Pubblichiamo il testo definitivo dell’accordo sull’utilizzo delle risorse relative all’annualità 2017 da destinare ai servizi aziendali per il personale non dirigente di Unioncamere sottoscritto il 24 ottobre u.s.
“Ancora una situazione di estrema emergenza. Ancora una volta i Vigili del Fuoco chiamati agli straordinari. Il maltempo di queste ore sta mettendo a dura prova il personale in servizio: tante le chiamate, troppe per essere evase in tempi ragionevoli, e il personale è stremato dalla fatica. A distanza di pochi mesi dalla tragedia di Genova, dopo le mille parole spese, ancora nulla è cambiato. Serve al più presto uno scatto del governo“. È quanto afferma la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco.
I disagi di queste ore, aggiunge, “che hanno registrato diverse vittime, tra le quali un Vigile dl Fuoco a Bolzano, insieme al ferimento di un altro a Roma, sono l’ennesima dimostrazione di come il sistema di Protezione Civile vacilli, di come il territorio sia a rischio e di come tutto questo si riversi sui cittadini. È arrivato il momento che il governo dia ‘concretezza’ alle parole dette fino a oggi. Servono provvedimenti urgenti come assunzioni, mezzi e attrezzature, altrimenti a pagarne le conseguenze saranno i cittadini e le lavoratrici e i lavoratori del Corpo”.
“Facciamo il massimo per stare al fianco della popolazione ma il rischio di incidenti e di infortuni è troppo elevato, mentre l’amministrazione continua a puntare al risparmio evitando il raddoppio dei turni – afferma Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf -. Noi Vigili del Fuoco non siamo coperti da una assicurazione Inail e, cosa ancor più devastante, non abbiamo la tutela legale in caso di danni procurati e contro terzi. Il governo può con il decreto sicurezza dare subito una prima risposta. Entro dicembre si può anticipare il tour over e chiudere prima la graduatoria del concorso 814, senza aspettare il 2019. Basta chiacchiere, come Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco Cgil lo scorso 23 ottobre abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, le motivazioni per confermarlo ci sono tutte, compresa la necessità di avere certezze sul rinnovo del contratto e lo stanziamento di risorse ad hoc“, conclude.
Si informa che è in corso di pubblicazione sul sito internet del Dipartimento dei Vigili del Fuoco http://www.vigilfuoco.it l’avviso concernente la graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 250 posti nella qualifica di vigile del fuoco del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Prof. Giovanni TRIA
SEDE
Sottosegretari
On. Massimo BITONCI
On. Laura Castelli
On. Massimo GARAVAGLIA
On. Alessio Mattia VILLAROSA
SEDE
Capo di Gabinetto
Cons. Roberto GAROFOLI
SEDE
Ragioniere Generale dello Stato
Dott. Daniele FRANCO
SEDE
Capo Dipartimento DAG
Direttore Generale
Cons. Renato CATALANO
SEDE
e p.c. DAG – Ufficio Relazioni Sindacali
Dott. Michele NARDONE
SEDE
Oggetto: Convocazione da parte del Capo Dipartimento, Cons. Catalano delle OO.SS. per il 31/10/2018, in merito allo schema DM relativo al comma 685, art. 1 L.B. 205/2017.
Con riferimento alla convocazione del giorno 31 ottobre p.v. con all’ordine del
giorno “Schema di DM art. 1 comma 685, Legge 27 dicembre 2017, n. 205”, le scriventi OO.SS. rappresentano la propria intenzione di non parteciparvi.
La decisione è scaturita dopo un’attenta valutazione di tutte le dinamiche, a partire dalla norma sino alla doppia stesura del DM, che porteranno alla distribuzione delle risorse stanziate.
Già nei precedenti comunicati unitari avevamo rappresentato le nostre perplessità verso la norma suddetta, evidenziando la mancanza di criteri di trasparenza ed equità.
Abbiamo dovuto rilevare come su un tema così delicato si sia ritenuto di escludere le OO.SS. dalla individuazione dei criteri della distribuzione delle risorse.
