Raccolta Firme in Difesa dei servizi pubblici: nota di Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

Pubblichiamo la nota del Segretario Generale Fp Cgil Carlo Podda, inviata a tutte le strutture regionali e comprensoriali della Fp Cgil, che sollecita la raccolta di firme in difesa dei Servizi Pubblici di Qualità in tutta l’Unione Europea.

 

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Come certo sapete la Confederazione Europea dei Sindacati (CES) ha lanciato nei mesi scorsi una petizione per la raccolta di 1 milione di firme in Europa con l’obiettivo di richiedere alle istituzioni europee l’approvazione di una norma quadro a difesa dei servizi pubblici di qualità in tutta l’Unione Europea.

Siamo ancora lontani dal risultato, per questo il Congresso della CES, a Siviglia, ha deliberato di fissare la scadenza ultima per la raccolta delle firme al prossimo mese di ottobre.

Il raggiungimento dell’obbiettivo di 1 milione di firme entro ottobre, per altro, può rappresentare un freno alle proposte che la Commissione Europea si accinge a presentare per la riforma delle regole della concorrenza nel mercato interno, alla quale è intenzionata a collegare una nuova disciplina dei servizi di interesse generale ed economico generale, riaprendo così anche lo spazio all’estensione del campo di applicazione della Direttiva servizi, la cosiddetta Bolkestein.

La proroga del termini per la raccolta di firme consente anche alla Funzione Pubblica di recuperare il ritardo fin qui registrato e di portare un contributo quantitativamente significativo, all’altezza della nostra capacità organizzativa.

Non occorre sottolineare come la rivendicazione di una norma europea di difesa dei servizi pubblici sia in perfetta coerenza con le posizioni della nostra categoria volte a contrastare la progressiva riduzione dello spazio e delle funzioni pubblici, anche con una legislazione di sostegno, come, ad esempio, sosteniamo per la ripubblicizzazione dell’acqua. Inoltre, è noto che la spinta alla privatizzazione dei servizi pubblici, pur nell’autonomia di decisione delle autorità nazionali e locali, si inquadra negli indirizzi più generali delle disposizioni e della giurisprudenza comunitarie vigenti.

L’avvio della campagna elettorale per il rinnovo delle RSU, rappresenta una straordinaria occasione di contatto con le/i nostre/i iscritte/i e con le lavoratrici ed i lavoratori, ai quali dobbiamo chiedere anche di sottoscrivere la petizione perché, come diciamo nel nostro slogan “Pubblico è meglio”, in Italia e in Europa.

La Funzione Pubblica si è impegnata con il sindacato europeo a presentare, entro la scadenza di ottobre, 20.000 firme che, visti gli appuntamenti che ci vedranno direttamente impegnati nei luoghi di lavoro, consideriamo un obiettivo alla portata della nostra capacità organizzativa.

Certo di potere, come sempre, contare sulla collaborazione di tutti, vi auguro buon lavoro.

Il Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL
Carlo Podda

12 settembre 2007
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Assenteismo nella P.A.: gli effetti perversi, pericolosi ed irrealizzabili del Decreto "Tremonti"- Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

La Fp Cgil è d’accordo ad assumere iniziative concrete per individuare e punire quei dipendenti pubblici che, truffando la Pubblica Amministrazione e i cittadini fruitori di servizi, si sottraggono illegalmente all’obbligo di prestare la propria attività lavorativa.

Abbiamo introdotto a questo riguardo, non più di tre mesi fa e per via contrattuale, sanzioni disciplinari ancora più severe che prevedono anche il licenziamento in tronco del pubblico dipendente.

Il modo con il quale il Governo, invece, ha trattato finora il tema delle assenze per malattia fra i dipendenti pubblici sembra essere la cartina di tornasole di un approccio alle questioni che riguardano la Pubblica Amministrazione, la sua funzionalità ed efficienza di grande annuncio e di poca sostanza.

Non si dice, ad esempio, che l’incidenza per malattia nel pubblico impiego è sostanzialmente pari al tasso riscontrabile nel mondo del lavoro privato né si evidenziano le numerose realtà lavorative, che dovrebbero essere assunte ad esempio, dove grazie a modelli organizzativi sostenibili e partecipati quel tasso di incidenza scende fino a livelli quasi impercettibili.

