Chiarimenti su ricorso cessazione dal lavoro (art 31 legge 183/2010)/ Emendamenti al "mille proroghe"

Mercato del lavoro e stabilizzazioni: Comunicazione del Segretario generale Fp Cgil Carlo Podda e Nota Dipartimento Welfare Fp Cgil

Comunicazione del Segretario generale Fp Cgil Carlo Podda inviata a tutte le strutture Fp Cgil

Di seguito trovate il commento del Dipartimento Mercato del Lavoro all’ultimo emendamento presentato in discussione alla Camera dei Deputati sul tema delle stabilizzazioni.

Non c’è alcun dubbio che le modifiche intervenute siano il risultato di iniziative e proteste e della rilevanza sociale, sottovalutata dal Governo, del tema della precarietà, tuttavia non dobbiamo mollare la presa continuando con la mobilitazione e con le azioni di diffida verso le Amministrazioni.

In modo particolare voglio sottolineare la necessità, laddove non sia già stato fatto, di rilanciare il confronto con i singoli Enti al fine di produrre intese e percorsi di stabilizzazione e, nei casi in cui si riscontrassero indisponibilità e rifiuti, costruire iniziative in grado di evidenziare, ai cittadini prima di tutto, non solo l’ingiustizia verso lavoratori precari che per anni hanno contribuito al funzionamento delle Pubbliche amministrazioni, ma anche il rischio grave che la loro mancata stabilizzazione precluda la possibilità di erogare servizi, in modo particolare negli Enti locali e Sanità.

Certo che, nonostante i tanti impegni che abbiamo di fronte, non farete mancare un risposta forte anche su questo versante, vi porgo i più fraterni saluti

Il Segretario Generale FP CGIL
Carlo Podda

Roma, 3 ottobre 2008
 


NOTA Dipartimento Welfare -Mercato del Lavoro

Oggetto: ulteriori emendamenti all’art 37 bis

La forte azione di contrasto sviluppata dal sindacato, in particolare della CGIL, all’emendamento presentato dal Governo sul precariato pubblico (art 37 bis) ha determinato una parziale modifica di quel testo confermando, limitatamente a certe condizioni, la possibilità di continuare i percorsi di stabilizzazione già avviati ai sensi delle leggi Finanziarie del 2007 e del 2008.

Nel merito si stabilisce che la soppressione delle misure normative previste per la stabilizzazione dei precari, cui alle leggi 296/2007 e 244/2008, entrerà in vigore a partire dal 1 luglio del 2009 (comma 2)

Inoltre, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge tutte le amministrazione dovranno inoltrare al dipartimento della funzione pubblica gli elenchi dei precari a tempo determinato in possesso dei requisiti per la stabilizzazione, il numero delle proroghe e dei rinnovi, il numero degli idonei ancora da assumere, l’indicazione delle procedure concorsuali svolte (comma 7).

Entro 120 giorni dalla data di approvazione, con apposito decreto, il Ministro della Funzione Pubblica determinerà criteri e modalità mediante i quali le amministrazioni potranno derogare al limite temporale del 1 luglio 2009 mantenendo in servizio il personale precario fino alla conclusione delle procedure concorsuali (comma 8).

Ciò significa che sarà possibile a procedere nei percorsi di stabilizzazione sulla base del precedente dettato normativo non oltre il 30 giugno 2009, ad eccezione delle amministrazioni autorizzate alla proroga ai sensi di quanto disposto con il comma 8.

Nonostante l’ apertura mostrata nei confronti dei precari della pubblica amministrazione permangono molti dubbi sulle finalità di questa operazione; nello specifico:
– Migliaia di lavoratori saranno comunque espulsi; l’apposizione del termine del 30 giugno non consente infatti di recuperare coloro per i quali è stata prevista una stabilizzazione scaglionata nel tempo; coloro per i quali non si sono potute avviare le procedure selettive per la stabilizzazione, nonostante la presenza di una manifesta volontà delle amministrazioni, per mancanza di risorse (ad esempio le regioni indebitate per il SSN), o per la mancata approvazione delle dotazioni organiche . In particolare i più colpiti rimangono in ogni caso i co.co.co ed i somministrati per i quali la soppressione delle norme speciali che consentivano loro di rientrare nei processi di stabilizzazione evidenzia da subito la drammaticità dello loro situazione.