Nell’ultimo comunicato abbiamo manifestato la nostra contrarietà verso la nuova riformulazione del DM in quanto: non si è ritenuto necessario neppure in questa occasione interloquire con le OO. SS.; non appaiono soddisfatte le osservazioni della CdC; ancora una volta l’informativa è priva degli allegati citati nel testo e nel prospetto; non ci sono state fornite neppure le relazioni esplicative che ci avrebbero dato modo quantomeno di poter acquisire maggiori elementi di dettaglio.
Non possono bastare pochi accorgimenti, tra l’altro ancora da verificare se praticabili – quali ad esempio il non meglio precisato monitoraggio a cui dovrebbero sottostare i lavoratori – perché il nuovo DM possa ritenersi opportuno ed equo.
A nostro parere il DM attribuisce un potere eccessivo ai dirigenti preposti al monitoraggio ed espone eccessivamente i lavoratori a situazioni non preventivamente regolamentate, al proposito cosa intende l’Amministrazione per orario disagiato?
Seppure favorevoli quando vengono distribuite nuove risorse ai lavoratori, non possiamo non essere critici nel dover costatare che se da un lato si riconosce giustamente l’attività di alcuni uffici, dall’altro non si tiene nella giusta considerazione il lavoro svolto da il resto dei dipendenti ministeriali siano essi centrali o territoriali (RRTTS, Direzioni, UCB, dipartimenti).
Non abbiamo mai cavalcato l’onda emotiva di rivendicare il diritto all’inclusione a tale beneficio a prescindere.
Eppure non era complicato fare meglio, sarebbe bastato rileggere alcuni accordi
pregressi e seguire i criteri di ripartizione in essi riportati e già adottati da questa Amministrazione.
A titolo di esempio citiamo il criterio di ridistribuzione adottato per il personale della DSII o per il personale del DAG, premiando certamente chi svolge attività di prelex ma riservando al contempo una buona parte di risorse a tutto il personale inserendolo nel FUA attuando i criteri di distribuzione generali.
Sono state disattese tutte le nostre richieste di interlocuzione sul punto, atte, in puro spirito di collaborazione e per il buon andamento dell’Amministrazione, ad attenuare l’impatto che questa norma avrà inevitabilmente sui lavoratori del MEF, alimentando malumori e divisioni.
Per quanto suddetto, riteniamo di non poter partecipare all’incontro in quanto in quella sede non avremo nessuna possibilità di modificare in modo strutturale e complessivo il DM, non vogliamo recitare un ruolo da comparse, non è nostro costume.
Per concludere, riteniamo grave l’aver escluso le OO.SS. da tutto l’iter che ha condotto in primis alla stesura della norma e poi al DM e per questo ci riserviamo di adottare tutte le misure possibili atte a tutelare i lavoratori. La riunione del 31 ottobre p.v., a nostro avviso, darà soltanto la possibilità di scrivere sul dm “sentite le OO.SS.” che non saranno ascoltate come le precedenti riunioni sull’argomento . E ricordiamo che non ascoltare i rappresentanti dei lavoratori significa non voler sentire la voce dei propri dipendenti.
La presente lettera costituisce la base di confronto sullo schema del DM relativo al comma 685, art.1 L.B. 205/2017.
L’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
CGIL CISL UILPA
Americo FIMIANI Walter DE CARO Andrea G. BORDINI
“Cè bisogno di risorse per tutti. Vanno rinnovati i contratti per le lavoratrici e i lavoratori delle Funzioni centrali dello Stato ma anche per chi è impegnato in Sanità e nelle Funzioni Locali bisogna garantire risorse aggiuntive alle Regioni. Così come c’è bisogno di risorse anche per rinnovare i contratti della Sanità privata accreditata, della cooperazione e del socio sanitario assistenziale”. Così la Fp Cgil commenta le indiscrezioni sulla legge di Bilancio che circolano in queste ore e relative alle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, nel sottolineare come “le risorse per il rinnovo dei contratti dovranno prevedere anche un finanziamento adeguato per garantire il nuovo sistema di classificazione”.
Le risorse che si leggono dalla bozza danno, infatti, spiega la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “circa 30 euro di aumento sul 2019 per arrivare a poco più di 50 euro nel 2021 in ragione del fatto che si passerebbe da uno stazionamento di 1.100 milioni per il 2019 che diventano 1.775 milioni nel 2021. Una cifra ben lontana dai 2.850 milioni che erano serviti a riconoscere un aumento medio di 85 euro per l’anno 2018. Ed è per questa ragione, per fare chiarezza, che serve un confronto immediato con il ministro Bongiorno sulla manovra per evitare che alla fine della fiera di annuncino grandi cifre e non si aumentino i salari”.
