01.04.2009 – Lavoratrici, lavoratori, compagni prima di entrare nel merito, intendiamo ricordare a tutti il significato del termine COMPAGNO.
“Compagno” proviene dal latino medievale Companio, e significa – colui che ha il pane – in comune. Chi condivide con un altro la stessa attività o condizione.
Il sentimento che attribuiamo a questo significato perciò, non ha nulla a che vedere con quello cinese tongzhi (compagno), che è indissolubilmente legato alla storia del partito comunista cinese e al quale, di fatto, appartiene un significato di schieramento ideologico politico che per innocenza continuano ad attribuirci.
Questa premessa, perché, la Cgil ha sempre cercato di coinvolgere i lavoratori con una attività sindacale partecipativa e non di delega, garantendo la funzione e lo scopo del sindacato a tutela del diritto, attribuendo proprio ai lavoratori – compagni perché condividono lo stato di disagio nel quale operiamo quotidianamente – quell’importanza principe per il raggiungimento del traguardo.
La meta, ossia l’obiettivo per noi della Cgil, ha il sapore di programmazione, di organizzazione e di professionalità, argomenti di cui si sente spesso parlare ma che nessuno vuole approfondire.
Il “Sindacato” ha l’obbligo di garantire a tutti il mantenimento del diritto, della dignità, nonché il miglioramento delle condizioni di lavoro, e lo deve fare senza scavalcare appunto la dignità e il diritto di alcuno. Se questo è, nulla ci può dividere ne come lavoratori ne come OO.SS.
Se però, per una questione di opportunità viene meno uno solo di questi principi, il lavoro svolto, gli sforzi fatti e l’importanza di cui parlavamo sopra, crolla come un castello di sabbia e con essi anche il ruolo del Sindacato.
L’attacco alla pubblica amministrazione da parte dei precedenti governi di centro sinistra e in questi ultimi mesi del governo Berlusconi, (vedi gli interventi del Min. Brunetta che ha definito FANNULLONI anche i vigili del fuoco, i tagli del Ministro Tremonti, le riforme catastrofiche come quella della scuola, della sanità, ecc. ecc. ecc.) obbliga i circa tre milioni e mezzo di lavoratori della P.A. a difendersi anche dai restanti cinquantasei milioni di cittadini ignari della manovra ben organizzata che li vedrà, a breve, privi del servizio pubblico a favore di quello privato.
L’effetto della crisi economica, legata ad un capitalismo eccessivo e al raggiungimento frenetico della globalizzazione, ci ha resi tutti più fragili più impauriti e, soprattutto nel privato dove il rischio licenziamento è ormai elevato, nemici del nostro compagno di lavoro. Ecco allora che si alimenta il razzismo e l’intolleranza sia nel lavoro che nella quotidianità, con il risultato che un extra comunitario o un Rumeno rappresenta per l’Italiano un pericolo per un posto di lavoro.
RESTIAMO UNITI, quanto sta accadendo è un problema che riguarda tutti, non ha colore politico ha solamente un sapore amaro che di fatto viene assaporato solo dai lavoratori/cittadini e non da chi ha il potere. L’importanza dell’essere uniti, per chi conosce la storia, sta’ nella capacità di affrontare compatti una condizione uguale per tutti, con un unico obbiettivo quello di uscirne vincenti e a testa alta.
Non ci riconosciamo in un sindacato clientelare, dobbiamo e vogliamo rispettare i lavoratori che credono ancora nella legalità nella dignità e nell’uguaglianza. Il coraggio di sostenere e proporre le proprie opinioni al di la della maglietta indossata garantisce quantomeno il rispetto di cui parliamo. Se qualcuno ha voglia di sostenere questi principi è il benvenuto.
NO allo smantellamento dello stato sociale
No all’accordo separato sulla contrattazione
No alla limitazione del diritto di sciopero
No alla demonizzazione del pubblico dipendente
Il 4 aprile partecipa con la Cgil alla Manifestazione, il nostro diritto è in pericolo
Per il Coordinamento FP.CGIL.VVF Aree della Formazione
Mauro Giulianella
22.07.2009 – Il rapporto tra Sindacati, anche Confederali, a volte può essere molto acceso, duro, ma non deve mai sconfinare nella mancanza di rispetto e nella slealtà.
