“Serve proroga graduatoria in scadenza, a rischio servizi pubblici”

Roma, 20 dic – “La lotta degli idonei è utile a tutti i cittadini. Tutte le amministrazioni centrali dello Stato sono al collasso per effetto del blocco del turn over e le mancate assunzioni mettono a serio rischio di chiusura numerosi uffici pubblici, in tutte le aree del paese, al nord come al sud, privando le comunità locali di importanti servizi pubblici, dalla giustizia a quelli delle motorizzazioni civili, rilascio di patenti e passaporti, sdoganamento delle merci, solo per indicare alcuni dei servizi erogati dallo Stato e che spesso vengono dimenticati dai più”.
Lo ha detto Florindo Oliverio, segretario nazionale Fp Cgil (funzioni centrali) che, insieme ad una delegazione della Funzione Pubblica CGIL, oggi in piazza Santi Apostoli a Roma al fianco degli idonei della graduatoria del concorso Ripam per Funzionari Amministrativi.
Il presidio è organizzato dal Comitato Idonei Funzionari Amministrativi, per ottenere la proroga della graduatoria in scadenza il 12 gennaio.
“Il lavoro pubblico serve al paese. I lavoratori pubblici sono essenziali per Costituzione. Lo diciamo da tempo. E per questo non ci fermeremo fino a che non si tornerà a investire nei servizi pubblici – ha osservato Oliverio -. Abbiamo chiesto un Piano straordinario di assunzioni e bisogna farlo presto. Aumentano rinunce e dimissioni. Per questo siamo al fianco di chi cerca di entrare nelle amministrazioni pubbliche per mettersi a disposizione della collettività. E’ urgente prevedere nel Milleproroghe la proroga delle graduatorie in scadenza e procedere allo scorrimento totale fino al loro esaurimento”.

In data 19.12.20203 si è tenuto l’incontro con l’Agenzia nel quale sono stati sottoscritti gli Accordi sul Fondo 2022.

In premessa l’Amministrazione ha comunicato che nella fase di rimodulazione delle somme fisse e ricorrenti a seguito dell’ultimo rinnovo contrattuale e dell’istituzione dei “differenziali stipendiali” sono stati recuperati circa 10 milioni di euro da inserire nel Fondo 2022.

Ciò comporta che di fatto recuperiamo le somme investite nelle progressioni economiche del 2022 permettendo quindi l’erogazione di una “performance organizzativa nazionale” pari a quella del 2021. Con la sottoscrizione dell’Accordo saranno inoltre erogate tutte le indennità di legge (confine, disagiata, rischio, reperibilità ecc), le indennità sulle commissioni giochi e la performance individuale.

La quota di performance organizzativa nazionale sarà pari a circa 3800 € medi lordi cadauno (di cui circa 400 € già erogati come anticipo a Giugno 2023).

L’Accordo ora sarà sottoposto ai controlli previsti dagli organismi di controllo. A seguire l’amministrazione ha comunicato che il bando sui passaggi economici 2023 saranno pubblicati non appena pronta la piattaforma con SOGEI prevedendo l’uscita entro metà/fine febbraio fermo restando la decorrenza economica dal 1/1/2023.

Si è proceduto poi a rivedere ai fini dell’applicazione l’Accordo sul Welfare siglato a luglio 2021 per renderlo esigibile quanto prima (con riferimento alle annualità 2018 – 2021). La revisione permetterà, per gli anni di riferimento, il riconoscimento di un sussidio alle famiglie di colleghi cessati a causa di forza maggiore dal servizio, di un contributo per borse di studio e abbonamenti mezzi di trasporto dei figli di dipendenti cessati per causa di forza maggiore e un rimborso per una prestazione in favore di tutto il personale ADM per un check up medico completo da effettuarsi a seguito della emanazione di specifica circolare.

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Agenzia Dogane e Monopoli

Florindo Iervolino

Si è tenuto ieri l’incontro al tavolo nazionale tra le OO.SS. e l’Amministrazione per discutere i progetti di apertura straordinaria dei musei nelle giornate di Natale e Capodanno.

Nonostante avessimo già espresso, nella nota a firma di tutte le sigle inviata nei giorni scorsi al Ministro Sangiuliano, la nostra amarezza per la tardiva convocazione e per avere colto, nel prioritario annuncio alla stampa delle aperture natalizie, un segno di mancato rispetto nei confronti dei lavoratori e di coloro che li rappresentano, ci siamo seduti al tavolo con il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la nostra azione sindacale.