Il Decreto “Tremonti” assume scelte assolutamente prive di quei requisiti di responsabilità, consapevolezza, fattibilità ed utilità che interventi così delicati presupporrebbero.

Si è deciso in maniera autoritaria di intervenire sul tema delle certificazioni disponendo che il pubblico dipendente (a differenza della totalità dei cittadini) non può più farsi certificare il proprio stato di malattia dal medico di famiglia, a tutti gli effetti Servizio Sanitario Nazionale, e si è disposto il rinvio di tale responsabilità a generiche “strutture sanitarie pubbliche”.
Una scelta non solo lesiva di un principio di uguaglianza dei cittadini (lavoratori pubblici o privati che siano), ma soprattutto assolutamente irrealizzabile senza ulteriori interventi normativi e finanziari.

Il Ministro Tremonti ed il Governo sanno che i servizi sanitari regionali, così come già evidenziato dagli stessi Governatori, non sono in grado di sostenere i costi di questa nuova competenza (soprattutto a fronte dei previsti ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale), sanno che sarà praticamente impossibile per le ASL garantire la certificazione nel domicilio privato e sanno anche che quei lavoratori che potranno accedere a questa certificazione potrebbero essere paradossalmente quelli che più di altri e strumentalmente abusano dell’assenza per malattia (solo chi sta bene riuscirà a raggiungere la ASL o i già intasati Pronto Soccorso degli Ospedali per farsi fare una certificazione a giustificazione dell’assenza).

Il Governo, i Ministri Tremonti e Brunetta in testa hanno assunto opzioni irrealizzabili, inutili e controproducenti.

Prendano atto dell’impraticabilità del decreto 112.

Su questo come su tutti gli altri temi che riguardano la pubblica Amministrazione il Governo apra il confronto con i sindacati: come sempre, se ce ne sarà data l’opportunità, offriremo le nostre proposte per la reale soluzione dei problemi.

Roma 1 luglio 2008

 

Lavoratori pubblici sotto attacco: forum di Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

 

La Fp Cgil non aderisce al Protocollo Brunetta – Nota di Carlo Podda Segretario generale Fp Cgil

Nella giornata di oggi si è verificata una improvvisa accelerazione nel rapporto con il Governo.

Nella mattinata siamo stati convocati all’Aran dove ci si è stato illustrato il testo (senza che fosse consegnato) che vi alleghiamo.

Come potete constatare si tratta di un protocollo estremamente scarno e privo di reali innovazioni rispetto alla vertenza in corso.

Il Governo dichiara infatti, nell’invarianza delle risorse previste dal D.L. 112 poi L. 133 e senza stanziamenti nuovi in finanziaria, che mette a disposizione i noti, fin qui da tutti considerati insufficienti, 70 euro. Inoltre il protocollo prevede la ripartizione della somma dedicando 60 euro al tabellare e 10 al salario accessorio.

Per ciò che riguarda i tagli sul salario accessorio il Governo dichiara di aver recuperato le risorse relative al 10% dei F.U.A.; mentre per quel che attiene le leggi speciali, equivalenti a 500 dei 700 milioni mancanti, il Governo si limita ad un generico impegno il cui esito effettivo sarà tutto da dimostrare. Alla domanda da noi posta “insomma a gennaio il lavoratore statale avrà o no un calo in busta paga?” La risposta è stata “si”

Si è preteso di registrare l’adesione su questo protocollo e si è avuto l’assenso tra le OO.SS. rappresentative solo della FP CISL e della UIL PA. In conseguenza di ciò all’Aran non può ad oggi essere sottoscritta alcuna intesa visto che non si raggiunge il 51% previsto dalla legge sulla rappresentanza.

E’ talmente vero che il ministro Brunetta si è affrettato a dichiarare la necessità di superare il braccio di ferro con la CGIL utilizzando la legge in votazione al Parlamento che prevede la possibilità per il Governo di erogare unilateralmente il 90% delle somme stanziate nella finanziaria prendendo evidentemente atto che non hanno la maggioranza necessaria.

CISL e UIL non hanno ad oggi sospeso o revocato gli scioperi indetti mostrando di voler riflettere in proposito. E’ chiaro che si apre una fase assai difficile che valuteremo nella riunione dei segretari regionali e di aree metropolitane.