La nota di protesta e denuncia – che alleghiamo di seguito – inviataci dal Coordinatore Regionale FP–CGIL VVF, Renato Chittaro, sembra testimoniare l’esatto contrario – oltre tutto non è la prima volta – e ciò è ancora più grave ed irrispettoso soprattutto nei confronti di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che hanno molto apprezzato lo sforzo unitario (nè semplice, nè scontato) prodotto dalle Segreterie Sindacali CGIL CISL UIL VVF nazionali negli ultimi mesi.
01.10.2009 – Di seguito alleghiamo il comunicato con cui le Segreterie Regionali FP CGIL VVF, FNS CISL, RdB P.I. e CONFSAL VVF invitano tutti i lavoratori a partecipare alla manifestazione di dissenso organizzata in occasione dell’apertura del Salone Nautico di Genova il prossimo 3 ottobre alle ore 9:30.
COMUNICATO STAMPA
“La CGIL FP denuncia difficoltà economiche per i Vigili del Fuoco”
Tutti siamo convinti che quella dei Vigili del Fuoco sia una professione pericolosissima, svolta da personale altamente addestrato che quotidianamente fronteggia grandi rischi per proteggerci dalle minacce più disparate.
Nessuno si sognerebbe di mettere in discussione il delicato lavoro di questi lavoratori pubblici, conoscendo oltretutto le tante difficoltà in cui sono costretti ad operare. Non tutti sanno però che a quelle difficoltà ora si aggiungono pure quelle economiche.
Più volte la CGIL FP di Frosinone è intervenuta sollecitando il pagamento dei servizi resi dal personale operativo, risalenti addirittura al 2009, ma a tutt’oggi sembra che il Ministero dell’Interno non disponga delle risorse necessarie. Da gennaio 2009 ad oggi, quindi, il personale che interviene a seguito di chiamate per emergenza – dove la tempestività e la professionalità risultano ovviamente determinanti – non percepisce i compensi contrattualmente dovuti.
Ci riferiamo in particolare al pagamento della cosiddetta “attività boschiva”, ma analoga problematica riguarda anche il lavoro egregio che i nostri Vigili del Fuoco stanno prestando all’Aquila per gestire l’emergenza terremoto, anche questo non retribuito dal 1° novembre 2009.
Ma l’Amministrazione non paga neppure le spettanze dovute per i raddoppi di turnazioni a cui è poi costretto quel restante personale che, a rotazione, rimane a garantire il servizio presso il Comando di Frosinone e dei suoi relativi distaccamenti: turnazioni che scaturiscono dalla carenza di organico causata proprio da tale avvicendamento presso le zone terremotate.
Ciò che preoccupa maggiormente questa O.S. è la consapevolezza che la problematica del mancato pagamento del servizio boschivo non solo non verrà risolta in tempi certi, ma la prospettiva di un ulteriore aggravamento dovuto all’avvicinarsi della stagione estiva e all’inevitabile incremento degli interventi dovuti soprattutto agli incendi.
La CGIL FP di Frosinone ritiene che non si possa pensare di poter “spremere” ulteriormente i nostri Vigili del Fuoco che, pur dando sempre il massimo, non ricevono le spettanze dovute e rischiano di venire inesorabilmente demotivati.
Questa O.S., esprimendo solidarietà e gratitudine a tutti i Vigili del Fuoco di Frosinone, chiede all’Amministrazione di fare la sua parte liquidando quanto dovuto e cessando di abusare del grande ed indiscutibile senso di responsabilità che caratterizza tutti gli uomini e le donne impegnati in tale indispensabile attività di emergenza.
