Assunzioni al via solo per i primari. Scatta la protesta. La FPCGIL Medici su Il Mattino

 

 
 

GRADUATORIE MEF – Progressioni economiche interne alle 3 aree professionali

 

 
Graduatorie relative alle progressioni economiche interne alle tre aree professionali. Rammentiamo che gli inquadramenti hanno decorrenza 1° gennaio 2010. Gli arretrati saranno posti in pagamento entro la fine dell’anno in corso.

Si precisa infine che sulle graduatorie attuali, in talune posizioni, si trovano meno nominativi dei posti dichiarati disponibili. In proposito si rammenta che (anche) con tali “differenze” (più posti che domande) si sono realizzate delle economie che verranno riutilizzate, con l’Accordo sottoscritto in data 26 luglio 2011, nelle posizioni:

F4, area 3 (posti 24);
F3, area 3 (posti 43);
F5, area 2 (posti 32);
F4, area 2 (posti 44);
F3, area 2 (posti 7);
F2, area 2 (posti 43);
F3, area 1 (posti 64).

Ovviamente questi passaggi non figurano ancora inseriti nelle attuali graduatorie e saranno successivamente riutilizzati.

Roma, 1 agosto 2011 
 
FP CGIL MEF
Daniele Nola

AREA 3

 
 

AREA 2

 
 

AREA 1

 
 

 
 

Comunicato

 

CAUSE E VERTENZE

Continuano a pervenire segnalazioni di inizative vertenziali su larga scala, sponsorizzate da questa o quella O.S., le quali naturalmente riscuotono notevole successo di adesione. E ci viene chiesto di conoscere la nostra posizione nel merito di tali iniziative.
Occorre precisare che la percorribilità o meno di una vertenza è esclusivamente una valutazione tecnica che compete agli avvocati, essendo la vertenza di lavoro per sua natura individuale.
Quindi noi riteniamo che in questo campo ciascuno debba fare il proprio mestiere, mentre invece riscontriamo spesso che alcuni sindacati tendono a trasformarsi in uffici legali e viceversa.
Inoltre le vertenze hanno un costo, molto maggiorato dalle ultime disposizioni normative, che pesa tutto sulle tasche dei lavoratori.
Proprio per questo la CGIL si è dotata di uffici legali in ogni territorio in convenzione, le cui condizioni propongono un trattamento di favore per i nostri iscritti. Vale a dire:
i nostri iscritti hanno diritto alla consulenza gratuita;
l’avvocato avvia vertenze solo sulla base di una valutazione del possibile esito positivo delle stesse, in caso di esito negativo, infatti, nulla è dovuto dal lavoratore ad eccezione delle eventuali spese di giudizio, mentre in caso di vincita, viene trattenuta una somma fino al 10% dell’importo ottenuto o un contributo di solidarietà nel caso la vertenza non riguardi trattamenti economici.
Pertanto, per quanto riguarda alcune iniziative vertenziali in atto, che comportano costi preventivi per i lavoratori, come ad esempio la vertenza per il riconoscimento delle mansioni superiori per i Capi Addetti ai Servizi di Vigilanza, o per le quali addirittura viene richiesta l’iscrizione come condizione di gratuità della vertenza, come ad esempio il riconoscimento del pagamento dei doppi festivi, noi invitiamo i nostri iscritti a rivolgersi ai nostri Uffici Vertenze per avere le consulenze sulla percorribilità delle vertenze e le strutture territoriali in indirizzo ad agevolare questi contatti, anche nella diffusione di pareri legali sull’opportunità di avviare o meno le vertenze.
Roma, 1 agosto 2011

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni

 
 
 

 
 

Comunicato

 

Si è svolta oggi l’ultima riunione con le parti datoriali prima della pausa estiva .
Argomenti principali: esiti della procedura per la copertura di posti nella periferia tramite mobilità interna; verifica del processo di aspettativa volontaria ai sensi dell’art.30 del CCNL vigente.
Sulla copertura dei posti nei comitati territoriali sono pervenute 11 richieste di queste 3 erano prive dei requisiti o non pertinenti al bando, 1 sarà rinunciata e le altre 7 avranno il loro esito nel mese di settembre.
Dal nostro punto di vista l’esperienza che si è realizzata è stata positiva e abbiamo sostenuto, con i necessari accorgimenti, la tesi di una sua ripetibilità anche per il futuro.
Sulla verifica del processo di aspettativa volontaria ai sensi dell’art.30 del CCNL vigente deve essere preventivamente chiarito che si è trattato di una discussione non formalizzata e diciamo più un primo giro di informazioni e impressioni.
Anzitutto l’informazione: su 675 lavoratori interessati, 420 hanno optato per l’aspettativa volontaria pari al 62%, i 40 lavoratori della Lega Nazionale Dilettanti hanno aderito alle previsioni dell’articolo 30 del CCNL vigente.
Le parti datoriali considerano questo dato come non definitivo e hanno manifestato l’intenzione di procedere, insieme alle OO.SS., per il completamento del processo.
Abbiamo esposto le nostre perplessità con particolare riferimento all’esistenza di una norma che almeno apparentemente toglierebbe l’argomento dal novero di quelli affrontabili da un contratto, le controparti hanno comunque dichiarato di non considerare la norma Barelli ostativa al loro progetto e che intenderebbero dopo le verifiche che hanno svolto procedere, se non fosse possibile altrimenti, anche da sole.
Ultime due cose: Benefici assistenziali e comportamento dei datori di lavoro in caso di interruzione del lavoro dovuto allo svolgimento di gare.
Si era convenuto di attivare un contributo volontario di solidarietà fra lavoratori con la partecipazione economica dell’azienda in caso di decesso di un lavoratore o di una lavoratrice, una certa percentuale di lavoratori fra il 15 e il 20%, ha deciso formalmente di non aderire a tale meccanismo, congiuntamente si è quindi deciso di prendere atto di tale situazione e di procedere con una interpretazione autentica dell’accordo per evitare fraintendimenti che tutto il meccanismo di solidarietà ha effetto per gli aderenti.
Sulla questione buoni pasto in caso di interruzione del servizio legato allo svolgimento di gare, tematica questa che interessa in primo luogo chi svolge il proprio lavoro all’interno dello stadio olimpico, le parti datoriali hanno dichiarato che presenteranno una proposta che rimodulando l’orario di lavoro e in particolare l’utilizzo della flessibilità nei giorni interessati dalle gare consenta l’erogazione dei buoni pasto anche se non si è completato l’orario stabilito contrattualmente.
Roma, 2 agosto 2011
 

FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

 
 
 

Risposta a lettera di Eugenio Sarno

 A Eugenio SARNO
Segretario Generale UIL PA Penitenziari

 

 Caro Amico e Collega,
 

        la gentile missiva pervenutaci da parte tua,  per toni utilizzati e per gli, almeno in parte, apprezzabili contenuti di cui hai voluto renderci partecipi,  richiedeva una risposta quanto mai celere e puntuale a cui è stato nostro comune e condiviso desiderio non sottrarci.
        In primo luogo, quindi, tralasciando l'”esperienza” dell’Ergife Palace Hotel di Roma in cui, per quanto percepito in maggioranza, ben altro che un intento unitario nei nostri confronti, ovvero nei confronti delle Componenti da noi rappresentate, ci è capitato di cogliere nelle tue affermazioni, anche quando dal palco di detta  manifestazione proprio da alcuni di Noi, oltre ai saluti, pervennero inviti all’unità, è ovvio che l’agire sindacale, se ispirato da proponimenti deontologicamente rivolti alla tutela degli interessi e delle legittime aspettative del Personale non possa che risultare convergente nei contenuti e negli obiettivi.
        Viceversa, quando  l’azione che il singolo sindacato esprime rende testimonianza di una finalità diversa, che pone in primo piano il sindacato e la sopravvivenza dello stesso, persino e se del caso l’interesse dei singoli rappresentanti sindacali,  più che il “bene” dei colleghi da tutelarsi e difendere, nulla può più condividersi.
        Proprio su tale ultimo aspetto, purtroppo, ci è capitato di assistere, non vogliamo negarlo, dapprima con stupore e poi con crescenti incertezza e preoccupazione riguardo alle reali motivazioni della manifesta “noncuranza” e della costante sottovalutazione dell’entità, delle implicazioni e delle conseguenze del problema, da parte tua.
        E’ fuor di dubbio, infatti, che ci interessi assai (a Noi come a Te, immaginiamo), ora e sempre, affrontare e risolvere, tra le altre e prima delle altre, le questioni della disorganizzazione e dello stato di abbandono della Polizia Penitenziaria negli istituti e nei servizi penitenziari, che i problemi del sovraffollamento delle carceri, dell’organico del Corpo, della perdita di potere d’acquisto delle buste paga dei Colleghi/e, della negazione dei diritti basilari, dell’assenza di equità e trasparenza nell’azione dell’amministrazione, siano le principali “fonti” e ragioni della nostra esistenza sindacale.
        In tale prospettiva, detto per inciso, assieme abbiamo condiviso per il FESI lo scorso anno, secondo una logica che quest’anno non hai voluto confermare e che Noi, invece, manterremo ben ferma nell’interesse dei più “deboli”, sottoscrivendo il nuovo Accordo per il 2011 con il Sottosegretario alla Giustizia nei prossimi giorni, che i Colleghi ed in particolare quelli dei servizi “a turno” e di sezione conoscessero a gennaio e non a giugno, né tanto meno a dicembre, i criteri di quanto a loro spettante.
Ma se il sindacato che si trasforma per essere altro, volendo sostituirsi e diventare come la Controparte, con la scusa di essere il “Primo” nell’arrogante pretesa di assumerne prerogative e “poteri”, sono la dialettica del confronto, della contrattazione e anche dello “scontro” tra le Parti a venire meno e sono  e saranno, soprattutto in futuro, i Colleghi  a perdere gravemente quello che ritengono essere uno strumento a loro disposizione e che, invece,  è altra cosa non a loro favorevole.
Peraltro, queste sono cose che ben conosci, perché questa è non altra è la vicenda dell’Anppe che dici di non comprendere, che ritieni secondaria e che dici il Personale non comprenda, così come ben conosci la spinta ideale che ci guida ben oltre i numeri, nell’interesse pieno e legittimo del Personale.
Caro Amico e Collega, tuttora non comprendiamo perché su di una vicenda che proprio tu sostieni essere del tutto secondaria, soprattutto perché secondaria, non ci sia mai stata alcuna coerente presa di posizione della UIL.
D’altra parte, come dovremmo interpretare, nella prospettiva della dichiarata volontà unificatrice, la manifestazione nazionale che la Uil preannuncia in assoluta solitudine e dopo avere appreso dalle nostre dichiarazioni scritte che Osapp, Sinappe, Cisl, Ugl, Cgil e Cnpp a settembre avrebbero manifestato a Largo Daga in Roma.
Fatta salva la libertà di ciascuno di agire come meglio ritiene a casa propria,   non avrebbe costituito riprova certa di condivisione e di un reale proposito, invece che di ingiustificata presunzione, proporre di organizzarla assieme una manifestazione nazionale a settembre,  tenuto conto che Noi agiamo in favore del Personale e solo contro chi opera in danno dello stesso. 
In conclusione, prima di qualsiasi iniziativa in comune, riteniamo indispensabili chiarezza e onestà intellettuale, per evitare fraintendimenti o, peggio, inutili ipocrisie in un contesto che di tutto tranne che di demagogia ha esigenza, soprattutto perché in gioco, da ieri e non da oggi,  non ci sono le mere posizioni di vantata supremazia di  qualche sindacato e qualche tessera in più o in meno, ma la sopravvivenza persino materiale del Personale che rappresentiamo.
 