– Si opera una lesione all’autonomia legislativa ed organizzativa delle Regioni e delle Autonomie Locali entrando nel merito della procedure concorsuali e selettive messe in atto dagli Enti facenti capo al sistema delle Autonomie.

– Infine, per le Funzioni Centrali, non si comprende la ratio in base alla quale il Ministro della Funzione Pubblica concederà la deroga al termine del 30 giugno per proseguire nel rapporto di lavoro fino alla conclusione delle procedure concorsuali. Che siano forse motivazioni legate all’organizzazione del lavoro ed all’efficienza dei servizi? Ed allora , perché non dirlo già nella legge?

– Appare evidente, pertanto, che nonostante la riscrittura da parte del Governo dell’art. 37 bis , in sostanza non viene modificato un approccio, già presente nella prima stesura dell’articolo, volto a smantellare la Pubblica Amministrazione per affidarne la gestione al sistema delle imprese private con la conseguenza di privare del loro lavoro i precari ed i cittadini d’importanti servizi .

Con la riserva di ulteriori comunicazioni al riguardo

p. Segreteria Nazionale FP CGIL Mauro Beschi   –  Dipartimento Welfare -MdL Gian Guido Santucci

Allegati:
1 Nuovo emendamento Art.37 bis
2 Sub emendamento accolto nella seduta del 1.10.08


Emendamento all’articolo 37 nuova formulazione.
Dopo l’ART.37 è inserito il seguente:
“Art. 37-bis”
(Disposizioni in materia di stabilizzazioni)

1. A decorrere dal 1°luglio 2009 sono abrogati l’articolo 1, commi 417, 418, 419, 420, 519, 529, 558, 560 e 644 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e l’art. 3, commi 90, 92, 94, 95, 96 e 97 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, fatte salve, fino al 31 dicembre 2009, le disposizioni speciali contenute nella normativa abrogata riferite al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e a quello di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215.

2. A decorrere dal 1°luglio 2009alla data di scadenza dei relativi contratti le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo1 comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165non possono in alcun caso proseguire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di lavoro subordinato a tempo determinato in contrasto con la disciplina di cui agli articoli 7, comma 6, e 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Il divieto di cui al presente comma si applica con la medesima decorrenza, anche ai contratti prorogati ai sensi dell’art. 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell’art. 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244; tali contratti sono risolti alla data di scadenza oppure, ove manchi il termine finale del contratto, entro il 30 giugno 2009.

3. Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni di cui al comma 1, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell’articolo 35, comma 4 del decreto legislativo n. 165 del 2001, possono bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato con una riserva di posti non superiore al 40 per cento dei posti messi a concorso per il personale non dirigenziale in servizio al 1° gennaio 2007 con contratto di lavoro a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1° gennaio 2007 e per il personale non dirigenziale in servizio al primo gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato che consegua i tre anni di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre 2007.

4. Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni pubbliche nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell’art. 35, comma 4 del decreto legislativo n. 165 del 2001, possono altresì bandire concorsi pubblici per titoli ed esami finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l’esperienza professionale maturata dal personale di cui al comma 3 nonché in ragione dell’ attività lavorativa prestata presso pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati anteriormente a tale data.

5. Per il triennio 2009-2011 le amministrazioni, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in materia di assunzioni, possono assumere, limitatamente alle qualifiche di cui all’ art. 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, il personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dal comma 3 maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. Sono a tal fine predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità ove non già svolta all’atto dell’assunzione. Le predette graduatorie potranno avere efficacia non oltre il 31 dicembre 2011.

6. Nella programmazione triennale del fabbisogno rideterminata ai sensi del presente articolo e delle norme in materia di organici contenute nel decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dall’ art. 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008 n. 133 le amministrazioni di cui al comma 1 prevedono le procedure di mobilità, i concorsi da bandire e le assunzioni da effettuare compatibilmente con i vincoli finanziari scaturenti dal regime assunzionale e con quelli relativi al contenimento della spesa del personale.

7. Entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 trasmettono al Dipartimento della funzione pubblica l’elenco del personale in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge assunto con contratti a tempo determinato ed avente i requisiti di cui al comma 3. Le amministrazioni indicano per ciascuna unità di personale la qualifica posseduta, la data di inizio del relativo rapporto, specificando la data delle eventuali proroghe e rinnovi, le modalità delle procedure concorsuali svolte, nonché l’esigenza di proseguire il rapporto di lavoro. Le stesse amministrazioni comunicano altresì il numero delle graduatorie ancora vigenti con le relative qualifiche indicando al data di approvazione delle stesse e il numero dei vincitori eventualmente ancora da assumere.

8. Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e sentiti i Ministri interessati, sono stabiliti i criteri e le modalità in base ai quali le amministrazione possono proseguire, anche in deroga al comma 2 e comunque non oltre l’espletamento delle procedure concorsuali di cui al comma 3, i rapporti di lavoro a tempo determinato del personale di cui al comma 7, nel rispetto dei vincoli finanziari e di bilancio previsti dalla legislazione vigente.

9. Le disposizioni di cui ai commi 7 e 8 non si applicano per il personale di cui al comma 5.

 
Roma, 1 ottobre 2008


SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008.
– Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 21.45.
Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater.


La Commissione approva all’unanimità il subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, come riformulato (vedi allegato 1). Respinge quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).12 e 0.37.01 (nuova formulazione).13, Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).14, 0.37.01 (nuova formulazione).15 e 0.37.01 (nuova formulazione).16, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).17, Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).18 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).19, nonché gli identici subemendamenti Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).20 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).21 e gli identici subemendamenti Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).22 e Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).24. Respinge altresì, con distinte votazioni, i subemendamenti Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).23, 0.37.01 (nuova formulazione).25, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).26, gli identici subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).27 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).28, nonché i subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).29, Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).30, Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).31 e 0.37.01 (nuova formulazione).32, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).33, 0.37.01 (nuova formulazione).34, 0.37.01 (nuova formulazione).35, 0.37.01 (nuova formulazione).38, 0.37.01 (nuova formulazione).36 e 0.37.01 (nuova formulazione).37.

All’articolo aggiuntivo 37.01, al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: Fermo restando quanto previsto dai successivi commi 3 e 4, sono in ogni caso fatte salve le procedure di stabilizzazione in corso, per le quali si sia proceduto all’espletamento delle relative prove selettive alla data di entrata in vigore della presente disposizione, fermo restando che le suddette procedure di stabilizzazione sono perfezionate entro il 30 giugno 2009.
0. 37. 01 (nuova formulazione).10 (testo riformulato). Damiano, Berretta, Bellanova, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Letta, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru.

Welfare MdL – Approvazione da parte Camera Deputati art. 37 bis ddl 1441 quater

 
In allegato il testo dell’art 37/bis licenziato dalla Camera dei Deputati nel corso della riunione di ieri, 15 ottobre 2008.

Nel confermare il giudizio negativo su questo provvedimento, la nostra iniziativa sarà rivolta a promuovere ogni possibile sforzo per fare mutare opinione al Governo e modificare al Senato quanto appena approvato dalla Camera, con la forza della nostra lotta, a partire dalle manifestazioni di sciopero già programmate unitariamente insieme a CISL e UIL.

Con la riserva di ulteriori comunicazioni al riguardo

Dipartimento Welfare -MdL
Gian Guido Santucci

Roma 16 ottobre 2008

 

FAC-SIMILE "LETTERA DI UN PRECARIO"

Al presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Silvio Berlusconi

Al Ministro della Funzione Pubblica
On.le Renato Brunetta

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On.le Giulio Tremonti

E, pc
Gruppi Parlamentari Camera e Senato
 

 

Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, onorevoli parlamentari,
Sono un lavoratore precario della Pubblica Amministrazione attualmente in servizio presso ……………………………………………….
Dopo i provvedimenti assunti da questo Governo mi ritrovo, nell’età in cui si inizia a fare il bilancio della propria vita, senza avere mai avuto un lavoro stabile ma soltanto lavori a termine nel servizio pubblico, e con la prospettiva di lasciare l’impiego nel giro di pochi mesi senza aspettative occupazionali per il futuro; tutto ciò perchè sono state cancellate le norme che in precedenza prevedevano l’assunzione dei precari impegnati a garantire i servizi fondamentali nelle pubbliche amministrazioni.

