Al Direttore del Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore
Al Direttore dell’Ufficio Operativo per le Strutture di Vertice
Dott. Paolo Lo Surdo
Oggetto: Formazione Progetto Syllabus. Richiesta proroga termini.
Con la presente siamo a rappresentare che sono pervenute da moltissimi colleghe e colleghe segnalazioni relativamente alla possibilità di non riuscire a poter concludere nei termini previsti la Formazione on-line del Progetto Syllabus assegnata nei primi giorni di novembre con scadenza il 29 dicembre p.v..
Tale impossibilità è dettata dalle innumerevoli incombenze lavorative e di carichi di lavoro a cui sono assegnati i dipendenti dell’Agenzia che in questi mesi si stanno anche sobbarcando tutta la parte formativa in training – on the job del personale neoassunto.
Tutti conosciamo benissimo la carenza di organico dell’Agenzia e pertanto pretendere che una formazione, tra l’altro di non facile approccio, come quella di Syllabus venga effettuata in un arco temporale di meno di 2 mesi in aggiunta a tutte le altre attività formative da completare e alle attività di ufficio è a nostro avviso di fatto impossibile a meno che non si faccia venire meno la continuità del servizio all’interno degli uffici.
Premesso quanto sopra, pur condividendo che la formazione sia un diritto dovere dei dipendenti e sia essenziale per l’aggiornamento degli stessi, si chiede di prorogare i termini previsti di scadenza della Formazione Syllabus affinchè i dipendenti possano completare il percorso previsto dando anche disposizioni ai singoli dirigenti di Ufficio di mettere in condizione i colleghi tutti di poter fruire del tempo necessario per fruire della Formazione on line prevista.
Si resta in attesa di cortese riscontro comunicando che non potrà ritenersi addebitabile ai dipendenti ogni ritardo su quanto sopra esposto.
Cordiali saluti.
Per la FP CGIL
Florindo Iervolino
Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione in merito al nuovo sistema di misurazione e valutazione delle performance. Nel corso dell’incontro è stata presentata una simulazione volta a spiegare come il nuovo modello potrebbe adattarsi su alcuni territori presi a campione, nel dettaglio: Cagliari e Lucca.
L’Amministrazione ha precisato che, su sollecitazione delle parti sindacali, anche la consulenza dovrebbe essere valorizzata nel 2024, in termini del 3% forfettario rispetto al definito.
Come FP CGIL abbiamo dovuto ribadire la nostra posizione, non essendo emerse nuove indicazioni rispetto all’ultimo incontro. La documentazione, esibita in riunione ma non ancora trasmessa alle rappresentanze, non consente infatti di sciogliere i dubbi che abbiamo evidenziato nelle settimane passate: ci aspettavamo, ad esempio, una simulazione estesa a tutto il territorio nazionale, che rappresentasse in proiezione successi e insuccessi del modello; Lucca e Cagliari, pur elevate a riferimento, non possono essere considerate casistiche esaustive, in quanto non rappresentative di tutti i differenti contesti territoriali e dimensionali. Così non è stato.
Quanto al merito, anche volendo condividere l’idea di superare il 124 e apprezzando la cornice operativa sempre richiamata dall’Amministrazione (volontà di tracciare la produzione automatizzata, attenzione al cittadino, sistema che consenta di attivare elementi di manutenzione, orientamento agli obiettivi), restiamo fortemente perplessi sull’impatto che il nuovo modello sembra delineare.
In particolare temiamo che la distinzione tra prodotti “STAR” – unici rilevanti ai fini del calcolo della produttività – e prodotti posti fuori da questo catalogo possa determinare pericolosi effetti a catena.