Con rinnovato affetto
 

Roma, li 1 agosto 2011
 

       OSAPP                   SiNAPPe                        UGL                CGIL FP              FSA-CNPP
   (L. Beneduci)           (R. Santini)              (G. Moretti)      (F.Quinti)         (G. Di Carlo)


 

Criticità frontoffice Uffici Territoriali di Bologna

Bologna 1 Agosto 2011
Prot. Nr 0843/I

Al Direttore Provinciale di Bologna

e p.c. al Direttore Regionale dell’Emilia R.

Ufficio Relazioni Sindacali
Direzione Regionale dell’Emilia R.

Ufficio Risorse Materiali
Direzione Regionale dell’Emilia R.

Direttore
Ufficio Territoriale di Bologna 3

Direttore
Ufficio Territoriale di Bologna 2

Responsabili per la Prevenzione e Sicurezza
Direzione Provinciale di Bologna

 

Oggetto: criticità frontoffice Uffici Territoriali di Bologna

Ormai non si contano più le innumerevoli volte nelle quali abbiamo segnalato e lamentato enormi problemi esistenti nei frontoffice degli uffici territoriali della DP di Bologna, in particolare nelle sedi di via Nanni Costa e di via Larga.

Nelle ultime settimane la situazione, già di grande emergenza, si è ulteriormente aggravata fino ad arrivare al caso eclatante della settimana scorsa dove si ha notizia di un’apertura prolungata al pubblico dell’Ufficio Territoriale di Bologna 2 fino alle 18,40.

Il caso, comunque più clamoroso, è quello registrato nella giornata di venerdì 29 luglio presso l’Ufficio territoriale di Bologna 3, dove già da tempo era previsto per le 14,00 l’avvio dei lavori di ristrutturazione nell’area del frontoffice. Nonostante la coda agli sportelli fosse già nell’ordine di decine di utenti sin dall’orario di apertura al pubblico, alcuna misura è stata adottata nel corso della mattinata per consentire un adeguato svolgimento del servizio che al contempo permettesse di poter procedere alla chiusura in tempo utile.

Sin dalle 13,00, invece, operai e addetti dell’amministrazione iniziavano, come se nulla fosse, ad occupare il salone, incuranti degli addetti agli sportelli ancora nel pieno del lavoro e dei contribuenti già provati dalla lunghissima attesa; il tutto nel disinteresse assoluto di dirigenti e incaricati a vario titolo della Direzione Provinciale e della Direzione Regionale.

Una situazione paradossale ed inaccettabile, in spregio anche al minimo rispetto dei lavoratori, degli utenti, delle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e del tanto decantato benessere lavorativo.

Stamattina poi, oltre al replicarsi ormai sistematico delle interminabili code e dell’assenza di mirate misure organizzative, si assiste ad una “babele” assurda dovuta alla concentrazione in una ristretta area di tutti gli sportelli, in barba alla privacy e alla serenità necessaria per svolgere proficuamente il delicato servizio che gli operatori di sportello sono chiamati a svolgere.

Per di più, ci segnalano che l’impianto di condizionamento non ha funzionato nell’area dove sono stati allestiti tutti gli sportelli.

Con la presente chiediamo una convocazione d’urgenza per discutere sia dell’organizzazione che oggettivamente risulta inefficace a smaltire i flussi di utenza che quotidianamente affolla gli uffici della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate che le misure da adottare per garantire salubrità e sicurezza del luogo di lavoro a vantaggio dei lavoratori e degli utenti. In assenza di riscontro alla presente si procederà alle opportune segnalazioni agli organi competenti in materia di sicurezza e salute all’interno dei luoghi di lavoro.

Distinti saluti

                                                                          F.P. C.G.I.L. – Funzioni Centrali Bologna
                                                                                           Maurizio Serra

 
 

Comunicato

 

COORDINAMENTO NAZIONALE

PUBBLICATO SULLA G.U. IL DECRETO MILLEPROROGHE: PROROGA DI 1 ANNO PER I 650 LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO DEL MINISTERO DELL’INTERNO

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2010, serie generale, è stato pubblicato il decreto “milleproroghe” che all’art. 2, comma 6, contiene la proroga di 1 anno dei contratti a tempo determinato dei 650 lavoratori precari del Ministero dell’interno impiegati presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione delle Prefetture e gli Uffici Immigrazione delle Questure.
Il lavoro, l’impegno, la lotta che ci hanno visti insieme nella difesa del posto di lavoro e del servizio pubblico offerto alla cittadinanza, hanno portato ad un risultato fino ad una settimana fa impensabile.
Abbiamo ottenuto la proroga che ci consente ora di ragionare e lavorare sul futuro di questo importante servizio per il sistema immigrazione nel nostro Paese e sul mantenimento della professionalità dei lavoratori in questa materia.

Roma, 30 dicembre 2010

Il coordinatore nazionale FPCGIL
del Ministero dell’interno

Fabrizio Spinetti

 
 
 

Dipartimento Welfare – MdL – Rilevazione precariato Sanità

 
In allegato un riepilogo della situazione dei precari in Sanità.
 
Roma 29 maggio 2009 
 

 

Documenti

No alle esternalizzazioni – Si al rilancio dei servizi pubblici

Segreterie Provinciali di Verona – Comparto Autonomie Locali

Ai Sindaci dei Comuni della provincia di Verona
Ai Capigruppo nei Consigli dei Comuni della
provincia di Verona
Ai Segretari/Direttori Generali dei Comuni
della provincia di Verona
Alle Rappresentanze Sindacali Unitarie dei
Comuni della provincia di
Verona

LETTERA APERTA
No alle esternalizzazioni – Sì al rilancio dei servizi pubblici.
Oggetto: Esternalizzazioni e privatizzazioni
Nota unitaria FP CGIL, FP CISL, UIL FPL del comparto AALL – Verona.