“Insieme Cisl Fp, Uil Pa e Uil Fpl – prosegue la Funzione Pubblica Cgil – abbiamo lanciato una petizione unitaria, undici proposte per una Pa migliore, sulla quale aspettiamo ancora la convocazione che il ministro della Pa Bongiorno ha annunciato ma senza alcun seguito. Abbiamo proposte specifiche, che vanno dal rinnovo dei contratti al bisogno del varo di un piano straordinario di assunzioni, dal tema pensioni alle questioni relative alla valorizzazione del lavoro pubblico. Sulle proposte sulle quali stiamo consultando i lavoratori e su tutte le vertenze aperte è necessario che il confronto con governo e regioni arrivi in tempi celeri”, conclude la Fp Cgil.
Al Ministero della Giustizia
Sig. Sottosegretario con delega al personale
On.le Vittorio Ferraresi
e, p.c.,:
Al Ministro della Giustizia
On.le Alfonso Bonafede
Al sig. Capo di Gabinetto
dr. Fulvio Baldi
Alla Direzione Generale del Personale
sig. DG dr.ssa Barbara Fabbrini
LORO SEDI
Oggetto: trasmissione proposta per la stabilizzazione del personale precario del Ministero
della Giustizia.
Sig. Sottosegretario,
con la presente la FP CGIL le trasmette una proposta che riguarda il percorso complesso e delicato relativo alla vicenda dei cosiddetti “Tirocinanti”. Un percorso che, a nostro avviso, allo stato non prevede soluzioni normative che siano in grado di risolvere l’annosa vertenza. Così come peraltro emerso nelle comunicazioni dell’Amministrazione nel corso dell’ultima riunione del tavolo nazionale, la FP CGIL condivide la necessità rappresentata di intervenire individuando ulteriori soluzioni normative che agevolino il percorso di stabilizzazione e amplino i numeri delle possibili assunzioni.
Per tale motivo riteniamo utile formalizzarle la nostra proposta e chiederle la convocazione di un incontro sulla problematica, certi della sua sensibilità verso l’argomento.
Nel rimanere in attesa di formale riscontro restiamo in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti
FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni
Nelle due giornate di incontro con le controparti sono state affrontate alcune materie che
rivestono una particolare importanza politica e di cui vi forniamo un sintetico resoconto, anche in
ragione del fatto che l’esame delle materie non è concluso.
Relazioni Sindacali
Anzitutto sono stati affrontati gli articoli da 6 a 8 del vigente CCNL che riguardano il sistema
delle relazioni sindacali.
L’articolo 6 delinea il quadro politico nel quale si esercitano le relazioni sindacale e la
controparte ha accettato la proposta di riformulazione che unitariamente abbiamo presentato. Un
testo nel quale, fermo restando l’autonomia delle parti, viene sottolineato il valore della
partecipazione, del dialogo costruttivo, al fine della valorizzazione professionale di tutti i lavoratori e
lavoratrici, anche con riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, del benessere
organizzativo nonché la necessità di affrontare in maniera partecipata i cambiamenti di sistema in
atto e attesi, per il governo dei processi riorganizzazione conseguenti.
Una novità significativa è rappresentata dall’inserimento di comune intento affinché
nell’assegnazione degli appalti si tenga conto dei contratti sottoscritti dalla OO.SS maggiormente
rappresentative, in ciò facendo riferimento all’intesa confederale con Confindustria del febbraio
2018, mentre il controllo è affidato alla contrattazione aziendale.
Viene precisato che l’attivazione del tavolo regionale avviene annualmente ovvero in un
periodo temporale minore, su richiesta di una delle due parti.
L’articolo 7, il cui esame non è concluso del tutto, come sapete elenca le materie che sono
rimesse alla contrattazione decentrata, Regionale e Aziendale.
Gli incontri hanno portato ad alcune convergenze: oltre a quanto già oggi previsto, si
inserisce nel livello Regionale lo strumento del confronto sindacale, inserendo nuove materie
oggetto di informazione, confronto e contrattazione.
