Roma, 14 febbraio 2019
Al Segretario generale della Corte dei conti
Al Vice Segretario generale della Corte dei conti
Al Servizio relazioni sindacali
e p.c. Al personale della Corte dei conti
Oggetto: Rilievi su Circolare n. 9/2019 – Permessi a vario titolo, assenza per malattia, pronto soccorso.
Ulteriori chiarimenti alle Circolari n. 11 e n. 12 del 2018.
In riferimento alla Circolare di cui all’oggetto, in allegato, la scrivente Organizzazione Sindacale segnala quanto segue:
1) Divieto di cumulo di permessi nella stessa giornata: si apprezza che l’Amministrazione abbia recepito, anche se con notevole ritardo, il parere dell’Aran (CFC2 del 15/6/2018) già segnalato dalla FP CGIL, con nota del 4/10/2018, che si allega. Pertanto, si chiede che vengano sanati tutti quei permessi che, nell’anno 2018, non avevano consentito l’inserimento nel Sistema Spring e che venga previsto un nuovo codice per tale eventualità;
2) Permesso per lutto (cod. PLUT): il CCNL vigente non prevede che nella richiesta venga indicato il nominativo della persona deceduta, ma esclusivamente il grado di parentela.
3) Permesso per motivi e documentati motivi (cod. PRGI): anche in questo caso il CCNL vigente non prevede l’indicazione nella richiesta del nominativo, ma solo il grado di parentela.
I punti 2 e 3 vanno estesi anche in caso di convivenza e in applicazione della Legge 76/2016 (unioni civili).
4) Programmazione – Preavviso – Legge 104/92: l’Amministrazione ha menzionato, ai sensi degli artt. 33, 34-comma 2, 35 -comma 8, del CCN 12.2.2018 Funzioni Centrali, il rispetto della programmazione e preavviso, omettendo ai sensi dell’art. 33, commi 3 e 5 che “in caso di necessità ed urgenza, la comunicazione può essere presentata nelle 24 ore precedenti la fruizione dello stesso e, comunque, non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso”.
A seguito delle anomalie qui segnalate si chiede di rettificare la Circolare in oggetto.
Si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.
La Coordinatrice Nazionale FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
Pubblichiamo la nota del Coordinatore territoriale in cui chiede il rispetto della norma di riferimento
Pubblichiamo l’informativa e i relativi allegati inviati dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo le funzioni dirigenziali disponibili nel CNVVF
Pubblichiamo il Decreto alla firma del Sig. Ministro, il verbale e resoconto della riunione che si è tenuta ieri preso il Dipartimento riguardante la graduazione degli incarichi di funzione di livello dirigenziale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Roma, 14 febbraio – Si stanno intensificando gli episodi di violenza e aggressione verso lavoratrici e lavoratori dei Comuni, legati allo svolgimento del proprio lavoro, in particolare nei servizi di front office, a diretto contatto con l’utenza.
Ultimi i casi di Palermo e di Genova che hanno visto coinvolti assistenti sociali e agenti di polizia locale, come sempre più frequenti sono le aggressioni al personale dei servizi demografici.
Visto l’imminente avvio dell’applicazione del Reddito di cittadinanza, alla luce dell’atteso e potenziale incremento del numero degli utenti coinvolti, riteniamo opportuno e urgente un confronto con l’Anci per trovare le soluzioni affinché questi episodi citati non si ripetano più.
Pubblichiamo il comunicato del Ministero della Difesa AID – Performance organizzative anno 2018.
AVANTI IL PROSSIMO
Fossimo stati al posto del presidente Boeri avremmo scelto un commiato del tutto diverso.
Un epilogo a dire il vero inatteso, quello di non consentire la discussione sui contratti integrativi,
che scaricando sul personale gli effetti giuridici ed economici di tale gesto, pone le scriventi
organizzazioni sindacali nella piena consapevolezza di quel che resta delle relazioni sindacali in
questo Istituto: il nulla.
Non sappiamo bene quali siano le reali motivazioni che hanno spinto il presidente ad un dietro
front così repentino, quando le indicazioni che avevamo ci portavano ad essere fiduciosi sulla
possibilità di un accordo, ma evidentemente le ragioni non sono di merito e, sinceramente, a
questo punto diventa irrilevante.
Quel che ci interessa rappresentare e denunciare è il grave danno arrecato al personale, intanto in
termini economici, con riguardo alla liquidazione della produttività nonché al ripristino dei valori del
TEP, giusto per citare due esempi.
Non comprendiamo come scelte opinabili, inopportune ed irrispettose del lavoro quotidiano di
migliaia di lavoratrici e lavoratori di questo istituto siano usate per fini e personalismi
incomprensibili ed inaccettabili.
