Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie, riguardo le nuove disposizioni  Inps.

Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento DAG
Cons. Renato Catalano
SEDE

e, p.c. Ministero dell’Economia e delle Finanze
DAG – Ufficio Relazioni Sindacali
Dirigente
Dott. Michele Nardone
SEDE

OGGETTO: Buoni pasto. Notizie varie.

Queste OO.SS. avevano segnalato nei giorni scorsi la difficoltà dei dipendenti sulla spendibilità dei buoni pasto della Società SODEXO in cui si sarebbero potuti trovare.
Nel confermare purtroppo il verificarsi della predetta situazione, vorremmo conoscere quali iniziative intende adottare l’Amministrazione al riguardo e cogliamo anche l’occasione per chiedere informazioni su altre problematiche riguardanti i buoni pasto rimaste irrisolte.
In primis, vorremmo conoscere quali iniziative sono state intraprese a seguito del ritiro dei buoni pasto non spesi perché non spendibili avvenuto nel mese di settembre 2018 per poi giungere alla restituzione degli stessi.
Inoltre, era stato comunicato dall’Amministrazione che in applicazione della nuova normativa saremmo dovuti passare ai buoni pasto elettronici già dall’anno 2019, vorremmo conoscere se verranno rispettati tempi di attuazione e conseguentemente se le operazioni per la definizione della società a cui verrà affidata la gestione della distribuzione dei buoni pasto sono in fase di conclusione.
Si resta in attesa di notizie in merito e si porgono distinti saluti.

Roma, 5 febbraio 2019

 

              CGIL                                           CISL                                           UILPA
Americo FIMIANI                  Walter DE CARO                        Andrea G. BORDINI

… EPPUR SI MUOVE

Il 31 gennaio si è svolto un incontro avente ad oggetto contrattazione integrativa 2018 e distacchi in essere.
In apertura, l’Amministrazione ci ha informato degli sviluppi sul piano assunzionale del prossimo triennio, precisando che è in corso una interlocuzione con il Dipartimento della Funzione Pubblica, per cercare di svincolarsi dalle procedure del c.d. “concorsone” che, riguardando profili professionali più generali, necessiterà di tempi più lunghi rispetto alle esigenze dell’INL. Obiettivo è di ottenere in tempi rapidi l’autorizzazione ad effettuare concorsi almeno per quanto riguarda figure professionali specifiche per la nostra amministrazione: ispettori ordinari, ispettori tecnici e funzionari legali. Ovviamente, il passo propedeutico sarà l’avvio del confronto sindacale sui profili professionali dell’INL. Per questo, l’Amministrazione si è impegnata a trasmettere la relativa documentazione nei prossimi giorni.
Relativamente al Fondo Risorse Decentrate 2018 ci è stata rappresentata l’esigenza di chiudere rapidamente l’accordo per concentrarci sul CCNI 2019, che dovrebbe segnare il tanto agognato cambio di passo. Ci è stata fornita, pertanto, una bozza – relativa alla parte economica – che sostanzialmente ricalca quella del 2017.