Il Segretario Generale FP CGIL
Carlo Podda 

 
Roma, 23 ottobre 2008
 

Comunicato stampa di Carlo Podda, segr. gen. FP CGIL

 

Democrazia e Rappresentanza, non cavilli! 
 

 

Considero davvero stupefacente che un Ministro della Repubblica consideri un cavillo giuridico formale il rispetto di una legge dello Stato.
E tutto questo è ancora più stupefacente se si considera che la legge in questione, è la legge sulla democrazia e la rappresentanza sindacale che porta il nome del Prof. Massimo D’Antona.
E’ inoltre davvero curioso che il Ministro Brunetta non ricordi che il principio di maggioranza – peraltro sbandierato ad ogni piè sospinto dal Governo per spiegare che chi ha la maggioranza dei voti può e deve decidere senza impacci – è uno dei cardini della democrazia.
Se il Ministro non intende aggirare la democrazia, abbia il coraggio di far svolgere le trattative per il rinnovo dei contratti all’ARAN, e di misurare in quella sede se il suo Protocollo è in grado di produrre contratti validi in base alla legge, considerato anche che gli scioperi già dichiarati unitariamente, non sono stati revocati da nessuno, in quanto, anche coloro che hanno aderito al Protocollo, lo considerano il preliminare di un accordo ancora da raggiungere.

Roma, 24 ottobre 2008

Comunicato congiunto dei Segretari Generali per SANITA' PRIVATA – SANITA' PUBBLICA – AUTONOMIE LOCALI

I Segretari Generali di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl convengono:

– e’ opportuno richiedere un incontro con il Comitato di Settore del comparto delle Autonomie Locali per affrontare le questioni legate alla direttiva, atteso che nei contenuti e per gli effetti delle decisioni assunte dal Governo centrale e dallo stesso Comitato quella direttiva, allo stato, non permette di procedere al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro biennio economico 2008/2009

– rispetto alla situazione determinatasi nel settore della Sanità privata – ARIS, è opportuno richiedere unitariamente, all’associazione datoriale, la riapertura del tavolo di confronto nazionale.

– in relazione allo stallo determinatosi nel settore della sanità privata AIOP, è opportuno intervenire unitariamente nei confronti della Conferenza delle Regioni affinché, così come già verificatosi nella regione Toscana, vi siano omogenee e precise indicazioni delle singole Giunte alle AIOP regionali sul rispetto del diritto dei lavoratori del settore al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro quale presupposto ineludibile per l’adeguamento delle tariffe

– in relazione alla trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei lavoratori della Sanità pubblica, è opportuno procedere all’elaborazione di una piattaforma unitaria attorno alla quale orientare le scelte contrattuali al tavolo ARAN

– riguardo ai rapporti fra Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, una volta recuperata una sintesi unitaria al tavolo ARIS, è indispensabile un impegno di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl ad evitare accordi unilaterali o separati nel settore sanità privata AIOP e nel Comparto della Sanità pubblica.

– sull’obiettivo di realizzare, nei settori suesposti, consultazioni certificate delle lavoratrici e dei lavoratori sui prossimi accordi contrattuali sottoscritti.

Roma,03/02/2009

FP CGIL Carlo Podda CISL FPS Giovanni Faverin UIL FPL   Carlo Fiordaliso

Dal comitato di settore atto responsabile sul contratto degli enti locali, ci aspettiamo lo stesso dal Governo – Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Riteniamo positivo che il Comitato di settore Regioni-Enti locali abbia ratificato l’ipotesi di accordo relativa al contratto nazionale di lavoro. Un atto di responsabilità che apprezziamo, e che speriamo sia seguito da un atteggiamento altrettanto responsabile del Governo, al quale chiediamo di procedere celermente all’approvazione del contratto, che ricordiamo essere scaduto da oltre 18 mesi, affinché si possa arrivare in tempi brevi alla certificazione da parte della Corte dei Conti.

Roma, 18 Giugno 2009

I conti non tengono. I lavoratori pubblici chiedono garanzie sui loro contratti. Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

L’aumento vertiginoso del fabbisogno dello stato provoca grandi preoccupazioni in chi, come noi, comprende quanto delicati siano gli
equilibri di finanza pubblica e quanto la salute dei conti dello stato influisca nella vita delle persone in carne ed ossa.

