Comunicato

 

LAVORATORI SOMMINISTRATI… SOLUZIONE IN VISTA

La mobilitazione ha pagato! Mentre qualcuno li dava già per spacciati (leggi ultimo comunicato cisl) è arrivata la risoluzione parlamentare che dovrebbe risolvere il problema.

Segno indiscutibile che li dove c’è unità e mobilitazione i risultati si ottengono anche contro disposizioni normative.

Il Governo ha accolto diversi ordini del giorno riguardanti i precari INPS e si è impegnato a garantire la prosecuzione dell’operatività dell’amministrazione attraverso la proroga dei contratti in somministrazione.

La proroga non determinerà forme di stabilizzazione del rapporto di lavoro e si conferma il diritto all’assunzione dei vincitori di concorso.

Nel caso fosse necessario un periodo transitorio per la realizzazione degli interventi di proroga le amministrazioni possono avvalersi delle risorse disponibili.

Vi alleghiamo il testo unificato delle risoluzioni parlamentari 7-004070 e 7-00511 nonchè la nostra richiesta all’amministrazione di un incontro al fine di verificare le possibilità di permanenza nel periodo transitorio.

Roma, 30 marzo 2011

P. il coordinamento nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi


 
 

 
Roma 30 marzo 2011

Al Direttore Generale
All’ Area relazioni sindacali

La sottoscritta OO.SS. chiede, un incontro urgente alla luce delle risoluzioni parlamentari 7-00470 e 7-00511 inerenti i lavoratori somministrati INPS con particolare riferimento al periodo transitorio, citato in tale risoluzioni, che dovrà operare con risorse degli enti, in attesa della proroga dei contratti di lavoro a cui si è impegnata il Governo 

p. il Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

 
 

Mobilità selvaggia per i Precari – Comunicato Stampa di Antonio Crispi

Comunicato Stampa di Antonio Crispi
Segretario Nazionale FP CGIL

CRI: mobilità selvaggia per i precari.

 
 

Ieri nel Comitato provinciale della Croce Rossa di Foggia è accaduto un fatto di inaudita gravità.

Adducendo motivi di carattere economico, la CRI ha attuato unilateralmente una modifica delle condizioni contrattuali di trentadue lavoratori precari.

I lavoratori, da Foggia, sono stati trasferiti in quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Lazio e Trentino. Si tratta di lavoratori precari nei diritti e con salari da mille euro al mese.

Analoga situazione è avvenuta nel Comitato di Bari dove, con le stesse modalità, quattro lavoratori sono stati trasferiti a Bolzano.

La politica dei tagli allo stato sociale del Governo, unita all’incapacità gestionale della CRI, si sta rivelando una miscela esplosiva per le lavoratrici ed i lavoratori e soprattutto per i lavoratori precari.

Chiediamo al Commissario CRI di interrompere i processi di mobilità avviati e convocare urgentemente le parti sociali. Chiediamo alla Regione Puglia di intervenire su quanto accaduto.

Nei prossimi mesi scadranno tante convenzioni, su tutto il territorio nazionale, che vedono coinvolti centinaia di lavoratori: non vorremmo che quanto successo in Puglia fosse l’inizio di un processo di mobilità selvaggia per tutti i precari della Croce Rossa.

Ci dica il Governo, ci dica il Commissario Rocca quale sarà il futuro dei più di 1800 precari della Croce Rossa Italiana.

Roma, 1/10/2010

PA, oggi sciopero dei precari dei servizi all'immigrazione del Ministero dell'Interno Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa: "Subito la proroga dei contratti, garantire lavoro e servizi"

I lavoratori delle Prefettura e della Questure impiegati nei servizi all’immigrazione sono oggi in sciopero in tutta Italia, con manifestazione a Roma in Piazza Santi Apostoli, per chiedere l’immediata proroga dei contratti e la futura stabilizzazione.

Il 31 dicembre 2010 i lavoratori precari del Ministero dell’Interno saranno licenziati di fatto e quindi non potrà più essere garantito il servizio agli immigrati che chiedono permessi, carte di soggiorno, ricongiungimenti familiari e cittadinanza. Questi lavoratori sono da oltre 7 anni impiegati in un servizio fondamentale come quello offerto dagli sportelli unici e gli uffici per l’immigrazione, chiedono la conferma del posto di lavoro e le risorse idonee per il rinnovo dei contratti.

La professionalità acquisita in questi anni non si può disperdere, ma deve essere il fondamento di un servizio di qualità pubblico fornito a immigrati e cittadini italiani. Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa e i lavoratori chiedono una risposta immediata, che arrivi entro il 31 dicembre, per il mantenimento in servizio.
 