Nel corso dei nostri interventi abbiamo rappresentato la necessità di individuare preliminarmente: il nuovo assetto organizzativo degli uffici, la destinazione delle risorse derivanti dai canali di finanziamento disponibili, i criteri per la distribuzione dei fondi legati alla produttività e le modalità operative che ci consentano finalmente di realizzare un vero sistema indennitario per le specifiche professionalità presenti in agenzia e per gli incarichi assegnati per particolari profili di responsabilità.
Sulla base di questo, abbiamo chiesto di aprire subito la discussione sulla parte normativa e, a seguito di tale richiesta, l’Amministrazione ci ha consegnato un’ipotesi di CCNI che riprende gran parte delle proposte contenute nella piattaforma contrattuale elaborata da CGIL, CISL e UIL.
In particolare, oltre a riprendere alcuni contenuti del CCNL delle Funzioni Centrali – ad es. sul ruolo e sulle attività dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione – si prevede, tra le altre cose: la calendarizzazione degli incontri sindacali con l’impegno dell’Amministrazione a trasmettere la relativa documentazione prima degli incontri; l’apertura della contrattazione integrativa entro il primo trimestre di ogni anno; l’impegno a chiudere la sperimentazione sull’orario di lavoro e ad estenderla a tutti gli Uffici entro il 30 giugno; l’impegno ad attivare un confronto per l’introduzione del telelavoro entro 90 giorni dalla sottoscrizione del CCNI; la previsione di una riserva di posti per il personale interno, in vista dei prossimi concorsi.
Naturalmente ci siamo riservati di presentare le nostre proposte di modifica nel prossimo incontro.
Quanto alla riorganizzazione, l’unica anticipazione ha riguardato, per ora, il futuro assetto degli uffici centrali: accanto alle due DC esistenti, verranno istituite altre due Direzioni Centrali, una dedicata all’informatica e alla pianificazione e un’altra che dovrà occuparsi di controlli interni, trasparenza e comunicazione. Registriamo anche in questo caso l’accoglimento delle nostre richieste, tese alla valorizzazione delle risorse interne – come nel caso del personale informatico – e alla strutturazione di una comunicazione istituzionale più efficace. Ci è stato, poi, garantito che entro febbraio ci verrà presentato il piano di riorganizzazione degli uffici periferici.
Con particolare riferimento alla stabilizzazione dei distacchi in essere l’Amministrazione, grazie alle pressioni sindacali, si è resa disponibile a intervenire. A tal proposito, abbiamo rappresentato l’esigenza di trovare una soluzione che tenga conto di tutti i bisogni del personale.
La discussione è stata, pertanto, rimandata al prossimo incontro del 14 febbraio, data in cui – oltre al CCNI – verranno affrontati anche i temi dei profili professionali e della stabilizzazione del personale in distacco.