Abbiamo fatto riferimento, a titolo d’esempio, ai mutui ipotecari della Gestione pubblica, menzionando il tema delle morosità. Un’attività, questa, fuori dalla misurazione STAR. Se per un verso si tratta di un volume irrisorio di “pezzi” coinvolti e di un’attività che non produce valore per i cittadini interessati (debitori dell’istituto), considerato che gravitano attorno a questo segmento della produzione INPS decine di milioni di euro di crediti che l’Istituto può e deve recuperare, può essere questa tipologia di attività esclusa dal calcolo della produttività?
La risposta dell’Amministrazione è che tutto sarà tenuto insieme, perché il modello si ancora stabilmente all’indice di deflusso. E qui emerge la seconda criticità, poiché tale indice non tiene conto del volume di pervenuto, mettendo sullo stesso piano sedi che hanno caratteristiche e volumi di attività differenti e prescindendo completamente dalle relative dotazioni di risorse umane.
Ma c’è di più: perché l’indice di deflusso diventa un elemento cardine anche per accedere alla sussidiarietà. Così facendo saranno proprio le sedi più bisognose del supporto, in termini di squilibrio di risorse rispetto ai carichi di lavoro, che rischieranno di essere escluse. Ecco perché abbiamo segnalato, ancora una volta, l’esigenza di adeguati correttivi al sistema.
Abbiamo, quindi, chiesto all’Amministrazione di dare una documentazione organica sul sistema immaginato, anche perché così è difficile comprendere come sarà stimato lo sforzo lavorativo delle colleghe e dei colleghi. La produttività viene ponderata sulla base di un numeratore tarato sui prodotti STAR, ma in rapporto a un denominatore che comprende la totalità delle colleghe e dei colleghi di sede. Qualcosa non torna.
Pur apprezzando la negoziazione con i territori, infine, resta un’obiezione di fondo: la differenziazione degli obiettivi di produttività potrebbe implicare una richiesta diversa degli sforzi a seconda del quadro territoriale di riferimento. Se questo, da un lato, potrebbe consentire di affrontare situazioni patologiche, dall’altro potrebbe determinare una richiesta di ulteriore lavoro per le sedi produttive, spostando il traguardo sempre un po’ più in là, stressando le colleghe e i colleghi e determinando una situazione di incertezza.
Per i dirigenti, in particolare, gli scarni elementi forniti sul nuovo Indicatore Sintetico Di Qualità E Valore Pubblico non consentono allo stato di esprimere valutazioni approfondite e/o proposte migliorative.
Quanto ai professionisti e ai medici, infine, l’Amministrazione ha affermato di voler lavorare alla definizione di una reportistica utile per il monitoraggio delle attività, rinviando però ogni ragionamento ai tavoli tecnici che saranno attivati nel 2024.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito l’esito della ricognizione progetti per l’attività di ricerca e sperimentale anno 2023
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane con la quale ha emanato la mobilità provvisoria del personale del ruolo VP non delle specialità per la definita graduatoria e assegnazione definitiva si attenderà il 2024
Roma, 14 dic – “Constatata l’indisponibilità della controparte a definire un accordo ponte con le organizzazioni sindacali, proclamiamo lo sciopero nazionale per il personale che lavora nelle strutture che applicano il CCNL Aris Rsa per il prossimo 31 gennaio, sollecitando il blocco delle attività con orario di straordinario e supplementare e presidi, volantinaggi, imbandieramenti davanti le strutture”.
Lo dichiarano, in una nota, le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, a fronte del mancato accordo, presso il Ministero della Salute, con ARIS, l’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.
“L’obiettivo – proseguono – è quello di avere la garanzia del rispetto degli impegni assunti e quindi definire un accordo ponte, propedeutico all’avvio delle trattative per la definizione di un contratto congiunto ARIS/AIOP del comparto RSA”.