Oggi è più chiaro a tutti che le difficoltà del nostro erario non sono legate alla spesa per il personale, come è stato impropriamente fatto
credere agli italiani, ed è altrettanto chiaro che i fantomatici risparmi promessi da Brunetta, altro non erano che fumo negli occhi.

Nessuno può più accontentarsi delle immaginifiche soluzioni del Ministro, come dei suoi annunci. Attendiamo ancora di essere adeguatamente consultati sulla “sua” riforma, che dovrebbe portare risparmi fuori da ogni ragionevole previsione, riforma di cui si sono perse le tracce.

Di fronte alla prova provata che gli attacchi e le speculazioni fatte sulla pelle del lavoro pubblico avevano scopi unicamente propagandistici, chiediamo garanzie sulla copertura finanziaria dei rinnovi contrattuali dei lavoratori pubblici, e sulla loro indennità di vacanza contrattuale.
 
Mentre il Ministro Brunetta avanza analisi azzardate e fuori luogo sull’aumento del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, non ha ancora fornito ai primi alcuna garanzia, producendo solo promesse mancate.

Se anche in questo caso fosse il lavoro a pagare il prezzo di una pessima gestione della crisi, mentre gli evasori vengono premiati con l’ennesimo scudo, i nostri peggiori timori sarebbero confermati dalla realtà. Nessuno pensi di arrivare a settembre nello stato attuale, ovvero senza un euro per il lavoro pubblico, perché la nostra risposta, a quel punto, non potrà che essere una forte mobilitazione.
 
I lavoratori sono stati illusi tante, troppe volte.

Roma, 4 Agosto 2009

Sul mancato scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi lo stato è assente il Governo dia una risposta: Comunicato stampa di Carlo Podda, Segretario Generale FP CGIL Nazionale e Gianni Nigro, Segretario Generale FP CGIL Roma e Lazio

La vicenda del mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Fondi, sta avendo risvolti inattesi, a cui il Governo sembra non reagire, mantenendo un atteggiamento di preoccupante assenza. E’ infatti di ieri la notizia dello scioglimento anticipato ad opera del consiglio stesso, scioglimento avvenuto all’indomani di un’inspiegabile proroga del Consiglio dei Ministri, che ha preferito glissare per l’ennesima volta e non pronunciarsi.

La nostra organizzazione, che ha denunciato il pesante clima vissuto a fondi, l’assenza delle istituzioni, ed ha chiesto con forza lo scioglimento, non può accettare che infiltrazioni tanto evidenti nell’amministrazione e nell’economia del territorio di Fondi, accertate dalla magistratura, siano adesso liquidate burocraticamente, saltando a piè pari il procedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose, indispensabile per rilanciare la legalità e la vita democratica.

La vicenda di Fondi deve essere risolta attraverso l’azione incisiva dello stato, azione mancata in questi mesi. Chiediamo al Governo di procedere comunque allo scioglimento, per non lasciar cadere anche questa vicenda nel silenzio, e per dare una risposta agli inquietanti interrogativi sollevati da un’assenza grave e, francamente, colpevole.

Roma, 4 Ottobre 2009

Duri con i deboli, deboli con i forti Ecco la filosofia della "Cura Brunetta", tra finti tetti e trasparenza zoppa. Comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Il prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare i decreti attuativi della legge delega 15, la controriforma della pubblica amministrazione. In questi stessi giorni, nel Comune di Parma, scoppia una polemica che ci aiuta a capire la pubblica amministrazione italiana, le sue distorsioni, i suoi sprechi. Una polemica che mette in evidenza le forti criticità di un altro provvedimento del Governo: il non-tetto agli stipendi dei manager pubblici, che a dispetto del nome non riguarda gli stipendi, prevedendo l’esclusione dei compensi pubblici dal computo del reddito, calcolando solo collaborazioni e consulenze esterne.

Così ad esempio nel Comune di Parma il sovrintendente del Teatro Regio costa tra stipendio e benefit 336mila all’anno, un dirigente all’urbanistica costa 445mila euro in un triennio (49mila euro per i restanti mesi del 2009, 197mila e 200mila euro per gli anni 2010 e 2011), un ingegnere dell’area Servizi al cittadino e impresa ne costa 441mila. Per comprendere la sproporzione di queste cifre, basta compararle con l’intero importo degli aumenti stipendiali dei 1300 dipendenti del Comune, come da ultimo rinnovo del contratto decentrato per il triennio economico 2009-2011, che vale 650mila euro.

