L’approvazione del Ddl Calabrò alla Camera rappresenta un grave lesione del principio costituzionale di autodeterminazione di ciascun individuo anche attraverso direttive anticipate, uno schiaffo alla professionalità dei medici e degli operatori sanitari che quotidianamente assistono i cittadini in condizioni di estrema sofferenza.
La Cgil e l’Fp-Cgil chiedono di fermare questa legge e continueranno a portare avanti ogni iniziativa utile a salvaguardare i principi costituzionali e deontologici, come fatto nei mesi scorsi con la campagna “Io non costringo, curo“, a sostegno dell’appello “per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico” promosso da Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici, che ha visto l’adesione di oltre 11.000 medici ed operatori sanitari.
Roma, 13 Luglio 2011
14.10.2011 – L’Ufficio Garanzia dei diritti sindacali ha informato che, da comunicazione pervenuta dalla Direzione Centrale Affari Generali, è imminente la pubblicazione, nel sito intranet del Dipartimento, della graduatoria in oggetto, modificata sulla base delle determinazioni della competente Commissione esaminatrice, e approvata con DM n. 210 in data odierna; non appena disponibile, ci sarà inoltrato il file relativo la citata graduatoria; resta, pertanto, inteso che già nei prossimi giorni verrà riavviata la procedura concorsuale in parola con la scelta della sede da parte dei candidati ed il successivo avvio al corso di formazione.
14.10.2011 – Allegata, di seguito, l’informativa dell’Amministrazione inerente l’iter di avanzamento dei provvedimenti di seguito elencati:
– Regolamento Direzioni Regionali ed Interregionali;
– Regolamento di servizio CNVVF;
– Regolamento formazione accesso ruolo VVF;
– Regolamento individuazione criteri di ripartizione incentivo ex D.lgs 163/2006;
– D.Lgs n.81/2008 art 3, comma 2
Alcune spiegazioni sulle trasmissioni per via telematica dei certificati di malattia, sul trattamento economico nei primi giorni di degenza, sull’obbligo di visita fiscale nelle fasce di reperibilità ed altro, Nota Fp Cgil.
Il governo portoghese ha deciso di tagliare la tredicesima e quattordicesima mensilità per tutti i dipendenti pubblici, i dipendenti delle aziende pubbliche e i pensionati che guadagnano più di mille euro.
“Il provvedimento durerà fino a tutto il 2013” ha annunciato il primo ministro di centro destra Pedro Passos Coelho nella presentazione delle nuove misure di bilancio 2012-2013, dopo le richieste della troika.
Si prevede inoltre il divieto di pensionamento anticipato, se non si è raggiunto il 57mo anno di età, vengono dimezzate le retribuzioni per le ore di straordinario dei dipendenti pubblici (questo riguarderà in particolare medici ed infermieri) e mantenuto il taglio, già previsto per il 2011, del 5% dei salari pubblici oltre i 1500 euro (deciso un anno fa, vedi la notizia )
Deciso anche l’aumento dell’IVA e per il settore privato anzichè un riduzione della tassazione sul lavoro è previsto l’aumento dell’orario di lavoro di mezz’ora.
STAL pronto alla mobilitazione
Le reazioni sindacali non si sono fatte attendere. Il fronte comune dei sindacati della Pubblica Amministrazione della CGTP ha condannato i tagli per i dipendenti pubblici nel 2012 e si è impegnato a mobilitare i lavoratori. “Il fronte comune condanna queste misure, che sono un affronto per i lavoratori della funzione pubblica – ha detto Francisco Braz, presidente di STAL, il sindacato degli enti locali – quindi combatteremo contro queste politiche. Il governoa pprofitta della crisi per realizzare un cambiamento regime e instaurare politiche di destra…ma noi combatteremo per i diritti dei lavoratori pubblici, degli utenti dei servizi pubblici e della democrazia stessa”. Per il 21 ottobre è prevista una grande manifestazione a Lisbona , ma ulteriori decisioni saranno prese nelle prossime ore
SINTAP dice che è inaccettabile
Il Sindacato dei lavoratori dell’Amministrazione pubblico (SINTAP- UGT) considera inaccettabile il taglio delle tredicesime e delle quattordicesime per il 2012 e ha detto che il conflitto è inevitabile. “Questa misura è del tutto incomprensibile e inaccettabile”, ha detto il leader di SINTAP Nobre Dos Santos “Ancora una volta si risponde solo con ils acrificio dei funzionari pubblici, e questo porterà alla lotta”
Richiesta urgente di incontro per discutere dell’ipotesi di chiusura delle sedi periferiche dell’ICQRF di Napoli e Salerno e dell’apertura di una nuova sede nella città di Nocera Inferiore
diffide-lettere firmate dai lavoratori
“In allegato la nota con la quale la FP CGIL Mipaaf ha ritirato la firma dall’accordo del 17 novembre 2010 perché il DLgs 150/09 è inapplicabile fino alla sottoscrizione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale”.
