Pubblichiamo una informativa dell’Amministrazione relativa ai pagamenti arretrai AIB

Pubblichiamo la circolare dell’Opera Nazionale di Assistenza per il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che ha introdotto alcune migliorie alla polizza Rimborso Spese Mediche – Piano A,
con effetto dal 1 Dicembre 2018

Pubblichiamo l’uscita n° 11 PARTICELLA PAZZA  editoriale d’informazione su SALUTE e SICUREZZA  a tutela del personale

Pubblichiamo per opportuna informativa la ministeriale 0384473U del 10.12.2018 della Direzione Generale della Formazione, inerente all’argomento in oggetto indicato.

Modifiche alle dotazioni organiche territoriali  – Comparto Funzioni Centrali – Convocazione 13 dicembre  ore 16:00.

A tutti i lavoratori e lavoratrici della PCM /DPC – Il comparto che non c’è

Abbiamo letto il comunicato congiunto di alcune sigle sindacali PCM, tra cui anche noi, sull’assenza di segni di vita rispetto al rinnovo del contratto e ad altre questioni rilevanti per i lavoratori e lavoratrici del comparto PCM. Ci auguriamo che si possa arrivare, almeno su questi temi essenziali, ad una nota realmente unitaria. Sarà per la prossima volta.
Il comunicato rompe un lungo silenzio, altrettanto inquietante di quello dell’Amministrazione, che sembra ignorare l’ultimo comparto rimasto senza contratto. Temiamo di conoscere le ragioni di questo silenzio (mancanza di risorse? …)
Noi però non possiamo tacere su questioni che riguardano la vita e la sicurezza delle nostre colleghe e dei nostri colleghi. Il personale del DPC opera in una condizione surreale: il contratto di lavoro ed il lavoro reale si sono separati come continenti alla deriva, ed ora tra questi due mondi c’è un oceano. Un oceano creato anche dalla folta produzione normativa e dalla continua trasformazione della domanda nei confronti di un Dipartimento che viene concepito come creta da modellare sulle immediate esigenze della politica e del pubblico. Un oceano che si cerca malamente di colmare a colpi di ordinanze e di estemporanei istituti extracontrattuali, con conseguente incertezza di ruolo, di retribuzione e diritti esigibili (ai doveri si ottempera tutti/e, sempre), problemi non indifferenti sotto il profilo della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Noi riteniamo che la contrattazione sia la sede adeguata dove affrontare questi problemi. Riteniamo però che non si possa attendere indefinitamente i tempi e le decisioni di chi deve procedere alla convocazione delle organizzazioni sindacali.
Riteniamo dunque necessario e urgente aprire un tavolo preventivo con l’Amministrazione per affrontare le questioni che riguardano il lavoro e la vita di queste lavoratrici e questi lavoratori, per avviare delle soluzioni che poi potranno essere perfezionate nel contratto nazionale e nella contrattazione di secondo livello. Un tavolo in un’ottica di prevenzione e tutela della sicurezza e della salute, prima di tutto.
Perché, anche se il comparto della PCM viene trattato come un fantasma, gli eventi che colpiscono il nostro fragile Paese sono concreti e reali, e reale è la domanda di servizio da parte dei cittadini.
Invitiamo pertanto tutte le OO.SS. e l’Amministrazione a confrontarsi su questi temi aprendo già da subito un tavolo di confronto e di discussione e, per quanto riguarda le OOSS tutte, ad indire una assemblea generale presso il Dipartimento della protezione civile per ascoltare cosa hanno da dire e proporre quelli/e che normalmente non vengono ascoltati/e.

 

Gli eletti Fp CGIL RSU                                                     responsabile nazionale PC Fp CGIL
Marco Leonardi                                                                    Giovanni Ciancio filace
Gianfranco Vulpiani