Alla riunione ha partecipato il Direttore Generale Osanna, il quale ha illustrato la proposta con aperture di quattro ore e le risorse messe a disposizione: per l’apertura del 25 dicembre le risorse sono limitate in quanto gravano sui residui del Piano di Valorizzazione 2023, mentre per l’apertura del 1° gennaio 2024 le disponibilità sono più ampie perché detratte dal capitolo di spesa del Piano di valorizzazione del prossimo anno, ancora intatto. Abbiamo, da subito, spiegato la nostra difficoltà ad addivenire a un accordo per l’apertura dei musei nel giorno di Natale così a ridosso della data, anche in ragione del fatto che il monitoraggio sugli avanzi 2023 poteva essere avviato già da metà ottobre, e ci siamo, invece, detti possibilisti ad aprire la discussione sul Capodanno. Abbiamo ribadito le perplessità già evidenziate nella nota unitaria rispetto alla necessità di attivare una macchina organizzativa complessa affinché si possa realizzare un’offerta culturale di qualità e con aperture dei musei in totale sicurezza. Abbiamo, inoltre, chiesto spiegazioni rispetto all’esclusione di alcune Direzioni Regionali Musei dall’apertura natalizia, dichiarando di non essere d’accordo sulla differenziazione tra lavoratori. Nell’impossibilità di addivenire a un accordo su entrambe le aperture, l’incontro è stato riaggiornato al pomeriggio.

All’incontro pomeridiano hanno presenziato anche il Ministro e il Capo di Gabinetto per ribadire le ragioni della parte politica sulle aperture straordinarie. La Direzione Generale Musei ha, quindi, messo sul piatto nuove risorse, incrementando la disponibilità per Natale di 23mila euro e raddoppiando per Capodanno. Rispetto al 25 dicembre, abbiamo ritenuto che questo piccolo aumento di risorse non fosse sufficiente a garantire la partecipazione di lavoratrici e lavoratori che ormai da diverso tempo si sono organizzati per le festività e che le difficoltà organizzative permanessero e abbiamo, quindi, deciso di non firmare l’accordo.

Per il 1° gennaio, abbiamo, invece, ritenuto di aderire all’accordo proposto in ragione delle diverse condizioni: maggiore disponibilità dei lavoratori a rinunciare alla festività, più tempo per organizzare le aperture nei musei e per l’attivazione dei tavoli locali, aumento delle risorse e possibilità di organizzare turni di 8 ore che sono più funzionali alla gestione dei flussi di pubblico. Vigileremo, in questi giorni, attraverso i nostri delegati territoriali, sulla garanzia delle condizioni organizzative e di sicurezza per l’apertura dei musei al pubblico e sul rispetto dell’adesione volontaria di lavoratrici e lavoratori. Crediamo che l’ampliamento dell’offerta culturale sia un’opportunità per turisti e cittadini, ma anche che per garantire l’accesso a un servizio pubblico culturale di reale qualità vada predisposto un monitoraggio continuo dei progetti di valorizzazione che ci permetta di non lavorare sempre nell’emergenza e di costringere le professionalità dei musei a stravolgere un’organizzazione decisa già mesi prima.

Nell’incontro mattutino abbiamo firmato gli accordi per il pagamento degli incentivi per funzioni tecniche periodo gennaio-ottobre 2022 e per i progetti presso gli Istituti e musei autonomi per il periodo gennaio-giugno 2023. Abbiamo chiesto, inoltre, di conoscere le date per la scelta sedi del concorso Ripam 2293 assistenti amministrativi già assegnati al MIC per i quali si procederà all’inizio del mese di febbraio e sul rinnovo dei contratti per i professionisti a partita IVA attivi presso le Soprintendenze per i quali si è ancora in attesa di conoscere l’attivazione della norma in legge di bilancio.

FP CGIL MIC          UILPA MIC

    V. Giunta                F. Trastulli

Ieri 18 dicembre 2023 siamo stati chiamati dall’amministrazione per la sottoscrizione dell’accordo sugli incentivi per le funzioni tecniche.

Dopo un’attenta valutazione, come sigla abbiamo deciso di non firmare l’accordo, che pure reputiamo importante e molto atteso dai lavoratori coinvolti nell’espletamento delle funzioni tecniche.

Le motivazioni che ci hanno portato a questa determinazione sono riferite sia al merito di quanto definito nell’accordo stesso, che al metodo usato dall’amministrazione nel sottoporci il documento da sottoscrivere.

Nel metodo: non riteniamo accettabile il comportamento utilizzato dall’amministrazione che ha chiamato il sindacato ad una mera notifica di un documento pre – confezionato, la cui sottoscrizione avrebbe svilito il nostro ruolo sindacale di agente contrattuale nella sua essenza di rappresentanza dei lavoratori ed attuato di fatto una censura inaccettabile.