I fatti: in data 17 novembre l’Amministrazione ci ha comunicato che era necessario sottoscrivere un accordo al fine di superare le osservazioni pervenute dal dipartimento della funzione pubblica, che mettevano a rischio le progressioni economiche relative all’anno 2009 e 2010, che dovevano essere già concluse.
Con questa premessa, abbiamo proceduto senza esitazione a sottoscrivere la proposta di accordo, facendo però notare che la Cgil è da sempre contraria all’applicazione della legge Brunetta (leggi DLgs 150/09) non in quanto contraria all’introduzione di un sistema premiante ma al principio che è alla base della stessa Brunetta, ovvero che il 25% del personale sia, per principio, costituito da fannulloni ai quali non deve essere corrisposto alcun salario accessorio, che diventano così potenzialmente licenziabili, mentre coloro che vengono inseriti nella classe superiore devono essere immediatamente messi nelle condizioni di avere una progressione economica. Dice Brunetta che così ha sconfitto il clientelismo. A noi sembra che l’abbia procedurato.
Vi alleghiamo pertanto le considerazioni che abbiamo inviato ai Presidenti della delegazione trattante della nostra Amministrazione.
La Cgil, questo deve essere assolutamente chiaro a tutti, non appartiene alla schiera di quanti dichiarano di essere contrari alla “valutazione della performance” e poi non fanno nulla per contrastarla.
Il più grande sciopero del settore pubblico del dopoguerra nel Regno Unito. A difesa delle pensioni. Se il ballottaggio tra il milione di iscritti otterrà lo sperato risultato positivo, dal 30 novembre due milioni di lavoratori pubblici enteranno in sciopero.
La legge britannica, approvata dai conservatori e mai modificata dai laburisti, chiede che i sindacati chiedano ai propri iscritti l’approvazione (si/no) alla proposta di sciopero tramite un voto individuale e per posta (ballot) e potrà essere espresso dall’11 ottobre al 3 novembre.
La riforma delle pensioni proposta dal governo Cameron aumenta l’età pensionabile e i contributi a carico dei lavoratori, mentre alla fine otterrano una pensione minore.
“Una schiacciante vittoria dei si risveglierà i politici e li farà scegliere per il meglio, pensando alle cose reali piuttosto che alla retorica – afferma il segretario generale di Unison Dave Prentis – affrontiamo la più grande campagna della nostra storia con animo sereno. Non affrontiamo lo sciopero a cuor leggere, nè noi nè i nostri iscritti. Noi speriamo sempre per il meglio, ma siamo preparati al peggio.
“Ai lavoratori pubblici è stato chiesto di aumentare i loro contributi del 50% per ottenere almeno un taglio del 3% E questi risparmi verranno usati per aiutare i banchieri e non certo per migliorare il sistema pensionistico. “
11.10.2012 – Allegato, di seguito, l’appunto esplicativo dell’Amministrazione relativa ai “requisiti anagrafici e contributivi di accesso alla pensione del personale del ruolo degli ispettori e sostituti direttori antincendi” con la quale, in estrema sintesi, viene riaffermato che per i profili SDA nulla è mutato in materia previdenziale.
Per quanto riguarda i profili degli ispettori antincendi, la norma di riferimento continua ad essere l’art. 153 del d.lgs. 217/05, come di seguito evidenziato:
Art. 153.
Concorsi straordinari
1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, e’ bandito un concorso straordinario per titoli a trecento posti, per l’accesso alla qualifica di ispettore antincendi, riservato al personale inquadrato nelle qualifiche di capo reparto e di capo reparto esperto, in possesso del titolo di studio prescritto dall’articolo 22, comma 1, lettera d), che non abbia riportato, nell’ultimo biennio, una sanzione disciplinare più grave della sanzione pecuniaria.
2. Entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, e’ bandito un concorso straordinario per titoli a trecentotrentaquattro posti, per l’accesso alla qualifica di ispettore antincendi, riservato al personale inquadrato nelle qualifiche di capo squadra esperto, capo reparto e capo reparto esperto, in possesso del titolo di studio prescritto dall’articolo 22, comma 1, lettera d), che non abbia riportato, nell’ultimo biennio, una sanzione disciplinare più grave della sanzione pecuniaria.
3. Con uno o più decreti del Ministro dell’interno sono stabilite le modalità di svolgimento dei concorsi di cui al presente articolo, le categorie dei titoli da ammettere a valutazione e i punteggi da attribuire a ciascuna di esse e la composizione delle commissioni esaminatrici.
4. Il personale vincitore dei concorsi straordinari di cui al presente articolo e il personale inquadrato, ai sensi degli articoli 149 e 150, nel ruolo dei vigili del fuoco e in quello dei capi squadra e dei capi reparto, eventualmente vincitore dei concorsi ordinari di cui all’articolo 21, sono immessi nella qualifica di ispettore antincendi, conservando, a domanda, il trattamento pensionistico previsto per il ruolo di provenienza, finche’ permangono nella predetta qualifica o in quella di ispettore antincendi esperto. Per il personale vincitore dei concorsi straordinari, l’immissione nella qualifica decorre dalla data di superamento dei concorsi medesimi. Analoga opzione e’ riconosciuta al personale inquadrato ai sensi dell’articolo 151, appartenente al profilo professionale di assistente tecnico antincendi, provenendo dal profilo professionale di capo reparto.
Infine, deve essere sfuggita alla nostra attenzione la norma con la quale è stata varata la riforma del trattamento di quiescenza del personale amministrativo-tecnico-informatico che, secondo il parere dell’Amministrazione beneficia di un trattamento di maggior favore rispetto alla generalità degli impiegati civili dello stato, poiché raggiunge il diritto al trattamento di quiescenza con 35 anni di anzianità contributiva e 57 anni di età anagrafica, ai sensi della deroga prevista dall’art. 1, comma 8, della L. 243/2004.
Citiamo, di seguito, lo stralcio testuale del “chiarimento” ricevuto:
“In applicazione del CCNL 1998/2001 per il comparto Aziende, sottoscritto in data 24 maggio 2000, il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco destinatario delle disposizioni legislative in materia di trattamento di quiescenza è stato individuato secondo il sistema classificatorio antecedente al D.Lgs 217/05, che era articolato nelle aree A, B e C, suddivise in tre settori: operativo, aereonavigante e di servizi amministrativi-tecnici e informatici.
Si evidenzia comunque che il menzionato personale, per quanto concerne i requisiti di anzianità contributiva, beneficia di un trattamento di maggior favore rispetto alla generalità degli impiegati civili dello stato, poiché raggiunge il diritto al trattamento di quiescenza con 35 anni di anzianità contributiva e 57 anni di età anagrafica, ai sensi della deroga prevista dall’art. 1, comma 8, della L. 243/2004.“
Oggi è stato un grande successo la manifestazione di protesta unitaria a Roma. Dopo gli interventi al Cinema Capranica, pieno sia in platea che galleria, in tanti in camice bianco (e con molte bandiere rosse) a piazza Montecitorio. Abbiamo quindi consegnato le oltre 10mila firme dell’appello cambiamolamanovra.it alla Presidenza della Camera ed abbiamo inviato una letterea unitaria alle istituzioni.
La lettera inviata alle istituzioni
On. Gianni Letta
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
On. Gianfranco Fini
Presidente Camera dei Deputati
Sen. Renato Schifani
Presidente Senato della Repubblica
Prof. Ferruccio Fazio
Ministro della Salute
Dott. Vasco Errani
Presidente Conferenza delle Regioni
On. Giuseppe Palumbo
Presidente commissione Affari Sociali Camera
Sen. Antonio Tomassini
Presidente Commissione Sanità Senato
Roma 13 ottobre 2011
Prot. n. 403/2011/Snrm
I medici, dipendenti e convenzionati con il Servizio Sanitario nazionale e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi dipendenti, intendono portare alla attenzione delle SS.LL. la situazione di grave malessere che oggi si trovano a vivere.
Di certo, nell’espressione delle nostre valutazioni, non intendiamo prescindere dalla situazione di crisi economica che coinvolge ormai, ed in modo importante, non solamente il nostro Paese.
Ma l’insieme delle ultime manovre economiche si accanisce, a nostro parere, in maniera eccessiva e con modalità plurime contro i medici e i dirigenti del SSN.