Sempre più spesso, siamo costretti a prendere atto, attraverso varie fonti di informazione (la stampa, le telefonate dei lavoratori o dei cittadini, i consiglieri comunali, …) dell’attivazione, unilateralmente decisa da parte delle giunte comunali, di processi di esternalizzazione o privatizzazione che investono i Comuni della nostra provincia.
Spiace dover riscontrare il mancato rispetto, da parte di alcuni sindaci, delle relazioni sindacali che, ancor prima di prevedere la discussione sul personale impiegato, prevedono una fase di consultazione sugli aspetti organizzativi ingenerati dalle esternalizzazioni.
Ne consegue che, a salvaguardia dei beni comuni e dei piani occupazionali, a partire da oggi, ogni qual volta riscontreremo una mancata attuazione delle relazioni sindacali, saremo costretti ad aprire una fase di conflitto con ogni amministrazione interessata, ricorrendo anche all’azione legale.
Inoltre, riteniamo di dover ribadire il nostro parere contrario rispetto a quei processi di esternalizzazione che riguardano i cosiddetti beni comuni e, comunque, i servizi di interesse generale. Più precisamente, riteniamo che la nostra volontà di difendere il servizio ed il lavoro pubblico debba indirizzarci verso un approccio critico rispetto ad ogni possibile privatizzazione dei servizi erogati dagli enti locali.
Vogliamo richiamare l’attenzione sul fatto che la nostra vigilanza, unitamente alla partecipazione dei cittadini, sui processi di esternalizzazione deve rimanere alta, indipendentemente dal numero di soggetti interessati. Infatti, abbiamo notato che la politica dei piccoli numeri (usata spesso dalle amministrazioni per evitare conflitti con il sindacato), se non attentamente seguita, apre la strada a fenomeni incontrollati di privatizzazione.
Per entrare nel merito delle problematiche che affliggono i comuni, va detto che gli effetti delle politiche governative sul lavoro pubblico, con il blocco delle assunzioni e la conseguente precarizzazione occupazionale, accompagnate da un susseguirsi di tagli dei trasferimenti finanziari, in particolare con l’ultima Legge finanziaria, hanno determinato una situazione assai grave in tutte le Pubbliche Amministrazioni e la necessità che il Sindacato metta in campo un ampia iniziativa di contrasto e riprogettazione contrattuale.
La nuova politica occupazionale di cui c’è bisogno, deve essere incardinata su due sostanziali operazioni:
* definire un impianto legislativo che accompagni ed aiuti il processo di stabilizzazione, anche aprendo un ragionamento sulle regole dell’accesso alle Pubbliche Amministrazioni;
* mettere in campo una grande campagna di confronto con tutte le Amministrazioni per definirne la “missione” pubblica, contrattare la mappa dei servizi e delle prestazioni necessarie e, intorno a questo impianto condiviso, costruire i livelli di organico, i percorsi di graduale superamento del lavoro precario, la valorizzazione delle tante intelligenze e professionalità presenti nei nostri posti di lavoro.
Questo approccio è importante perché rimette al centro, anche riguardo ai vincoli di bilancio, i temi della riorganizzazione del servizio, della organizzazione del lavoro ed evidenzia la natura solidaristica della contrattazione.
Riteniamo di dover agire da subito, affinché sia cambiata l’agenda del confronto oggi presente in molte amministrazioni.
Anticipiamo il nostro NO a soluzioni emergenziali, di puro adattamento alle perduranti difficoltà finanziarie. Perché, ancor più se accompagnate dalla discussione sui rapporti precari, queste improvvisate soluzioni obbligano il Sindacato ad assumere una inaccettabile condizione difensiva, di svilimento della possibilità di costruire quel quadro organico di rilancio del servizio pubblico che è in grado di tenere insieme il riconoscimento della “missione pubblica”, la qualità del servizio, la difesa dei diritti sociali.
E’ partendo da qui, dalla conquista di questo “progetto generale condiviso” che diventa più forte la posizione di coloro che intendono valorizzare il ruolo dei comuni, anche nell’affrontare i vincoli di bilancio, la complessità delle politiche di stabilizzazione dei rapporti di lavoro, le discussioni riguardanti l’organizzazione del lavoro e del servizio.
Per questo non condividiamo la posizione di molti enti locali che, a seguito delle disposizioni contenute nella recente legge finanziaria che impongono un forte contenimento delle spese per il personale, hanno unilateralmente deciso di esternalizzare i propri servizi.
Sempre più spesso il sindacato si trova a doversi confrontare su ipotesi d’affidamento a soggetti di diritto privato, appositamente costituiti, di servizi e funzioni oggi gestite direttamente dalle amministrazioni pubbliche; ciò per realizzare risparmi che, come spesso l’esperienza insegna, rimarranno per lo più sulla carta in quanto determineranno soltanto un rientro dei costi sul piano contabile, mediante lo spostamento da un capitolo all’altro delle voci di bilancio riferite al personale.
Le conseguenze di questa indicazione della finanziaria 2006, se non governate per tempo, potrebbero comportare la trasformazione delle attività destinate al servizio pubblico, in attività nelle quali la logica dell’emergenza, l’incapacità di dare risposte organiche e lungimiranti, il prevalere di logiche condizionate dall’interesse privato e di impresa potrebbero condizionare fortemente l’esigibilità dei servizi, oggi disponibili per tutti i cittadini, con ciò introducendo un forte rischio di ridimensionamento del ruolo e delle funzioni della pubblica amministrazione, soprattutto come garante di uno sviluppo di qualità, della coesione sociale e della tenuta dei diritti di cittadinanza.