La conseguenza di questo atto comporterà in tutti i settori gravi problemi, in termini di disservizio, per i cittadini; mentre per il sottoscritto e le altre migliaia di lavoratori nelle medesime condizioni, significherà la fine di una aspettativa di vita e di lavoro dignitosi, anche perchè nessuno si è preoccupato di varare misure per i lavoratori precari del pubblico volte a facilitare nuovi inserimenti lavorativi e misure di sostegno al reddito.

Per queste ragioni sono fortemente contrario a questi provvedimenti che incideranno profondamente in senso negativo per il resto della mia vita.

Aderirò pertanto ad ogni iniziativa politica e sindacale volta a difendere il lavoro ed i lavoratori pubblici, ad iniziare dallo sciopero indetto dalla Funzione Pubblica CGIL il prossimo 13 febbraio.
Distinti saluti

Firma ______________________ 
 
 

 

Delega al Governo per l'ottimizzazione produttività del lavoro pubblico

Il Senato ha approvato in via definitiva lo scorso 25 febbraio il disegno di legge n.847-B riguardante la delega al Governo finalizzata alla ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico ed alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Riteniamo pertanto utile inviarvi in allegato il testo del provvedimento debitamente commentato.

Al riguardo la CGIL ha espresso un duro giudizio critico in quanto, al di là delle roboanti dichiarazioni sulla volontà di riorganizzare e rilanciare la Pubblica Amministrazione, le norme approvate non rappresentano altro che l’ennesimo attacco al ruolo del pubblico, inteso come garante nel paese della fruizione dei diritti di cittadinanza nonché dei servizi pubblici fondamentali, e delle politiche di equità sociale e di coesione civile.
 
L’intenzione manifestata con questa legge è chiara: completare il disegno di ridimensionamento e smantellamento avviato con i tagli ai bilanci e la riduzione degli organici previsti dalla 133/2008, mettendo in campo un intervento di “rilegificazione” su gran parte delle materie fino ad oggi oggetto del confronto tra le parti; anche sui contenuti economici dei CCNL e della contrattazione integrativa interverrà la legge per vincolare le risorse che si metteranno a disposizione ai limiti di compatibilità decisi unilateralmente dalla controparte.

Così facendo si metterà in discussione , per la prima volta, l’esperienza e la pratica contrattuale consolidata negli ultimi quindici anni, reintroducendo pulsioni centralistiche, autoreferenziali e burocratiche.

Moltissimi altri aspetti del provvedimento risultano inaccettabili non solo per il loro contenuto anticostituzionale ma per il loro carattere di restaurazione di vecchi e non più riproponibili modelli di gestione delle pubbliche Amministrazioni.

Per contrastare la realizzazione di questo progetto sarà necessaria, quindi, la mobilitazione della categoria per promuovere una capillare campagna d’informazione sugli effetti negativi che si avranno in tema di risorse destinate ai contratti, sui percorsi di carriera e di valutazione del merito, tutele e diritti; soprattutto se si dovesse esplicitare il tentativo di sottrarre alla contrattazione del sindacato e delle RSU la possibilità di trattare i percorsi professionali dei lavoratori dipendenti in relazione alle tematiche della innovazione, dell’ organizzazione dei servizi, della qualità , efficacia ed efficienza delle prestazioni erogate.

Per Dipartimento Welfare-Mercato del Lavoro Gian Guido Santucci

Roma, 18 marzo 2009

 

Ultime su rilevazione precariato: nota di Michele Gentile e lettera Regioni, UPI ed ANCI

 
In allegato lettera inviata da Regioni, UPI ed ANCI in merito alla rilevazione del precariato avviata dal Dipartimento della Funzione Pubblica nonché una nota sul merito da parte di Michele Gentile coordinatore del Dipartimento Settori Pubblici della CGIL Confederale.

