Pubblichiamo il documento di analisi n.7 “Terremoti” dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica
Pubblichiamo il decreto a firma del Capo Dipartimento riguardante la graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 250 posti nella qualifica di vigile del fuoco del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e i relativi allegati menzionati
CHIARIMENTI E INDICAZIONI SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE
Considerate le numerose segnalazioni che ci sono pervenute in relazione alla pubblicazione delle
graduatorie relative alle progressioni economiche, nonché ad alcune polemiche strumentali attizzate
su questo tema, riteniamo utile fornire alcuni chiarimenti ed anche alcune concrete indicazioni
per coloro che ritengono di avere rilevato errori nella verifica della propria posizione in graduatoria.
Va precisato preliminarmente che le regole che ormai uniformano questi processi prevedono
nell’ordine: che le selezioni possano riguardare annualmente il limite massimo del 50% del personale
appartenente alle varie posizioni economiche calcolato sulla platea dei potenziali beneficiari,
che l’accordo non può avere che un vigenza annuale e non possa prevedere uno scorrimento degli
idonei, ma deve rispettare il numero delle posizioni messe a bando dall’accordo originario, che
l’accordo termina i suoi effetti nell’anno di riferimento e, se questo non è possibile, la decorrenza
del beneficio muta e si rinvia al primo gennaio dell’anno in cui effettivamente si svolgono le selezioni.
Inoltre va sempre ricordato che le progressioni economiche sono finanziate dal FUA nella sua
parte fissa e non variabile, e pertanto ogni accordo comporta un accantonamento di risorse, che
vengono trasferite al capitolo degli stipendi per poi riconfluire nel fondo solo all’atto della cessazione
dal servizio del dipendente che ne ha beneficiato. A questo poi si devono aggiungere tutta una
serie di regole e regolette imposte dagli organi di controllo che fanno diventare questi percorsi una
vera e propria corsa ad ostacoli.
In questo contesto in questo Ministero si è prodotto un accordo che riguarda complessivamente
9814 lavoratori di tutti i Dipartimenti e che ha prodotto le graduatorie in questione. E’ un accordo
che recepisce tutte le istanze dei lavoratori? Certamente no. Tant’è che si sta procedendo a stipulare
un nuovo accordo che prevede per il nuovo anno un ulteriore step di progressioni economiche
con previsione di emanazione di un nuovo bando entro la fine di quest’anno come abbiamo scritto
a seguito dei più recenti incontri con l’Amministrazione. Sarà anche questo risolutivo? Certamente
no. Noi pensiamo infatti ad un impegno pluriennale che determini una programmazione che consenta
a tutto il personale di poter fruire di un avanzamento economico. Queste sono le regole attuali
e le stesse sono dettate dagli organi di controllo (MEF e Funzione Pubblica) che dispongono
di un potente strumento normativo di tremontiana memoria (il D. Lgs. 123/2011) che gli permette di
entrare nel merito degli accordi imponendone la scrittura secondo i propri orientamenti, di bloccarne
eventualmente gli effetti, di rinviare ad libitum i tempi di certificazione. A questo si sta tentando
di porre rimedio, ad esempio con l’art. 8 del nuovo CCNL, che disciplina tempi diversi e molto più
ristretti per la produzione di eventuali rilievi e la successiva certificazione.
Chiarito doverosamente quanto sopra riteniamo utile fornire alcune indicazioni valide per coloro
che, nella verifica della propria posizione, hanno riscontrato errori ed omissioni tali da inficiare la
possibilità di vedersi riconosciuto l’avanzamento economico.