Il Segretario Generale Il Coordinatore Provinciale VVF CGIL FP
Beatrice Moretti Luciano Ianni
SASSARI 23 luglio 2010
Al Direttore Regionale VVF Sardegna
Ing. Davide META – Cagliari
Al Comandante Provinciale VV.F. Sassari
Ing. Renato CARDIA
Alla Responsabile dell’Ufficio Relazioni Sindacali
D.ssa Iolanda ROLLI
ROMA
Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione
degli scioperi ai sensi della legge 146/90
e successive modifiche ed integrazioni –
ROMA
Alle OO.SS. Nazionali e Reg. VV.F.Sardegna
CGIL FP, FNS CISL, UIL PA VVF, RdB VV.F,
CONFSAL VV.F. – LORO SEDI –
Dichiarazione di SCIOPERO provinciale dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco GIORNO: 9 AGOSTO 2010
In data 11 maggio 2010 la scriventi organizzazioni sindacali, CGIL, FNS CISL, UIL PA VV.F , CONFSAL VV.F , RDB, provinciali, hanno proclamato lo stato di agitazione per la mancata applicazione degli accordi sottoscritti tra le parti, sia in sede provinciale che regionale, concernente il numero minimo degli operatori sulla partenza nonché le figure permanenti preposte alla sua composizione. circolare Ministeriale n. 34 del 30.07.1987 relativa alla composizione minima del personale sull’APS (n.5 unità permanenti).
In data 07 giugno 2010, le scriventi OO.SS, considerato lo sforzo profuso dal Comando non sufficiente a risolvere le questioni sopra esposte ed avendo già sollevato una serie di problematiche per il miglioramento del servizio quali: Riorganizzazione degli organici nelle sedi, composizione minima squadre di intervento; Rispetto della circolare Ministeriale n. 34 del 30.07.1987. hanno ritenuto doverosa l’attivazione della procedura di conciliazione già richiesta e formalizzata in data 11.05.2010.
Successivamente presso la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sardegna si è riunita la Commissione Paritetica locale per espletare il tentativo di conciliazione di cui alla Legge 146/90 e s.m., presieduta dal Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sardegna, delegato con nota ministeriale n. 0003183 del 11/06/2010. In quella occasione pur non raggiungendo gli obbiettivi da tutti auspicati si era comunque arrivati a fare i dovuti chiarimenti circa l’applicazione ed il rispetto della circolare n.34 del 30.07.1987. nonché la modalità di richiamo per il personale libero dal turno in caso di mera necessità. Le OO.SS non ritenendosi pienamente soddisfatte ed in attesa di verificare gli impegni assunti dall’Amministrazione, non sospendono lo stato di agitazione e verbalizzano la richiesta di porre la vertenza a livello Centrale.
Le scriventi OO.SS, constatando con amerezza la modalità esecutiva del Dirigente locale, non rispettosa, alle conclusioni raggiunte in fase di conciliazione per il Comando di Sassari. Non avendo purtroppo ricevuto a tutt’oggi nessun riscontro in merito alla risoluzione delle problematiche motivo della vertenza, queste OO.SS provinciali proclamano lo sciopero provinciale del personale operativo VV.F del comando di Sassari, compreso il personale in servizio presso le sedi aeroportuali di Fertilia e Olbia per il giorno 9 agosto 2010 della durata di 4 ore , dalle ore 10.00 alle 14.00.
CGIL RdB-CUB FNS-CISL UIL–PA CONFSAL
Beniamino Paolo Seazzu Adriano Cherchi Michele Sanna Sanna Salvatore
R. Maninchedda
08.09.2010 – Esercitazione europea di protezione civile comunicato stampa unitario.
08.10.2010 – Di seguito, pubblichiamo la nota relativa alla nomina del nuovo Ccordinatore Provinciale VVF di Torino, Nunzio De Nigris che assume l’incarico di Dirigente sindacale e sostituisce Nicola Santarsia.
Cogliamo l’occasione per salutare e ringraziare il Coordinatore uscente Nicola Santarsia per la preziosa e proficua collaborazione.
Esprimiamo, inoltre, le nostre più sincere congratulazioni al neo Coordinatore Nunzio De Nigris per l’assunzione dell’incarico di responsabile territoriale ed il sincero augurio di buon lavoro ricco di risultati e soddisfazioni.
15.10.2010 – Di seguito, pubblichiamo, in allegato la dichiarazione dello stato di agitazione del personale Vigili del Fuoco di Genova sull’istituzione della “reperibilità a costo 0”.
21.12.2010 – Di seguito in allegato, pubblichiamo le foto relative alla partecipata assembla unitaria dei coordinamenti regionali vigili del fuoco Calabria, che si è svolta a Catanzaro il 15 dicembre 2010 nonostante la neve abbia paralizzato la regione e gli aeroporti.
Il personale intervenuto, anche se con disagio, ha commentato positivamente l’incontro che ha fatto chiarezza sulle tante tematiche trattate.