L’elenco di tali sproporzioni, in giro per la pubblica amministrazione italiana, sarebbe lunghissimo, e dimostrerebbe a tutti come la vera emergenza, dal punto di vista finanziario, come dal punto di vista dell’etica nella gestione delle risorse pubbliche, non siano i “parassiti” dei Teatri Lirici, ma i super consulenti, i super dirigenti, i super sovrintendenti.

Su questo fronte la controriforma Brunetta non fa nulla. Lo stesso dicasi per l’altra pomposa operazione mediatica, quella sulla trasparenza delle retribuzioni. Pubblicare le retribuzioni, tassativamente, ma solo gli stipendi, consulenze escluse. La si potrebbe chiamare trasparenza zoppa.

Di questo si dovrebbe discutere, del rapporto malsano tra politica ed amministrazione pubblica, di quella vera e propria questione morale che attraversa trasversalmente il territorio italiano e la sua classe dirigente, non certo della possibilità di licenziare i dipendenti pubblici che, per inciso, non viene introdotta con questa controriforma, ma era già presente nel nostro ordinamento.

Roma, 7 Ottobre 2009

Congresso CGIL, Carlo Podda: "Nessuna decisione sulle mozioni congressuali della Cgil Aspetto la proposta definitiva del Segretario Generale"

In riferimento alla notizia apparsa nel pomeriggio su alcune agenzie di stampa, secondo la quale al Congresso Nazionale della Cgil sarei intenzionato a presentare tesi alternative a quelle proposte dal Segretario Generale, occorre un chiarimento.
 
Deciderò se aderire o meno al documento del Segretario Generale della Cgil solo dopo averlo letto nella sua stesura definitiva, ovvero in base alla proposta politica formulata. Altre interpretazioni sono frutto di congetture giornalistiche o forzature.

Roma, 12 Ottobre 2009

Affrontare la crisi ripartendo da servizi pubblici di qualità e democrazia: Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl chiedono al Governo un tavolo di confronto

Un grande tavolo di confronto con governo, regioni e autonomie locali per discutere di come riorganizzare la macchina pubblica e offrire servizi pubblici più efficienti ed avanzati ai cittadini e alle imprese. Questa la richiesta di Carlo Podda (Fp Cgil), Giovanni Faverin (Cisl Fp), Giovanni Toluccio (Uil Fpl) che si dicono convinti della necessità di puntare sulla partecipazione dei lavoratori e sul coinvolgimento di tutti gli stakeholder affinché ci sia rinnovamento vero. Un confronto sui modelli organizzativi, sulle professionalità, sugli spazi di innovazione per una risposta adeguata ai nuovi bisogni del Paese.

Per questo Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno inviato congiuntamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ed al Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, una lettera in cui chiedono formalmente che l’apertura della tornata contrattuale coincida con la convocazione del tavolo.

La crisi economica attraversata dal Paese evidenzia la necessità di un sistema di servizi pubblici in grado di fornire un sostegno effettivo e tempestivo ai bisogni di cittadini e imprese. Una crisi che ha reso ancor più evidente la centralità della pubblica amministrazione nell’affrontare congiunture economiche negative, fornendo servizi indispensabili per la qualità della vita e la coesione sociale.

In questo contesto si inserisce la tornata di rinnovi contrattuali del pubblico impiego, un contesto che richiederebbe uno sforzo di innovazione che coinvolga tutti gli attori a vario titolo interessati al funzionamento dei servizi pubblici: i lavoratori, le amministrazioni locali e centrali, le imprese, i cittadini. Ma soprattutto l’avvio di un processo democratico e contrattato di riforma che punti all’efficientamento ed all’estensione dell’offerta di servizi, alla loro predisposizione in base alle reali necessità del territorio e delle persone.

Un sistema pubblico costruito su processi democratici che tengano conto dell’esperienza di chi i servizi li offre giorno per giorno, e delle necessità di chi li utilizza. All’interno di questo quadro di confronto, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl predisporranno le piattaforme contrattuali, ed i governi locali e nazionale dovranno stanziare le risorse necessarie.

CGIL FP Carlo Podda –   CISL FP Giovanni Faverin –  UIL FPL Giovanni Torluccio

Roma, 26 Ottobre 2009

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