Preliminarmente ricordiamo che l’eventuale contenzioso su questa materia è di competenza del
giudice ordinario e non del giudice amministrativo. Pertanto, considerato che i tempi di prescrizione
sono ordinari (5 anni), in questa fase consigliamo ai lavoratori di presentare semplici istanze, da inviare ai sensi della legge 241/90, con le quali chiedere formali chiarimenti in ordine a quanto rilevato e a procedere alle eventuale rettifica della propria posizione in graduatoria, indirizzandole alla DG del personale nella persona del Direttore Generale dr.ssa Fabbrini, e del presidente della Commissione esaminatrice. Gli indirizzi mail utilizzabili sono quelli indicati nel sito istituzionale del ministero e sono la PEC della DG del personale – dgpersonale.dog@giustiziacert.it, e quella dell’ufficio III concorsi – uff3.dgpersonale.dog@giustiziacert.it. Possono essere utilizzati anche gli indirizzi ordinari, ma noi consigliamo di utilizzare la posta certificata. Nel caso in cui l’evidenza dell’errore risulta incontrovertibile si può procedere direttamente all’accesso agli atti, accesso che è comunque possibile chiedere da subito. Solo all’esito di questa procedura, ed in base alle risultanze della stessa, nel caso non produca rettifiche, è consigliabile avviare un’azione legale e a tal riguardo noi ricordiamo che le consulenze legali per gli iscritti alla FP CGIL sono gratuite e gli eventuali e comunque sempre contenuti costi sono quantificabili solo in relazione al concreto avvio della vertenza legale. In allegato trasmettiamo copia di istanza da utilizzare come modello.
Per tale motivo invitiamo le nostre strutture territoriali ad offrire il necessario supporto ai lavoratori
che lo richiedano e noi restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
LETTERA DELL’AMMINISTRAZIONE SUI LAVORATORI PRECARI
Ci è pervenuta in questi giorni una risposta dell’Amministrazione rispetto a due tematiche che abbiamo sollevato e che riguardano il fenomeno del precariato presente nei nostri cicli lavorativi.
La prima risposta, purtroppo negativa, riguarda una segnalazione che noi abbiamo fatto relativamente ad un avviso pubblico relativo alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (10) in servizio presso alcuni Uffici Giudiziari di Napoli, provenienti dal bacino regionale relativo a questi lavoratori.
L’avviso pubblico riguardava una manifestazione di interesse ad avviare un processo di stabilizzazione, per il quale la Regione contribuisce con una quota parte del costo del lavoro annuo per un massimo di quattro anni. Il Ministero ci ha risposto che a loro avviso loro non sono soggetti previsti nell’ambito di questo bando. Noi al riguardo abbiamo dei dubbi, in quanto il bando si rivolge alle pubbliche amministrazioni che sul territorio impiegano lavoratori socialmente utili. Purtroppo il bando è scaduto il 12 novembre scorso: rimane a nostro avviso la necessità che questi lavoratori vengano ugualmente inseriti nei programmi regionali e su questo concorderemo una linea d’azione con le strutture confederali e di categoria che hanno trattato la materia.
Invece va approfondita attentamente la seconda parte della lettera, inviata in riscontro ad una nostra
sollecitazione alla convocazione di una riunione specifica, relativa agli sbocchi assunzionali del personale cosiddetto tirocinante nella quale in modo chiaro l’Amministrazione delinea un ulteriore percorso, in sostanza confermando quanto già ci era stato detto dal Sottosegretario Ferraresi nella riunione dell’undici ottobre scorso. Ovvero che alla programmata assunzione di 300 lavoratori, per la quale sono già disponibili le risorse, se ne aggiungeranno altre tramite la programmazione definita nel ddl stabilità per il 2019 (2000 assunzioni complessive in seconda area), finanziata con risorse aggiuntive rispetto a quelle provenienti dal turnover ordinario, le cui disponibilità sono regolamentate nel ddl cosiddetto”concretezza”. Ancora non abbiamo contezza dei numeri pensati per questo processo e su questo chiediamo