COORDINAMENTO REGIONALE VIGILI DEL FUOCO LIGURIA
Al Direttore Regionale
Dott. Ing. Fabrizio CECCHERINI
Oggetto: disposizione interna di servizio della Direzione Regionale Liguria n° 94 del 20/12/2006. Orario straordinario. Banca del tempo.
Egregio Direttore,
abbiamo appreso, non senza soddisfazione, dell’istituzione, da Lei fortemente sostenuta, della Banca del Tempo per le lavoratrici e i lavoratori che prestano servizio presso la Direzione Regionale.
Tuttavia, da un’attente lettura della disposizione di cui all’oggetto, si evince una non precisa collimazione tra i disposti da Ella sottoscritti e il comma 2 dell’art. 27 (banca delle ore) del Contratto Collettivo Naz.le di Lavoro Integrativo del CCNL del 24/5/2000 sottoscritto in data 24/4/2002 e pubblicato sulla G.U. n° 199 del 6/6/2002.
Il predetto comma, infatti, non fa distinzioni tra ore straordinarie permettendo, così, di far confluire nella banca del tempo tutte le ore straordinarie e non menziona “eccedenze” poiché per concetto stesso l’ora straordinaria è da ritenersi, in assoluto, “un’eccedenza”. Conseguentemente, il dipendente ha poi la facoltà di usufruire dette ore in retribuzione o permessi compensativi previa, naturalmente, formale richiesta scritta a cura dello stesso dipendente.
Certi di aver contribuito ad una maggiore chiarezza secondo lo spirito di collaborazione tra le parti, si resta in attesa di un riscontro Suo formale in merito al ripristino delle regole o, in assenza, di un incontro col fine di dirimere la questione al tavolo di contrattazione.
Distinti saluti.
Genova, 22 Gennaio 2007
Il Coord.re Reg.le FP CGIL VVf LIGURIA
Josè SANNINO
18.07.2007 – E’ passata un’altra mobilità, sono state inserite nuove forze, ma la situazione nella Regione Lombardia è sempre più deficitaria per quanto riguarda gli organici, che sono sempre di meno: oggi meno di ieri e oggi più di domani!
Comando
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Mobilità del 12 luglio
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Arrivi 62° corso
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Arrivi 63° corso
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Situazione finale
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Brescia
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-18
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3
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10
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-5
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Bergamo
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-13
|
0
|
13
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0
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Como
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-9
|
0
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6
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-3
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Cremona
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0
|
0
|
0
|
0
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Lecco
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+1
|
0
|
0
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+1
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Lodi
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-8
|
6
|
0
|
-2
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Mantova
|
-21
|
21
|
0
|
0
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Milano
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-29
|
38
|
0
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+9
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Pavia
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-5
|
1
|
3
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-1
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Sondrio
|
+2
|
0
|
0
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+2
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Varese
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-26
|
5
|
26
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+5
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Con l’immissione in ruolo di circa 300 unità permanenti, in regione si è avuto un incremento di ben 6 unità, ai quali bisogna però toglier i circa 100 colleghi che da gennaio a luglio hanno deciso (giustamente, visti i tempi…) di andare in pensione, tanti colleghi che hanno fatto la storia dei Vigili del Fuoco e che hanno orgogliosamente fatto parte del nostro sindacato.
Malgrado si continui a combattere, si facciano conferenze stampa, comunicati sui quotidiani e quanto d’altro, prosegue ininterrottamente lo smantellamento del Corpo Nazionale iniziato dal precedente Governo, sul quale, in verità, non ci sembra che l’attuale maggioranza abbia dato chiari segnali di discontinuità.
Nonostante ciò, vale comunque la pena di continuare ad impegnarsi, se si crede in qualcosa, per questo il Coordinamento Regionale denuncia quanto sta succedendo a Dalmine, comune in provincia di Bergamo, dove nei primi anni 90 si è iniziato a parlare di un distaccamento VF, con la posa della prima pietra nel 1998.
Questa struttura è costata all’Amministrazione circa 1.200.000 euro ed è stata terminata nel 2003; poco dopo erano stati assegnati anche gli organici per il nuovo distaccamento, il quale, per inciso, opera su circa 38 comuni, dove sono ubicate circa 5200 attività industriali e circa 4500 attività commerciali e dove risiedono 210.000 abitanti che superano il milione di giorno, durante l’attività lavorativa.
