Le lavoratrici ed i lavoratori della Polizia Locale riuniti in assemblea ritengono urgente ed improcrastinabile che Governo e Parlamento mettano all’ordine del giorno dell’agenda politica l’adozione della legge di riforma per la polizia locale, per uscire da una situazione nella quale la professionalità degli addetti è vanificata da incursioni organizzative che hanno come conseguenza il peggioramento della qualità del lavoro e dei servizi resi ai cittadini.
La riforma deve:
* chiarire compiti e funzioni, questioni essenziali per valorizzare e garantire il ruolo che la Polizia Locale esercita nelle politiche integrate di sicurezza urbana;
* equiparare la Polizia Locale alle polizie ad ordinamento statale in materia previdenziale, infortunistica ed assistenziale;
* garantire pari dignità, nel rispetto delle specifiche peculiarità professionali, con le forze di polizia ad ordinamento statale;
* definire in maniera stabile l’autonomia dei corpi dalle indebite ingerenze della politica;
* valorizzare con risorse aggiuntive la specifica indennità di polizia locale;
* costruire seri percorsi professionali coerenti con il ruolo rivestito.
Le lavoratrici ed i lavoratori della Polizia Locale investono quindi il Governo ed il Parlamento per definire un nuovo assetto legislativo che contenga anche i punti su richiamati.
L’assemblea infine decide ed impegna la FP CGIL ad organizzare iniziative territoriali per sostenere ed affermare l’urgenza di un nuovo assetto legislativo che valorizzi il lavoro della Polizia Locale e garantisca un servizio pubblico di qualità ai cittadini.
Roma, 2 febbraio 2007
La FPCGIL esprime netta condanna degli inaccettabili termini utilizzati dal sindacato autonomo SULPM che per polemizzare su una posizione espressa dalla categoria in merito alla dotazione e all’armamento della Polizia Locale, ha offeso il quotidiano sacrificio dei milioni d’iscritti in difesa della democrazia nel paese e sui luoghi di lavoro, accusando la CGIL di essere collusa con il terrorismo.
E del tutto evidente, quindi, che non accettiamo lezioni di democrazia per la quale richiamiamo la storia della CGIL ed a difesa dei valori propri della nostra organizzazione l’intera struttura ai vari livelli è impegnata a valutare tutte le ipotesi di denuncia formale di quanto accaduto.
Come FP di Teramo vogliamo, inoltre, soffermarsi sulla questione di merito nata dal verificarsi di iniziative di confronto sindacale che hanno escluso la FPCGIL e la FPS CISL.
Il problema non è se armare o meno la Polizia Municipale, è bensì il comprendere dietro la dotazione dell’arma quali modelli organizzativi si prospettano, quale utilizzo dei lavoratori, quale ruolo s’intende affermare rispetto alla peculiarità professionale.
La città di Teramo ha un livello di vivibilità che è un bene prezioso da difendere per i cittadini e per le attività produttive ed in questo l’apporto dei lavoratori della Polizia Municipale è sempre stato centrale e fondamentale.
Una risorsa al servizio della gente che non siamo disponibili al che sia sottratta per essere dequalificata, depotenziata e marginalizzata in compiti che risultano essere residuali o sostitutivi delle altre Forze di Polizia.
La FPCGIL si batte per la valorizzazione di questo settore, della sua capacità di rapportarsi con la gente, di conoscenza del territorio e di capacità d’intervento per materie complesse quali commercio, edilizia, polizia stradale, ambiente, ecc.
Ci preoccupa l’assenza di una discussione che apra ad un progetto complessivo sul tema della vivibilità, con al centro la professionalità dei lavoratori e la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Di questo vogliamo discutere, nel solco della mobilitazione che la FPCGIL sta sostenendo a difesa del valore del lavoro pubblico e di quanto contenuto nel memorandum sul pubblico impiego.
Senza questo, non vi è futuro per il pubblico impiego e per la Polizia Municipale e gli ultimi fatti di Pisa dovrebbero ben far riflettere quanti stanno tentando di trasformare la Polizia Locale in un clone mal riuscito delle altre Forze di Polizia, privo d’identità e di ancoraggio alla propria peculiare fondamentale professionalità, elemento questo insostituibile nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
A fronte della gravità degli atteggiamenti assunti sarà indetta un apposita assemblea con tutto il personale dell’Ente.