Dipartimento Welfare-MdL  – Gian Guido Santucci

 

Precariato, Legge di Stabilità: i nostri 5 emendamenti per salvare i servizi pubblici – Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

La Funzione Pubblica Cgil ha inviato a tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato cinque emendamenti alla Legge di Stabilità riguardanti il personale precario delle pubbliche amministrazioni.

Con le ultime disposizioni di legge questi lavoratori non vedranno rinnovati i loro contratti o non potranno accedere ai processi di stabilizzazione, nonostante il possesso dei requisiti.

La legge 122/2010 stabilisce che tutte le Amministrazioni dello Stato dal prossimo 1 gennaio 2011 dovranno tagliare il 50% del personale precario. Per quanto riguarda Sanità ed Enti Locali sarà inoltre resa più difficile la permanenza in servizio nei casi di non rispetto dei piani di rientro o del patto di stabilità.

Questo provvedimento rischia di creare disagi ai cittadini e di compromettere servizi di pubblica utilità. Il personale precario è infatti indispensabile per garantire il regolare funzionamento dei servizi offerti da Comuni, Servizio Sanitario Nazionale, Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco, Centri per l’Impiego, Uffici Immigrazione, Enti Previdenziali etc.

Per questi motivi la Funzione Pubblica Cgil chiede che nella Legge di Stabilità, ora al vaglio del Parlamento, sia inserita la possibilità di prorogare i contratti dei lavoratori precari fino alla fine del 2011 e portare a compimento i processi di stabilizzazione già avviati.

Crediamo che il Parlamento si debba assumere la responsabilità di garantire ai cittadini quelle tutele e quei servizi che proprio in una fase di crisi permettono a lavoratori, famiglie e imprese di affrontare con minor disagio una fase oggettivamente difficile della vita del Paese.

In allegato il file con gli emendamenti proposti.

Roma, 23 Novembre 2010

 
 

 
 

Fiat: a Mirafiori si uccide il Contratto Nazionale Un accordo separato contro i lavoratori, la Fiom e la Cgil – Comunicato di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

 
L’accordo separato di Mirafiori e le trattative per istituire un contratto aziendale anche a Pomigliano prefigurano la scomparsa del contratto come tutela collettiva valida su tutto il territorio nazionale. Uno strappo a cui il Governo assiste inerme, permettendo colpevolmente a Marchionne di punire i lavoratori e la Fiom, la categoria più rappresentativa del settore metalmeccanico, e con essa tutta la Cgil.

Un arretramento inaccettabile del nostro sistema di relazioni industriali, un accordo separato, quello di Mirafiori, che elimina il diritto dei lavoratori ad essere rappresentati dal proprio sindacato, che elimina la Cgil come soggetto di rappresentanza negando persino le più elementari agibilità sindacali. Un accordo antidemocratico e anticostituzionale.

Questa offensiva reazionaria colpisce indiscriminatamente tutto il mondo del lavoro, perché espelle violentemente la Fiom e la Cgil dalle relazioni in azienda, e apre scenari cupi sul futuro della contrattazione nel nostro Paese. L’Italia diventa meno unita ed equa.

I Lavoratori pubblici e la Fp-Cgil sono solidali con i lavoratori metalmeccanici e la Fiom, in quella che è una battaglia comune in difesa del lavoro e della sua dignità. Serve una nuova fase di unità nel mondo del lavoro, per rinnovare un sistema di tutele che difenda dall’egoismo chi oggi vede svanire le proprie certezze.

Roma, 29 Dicembre 2010

 

logo 2 si per l'acqua bene comune

Per l’Acqua Bene Comune, per fermare il Nucleare : La Funzione Pubblica in piazza il 26 marzo. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria generale FP CGIL

 

Sabato 26 marzo saremo di nuovo in piazza a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale promossa dal Comitato referendario 2 SI per l’acqua bene comune, per sostenere il SI ai referendum per la ripubblicizzazione dei servizi idrici e il SI per fermare il nucleare.

