di confronto e dialettica
con i cittadini, con le associazioni, con le parti sociali; confronto necessario alla trattazione di
attività – per le quali le Regioni chiedono la competenza – quali tutela e valorizzazione. Sull’intera
partita abbiamo chiesto di conoscere la posizione ufficiale del Ministro e del Governo, anche per
evitare che si faccia la fine del Turismo, sottratto al MiBAC per assegnarlo al Mipaaf senza un
reale contradditorio pubblico. Nel prendere atto della posizione di ferma contrarietà espressa dal
Ministro, in particolare sulla tutela e parzialmente sulla valorizzazione, valuteremo con attenzione
gli atti che il Governo approverà ai fini delle opportune iniziative conseguenti.
DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE E PROGRAMMAZIONE DEI CONCORSI
Il Ministro ha comunicato che mancheranno 6000 unità al 2023; a noi risultano cifre decisamente
più importanti, suffragate dalla previsione pubblicata dalla stessa DG OR sul sito istituzionale. Si
tratta di 6153 cessazioni al 31 dicembre 2020 a Fornero vigente, mentre diventano 8380 unità – al
31 dicembre 2021 – secondo le regole di “quota 100”.
Al momento sono garantiti concorsi per complessive 3500 unità così suddivise
500 area seconda vigilanza autorizzati nel 2017
500 area seconda
500 area terza
Ad oggi resta da valutare l’esito dell’esame del DDL Concretezza, che ci consente di assumere
senza ulteriori autorizzazioni fino all’80% delle facoltà assunzionali per il triennio 2019/2020/2021.
Su 2500 unità previste, l’80% corrisponde a 2000 unità pertanto il totale complessivo è 3500. È
ovvio che si tratta di una stima al ribasso e che – valutato l’impatto di quota 100 – la
quantificazione dell’80% potrebbe tradursi in numeri più alti.
Sulle figure da assumere ex novo è stata ventilata la possibilità di un bando in uscita per il
mese di aprile 2019 con prove preselettive da far svolgere a luglio 2019.
Si è in procinto anche di far uscire i bandi per le posizioni dirigenziali che riguardano tutti i profili
autorizzati dal 2017 in poi (archeologi, architetti, archivisti, amministrativi, etc.) ma non sono state
date indicazioni più puntuali.
Contemporaneamente la Funzione Pubblica bandirà un concorso unico per tutta la PA riferibile alle
figure di assistente amministrativo, funzionario amministrativo, assistente informatico e funzionario
informatico. Nella quota da destinare al MiBAC saranno ricomprese le 160 unità precedentemente
autorizzate e da attingere dalla graduatoria di “assistente giudiziario” presso il Ministero della
Giustizia, visto che il medesimo ministero non intende cederle per avvalersene rispetto alle proprie
necessità d’organico. Abbiamo anche fatto presente che per evitare tempistiche eccessivamente
lunghe ci sono anche graduatorie cui attingere nell’immediato.
RECUPERO DELLE RISORSE FINANZIARIE
Il Ministro ha ribadito che non intende demordere né sull’aumento del FUA di 20 milioni (in Legge
di Stabilità ne sono stati autorizzati solo 10) né sul versante dell’equiparazione dell’indennità di
amministrazione del MiBAC a quella del Ministero della Giustizia. Ovviamente se tali risultati non
sono stati raggiunti adesso – ha affermato – ciò dipende dal fatto che, in sede di negoziato politico,
è stato necessario sacrificare alcune rivendicazioni. Noi comunque abbiamo ribadito la necessità di
reperire ulteriori risorse a valere sulla previsione, contenuta nel DDL Concretezza, che consente di
integrare il Fondo con risorse derivanti da specifiche norme di legge in deroga al limite soglia.
SCORRIMENTO FRA LE AREE DELLA RIQUALIFICAZIONE 2007
Al Ministro abbiamo chiesto la tempistica precisa degli scorrimenti e ci ha comunicato che potrà
avvenire già da marzo; esprimendo soddisfazione abbiamo anche osservato che dalla lettura della
norma questo non si evince, in quanto finanziati dal budget ordinario 2019. Nell’ulteriore replica è
stata confermata detta tempistica. A scanso di equivoci abbiamo chiesto all’Amministrazione di
formalizzare questa posizione oltre che procedere con lo scorrimento.
AMPLIAMENTO DEL NUMERO DEI LAVORATORI DESTINATARI DEGLI SCORRIMENTI FRA
LE AREE
Su questo argomento abbiamo chiesto formalmente al Ministro di creare le condizioni affinché si
possano includere nei passaggi di area della vecchia riqualificazione del 2007 anche tutti coloro
che non rientrano, numericamente, nelle quote autorizzate dallo specifico comma della Legge di
Stabilità 2019. Il Ministro non ha potuto, ovviamente, garantire il risultato ma ha garantito l’impegno
a prevedere una nuova norma autorizzativa.
SCORRIMENTO IDONEI GRADUATORIA CONCORSO FUNZIONARI 2016
Il Ministro ha ribadito la volontà di procedere all’assunzione per questi 73 colleghi (su tutti i profili)
che rimangono in graduatoria; al di là degli scorrimenti a seguito delle rinunce, in prima battuta
verranno chiamati bibliotecari, demoetnoantropologi e archeologi. Anche queste convocazioni
verranno effettuate entro marzo 2019.
PERSONALE CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
Nel ricordare l’autorizzazione a prorogare il contratto di ulteriori 12 mesi (ultima proroga possibile),
Bonisoli ha ribadito l’intenzione di riconoscere a chi presta servizio nel nostro Ministero l’attività
svolta, inserendo un coefficiente di premialità per questa categoria nella pianificazione
assunzionale futura.
CLAUSOLE SOCIALI DELLE SOCIETÀ LEGATE AI SERVIZI AGGIUNTIVI
Abbiamo sottolineato al Ministro la necessità di tutelare i lavoratori delle società coinvolte nei
servizi aggiuntivi, perché la Consip sta facendo i bandi senza considerare le clausole sociali e con
il serio pericolo che le aziende – praticando un eccessivo ribasso – siano costrette a licenziare
quote consistenti di personale attualmente in servizio (nei siti fiorentini con soglie fino al 30%
dell’organico). Il Ministro ha rinviato ad apposito confronto il tema, in quanto attende gli esiti di una
commissione che si sta dedicando al caso specifico, in particolare sulla valutazione normativa sulle
clausole sociali. Noi abbiamo chiesto che nei bandi non vengano previste attività esperibili dal
personale del MiBAC.