In buona sostanza, dopo un’attesa ed una preparazione durata molti anni, l’amministrazione ci ha sottoposto un accordo non emendabile e in una prima stesura, anche errato nel riferimento alla normativa vigente.

Nel merito: i criteri dell’accordo, nell’applicare il regolamento di cui al D.M. 17 aprile 2023, n. 73, malgrado il tempo trascorso, fa riferimento esclusivamente alle procedure disciplinate dal previgente Codice degli Appalti (Decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50) pertanto, attiene e regolamenta esclusivamente il passato lasciando nell’indeterminatezza tutte quelle situazioni che dovrebbero essere regolamentate in base al nuovo testo del Codice (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36).

A nostro avviso oltre a precisare quanto previsto dalle più recenti disposizioni di legge, andavano maggiormente chiariti alcuni aspetti attinenti la natura delle prestazioni, al fine di evitare interpretazioni dubbie in sede decentrata, inoltre, aver definito in partenza le percentuali spettanti ai singoli soggetti coinvolti ed alle attività espletate, non lascia alcuno spazio ad possibili modulazioni di tali percentuali in sede di contrattazione decentrata che in questo modo viene esautorata di ogni funzione.

Non condividiamo inoltre quanto precisato nelle dichiarazioni congiunte allegate all’accordo: la prima riguarda l’applicazione dell’art 45 del nuovo Codice che viene rimandata al mese di giugno 2024, una volta avviate le interlocuzioni con gli organi di controllo che dovranno esprimere gli orientamenti interpretativi.

La seconda riguarda l’esclusione dall’accordo del personale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in attesa di avviare i necessari approfondimenti con i Dipartimenti interessati, che intanto esclude e penalizza il personale interessato.

A nostro parere, dopo tutti questi anni di attesa, l’amministrazione avrebbe dovuto e potuto, cercare di chiudere un unico accordo che tenesse conto della nuova normativa e soprattutto includesse tutto il personale che svolge funzioni tecniche.

Pertanto, pur riconoscendo l’importanza di avere finalmente definito un accordo sulla ripartizione degli incentivi tecnici, per le ragioni qui sinteticamente esposte, abbiamo deciso di non sottoscriverlo per dare una risposta politico sindacale al consueto atteggiamento dilatorio dell’amministrazione che in merito ai provvedimenti che riguardano il personale civile tende sempre a ritardarne e rimandarne i tempi di realizzazione.

Come già avvenuto, continueremo comunque a tutelare tutti i lavoratori interessati a promuovere iniziative risarcitorie nei confronti dell’amministrazione e vigileremo sui prossimi passaggi che l’amministrazione è chiamata ad effettuare al fine di procedere al riconoscimento degli incentivi tecnici, nel rispetto dei tempi previsti dalle norme di contabilità.

La coordinatrice nazionale
Adelaide Benvenuto

In data 19 dicembre 2023, presso la sede Anpas, a Firenze, le OO.SS FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, hanno incontrato la delegazione trattante di Anpas-Misericordie, per proseguire il confronto sull’unificazione dei CCNL di Anpas-Misericordie per il triennio 2020-2022.
Le parti hanno ripreso il confronto sugli istituti normativi rimasti in sospeso durante lo scorso incontro, con la finalità di omogeneizzare i due articolati e di salvaguardarne alcune specificità.
In particolare si è proceduto con l’armonizzazione della declaratoria delle figure professionali, l’inserimento delle previste causali sull’articolo relativo al tempo determinato, la conferma dell’istituto dell’Elemento di garanzia retributiva per i lavoratori ANPAS, l’introduzione di due giornate retribuite per la malattia figlio.
Inoltre è stata inserita nell’articolato una sezione speciale dedicata alle Misericordie, riguardante la conferma delle premialità sul secondo livello di contrattazione, delle indennità di turno per lavoro ordinario e della disciplina dell’EADR del CCNL 2010-2012 per gli aventi diritto.
Per quanto la trattazione della parte normativa del CCNL unificato può considerarsi quasi conclusa, le parti datoriali si sono riservate ulteriori approfondimenti su alcuni istituti.
Dal punto di vista economico sono stati equiparati i tabellari a quello del CCNL Croce Rossa 2020-22 con l’obiettivo di aprire immediatamente dopo la firma del Contratto il tavolo con Croce Rossa Nazionale con l’intento di giungere ad un unico CCNL di comparto.
Le parti si sono altresì confrontate anche sui tempi di erogazione dell’una tantum.
Il tavolo è stato riconvocato il giorno 18 gennaio 2024 con l’auspicio di tentare di sottoscrivere l’ipotesi di rinnovo.
Continueremo a tenervi aggiornati.