Roma, 6 febbraio 2019

 

FP CGIL                                      CISL FP                                         UIL PA
Matteo Ariano                         Antonella La Rosa                        Bruno Di Cuia

Pubblichiamo la nota del Ministero della Difesa.

Dicono una cosa e ne fanno un’altra

“Il governo del cambiamento ha confermato il tetto sulla spesa del personale fermo al 2004 meno 1,4%, dicono una cosa e ne fanno un’altra. Anche questa è un’occasione persa dal ministro per accogliere le nostre semplici richieste di buon senso (di un piano assunzionale straordinario), ma capisco che in campagna elettorale conta di più la propaganda. Noi non ci stiamo a questi giochetti”. Così il segretario della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi replica alle parole del Ministro della Salute, Giulia Grillo.

Segui la vicenda

Il 5 febbraio 2019 si è svolta la riunione nazionale del coordinamento assistenti sociali del
comparto delle Funzioni Locali
Alla riunione hanno partecipato le compagne e i compagni dell’Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. Per cause contingenti non hanno potuto partecipare Campania e Liguria che hanno comunque contribuito alla realizzazione dell’incontro. Hanno partecipato alla riunione per la Federazione nazionale Federico Bozzanca, Alessandro Purificato, Lorella Brusa, Antonio Santomassimo ed Enzo Bernardo.
Nelle introduzioni nazionali ci si è concentrati sul bisogno di arrivare ad una riunione nazionale che
facesse seguito alla videoconferenza tenuta lo scorso 5 dicembre. La discussione si è concentrata
sulle strategie del settore, e per quel che riguarda la situazione contrattuale ha evidenziato i seguenti aspetti (risorse, sblocco del turnover, indennità, accordo ponte, contrattazione decentrata).
E’ stata anche evidenziata la necessità di affermare la dimensione politica del lavoro sociale; per evitare di assestarsi su ipotesi difensive o di sola lamentela occorre mettere tra le priorità quella di tornare a costruire e abitare una dimensione politica del lavoro sociale. Non solo per ridefinire strumenti, metodi e pratiche, ma altresì per evitare il rischio di assecondare o addirittura di diventare complici di chi propone la destrutturazione dei servizi. Questa dimensione politica sarà affermata anche attraverso il lavoro comune con gli e le assistenti sociali che operano nella cooperazione, nella sanità e nelle funzioni centrali e assieme alle altre operatrici e operatori del sociale per promuovere un pensiero organico su tutti gli operatori che si occupano della salute.
Dalla discussione sono emersi i seguenti temi:
– Definizione e valorizzazione del ruolo dell’assistente sociale: è necessario che il sindacato possa
supportare i professionisti nel ridare dignità alla professione, una professione radicata su
fondamenti e strumenti di tipo scientifico e soprattutto riaffermarne la dimensione politica. Diventa
oggi fondamentale rompere la solitudine della professione e di chi lavora nei servizi sociali
superandone la frammentazione, la percezione di un ruolo debole, restituendo entusiasmo al lavoro, anche e soprattutto nell’immaginario collettivo. Diventa così importante promuovere un’idea di welfare di tipo generativo e di comunità a fronte della deriva di tipo assistenzialistico promossa dagli ultimi interventi legislativi.
Un’idea che parta dalla necessità che ogni intervento e ogni progetto debba essere il frutto di un costante lavoro di pensiero per il quale gli operatori chiedono tempo e spazio, in ragione dell’incremento dell’efficacia del loro operare-
In riferimento alla contrattazione, è necessario lavorare per presentare le best practices delle vertenze locali nel tentativo di definire piattaforme di possibile contrattazione di secondo livello superando logiche categoriali ma offrendo l’opportunità di definire uguale valore alle professioni.
Gli operatori sociali devono valorizzare, nell’agire sindacale, la capacità di intervenire sul tema della definizione dei fabbisogni e sul tema dell’organizzazione del lavoro rendendo innanzitutto esplicito il ruolo professionale, attraverso l’esplicitazione della declaratoria delle funzioni del servizio sociale e la differenziazione dal lavoro amministrativo.
E’ stato rilevato che il tasso di sindacalizzazione della professione rimane troppo basso e questa rimane una delle ragioni della percezione di “debolezza” della professione. Si rileva quanto mai necessario affrontare il tema della salute e della sicurezza, dello stress correlato da lavoro e analizzare la crescente violenza da terzi (aggressioni, aumento della aggressività delle persone) il tutto attraverso lo sviluppo di piani di osservazione ( eventi sentinella) , di analisi e di fonteggiamento degli eventi metodologicamente sostenuti.
E’ evidente che lavorare in sicurezza è frutto di un lavoro che coinvolge molteplici dimensioni:
luoghi di lavoro adeguati, tempi e organizzazione degli uffici che permettano di essere efficaci, supporto del datore di lavoro, messa a disposizione di strumenti di gestione progettuale e la previsione di una tutela legale per chi viene coinvolto.
Fondamentale è inoltre la modifica delle teorie di senso comune che vivono la professione in
maniera poco legittimane e legata a processi di assistenzialismo, per orientarle verso processi di
riattribuzione di valore in un’ottica di supporto con altri professionisti, il territorio e il datore di
lavoro.
Il problema serio è che nella maggior parte delle amministrazioni le lavoratrici e i lavoratori sociali
non sono presenti nei DVR (Documento di valutazione dei rischi).
Restano validi molti degli aspetti presenti nella riunione in videoconferenza del 5 dicembre:
–  Il tema dell’impatto del nuovo CCNL e delle innovazioni previste, in particolare per la nuova indennità di condizioni di lavoro (che ha unificato le vecchie indennità di disagio e di rischio e di maneggio valori); Il tema della ridefinizione dell’ordinamento professionale. Si tratterà di cogliere l’occasione fornita dall’art. 6 del CCN, l’Organismo Paritetico che dovrebbe consentire alle organizzazioni sindacali e alle RSU, insieme alle amministrazioni, di costruire un ragionamento sul tema dell’organizzazione attraverso l’analisi dei dati riguardanti il personale e i flussi, confrontando questi dati e facendo proposte. Si richiede anche di individuare strategie di miglioramento anche in contesti dove l’art 6 non trova
applicazione.
–  Il tema della formazione, in particolare l’ottemperanza agli obblighi formativi richiesto dagli ordini professionali; è sempre presente la richiesta di una formazione permanente a carico dell’ente, a cura dell’ordine professionale e dell’Università.
– Il tema dei carichi di lavoro, l’incidenza del lavoro amministrativo sulla attività professionale tipico dell’assistente sociale; il lavoro in emergenza e il sempre più presente “spezzatino dei compiti” correlato alla scarsità di risorse messe a disposizione o alla loro eccessiva specializzazione ( bandi che non permettono equo accesso)
–  Il tema della dirigenza, in particolare l’assenza di una dirigenza specifica dei servizi sociali;
–  Il tema della comunità professionale che svolge funzioni pubbliche con contratti di distacco,
di cooperativa ecc.. ( contratti di filiera).
Andrebbero studiati i percorsi e i flussi delle prestazioni che incrociano i diversi servizi della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici, e che coinvolgono diverse operatrici e diversi operatori, sociali e sanitari, privati e pubblici.
Nelle conclusioni di Federico Bozzanca si è fatto il punto della discussioni e sono stati delineati gli
obiettivi. I servizi sociali hanno percorso negli ultimi decenni varie storie e fasi, Ci troviamo,
probabilmente, in un nuovo, possibile, cambiamento. Il reddito di cittadinanza, immette risorse economiche nell’ambito dei servizi sociali destinate però ai soggetti fruitori non permettendo una
progettazione in capo all’ente locale. Lo stesso prevederà un incremento drammatico della utenza,
sia per i servizi sia per il centri per l’impiego senza prevedere un aumento delle risorse umane e
strumentali degli enti locali.
Prossimi appuntamenti :
–  Organizzazione di seminari tematici, anche per videoconferenza, che ci permettano di approfondire molte materie, accennate nella discussione;
–  Avvio di uno studio sulla sicurezza sul lavoro, dello stress correlato al lavoro sociale e della violenza da terzi. Oltre a seminari tematici, a migliori pratiche contrattuali e metodologiche messe in campo, si potrà approfondire il ruolo dei datori di lavoro, sia a livello di posto di lavoro, nazionale e europeo (vedi accordo quadro europeo sulla violenza da terzi nel settore pubblico e dei servizi) e possibili strategie di supporto al lavoro sociale;
– Scambio di buone pratiche, sia nei seminari tematici sia usando tutti i mezzi di comunicazione. Una delle questioni principali è “cosa si può fare nella contrattazione integrativa”?;
– Rafforzamento dei contatti con l’ordine professionale per una alleanza che miri al potenziamento dei servizi sociali e che permetta una sinergia, laddove si condividano gli obiettivi;
–  Ampliamento del coordinamento ai diversi comparti, in particolare alla sanità e al settore socioassistenziale e alle cooperative, così come nel settore penitenziario e della giustizia;
–  Costruzione di una rete, a livello regionale, per mettere in moto un inizio di raccordo. In questo ambito va riconfermato e rafforzato il ruolo delle strutture regionali, che dovranno svolgere, stimolare la discussione, organizzare un preliminare lavoro di sintesi e costituire (eventuali) coordinamenti regionali;
– Utilizzo strategico di tutti gli strumenti di comunicazione (chat whatsapp; lista mail, possibile sito web) in grado di scambiare informazioni, diffondere buone pratiche, proporre visioni e soluzioni condivise, fornire materiali utili per la contrattazione, ecc