chiarezza, ma il richiamo all’art. 21 ter, commi 1 quater e 1 quinquies della legge 123/2015 chiarisce che il riferimento è all’intero bacino di questi lavoratori. A tal riguardo, in risposta pubblica ad alcune critiche che ci sono pervenute a seguito dell’invio della nostra piattaforma, chiariamo ancora una volta che per noi la soluzione deve essere complessiva e quindi riguardare tutti. Quindi nessuna ambiguità ma non ci si può chiedere di ignorare quanto definito dalla legge, altrimenti rischiamo di fare un pessimo servizio. Per tale motivo restano da chiarire alcune ambiguità, queste certamente contenute nella legge, che la dichiarazione dell’amministrazione che si impegna “alla massima valorizzazione delle competenze acquisite tramite i percorsi formativi”, pur apprezzabile, non risolve per la sua genericità. Per questo noi non possiamo che ribadire quanto già esplicitato nella piattaforma, ovvero:
– che noi riteniamo insufficienti i criteri previsti dall’art. 21 ter a garantire l’effettivo accesso di chi ha svolto i percorsi formativi all’impiego. Per questo pensiamo che il processo debba essere rafforzato nei criteri di accesso anche tramite una specifica norma che riconosca esplicitamente la finalità del percorso formativo in termini esclusivi rispetto alle possibilità di accedere alla selezione;
– che vanno definiti numeri e procedure in modo tale da determinare opportunità per l’intero bacino dei tirocinanti, ovvero tramite la previsione di una graduatoria unica nazionale all’esito delle selezioni tramite centri per l’impiego contenente idonei in numero pari a quello dei vincitori, con vigenza triennale e possibilità di scorrimento anche da parte di altre pubbliche amministrazioni;
– che, in relazione alla prossima scadenza dei tirocini, vanno definite modalità che consentano la continuità delle prestazioni di questi lavoratori, tramite la previsione di stipula di contratti a tempo determinato, nelle more della definizione dei processi selettivi finalizzati alla loro assunzione a tempo indeterminato.
Per tutto quanto esposto sopra riteniamo urgente e necessario che si apra il tavolo di confronto
specifico richiesto all’amministrazione prima dell’approvazione della legge di stabilità in modo da
consentire tempi certi e celeri per la sua attuazione subito dopo la definitiva approvazione da parte
del Parlamento della legge.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
“Le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici non bastano, mentre il confronto deve essere ampio e va allargato su tutti gli aspetti che riguardano il lavoro pubblico. Il ministro Bongiorno vuole limitarlo al tema del contratto ma così sarebbe solo una consultazione, non si tratterebbe di una negoziazione”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, in merito all’incontro con il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, nel rilanciare le undici proposte del sindacato per un Pa migliore e ribadire le priorità della categoria: “Bisogna potenziare gli organici della Pa, andando oltre lo sblocco del turn over, mentre le risorse per i rinnovi contrattuali sono un primo segnale ma sono inadeguate, al di sotto di quelle stanziate dal passato governo”.
“Abbiamo preso atto – osserva Sorrentino – che sulle assunzioni questo governo ha offerto una prima riposta ma per le condizioni nelle quali versano le pubbliche amministrazioni non serve il solo sblocco del turn over, bisogna certificare la programmazione dei fabbisogni con l’obiettivo di potenziare gli organici e incrementare l’offerta dei servizi. Per queste ragioni serve lavorare sui provvedimenti normativi. Ad esempio, bisogna intervenire sulle procedure concorsuali, garantendo temi certi e celeri sul reclutamento del personale. Nel frattempo vorremo sapere se è possibile attingere dalla graduatorie ancora attive e intervenire sulle norme per garantire l’attuazione del piano triennale di stabilizzazioni 18/20 e occuparsi di quelle tipologie di precari che ad oggi sono escluse dalle stabilizzazione”.