Per questi motivi, manifestiamo con forza la nostra ferma opposizione e contrarietà alla logica di esternalizzazione dei servizi che viene proposta come automatico riflesso dei vincoli finanziari, sia per affermare l’esigenza di una più compiuta riflessione sulla missione della Amministrazione (con la conseguente negoziazione delle ricadute organizzative ed occupazionali), sia per impedire che attraverso la pratica del conferimento dei lavoratori, precari e non, a società esterne all’amministrazione d’appartenenza, possa affermarsi una strisciante deresponsabilizzazione nella gestione dei servizi pubblici, contrabbandata come unico mezzo possibile per rendere fruibili le attività ed i servizi (dai servizi sociali alle attività educativo-scolastiche, dalle finanze e i tributi, agli uffici del personale e tutte le altre attività di rilevanza non economica).
Per queste ragioni abbiamo inviato questa lettera aperta a tutti i comuni, rilanciando l’idea di un approccio complessivo sul ruolo e le funzioni della Amministrazione, le conseguenti esigenze, comprese quelle derivanti da eventuali vincoli di bilancio, utilizzando la contrattazione per ricercare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze organizzative e di contenimento dei costi imposto dalla finanziaria, senza accettare soluzioni che potrebbero pregiudicare per il futuro la presenza pubblica in servizi di grande rilevanza per la collettività. Questa strada è anche la più efficace per il mantenimento in servizio del personale precario che con questa finanziaria rischia di essere espulso, nonostante anni di lavoro che lo ha reso professionalmente indispensabile per garantire il corretto funzionamento delle istituzioni pubbliche.
E’ del tutto evidente che andrà valutato il dato economico dell’esposizione contabile, determinatasi a seguito delle disposizioni della finanziaria, per quantificarne sia l’entità sia la conseguente modalità di rientro, ma la nostra impostazione non può che incentrarsi nel rivendicare la possibilità di utilizzare strumenti normativi e contrattuali per conquistare soluzioni alternative al ricorso alle esternalizzazioni.
Ciò è praticabile dando forza alla ricerca di diverse economie di gestione, limitando il ricorso alle consulenze esterne ed agli esperti, razionalizzando i costi, utilizzando a tal proposito lo strumento della gestione associata dei servizi, così come è stato fatto in alcune province per la gestione dei nidi e delle scuole materne, nonché per i servizi sociali alla persona.
Su questo punto, invitiamo i comuni possessori di farmacie comunali a ripensare alle improvvisate scelte avanzate in questi ultimi tempi, provando a lanciare l’idea di una gestione associata dell’acquisto dei farmaci, che consentirebbe alle amministrazioni di arginare i problemi ingenerati dalla finanziaria 2006, garantendo ad ogni comune la possibilità di continuare a gestire “in economia” le loro farmacie.
In ogni caso la nostra posizione è mirata a ridurre ogni pratica che comporti una destrutturazione del Servizio pubblico e a bloccare gli effetti di scelte non condivise, chiedendo:
* Che, per i soggetti a cui sono conferiti i servizi, sia garantito il mantenimento dell’esclusivo capitale pubblico;
*che venga sancito il carattere di temporaneità e reversibilità delle esternalizzazioni, con l’intesa di riaffrontare il tema del rientro delle attività scorporate una volta superati gli effetti delle disposizioni di contenimento della spesa pubblica stabiliti con la finanziaria 2006;
*la garanzia del mantenimento del CCNL del Comparto di provenienza (così come previsto all’art.1, comma 3, dei CCNL relativi al quadriennio 2002-2005), per i lavoratori coinvolti dalle riorganizzazioni, nonché per i nuovi assunti.
*che la forma di assunzione sia quella stabilita nel pubblico impiego, ovvero attraverso il concorso pubblico, evitando così il rischio, non certo remoto, delle assunzioni clientelari.
*che nel calcolo, ai fini dimensionali, delle persone occupate nei servizi esternalizzati rientrino tutti coloro che, a vario titolo, sono collocati presso i servizi in questione.
Come si può capire, la questione appare molto delicata e complessa ed il sindacato si sta assumendo un grande impegno, per evitare che, nelle prossime settimane, l’emergenza finanziaria possa portare all’incremento delle pratiche di esternalizzazione e, così, rappresentare il pretesto per avviare quel processo d’apertura al mercato privato del welfare sociale che comporterebbe un fortissimo ridimensionamento del ruolo e delle funzioni del sistema pubblico e una sensibile riduzione dei diritti oggi garantiti a tutti i cittadini dalla costituzione.
Per questo motivo, chiediamo alle rappresentanze sindacali unitarie, a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori, alle cittadini ed ai cittadini e, innanzi tutto, a tutti quei consiglieri comunali che hanno a cuore il servizio pubblico, solidaristico e di qualità, di aiutarci a vigilare attentamente su questi fenomeni, aprendo un canale di comunicazione e creando un intreccio organico sulle diverse esperienze, con uno scambio d’informazioni permanente, in grado di consentire a tutti una comune consapevolezza sulle scelte che si compiono e sulle risposte che dovremo dare.