 

FP CGIL                                          CISL FP                                        UIL PA
Claudio Meloni              Giuseppe Nole’/Valentina Di Stefano       Federico Trastulli

Aris e Aiop indisponibili su fronte economico, richiesto incontro a Bonaccini

Tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Privata interrotto e avvio dello stato di agitazione. Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, comunicandolo in una lettera alle controparti Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), motivando così la decisione: “A seguito della vostra indisponibilità a garantire le risorse economiche adeguate al rinnovo del ccnl della sanità privata, scaduto ormai da oltre 12 anni, che ci avete rappresentato nell’incontro dello scorso 14 febbraio, comunichiamo l’interruzione del tavolo di trattativa e la proclamazione dello stato di agitazione”.

Il contratto, che come ricordano le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil è scaduto da oltre 12 anni, riguarda circa 300 mila lavoratrici e lavoratori. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl fanno poi sapere che: “Riservandoci conseguentemente ogni azione sindacale a tutti i livelli, restiamo disponibili alla riapertura del confronto qualora le condizioni subiscano una modifica nella direzione auspicata”.

In una lettera, invece, inviata al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, dove comunicano l’interruzione della trattativa, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono un incontro urgente, sostenendo che: “Come lei sa bene non è più sostenibile una situazione che vede l’erogazione di prestazioni che rientrano nei LEA, fatta a discapito delle professioniste e dei professionisti che quotidianamente operano nelle strutture della sanità privata. Riservandoci conseguentemente ogni azione sindacale a tutti i livelli, le chiediamo un incontro urgente”, concludono.

Oggi attivi unitari e presidio, da Presidente Gasparrini calendario per commissioni paritetiche

“Parte la mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici e si registrano i primi importanti risultati”. Oggi, infatti, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa hanno dato vita a Roma ad una giornata di mobilitazione, partita la mattina con gli attivi unitari e, a seguire, nel pomeriggio con il presidio all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Presso la Camera di Commercio le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil si sono riunite dando il via alla mobilitazione per il rinnovo dei contratti pubblici, relativi al triennio 2019-2021, insieme a quelli privati, come la Sanità Privata in attesa da oltre 12 anni, per il varo di un piano straordinario di nuove assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per maggiori risorse per il sistema di welfare.