Sul rinnovo contrattuale, aggiunge la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, “è evidente che siano state stanziate risorse che segnano una scelta del governo di non riproporre il blocco contrattuale. Ma se misuriamo l’entità di queste risorse, abbiamo letto infatti nella legge di bilancio di 1,7 miliardi stanziati nel triennio, queste sono al di sotto di quelle investite dal passato governo, che erano pari a 2,7 miliardi. Così come abbiamo sostenuto col passato governo, anche nella precedente trattativa, lo ripetiamo adesso: non ci accontenteremo del solo recupero dell’inflazione, vogliamo aumenti che garantiscano il recupero di potere d’acquisto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Da qui la nostra valutazione: pur comprendendo il primo segnale di non riproporre il blocco, le risorse sono inadeguate e vanno implementate. Anche perché servono risorse per completare il percorso contrattuale 2016/2018 e finanziare il nuovo sistema di classificazione e dell’ordinamento professionale. Su questo punto ribadiamo l’esigenza di convocare le commissioni paritetiche e concludere la riscrittura in tempi brevi dei nuovi ordinamenti: i lavoratori non possono più aspettare”.
Infine, aggiunge Sorrentino, “rimangono sul tappeto i rinnovi dei contratti della dirigenza delle Funzioni centrali, delle Funzioni locali e del contratto dei Medici e della dirigenza sanitaria che sciopereranno il prossimo 23 novembre, così come c’è l’esigenza di liberare la contrattazione decentrata come strumento, attraverso interventi sulla produttività, per fare operazioni di valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori”. Ultima questione posta da Sorrentino: “Vorremmo sapere dal ministro Bongiorno se il percorso di confronto si esaurisce con oggi o se c’è modo e possibilità di continuare non solo sulla legge di bilancio ma su altre importanti partite. Come lo sono il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e l’avvio del confronto sull’atto di indirizzo come primo passo verso la trattativa per i rinnovi contrattuali”.
Al Direttore Generale
del personale e dei servizi
Dr. P. Buffa
e, per conoscenza
All’ufficio per le Relazioni sindacali DAP
Dssa P. Conte
Oggetto: Definizione problematica del personale “perdente sede”
Intendiamo rappresentare, in quanto ci risulta ancora irrisolta, la problematica dei c.d. “perdenti sede”,
ovvero, lavoratrici e lavoratori che a seguito del DPCM n. 84 del 15 giugno 2015 ,che ha determinato
l’accorpamento e/o la soppressione di alcune sedi di servizio dell’amministrazione (provveditorati e/o
Istituti penitenziari), non hanno ancora una sede di servizio stabile e da tempo ormai svolgono la loro
attività lavorativa in condizione di precarietà ed in una situazione di evidente disagio lavorativo ,
personale e familiare.
Benché sia stata più volte rappresentata la necessità di definire la questione, riscontriamo ad oggi
purtroppo un nulla di fatto.
Questa O.S., pertanto, chiede con urgenza un incontro affinché con il confronto tra le parti la
problematica in questione trovi la sua definitiva ed opportuna soluzione.
Si resta in attesa di sollecito riscontro
La coordinatrice nazionale DAP
F/to Lina Lamonica
On.le Vittorio Ferraresi
Sottosegretario alla Giustizia
e per conoscenza
Dott. Francesco Basentini
Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile di Comunità
Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili
L’art.21 quater della legge 132/15, come emendato dall’art.1 comma 498 della legge di bilancio 2018, prevede il transito nell’area terza secondo la procedura del corso concorso, già disciplinata dal CCNI del 5.4.2000, non solo per cancellieri ed ufficiali giudiziari ma anche per contabili, assistenti informatici ed assistenti linguistici (…Al fine di sanare i profili di nullità, per violazione delle disposizioni degli art.14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001 (….) e di definire i contenziosi giudiziari in corso, il Ministero della Giustizia è autorizzato, nei limiti delle posizioni disponibili in dotazione organica, a indire le procedure di contrattazione collettiva ai fini della definizione di procedure interne, riservate ai dipendenti in possesso dei requisiti di legge già in servizio alla data del 14 novembre 2009, per il passaggio del personale inquadrato nel profilo professionale di ufficiale giudiziario, di contabile, di assistente informatico e di assistente linguistico dell’area seconda al profilo di funzionario giudiziario, di funzionario UNEP, di funzionario contabile, di funzionario Informatico e di funzionario linguistico, con attribuzione della prima fascia economica di inquadramento, in conformità ai citati articoli 14 e 15 del CCNL comparto Ministeri 1998/2001…). E’ evidente che la norma, soprattutto quando parla delle figure tecniche (contabili, assistenti informatici e linguistici), si riferisce al personale del Ministero della Giustizia e non al personale di una distinta articolazione del Ministero, nello specifico al personale della organizzazione giudiziaria. La stessa, pertanto, trova applicazione anche nelle Amministrazioni Penitenziaria, per la giustizia Minorile e di Comunità e degli Archivi Notarili. I compiti dei contabili e degli assistenti informatici e linguistici, infatti, sono trasversali a tutti i dipartimenti tant’è che le relative figure professionali sono state definite dal vigente Contratto Integrativo con la medesima declaratoria per ciascun dipartimento del Ministero.