La nostra presenza è una scelta di coerenza politica con le lotte che negli anni abbiamo condotto, e che continuiamo a condurre, per affermare la difesa dei beni comuni, dei diritti dei cittadini, e della democrazia.

C’è un filo rosso che lega la difesa dei servizi pubblici, i diritti di cittadinanza garantiti dalla nostra Costituzione e la battaglia referendaria: è un filo con il quale vogliamo tessere un modello di sviluppo in cui i valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della giustizia sociale e del rispetto dell’ambiente siano i presupposti dai quali far discendere le scelte politiche ed economiche.

Per queste ragioni, oltre a partecipare alla manifestazione di sabato 26 marzo, daremo una chiara indicazione di voto: voteremo SI per tutti i referendum che si terranno il 12 e 13 giugno.

Roma 25 marzo 2011

 
 

Esito incontro al Ministero del Lavoro per stabilizzazione LSU

Mercato del Lavoro – Esito incontro al Ministero del Lavoro per stabilizzazione LSU
CGIL
CISL
UIL

Ai responsabili MdL:
Regionali Cgil-Cisl-Uil
Camere comprensoriali del lavoro
Unioni Territoriali
Camere Sindacali
Federazioni nazionali di categoria
Cgil-Cisl-Uil
Agli Uffici e Dipartimenti confederali
L oro Sedi

Si è svolto ieri l’incontro tra il Sottosegretario Rosa Rinaldi e le Organizzazioni sindacali nazionali Cgil-Cisl-Uil per affrontare le questioni relative alla piattaforma unitaria elaborata riguardo alle prospettive di conclusione dell’esperienza.
In apertura il Sottosegretario ha illustrato la bozza di circolare relativa agli indirizzi per l’attuazione delle misure contenute nella legge finanziaria 2007 sulla facoltà per i Comuni con meno di 5000 abitanti di stabilizzare fino a 2450 LSU. Le OO.SS. hanno segnalato la possibile incongruenza della norma, pure contenuta in Finanziaria, relativa all’obbligo di non sforare, per i Comuni interessati, la spesa per personale del 2004, sollecitando che tale previsione sia eliminata affinché la misura possa esplicare tutto il previsto potenziale. Il governo ha convenuto sulla fondatezza del rilievo e si è impegnato a trovarvi risposta in un atto legislativo di prossima emanazione.
Passando alle questioni di prospettiva, il Sottosegretario ha assunto l’impegno di presentare alle OO.SS. una bozza di piano contenente le misure per procedere allo svuotamento del bacino LSU in un orizzonte di legislatura, nonché di attivare su questo documento, da elaborarsi con il coinvolgimento dell’Inps, delle Regioni e di Italia Lavoro, un confronto con le OO.SS traguardato a definire nel prossimo DPEF l’ammontare di risorse da destinare al finanziamento pluriennale delle diverse misure destinate allo svuotamento del bacino LSU. Nel prendere atto di questo percorso, le OO.SS. hanno segnalato la necessità di procedere con la massima urgenza, anche in corso d’anno, per contrastare il progressivo disagio registrabile tra gli LSU, nonché la necessità di associare al tavolo nazionale tutti i soggetti interessati, a partire dalle Regioni.
Si è ipotizzato il prossimo appuntamento orientativamente verso il 20 aprile p.v.

p. i Dipartimenti politiche attive del lavoro
Cgil, Claudio Treves
Cisl Livia Ricciardi
Uil Giancarlo Bergamo