Comunicato

Nella giornata di ieri, nella mattinata si è svolta una riunione per la stipula dell’accordo FUA 2018 e per la definizione dei criteri per le PEO 2019. In apertura del tavolo l’amministrazione ha riferito che non è possibile percorrere la strada indicata in prima battuta, cioè escludere il personale che è stato destinatario delle precedenti PEO, perché tale discriminante potrebbe essere oggetto di contenzioso
giuridico.
Per quanto attiene ai criteri da adottare l’amministrazione ribadisce che è indispensabile che la procedura sia selettiva, intendendo, pertanto, utilizzare il criterio dei test, che saranno di cultura
generale per la prima area e su dispense specifiche per la seconda e la terza.
Di seguito il direttore generale ha consegnato ai presenti la tabella, richiesta nella precedente seduta,
riguardante la distribuzione del personale che e’ stato gia destinatario di una progressione per area e
fascia retributiva. Dai dati è subito emersa una forte discrasia; vi sono fasce nelle quali solo il 16% del
personale ha fruito di progressione e fasce in cui tale valore si attesta al 95% .
Come Fp Cgil abbiamo subito chiesto di sapere come l’amministrazione intende procedere nell’individuazione dei posti da mettere a concorso, in quanto appare evidente che non può essere utilizzata la stessa percentuale per tutte le fasce. Per noi questa distribuzione è propedeutica a tutto il resto. Solo in seguito sarà possibile individuare i criteri che, a questo punto, dovranno prevedere un
maggior peso per l’anzianita’ di servizio. Abbiamo ribadito che riteniamo debbano essere favoriti tutti
coloro che non hanno mai beneficiato di una progressione e che intendiamo stipulare un accordo che
preveda il passaggio di tutto il personale in servizio al Mit in un arco temporale estremamente ridotto.
Si e’ poi passati alla firma dell’accordo FUA 2018. Come Fp Cgil abbiamo firmato l’accordo che
prevede, all’art.6, di riservare una somma di euro 3.654.000 circa per le PEO 2019. Nel prossimo incontro, che si terrà a metà gennaio, l’amministrazione porterà al tavolo la distribuzione dei posti messi a concorso e una proposta di revisione dei criteri.
Nel pomeriggio, si è tenuta, invece, la riunione circa la proposta di modifica al sistema di valutazione.
L’Amministrazione ha proposto un diverso articolato rispetto a quello presentato nella riunione scorsa.
Come FP CGIL abbiamo preso atto delle modifiche intervenute positivamente circa l’eliminazione delle c.d. fasce obbligatorie di valutazione che comparivano nella prima stesura. Nel contempo, abbiamo fortemente criticato come sia rimasto il fattore che ridetermina la valutazione in base alla presenza. Noi continuiamo a pensare che la valutazione sia questione più complessa, che non possa e non debba trovare scorciatoie legate a fattori meramente quantistici, ma che debba rilevare in termini di qualità che, evidentemente, nulla hanno a che fare con il solo essere presenti sul posto di lavoro. Abbiamo sottolineato come sia opportuno che il sistema di valutazione tuteli le condizioni dei lavoratori assunti ai sensi e per gli effetti della Legge n. 68 del 1999 ed, infine, abbiamo fortemente criticato che il punteggio massimo (venticinque punti) debba poter essere assegnato alle unità di personale cui è attribuita la maggiorazione del premio individuale nella misura individuata in sede di contrattazione integrativa (5%); intanto perchè si mescola un istituto contrattuale che ha una propria finalità con un meccanismo rigido che predetermina il risultato della valutazione posta in essere dai Dirigenti, in seconda battuta, perchè, come tutti i meccanismi, opera a prescindere, non tenendo conto della realtà effettiva in cui deve essere calata la valutazione che deve poter tenere conto anche di altri fattori quale ad esempio, l’organico di riferimento e quello effettivo.

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL MIT
Paolo Camardella

Pubblichiamo la ministeriale n.0385426U datata 11 Dicembre 2018, inerente all’argomento in oggetto indicata.

Serve un cambiamento, sarà la prima di una serie di mobilitazioni dei dipendenti civili

“Dopo mesi di richieste inascoltate da parte del ministro Trenta, come preannunciato scendiamo in piazza per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa, per un impegno di cambiamento non mantenuto”. Con queste parole Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsal spiegano le ragioni della manifestazione che si terrà a Roma, giovedì 20 dicembre, in largo di Santa Susanna, dalle ore 9.30, dietro l’hashtag #CambiamentoCercasi.

La prima di una lunga serie di iniziative di mobilitazione, annunciano i sindacati, “che porteremo avanti fin quando non avremo le risposte che i lavoratori meritano. Ci sono delle criticità nel sistema Difesa che vanno risolte. Ci è stato promesso dal ministro Trenta un cambiamento che avremmo visto anche con la legge di bilancio 2019. Peccato che di quei solenni impegni, tutt’oggi, non vi sia alcuna traccia nella bozza. Serve credibilità istituzionale.”