Nel pomeriggio invece nei pressi dell’Aran, in via del Corso a Roma, presidio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa per rivendicare la convocazione delle commissioni paritetiche per la riforma del sistema di classificazione del personale, come previsto dai passati contratti. Un passaggio cruciale, propedeutico per dare il via alle trattative per i prossimi rinnovi e, soprattutto, per riconoscere il giusto valore alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici. Nel corso del presidio una delegazione sindacale, guidata dai segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, ha incontrato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Nel corso dell’incontro, fanno sapere i sindacati, “si è deciso il calendario delle convocazioni: la commissione paritetica per la riforma dell’ordinamento e del sistema di classificazione del personale delle funzioni centrali si riunirà il 14 marzo, quella delle funzioni locali il 20 marzo e quella della Sanità pubblica il 27 marzo. Una prima importante risposta alle rivendicazioni che oggi abbiamo posto all’Aran”.

INCONTRO SU RIORGANIZZAZIONE MIUR

In data 19 febbraio 2019 le OO.SS. della dirigenza e del personale delle aree del MIUR sono state
convocate per la presentazione delle bozze di riorganizzazione degli Uffici Centralidell’Amministrazione e degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro. Il MIUR era rappresentato dal Capo di Gabinetto Giuseppe Chiné, dal Capo Dipartimento per la programmazione dr.ssa Daniela Beltrame e dal Dirigente Generale dr. Jacopo Greco.
Dopo aver illustrato i contenuti degli schemi dei due DPCM, il Capo di Gabinetto, ha consegnato
le copie delle bozze dei due provvedimenti, precisando che si tratta di testi non definitivi, ed una
relazione illustrativa, invitando le OO.SS. a fornire osservazioni in merito entro venerdì 22 alle ore 13.
Lo scopo di questa riorganizzazione, secondo quanto sostenuto dal cons. Chiné, è quello di potenziare sia la direzione generale del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione sia il dipartimento programmazione e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, accorpando in una unica DG competenze analoghe. Il numero dei Dipartimenti rimarrà invariato, mentre secondo le bozze consegnate il numero degli Uffici di staff sarebbe ridotto a 2 per ogni struttura.
Le principali modifiche previste per gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro consistono nella
riduzione delle strutture dirigenziali con la soppressione di 1 posizione dirigenziale generale, 2 posizioni dirigenziali non generali e la posizione del Capo di Gabinetto Vicario, nonché l’attuazione della nuova disciplina dell’OIV e della Struttura tecnica per la valutazione della performance, come previsto dalla normativa vigente.
Per quanto riguarda la riorganizzazione delle strutture dipartimentali vengono riconfermati i 3 dipartimenti, sebbene con alcune modifiche rispetto all’articolazione delle competenze e l’istituzione di una Direzione per il supporto giuridico amministrativo agli Uffici Scolastici Regionali relativamente al tema del contenzioso. Vengono modificate in termini numerici e qualitativi gli uffici dirigenziali generali e non generali allo scopo di eliminare duplicazioni di funzioni e diseconomie.
FP CGIL FP CISL e UILPA hanno sottolineato come il tempo lasciato a disposizione delle OO.SS. per le osservazioni sia decisamente non congruo rispetto all’importanza del tema. Tuttavia già al tavolo, e riservandosi comunque di produrre puntuali osservazioni una volta approfondita la lettura dei testi, hanno indicato alcuni elementi di potenziale criticità:
• dubbi sulla costituzione di una unica direzione generale per la gestone dei PON Ricerca, PON
Università, PON istruzione, contratti e risorse finanziarie
• preoccupazione per la sorte dei lavoratori impiegati negli uffici oggetto di modifica/riorganizzazione per la loro ricollocazione e soprattutto per la gravissima carenza di
personale rispetto alla obsoleta e non attendibile dotazione organica di diritto indicata nel DPCM;
• Perplessità per la gestione del contenzioso del dipartimento della formazione superiore e la
ricerca;
• gestione interpelli per l’affidamento degli Uffici dirigenziali e di II fascia FP CGIL FP CISL e UILPA hanno inoltre richiesto la relazione tecnico-finanziaria per la valutazione della effettiva sostenibilità dei costi relativi al progetto complessivo.
Alla riunione con i rappresentanti dei dirigenti FP CGIL FP CISL e UILPA hanno inoltre espresso
perplessità dal punto di vista contrattuale ed economico sul costo delle modifiche nella struttura
dirigenziale mentre hanno espresso apprezzamento per la prevista istituzione di una struttura
dirigenziale generale per i sistemi informativi con l’intento di coordinare e gestire in modo unitario il
processo di innovazione tecnologica e digitalizzazione dell’amministrazione.
L’Amministrazione ha garantito che l’interpello per l’assegnazione degli uffici di secondo livello
avverrà successivamente all’emanazione del DM attuativo del DPCM.
FP CGIL, FP CISL e UILPA hanno inoltre introdotto alcuni altri punti che, pur non essendo stati
indicati all’ordine del giorno della riunione rivestono cruciale importanza per i lavoratori del Miur quali ad esempio le gravissime carenze di personale in particolare negli uffici periferici, le insufficienti risorse per il pagamento degli straordinari e le problematiche connesse all’impiego di personale con contratto Università e Ricerca. A questo proposito abbiamo richiesto di essere informati sulla previsioni del piano dei fabbisogni, anche relativamente ai prossimi pensionamenti, anche in conseguenza della nuova normativa sul pensionamento anticipato (quota 100).
All’esito dell’incontro, che nonostante qualche momento di tensione si è svolto in un clima
sostanzialmente costruttivo, l’Amministrazione si è impegnata a fornire i dati richiesti ed ha anticipato la volontà di utilizzare le risorse specificamente previste nel DEF 2019 con il quale sono stati appositamente stanziati 14 milioni di €uro per l’assunzione di circa 250 idonei, dalla prossima graduatoria del concorso a 253 funzionari amministrativi/contabili; ulteriori 450 unità di funzionari amministrativi e circa 200 funzionari statistico/informatici; 30 dirigenti tecnici ispettivi. Ha inoltre assicurato di volersi impegnare per trovare una soluzione per i docenti ed ATA assegnati agli Uffici centrali e periferici; relativamente ai passaggi di area non è stata data nessuna conferma rispettlo ad una possibile prossima realizzazione.
Consideriamo gli incontri di ieri solo il primo passo verso l’auspicata ripresa di relazioni sindacali
costanti, a partire dal necessario confronto che riteniamo dovrà essere calendarizzato in tempi
strettissimi, una volta acquisite e valutate le osservazioni di parte sindacale.
Il nostro impegno dovrà poi proseguire per sollecitare soluzioni rispetto ai temi a cui non è ancora stata data soddisfacente risposta e per i quali cercheremo soluzioni a partire dalla prevista contrattazione integrativa di Ministero.

