Morto un poliziotto penitenziario al Pertini, ennesima vittima dello Stato

Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale
e Lorenzo Mazzoli, Segretario Generale Fp-Cgil Roma e Lazio

Carcere: morto un poliziotto penitenziario al Pertini, ennesima vittima dello Stato
Salvatore Corrias lascia una moglie e due figli

 

La morte di Salvatore Corrias, assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio al nucleo traduzioni e piantonamenti di Rebibbia, avvenuta presso il reparto detentivo dell’Ospedale Pertini, non può essere derubricata come una tragica fatalità. Nell’unirci al dolore della famiglia di questo servitore dello Stato, a sua moglie e ai suoi due figli, non possiamo nascondere come quest’ennesima tragedia abbia una causa politica che risiede nell’abbandono del sistema penitenziario italiano.

Non è possibile continuare a piangere vittime dell’immobilismo e dell’incuria dello Stato. Salvatore Corrias, lo diciamo senza remore, è una vittima dello Stato e del suo disinteresse nei confronti dell’emergenza umanitaria vissuta dal mondo del lavoro in carcere e dai detenuti, della politica dei tagli indiscriminati e dell’assetto normativo che ha ingolfato le carceri per rispondere a logiche meramente propagandistiche.

La magistratura farà il suo corso e come sempre siamo fiduciosi sul corretto svolgimento delle indagini. Ma è chiaro a tutti noi che senza interventi risolutivi da parte del Governo e del Ministro Palma il sistema penitenziario non potrà uscire dal baratro in cui è finito. Dopo il cordoglio e il dolore sarà necessario intervenire e con celerità.


 

Roma – Emergenza maltempo: servizio ridotto a causa dei tagli

 

Roma, 20.10.2011
 
Comunicato stampa FP CGIL Roma e Lazio
 
Pioggia a Roma: i Vigili del Fuoco impossibilitati a intervenire per colpa dei tagli
 
L’eccezionale quantità di pioggia caduta sulla Capitale nella notte del 20 ottobre e nella mattinata ha mandato in tilt la città causando enormi disagi alla popolazione e la perdita di una vita umana.


Denunciamo lo stato di disagio dei Vigili del fuoco romani per non aver potuto rispondere in maniera opportuna alle richieste della cittadinanza.

Nonostante le gravi carenze di organico i Pompieri hanno atteso spontaneamente in sede di servizio fino al cambio turno, rendendosi disponibili a continuare a lavorare il doppio a seguito delle numerose richieste dei cittadini, molti dei quali si sono recati di persona nelle sedi di servizio a chiedere aiuto per allagamenti e macchine bloccate dalle forti piogge. Ma non è stato possibile integrare il dispositivo di soccorso della Capitale a causa dell’assenza dei mezzi necessari a integrare il numero di squadre presenti. I pompieri i sono di fatto rimasti a piedi e senza attrezzature sufficienti. I tagli delle ultime manovre e l’obsolescenza dei mezzi che riempiono ormai i piazzali delle nostre officine hanno prodotto questi risultati.

Le carenze di organici vengono colmate soltanto dalla disponibilità dei Vigili anche ad orari raddoppiati, per cercare comunque di prestare soccorso alla cittadinanza.

Ancora una volta la scelta prioritaria è stata quella economica rispetto a quella sociale di soccorso alla cittadinanza.

Ancora una volta i tagli indiscriminati si scaricano sulla popolazione e sui lavoratori creando enormi disagi ai primi, e carichi di lavoro insostenibili ai secondi.

 

Ancona – Ristrutturazione attuale sede: no compatto dei Sindacati

 

20.10.2011 – Allegato, di seguito, il Comunicato Stampa lanciato da CGIL CISL UIL CONFSAL e CONAPO VVF in relazione alle problematiche della Sede Centrale VVF.

 

Coordinamenti e Segreterie Vigili del Fuoco Ancona

Comunicato stampa
 
Abbiamo appreso dai TG Regionali che nonostante l’incontro tenutosi ieri a Roma tra il Sindaco di Ancona e i vertici dell’Amministrazione VVF la sede centrale dei VVF continuerà a rimanere per i prossimi 40 anni, in zona Vallemiano nonostante i problemi che ciò comporterà. Tutto ciò, questo recitava il servizio, al fine di non perdere i finanziamenti (9.7 Milioni di euro) messi a disposizione dall’Agenzia del Demanio.