FP CGIL                  CISL FP               UIL FPL
Michele Vannini   Franco Berardi   Pietro Bardoscia

Claine Montecchiani, Dirigente Sindacale FP CGIL Polizia Penitenziaria di Terni: “Di recente si stanno sommando numerosi episodi presso la Casa Circondariale di Terni che mettono a rischio la sicurezza e l’integrità delle procedure operative penitenziarie, compreso il caso del detenuto di origine nordafricana che ha pernottato al di fuori dalla propria stanza detentiva dove è assegnato. Queste anomalie espongono la gestione dell’istituto ad ulteriori eventi critici. È urgente che venga stabilito un protocollo più rigoroso per valutare merito e affidabilità dei detenuti che ricoprono incarichi di attività lavorative retribuite all’interno del carcere ternano.”

Continua Valentina Porfidi, Segretaria Generale FP CGIL Terni: “La frustrazione del Corpo di Polizia Penitenziaria è palpabile di fronte a queste criticità. È chiaro che la gestione attuale dell’istituto sta fallendo nel suo dovere di mantenere l’ordine e rispettare le direttive dipartimentali che sono prerequisito per un possibile reinserimento nella società delle persone ristrette una volta scontata la pena. Non possiamo permettere che la sicurezza venga sacrificata per una pace superficiale.”

Conclude Mirko Manna, FP CGIL Nazionale: “Le problematiche sollevate evidenziano la necessità di un intervento ispettivo approfondito. Solo attraverso l’attività congiunta e l’impegno tra l’amministrazione penitenziaria e le Organizzazioni Sindacali rappresentative dei lavoratori, si possono identificare soluzioni efficaci per ristabilire una gestione adeguata della Casa Circondariale di Terni. La FP CGIL Nazionale è pronta al confronto per per assicurare che la sicurezza e la giustizia siano la priorità.”

La FP CGIL Terni sollecita un incontro urgente con le autorità competenti per discutere le questioni sollevate e definire un piano d’azione. La sicurezza dei lavoratori è la nostra massima preoccupazione e richiede l’attenzione immediata delle istituzioni responsabili.

Terni, 19 dicembre 2023

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF e Conapo riguardo lo stato della sede di Novi Ligure

Pubblichiamo la nota della Segreteria Privinciale Fp Cgil e il Ccordinamento territoriale Fp Cgil VVF riguardo la carenza del settore delle specialità nautiche

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF riguardo la richiesta di incontro per il settore delle specialità nautiche sempre più disorientato

Formazione, che dovrebbe il primo DPI e patrimonio delle donne e degli uomini del Corpo è lasciato ad interpretazioni delle norme anche quando ci sono. Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF riguardo la formazione NBCR

Prosegue la mobilitazione di Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pa contro una Legge di Bilancio iniqua e penalizzante per il lavoro pubblico con il sit-in di stamani a Roma davanti a Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Pubblica amministrazione.

Roma, 18 dic “La legge di Bilancio 2024, di fronte ad un generalizzato aumento del costo della vita, non stanzia risorse adeguate per i rinnovi contrattuali, continuando a svilire il lavoro pubblico, su cui gravano, da tempo, pesanti penalizzazioni”:
così Serena Sorrentino, Segretario Generale Fp-Cgil, Domenico Proietti, Segretario Generale Uil-Fpl e Sandro Colombi, Segretario Generale Uil-Pa, in occasione del presìdio di oggi al ministero della Pubblica amministrazione, a Roma.
“Il Governo è sordo alla richiesta di confronto delle parti sociali – aggiungono i Segretari generali -. Le previsioni sui pensionamenti nella pubblica amministrazione da qui al 2030 ci dicono che oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche, dunque servono urgentemente risorse per un piano straordinario di assunzioni e per la stabilizzazione dei precari. E’ per questo che continueremo a manifestare e difendere diritti e aspettative dei lavoratori pubblici per cambiare la visione di questo governo che considera il pubblico impiego come un bancomat del Governo”, proseguono Sorrentino, Proietti e Colombi.
“Il ministro della P.a. dice chiaramente che tutto quello che abbiamo conquistato nella contrattazione deve tornare nel potere unilaterale delle amministrazioni, e rispolvera le pagelline di Brunetta. Lo diciamo chiaramente: siamo già valutati e non staremo zitti di fronte alla propaganda sulla produttività del lavoro pubblico. La pagella al Ministro la daranno i lavoratori. Noi non siamo disponibili, ancora una volta, ad essere sacrificati per una mera logica ragionieristica di tenuta dei conti pubblici, a vederci privati di diritti e contrattazione e soprattutto non siamo più disposti ad assistere alle gravi penalizzazioni dello stato sociale, perché questa è la vera essenza del settore pubblico: noi lavoriamo per garantire i diritti di tutti. Se si attacca il lavoro pubblico si attaccano i diritti di tutti i cittadini”, hanno concluso.