p. le Segreterie provinciali
Luca Cipriani (FP CGIL), Franco Antolini (FP CISL), Loredano Bertaiola (UIL FPL).

Verona, 31 marzo 2006

Lettera unitaria di risposta al SAPPE

 AL SAPPE PIACE SPARGERE FUMO E RACCONTARE MENZOGNE PER TENTARE DI GIUSTIFICARE LA PROPRIA MUTABILE E STRAVAGANTE ATTIVITA’. 
MA A CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP BASTA DAVVERO POCO PER SMASCHERARLA E RIAFFERMARE LA VERITA’:
GIUDICATE VOI!

 

 Se volessimo provare ad identificare il comunicato del SAPPE come un’azione del gioco del calcio, non potremo fare altro che paragonarla ad un bellissimo “assist” per l’attaccante che va in rete avversaria.
Solo che, in questo caso, gli attaccanti siamo proprio noi  – leggi CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP – che stiamo per mettere la palla – leggi F.E.S.I. 2011 – nella porta dell’avversario – leggi Amministrazione penitenziaria -, alla faccia del portiere antagonista – leggi SAPPE – che, non contento di non aver firmato il F.E.S.I. 2010, ha fin qui tentato in tutti i modi di fermarci con argomentazioni sterili, nel tentativo di imporre un livello di discussione la cui finalità stava unicamente nello stravolgere, in peggio, l’intero impianto del vigente Accordo – i criteri del quale, occorre forse rammentarlo, per la prima volta CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP hanno voluto fossero già chiari a tutti i colleghi fin dall’inizio dell’anno 2011 -, e allungare oltre misura la discussione, protraendola quasi sicuramente fino ad anno nuovo, con il rischio di far perdere i soldi al personale di Polizia Penitenziaria che proprio su quei criteri ha legittimamente modulato la propria attività di servizio e le sue esigenze durante l’anno, in funzione dell’interesse ad essere giustamente ricompensato per il difficile e ininterrotto lavoro condotto tra mille difficoltà e grandi disagi, anche familiari.
E ora smentiamo punto su punto tutte le affermazioni avanzate dal SAPPE.
1) CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP continuerebbero a boicottare la contrattazione sul F.E.S.I ? FALSO! Dapprima con nota trasmessa il 20 di Luglio e, successivamente, con la lettera unitaria dello scorso 28 luglio le scriventi OO.SS. hanno, in forza del 57% circa del personale complessivamente rappresentato, chiesto al Capo del D.A.P. di poter sottoscrivere subito la pre-intesa dell’Accordo F.E.S.I. 2011 con gli stessi criteri stabiliti l’anno prima e, subito dopo, di firmarlo avanti al Ministro della Giustizia (nel mese di Luglio, non a Dicembre). Il SAPPE questo lo ha fatto?  NON CI RISULTA!
2) Non può essere confermato lo stesso Accordo dell’anno scorso e non ci sarebbero i tempi per attivare le procedure per la contrattazione decentrata? FALSO! Possono essere certamente riconfermati i criteri adottati con l’Accordo F.E.S.I. 2010, è scritto anche sul medesimo, basterebbe leggerlo, e non c’è alcuna norma che lo vieti, perché è dimostrato che la stragrande maggioranza del personale di Polizia Penitenziaria li ha molto apprezzati e anche perché, lo ribadiamo, per la prima volta sono stati introdotti a valere anche per l’anno successivo, rendendo più semplice la programmazione del loro servizio e delle loro esigenze. Il contrario di quanto fatto nel passato, quando l’Accordo veniva quasi sempre sottoscritto – anche dal SAPPE – nel mese di dicembre.
Il SAPPE questo lo ha mai fatto?  NON CI RISULTA!
3) Perdere i soldi del Fondo per non concordare con il SAPPE? FALSO! I soldi come previsto saranno disponibili subito dopo che CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP firmeranno la pre-intesa e, come richiesto, l’Accordo avanti il Ministro della Giustizia. La contrattazione regionale, poi, avrà tutto il tempo – ben 5 mesi, anzi che 3 come per gli anni scorsi – di chiudere i propri accordi decentratianno successivo e nessur la prima volta sono stati introdotti anche per l’he il personale di Polizia Penitenziari.
4) IL SAPPE OGGI – contrariamente a quanto fatto l’anno scorso e argomentato fino ad ora, SARA’ AL DAP PER FIRMARE LA PRE-INTESA? CI FA PIACERE CHE FINALMENTE CONDIVIDA IL NOSTRO LAVORO, MA E’ LO STESSO DELL’ANNO SCORSO E NON PUO’ IN ALCUN MODO ESSERE EMENDATO. SE IERI NON ERA BUONO – RICORDATE LA “FAMOSA” RACCOLTA DELLE FIRME – PERCHE’ FIRMARLO OGGI? COME SPIEGHERA’ QUESTO AI PROPRI ISCRITTI IL SAPPE?
MUTADIS MUTANDIS…OSSERVERA’ QUALCUNO… MA VUOI VEDERE CHE IL SAPPE HA FORSE SAPUTO CHE IL F.E.S.I. 2011 SARA’ COMUNQUE SOTTOSCRITTO TRA LE PARTI ENTRO LA FINE DI QUESTA SETTIMANA ALLA CONDIZIONI STABILITE CON CGILCISLUGL-SINAPPE-OSAPP-CNPP, E CHE PER TENTARE DI GIUSTIFICARE LA SUA PROBABILE INCOERENZA – CON CHE FACCIA DIREBBE QUALCUN’ALTRO… –  HA DECISO DISSIMULARE I PROPRI INTENTI AI SUOI ISCRITTI VENDENDO FUMO E ATTACCANDO NOI, PUR DI VIRARE A 360 GRADI PER EVITARE DI NON FIRMARE PER IL II° ANNO CONSECUTIVO IL F.E.S.I?
Al SAPPE, che è venuta a conoscenza che queste OO.SS. manifesteranno attorno alla metà di settembre nei confronti del Governo, del Ministro e del DAP – dichiarazione resa lo scorso 25 luglio, quindi anche prima della decisione dell’ O.S. UIL, al tavolo di confronto (a cui era presente il SAPPE) sui decreti GOM, USPEV e NIC – e che è lo stesso che attraverso l’ANPe vorrebbe sostituire gli agenti mancanti, ovvero quelli da assumere, con i pensionati del Corpo (con tutto il rispetto per questi ultimi), vogliamo rammentare che il Sindacato vero, quello con la “S”maiuscola, si fa con serietà e responsabilità, non disprezzando la controparte con argomentazioni risibili, forse utili solo a tentare di carpire la buona fede delle persone e, in questo caso, dei colleghi che attendono di veder giustamente compensati i propri sforzi, perché poi la verità prima o poi emerge sempre e comunque, in ogni contesto.
Perché è a quest’ultimi che si deve la nostra funzione di rappresentanza, e a loro va sempre dimostrato il rispetto che meritano, oggi più che mai, e noi a questo principio non intendiamo mai venir meno.
Alla luce del percorso testé enunciato, e della lettura delle verità che abbiamo inteso rendere pubbliche, auspichiamo davvero che tutti i colleghi facciano sentire la loro voce forte e chiara.
Vedremo in seguito chi sarà tacciato di essere serio e chi voltagabbana.
 
      OSAPP        SiNAPPe          UGL          CISL FNS       CGIL FP       FSA-CNPP
(L. Beneduci) (R. Santini)  (G. Moretti)  (P.Mannone)   (F. Quinti)    (G. Di Carlo)
 

RIUNIONE DEL 21 LUGLIO 2011 SU FRONT-OFFICE ROMA

  

Nella riunione del 21 luglio l’amministrazione ci  ha comunicato che si è resa conto (meglio tardi che mai) della grande sofferenza ed inadeguatezza in cui versano alcuni frontoffice degli uffici di Roma. 
 