 

FP CGIL                                            CISL FP                                         UIL PA
Anna Andreoli /Roberta Sorace             Michele Cavo                              Alessandra Prece

Momento di riflessione della categoria con ospiti e opinioni diverse. Un primo passaggio, altri ne seguiranno, per mettere al centro i riflessi sul pubblico e sui servizi ai cittadini.

Un primo, di merito, momento di discussione sull’autonomia differenziata e sugli effetti che questa produrrà sul pubblico, dai lavoratori investiti ai servizi ai cittadini. Al quale ne seguiranno altri e più specifici, dal livello nazionale per arrivare nei territori. Per colmare un vuoto, quello della riflessione politica sul tema. La Fp Cgil ha, di fatti, promosso un seminario sulla questione, allargando la discussione a diversi e autorevoli punti di vista. Una riflessione che, al momento, genera molte domande e poche risposte, perché, come ha sostenuto la segretaria generale, Serena Sorrentino, “la confusione regna sovrana e in questo quadro spaventa che i soggetti in campo che dovrebbero governare la discussione politica non abbiano una posizione, così come non ci sia dibattito in Parlamento”.

Molte domande, per chi si interroga, e poche le risposte. Siamo davvero pronti per intraprendere un percorso di autonomia differenziata delle regioni, a partire da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, di fronte a situazioni di squilibrio, criticità e mancanza dei livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni che attraversano il Paese? È proprio con questo grande interrogativo che si è aperto il seminario sull’autonomia differenziata: un momento di confronto e dibattito, anche grazie al contributo di Franco Bassanini, ex ministro della Funzione Pubblica e docente di diritto costituzionale, Luigi Marattin, parlamentare del Partito Democratico ed ex consigliere economico Pcm, e Claudia Tubertini, docente di diritto amministrativo presso l’Università di Bologna, che hanno fornito punti di vista nuovi e diversi, offrendo spunti di riflessione per la comprensione di una questione tanto delicata.

Il professor Bassanini ha parlato di rischi superiori alle opportunità. “Il principio dell’autonomia differenziata – ha affermato Bassanini – se intrapreso nel modo corretto è di per sé positivo. Il regionalismo dovrebbe rappresentare un’opportunità perché il nostro è un paese variegato, con realtà economiche, culturali e sociali molto diverse. Inoltre oggi rispetto al passato le istituzioni pubbliche hanno compiti molto complessi ed è quindi necessario ripartirli pluralmente, a diversi livelli governativi. Ma in questo modo non siamo pronti a procedere. La trattativa sembra essere molto confusa: le regioni negano che ci sia stata un’intesa con lo Stato, si parla persino di bozze apocrife. Mancano evidentemente le condizioni necessarie per attuare questo provvedimento”.