“Con questa iniziativa difendiamo il legittimo diritto di lavoratrici e lavoratori a vedere pienamente riconosciuta la loro dignità professionale, a fronte di un contratto scaduto ormai da 11 anni. Le donne e gli uomini del comparto, senza contratto, hanno prima affrontato l’emergenza covid, prendendosi cura, in questi anni, della cittadinanza più fragile. Poi hanno subito la più grave crisi inflattiva degli ultimi anni che ha eroso il potere di acquisto dei loro stipendi. È ora di dire basta! Chiediamo il riconoscimento immediato di nuovi tabellari, per renderli uniformi a quelli del settore, e per giungere alla sottoscrizione di un contratto unico nel settore Rsa che riconosca dignità, diritti e salario, contrastando il dumping nel settore”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Dopo il confronto sindacale avuto lo scorso 28 novembre, l’amministrazione ci ha inviato la nuova bozza di regolamento per la gestione sperimentale del coworking, con le modifiche effettuate a seguito delle osservazioni sindacali, la bozza di manifestazione di interesse e la bozza di accordo individuale da sottoscrivere che pubblichiamo.
Un tassello importante nella nuova organizzazione del lavoro di cui si sta dotando l’amministrazione, segnale di cambiamento nelle modalità lavorative, che il sindacato ha fortemente richiesto e sostenuto durante tutte le fasi di negoziazione del contratto integrativo e che tanti colleghi potranno utilizzare a breve.
È stato concordato che la sperimentazione ha durata di 12 mesi, comprensivi delle attività preparatorie ed organizzative, con una programmazione che coinvolge esclusivamente alcune Prefetture pilota indicate, e si articolerà secondo il seguente programma:
– dal 1° gennaio 2024 al 28 febbraio 2024: attività propedeutiche all’avvio (presentazione istanze, redazione graduatoria, sigla accordi ecc….)
– dal 1 ° marzo 2024 al 31 luglio 2024: sperimentazione su un primo campione di casi (c.d. primo turno);
– dal 1° agosto 2024 al 31 dicembre 2024: sperimentazione su un secondo campione di casi (c.d. secondo turno);
A conclusione della fase sperimentale, il coworking sarà operativo anche per le altre articolazioni centrali della nostra amministrazione.
Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno
“Grazie al fiuto dei due cani ‘Iron’ e ‘Onia’, le unità del gruppo cinofili della Polizia Penitenziaria, hanno trovato alcune confezioni in cui era stata riposta della sostanza stupefacente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ”.
Lo comunica Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria: “Il ritrovamento è stato effettuato ieri mattina presso il reparto detentivo ‘Nilo’, con un blitz del personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere coadiuvato dalle unità cinofile di Avellino e Benevento. La droga era stata occultata negli indumenti dei detenuti, stesi ad asciugare e anche in altri nascondigli quali i quadri elettrici dei locali utilizzati per la socialità prevista per i ristretti.
Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: ““I cinofili della Polizia Penitenziaria sono impiegati quotidianamente per la prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti nel carcere. Controlli estesi anche alle persone giunte in istituto in visita ai propri familiari detenuti”.
Manna aggiunge: “Da quando sono state introdotte, le Unità cinofile della Polizia Penitenziaria hanno sempre dato prova di efficienza ed efficacia. Si tratta di una specializzazione che andrebbe potenziata e resa più pervasiva su tutto il territorio nazionale e non solo in attività sporadiche. Il traffico di sostanze stupefacenti va ben al di là della pericolosità delle sostanze sui singoli individui, ma è uno strumento di controllo e sopraffazione dei detenuti più pericolosi nei confronti dei più deboli. Chiediamo il potenziamento dei cinofili della Polizia Penitenziaria e la revisione del Decreto Istitutivo: è assurdo pensare che non siano previsti gli appartenenti al ruolo Ispettori e Funzionari presso questa importante specializzazione della Polizia Penitenziaria”.
Santa Maria Capua Vetere, 14 dicembre 2023
Nella giornata odierna si è tenuto l’incontro con la Ministra del Lavoro. Peccato che la Ministra non vi abbia partecipato.