La nostra O.S. denuncia da tanti mesi la critica situazione degli uffici aperti al pubblico con lavoratori stressati  dall’esiguità della forza lavoro insufficiente per fronteggiare il grande afflusso di pubblico  causato da una evidente errata valutazione  dell’Agenzia.
 
L’invio di più annualità per gli avvisi bonari, gli appuntamenti telematici gestiti centralmente, le lungimiranti politiche del personale messe in piedi dal micidiale “combinato -disposto” Brunetta-Tremonti  con la riduzione al 20% del turn over e la”rottamazione” per chi ha  raggiunto i 40 anni di contribuzione anche se aveva manifestato la volontà di rimanere a prestare servizio (il personale del front office è molto spesso il più anziano), le ripercussioni della riorganizzazione per dd.pp., le infelici dimensioni dei locali destinati agli sportelli di alcune strutture, il rapporto gravemente  peggiorato tra lavoratore pubblico e cittadino in virtù della campagna governativa sul “fannullismo” e  la forte demotivazione e depressione per tutti i lavoratori che in questi anni a fronte dell’aumento dei carichi di lavoro si son visti insultare ed impoverire progressivamente a causa dei tagli del salario accessorio e del blocco dei contratti, sono alcune delle cause  della sofferenza da noi più volte lamentata .
 
La ipotesi di soluzione del problema per l’Amministrazione qual è ?
L’ennesima promessa di incrementare il contingente del personale destinando i futuri vincitori del concorso appena bandito alle attività dei servizi ( un dejà vu !?);
accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di accentramento delle attività di controllo per fare in modo di libererare ulteriori risorse per gli uffici territoriali (per chi non volesse spostarsi) e…. ciliegina sulla torta:….apertura anticipata per alcuni adempimenti(es. cod. fiscali) e  orario continuato agli sportelli fino alle 17.00 per tre giorni a settimana, tramite turni.
 
L’amministrazione,per arrivare a ciò, auspica  di ottenere attraverso un confronto con le OO.SS. un Accordo e questo le fa onore, ma poi, dà una data, quella dei primi di Ottobre, lasciando al solo mese di settembre un confronto che non può che essere difficile .
 
Per quanto riguarda la  Cgil , il raggiungimento di un accordo non può che avere come presupposti:
 
·        risorse economiche per coprire le indennità di turno (e l’ok della funzione pubblica),
 
·        risorse umane per coprire tali turni,
 
·        regole chiare sull’orario di apertura/chiusura  sportelli e apertura/chiusura al pubblico che risolva una volta per tutte la questione che tutti i giorni si pone di fronte ai lavoratori ed  ai cittadini,
 
·        una formazione atta a dotare l’operatore di  conoscenze e tecniche adeguate,
 
·        un miglior clima tra chi dirige gli uffici e  chi manda avanti le attività, anche attraverso il rispetto e la rivalutazione delle relazioni sindacali, come sancito dal CCNL,
 
·        una campagna pubblicitaria a favore dei lavoratori  pubblici che prestano servizi all’utenza che cerchi di recuperare un rapporto molto deteriorato,
 
·        un accordo sull’orario di lavoro che non penalizzi le già difficili condizioni attuali del personale,
 
·        un servizio di presidio della sicurezza nei frontoffice  più “caldi”,
 
Riguardo all’ultimo punto, il dr. Ursilli ha ufficialmente comunicato che il preannunciato presidio della G.d.F. non potrà essere istituito. Ora si parla di un piantonamento di guardia privata per un numero di ore non ancora definito.
 
Riusciremo a vedere sul tavolo tutto ciò che per noi è indispensabile per cominciare a parlare di un tale cambiamento?
 Aspettiamo entro la fine di Agosto la proposta formale del Dr.Ursilli.
 
Inoltre si  sottolinea che la effettiva disponibilità nel raggiungimento di un accordo che implica un cambiamento così importante non può passare per un limite temporale troppo stretto.
 

Roma, 25 luglio 2011                  
 
                                                          P. La Delegazione Regionale
                                                E.Lauri – E. Marziano – S.Sbocchia – R.Romani    
                                                                 

ESTATE INFERNALE ALL'UFFICIO TERRITORIALE DI ROMA3-DP1

PREMESSA

L’AGENZIA DELLE ENTRATE E’ UNA DELLE AMMINISTRAZIONI PIU’ ADERENTI AL DETTATO NORMATIVO DEL MINISTRO BRUNETTA.

TANTO E’ VERO CHE PER LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE A DICEMBRE DEL 2010 HANNO CONVOCATO UN TAVOLO PER DARE UNA SEMPLICE INFORMATIVA SUI CRITERI DI ATTRIBUZIONE ANZICHE’ CONTINUARE IL CONFRONTO SULL’IPOTESI DI ACCORDO SIGLATO ANCHE DALLA NOSTRA O.S. AD AGOSTO DELLO STESSO ANNO.

IN LINEA CON IL DIKTAT: “ALL’ORGANIZZAZIONE PENSIAMO NOI, VI DOBBIAMO SOLO INFORMARE” PROSEGUE LA FERVENTE ATTIVITA’ DI ATTRIBUZIONE DI INCARICHI, SENZA RENDERE MINIMAMENTE CONTO A CHI QUEGLI INCARICHI LI PAGA IN MISURA MAGGIORE ( €10.661.565 A CARICO DEL FONDO SU UN TOTALE DI €14.042.215). E QUESTO GRAZIE ANCHE A CHI METTE LA FIRMA SOTTO “ACCORDI ” CHE ACCORDI NON SONO

SIAMO AZIONISTI DI MAGGIORANZA MA NON ABBIAMO VOCE IN CAPITOLO SUL NUMERO DELLE POSIZIONI E SUI CRITERI DI ATTRIBUZIONE !

