“Grazie al fiuto dei due cani ‘Iron’ e ‘Onia’, le unità del gruppo cinofili della Polizia Penitenziaria, hanno trovato alcune confezioni in cui era stata riposta della sostanza stupefacente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ”.

Lo comunica Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria: “Il ritrovamento è stato effettuato ieri mattina presso il reparto detentivo ‘Nilo’, con un blitz del personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere coadiuvato dalle unità cinofile di Avellino e Benevento. La droga era stata occultata negli indumenti dei detenuti, stesi ad asciugare e anche in altri nascondigli quali i quadri elettrici dei locali utilizzati per la socialità prevista per i ristretti.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: ““I cinofili della Polizia Penitenziaria sono impiegati quotidianamente per la prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti nel carcere. Controlli estesi anche alle persone giunte in istituto in visita ai propri familiari detenuti”.

Manna aggiunge: “Da quando sono state introdotte, le Unità cinofile della Polizia Penitenziaria hanno sempre dato prova di efficienza ed efficacia. Si tratta di una specializzazione che andrebbe potenziata e resa più pervasiva su tutto il territorio nazionale e non solo in attività sporadiche. Il traffico di sostanze stupefacenti va ben al di là della pericolosità delle sostanze sui singoli individui, ma è uno strumento di controllo e sopraffazione dei detenuti più pericolosi nei confronti dei più deboli. Chiediamo il potenziamento dei cinofili della Polizia Penitenziaria e la revisione del Decreto Istitutivo: è assurdo pensare che non siano previsti gli appartenenti al ruolo Ispettori e Funzionari presso questa importante specializzazione della Polizia Penitenziaria”.

Santa Maria Capua Vetere, 14 dicembre 2023

Nella giornata odierna si è tenuto l’incontro con la Ministra del Lavoro. Peccato che la Ministra non vi abbia partecipato.

Erano comunque presenti rappresentanti del Ministero che hanno messo la faccia – di questo diamo loro atto – nel provare a convincerci che l’emendamento governativo sugli arretrati della perequazione fosse una cosa buona.

Addirittura, la parte datoriale ha rappresentato lo scomputo dell’una tantum dagli arretrati della perequazione come un fatto “ovvio”, in quanto l’una tantum sarebbe stata, a loro dire, un anticipo sulla perequazione.

Sappiamo bene che – come recita un vecchio proverbio – l’acquaiolo deve sempre rispondere che l’acqua è fresca, anche se così non è.

Tuttavia, ribadiamo che l’indennità ex art. 32 bis del DL 50/2022 è stata riconosciuta al personale dell’INL non come anticipo sulla perequazione, bensì come “riconoscimento all’impegno straordinario richiesto per il contrasto del lavoro sommerso, per la vigilanza sul rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’attuazione delle misure previste dal PNRR“. Come si legge dal testo della norma, quindi, non è presente alcun riferimento alla perequazione e lo scomputo dell’annualità 2022 è comprensibile solo in termini di risparmio di finanza pubblica sulle tasche dei lavoratori dell’Ispettorato.


Abbiamo evidenziato nuovamente l’urgenza di intervenire sul salario accessorio del personale, che già dal 2023 subirà una fortissima riduzione dovuta all’ingresso di centinaia di nuovi lavoratori. Su questo, non abbiamo ricevuto nessuna risposta specifica se non un rinnovo generico dell’impegno ad attivarsi e provare a risolvere il problema per via normativa.

Da parte nostra ribadiamo che è fondamentale il riconoscimento – a livello politico – del ruolo sociale svolto dall’INL. Se tale riconoscimento sarà effettivo a tutti i livelli, ne conseguirà naturalmente anche uno economico. È questo l’impegno che finora è mancato e non solo da parte di questa compagine governativa.


Riguardo alle dotazioni strumentali qualche primo passo sembra forse muoversi, ma aspettiamo di vedere i fatti, prima di esultare, visti i precedenti: pare siano arrivati duemila nuovi portatili per il personale neoassunto in questi mesi. Il 20 dicembre prossimo speriamo anche di sapere quando saranno distribuiti.

Riguardo ai cellulari e alle schede di servizio per tutto il personale sembrerebbe che l’ordine parta entro fine anno e che questa dotazione potrebbe quindi arrivare entro marzo 2024. Non aspetteremo certo marzo 2024 per chiedere se la procedura stia andando avanti e la tempistica sia rispettata.

Nessuna novità, invece, per i programmi di elaborazione delle buste paga, che da anni si chiede. Occorrerà continuare ad arrangiarsi, ma fino a quando? Che immagine si pensa venga data all’esterno di un Ente che dovrebbe difendere i lavoratori e non è neanche in grado di quantificare le somme ad essi spettanti?