La Segreteria FP CGIL Teramo
Teramo, 29 marzo ’07
Gravi incidenti a Milano: ancora una volta lavoratori e cittadini pagano per l’inadeguatezza di politiche integrate di sicurezza urbana.
Nella giornata di ieri Milano ha vissuto una triste giornata di scontri che hanno coinvolto agenti della Polizia Municipale e cittadini di nazionalità cinese che lavorano, vivono e commerciano in gran numero in Via Paolo Sarpi.
Agli agenti della Polizia Municipale rimasti feriti va la nostra solidarietà, su di loro e sulla propria pelle si scarica l’inadeguatezza dei modelli organizzativi, un idea distorta della Polizia Municipale, l’assenza di un coordinamento efficace tra le Forze di Polizia Statali e locali nel rispetto delle specifiche peculiarità.
La necessità di coniugare politiche d’integrazione ed il rispetto della legalità non può essere un enunciato, ma va praticato attraverso servizi pubblici di qualità che sono alla base di serie politiche integrate di sicurezza urbana.
Da tempo denunciamo la sovraesposizione dei lavoratori della Polizia Locale, costretti ad operare in un crescente stato di disagio sociale che, al di là della particolarità dei fatti di ieri, non può essere affrontato con le sole azioni repressive (magari con qualche isolata pattuglia della Polizia Locale), ma abbisogna di una completa rivisitazione delle politiche di contrasto all’emarginazione sociale.
Di certo, l’analisi delle condizioni in cui opera la Polizia Locale trova ulteriore elemento di preoccupazione nell’assenza di un assetto giuridico che ne chiarisca compiti e funzioni, ne definisca il ruolo garantendo un’identità nazionale e stabilisca le necessarie tutele coerenti con il lavoro richiesto a tutela della legalità e della civile convivenza.
Quanto accaduto testimonia quanto sia giusta e ancor da rafforzare la mobilitazione che ci vede impegnati a difesa di questo importante servizio pubblico, della sua peculiarità professionale e della valorizzazione degli addetti.
Il coordinatore Naz.le Fp Cgil
Gennaro Martinelli
Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Antonio Crispi
Roma, 13 Aprile 2007
Venerdì 6 aprile ’07 si è riunito il Coordinamento Regionale Polizia Locale Piemonte.
All’ordine del giorno vi erano i seguenti punti:
– informazioni in merito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro comparto Autonomie Locali;
– la situazione della Polizia Locale nella Regione Piemonte e lo stato della contrattazione;
– la preparazione della prossima iniziativa della FP–CGIL sulla Polizia Locale nel novarese che si terrà ad aprile;
– la programmazione del nostro lavoro sul territorio.
Alla riunione ha partecipato Salvatore Chiaramonte, Segretario Generale Funzione Pubblica Piemonte, che è intervenuto sul primo punto illustrando le motivazioni dello sciopero del 16 aprile e l’andamento delle trattative.
Nella tarda mattinata è giunta la notizia che sono state sottoscritte le intese su memorandum e contratto e che gli stanziamenti previsti sono tali da garantire per i ministeri un aumento medio di 101 euro, ma è stato precisato che la revoca dello sciopero avverrà solo a direttiva emanata.
In merito al secondo punto all’O.d.G. è stato evidenziato che il 2 aprile l’VIII Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte si è riunita per discutere su tre provvedimenti (PDL n. 9, PDL n. 310, PDL n. 354 ) inerenti proposte di modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 novembre 1987, n.58 concernente “Norme in materia di polizia locale”. Tutte e tre le proposte (due di AN e l’altra dell’Italia dei valori) prevedono la dotazione di “dispositivi di autotutela” quali bastone estensibile, spray irritante, stimolatori elettrici.
La nostra posizione, è stato ribadito, è che il dibattito sul “manganello” nasconde in realtà non l’interesse a tutelare gli operatori ma a modificare il ruolo della P.M. e che vi è necessità di modelli organizzativi corretti, con chiarezza di ruoli compiti e funzioni, che impedisca agli amministratori locali di “interpretare” il ruolo da fare svolgere alla Polizia Locale evitando la sovrapposizione dei compiti della P.M. con quelli della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Questo rende ancora più attuale la nostra iniziativa del 19 aprile.