Fra queste segnaliamo:
– la promozione di azioni positive e di pari opportunità
– l’attivazione della formazione permanente ai sensi dell’art. 6 della legge 53/2000
– la verifica dello stato di attuazione e applicazione delle normative regionali
– l’analisi e le proposte per contrastare il fenomeno del burn-out
– la verifica e l’implementazione delle misure di prevenzione dello stress da lavoro correlato
Quanto al livello aziendale, la nostra richiesta di mantenere le materie oggi previste non ha visto
una loro opposizione, hanno formulato la richiesta di riordinare l’intera materia distinguendo ciò che
è, già oggi, contrattazione, esame congiunto ecc.
Tale “riordino” potrà essere fatto esaminando nel merito gli articoli nei quali vi sono rimandi alle
relazioni sindacali, sempre a condizione che ciò non comporti un arretramento rispetto a quanto
oggi previsto, nonostante abbiano tenuto a precisare che non sarebbe nelle loro intenzioni.
Abbiamo proposto l’inserimento di nuove materie ad esempio: i criteri per la flessibilità orarie per
la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; le modalità applicative dei tempi di vestizione (ne
parliamo più sotto, l’accesso alla mensa per i dipendenti delle ditte appaltatrici.
Su queste materie le controparti si sono dichiarate d’accordo.
Quanto al diritto di informazione previsto dall’articolo 8 viene inserito anche il confronto che si
esercita nei tre livelli: nazionale, regionale e aziendale.
L’articolo è stato ampiamente riscritto e, in particolare, sono inserite, per la prima volta, le
modalità e la tempistica in cui si esercita l’informazione e il confronto, oltre ovviamente alle materie.
Assegnazione a mansioni inferiori
Come sapete il Job Act ha modificato, in peggio, l’articolo 2013 del c.c. prevedendo due
fattispecie di demansionamento: la prima a seguito di ristrutturazioni, modifiche degli assetti
organizzativi che possono avere ricadute sull’occupazione, la seconda la possibilità, attraverso
accordi individuali, di assegnare i lavoratori a mansioni inferiori, tematiche sulle quali la
Confederazione si è più volte espressa nel recente passato.
Abbiamo ribadito la necessità di individuare gli strumenti contrattuali più consoni per
contenere gli effetti che le due misure potrebbero produrre, avendo a mente quanto rivendichiamo
nella Carta Universale dei Diritti, sapendo, che allo stato, le resistenze più marcate per un intervento
contrattuale più forte pervengono dall’AIOP.
Orario di lavoro (art. 18)
Restano ancora aperti alcuni nodi, in particolare:
– le deroghe alle 11 ore di riposo per le quali abbiamo proposto lo stesso testo previsto nella
sanità pubblica
– la definizione dell’orario convenzionale e le sue ricadute sulle assenze dal lavoro
Quanto al tema delle turnazioni, si convenuto un testo nel quale, nel quale viene previsto che
oltre tenere in considerazione, per quanto possibile, che nella loro programmazione si tenga conto
delle particolari condizioni personali e familiari dei lavoratori, questi siano portati a conoscenza con
sufficiente anticipo al fine di consentire ai lavoratori di conciliare il lavoro con la propria vita.
Tempi di vestizione
Come sapete per l’ARIS già sussiste un accordo nazionale che prevede la possibilità di
definire, a livello aziendale, un tempo non oltre i 14 minuti ivi compresi eventuali tempi di consegna.
Dobbiamo tenere conto che in alcune strutture sono stati sottoscritti accordi che prevedono
un tempo inferiore ai 14 minuti, ad esempio 10.
L’ipotesi sulla quale al momento vi è convergenza fra noi e le controparti, è quella di
prevedere 15 minuti indipendentemente da eventuali consegne.
Lavoro notturno (art. 19)
L’articolo non ancora chiuso definitivamente in quanto è in sospeso se la media delle ore
sono da calcolare su 7 giorni ovvero, come noi propendiamo, nelle 24 ore, fatto sala la possibilità di
individuare periodi più ampi in sede di contrattazione aziendale.
Vi è invece accordo nell’assegnare alla contrattazione aziendale la possibilità di individuare
causali ulteriori di esonero, anche temporaneo e volontariamente, oltre a quanto previsto dalle leggi.