“È necessario un intervento pubblico di rilancio industriale per la difesa che crei nuove opportunità di sviluppo e lavoro, che includa investimenti e un piano straordinario di assunzione nei ruoli professionali tecnici. Per questo parte la nostra mobilitazione. Appuntamento giovedì 20 dicembre, a Roma, in Largo di Santa Susanna, alle ore 9.30, con una manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa, per un #CambiamentoCercasi!”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal Unsal.

‘Incendio Tmb ma non solo: sistema in crisi, serve agire’

La convocazione di un tavolo di emergenza nazionale che metta al centro interventi straordinari sul sistema dei rifiuti e un’attività di programmazione seria e di lungo respiro“. A rivendicarlo è la Funzione Pubblica Cgil al governo e in particolare al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in relazione ai fatti drammatici dell’incendio all’impianto di Roma.

“Un sistema letteralmente al collasso in gran parte del Paese – prosegue la Fp Cgil -. La vicenda di Roma con l’incendio all’impianto Tmb Salario, i fatti registrati in Campania nelle scorse settimana e gli incendi dolosi negli impianti di trattamento in tutto il territorio, sono solo la punta di un iceberg di un sistema che non funziona più. È chiara e lampante la carenza di una strategia nazionale. È ora di far funzionare a livello centrale una cabina di regia che individui le linee di una strategia da adottare in tempi celeri”.

Le conseguenze di quanto sta accadendo in queste ore, prosegue la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dell’igiene ambientale della Cgil, “saranno drammatiche sull’intera città di Roma e sulla credibilità dell’intero Paese. Bisogna agire e bisogna farlo in fretta. Chiediamo al ministro Costa di attivarsi immediatamente e convocare le parti istituzionali e sociali al tavolo. Abbiamo proposte e idee per migliorare il servizio, renderlo efficiente a partire dalla qualità dell’ambiente e del lavoro“, conclude la Fp Cgil.

PASQUA ANTICIPATA: IL FESTIVAL DELLE SORPRESE!

Le sorprese si sa non finiscono mai ed in questi giorni assistiamo ad una serie di comportamenti e di atti inattesi che, più che annunciare il prossimo Natale, sembrano preannunciare la Pasqua.
Andiamo per ordine.
Pochi giorni fa abbiamo denunciato la stranezza di una “sessione negoziale” al di fuori degli ambiti della contrattazione integrativa di ente, con soggetti non abilitati a contrattare, accompagnata dalla definizione finanche dei contenuti di specifici istituti del CCNI 2018 delle aree, quando apprendiamo che il Presidente avrebbe adottato (il condizionale è d’obbligo visto che a tutt’oggi nessun rappresentante di questa Amministrazione si è degnato di informarne preventivamente le Organizzazioni Sindacali firmatarie del CCNL di comparto), il 30 novembre scorso, una determinazione con la quale viene definito il piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2018/2020.
Sul piano formale, ma nelle relazioni sindacali sappiamo bene che la forma è anche sostanza, l’adozione del suddetto documento è avvenuta senza che vi sia stata la benché minima interlocuzione con le Organizzazioni Sindacali: ricordiamo ai Vertici dell’INPS che l’attuale CCNL di Comparto delle aree prevede, espressamente, quale materia oggetto di informazione, nell’ambito dell’organismo paritetico per l’innovazione, gli andamenti occupazionali delle singole Amministrazioni. Aver adottato un provvedimento su tale materia nella forma della determinazione presidenziale, al di là delle mancate condivisioni all’interno della Tecnostruttura che emergono in modo evidente dalla lettura delle premesse della determinazione, rappresenta una palese violazione delle norme contrattuali vigenti.
Sul piano dei contenuti, al di là dei proclami e del dato globale di 31.155 unità di fabbisogno ideale programmato, del tutto insufficiente rispetto ai volumi di attività svolte e di prestazioni erogate, la determinazione presidenziale produce la contrazione in termini numerici di determinati profili senza che alcuna norma di legge imponga, a differenza del passato, dei tagli alla dotazione di personale dell’INPS.
Nello specifico si tagliano 32 posti sulla dirigenza, tra prima e seconda fascia, precludendo di fatto qualsiasi ipotesi di crescita professionale per i prossimi lustri all’interno dell’Istituto, alla faccia dell’investimento sul capitale umano, e 12 sul profilo dei professionisti del ramo tecnico edilizio senza tralasciare il taglio subdolo di 266 unità sul fabbisogno dell’area B che viene di fatto fotografata all’esistente (5094 fabbisogni rispetto ad una consistenza di 5093 al 12.11.2018) con il risultato che i colleghi di area A, in possesso del diploma di scuola superiore, dovranno dire addio a qualsiasi ipotesi di progressione verticale verso l’area immediatamente superiore. Tale operazione demenziale, disegnare per alcuni profili il fabbisogno sulla fotografia del quadro esistente, produce il rischio che, qualora in futuro il legislatore dovesse imporre nuovi tagli alle dotazioni di personale nelle pubbliche amministrazioni, nel nostro Ente si debba incidere “sulla carne viva” con dichiarazioni di sovrannumeri e conseguenti attivazioni di processi di mobilità forzata. Non c’è che dire: un bel capolavoro!
Dulcis in fundo, per completare il quadro con un’ulteriore violazione delle vigenti norme contrattuali, va segnalato lo stravolgimento dei rapporti tra primo e secondo livello differenziato di professionalità per quanto attiene alle tre famiglie dei professionisti del ramo legale, di quello statistico-attuariale e di quello tecnico edilizio. Infatti a fronte di una norma contrattuale vigente, l’articolo 12 del CCNL del 21/7/2010, che prevede l’articolazione dei professionisti in due livelli differenziati di professionalità, rispettivamente nella misura del 40% sul secondo livello e del 60% sul primo livello, l’Istituto stravolge tali rapporti con il risultato che, fotografando i livelli differenziati di professionalità sul dato effettivo, i professionisti dovranno di fatto dire addio alla possibilità di accedere ai secondi livelli.
Alla luce di tutte le considerazioni esposte invitiamo i soggetti istituzionali che all’interno dell’INPS svolgono funzioni di controllo ad intervenire per rimuovere un’evidente condizione di illegittimità rappresentata dalla determinazione sulla definizione del piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2018/2020.