Per il Comparto Funzioni Locali
Enzo Bernardo

Carissimi Colleghi,

Con la presente, a nome di tutta EPSU, voglio augurarvi ogni successo in vista della mobilitazione del 9 Febbraio.

Siamo al vostro fianco per sostenervi nelle richieste alla base della manifestazione proclamata dai sindacati confederali CGIL, CISL, UIL: la legge di bilancio così come approvata dal Parlamento non fornisce risposte adeguate ai bisogni e alle aspettative di milioni di lavoratori. Purtroppo sempre più spesso in tutta Europea ci troviamo ad affrontare questa incapacità da parte della politica di affrontare i problemi e le richieste dei lavoratori.

In un momento in cui l’Europa e l’Italia rischiano di entrare in una nuova fase di recessione, la legge di bilancio taglia gli investimenti produttivi, mentre nulla viene fatto per ridurre l’enorme divario e le disuguaglianze create dall’evasione fiscale e da una politica fiscale tutta a vantaggio delle multinazionali, dei ricchi e della rendita finanziaria. Per quanto riguarda i servizi pubblici, il bilancio stanzia risorse insufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche. Non prevede un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazione dei precari, né l’atteso sblocco del turnover, tutte misure fondamentali per far fronte ai bisogni dei cittadini e delle imprese. Inoltre non sono previsti nuovi investimenti per modernizzare i servizi pubblici e rilanciare il ruolo e la missione delle amministrazioni pubbliche. La prevista penalizzazione dei dipendenti pubblici per quanto riguarda l’accesso alla pensione e a misure come quota 100 è un trend inaccettabile che molti affiliati di EPSU stanno combattendo in tutta Europa.

Riteniamo che tutte queste misure, così simili a quelle già viste in Europa dal 2008 ad oggi, non aiutino a dare all’Italia e all’Europa la prospettiva credibile di una ripresa economica e sociale. Abbiamo invece bisogno di un’altra politica sociale ed economica in Italia ed in Europa incentrata sulla transizione energetica, sulla modernizzazione delle infrastrutture sociali, in conoscenza e formazione e una valorizzazione dei lavoratori nel comparto pubblico che meritano il tanto atteso miglioramento delle condizioni di lavoro e dei salari.

EPSU sostiene la vostra mobilitazione e ci aspettiamo che la manifestazione del abbia successo. In solidarietà,

Jan Willem Goudriaan EPSU General Secretary

DIRIGENTI E MANAGER

In uno sketch di qualche anno fa, un geniale e noto comico italiano interpretava il ruolo di una persona che, all’interno della propria casa, compiva le cose più strane; all’interlocutore che gli faceva notare che certe cose non si potessero fare lui, noncurante, rispondeva: “E perché no? Siamo nella casa delle libertà!”. Chiudeva lo sketch una voce che diceva: “Facciamo un po’ come ca… ci pare”.
Più volte abbiamo pensato a quello sketch a seguito delle varie segnalazioni ricevute dagli uffici periferici, perché molto spesso abbiamo avuto la sensazione che ogni territorio fosse gestito come una “Repubblica autonoma”.
Così, ci sono dirigenti che in sedi accorpate fanno riunioni – e, pare, addirittura accordi – separati con la RSU (ricordiamo che RSU significa “Rappresentanza Sindacale Unitaria” e quindi unitariamente va trattata, cercando di trovare un possibile equilibrio tra le due sedi), altri che creano di sana pianta modelli per introdurre ulteriori surrettizie forme di controllo dei dipendenti, altri ancora che scaricano sui Capi Area responsabilità che questi ultimi non dovrebbero assolutamente avere, lasciando gli uffici al freddo e senza più carta per stampare, quelli che stravolgono – o si nascondono – dietro a un giusto principio come quello della rotazione … e si potrebbe continuare, da Nord a Sud, passando per il Centro.
Intendiamoci: abbiamo tanti validi dirigenti nella nostra Amministrazione e non vogliamo affatto fare di tutt’erba un fascio. Riteniamo, però, che sia venuto il tempo di fare ora quel che, a nostro parere, il Ministero decise di non fare anni fa: investire sulla propria classe dirigente. Con la nascita dell’Agenzia, diventa indispensabile un cambio di rotta anche in questo senso, andando verso figure dirigenziali più vicine a quelle dei manager, quindi sempre più professionalizzate e capaci di gestire in autonomia le risorse ricevute, dialogando autorevolmente con le altre Istituzioni presenti sul territorio, nella piena consapevolezza del ruolo rivestito.
Il proliferare di tante “Repubbliche autonome”, d’altra parte, lo si evita anche dando indicazioni chiare e precise a tutti gli uffici, verificandone il rispetto e riconoscendo, al tempo stesso, i giusti margini di autonomia nell’ambito delle scelte delineate a livello nazionale.
Anche su questo, noi crediamo sia necessario un chiaro segnale di cambiamento.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Al Sig. Ministro
Dott. Marco BUSSETTI
segreteria.ministro@istruzione.it