IN DP1 NON SIAMO STATI RAGGIUNTI NEANCHE DALL’INFORMAZIONE (NE’ PREVENTIVA NE’ SUCCESSIVA) SU CHI HA AVUTO IL DECRETO DI NOMINA E DI CONSEGUENZA SU COME E’ CAMBIATO L’ASSETTO DELL’UFFICIO (IN TOTALE SPREGIO AL NOSTRO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO)

RICORDIAMO INOLTRE CHE, AI SENSI DELL’ACCORDO SUL CONFERIMENTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DEGLI INCARICHI DI RESPONSABILITA’ DEL 7 MARZO 2007, DOVREBBERO ESSERE AFFISSE ALL’ALBO DELL’UFFICIO LE NOMINE CON LE RELATIVE MOTIVAZIONI ,QUINDI ANCHE IL PUNTEGGIO OTTENUTO DA OGNUNO (COME MAI SU QUESTO NON SEGUONO BRUNETTA ED IL SUO CAVALLO DI BATTAGLIA CHE E’ LA TRASPARENZA?)

UT ROMA 3

QUESTO “GHE PENSI MI” AD OLTRANZA NON SEMBRA SIA AFFATTO MIGLIORATIVO DELLA ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEL SERVIZIO AL PUBBLICO.

NE E’UN ESEMPIO EVIDENTE L’UFFICIO TERRITORIALE DI ROMA 3

COME ALCUNI FRONT-OFFICE DEGLI UFFICI PIU’ GRANDI DELL’AREA METROLITANA DI ROMA, L’U.T. DI ROMA 3 STA VEDENDO UNA PROLIFERAZIONE ESPONENZIALE DI CITTADINI CHE SI RIVOLGONO AI NOSTRI SPORTELLI, COSA CHE CI PREOCCUPA MOLTO IN QUANTO LE CRITICITA’ CHE LA NOSTRA O.S. LAMENTA DA ANNI ANZICHE’ RISOLVERSI SI SONO AGGRAVATE, FORSE ANCHE DA QUALCHE ERRATA IMPLEMENTAZIONE NELL’EMISSIONE DI AVVISI BONARI E/O DI APPUNTAMENTI .

IMPEGNI DISATTESI DELL’AMMINISTRAZIONE COME QUELLO DI IMPIEGARE I NUOVI ASSUNTI PRESSO GLI SPORTELLI O QUELLO DI TUTELARE CON UN SERVIZIO DI SICUREZZA CHI DA ANNI OPERA CON IL PUBBLICO NON FANNO ALTRO CHE PEGGIORARE PROGRESSIVAMENTE LA CONDIZIONE LAVORATIVA DEGLI ADDETTI.

TUTTI SAPPIAMO CHE IL CONTRIBUENTE, ISTIGATO DAL “BRUNETTA-PENSIERO”, HA DIFFUSAMENTE SVILUPPATO UN ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO ED INCIVILE VERSO L’IMPIEGATO PUBBLICO, UN ATTEGGIAMENTO PROPRIETARIO DA PARTE DEL CONTRIBUENTE CHE , OLTRE A “PAGARGLI LO STIPENDIO” (SICURAMENTE INSUFFICIENTE!) , SI VEDE CHIAMARE IN CAUSA DALLO STESSO PER ALTRI FORZOSI ESBORSI.

GLI OPERATORI TUTTI I GIORNI RISCHIANO DI “FARSI SALTARE I NERVI” PER CONTRIBUENTI SEMPRE PIU’ MALEDUCATI E PER LA PRESSIONE LAVORATIVA INFATTI NON SONO POCHI I COLLEGHI CHE SONO COSTRETTI AD ASSUMERE FARMACI ANSIOLITICI.

EBBENE CHI DIRIGE GLI UFFICI TERRITORIALI DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE SENSIBILE A QUESTE CRITICITA’, DEVE CERCARE DI ALLEGGERIRE IL CLIMA E TUTELARE, CON TUTTI I MEZZI CHE HA A DISPOSIZIONE, CHI LAVORA IN TALI CONDIZIONI AL PUBBLICO E ,COMUNQUE, DOVREBBE FAR PERCEPIRE CHE E’ A FIANCO, A SOSTEGNO, DALLA PARTE DEI COLLEGHI.

ALCUNI DIRETTORI LO FANNO, ALTRI DANNO AI COLLEGHI LA NETTA SENSAZIONE CHE SONO PER CHI LI DIRIGE SOLTANTO DEI PEZZI DI CARNE , DEGLI AUTOMI DA UTILIZZARE FINO ALL’USURA MASSIMA, DEI GRADINI DA CALPESTARE PER LA PROPRIA SCALATA.

QUALCOSA NON FUNZIONA PIU’ NEL FRONT-OFFICE DI ROMA 3,UN UFFICIO CHE HA SEMPRE AVUTO UN BUON RAPPORTO CON I CITTADINI, ANCHE SE SICURAMENTE IL BACINO DI UTENZA E’ STATO SOTTOVALUTATO FIN DALL’INIZIO ( CIO’ SI VEDE DAGLI SPAZI DELL’AREA F.O.), SI RITROVA CON UN CLIMA APPESANTITO A LIVELLI INSOPPORTABILI E LO STRESS DA LAVORO CORRELATO E’ EVIDENTE ANCHE AGLI ESTRANEI.

LA NOSTRA O.S. E’ SEMPRE STATA APERTA AL DIALOGO, MA LA LINEA DELL’AMMINISTRAZIONE E’ UN’ALTRA, PENSA DI POTER FARE E SFARE, ORGANIZZARE PER PROPRIO CONTO, SI SENTONO ALEGGIARE FRASI DEL TIPO “ORA A QUESTI LI AGGIUSTO IO”(RIFERENDOSI PROPRIO AI LAVORATORI DEL F.O.),
OPPURE ” IO ESOLO ALTRE 15 PERSONE CHE LAVORANO E MANDIAMO AVANTI L’UFFICIO”

IL CALDO,L’ESTATE, I COLPI DI SOLE FANNO DELIRARE MA NOI IN QUESTO INFERNO NON POSSIAMO LASCIARE SOLI I LAVORATORI, LA SITUAZIONE E’ GRAVE E LA VERTENZA E’ DIETRO L’ANGOLO.

 
                                                                                      La Segretaria FP CGIL Roma Est
                                                                                                 Eleonora Lauri

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