Infatti la prossima iniziativa sulla Polizia Municipale, promossa dalla FP–CGIL e dal Coordinamento Provinciale Polizia Locale di Novara, che si terrà il prossimo giovedì 19 aprile a Novara (segue i tanti altri momenti di dibattito e confronto organizzati in tutte le province piemontesi nell’ultimo anno) va nella direzione presa dal nostro Coordinamento Regionale ed a sostegno di quanto deciso da tempo nel Coordinamento Nazionale, di creare iniziative sul territorio per evidenziare la necessità di una legge di riforma che chiarisca ruoli compiti e funzioni della Polizia Locale. A maggiore ragione dopo il recentissimo “Patto per la sicurezza” firmato lo scorso 20 marzo tra il Ministero dell’Interno e l’ANCI e l’impegno tra il Ministro degli Interni ed i Sindaci delle aree metropolitane per ” a) – definizione in sessanta giorni di patti per la sicurezza con ogni città
metropolitana che prevedano, da parte di tutti i contraenti, risorse
finanziarie e organizzative.
b) – avvio, nello stesso periodo di tempo, di un gruppo di lavoro che
definisca innovazioni legislative e normative che consentano nuovi
strumenti per contrastare, nelle città, i fenomeni di disagio e degrado”. Accordo che è stato pubblicizzato dai giornali come il semplice avvio di pattuglie miste tra Polizia Municipale e forze di polizia ad ordinamento statale e che rischia di non chiarire in realtà il ruolo della Polizia Municipale nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
E’ intenzione del Coordinamento realizzare, anche in previsione delle elezioni delle R.S.U., una prossima iniziativa di carattere regionale sulla Polizia Locale nella città di Torino.
Si è deciso, alla fine del dibattito, di portare queste posizioni al nostro Coordinamento Nazionale Polizia Locale del 17 aprile e di riconvocarci il prossimo giugno.
Il Coordinamento Regionale Polizia Locale C.G.I.L.-F.P. Piemonte
La riunione è stata aperta dalla relazione del Seg. Gen. FP Toscana Andrea Brachi, che ha evidenziato il peggioramento del quadro generale delle condizioni di lavoro degli addetti e l’ulteriore costante depotenziamento di questo fondamentale servizio pubblico.
Il tutto, in un contesto caratterizzato da un clima politico che contraddice, nei fatti, persino quanto sottoscritto dal governo in materia di valorizzazione dei servizi pubblici e di rinnovo dei contratti nazionali.
Una situazione complessa, che vede la FP impegnata a difesa del diritto dei lavoratori pubblici ad avere il Contratto Nazionale di Lavoro quale elemento imprescindibile e centrale per lo sviluppo delle politiche del settore, di tutela giuridica e salariale per gli addetti e di garanzia per i cittadini di una pubblica amministrazione efficiente, capace di erogare servizi di qualità fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico delle nostre città.
In particolare, in Toscana si sono verificate scelte politiche di diversi Enti che in materia di Polizia Locale hanno accelerato verso una privatizzazione (esternalizzazioni) delle funzioni e la costruzione di un servizio residuale, privo della sua miglior tradizione e professionalità.
Dallo sciopero cui sono stati costretti gli appartenenti alla Polizia Municipale di Firenze sino alla attuale mobilitazione sindacale della Polizia Municipale di Pisa, i lavoratori sono impegnati per difendere il valore pubblico delle funzioni loro demandate dalla legge.
I fatti di Pisa assumono una gravità a se, stigmatizzata in una dura presa di posizione della FP toscana e FP nazionale, vista la concorrenza di due devastanti scelte politiche: esternalizzare i compiti relativi alla applicazione dei regolamenti edilizi, commerciali, ecc; distaccare per la partita un aliquota di personale a disposizione della Questura per compiti di ordine pubblico.
Ciò dimostra quanto la linea assunta in questi anni dalla FP e dal Coordinamento Nazionale della Polizia Locale sia stata realmente ancorata ai problemi delle persone e lungimirante nel disegnare gli scenari e la loro pericolosità.