Tutto questo in un momento drammatico per il Paese, dove l’istituto è chiamato, con i propri
servizi, a nuove ed impegnative sfide (quota 100 e reddito di cittadinanza per citarne alcune), con
la previsione di un cospicuo numero di lavoratori che ha legittimamente scelto di andare in
quiescenza e con tutti i problemi organizzativi e logistici ancora irrisolti.
Al presidente Boeri, ed a chi verrà, mandiamo un messaggio chiaro:
Non è più il tempo di contare sul senso di responsabilità del Personale: la misura è colma.
Come non è più il tempo di restare inerti di fronte alla irresponsabilità ed alla protervia dei vertici
dell’istituto che avranno come prima risposta la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il
personale dell’Inps, che sarà mantenuto fino a quando le trattative sui CCNI non verranno
riattivate.
Al futuro vertice dell’Inps, la cui nomina a questo punto auspichiamo si concretizzi con urgenza,
anticipiamo che quello della definizione del contratto integrativo dovrà essere il primo atto cui
dovrà occuparsi: dovrà essere finalmente il segno dell’attenzione e del rispetto che i
lavoratori dell’Inps meritano.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS CONFINTESA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO Francesco VIOLA
“Grazie all’impegno profuso, che ha sbloccato lo stallo, sono riprese, ed avranno un ritmo serrato, le trattative per il rinnovo del contratto nazionale della dirigenza delle Funzioni Centrali”. È quanto affermano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Unadis, aggiungendo che, nella trattativa che si è svolta ieri “si è esaminata soprattutto la parte delle relazioni sindacali e della costituzione del rapporto di lavoro della dirigenza”.
“Abbiamo apprezzato – proseguono i sindacati – lo sforzo dell’Aran di accogliere le istanze recate dalla piattaforma congiunta da noi presentata lo scorso novembre, ma ancora non siamo pienamente soddisfatti. Restano da sciogliere, in particolare, i nodi cruciali della partecipazione attiva ai processi di riorganizzazione e delle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali”.
Il tavolo, fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Unadis, “si è aggiornato alle date del 20 e del 26 febbraio per approfondire, rispettivamente, le sezioni dei professionisti e della dirigenza sanitaria. L’auspicio è quello di chiudere velocemente e con senso di responsabilità un Ccnl ormai scaduto e aprire un nuovo corso”, concludono.
BANDO DI MOBILITA’ DA RIFARE!
Lo chiedono Fp Cgil Uil Pa Cisl Fp e Unsa Confsal
È stata trasmessa la richiesta di Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa e Confsal Unsa di rifare con urgenza il bando di
mobilità volontaria 2019. Troppe le incongruenze, gli errori grossolani, la mancata corrispondenza
agli accordi, la mancata previsione di tanti posti effettivamente vacanti negli enti, insomma le medesime
criticità del bando precedente.
Ancora una volta a distanza di quasi tre anni dall’ultimo bando ci troviamo a descrivere l’ennesimo
fallimento collettivo di un amministrazione che ha troppi attori indipendenti, tra loro non coordinati,
che pare non diano conto a nessun del proprio operato.
E’ evidente che, oltre la richiesta di dare seguito ad altro bando di mobilità, dovrà essere ripensata
una organizzazione che rappresenta un unicum nel pubblico impiego ma che, da sempre, riversa i
suoi aspetti peggiori nei confronti del personale civile, a partire dall’incapacità di garantire il pur
basso salario o buste paghe normali.
La Mobilitazione dei lavoratori civili della Difesa, mai interrotta, deve dunque continuare con ulteriori
e più incisive iniziative da assumere con urgenza.
Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa Confsal Unsa
Francesco Quinti Massimo Ferri/Franco Volpi Sandro Colombi Gianfranco Braconi
“L’amministrazione penitenziaria diserta il tavolo, parte la protesta dei sindacati di polizia penitenziaria”. A denunciarlo sono Sappe, Osapp, Uilpa Pp, Sinappe, Cisl Fns, Uspp, Cnpp, Fp Cgil, spiegando che: “Nella giornata di ieri, infatti, si sarebbe dovuta tenere una riunione sul destino di circa 970 allievi vice ispettori che stanno completando il percorso formativo nelle Scuole dell’Amministrazione Penitenziaria, a seguito di un concorso il cui iter si completerà a giorni, dopo 11 anni dalla data del bando. Le organizzazioni sindacali tutte, inizialmente convocate alle ore 15, hanno atteso invano, fino alle ore 18 l’arrivo della delegazione di parte pubblica”.