Banca delle ore (art. 20)
L’articolo è stato ampiamente riscritto e, oltre che prevedere che la contrattazione aziendale
potrà definirne il regolamento, è precisato che si tratta di uno strumento dei lavoratori e non, come
avviene oggi troppo spesso, utilizzata dalle aziende in modo del tutto improprio, ad esempio per
compensare debiti orari e addirittura per le ferie.
Orario di lavoro flessibile
Si tratta di un nuovo articolo che sostanzialmente ricalca nel contenuto quanto previsto nei
CCNL dei lavoratori pubblici, con la precisazione, come ricordato più sopra, che l’attuazione, la
regolamentazione è affidata al livello decentrato.
Lavoro flessibile (artt. da 21 a 26)
La materia è stata brevemente discussa ma non approfondita, in quanto la controparte ci ha
consegnato una proposta complessiva scritta il primo giorno di trattativa. Argomento, dunque, sul
quale torneremo.
Mentre per quanto riguarda il rapporto di lavoro a tempo parziale (art. 21) allo stato vi
sostanzialmente un accordo di massima, si tratterà di verificare la stesura dell’articolo che ci
faranno pervenire.
Tale possibile accordo, in sintesi, prevede:
– Il mantenimento dell’attuale percentuale del 25%
– Il sistema di relazioni sindacali oggi previsto
– la possibilità di aumentare il lavoro supplementare per il PT orizzontale nel limite di 200 ore
annue, con la possibilità per il lavoratore di rifiutare senza che ciò comporti provvedimenti
disciplinari
– la possibilità, a richiesta del lavoratore, di consolidare il lavoro supplementare
– una chiara definizione delle clausole elastiche, oltre che i casi di esclusione
– l’individuazione di ulteriori fattispecie di priorità nella trasformazione del rapporto da P.T a
tempo pieno, oltre a quanto previsto dalla legge
Ferie e riposi solidali
Così come previsto ne contratto nazionale della sanità pubblica, si inserisce il nuovo articolo
sulle ferie e sui riposi solidali con una differenza, la fruizione è consentita, oltre che per l’assistenza
a figli minori che necessitano di cure costanti per particolari condizioni di salute, anche per parenti
ed affini entro il secondo grado.
I prossimi incontri sono stati fissati per il 13 e il 14 novembre.
Per il Comparto Sanità Fp Cgil nazionale Il Capo Area Fp Cgil nazionale
Antonio Marchini Michele Vannini
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. VVF territoriali sulla carenza del personale amministrativo del Comando di Palermo
Al Segretario generale
Cons. Franco MASSI
Al Vice Segretario generale
Cons. Saverio GALASSO
Loro Sedi
All’Ufficio Relazioni sindacali
E, p.c. Al Personale della Corte dei conti
Oggetto: Proclamazione dello stato d’agitazione del Personale della Corte dei conti
Le scriventi OO.SS., preso atto che nella seduta odierna di contrattazione l’Amministrazione ha confermato la volontà di rimandare al Fondo risorse decentrate per l’anno 2019 le progressioni economiche all’interno delle Aree, disattendendo quanto previsto nell’Accordo FUA 2017 del 7 marzo 2018, ed in modo particolare l’art. 12, ritengono che non ci siano più le condizioni per proseguire i lavori del tavolo negoziale e proclamano contestualmente lo stato di agitazione del personale.
Pertanto, indicono l’Assemblea generale del personale per il giorno martedì 30 Ottobre 2018.
Roma, lì 26/10/2018
FPCGIL CISLFP UILPA CONSALUNSA FLP CONFINTESAFP
Di Folco Guarente Amidani Cafiero Benedetti Stefanangeli
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Capo Dipartimento DAG
Direttore Generale
Cons. Renato Catalano
SEDE
e p.c. Ministero dell’Economia e delle Finanze DAG – Ufficio Relazioni Sindacali Dirigente
Dott. Michele NARDONE
SEDE
Oggetto: Smart Working 2019
Con l’avvicinarsi della definizione della fase sperimentale del progetto “Smart Working”, che riteniamo sia stata, seppur in attesa di conoscere le valutazioni di codesta Amministrazione, un’esperienza estremamente positiva sia nei numeri che nelle modalità di svolgimento, e che anzi valutiamo potenzialmente ampliabile in termini di partecipazione e di ambito territoriale, si chiede un incontro al fine di conoscere le intenzioni riguardo la stabilizzazione ed il miglioramento dell’istituto a partire dal 2019.