La mobilitazione nazionale, che ha avuto nell’assemblea nazionale del 2 febbraio un importante momento di sintesi, deve essere accompagnata da iniziative pubbliche anche di livello regionale.
L’importante discussione che ha caratterizzato le molteplici riunioni tenute dal nostro coordinamento regionale nel corso di questo anno, devono ora tradursi in una iniziativa pubblica che sia momento di confronto con istituzioni e cittadini ma anche momento di mobilitazione contro i fenomeni degenerativi su descritti.
In merito alla proposta di nuova rimodulazione dei distintivi di grado, la FP regionale ha da oltre un mese chiesto alla Regione Toscana l’attivazione di un confronto su questo tema.
La sua ricaduta sui modelli organizzativi e le eventuali strumentalizzazioni possibili in danno delle aspettative dei lavoratori e dei loro diritti contrattuali, rendono urgente una seria, articolata ed approfondita discussione che eviti il ripetersi di violazioni dell’impianto contrattuale.
Su tutti i temi oggetto della relazione e su diverse altre problematiche attinenti le politiche che gravano su questo importante segmento delle politiche integrate di sicurezza urbana, i modelli organizzativi, la valorizzazione della professionalità degli addetti e la condivisa necessità di una incisiva mobilitazione contraddistinta anche da iniziative pubbliche, sono intervenuti delegate e delegati delle diverse province toscane, che hanno dato luogo ad un partecipato e importante confronto.
Agli agenti di Pisa è giunta la solidarietà e la disponibilità a partecipare ad azioni di mobilitazione sindacale da parte di tutti i partecipanti.
Nel suo intervento, il Coordinatore Nazionale della Polizia Locale Gennaro Martinelli, ha rilevato la qualità del dibattito ed la attinenza del merito alle questioni reali che gravano sui lavoratori del settore e sulla qualità del servizio offerto ai cittadini.
Un segnale importante da cui partire per affrontare le problematiche della Polizia Locale ed un rafforzamento della mobilitazione nazionale a sostegno del diritto dei lavoratori pubblici ad un contratto nazionale di qualità.
Nell’articolato intervento sono stati ripresi tutti i punti a partire dalle vicende attinenti il quadro politico generale che contraddistingue l’attuazione del Memorandum, l’avvio delle trattative sul rinnovo del CCNL, i processi di esternalizzazione a partire dalle inaccettabili decisioni dell’Amministrazione di Pisa.
Nel condividere la necessità strategica di una importante iniziativa pubblica, è stato assicurato, a nome del Seg. Naz. Antonio Crispi, il pieno appoggio della struttura nazionale.
Firenze, 7 maggio 2007
Al Presidente della Conferenza delle Regioni
Al Presidente UPI
Al Presidente ANCI
Nella giornata del 23 maggio u.s. le scriventi OO.SS. hanno incontrato, presso la sede della Provincia Autonoma di Trento, la delegazione cui la Conferenza delle Regioni ha dato mandato di rappresentanza in materia di Polizia Locale.
Nel corso della riunione, abbiamo condiviso la necessità e l’urgenza di giungere ad un unico tavolo di confronto con le rappresentanze di regioni, province e comuni.
Non a caso, FPCGIL CISLFPS UILFPL hanno reiterato più volte la richiesta di questa modalità di confronto sul tema della legge di riforma della Polizia Locale, a maggior ragione vista la possibilità di sostenere nella commissione parlamentare, quale base di partenza, il testo frutto del confronto tra sistema delle autonomie e OO.SS.
La complessità dei temi attinenti alla Polizia Locale e la loro ricaduta sulle legittime aspettative dei lavoratori, sulla valorizzazione e difesa della peculiarità professionale di questo importante servizio pubblico e sulla efficacia delle politiche integrate di sicurezza urbana rese ai cittadini, rendono essenziale il confronto richiesto.
Solo così, sarebbe possibile comprendere le diverse posizioni (molte dichiarazioni date in questi mesi lasciano perplessi) e provare a giungere ad una sintesi, che impedisca di veder passare anche questa legislatura senza alcuna risposta per la Polizia Locale.