Al Capo di Gabinetto
del Ministro
Dott. Giuseppe CHINE’
uffgabinetto@postacert.istruzione.it

Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione
delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Dott.ssa Daniela BELTRAME
dppr@postacert.istruzione.it

Al Direttore delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Dott. Jacopo GRECO
dgruf@postacert.istruzione.it

Oggetto: MIUR fabbisogno di personale, straordinari, “quota 100”, DPCM riorganizzazione MIUR.

Gent.mi/e,
è noto come gli Uffici Centrali e periferici del MIUR soffrano da anni di grave carenza di personale che comporta inevitabili ricadute negative sulle qualità del lavoro dei dipendenti e il rischio reale di non riuscire a garantire in modo efficiente i servizi ai cittadini.
In questa preoccupante situazione, sebbene i dipendenti del MIUR sia a livello dell’amm.ne periferica, sia presso l’amministrazione centrale, siano assolutamente consapevoli del fatto che dietro ad ogni pratica burocratica c’è una persona in carne ed ossa a cui dare risposta e che è quindi necessario mettere il massimo impegno per garantire le funzioni, si rischia effettivamente non solo di non raggiungere i risultati auspicati, ma il blocco delle attività per mancanza fisica delle figure professionali indispensabili.
Vogliamo ricordare che, nonostante le gravi carenze di personale citate, le ultime assunzioni di personale amministrativo del MIUR, avvenute nel 2017 per effetto dello scorrimento delle graduatorie degli idonei, per un numero estremamente esiguo rispetto alle effettive necessità, sono state effettuate con contratto part-time e, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, l’amministrazione ha ritenuto di non operare la trasformazione di quei contratti in full-time prima della fine del triennio di effettivo servizio prestato, scegliendo invece di bandire un concorso per n. 253 funzionari.
L’assunzione dei 253 funzionari, il cui concorso è ancora in fase di espletamento, non sarà numericamente sufficiente a ripianare le carenze di organico attuali, stimate in circa il 50% e che peraltro verranno probabilmente aggravate a seguito della entrata in vigore della possibilità di pensione anticipata, la cosiddetta “quota 100”. In questo scenario un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla impossibilità di prevedere un adeguato trasferimento di conoscenze e competenze tra i nuovi assunti ed il personale uscente.
Altro elemento di criticità è rappresentato dalla mancata definizione della posizione del personale afferente al CCNL “Istruzione e Ricerca” assegnato da anni agli uffici del MIUR e diventato ormai indispensabile per sopperire almeno in parte alla già più volte citata carenza di personale negli uffici. Riteniamo sia necessario dare risposta alle problematiche determinate dalla particolare collocazione di questo personale negli uffici che, solo per fare un esempio, non prevede uno specifico stanziamento per la retribuzione degli straordinari, né permette un loro coinvolgimento nella corresponsione del salario di produttività.
D’altra parte in mancanza di un piano straordinario di assunzioni assume rilevanza anche il tema dell’adeguatezza delle risorse per il pagamento degli straordinari, visto che solo tramite un massiccio ricorso a questo tipo di prestazione si è riusciti, fino ad ora, a rispettare le scadenze indicate dall’Amministrazione, ma le risorse sono state sufficienti a corrispondere le maggiorazioni previste solo per il 20% delle prestazioni svolte.
In questo quadro ci preoccupa particolarmente non avere avuto ancora alcuna informazione sull’ipotesi di riorganizzazione del Ministero, che dovrà necessariamente tenere conto della situazione del personale e degli effetti sul benessere organizzativo dei dipendenti.
In più occasioni questa O.S. ha chiesto di essere messa a conoscenza della ipotesi di riorganizzazione, richiesta reiterata anche agli ultimi tavoli tenutisi tra le OO.SS. e l’Amministrazione quali ad esempio quello relativo al nuovo Sistema della Misurazione e Valutazione della Performance, del 22 gennaio, la recente riunione del CUG del MIUR dello scorso 29 gennaio (in cui su nostra richiesta era stato messo all’odg della riunione) e per ultimo in occasione della sottoscrizione definitiva del FUA 2017, senza ricevere alcun riscontro.
Chiediamo quindi con la presente che codesta amministrazione convochi urgentemente le OO.SS. al fine di un costruttivo confronto rispetto ai seguenti punti:
– DPCM riorganizzazione del MIUR
– stato dell’organico, previsione uscite e fabbisogno del personale
– risorse per lo straordinario
– personale con CCNL Istruzione e Ricerca
Data la rilevanza anche politica di alcuni di questi punti auspichiamo la presenza del Sig. Ministro.
Restiamo in attesa di cortese sollecito riscontro e porgiamo cordiali saluti.