Il link all’intervento video della segretaria generale Serena Sorrentino:

Alla c.a. Ministro della Cultura

Dott. Gennaro Sangiuliano

Capo di Gabinetto del MiC

Dott. Francesco Gilioli

Segretario Generale del MiC

Dott. Mario Turetta

Delegato al tavolo nazionale

Dott. Stefano Lanna

E, p.c. Direzione Generale Organizzazione

Dott.ssa Marina Giuseppone

Direzione Generale Musei

Prof. Massimo Osanna

Direzione Generale Bilancio

Dott. Paolo D’Angeli

Egregio sig. Ministro,

abbiamo appreso dai giornali l’intenzione, anche per questa fine d’anno, di aprire i luoghi della cultura negli unici due giorni festivi per i quali è di norma prevista la chiusura: il prossimo 25 dicembre e il 1 gennaio 2024. Non ci stupisce, poiché da circa dieci anni si è consolidata l’idea che si debba rimanere aperti sempre e comunque, anche a fronte di un sottorganico imponente, che neanche le molteplici iniziative concorsuali riusciranno a ripianare in tempi brevi.

Ci stupisce, invece, e ci amareggia molto, dover constatare che, mentre si professa il rispetto nei confronti dell’utenza, non lo si professa né per lavoratrici e lavoratori né per coloro che li rappresentano.

Apprendere da un’intervista l’abbrivio di un’iniziativa ministeriale, di cui Lei è ben consapevole che abbisogna dell’accordo con le parti sociali, è particolarmente irrispettoso, soprattutto dopo che le medesime – memori di simili atteggiamenti occorsi in passato – hanno fatto presente alla delegazione di parte pubblica (nei suoi rappresentanti amministrativi e politici) già da novembre (!!!), che sarebbe stata urgente la convocazione, qualora la parte politica avesse deciso di favorire le aperture nei cosiddetti “super festivi”. Anche perché, come Lei ben sa, signor Ministro, affinchè si possa realizzare un’offerta culturale degna di questa definizione bisogna attivare un macchina organizzativa complessa e mettere a disposizione notevoli risorse economiche, che non si reperiscono né sotto il pavimento né in tempi celeri. Risorse che al momento sono del tutto insufficienti.

Siamo stati, per l’ennesima volta, profeti in patria.

A ciò si aggiunga il fatto che – ed è notizia di queste ultime ore – sembrerebbe che gli Istituti già dal 1 dicembre scorso fossero stati invitati a riferire di eventuali economie del Piano di Valorizzazione 2023 per finanziare le aperture straordinarie in questione!

Alle scriventi la convocazione per la trattativa è arrivata il 15 dicembre per il 19 dicembre. Per due settimane non c’è stato nessuno che abbia avuto la cortesia istituzionale di avvisarci “formalmente” che si stava lavorando in tal senso! Spiace non essere stati coinvolti prima perché saremmo stati propositivi e avremmo dato, ancora una volta, il nostro contributo. Ora è evidente che è compito del vertice politico e delle direzioni generali reperire le opportune risorse.

In ogni caso, quindi, il prossimo martedì faremo – come sempre – il nostro dovere e ci siederemo al tavolo, fiduciosi del fatto che per il futuro sarà Sua cura avere maggiore attenzione per le lavoratrici ed i lavoratori e per chi li rappresenta, procedendo quindi prima con il confronto sindacale e poi con gli annunci a mezzo stampa.

Vogliamo sia chiaro sin da ora che se non si perverrà ad un accordo “adeguato” non sarà per colpa dell’irresponsabilità dei sindacati ma piuttosto a causa della disastrosa gestione di un evento che, se qualcuno si fosse fidato della nostra esperienza, avrebbe invece dato lustro al Ministero tutto.

Cordiali saluti.

FPCGIL Giunta

CISL FP

Nolè

Di Stefano

UIL PA Trastulli

FLP

Satolli

CONFSAL UNSA

Urbino

USB

Blasi

CONFINTESA

Alessandro

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