Un discorso a parte va fatto per gli assistenti di area pedagogica, professionalità propria della Giustizia Minorile. Anche questa professionalità rientra tra le figure collocate su due aree in quanto, pur essendo incardinata nella seconda area, svolge le attività trattamentali proprie dell’area terza. E’ vero che il citato art. 21 quater non menziona espressamente l’assistente di area pedagogica tuttavia per realizzare il ricongiungimento di tale figura professionale a quella del Funzionario della professionalità pedagogica ben potrebbero essere utilizzati altri strumenti previsti di recente dalla legge. Tale è l’art.22 n.15 del D.L.vo 25 maggio 2017, n. 75. Questa norma, che è stata già applicata presso l’amministrazione penitenziaria, consente, in aggiunta a quelli già realizzati ex art.21 quater L.132/2015, ulteriori passaggi di area con procedura riservata agli interni nell’ambito di una percentuale pari al 20% delle facoltà assunzionali riconosciute all’amministrazione nel triennio 2018/2020, fermo restando il possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno.
La CGIL più volte ha affrontato le questioni sopra enunciate con i vertici in particolare delle
amministrazioni Penitenziaria e per la Giustizia minorile e di comunità. Tuttavia, pur avendo trovato un sostanziale consenso almeno in linea di principio, purtroppo ad oggi non riscontra l’adozione di iniziative concrete. Per tale motivo la stessa chiede il suo intervento affinchè si apra un confronto sulla materia per conseguire, in attuazione degli strumenti normativi oggi a disposizione, il definitivo accorpamento nell’area terza delle figure collocate su due aree nell’ambito di tutto il Ministero della Giustizia.
Distinti saluti
Per la FpCgil Nazionale
L. Lamonica – G. Macigno
Roma 13 novembre 2018
In data 12 novembre 2018 è stata siglata l’Ipotesi di CCI 2018 da tutte le OO.SS firmatarie del
CCNL Funzioni Centrali 2016/2018.
Di seguito vi evidenziamo le principali novità.
Fondo 2018
Il fondo 2018 è pari a € 25.442.393,29.
Sulla base delle disposizioni del CCNL Funzioni Centrali 2016/2018 il fondo è stato integrato di
circa € 515.000,00 rispetto al 2017.
Il fondo è stato, inoltre, incrementato di ulteriori quote.
Sulla base di quanto stabilito dall’art. 10 comma 2 del Regolamento per l’adeguamento ai
principi generali di razionalizzazione e contenimento della spesa ACI il fondo è stato
incrementato di una quota derivante dai risparmi di gestione pari a 538.832,02 .
Inoltre sulla base di quanto stabilito dall’art. 76 del CCNL Funzioni Centrali 2016/2017, che
consente di incrementare il fondo sulla base dell’art. 43 L.449/1997, è stato possibile
aumentare il fondo con i ricavi delle Convenzioni stipulate dall’Ente per la gestione delle tasse
automobilistiche .
L’importo di tale quota potrà essere puntualmente definito solo a chiusura di esercizio
dell’anno corrente (orientativamente si tratterà di circa 2 milioni di euro).