FP CGIL
Matteo ARIANO

CISL FP
Paolo SCILINGUO

UIL PA
Sergio CERVO

CONFINTESA
Francesco VIOLA

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe CIARALDI

CIDA
Lucio
PALADINO

Appuntamento a Roma in corso d’Italia 25 alle ore 9

#FuoriTempoMassimo, tempo di rinnovare il contratto delle Cooperative sociali. Con queste parole domani (mercoledì 12 dicembre) si terrà a Roma l’Attivo nazionale quadri e delegati della Cooperazione sociale Funzione Pubblica Cgil per discutere della trattativa per il rinnovo del contratto e delle rivendicazioni del settore, con le conclusioni di Serena Sorrentino, segretaria generale della categoria dei servizi pubblici. L’appuntamento è a Roma presso la sede nazionale della Cgil in corso d’Italia 25 dalle ore 9 alle ore 14.

Un appuntamento che avrà al centro lo stato della trattativa per il rinnovo di un contratto, quello delle cooperative sociali, che non solo riguarda una platea enorme di lavoratrici e lavoratori, stimata in circa 350 mila unità, ma che soprattutto è atteso da oltre sei anni. Per la Funzione Pubblica Cgil, quindi, “è necessario rinnovare il contratto per rinnovare la cooperazione” e per farlo sostiene le sue rivendicazioni: “Più salario, relazioni sindacali, corretti inquadramenti per i profili professionali, il no al part-time involontario e tante altre questioni che saranno materia di confronto durante l’attivo nazionale”.

Appuntamento quindi a Roma, mercoledì 12 dicembre, con #FuoriTempoMassimo. I lavori, che si terranno in corso d’Italia si apriranno alle ore 9, si apriranno con la relazione del capo area Contrattazione, Sanità e Socio Sanitario Assistenziale Educativo Privato, Michele Vannini. Seguiranno poi interventi di lavoratrici e lavoratori del terzo settore: da operatori dell’accoglienza a chi si occupa di inclusione scolastica, da educatori a operatori socio sanitari, da mediatori culturali a pedagogisti e altro ancora. Intorno alle ore 13 sono previste le conclusioni del segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino.

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