In attesa di riscontro al riguardo, si porgono distinti saluti.
CGIL CISL UILPA
Americo FIMIANI Walter DE CARO Andrea G. BORDINI
Ministero della Difesa: un piano straordinario di assunzioni per circa 2.000 unita
In esito all’impegno della Ministro Trenta e anche su richiesta di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Pa e Unsa Confsal si è svolto oggi al Gabinetto del dicastero Difesa un incontro con l’Amministrazione. La riunione è stata presieduta dai due Consiglieri della Ministro, dott. Bonacini e dott. Izzo. Era presente anche il Vice Capo di Gabinetto, dott.ssa Antonietta Fava, che a breve assumerà l’incarico di Vice Segretario Generale della Difesa, ruolo che dopo molti anni viene finalmente ricoperto da un dirigente interno all’Amministrazione.
I fatti maggiormente significativi dell’incontro sono stati il piano di assunzioni e il piano di formazione illustrati dall’Amministrazione. In merito al primo, a partire dal 2019 è previsto la richiesta di circa 2000 nuove unità (con particolare attenzione ai ruoli tecnici dell’area industriale) tra fabbisogno ordinario e straordinario. In merito al secondo, è previsto un progetto di formazione, presentato anche al Ministero della Funzione Pubblica, che ha il pregio di prevedere il coinvolgimento attivo di tutto il personale, anche nella fase di trasmissione delle conoscenze, attraverso le Scuole di Formazione periferiche.
Le scriventi OO.SS. hanno salutato positivamente questa inversione di tendenza rispetto al recente passato sottolineando tuttavia la necessità di aumentare ulteriormente il numero delle assunzioni visto che la legge 244 del 2012 ha provocato, nel suo contesto di riordino, pesanti contrazioni numeriche del personale e che il prossimo futuro vedrà un massiccio esodo dei colleghi che matureranno i requisiti per il pensionamento.
Sono state poi affrontate le problematiche relative alle buste paga e del Noi Pa, struttura la cui inefficienza è sotto gli occhi di tutti. Nel merito l’’Amministrazione ha riconosciuto la gravità del problema e la necessità di risolverlo in tempi rapidi attraverso un confronto politico fra la Ministro Trenta e i vertici del Mef.
Per la problematica relativa ai polverifici (di cui abbiamo già fornito ampia informazione), l’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con la partecipazione del Ministero della Salute e del Lavoro.
Fp Cgil Cisl Fp Uil Fp e Unsa hanno poi evidenziato il problema delle progressioni tra le aeree con particolare riferimento ai colleghi della 1′ area. A riguardo è stata sottolineata l’importanza di aumentare i numeri previsti dalla normativa vigente che consentono ad oggi un numero limitato di passaggi fra le aree. Abbiamo anche riferito all’Amministrazione che nella giornata di ieri presso l’Aran si è insediata la commissione paritetica per il nuovo ordinamento professionale delle funzioni centrali; la commissione ha avviato i lavori prendendo l’impegno di esaminare le varie criticità dei precedenti comparti per arrivare a un nuovo ordinamento professionale che risolva i problemi rilevati prima dell’avvio delle trattative per il rinnovo del ccnl.
Le scriventi OO.SS. hanno poi sottolineato la necessità di definire in sede parlamentare il problema degli ex militari transitati per motivi di salute e assegnati spesso lontano dalla loro residenza. E’ necessario consentire il loro reimpiego presso altre pp.aa. conservando l’assegno ad personam.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Unsa hanno infine chiesto che l’Amministrazione richiami gli Enti al rispetto della Direttiva sulle funzioni del personale civile e che sia data risposta alla tabella di equiparazione civili.
Per ultimo resta da segnalare l’apertura e la disponibilità dell’attuale Amministrazione.
Segnali che giovano a ripristinare relazioni sindacali all’insegna del dialogo e del confronto nel rispetto degli specifici ruoli.
Roma , 26 ottobre 2018
Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa Confsal Unsa
Francesco Quinti Massimo Ferri/Franco Volpi Sandro Colombi Gianfranco Braconi