La somma di queste due quote sarà destinata ad un progetto nazionale per tutte le strutture
dell’Ente denominato “ Efficienza organizzativa e impegno professionale”.
Un importo differenziato, che verrà definito in apposita sessione negoziale, sarà riconosciuto al
personale assegnato alle seguenti strutture:
Direzione Risorse Umane ed Affari generali
Direzione per lo Sport Automobilistico
Servizio Gestione Pra e Servizio Gestione Tasse
Ufficio del DPO
Direzioni Territoriali/Uffici territoriali / Aree metropolitane.
La quota residua del fondo è suddivisa in budget per tutte le singole unità organizzative
dell’ente.
Performance organizzativa e attività progettuali
La voce del Fondo impegnata per la Performance organizzativa ( produttività ) è stata
incrementata rispetto al 2017. Non sono stati modificati i criteri di calcolo della produttività e i
criteri per il pagamento rispetto al 2017 .
Nessuna modifica è stata introdotta riguardo le attività progettuali che rimangono invariate
( indagine di customer satisfaction per la sede centrale ; servizi a domicilio e customer
satisfaction per gli uffici territoriali).
Coefficiente di merito partecipativo ( Performance individuale )
Con riguardo invece al Coefficiente di merito partecipativo ( Performance individuale) sono
state introdotte alcune modifiche .
Sono stati meglio specificati i criteri per l’attribuzione del parametro di 1.5.
La quota di fondo è stata incrementata ed è pari a € 950.000,00 ed è definita in budget per
unità organizzativa.
Una quota pari al 90% è destinata alla corresponsione del compenso secondo i parametri da
0.25 a 1( 1.5 è equiparato a 1) .
Il 10% è destinata alla corresponsione di un compenso differenziato al personale destinatario
del parametro pari a 1.5.
Il parametro potrà essere assegnato solo ad una percentuale limitata di destinatari.
La percentuale sarà definita dalla contrattazione territoriale una volta verificato il rispetto dei
criteri delineati e definiti dall’art. 24 del CCNL 2006 / 2009.
Non si potrà in ogni caso stabilire una percentuale maggiore al 20% del personale.
In ogni caso è stabilito un limite all’importo che può essere corrisposto ai destinatari dell’1.5.
La somma di quanto viene percepito tra le due quote di fondo, infatti, non può essere superiore
a € 500,00 .
Sono stati, inoltre, meglio specificati i criteri per il processo di valutazione.
La valutazione, in base a quanto stabilito dall’art. 24 del CCNL 2006/2009 deve rispettare i
seguenti principi:
• comunicazione degli obiettivi e target da conseguire, nonché della prestazione
individuale attesa e dei relativi criteri di valutazione;
• incontri periodici di misurazione e monitoraggio delle attività di team, durante i quali si
devono evidenziare, anche in modo tracciato sulla base di dati e fatti, prestazioni
lavorative insoddisfacenti, tali da determinare l’attribuzione di un parametro inferiore ad
1, al fine di consentire opportuni comportamenti correttivi nel successivo periodo di
monitoraggio;
• motivazione della valutazione dei risultati consegui e verifica finale congiunta con il
valutato.
E’ inoltre specificata la procedura da seguire in caso di contestazione della attribuzione di un
punteggio inferiore a 1 .
Per chi ha ottenuto un punteggio pari a 1 sarà possibile inoltrare una richiesta di revisione
motivata volta ad ottenere il parametro di 1,5, che potrà essere riconosciuto entro i limiti della
percentuale massima definita dalla contrattazione territoriale decentrata.
E’ prevista una informativa alle organizzazioni sindacali territoriali e alle RSU in sede di
contrattazione decentrata sulle risultanze complessive della valutazione .