Al termine di questo incontro possiamo ribadire che, per quanto riguarda la FP CGIL, la vertenza INL con le questioni che ne sono alla base, lo stato di agitazione e la mobilitazione non sono affatto chiuse, anzi!

Aspettiamo, quindi, di avere una convocazione nelle prossime settimane per capire come si intenda risolvere il tema della riduzione del salario accessorio del personale e come si intenda rendere INL un soggetto finalmente riconosciuto e competitivo nel panorama della Pubblica Amministrazione.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

Pubblichiamo il comunicato stampa della Segreteria Fp Cgil in merito la carenza di uomini e mezzi che, oltre a non garantire la tutela e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo, non assicura l’adeguata assistenza alla cittadinanza

Pubblichiamo lo stato di agitazione unitario proclamato dalle Strutture Territoriali Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf riguardo la tematica delle sedi disagiate.

A seguito del comportamento anti sindacale  del datore di lavoro e delle problematiche legate al soccorso le Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF unitariamente proclamano lo stato di agitazione

Martedì 12 dicembre a Roma, presso la sede di ConfCooperative, è proseguito, in modalità ristretta, il confronto tra le OO SS e le Centrali Cooperative finalizzato al rinnovo del CCNL Cooperative Sociali.
Il confronto si è incentrato sul tema educatori dei servizi educativi di cui al dlgs 65/17 e sugli educatori di cui alla L.205/17, tema molto complesso rispetto al quale le parti hanno stabilito di procedere con i dovuti approfondimenti anche in considerazione dell’evoluzione
normativa in materia.
Il negoziato ha inoltre ulteriormente approfondito l’analisi circa l’impatto economico degli aggiornamenti normativi del CCNL.
Nel corso della discussione abbiamo nuovamente ribadito come il tema fondamentale degli aumenti contrattuali debba dare risposte adeguate all’aumento del costo della vita.
Considerando l’importanza e il peso delle tematiche trattate, le parti hanno stabilito di proseguire e intensificare il confronto calendarizzando nel mese di gennaio tre incontri per verificare se è possibile giungere in tempi rapidi al rinnovo contrattuale.
Sarà nostra cura, tenervi tempestivamente e puntualmente aggiornati nel merito del percorso negoziale.

FP CGIL                CISL FP               FISASCAT  CISL       UIL FPL                 UILTuCS
Michele Vannini Franco Berardi   Aurora Blanca      Pietro Bardoscia  Paolo Proietti

Pubblichiamo la circolare di ricognizione di scelta sede destinata ai corsisti del 95° corso AAVVP emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo l’ attuazione della  circolare EM 01/2020 sulla programmazione delle esercitazioni nazionali e regionali di colonna mobile anno 2023. Indicazioni operative Sicilia e Calabria 11/13 dicembre 2023

Pubblichiamo la nota di convocazione in merito i temi potenziamento organici e criteri di mobilità ruoli VF CS CR

19.12.2023 Intervento Organici 1^ parte

19.12.2023 Intervento Organici 2^ parte

19.12.2023 Intervento Criteri mobilità VF CS CR

“Un detenuto ristretto nel carcere di Piacenza, ieri mattina ha aggredito sia il personale di Polizia Penitenziaria sia i medici e gli infermieri dell’infermeria, lanciando loro anche il proprio sangue che usciva dai tagli che si era procurato poco prima. Accompagnato in ospedale, ha aggredito anche i Poliziotti della scorta e gli altri medici ed infermieri”.

Lo riferisce il Coordinatore Regionale dell’Emilia Romagna, Santo Guercio: “Sotto l’effetto di sostanze alcoliche, il detenuto, dopo essersi procurato dei tagli alle braccia, si è scagliato contro un agente di Polizia Penitenziaria che era accorso per accompagnarlo nell’infermeria del carcere, imbrattandolo del proprio sangue. La situazione è degenerata ulteriormente quando il detenuto è stato condotto in ospedale per le cure mediche. Anche in questa circostanza ha attaccato nuovamente i due agenti di scorta e il personale sanitario  del pronto soccorso, lanciando il proprio sangue sui presenti, colpendo nuovamente con il proprio sangue un’Agente al volto. Solamente l’intervento tempestivo e la professionalità del personale di Polizia Penitenziaria, supportato dai sanitari, ha permesso di contenere la violenza del detenuto e di evitare conseguenze ancora più gravi. Gli agenti coinvolti sono stati sottoposti a visite mediche immediate e hanno ricevuto la necessaria profilassi”.
Mirko Manna, della FP CGIL Nazionale, interviene sottolineando la precarietà e l’inadeguatezza delle strutture carcerarie italiane, con particolare riferimento a Piacenza, che rappresenta un esempio evidente delle difficoltà che l’Amministrazione Penitenziaria incontra nel gestire situazioni critiche. Manna richiama l’attenzione sulla necessità urgente di assumere almeno 8.000 nuove unità di personale di Polizia Penitenziaria e critica la mancanza di azioni concrete da parte del Governo.
La FP CGIL sottolinea l’importanza di dotare il personale di regole chiare e procedure ben definite per gestire tali emergenze, come già discusso in un recente incontro con il Ministro Nordio e altre figure dell’amministrazione penitenziaria. È fondamentale investire nella sicurezza degli istituti penitenziari per prevenire eventi simili in futuro.

In conclusione, la FP CGIL Polizia Penitenziaria chiede un intervento immediato del Governo per garantire la sicurezza del personale, attraverso misure adeguate e un potenziamento dell’organico. La sicurezza nelle carceri non può più essere rimandata.

Piacenza, 12 dicembre 2023

Nel pomeriggio di ieri – come da comunicato siglato con CISL, UIL e CONFSAL – è stata sottoscritta una nuova bozza di CCNI, per superare i rilievi trasmessi dagli organi di vigilanza.

La FP CGIL si è impegnata, nel corso degli ultimi mesi, per la difesa del disposto contrattuale e per la tutela dell’autonomia dell’Ente, ben consapevole di un elemento critico di sistema: ciò che scontiamo ancora oggi, e che rischiamo di pagare in misura via via maggiore nei prossimi anni, è il limite posto alla disponibilità del Fondo, secondo quanto stabilito dall’art. 23 c. 2, d.l. 75 del 23 maggio 2017.

Questo perenne ritorno al passato, questo rimando allo stato economico del Fondo nel 2016, oltre a essere anacronistico rischia di limitare fortemente i percorsi di crescita del personale, con buona pace degli sforzi fatti in sede di contrattazione collettiva.

L’ipotesi di contratto che abbiamo sottoscritto mette al riparo il biennio di riferimento, garantendo un incentivo ordinario e speciale pari a circa 7.200 € medi lordi pro-capite. A fronte di ciò viene riconosciuta la possibilità di un passaggio orizzontale tramite bando al 50% meno un’unità del personale: il massimo possibile, che porterà alla progressione di 6.061 lavoratrici e lavoratori.

Mantenendo l’impianto, si conferma così il percorso intrapreso nel 2022 e il tentativo di ottenere – nell’arco di un triennio – il riconoscimento della professionalità per tutti i dipendenti INPS che hanno garantito, specie durante il COVID, la tenuta del paese dal punto di vista economico e sociale.

Resta sullo sfondo il nodo politico da sciogliere.

Con una nota a verbale, la FP CGIL ha stigmatizzato l’intervento subito dal MEF, con un Governo ormai abituato a identificare nei dipendenti pubblici il bancomat cui attingere.

La cubatura delle risorse, sempre più limitata, pone in ottica futura serie difficoltà: quando i passaggi, a regime, impatteranno sempre di più sulla liquidità del Fondo stesso, si andrà erodendo progressivamente la quota incentivante, malgrado la liquidità di cui l’Ente pur disporrebbe. L’unica misura possibile per ovviare questa penalizzazione a danno di lavoratrici e lavoratori resta il superamento dei vincoli sanciti dal d.l. 75/2017, contro cui la CGIL si muove da anni e contro cui chiede a INPS un impegno concreto, non da domani ma da subito, proprio a tutela di quella comunità umana che eroga ogni giorno prestazioni e servizi.

Nel corso del confronto, come FP CGIL abbiamo inoltre criticato il bando pubblicato con il messaggio 4402/2023. La fretta è cattiva consigliera: le direttive ivi indicate, infatti, non sono coerenti con il testo del CCNI che la stessa Amministrazione ha sottoscritto. Ci sono errori che avremmo potuto ovviare se solo si fosse agito in un’ottica di confronto preventivo. Tutto questo richiede, ora, adeguati correttivi, anche al fine di evitare distorsioni e possibili istanze di riesame/ricorsi.

Nelle comunicazioni a margine della riunione, l’Amministrazione ha informato le organizzazioni sindacali che in relazione al bando per le progressioni verticali in deroga sono state presentate 200 istanze di riesame: alla fine di gennaio le pendenze dovrebbero essere superate.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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