Roma, 13 dicembre 2010

Emendamento della CGIL a favore dei precari all'Atto Camera 4357 "decreto sviluppo"

Testo Emendamento

1. Le Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo; gli Enti Pubblici di cui all’art.70, comma 4 del decreto legislativo 165 e successive modificazioni; le Autonomie Regionali e Locali; gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, anche in regime di convenzione, senza ulteriore aggravio della spesa sostenuta per le medesime finalità nell’anno 2009, possono prorogare al 31.12. 2012 i contratti di lavoro del personale in servizio alla data del 1 gennaio 2011 assunto a tempo determinato, o con contratti di formazione lavoro ed altri rapporti formativi, come co.co.co e co.co.pro, somministrazione, nonché altre forme di lavoro accessorio, per i casi in cui, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro si possano prefigurare situazioni d’interruzione del pubblico servizio con grave pregiudizio per l’utenza

2. Ai maggiori oneri derivanti dal precedente comma si provvede, fino a concorrenza degli oneri mediante utilizzo di quota parte dei maggiori risparmi di spesa di cui al successivo comma 3.

3. A decorrere dall’anno 2011, con riferimento alle amministrazioni pubbliche inserite nel conto consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’lSTAT, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 1999, n. 196, a pena di configurazione di danno erariale a carico dei soggetti responsabili, l’uso delle autovetture in dotazione a ciascuna amministrazione è ammesso strettamente per esigenze di servizio ed è in ogni caso escluso per trasferimenti verso e dal luogo di lavoro. La presente disposizione non si applica alle autovetture assegnate, ai fini di tutela e sicurezza personale, a soggetti esposti a pericolo, ai sensi dell’articolo 7, comma 3, della legge 4 maggio 1988, n. 133. L’uso in via esclusiva delle autovetture di servizio è ammesso esclusivamente per i titolari delle seguenti cariche: a) Presidente del Consiglio dei Ministri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri; b) Ministri e Vice Ministri; c) Sottosegretari di Stato; d) Primo Presidente e Procuratore generale della Corte di cassazione e Presidente del tribunale superiore delle acque pubbliche, Presidente del Consiglio di Stato, Presidente e Procuratore generale della Corte dei conti, Avvocato generale dello Stato, Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana; e) Presidenti di Autorità indipendenti. Ai sensi dell’articolo 2, comma 122, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, tutti coloro che hanno ricoperto cariche pubbliche a qualsiasi titolo, e che sono cessati dalla carica, perdono il diritto all’uso dell’autovettura di Stato. Ciascuna amministrazione procede alla individuazione delle autovetture in esubero, ai fini della loro dismissione entro il 30 giugno 2011. Dalle disposizioni di cui al presente articolo comma devono derivare risparmi non inferiori a 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2011. In caso di accertamento di minori economie, si provvede alla corrispondente riduzione, per ciascuna amministrazione inadempiente, delle dotazioni di bilancio relative a spese non obbligatorie, fino alla totale copertura dell’obiettivo di risparmio ad essa assegnato».

Manifestazione Nazionale – Roma, 27 novembre 2010 – " Il Lavoro è un Diritto NO AD UN FUTURO PRECARIO".

In occasione della manifestazione del 27 novembre la presenza della Funzione Pubblica sarà caratterizzerà, nel corteo che partirà da piazza della Repubblica, dalla partecipazione dei precari pubblici dietro allo striscione con sopra scritto : “Il Lavoro è un Diritto NO AD UN FUTURO PRECARIO”.

Lo scopo è quello di rendere visibile agli occhi dei mass-media che seguiranno la manifestazione la condizione drammatica in cui versano migliaia di persone impiegate nei pubblici servizi che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro nelle prossime settimane.
Occorre pertanto una grande partecipazione dei precari dietro lo striscione della Funzione Pubblica, possibilmente vivace, colorata e creativa, , che dovrà essere garantita e sostenuta dalle strutture in indirizzo favorendo e promuovendo la presenza alla manifestazione di questi lavoratori.

Il concentramento è previsto alle ore 9,00 a piazza della Repubblica davanti alla Basilica di S. Maria degli Angeli.


Precari Ministero Interno: avvio percorso mobilitazione con sciopero e presidio a Montecitorio – Comunicato unitario Segreterie Nazionali di Fp-CGIL, CISLFP e UILPA

Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato unitario
 
 
Le Segreterie Nazionali di Fp-CGIL, CISLFP e UILPA, si sono riunite il giorno 22 novembre, a seguito delle dichiarazioni rese al Senato dal Sottosegretario all’interno on.le Palma in relazione alla non conferma dei contratti in scadenza ed al non mantenimento in servizio dei 650 lavoratori a tempo determinato del Ministero dell’interno che operano presso gli Sportelli Unici per l’Immigrazione e gli Uffici Immigrazione delle Questure.