Fatto quest’ultimo, che il sindacato confederale ritiene inaccettabile per le conseguenze in termini di sovraesposizione degli addetti e di depotenziamento professionale (oggi già oltre il limite) e contro il quale è pronto alla mobilitazione.
FP CGIL
Crispi
CISL FPS
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
Roma, 28.05.2007
Fp Cgil Toscana
Attivo Regionale Polizia Locale
20 Giugno 2007
ore 9.30
Il 24 gennaio si è tenuto nella città di Verona un importante riunione del Coordinamento Nazionale della Polizia Locale, che ha visto la presenza di delegazioni da tutte le regioni d’Italia e la partecipazione al dibattito, tra gl’altri del Segr. Gen. della Toscana Andrea Brachi, del Seg. Regionale della Lombardia Vito Romito e della Segr Gen. di Verona Maria Pia Mazzasette.
L’iniziativa è stata aperta dal Seg. Gen. del Veneto Ugo Agiollo che ha sottolineato la valenza politica e simbolica della decisione di convocare il coordinamento in Veneto e in particolare nella città di Verona.
Una mobilitazione e proposizione delle nostre idee in materia di vivibilità e sicurezza urbana, proprio dove è più stridente il contrasto con una politica che nel nome di una maggiore sicurezza sta creando le basi per un peggioramento dei livelli di vivibilità e di coesione sociale.
Nella sua introduzione il Coordinatore Nazionale Gennaro Martinelli ha posto la questione delle politiche che in questi anni hanno depotenziato il ruolo della Polizia Locale ed in generale favorito un idea di sicurezza “fai da te” che sta creando le condizioni per alimentare progetti per una sua privatizzazione.
Gli ultimi casi che hanno visto alcuni comuni della provincia di Venezia affidare ad istituti di vigilanza privati compiti tipici della Polizia Locale, sono solo la punta avanzata di uno stillicidio che ha coinvolto tantissimi comuni in una rincorsa verso forme di esternalizzazione e privatizzazione della sicurezza.
Un progetto pericoloso per il ruolo democratico che svolgono le Forze di Polizia statali e locali, che sposta risorse in danno della Polizia Locale depotenziandone ruolo e capacità operativa.
Un momento difficile, anche alla luce di inadeguate politiche che prosciughino il pantano dell’emarginazione e del disagio sociale e che individuano nella sola repressione risposte che non possono risolvere i problemi.
E’ seguito un ampio, partecipato e costruttivo intervento di tutti i delegati presenti in rappresentanza dei coordinamenti regionali della Polizia Locale.
E’ emersa una condivisione dei temi e una urgenza sempre più pressante di trovare adeguate risposte normative e contrattuali, alla luce del costante peggioramento delle condizioni lavorative, della carenza delle piante organiche e della sovraesposizione dei lavoratori.
Le conclusioni tratte dal Segretario Nazionale Antonio Crispi hanno affrontato tutti i temi del dibattito, a partire da quelli contrattuali.
Una stagione difficile e complessa per il lavoro pubblico ancora senza contratto e sotto continui attacchi, che ne vogliono indebolire ed emarginare il ruolo quale presidio di inclusione sociale e di legalità.
In questo, le vicende della Polizia Locale rappresentano l’esatta dimostrazione della gravità di quanto è in itinere, al punto che nonostante la mobilitazione costante che in questi anni ha visto protagonista la FPCGIL, si rischia di vedere scomparire la stessa ragione istituzionale che sostiene il ruolo della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
La stessa volontà di non dare applicazione al memorandum sul lavoro pubblico da parte del sistema delle autonomie, sta producendo guasti in termini di esternalizzazione dei compiti della Polizia Locale o distorsioni del ruolo istituzionale.
Una Polizia Locale depotenziata e relegata a ruoli marginali o residuali delle altre forze di polizia, favorisce i progetti di privatizzazione e disegna un futuro cupo per le istanze di vivibilità dei cittadini.
Contro questo stato di cose e per un CCNL che prosegua nel percorso di valorizzazione della peculiarità professionale della Polizia Locale, anche attraverso specifici investimenti aggiuntivi agli stanziamenti contrattuali, occorre rendere ancora più forte la mobilitazione e la lotta a sostegno del ruolo che la Polizia Locale (con cento anni di professionalità) garantisce al servizio della sicurezza e vivibilità delle città.
Il problema della sicurezza dei cittadini, non può essere lasciato alla sola polizia locale e al suo coordinamento.
Sono necessarie iniziative, Nazionali e locali che coinvolgano la CGIL, Cisl e UIl a livello Confederale e che costruiscano un rapporto costruttivo con i cittadini e con le Forze dell’Ordine Statali.
Per questo, lo stesso Coordinamento Nazionale deve offrire una organizzazione ancor più radicata sul territorio, a partire dalla costituzione dei Coordinamenti Regionali in tutte le regioni e con l’individuazione di un Coordinatore Regionale.
Tra questi (entro due mesi) sarà individuato l’esecutivo che affiancherà il Coordinatore Nazionale nel raccordo con i territori, divenendo strumento per l’elaborazione di iniziative e confronti.
Sui temi della sicurezza, della difesa del ruolo della Polizia Locale e della sua valorizzazione, vi è l’impegno della intera FPCGIL a nuove iniziative e ad una mobilitazione crescente.
Al termine è seguita una conferenza stampa.
Il Coordinatore Polizia Locale Naz.le
Gennaro Martinelli
p. la Segreteria Fp Cgil
Antonio Crispi
Nella notte tra Sabato e Domenica sette operatori della Polizia Municipale di Torino erano impegnati in piazza Vittorio Veneto per controllo soste, un servizio richiesto dai residenti per controllare il fenomeno della “sosta selvaggia” che penalizza pesantemente l’intera zona cittadina.
La piazza è il cuore della “movida” torinese, con i suoi locali alla moda e con il lungo Po a due passi, luogo ideale per lo “struscio”.
Su questa piazza si possono contare, il sabato notte, anche migliaia di persone.
Verso le ore 1,30, dopo una trentina di auto multate, un ragazzo attraversa la piazza e, sventolando una multa, si avvicina ad un agente e inizia ad insultarlo, insulta anche un altro agente che cerca di calmarlo ed infine gli molla un ceffone facendogli cadere il cappello e quando lui si inchina per raccoglierlo gli sputa addosso. Si allontana e quando un vigile si avvicina per identificarlo lo colpisce in piena faccia con un pugno. Viene quindi bloccato e portato verso l’auto di servizio per procedere all’identificazione ma nel frattempo sopraggiungono alcuni suoi amici che incitano la folla contro la Polizia Municipale. Le auto dei vigili sono quindi circondate da un centinaio di ragazzi che ben presto diventano duecento-trecento. Urlano slogan contro la Polizia Municipale e l’agente che cerca di trattenere il fermato viene colpito più volte alla schiena.
Gli amici del fermato ne approfittano per farlo fuggire e a questo punto, vista la situazione di grande tensione, le pattuglie decidono di ritirarsi per non rischiare di aggravare la situazione. Le tre auto di pattuglia vengono fatte oggetto di un lancio di cubetti di porfido e tutta la scena viene ripresa e dopo poche ore è già su “You tube” accompagnata da una sequela si insulti contro la Polizia Municipale.
Tre vigili devono ricorrere alle cure del pronto soccorso con prognosi fino a venti giorni.
A loro va la nostra solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione.
Questo gravissimo episodio fa seguito ad altre aggressioni ai danni di lavoratori della Polizia Municipale di Torino e conferma come sia sempre più complicato lavorare in alcune zone, in alcune ore e in particolari giorni della settimana, quando vi sono persone ubriache e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Quando anche soltanto far rispettare il codice della strada diventa una questione di ordine pubblico.
E’ sempre più evidente la necessità di un coordinamento con le altre forze di polizia per poter affrontare seriamente il problema della sicurezza, evitando la sovraesposizione degli agenti, rispettando ruoli, compiti e funzioni.
Purtroppo, tutti fanno a gara nell’inserire la sicurezza tra i problemi da affrontare ma, finora, le soluzioni praticate portano ad un fai da te che sta peggiorando la situazione.
Se la risposta ai bisogni delle persone in materia di sicurezza urbana legalità e vivibilità sono le ronde, allora, la situazione potrà solo peggiorare.