Sistema indennitario
Il sistema indennitario è stato così revisionato in linea con le previsioni del nuovo CCNL e, in
particolare:
• è previsto un compenso mensile da riconoscere al personale impegnato in attività
implicanti particolari responsabilità di natura professionale (specialisti informatici,
formatori, rete Territoriale Servizio Gestione Pra e Servizio Gestione Tasse)
• per quanto riguarda il maneggio valori effettuato allo sportello esterno dell’ Area
metropolitana/Direzione territoriale/ Ufficio Territoriale, è stato definito con chiarezza
che lo stesso è da corrispondere sulla base dell’effettivo orario di apertura della
cassa che si distingue dall’orario di apertura degli sportelli al pubblico.
• è previsto un compenso giornaliero da erogare al personale che è stato impegnato
nell’organizzazione del “Gran Premio d’Italia di Formula 1” secondo dettaglio numerico
fornito dai Direttori delle strutture coinvolte.
Selezioni per sviluppi economici
Il contratto prevede lo stanziamento delle risorse economiche per procedere al conferimento
dello sviluppo economico per le seguenti posizioni:
2 posizioni economiche B2
7 posizioni economiche B3
2 posizioni economiche C2
53 posizioni economiche C4
25 posizioni economiche C5
I relativi bandi saranno pubblicati a breve, per poterne consentire lo svolgimento e la formazione
delle nuove graduatorie entro la fine del corrente anno.
Dichiarazioni congiunte
Le parti hanno convenuto di avviare un confronto per l’ individuazione di ulteriori figure
destinatarie di posizione organizzativa per la Sede Centrale per il 2019 .
Al fine di mantenere gli impegni previsti dal CCNL Funzioni Centrali relativamente all’elemento
perequativo, le parti hanno inoltre convenuto sulla erogazione senza soluzione di continuità
dell’elemento perequativo nelle more dell’applicazione di quanto previsto dalla bozza della
legge di bilancio 2019 ( che ad oggi prevede la copertura per il pagamento di tali somme).
Qualora nella legge di bilancio 2019 non saranno contenute le disposizioni volte a garantire il
finanziamento per provvedere al pagamento dell’elemento perequativo nel 2019 , le parti hanno
convenuto che lo stesso troverà finanziamento all’interno delle risorse del CCI 2019.
L’ipotesi sarà inviata ai Ministeri vigilanti per l’iter di approvazione necessario prima di
procedere alla stipula definitiva.
CONTRATTO INTEGRATIVO 2017
Ricordiamo ai colleghi che con riguardo al Contratto Integrativo 2017 rimangono ancora da
corrispondere le partite economiche riguardanti i seguenti istituti:
• Attività Progettuali ( customer satisfaction; sportello a domicilio)
• Compenso per il merito partecipativo.
Si procederà al pagamento nel mese di novembre 2018 chiudendo così il Fondo relativo
al 2017 ( tutti i residui , infatti, confluiscono nel fondo per le Attività progettuali) .
Con riguardo al compenso per il merito partecipativo si ricorda ai colleghi che il coefficiente
attribuito deve essere comunicato dal dirigente sulla base di quanto stabilito dall’art. 24 del
CCNL 2006/2009 richiamato dalla disposizione contrattuale.
Pertanto, in difetto di tale comunicazione, il dipendente può richiedere al Dirigente di
conoscere il coefficiente a lui assegnato.
In caso di dissenso sulla valutazione assegnata è possibile la richiesta di riesame al Dirigente.
In caso di rigetto della istanza di riesame, al fine degli eventuali ricorsi , è possibile fare
richiesta di accesso agli atti per conoscere la documentazione in base al quale il parametro è
stato riconosciuto nonché,a fini comparativi, l’accesso alle altre valutazioni attribuite utili per
conoscere i criteri individuati dal Dirigente per l’attribuzione del parametro di 1.5.
Si ricorda inoltre che le RSU possono richiedere una informativa sui risultati complessivi
dell’ufficio e in particolare sui criteri utilizzati per l’attribuzione del parametro di 1.5.