Ebbene, causa incomprensibili lungaggini burocratiche il distaccamento non potè essere ufficialmente aperto e, negli anni successivi, il personale è stato progressivamente trasferito in altri comandi, senza mai essere reintegrato con le successive assegnazioni a Bergamo.
Il distaccamento è stato aperto per ben 62 turni diurni nel 2006 e rimarrà aperto sino a fine luglio, per un totale nel 2007 di circa 40 turni diurni, grazie, esclusivamente alla disponibilità ed ai sacrifici del Personale già pesantemente rimaneggiato.
Sarebbe stato logico aspettarsi, da una Amministrazione normale, uno sforzo particolare, in occasione della recente mobilità, tale da adeguare l’organico dei vigili permanenti (16 unità) e dare una risposta a tutti quelli che da più di 10 anni, a fronte anche di importanti investimenti, attendono risposte esaustive: invece no, anche per quanto riguarda Bergamo, 13 sono stati trasferiti e 13 nuovi VP sono arrivati.
Per questo motivo, Bergamo, così come altri Comandi si troveranno, non ad aprire nuove sedi di servizio, ma, a rotazione, a chiuderne alcune, tutto questo alla faccia della mirabolante riforma, del nuovo mitico ordinamento e di tutte le promesse ed assicurazioni avute negli scorsi anni.
Per l’Esecutivo Regionale FP–CGIL VVF
Massimo Ferrari
02.08.2007 – Bari – Comunicato di Carmelo Pesola, coordinatore provinciale della FPCGIL Vigili del Fuoco.
24 Luglio 2007: la Puglia brucia, inferno sul Gargano..
Innanzitutto si vuole esprimere il cordoglio per le vittime tutte, in particolare, per i deceduti dell’incendio delle aree boscate e non, del Gargano. Tragedia, verificatasi grazie all’incuria dell’uomo e alla superficialità di chi amministra che ora e immancabilmente non si risparmia nel dimostrare la propria solidarietà, mettendo mano alle finanze pubbliche cercando di riparare a quanto accaduto per non avere ascoltato quanti, fra cui la scrivente organizzazione, che da tempo denunciano che il soccorso antincendi non risponde alle necessità dei territori pugliesi in particolare e più generale a tutto quello nazionale: carenza di organici, mancanza di automezzi adeguati, attrezzature, ecc.ecc.ecc.
Infatti, come ogni estate, più di ogni estate, come ogni qualvolta si registrano incidenti, consapevoli dell’evitabilità, pubbliche autorità centrali, regionali, provinciali e comunali gridano, si affannano per dimostrare la loro estraneità alle responsabilità, per quanto accaduto e come un film già visto, si affrettano a visitare i luoghi delle disgrazie per rassicurare i cittadini colpiti che si farà il possibile per risanare il tutto. Ma anche questa volta, come le altre volte, senza nessuna differenza … centro-destra… centro-sinistra .. alla fine della stagione, in questo caso, tutto scomparirà: resteranno i lutti per i parenti dei deceduti e fra i boschi carbonizzati la puzza del fumo stagnante e lo sfregio all’ambiente che per risanarlo, ci vorranno almeno 50 anni e tanto denaro pubblico. Mentre loro, gli amministratori, riprenderanno a tagliare i bilanci degli organi competenti nel campo -fra cui quello dei Vigili del Fuoco- << per via della mancanza di risorse finanziarie>>: diranno. Magari, aumentandosi lo stipendio o meglio ancora finanziando le scuole private o provvedendo a rimborsare qualche sprovveduto giocatore di borsa che si trova con il culo per terra a seguito di un investimento sbagliato-vedi l’utilizzo dei conti correnti cosiddetti dormienti che vedranno la maggior parte delle risorse attribuiti per questo e non per la stabilizzazione dei precari-, ecc.ecc.ecc.
CONTINUANDO A COMPROMETTERE IL SOCCORSO VV.F. AI CITTADINI, ALL’AMBIENTE, AGLI ANIMALI E AI BENI.