Per tutelare i cittadini, valorizzare le professionalità degli addetti ed offrire risposte concrete in tema di sicurezza, bisogna operare investendo sulle forze di polizia in termini di organico, mezzi, attività investigativa, rendere certa la pena e veloci i processi, riordinare, con una apposita legge di riforma, la Polizia Locale.
Inoltre vanno sviluppate politiche integrate per la sicurezza urbana a partire dall’illuminazione delle strade, dando risposte alle richieste di servizi pubblici di qualità provenienti dai cittadini, al loro diritto di sicurezza, vivibilità e legalità.
La FP–CGIL è mobilitata per sostenere, sia il diritto dei lavoratori della della Polizia Municipale a vedere garantita la loro sicurezza e valorizzata la loro professionalità, sia il diritto dei cittadini a poter vivere serenamente le città.
Torino,05/05/’08
IL COORDINAMENTO REGIONALE FP–CGIL POLIZIA LOCALE PIEMONTE
Sintesi della riunione tenuta il 16 settembre
La riunione odierna del Coordinamento Nazionale ha visto la partecipazione di delegati in rappresentanza di tutte le regioni che, anche a seguito dell’articolata relazione introduttiva del Seg. Naz. A. Crispi, hanno contribuito ad un ampio dibattito sulla situazione attuale e le iniziative da porre in essere a sostegno delle rivendicazioni e dei diritti degli appartenenti alla Polizia Locale.
La relazione ha posto in evidenza le ricadute delle scelte governative sul lavoro pubblico, sul rinnovo dei contratti di lavoro, sull’impoverimento dei salari e l’inadeguatezza e pericolosità delle politiche adottate nel campo della sicurezza urbana.
Si è, quindi, deciso di predisporre adeguate forme di mobilitazione a sostegno delle rivendicazioni della Polizia Locale sin dalle prossimo mese di ottobre.
Infine, è stato istituito, come da mandato ricevuto, l’esecutivo del coordinamento della Polizia Locale comprensivo dei rappresentanti delle regioni Lombardia, Veneto, Emilia, Lazio, Calabria, Sicilia e del rappresentante della Polizia Provinciale.
Il coordinatore nazionale Polizia Locale
Gennaro Martinelli
p. la segreteria Fp Cgil
Antonio Crispi
Roma, 16 settembre 2008
Nota di Gennaro Martinelli Coordinatore Nazionale della Polizia Locale
In questi giorni è tornata alla ribalta l’iter istituzionale per l’adozione di un testo di proposta al Parlamento di nuova Legge di Riforma per la Polizia Locale.
Da più parti si paventa un’accelerazione che in pochi mesi vedrebbe terminato questo iter e già da settimane girano testi di vario genere.
All’uopo, la FPCGIL ha incontrato i vertici dell’ANCI ed in quella sede richiesto un intervento del sistema delle Autonomie per ribadire la necessità di una Legge che salvaguardi il ruolo della Polizia Locale, la sua professionalità ed il suo rapporto con il territorio ed i cittadini.
Preoccupano gli interventi governativi, sbandierati da alcune sigle sindacali autonome che a loro dire vivono nelle stanze ministeriali, ove gli stessi dovessero essere forieri di interventi tesi a snaturare la Polizia Locale rendendola un servizio pubblico di serie B, un figlio minore delle Forze di Polizia ad ordinamento statale.
Queste ultime nella giornata di ieri hanno dato vita ad una imponente manifestazione per denunciare le carenze organizzative, strutturali e di dotazioni nonché la pochezza degli aumenti contrattuali e l’inadeguatezza del contratto.
Tutto ciò dovrebbe essere di monito a quanti in questi anni hanno straparlato di trasportare la Polizia Locale nel comparto sicurezza.
Il futuro della Polizia Locale, la sicurezza urbana, la vivibilità sono temi che incidono sull’assetto del vivere quotidiano e, quindi, centrali nelle politiche di valorizzazione dei servizi pubblici.
Per questo, lavoreremo da subito nella ricerca anche con CISL e UIL di azioni comuni tese a sostenere un processo di riforma coerente con le necessità di cittadini e addetti.
Roma 29 Ottobre 2009