In tale sede hanno deciso un percorso di mobilitazione con l’avvio delle procedure del tentativo obbligatorio di conciliazione con il Ministero del lavoro, appena le procedure saranno svolte vi comunicheremo la data dello sciopero.

La convocazione per il 10 dicembre di una conferenza stampa. Lo sciopero dei lavoratori interessati si svolgerà anche attraverso un presidio a Piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati.

FPCGIL  Crispi –  CISLFP Bonomo – UILPA  Pilla

Roma, 24 novembre 2010
 

 
 

locandina iniziativa

Precariato Pa: stop ai licenziamenti. Finanziare stabilizzazioni eliminando le consulenze. Sabato alla Casa del Cinema “I precari si raccontano” per riprendersi il proprio futuro – Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

“E’ iniziato il licenziamento dei precari del lavoro pubblico, così come deciso dal Governo. Va arrestata questa emorragia, non solo perché fortemente ingiusta per i lavoratori, prima formati e sfruttati e adesso rottamati, ma perché controproducente. Alimenta la crisi economica e dei consumi”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, lancia l’iniziativa dal titolo “I precari si raccontano”, che si terrà il 30 aprile alle ore 10 alla Casa del Cinema di Villa Borghese a Roma.

“Riteniamo – continua Dettori – che si debba tornare ai concorsi pubblici come metodo di selezione e al tempo indeterminato come unica tipologia contrattuale. Ma non è possibile riportare il sistema alla normalità a suon di licenziamenti, tagliando fuori il 50% degli oltre 150.000 precari (esclusi quelli di scuola, università e ricerca) che oggi lavorano nella pubblica amministrazione”.

“Va stabilizzato chi ha i requisiti – aggiunge la Segretaria Generale – ed è possibile finanziare questa operazione, insieme al mantenimento degli altri rapporti di lavoro a rischio cessazione, attraverso l’eliminazione di tutti quegli inutili incarichi di studio, consulenza e ricerca già realizzabili attraverso le competenze che la pubblica amministrazione ha al suo interno. Si tratta di oltre 50.000 rapporti di lavoro, molti dei quali frutto di clientele e familismo, il cui costo supera i 580 milioni di euro annui. Una cifra che permetterebbe di risolvere il problema facendo un ricorso limitato alla fiscalità generale”.

“Sabato ascolteremo cosa hanno da dire i precari, ma proporremo soprattutto alcune soluzioni. A questi giovani e meno giovani – conclude la sindacalista – non può essere fatto pagare un costo così alto. Bisogna uscire dall’indifferenza”.

Roma, 28 Aprile 2011

 
 

Giustizia: Emergenza carceri, domani la FP CGIL Polizia Penitenziaria al sit-in davanti a Montecitorio. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza

Auspichiamo che l’avvio della discussione parlamentare prevista per oggi pomeriggio sull’emergenza carcere e le mozioni presentate da Rita Bernardini e dal Pd, rappresentino concretamente il segno della volontà delle istituzioni di porre finalmente rimedio alla indegna condizione di un sistema penitenziario condotto ormai alla deriva, terribilmente sovraffollato e reso incapace di garantire il mandato costituzionale affidato, come dimostrano da ultimo dai quattro recenti suicidi in carcere.

Un momento di confronto che sappia anche guardare, ci auguriamo, alle precarie condizioni di lavoro e al fortissimo disagio personale e professionale accusato dagli operatori della Polizia Penitenziaria, fortemente sottodimensionati nell’organico – allo stato mancano più di 5.000 unità, e nei prossimi tre anni saranno almeno 2.500 le cessazioni dal servizio per raggiunti limiti d’età -, costretti a subire un insostenibile, straordinario aumento dei carichi di lavoro individuali, oltre che la pressoché sistematica e inaccettabile rinuncia ai più elementari diritti contrattuali.

Speriamo, così, di conoscere le sorti del fumoso “piano carceri”, che solo l’ultimo pomposo annuncio di una lunghissima, stancante serie prometteva di regalarci prima delle ultime festività natalizie, visto che il Ministro Alfano continua a garantire l’apertura di altri istituti penitenziari, da ultimo quello di Arghillà in Calabria, senza accennare minimamente al personale necessario, di Polizia Penitenziaria e delle altre professionalità, che ragione vuole dovrebbe esservi destinato: semplice dimenticanza o colpevole trascuratezza?