Colpiti come pubblici dipendenti attraverso il congelamento del contratto e delle convenzioni per 5 anni, con una consistente perdita economica, aggravata, per i medici convenzionati, dal mancato riconoscimento delle spese di produzione, e pesanti ripercussioni previdenziali.
Colpiti come dirigenti, sottoposti ad una addizionale Irpef che, bollata come folle ed eliminata per il settore autonomo e privato, è stata lasciata in vita solo per loro, in spregio di ogni principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini di fronte al fisco.
Colpiti come professionisti, con incarichi di lavoro sempre più precarizzati e discrezionali, a prescindere da competenze, meriti e risultati, ed esposti alla invadenza pervasiva della politica.
Solo per loro sono stati previsti anche il congelamento del TFR, che è salario differito, largamente autofinanziato, una mobilità senza regole, discrezionale fino all’arbitrio, il pensionamento a 65 anni per le donne, malgrado esse siano sottoposte a stressanti turni notturni e festivi, che si aggiungono ai compiti di cura.
Provvedimenti chiamati a colmare i vuoti lasciati da un rinvio a tempo indefinito dei tagli ai costi della politica ed improntati ad un totale disprezzo del lavoro cui le nostre categorie sono chiamate dal dettato costituzionale. Inique discriminazioni contro il pubblico impiego, che comprende i Dirigenti del SSN, uno status che ormai configura un reato, forse quello di pagare le tasse prima ancora di ricevere lo stipendio, ma che non si disdegna di usare come bancomat per non colpire patrimoni, rendite, evasione fiscale, frutto di inaccettabile e immotivata denigrazione.
Chi quotidianamente garantisce milioni di prestazioni negli ospedali e nei presidi sanitari territoriali non può essere il bersaglio privilegiato di multiple penalizzazioni e costretto a lavorare in una sanità pubblica sempre più impoverita da devastanti sottofinanziamenti, sprechi e clientele.
La sanità italiana è entrata in una fase recessiva, definanziata ed impoverita dal punto di vista economico e di risorse professionali, avviata a ricoprire un ruolo povero per i poveri.
Il diritto alla salute non è più esigibile in egual modo in tutte le Regioni e da diritto di cittadinanza diventa condizione legata ai territori ove si ha la ventura di vivere. Si perde il valore di coesione sociale assicurato da un servizio sanitario nazionale e, anche attraverso l’impoverimento delle categorie professionali, si distrugge un valore fondamentale di una comunità, rendendo diseguale la realizzazione dell’unico diritto che la costituzione definisce fondamentale.
La necessità di mantenere, congiuntamente agli altri aspetti che insieme costituiscono e garantiscono lo stato sociale, livelli adeguati di tutela dello stato di salute attraverso un Servizio Sanitario Nazionale “universale” “equo” e “solidale”, ci appare oggi, ancora e più che mai, un obiettivo irrinunciabile per il nostro Paese.
Non è in discussione la necessità di partecipare ai sacrifici richiesti dalle condizioni economiche del paese. Ma non si può essere i soli a pagare ed in tutti i modi escogitati dalla fantasia del legislatore.
Il lavoro che svolgiamo tutti i giorni e tutte le notti a tutela del bene più prezioso dei cittadini e della comunità merita maggior rispetto e valorizzazione. Non siamo burocrazia da liquidare né meri fattori di produzione ma professionisti che, nei luoghi del loro lavoro, quotidianamente rispondono a domande e bisogni di cittadini in momenti delicati della loro vita.
Eppure per noi aumentano i carichi amministrativi che tolgono spazio alla attività assistenziale e continua un blocco del turn over che, in alcune Regioni, ha ormai raggiunto i 6 anni, con negative ripercussioni sul livello di sicurezza delle cure e sulla stessa possibilità di garantire i LEA.
Le condizioni in cui lavoriamo diventano ogni giorno sempre più gravose e rischiose a causa di ritmi massacranti e di un contenzioso medico legale che, in attesa di un provvedimento legislativo che dorme nei cassetti da due anni pur largamente condiviso, segna crescite esponenziali mentre l’abuso di contratti atipici espone i medici e tutti i dirigenti del Ssn ad un precariato diffuso che mina la continuità assistenziale.