 

La Coordinatrice Nazionale MIUR FP CGIL                                  FP CGIL Nazionale
Roberta Sorace                                                                                         Anna Andreoli

Pubblichiamo la nota unitaria dell OO.SS. territoriali.

Pubblichiamo il Decreto con il quale si nomina la commissione esaminatrice concorso per Capo Squadra decorrenza anno 2018

On.le Vittorio FERRARESI
Sottosegretario di Stato alla Giustizia
e-mail: sottosegretario.ferraresi@giustizia.it

Dott.ssa Barbara FABBRINI
Capo Dipartimento e Direttore Generale Reggente
dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei servizi
(posta certificata) prot.dog@giustiziacert.it

Oggetto: Sollecito provvedimento di inquadramento progressioni economiche – sollecito riscontro.

A tutt’oggi le scriventi OO.SS. rilevano che non ancora sono stati emessi i relativi provvedimenti di inquadramento alla fascia economica superiore del personale utilmente collocato nelle graduatorie pubblicate i mesi scorsi.
Nell’ultimo incontro con le SS.LL. ci fu assicurato che tali provvedimenti erano già in essere, invece da notizie assunte presso il MEF non risulta allo stato trasmessa da parte del Ministero della Giustizia alcuna comunicazione in tal senso.
Le scriventi stigmatizzano ancora una volta i ritardi che questa Amministrazione continua ad avere soprattutto nei confronti di atti e provvedimenti riguardanti il proprio personale Amministrativo e con la presente sollecitano le SS.LL. ad attivarsi, ciascuno per le proprie responsabilità affinchè si ponga fine a tale “situazione” di stallo che oltre a creare forti penalizzazioni agli aventi diritto all’inquadramento economico, mortifica e crea malessere tra i lavoratori della Giustizia.
Fiduciosi di un pronto riscontro agli urgenti adempimenti richiesti, si resta a disposizione anche per un incontro sulle tante questioni ancora pendenti e più volte sollecitato.

 

 

     Confsal- Unsa                     FPCGIL                  CISL FP               UILPA                 Confintesa FP
Battaglia                       Meloni                       Marra                Amoroso                             Ratti

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