Noi continuiamo a sostenere che il “piano carceri”, se mai sarà attuato, non rappresenti la risposta appropriata ad un sistema penitenziario agonizzante che oggi necessita di interventi e soluzioni immediatamente praticabili. Occorre, invece, favorire in tutti i modi l’accesso e l’ampliamento delle misure alternative alla detenzione, c’è bisogno di affrontare in maniera diversa il problema della tossicodipendenza in carcere, affidandone la soluzione alle comunità, vanno superate alcune scelte legislative che hanno contribuito a generare lo spaventoso sovraffollamento in atto delle strutture penitenziarie, servono risorse umane ed economiche.

Confidiamo nella sensibilità e nel senso di responsabilità di chi siede negli scranni più alti del Parlamento: da tempo, ormai, andiamo sollecitando l’apertura di un simile momento di confronto, lo abbiamo fatto da ultimo anche nell’ambito di un convegno recentemente organizzato a Roma, a cui parteciparono esponenti politici della maggioranza e della minoranza, perché la soluzione dell’emergenza carcere, che è ormai divenuta emergenza umanitaria, deve essere il terreno sul quale la politica non può e non deve dividersi.

Roma, 11 gennaio 2010

Proroga distacchi temporanei presso cc Velletri per esigenze di servizio

Contratto Forze di Polizia: Dichiarazione stampa di Mauro Beschi, Segr. naz. Fp Cgil

Contratto Forze di Polizia:
Salario, democrazia e diritti le priorità della Fp Cgil

Recupero del potere d’acquisto, investimenti salariali che riconoscano ed incentivino le operatività di ogni singola Forza di Polizia, omogeneizzazione e miglioramento dei trattamenti giuridici ed economici degli operatori della Sicurezza, rilancio della concertazione, più ruolo alla contrattazione decentrata.

Queste sono solo alcune delle principali rivendicazioni avanzate dalla Fp Cgil al Governo nella riunione di apertura delle trattative sul rinnovo del contratto di lavoro dei circa 450.000 uomini e donne in divisa.

Un contratto che dovrà muoversi all’interno del quadro riformatore più ampio già definito dal memorandum sul lavoro pubblico e che dovrà porsi l’ambizioso obiettivo di innovare, migliorandolo, il sistema delle retribuzioni e delle incentivazioni, rispondendo anche così al bisogno di innalzare il livello di sicurezza nel Paese e di migliorare la qualità democratica all’interno dei corpi di Polizia.

La Fp Cgil ha chiesto che il prossimo contratto, inoltre, affronti e risolva anche alcuni non più sostenibili guasti ascrivibili alle passate contrattazioni, fra i quali spicca la questione del valore economico del lavoro straordinario, oggi retribuito meno di quello ordinariamente prestato; il tutto in una prospettiva di immediato abbandono di quella perversa equazione attorno alla quale sono stati costruiti i recenti rinnovi contrattuali: meno diritti, più retribuzione.

Importantissime, inoltre, saranno le scelte che dovranno essere assunte anche sul tema della democrazia e della rappresentatività sindacale: la richiesta avanzata esplicitamente dalla Fp Cgil è quella di un forte intervento contrattuale che, definendo criteri certi di misurazione della rappresentatività, rafforzi, valorizzandoli, quegli elementi di democrazia e partecipazione di cui ha estremamente bisogno il mondo in divisa.

Un contratto, in sintesi, che per la Fp Cgil deve caratterizzarsi su due grandi temi: valorizzazione delle specificità del comparto e avanzamento delle forme di democrazia.

La Fp Cgil ha infine chiesto un’accelerazione delle trattative affinché al più presto si determinino le condizioni per la sottoscrizione di un accordo contrattuale.

Roma 13 Giugno 2007

Fp-Cgil Polizia Penitenziaria, continua lo stato di agitazione: alla beffa dell'innalzamento dell'orario di lavoro dei poliziotti disposta dal DAP ora si aggiungono ulteriori competenze professionali non previste. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile nazionale comparto sicurezza

Non bastava la gravissima carenza di personale, non bastavano i massacranti turni di lavoro imposti senza soluzione di continuità ai poliziotti nei 206 istituti e servizi penitenziari del Paese, così come evidentemente non bastava innalzare l’orario di lavoro da 36 a 42 ore settimanali contro le norme vigenti: no, ora ai poliziotti penitenziari si chiede anche di surrogare le funzioni di psicologo, di educatore, medico e chi sa cos’altro ancora!