In modo particolare in un sistema di emergenza urgenza che da avamposto delicato di diagnosi e cura è diventato un insieme di barelle, esposto ad un assalto degno dei forni di manzoniana memoria, il luogo dell’ospedale dove gli stessi medici sono oggetto di aggressioni anche fisiche.
La sfida della sostenibilità, non solo economica, di un sistema sanitario equo, accessibile ed efficace esige un sostanziale cambio di paradigma culturale e politico che ri-definisca anche ruolo e responsabilità delle categorie professionali. Per questo le Organizzazioni sindacali dei medici dipendenti e convenzionati, dei veterinari e dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale rivolgono un appello alle SS.LL. affinchè si ponga rimedio agli eccessi delle manovre economiche, almeno nelle parti che non richiedono compensazione economica, e vengano fornite risposte alle questioni più urgenti che poniamo sul tappeto.
Distinti saluti.
Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC
Massimo Cozza FP CGIL MEDICI
Aldo Grasselli FVM
Mauro Mazzoni FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Armando Masucci UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI
Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Sellini AUPI
Lorena Splendori FP CGIL SPTA
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Giacomo Milillo FIMMG
Roberto Lala SUMAI
Angelo Testa SNAMI
Massimo Cozza, Roberto Lala,
Mauro Mazzoni, Biagio Papotto INTESA SINDACALE
Francesco Medici SMI
Giuseppe Mele FIMP
Fausto Campanozzi CIMOP
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
Pierino Di Silverio FEDERSPECIALIZZANDI
Roma, 13 ottobre 2011
Al Ministro della Giustizia
Sen. Francesco Nitto Palma
Sig. Ministro,
apprendiamo con favore della sua convocazione per il prossimo 20 ottobre delle OO.SS. rappresentative della dirigenza e del personale dell’Amministrazione Giudiziaria.
Le chiediamo tuttavia di allargare l’invito anche ai rappresentanti delle altre articolazioni del Ministero ovvero della dirigenza e del personale del Dap-Comparto Ministeri, della Giustizia Minorile e degli Archivi Notarili.
Il personale penitenziario, come quello di tutte le articolazioni del Ministero, è in forte sofferenza come da noi segnalato in una precedente nota.
La ringraziamo per l’attenzione,
per FPCGIL Nazionale
Grieco/Lamonica/ Macigno
Comunicato stampa Fp-Cgil, Cisal-Fenasalc e USB lavoro privato
Questa mattina, sul marciapiede antistante la Sede della Fondazione Enasarco, si è svolta l’Assemblea dei lavoratori Portieri e Pulitori indetta da Fp-Cgil, Usb Lavoro Privato, Cisal-Fenasalc, per richiedere la riapertura della trattativa a seguito del risultato del referendum indetto da queste OO.SS. che ha visto respinta, da gran parte dei lavoratori, l’ipotesi di accordo sottoscritta in data 13 settembre da Cisl, Uil e Ugl.
Le scriventi OO.SS. denunciano l’atteggiamento irresponsabile del Presidente Brunetto Boco, che a fronte del rischio della perdita del posto di lavoro di circa 300 portieri e pulitori degli stabili della Fondazione, non ha voluto ricevere una delegazione formata dai Sindacati e dai lavoratori. Il Presidente aveva già negato, pretestuosamente, i locali, per lo svolgimento dell’assemblea all’interno dello stabile
della Fondazione, richiesta regolarmente presentata dalle Federazioni Nazionali delle OO.SS. scriventi.
Le OO.SS. denunciano, inoltre, l’atteggiamento antidemocratico e antisindacale del Presidente Boco che evidentemente, nonostante la sua
estrazione sindacale, non tiene nella giusta considerazione la sorte di lavoratori che vedono venire meno le proprie certezze di futuro,
scaricando il problema occupazionale sugli inquilini.
Le OO.SS. denunciano che da alcuni giorni, mentre è in atto la vertenza, i lavoratori, che sono parte della vertenza stessa, sono assoggettati a
incomprensibili e continui controlli da parte degli ispettori della Fondazione ai limiti della sopportazione.
Queste OO.SS. continueranno la battaglia per la difesa dei posti di lavoro fino a che non verrà fatta chiarezza sull’intera vicenda che ha
portato alla dismissione dell’intero patrimonio della Fondazione e alla conseguente “dismissione” del personale, che si ribadisce essere
dipendenti della Fondazione a tutti gli effetti.
Roma, 13/11/2011
Fp-Cgil, Crispi
Cisal-Fenasalc, Castaldi
USB lavoro privato, Fofi