Erano comunque presenti rappresentanti del Ministero che hanno messo la faccia – di questo diamo loro atto – nel provare a convincerci che l’emendamento governativo sugli arretrati della perequazione fosse una cosa buona.
Addirittura, la parte datoriale ha rappresentato lo scomputo dell’una tantum dagli arretrati della perequazione come un fatto “ovvio”, in quanto l’una tantum sarebbe stata, a loro dire, un anticipo sulla perequazione.
Sappiamo bene che – come recita un vecchio proverbio – l’acquaiolo deve sempre rispondere che l’acqua è fresca, anche se così non è.
Tuttavia, ribadiamo che l’indennità ex art. 32 bis del DL 50/2022 è stata riconosciuta al personale dell’INL non come anticipo sulla perequazione, bensì come “riconoscimento all’impegno straordinario richiesto per il contrasto del lavoro sommerso, per la vigilanza sul rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’attuazione delle misure previste dal PNRR“. Come si legge dal testo della norma, quindi, non è presente alcun riferimento alla perequazione e lo scomputo dell’annualità 2022 è comprensibile solo in termini di risparmio di finanza pubblica sulle tasche dei lavoratori dell’Ispettorato.
Abbiamo evidenziato nuovamente l’urgenza di intervenire sul salario accessorio del personale, che già dal 2023 subirà una fortissima riduzione dovuta all’ingresso di centinaia di nuovi lavoratori. Su questo, non abbiamo ricevuto nessuna risposta specifica se non un rinnovo generico dell’impegno ad attivarsi e provare a risolvere il problema per via normativa.
Da parte nostra ribadiamo che è fondamentale il riconoscimento – a livello politico – del ruolo sociale svolto dall’INL. Se tale riconoscimento sarà effettivo a tutti i livelli, ne conseguirà naturalmente anche uno economico. È questo l’impegno che finora è mancato e non solo da parte di questa compagine governativa.
Riguardo alle dotazioni strumentali qualche primo passo sembra forse muoversi, ma aspettiamo di vedere i fatti, prima di esultare, visti i precedenti: pare siano arrivati duemila nuovi portatili per il personale neoassunto in questi mesi. Il 20 dicembre prossimo speriamo anche di sapere quando saranno distribuiti.
Riguardo ai cellulari e alle schede di servizio per tutto il personale sembrerebbe che l’ordine parta entro fine anno e che questa dotazione potrebbe quindi arrivare entro marzo 2024. Non aspetteremo certo marzo 2024 per chiedere se la procedura stia andando avanti e la tempistica sia rispettata.
Nessuna novità, invece, per i programmi di elaborazione delle buste paga, che da anni si chiede. Occorrerà continuare ad arrangiarsi, ma fino a quando? Che immagine si pensa venga data all’esterno di un Ente che dovrebbe difendere i lavoratori e non è neanche in grado di quantificare le somme ad essi spettanti?
Al termine di questo incontro possiamo ribadire che, per quanto riguarda la FP CGIL, la vertenza INL con le questioni che ne sono alla base, lo stato di agitazione e la mobilitazione non sono affatto chiuse, anzi!
Aspettiamo, quindi, di avere una convocazione nelle prossime settimane per capire come si intenda risolvere il tema della riduzione del salario accessorio del personale e come si intenda rendere INL un soggetto finalmente riconosciuto e competitivo nel panorama della Pubblica Amministrazione.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL Matteo Ariano |
Pubblichiamo il comunicato stampa della Segreteria Fp Cgil in merito la carenza di uomini e mezzi che, oltre a non garantire la tutela e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo, non assicura l’adeguata assistenza alla cittadinanza
Pubblichiamo lo stato di agitazione unitario proclamato dalle Strutture Territoriali Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf riguardo la tematica delle sedi disagiate.
A seguito del comportamento anti sindacale del datore di lavoro e delle problematiche legate al soccorso le Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF unitariamente proclamano lo stato di agitazione