Anche Marattin ha parlato di occasione mancata. “Io non credo nell’efficacia di un sistema in cui spostandoci sul territorio nazionale ogni Regione abbia competenze diverse – ha spiegato Marattin -. Si può passare da uno Stato centralista ad uno federalista solo se questo passaggio si basa su due pilastri: autonomia e responsabilità. Autonomia da una parte, ma anche piena responsabilità dei bilanci locali. Invece abbiamo sindaci che investono in un settore più che in un altro per mero consenso politico. Per intraprendere un percorso di questo tipo è necessario calcolare il fabbisogno standard e la capacità fiscale dei Comuni. Se il fabbisogno è superiore alla capacità fiscale, lo Stato si occuperà di garantire il gap, prendendolo dai Comuni in situazione opposta”.

Ma il nodo ancora da sciogliere è quello delle ripercussioni sul lavoro pubblico. “Veneto e Lombardia hanno chiesto competenza su tutte le materie. La proposta avanzata dev’essere ragionevole, fondata su concrete necessità, deve essere giustificata. Se su una materia a livello regionale non c’è efficienza, non si può chiedere l’autonomia”, ha commentato la professoressa Tubertini, aggiungendo che: “Ci sono competenze che possono essere gestite localmente, altre hanno bisogno di una gestione nazionale. Pensiamo alla sanità: se non si trova risposta al calo organico, anche le Regioni più efficienti finiranno per entrare in crisi. In questo caso sarebbe ideale una risposta nazionale al reclutamento del personale medico”. La Cgil, ha concluso Tubertini, “può fare davvero molto nella costruzione di un’opinione e di un modello in merito, proprio perché il dibattito è ancora pieno di incertezze. Un’organizzazione così grande può davvero fornire un contributo essenziale”.

Nelle parole di Sorrentino un parallelo con la discussione che attraversò il paese ai tempi della riforma del Titolo V della Costituzione. “Una riforma incompiuta che ci ha condotto alla discussione di oggi. Una discussione, questa, molto più pericolosa che ha a che fare con il fallimento di una stagione riformatrice sul terreno della protezione sociale. E che segue una scorciatoia: pensare di offrire sul territorio risposte, incrementando le prerogative pensando di aumentare così il proprio potere decisionale”. Sorrentino ha poi elencato nel dettaglio temi della categoria che attraversano – o almeno dovrebbero – la discussione sull’autonomia differenziata: la riforma fiscale, vera chiave della discussione; il decentramento amministrativo, e la prossimità delle scelte che determina; ma soprattutto il tema degli investimenti e delle risorse necessarie, vera battaglia da fare in termini di sostegno e potenziamento del welfare. Da questi primi spunti, nel vuoto della discussione politica, la categoria, nel solco della Cgil, continuerà la discussione.

Pubblichiamo la nota del Coordinatore Provinciale nella quale denuncia la disparità di trattamento del personale Smzt  comandato in servizi di vigilanza

Prosegue la mobilitazione per i contratti, l’occupazione e risorse per il welfare

‘Il futuro è pubblico’. Il 21 febbraio è in programma l’Attivo unitario di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa, che si svolgerà presso la Camera di Commercio di Roma, in piazza di Pietra, nella Sala del Tempio di Adriano, a partire dalle ore 10.30. Non si ferma la mobilitazione promossa dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil per rivendicare il rinnovo dei contratti, un piano assunzionale straordinario e maggiori risorse per il welfare. La mobilitazione proseguirà dalle ore 14.30 in Largo dei Lombardi nei pressi dell’Aran che, ad un anno dalla sottoscrizione dei contratti per la Sanità pubblica, le Funzioni Centrali e le Funzioni Locali, non ha ancora provveduto all’avvio delle Commissioni paritetiche per la definizione del nuovo sistema di classificazione del personale.

“Un ritardo non più accettabile – affermano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa – considerato che il lavoro delle commissioni paritetiche costituisce un tassello fondamentale per la revisione del sistema di classificazione, necessaria per rispondere alle esigenze ed al disagio delle lavoratrici e dei lavoratori che da troppi anni attendono una revisione dei profili professionali che consenta l’adeguamento degli stessi ai nuovi processi del lavoro. Occorrono tempi certi per la definizione del nuovo ordinamento professionale che tenga conto di una nuova e più moderna classificazione professionale”. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proseguono dunque la mobilitazione “perché sia riconosciuto il valore di chi garantisce servizi pubblici, perché sia garantito un futuro al pubblico: #futuroèpubblico”.

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