Una cura, quella singolare individuata e resa pubblica dal capo del Dap con la circolare che istituisce le “unità di ascolto” di Polizia Penitenziaria, che dovrebbe rispondere all’emergenza suicidi in carcere e alle malattie del sistema, ma che invece oltre ad attribuire ulteriori responsabilità ai poliziotti penitenziari finirà per garantire un alibi al governo e all’amministrazione penitenziaria.

Tra dichiarazioni di stato di emergenza, piani carcere e misure di intervento che non risolvono la drammatica condizione di un sistema penitenziario ormai alla deriva, la realtà ci consegna il fallimento della politica e di una amministrazione che si è fin qui dimostrata incapace di fronteggiare con coraggio l’emergenza carcere e del mondo del lavoro, che nonostante tutto continua ad operare con grande senso di responsabilità.

Piuttosto che inseguire chimere e lanciarsi in annunci confusi, il governo e l’amministrazione penitenziaria si diano davvero da fare per garantire oggi, non fra quattro anni, la copertura degli organici della Polizia Penitenziaria e l’assunzione delle professionalità qualificate ed indispensabili a garantire la mission del sistema.

Roma, 29 Gennaio 2010

Carcere: Polizia penitenziaria, la denuncia del Corriere della Sera è la denuncia della CGIL! Comunicato stampa di F. Quinti e M. Beschi

Pubblichiamo il testo del Comunicato stampa di Francesco Quinti responsabile nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza e Mauro Beschi Segretario nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza


Sono anni che segnaliamo invano la grave condizione di disagio sofferta dagli operatori del Corpo di Polizia penitenziaria, i problemi che derivano dal sensibile aumento dei carichi di lavoro individuali, in conseguenza degli ulteriori numerosi altri compiti assegnati nel corso degli anni, dalla carenza di personale pressoché generalizzata sull’intero territorio nazionale, dalle scadenti condizioni di lavoro, dall’inadeguatezza degli stipendi mensili percepiti (circa 1200 euro), che di fatto impedisce il radicamento del personale dipendente nelle regioni settentrionali del Paese e, non ultimo, dal numero elevatissimo di distacchi temporanei disposti dalle sedi del nord a quelle del centro-sud, molti dei quali non previsti dalla normativa contrattuale vigente.

Questi ultimi, in particolare, che risulterebbero aumentati con la precedente gestione del Ministero della Giustizia, sono purtroppo ancora tangibili stando ai dati conosciuti che, ad esempio, per quanto concerne il personale di Polizia penitenziaria in atto distaccato tra Ministero, Dipartimento A.P., Scuola di Formazione di Roma, Gruppo Operativo Mobile e U.S.P.E.V., indicano una presenza che si attesta mediamente intorno alle 700 unità, quasi tutte sottratte alle sedi del nord!

Fenomeno che, peraltro, si riscontra pressoché in tutte le regioni del sud, come risulta ad esempio in Campania, ove a dispetto di un organico di regione che risulta essere in linea con quello stabilito, seppur unilateralmente, dall’amministrazione centrale con D.M. 8 febbraio 2001, si registra una considerevole presenza di poliziotti distaccati in entrata, circa 300, in parte dovuta alle attuali esigenze di tutela dell’ex Ministro, circa 40 unità, e in altra alla sostituzione dei poliziotti inviati sia alla sorveglianza dei varchi del Tribunale di Napoli che agli istituti penitenziari campani.

Questi sono solo alcuni dei dati che confermano appieno quanto da noi sostenuto in più occasioni e, di recente, anche dal Corriere della Sera; chissà se li conosce il nuovo Ministro della Giustizia, Luigi Scotti, che vorremmo presto incontrare e al quale con l’occasione inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, a cui chiediamo di avviare a soluzione l’annosa questione.

Per quanto ci riguarda, diamo atto agli attuali vertici del DAP di aver provato a contenere e invertire la dissennata tendenza consolidatasi nel tempo. Ora, però, riteniamo non sia più ulteriormente rinviabile una seria e responsabile attività di recupero delle risorse sottratte agli organici delle regioni del centro-nord del Paese, che non dovrà essere operata indistintamente e scriteriatamente, però, ma distinta in ragione della legittimità dei provvedimenti individuali assunti dall’amministrazione, ovvero modulata tenendo in debita considerazione i diritti e le esigenze prospettate dal personale che, sulla base della documentazione prodotta, e in ossequio alla normativa contrattuale vigente, ha ottenuto i periodi di temporaneo distacco.

Roma, 14 febbraio 2008

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