FP CGIL ACI FP CISL ACI UILPA ACI ACP
Derna Figliuolo Marco Semprini Paola Piccirilli
Pubblichiamo l’ estrapolato dalla Gazzetta Ufficiale riguardo il concorso per la stabilizzazione VF stilato dal Coordinamento Fp Cgil VVF Emilia Romagna.
Il Coordinamento Nazionale Fp Cgil VVF rimane convinto che il decreto in questione, scritto diversamente, poteva rispondere concretamente alle esigenze del Corpo, in particolare abbassare l’età media dei Vigili del Fuoco. Purtroppo riscontriamo l’esatto contrario, la richiesta dei requisiti di accesso avvantaggia quelli più anziani di età.
Inoltre, troviamo paradossale che nel decreto della stabilizzazione non siano richiesti gli stessi parametri per l’accesso tramite concorso esterno riportati nel nuovo Decreto 127/18.
A questo punto non ci rimane che confidare nel bando e nelle prove selettive.
La nostra posizione non significa che siamo contrari al processo semmai chiediamo trasparenza, meritocrazia e assunzione di personale giovane
Pubblichiamo la circolare relativa alla mobilità ricognitiva del personale appartenente al ruolo dei capi reparti non specialista
Dopo la vicenda, il medico e gli infermieri di turno sono stati sospesi dal servizio, mentre sono ancora in svolgimento accertamenti da parte dei Nas, dopo l’annuncio dell’invio da parte del ministro Grillo, e rilievi anche sulla ditta di pulizie che si occupa dell’Ospedale San Giovanni Bosco e sul relativo appalto. Sulla vicenda, ritenuta ‘gravissima’, sono intervenute la Funzione Pubblica Cgil Campania e Napoli: “È l’emblema del degrado organizzativo e dello scadimento delle condizioni di lavoro nel quale versa la sanità in Campania”. Il fatto rappresenta, hanno scritto, un episodio “di degrado e di inciviltà che lede la dignità della persona, che lascia sgomenti i cittadini e che offende le tante lavoratrici ed i tanti lavoratori che quotidianamente si prodigano per garantire la migliore assistenza ai pazienti, in condizioni organizzative e strutturali sempre più difficili”.
Per la Fp Cgil di Napoli e della Campania, “non esistono attenuanti per coloro che dovevano controllare i pazienti e non lo hanno fatto, per coloro che dovevano programmare interventi atti a garantire adeguati livelli di igiene ambientale e non lo hanno fatto. È necessario che si individuino nel più breve tempo possibile le responsabilità di quanto accaduto”. Al tempo stesso, hanno aggiunto, “è doveroso difendere la dignità di migliaia di medici, infermieri e operatori sanitari che svolgono il proprio lavoro con dedizione, professionalità e in modo straordinario, affinché non si rischi, ancora una volta, di fare di tutta un’erba un fascio”.
Sul fronte nazionale, Michele Vannini, responsabile Sanità della Fp Cgil, afferma: “Una vicenda intollerabile che dimostra ancora una volta come garantire adeguati e dignitosi livelli di cura e assistenza sull’intero territorio nazionale sia ancora lontano dal raggiungimento”. Una disparità da colmare, sostiene Vannini. “Non è possibile che sulle questioni della salute ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B. La sanità in Campania, dopo anni di commissariamento, versa ancora in condizioni disastrose che influiscono sulla qualità dei servizi offerti e sull’impegno che le lavoratrici e i lavoratori riversano, a dispetto della situazione di contesto”.
Per queste ragioni, aggiunge il responsabile Fp Sanità, “è ora di intervenire a livello nazionale mettendo al centro il tema della salute a partire dalle necessarie risorse e politiche che rendano esigibile il dettato costituzionale sul diritto alla salute. Queste sono le questioni che abbiamo posto alla base di una richiesta unitaria d’incontro al ministro Grillo che, fino ad ora, non ha ancora trovato il modo di incontrare i rappresentanti dei lavoratori del comparto”, conclude Vannini rilanciando l’esigenza di un confronto con il ministro Grillo.