A seguito di tale modalità, aggiungono i sindacati di Polizia Penitenziaria, “di (non) gestione delle relazioni sindacali e del mancato rispetto del personale di Polizia Penitenziaria impegnato nel corso che attende notizie sulla sua futura destinazione, in relazione ad un bando di concorso che ne prevedeva il rientro in sede, tutti i sindacati hanno deciso di non attendere oltre”. L’Amministrazione, con tale comportamento, “non solo dimostra che su un tema così delicato non ritiene utile il confronto con le organizzazioni sindacali, ma, contrariamente a quanto dichiarato in più occasioni, fa registrare una scarsa sensibilità anche della parte politica che, interessata più volte per addivenire ad una soluzione positiva della vicenda relativa ai ritardi ingiustificabili nel perfezionamento e nella conclusione di un concorso che ha penalizzato già oltremodo chi vi aveva partecipato e superato le prove, dopo oltre un decennio, non ha colto l’occasione per dimostrare attenzione nei confronti della Polizia Penitenziaria”.
Per tale ragione, i sindacati fanno appello “alla sensibilità del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per accogliere senza ulteriori tentennamenti ed indugi le richieste già chiaramente presentate da tutte le organizzazioni sindacali in merito al più ampio accoglimento delle aspirazioni dei partecipanti al concorso in questione, stante le lungaggini procedurali che lo hanno caratterizzato, pronti a scendere in piazza per manifestare pubblicamente il disagio vissuto dal personale interessato”, concludono i sindacati.
Roma, 13 febbraio 2019
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Prof. Alberto Bonisoli
Egregio Professore,
da notizie di stampa risulta che le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno chiesto e ottenuto dal Governo, nel quadro dell’estensione delle materie attribuibili alle autonomie regionali ai sensi dell’art. 116, comma 3, della Costituzione, l’attribuzione, fra l’altro, delle competenze dello Stato in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, comprese le risorse organizzative e di personale.
L’urbanizzazione selvaggia della Valle dei Templi di Agrigento sta a ricordare gli esiti infausti dell’affidamento all’autonomia regionale della tutela dei beni culturali e del paesaggio. La tutela dovrebbe, infatti, poter limitare incisivamente interessi locali con essa incompatibili e un ente i cui responsabili sono direttamente eletti anche dai cittadini portatori di tali interessi è inevitabilmente condizionato in senso opposto.
Inoltre la tutela del paesaggio non può essere affidata agli stessi enti tenuti – in base al Codice dei beni culturali – a formare i piani paesaggistici sotto la vigilanza e l’eventuale surrogazione del Ministero, a pena di confondere impropriamente e inammissibilmente in un unico soggetto le figure di vigilante e di vigilato.
Infine l’art. 118, primo comma Cost. prevede che siano affidate allo Stato le funzioni amministrative che richiedono un “esercizio unitario” su tutto il territorio nazionale. Fra queste vi è indubbiamente la tutela dei beni culturali, come dimostra il caso del recupero dei beni culturali trafugati all’estero, che richiede la collaborazione a livello nazionale e internazionale del Ministero, del Nucleo tutela dei CC. e del Ministero degli Esteri.
Se invece fossero, in base all’art. 116, conferite alle regioni anche le competenze nelle materie di tutela e valorizzazione dei beni culturali, anche legislative, l’unitarietà dei criteri ordinamentali e tecnico-scientifici di tutela e gestione dei beni culturali nel nostro Paese verrebbe messa a serio rischio.
Gravemente preoccupate dal tale prospettiva, le scriventi OO.SS. chiedono con urgenza un Suo impegno in seno al Governo per evitare un simile esito, che avvierebbe lo smantellamento della tutela dei beni culturali e del paesaggio nel nostro Paese e delle strutture del Ministero stesso anche sotto il profilo organizzativo, con devastanti conseguenze per l’unitarietà e adeguatezza della gestione del personale addetto.
FP CGIL CISL FP UIL PA
C. Meloni G. Nolè – V. Di Stefano F. Trastulli
CCNL DIRIGENZA FUNZIONI CENTRALI: AVANTI A PICCOLI PASSI
Grazie all’impegno di CGIL, CISL, UIL e UNADIS – che hanno sbloccato lo stallo – sono riprese, ed avranno un ritmo serrato, le trattative per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali.
Oggi abbiamo esaminato soprattutto la parte delle relazioni sindacali e della costituzione del rapporto di lavoro della dirigenza.
Abbiamo apprezzato lo sforzo dell’Aran di accogliere le istanze recate dalla piattaforma congiunta da noi presentata lo scorso novembre, ma ancora non siamo pienamente soddisfatti. Restano da sciogliere, in particolare, i nodi cruciali della partecipazione attiva ai processi di riorganizzazione e delle modalità di
conferimento degli incarichi dirigenziali.
Il tavolo si è aggiornato alle date del 20 e del 26 febbraio per approfondire, rispettivamente, le sezioni dei professionisti e della dirigenza sanitaria.
L’auspicio è quello di chiudere velocemente e con senso di responsabilità un CCNL ormai scaduto e aprire un nuovo corso.
Roma, 13 Febbraio 2019
FP CGIL CISL FP UILPA UNADIS
Florindo Oliverio Angelo Marinelli Enrico Ponti Barbara Casagrande