La rabbia, nasce dal fatto che il tutto poteva essere evitato, nessuno può dire, a tutti i livelli, che non si era a conoscenza della non sufficiente forza operativa antincendi e più in generale del soccorso di competenza VV.F. sul territorio pugliese, in quanto non si contano più le denunce della scrivente O.S. in merito. La Provincia di Foggia conta circa 70 comuni con una superficie totale di 7.192 kmq, 680.000 abitanti.Il suo territorio presenta tre zone naturali: Promontorio del Gargano, 2000 Kmq di superficie che comprende il parco nazionale; Il Tavoliere delle Puglie, 3000 kmq, prima area nazionale di produzione del grano duro; Il Subappennino Dauno che è caratterizzato da un paesaggio di media montagna. Tutte aree, queste, a cui affluiscono numerosi turisti aumentando di fatto il numero degli abitanti maggiormente nella stagione estiva. Ebbene, il soccorso VV.F. viene garantito con una pianta organica teorica di circa 200 unità da dividere in quattro turni. Infatti, la mattina di quel tragico 24 u.s., il soccorso era garantito da 40 uomini circa considerato il personale della partenza Boschiva che è presente solo nei tre mesi estivi -convenzione regionale-. Come si può pensare ad un serio servizio di Soccorso con questi numeri? Per questo, la richiesta d’aiuto a tutti i restanti comandi pugliesi. Per quanto riguarda il Comando di Bari, all’arrivo della disposizione per l’invio verso il Gargano di una APS -5 Uomini- e un ABP -2 uomini-, era immerso da numerose richieste di soccorso da parte dei cittadini, tanti in lista d’attesa, tanto è vero, che le insufficienti partenze che operano sul territorio barese erano tutte impegnante su interventi, oltre che a non avere automezzi disponibili , insomma si chiedeva aiuto a chi ne necessitava. Comunque, alle 14,00 si lasciava partire per il Gargano quanto richiesto, sottraendo dette unità e compromettendo ancor più il servizio tecnico urgente di questo territorio, perlomeno, fino a quando non prendevano servizio le 7 unità libere richiamate. In ogni caso, quello che è strano nell’organizzazione del soccorso di quella giornata è la disposizione del raddoppio dei turni alla 14,29 con il ritiro della stessa alle ore 15,48 che autorizzava, esclusivamente, la chiamata di personale libero in numero necessario pari al personale che era stato inviato dai Comandi pugliesi nel territorio foggiano colpito dall’emergenza. Si deve pensare che qualcuno ha voluto risparmiare? Naturalmente la FPCGIL chiederà spiegazione di questa disposizione. Una cosa è certa, ormai, è diventata una abitudine che la Direzione Regionale VV.F. risponde negativamente ogni qualvolta- si parla del Comando di Bari- si richiede l’autorizzazione a chiamare personale libero per la grave carenza di organico che non permette, avvolte, neanche la formazione della prima partenza in centrale, facendo gravare il soccorso della città di Bari e parte della provincia sui due distaccamenti cittadini mettendo a rischio l’incolumità degli operatori VV.F. e degli stessi cittadini. Per di più, a sottolineare la disorganizzazione, l’incapacità, la superficialità che ha accompagnato la gestione del soccorso quel giorno, alle 20,00 circa, sempre per disposizione Direzione regionale, che richiedeva l’invio di altri uomini, dalla sede centrale di Bari partivano sei uomini, per il Gargano, senza comprendere un qualificato-anche di questo la FPCGIL chiederà spiegazioni.-. Il bicchiere è ormai colmo, si pensa che sia arrivata l’ora per avviare un processo serio di riorganizzazione del servizio antincendi e di soccorso più in generale,che preveda la formazione di un unico corpo di Protezione civile con al centro i Vigili del Fuoco, raddoppiando il numero delle piante organiche lasciando agli stessi la gestione di tutte le risorse disponibili in materia. Solo in questo modo si potrà avere una visione totale delle forze in campo ed assicurare più rapidamente e in modo efficacie le risposte che la popolazione si aspetta. Ed in fine, l’invito per le parti sociali tutte del territorio pugliese, per quello che è successo e per quello che succederà se si continuerà ad avere questa pianta organica, deve essere l’organizzazione di uno sciopero con una grande manifestazione, da realizzare magari sul Gargano e cercare, finalmente, di ottenere già dalla prossima assegnazione, un congruo aumento di organico per la Puglia.
Buon lavoro a tutti.