Ribadiamo la nostra contrarietà a tale operazione che porterà a spendere in malo modo risorse pubbliche sempre più preziose visti tempi, e che darà un risultato finale scadente condizionato dalla scarsità di spazi a disposizione, e dalle difficoltà legate alla viabilità di una zona già complicata, meglio sarebbe spendere i 9.7 milioni di euro in un’area di 26000 mq già individuata e messa a disposizione dal Comune che garantirebbe maggiori prospettive.
 
Avremmo inoltre auspicato, che con la stessa solerzia con cui è stata data la notizia, qualcuno dell’Amministrazione V, avesse pianificato con altrettanta “operosità” un dettagliato progetto di come s’intende “gestire” un periodo transitorio medio/lungo in cui i pompieri dovranno sgomberare l’attuale sede privando, seppur parzialmente, la città di Ancona del prezioso servizio di soccorso che i Vigili del Fuoco svolgono giornalmente.
 
Non scherziamo infine, sappiamo tutti benissimo che se solo vi fosse la volontà non solo i soldi del Demanio si potrebbero spostare su Passo Varano ma si troverebbero addirittura i soldi necessari a completare l’opera!

Non ci piacciono le imposizioni calate dall’alto specie quando assomigliano ad un salto nel vuoto!!

 

Errata Corrige – Procedure di conciliazione e relazioni sindacali locali: contatti utili

 

20.10.2011 – Allegata, di seguito, l’informativa dell’Amministrazione, parzialmente corretta, relativa ai contatti che, in caso di vertenze territoriali, debbono essere utilizzati per comunicare con i competenti Uffici Centrali del Corpo e del Dipartimento.

 

Comunicato alle lavoratrici e ai lavoratori

 Sin dall’emanazione della legge 133 denunciamo gli effetti nefasti dei tagli al salario accessorio nel comparto Ministeri e nel Ministero della Giustizia in particolare. Quello che avevamo detto in comunicati e prese di posizione negli anni scorsi si sta rivelando, purtroppo, rispondente a verità. Nel Ministero della Giustizia assistiamo ad un depauperamento dei trattamenti accessori che vanno dai 500 ai 1000 euro netti medi su base annua secondo le varie figure professionali.
          Come FP CGIL  non abbiamo firmato  il contratto integrativo del 29/7/2010, padre dell’accordo  sul fua 2009 e sulle due ipotesi di accordo per il Fua  2010 (la prima bocciata dagli organi di controllo e la seconda firmata di nuovo dalla Cisl e dall’Unsa e non ancora licenziata definitivamente e favorevolmente dagli stessi organi di controllo).
         E’ scomparso da tempo dalle contrattazioni il tema del Fua 2011, rinviato sine die e mai più sottoposto alle delegazioni sindacali  e legato, a detta della Parte Pubblica, alla validazione di un sistema di valutazione emanato unilateralmente dall’Organismo Indipendente di Valutazione, figlio della legge Brunetta.
         Nello sforzo di tutelare la retribuzione dei lavoratori per prestazioni che sono state  comunque svolte questa O.S. si batterà, anche durante la riunione con il Ministro, per aprire urgentemente un tavolo di contrattazione sulla partita del salario accessorio nel Ministero che affronti seguenti temi:
–        l’annullamento del Contratto Integrativo e dell’Ordinamento professionale che sta creando gravissimi problemi organizzativi negli uffici giudiziari e ha provocato scontento tra tutti i lavoratori
–        l’individuazione ed il superamento delle difficoltà che hanno provocato la mancata assegnazione in sede locale  dei fondi relativi al Fua 2009;
–        l’individuazione degli impedimenti relativi alla retribuzione e/o compensazione con ore libere del lavoro straordinario (ad es. il supporto dato agli esami di avvocato nelle corti di appello oppure prestazioni non programmabili nel corso dell’attività giudiziaria requirente e giudicante etc);
–         a che punto sia l’iter dell’ipotesi di accordo minoritario sul  fua 2010, che apre più problemi di quanti non ne risolva.
–        quando l’amministrazione ha intenzione di convocarci sul fua 2011  (non si sa nulla neanche delle quantità economiche destinate).
–         quando l’Amministrazione ha intenzione di riaprire un tavolo sulla mobilità e sui diritti dei lavoratori
       La FP CGIL  a suo tempo ha denunciato lo scippo ai danni dei lavoratori della giustizia di 154 milioni di euro, previsti nell’allegato al DPEF 2010-2013 e poi cancellati, che erano destinati alla riqualificazione e alle assunzioni di 3000 unità.
         Non rimarrà in silenzio e continuerà al denunciare senza tregua  i tagli del salario nominale contrattuale a causa del blocco dei contratti e di quello accessorio a causa di un’applicazione ideologica in sede nazionale e locale di un contratto integrativo minoritario.

Sardegna: intitolazione dei nuovi Istituti Penitenziari di Cagliari, Sassari, Tempio Pausania e Oristano a Caduti del Corpo degli Agenti di Custodia

Iscrizione ai Corsi della Scuola post-universitaria di Studi Europei.

CC Imperia: Fp Cgil denuncia presenza topi e blatte nella struttura.

 
 

Resoconto riunione delegazione trattante

 

 
 
Si è riunita in data 11 ottobre ’11 la delegazione trattante MIBAC con all’ordine del giorno una valutazione dell’attuale fase politico contrattuale e la predisposizione di iniziative e di programmi di mobilitazione ed in vista della prossima campagna per il rinnovo delle RSU.
 
L’ampio dibattito seguito alla relazione del Coordinatore ha posto in luce le criticità di una fase assai delicata per le prospettive stesse del mantenimento del servizio pubblico in capo al Ministero. In particolare è emersa l’inattendibilità dell’attuale controparte, sia a livello politico che amministrativo, rispetto al mantenimento degli impegni assunti con il verbale del 25 luglio scorso.
 
Per punti:
sulla vertenza unitaria: la proclamazione degli scioperi, sia lo sciopero generale del 6 settembre che gli altri scioperi indetti singolarmente da altre OO.SS., hanno comportato la rinuncia, per il momento, a questo strumento e la valutazione di iniziative di mobilitazione sia a livello nazionale che sui territori. Iniziative che riguardano la sensibilizzazione dei lavoratori, dell’opinione pubblica e dei soggetti istituzionali sugli effetti disastrosi che i tagli avranno sui servizi di tutela del territorio e sui livelli di offerta dei servizi di promozione culturale. Da concordare unitariamente con le altre sigle che hanno aderito ai punti di vertenza unitaria, ma ampliando possibilmente la possibilità di alleanze con i soggetti sociali che operano nel campo delle attività culturali e  che condividono l’analisi generale sugli effetti depressivi che le successive manovre economiche comportano sull’intero settore. Da questo punto di vista è emersa l’opportunità di consolidare e valorizzare, a livello territoriale, il lavoro che ha messo in campo la coalizione di “Abbracciamo la Cultura”, in particolare in riferimento alle “Giornate di occupazione culturale” previste per i giorni 17 e 18 dicembre 2011, per le quali è necessario il nostro massimo supporto. A livello nazionale si valuterà unitariamente una giornata di mobilitazione con l’indizione contemporanea di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, accompagnate da volantinaggi ai cittadini e comunicati stampa. E successivamente si proporrà una manifestazione nazionale di cui saranno concordate forme e modalità;
sulla campagna RSU: la delegazione trattante si è impegnata a predisporre una piattaforma programmatica che verrà licenziata nei prossimi giorni, compatibilmente con i tempi di approvazione della piattaforma generale di comparto da parte della Segreteria Nazionale FP CGIL. La piattaforma impegnerà la delegazione trattante e le strutture di Coordinamento regionale in una campagna capillare di assemblee e di confronto democratico con i lavoratori.
 
Altre questioni:
sulla designazione nel CPU si è deciso un approfondimento con il territorio interessato alla designazione sulle criticità di metodo emerse sulla problematica.
Si è deciso inoltre di operare il distacco del forum dal sito nazionale FP CGIL e dalla gestione diretta del Coordinamento Nazionale, al fine di evitare problemi e sovrapposizione nelle forme di comunicazione.
   
Roma, 19 ottobre 2011

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
 

 
 
 

 
 

COMUNICATO AI LAVORATORI CIVILI DELLA DIFESA

 

 
IL GABINETTO DEL MINISTRO HA CONVOCATO UNA RIUNIONE IN DATA
20 OTTOBRE 2011, AVENTE AD OGGETTO INFORMATIVA IN RELAZIONE A:

PERSONALE AREA INDUSTRIALE -RECUPERO PROFESSIONALITA’Sarà nostra cura dopo l’incontro verificare e comunicare, se per recupero professionalità, la parte politica ha inteso attuare  le reiterate richieste che sono state effettuate in merito alla esigenza di “nuove leve” e formazione del personale, trasferimento di Know How  per la particolare area Tecnico Industriale (MM.,E.I.). Questo potrebbe rendere possibile un inizio di efficientamento di quelle strutture che da troppi anni necessitano una RIVITALIZZAZIONE di risorse umane ed economiche;
 

PROBLEMATICA CONNESSA AL TRANSITO DEL PERSONALE MILITARE NON IDONEO AL SERVIZIO MILITARE INCONDIZIONATO NEI RUOLI DEL PERSONALE CIVILE – PUNTO DI SITUAZIONEOggetto dal 2002 di richiesta sindacale, tale problematica risale alla prevista e mai attuata sottoscrizione della revisione della tabella di equiparazione del personale militare giudicato non idoneo al servizio  militare, per il quale a Suo tempo, l’allora sottosegretario alla Difesa si era impegnato.
Auspichiamo che il “punto di situazione” consista nella proposizione di una definitiva tabella di equiparazione, che non penalizzi il personale civile e consenta, laddove è possibile, al militare giudicato NON idoneo, di transitare nel personale civile, mantenendo se posseduto e se non in contrasto con la patologia di non idoneità, il ruolo tecnico.
Inoltre non creare a livello di attribuzioni di funzioni, una sperequazione qualitativa con il personale civile, già penalizzato da pesanti manovre finanziarie.
 In merito a questa problematica, tanto è stato scritto e nel rispetto di persone non più in grado di svolgere il servizio volontariamente scelto per inidoneità, riteniamo altrettanto giusto che tale personale, considerato il loro mantenimento di “assegno ad personam”, non divenga il “caprio espiatorio” di inutili e dannose diatribe, e sia il mezzo per perpetuare da parte dell’Amministrazione Difesa un ulteriore penalizzazione del personale civile, mediante l’attribuzione di funzioni e svolgimento di attività precedentemente svolte dal personale civile in servizio.
La parità di trattamento a parità di condizioni lavorative è  da sempre obiettivo della FPCGIL DIFESA, quindi non una lotta allo “STATUS” di militare, ma una richiesta di giusto riconoscimento di pari trattamento economico e non..
Il militare che transita nei ruoli civili diviene personale civile.
Ciò che contestiamo alla parte politica e ai vertici militari è la mancanza di riconoscimento nel caso inverso, e cioè quando il personale civile svolge la stessa attività del personale militare, di EGUALE TRATTAMENTO ECONOMICO (ad es. Indennità di campagna), oppure la problematica  del benessere del personale (O.P.S.).
MANOVRA FINANZIARIA 2011In relazione a quest’ultimo punto ci riserviamo di comunicare ai lavoratori quanto ci verrà esposto DA PARTE POLITICA. 
 
Roma, 19 ottobre 2011

FPCGIL DIFESA
Noemi Manca

 
 
 

NEWS

Lombardia, pazienti cronici gestiti con i CREG, un trucco per privatizzare e coprire l'incapacità della Regione

Comunicato Stampa Fp-Cgil Medici
 
Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina generale
Antonio Sabato, coordinatore regionale FP CGIL Medici medicina generale Lombardia

 

Ma quale presa in carico del paziente cronico! Il CREG (Chronic Related Group) lombardo è il frutto della incapacità della regione di
organizzare un’efficace assistenza territoriale pubblica che sfocia in un banale trucco per privatizzare.
Sono note la mancanza di cultura verso l’assistenza territoriale della Regione Lombardia e la sua propensione verso la privatizzazione del sistema sanitario pubblico. Ma non era ancora stato infranto l’argine delle cure primarie che con i CREG di fatto si privatizzano, esternalizzando la gestione dei pazienti cronici.
Si canalizzano le prestazioni verso lidi prescelti. Si compromettono il ruolo e la funzione principale del medico di famiglia: quella di curare i pazienti
cronici, che così viene relegata alla gestione economica delle patologie croniche.
Ma il coinvolgimento dei medici di famiglia in questo ruolo non durerà. Nessuno si illuda. È già scritto che questa funzione di provider potrà essere svolta, oltre che da aggregazioni di medici, anche da ONLUS, Fondazioni, Cooperative, società e aziende di servizio, aziende ospedaliere, strutture ambulatoriali accreditate. A breve è infatti
previsto il nuovo bando.
A Milano, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, 20 milioni di budget virtuale vanno a 55 medici della cooperativa CMMC in partnership con la
elbios SpA, una partecipata della Fondazione San Raffaele. Di fatto i medici vedrebbero i soldi solo transitare verso le società di servizi.
Il tutto naturalmente a spese della ‘USL-Pantalone’ che viene estromessa dalla gestione delle cure primarie mantenendo sostanzialmente solo il ruolo di “bancomat”.
I CREG che Formigoni sta frettolosamente introducendo in Lombardia, diradati i fumi della propaganda, lasciano sul terreno molte vittime:
cittadini, medici di famiglia, soldi pubblici, libera scelta, servizio sanitario nazionale.
È una sperimentazione molto discutibile e la metteremo in discussione ad ogni livello, anche perché si colloca in netto contrasto con la legge
502/92 e con la convenzione nazionale vigente.
 

Palermo – Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: nota CGIL al Comando

 

FEDERAZIONE LAVORATORI FUNZIONE PUBBLICA
COMPRENSORIO VIGILI DEL FUOCO DI PALERMO

 

Al Dirigente del Comando VV.F. di Palermo
Ing. Gaetano Vallefuoco
                                                                                      
Al Dirigente vicario del Comando VV.F. Di Palermo
Ing. Giosuè Raia
 
A tutto il personale

 

Oggetto: Chiusura della porta interna sala mensa e conseguente impossibilità di usare la scala principale della sede centrale come via di esodo per i lavoratori dello stesso piano.
 
Visto quanto da lei disposto in oggetto, La invitiamo a considerare che nel piano di cui in oggetto sono ubicati rispettivamente:

– L’ ufficio formazione con assegnate n°3 persone;
– L’ufficio NBCR con una presenza massima stimata di circa n° 8 persone;
– L’ufficio informatico con n°5 operatori di cui uno con legge 104;
– Lo spogliatoio del personale del supporto tecnico che conta di n° 5 persone;
– Lo spogliatoio della ditta delle pulizie che conta di n° 6 persone.

Inoltre gli stessi uffici, per le loro attività, contribuiscono ad aumentare il carico di incendio con la presenza di computer, apparecchiature elettroniche, archivi cartacei, fascicoli, attrezzature e apparecchiature NBCR, armadi con indumenti personali e di servizio, ecc….
 
In ultimo va considerato l’imminente spostamento, manifestato da questo Comando, dell’ambulatorio del medico che comporterà un aumento del numero massimo stimato di lavoratori presenti nel piano, oltre a dover considerare la presenza di utenti, per quanto riguarda l’ufficio formazione, e la presenza di personale permanente e aspiranti discontinui che si sottopongono a visite mediche.
 
Pertanto, visto quanto disposto nel testo unico in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e successive modifiche, ovvero che le scale di sicurezza, per gli edifici di nuova costruzione o ristrutturati, devono essere presenti nella misura di 1 oltre alla scala ordinaria, qualora il numero dei lavoratori sia superiore a 25 e deve essere di facile accesso per tutti e in particolare visto quanto disposto nell’allegato IV, requisiti dei luoghi di lavoro al punto 1.5.12., gli edifici che sono costruiti o adattati interamente per le lavorazioni che presentano pericoli di esplosioni o specifici rischi d’incendio alle quali sono adibiti piu’ di cinque lavoratori devono avere almeno due scale distinte e di facile accesso o rispondere a quanto prescritto dalla specifica normativa antincendio.

Per tutto cio’ si chiede la revoca immediata del provvedimento di cui in oggetto.

Inoltre si coglie l’occasione per segnalare che nelle suddette scale e in tutte le vie di esodo dello stesso piano non sono presenti le luci di emergenza come stabilito dalle norme vigenti, pertanto se ne sollecita l’immediata messa in opera.

Qualora le richieste di cui sopra venissero disattese, la scrivente O.S. Si riserva di mettere in atto tutte le forme di protesta previste dalla normativa contrattuale.

Palermo li, 19 ottobre 2011

 

Coordinatore Prov. CGIL VVF Palermo NICOLA PESCA 
Responsabile Sicurezza nei posti di lavoro CGIL VVF Palermo MICHELE GIUNTA

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