Roma, 28 marzo 2007

CGIL Dipartimento Reti Terziario Cooperazione stabilizzazione call center

A tutte le strutture CGIL
LORO SEDI

A seguito dell’incontro del 5 marzo con il Ministro del Lavoro (vedi comunicato alle strutture del 6 marzo) abbiamo cercato di sollecitare un ruolo più incisivo da parte degli uffici ispettivi del ministero del lavoro. Abbiamo quindi ribadito il ritardo che si è accumulato; il residuo e ridotto tempo che è rimasto sino al 30 aprile per definire gli accordi di stabilizzazione e accedere ai benefici e alle procedure previsti dalla legge finanziaria; lo scarto eccessivo tra richieste di incontro e trattative aperte; il ruolo che possono svolgere gli uffici ispettivi per fare emergere le situazioni di irregolarità e aiutare di conseguenza gli accordi di stabilizzazione.
Siamo altresì intervenuti su singole situazioni territoriali che ci sono state segnalate sempre in ordine al funzionamento delle ispezioni; abbiamo comunicato quelle situazioni su modalità eccepibili che in alcuni territori sono state segnalate (avvisi preventivi alle aziende prima degli interventi degli ispettori); sono state evidenziate da parte nostre quelle ispezioni a esito positivo che alcune categorie hanno riferito alla struttura nazionale e che invece a nostro avviso non sarebbero a norma.
Dai responsabili del ministero abbiamo appreso che sino al 30 marzo l’intervento degli ispettori è da considerare come un intervento di “posizionamento” e quindi non come un ordinario intervento ispettivo. Quest’ultimo potrà iniziare, su decisione dei singoli uffici territoriali, a partire dal 2 aprile 2007.
Abbiamo chiesto pertanto di intensificare gli incontri a livello territoriale dei responsabili degli uffici ispettivi con le organizzazioni sindacali.
A questo proposito è necessario che tali incontri siano sollecitati dalle nostre strutture assieme a CISL e UIL. In questi incontri che occorre costruire rapidamente è necessario segnalare le richieste di incontro effettuate e le (purtroppo allo stato ancora poche) trattative aperte. In tutte quelle situazioni di mancata risposta o di confronti stagnanti va richiesto l’intervento ispettivo (dando priorità a quelle realtà con una forte concentrazione di lavoro precario).
Vi ribadiamo la necessità che i dati da più tempo richiesti (da ultimo il 6 marzo) affluiscano al centro nazionale/dipartimento Reti-Terziario-Cooperazione. A questi vanno aggiunti quelli relativi alle effettive conciliazioni individuali concordate.
Nei prossimi giorni si riunirà il gruppo di lavoro nazionale e successivamente provvederemo a convocare le strutture territoriali e di categoria nazionali.

Dip. Reti-Terziario-Cooperazione
il coordinatore
Rosario Strazzullo
 
Roma, 15 marzo 2007

Welfare: Brunetta ed il Governo contro i precari – Comunicato stampa di Mauro Beschi Segretario Nazionale FP Cgil

La Camera dei deputati ha approvato in data odierna l’articolo 37 bis del ddl 1441 quater.

Ciò significa che i 50.000 tempi determinati della pubblica amministrazione e le altre migliaia impiegate con contratti diversi, ma sempre in maniera continuativa e subordinata, saranno cacciati via da questo Governo buttando così a mare anni di esperienza e di capacità professionali acquisite quasi sempre utilizzate per garantire quella continuità , efficacia e qualità dei servizi che ben difficilmente potranno essere recuperate nel caso questi lavoratori dovessero essere espulsi dalla pubblica amministrazione, come è negli intendimenti del Governo.

Lavoratori che è bene ripetere in moltissimi casi svolgono funzioni essenziali alla sopravvivenza ed al lavoro degli enti stessi, soprattutto nei Comparti delle Regioni e delle Autonomie Locali, della Sanità Pubblica.

Con questa decisone si è dunque manifestata la volontà esplicita di espellere dal lavoro, dall’oggi al domani, migliaia di persone, senza curarsi delle conseguenze sui servizi pubblici. .

Questo provvedimento è, per altro verso, anticostituzionale in quanto entra nel merito della autonomia organizzativa delle Amministrazioni sancita dal titolo V della Costituzione, come peraltro asserito dalla regione Toscana che ha già preannunciato il ricorso alla Corte Costituzionale se non ci saranno modifiche al decreto.

IL testo del 37 bis dovrà essere profondamente cambiato, il sindacato promuoverà, a partire dalle manifestazioni unitarie già programmate, tutti gli sforzi possibili per fare mutare opinione al Governo e modificare al Senato questo provvedimento .

Roma, 15 novembre 2008

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto