Roma, 29 ottobre 2007
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. De Pascalis
e, p. c.
Al Capo del DAP
Pres. Ettore Ferrara
Ai Vice Capo DAP
Dott. E. di Somma
Dott. A. D’Alterio
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte
Ai Delegati ed Eletti FpCgil RSU nei posti di lavoro
Egregio Dr. De Pascalis,
all’inizio del Suo mandato, nel corso degli incontri del cosiddetto “tavolo tecnico”, da Lei istituito con lo scopo di riavviare e rendere proficue le relazioni sindacali, evidenziammo in maniera determinata le numerose problematiche riguardanti il personale del Comparto Ministeri da tempo in attesa di soluzioni.
La Fp Cgil apprezzò l’intento e il metodo individuato per la ripresa del confronto dialettico con l’amministrazione, da troppo tempo eluso, e quei due incontri (pochi in verità!) servirono a rappresentare le aspettative del personale penitenziario in un elenco che giorno dopo giorno era divenuto sempre più articolato.
Credemmo, forse presi dall’entusiasmo, che per l’amministrazione penitenziaria, da anni ingessata dall’inerzia e da una politica non certo agevolante la sua crescita e del personale ad essa afferente, fosse giunto il momento del cambiamento di rotta.
A tutt’oggi dobbiamo purtroppo constatare che poco, molto poco si è fatto perché fosse realmente percepibile la realizzazione di quell’aspettativa che aveva, in qualche modo, contenuto il malessere ed il disagio operativo e professionale dei lavoratori, situazioni di sofferenza delle quali questa O.S. si era frequentemente fatta portavoce.
Il silenzio, a volte assordante, che fa seguito alla richiesta sempre più urgente di definizione delle problematiche sta rappresentando, a parere di questa O.S., una amministrazione poco attenta ai lavoratori, con difficoltà a decollare, carente di una progettualità organica che investa tutti i settori dell’organizzazione e tutte le componenti professionali loro afferenti e che riconsegni la giusta dignità al mandato istituzionale di riferimento.
E, d’altro canto, ci chiediamo quale validità e soprattutto quale credibilità potrebbe avere un benché minimo progetto quando risultano insolute questioni come:
* la grave carenza di organico divenuta endemica in tutti i settori professionali,
* la definizione dei percorsi di riqualificazione, ci riferiamo alla assunzione dell’ultima tranche di lavoratori vincitori del corso concorso per il passaggio dall’area B all’area C,
* la questione riguardante la collocazione nell’area C (con il nuovo CCNL terza Area) degli infermieri e dei tecnici di radiologia per i quali è stato sottoscritto l’ipotesi di modifica dell’art.26 del C.C. integrativo della giustizia e approvato dalla F.P.il 24.7.2006.
* l’assunzione dei dirigenti vincitori del concorso indetto nel 2001 ai sensi della DL.146/2000,
* l’assunzione di vincitori dei concorsi pubblici per educatori, contabili, psicologi, ecc. indetti nel 2004 , già espletati, che consentirebbe in maniera trasparente la mobilità del personale secondo i criteri previsti dal relativo accordo,
* la mancata applicazione dell’accordo sottoscritto il 22 maggio 2006 riguardante il protocollo di intesa n.4 al CCNL/CI.- passaggio tra posizioni economiche equivalenti di diversi profili professionali,
Problematiche a Lei note perché rappresentate, alcune delle quali sembravano, forse ingenuamente da parte nostra, in via di definizione come la stabilizzazione dei distacchi la cui proroga, fino al 31 ottobre, avrebbe consentito, di concerto con le OO.SS., una possibile soluzione. Una decisione che, qualche mese fa, trovò apprezzamenti tra i lavoratori ma che ad oggi non ha trovato riscontro, anzi, l’approssimarsi della scadenza senza comunicazione ufficiale di sorta, ha destato forte disorientamento e sfiducia tra gli stessi nonché perplessità a questa O.S.
La Fp Cgil è ben consapevole dell’entità delle difficoltà che Lei ha ereditato ma è altrettanto certa che questo non possa oltremodo giustificare l’immobilismo dell’amministrazione, la confusione ed il disorientamento che si percepisce ogni qualvolta si chiede di affrontare le questioni su esposte benché appartengano anch’esse a quella eredità cui ci riferivamo. La loro urgente definizione riteniamo sia indispensabile e necessaria per poter elaborare ed avviare un progetto condiviso che veda interagire e concorrere tutte le professionalità per la crescita e l’efficienza dell’amministrazione penitenziaria.
Forse un maggiore impegno politico ed assunzione di responsabilità nelle sedi opportune e, perché no, un po’ più di coraggio contribuirebbero a risolvere quelle problematiche che potrebbero apparire meno “nobili” ma determinanti per codesta istituzione.
Riteniamo, Dr. De Pascalis, che la politica del personale vada esplicata in primis ascoltando i lavoratori, i loro bisogni, le problematiche che quotidianamente essi vivono nelle realtà operative, siano esse periferiche o non, garantendo loro i diritti spesso umiliati o negati, riconoscendo giusta dignità alle diverse professionalità al fine di dirimere conflittualità spesso evidenti e dannose.
La strada intrapresa, a parere della FpCgil, sembrava quella giusta ma poi qualcosa è stato di intralcio e si è interrotta , ora sta a Lei riprendere le fila del discorso e anche con urgenza; noi siamo pronti al confronto ed al sostegno sempre che si vada in tale direzione.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti
Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri
Lina Lamonica
Al Direttore Generale del personale
e della formazione del DAP
Dr. Massimo De Pascalis
(rif. nota prot. n. 002639 del 14.07.2008)
Oggetto: mobilità provvisoria dirigenti penitenziari
Egregio Direttore Generale
la Fp Cgil ha preso atto di quanto comunicato con la nota in riferimento.
Al riguardo, pur nell’apprezzare l’impegno profuso nel difficile compito di concretizzare e quantificare i criteri generali concordati in data 9 aprile c.a., e riconoscendo la precisa volontà dell’Amministrazione nel mantenere vivo un rapporto contrattuale sull’argomento della mobilità dei dirigenti penitenziari, non possono sottacersi alcune perplessità.
Occorrebbe, innanzitutto, a parere di questa organizzazione sindacale, fare chiarezza sui periodi temporali oggetto di applicazione dei criteri enunciati.
Appaiono, infatti, non chiare le ragioni per le quali il primo di detti criteri si riferisca esclusivamente agli incarichi assunti dalla data di immissione nel ruolo dirigenziale, mentre, per il secondo non sia prevista alcun riferimento temporale, contemplando – viceversa – gli incarichi svolti “prima e dopo il decreto legislativo 146/2000”.
Uno degli effetti evidenti di tali scelte può essere l’ingiusta penalizzazione di dirigenti che per lunghi anni hanno avuto responsabilità dirigenziali, senza peraltro avere ottenuto, in molti casi, i relativi riconoscimenti economici, che rischiano di vedersi non riconosciuto, così, nemmeno il lavoro compiuto.
A tal proposito, a parere di questa Organizzazione, la soluzione potrebbe essere ricercata nell’individuazione di una decorrenza unica, magari ancorandola alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 146/2000, ovviamente solo nei confronti di coloro che risultano avere rivestito i posti di funzione dirigenziali in detto atto normativo individuati.
Appare ugualmente indeterminato il periodo di tempo minimo soggetto a valutazione. Mentre, infatti, sul secondo criterio è correttamente indicato tale periodo quale “anno di servizio o frazione di sei mesi” (anche se, assai più correttamente, sarebbe il caso di sostituire tale locuzione con la dicitura “ogni anno di servizio o frazione superiore a mesi 6 nell’anno solare”), è del tutto assente una indicazione analoga sul primo criterio; conseguentemente, il rischio di valutare situazioni analoghe in modo differente appare concreto.
Va, a nostro parere esplicitato meglio qual è il termine finale del periodo di tempo soggetto alla valutazione, che non può certamente coincidere con il momento della pubblicazione delle graduatorie, per ovvie ragioni di par condicio tra i partecipanti ad interpelli successivi. Assai più convincente appare far coincidere tale termine con una data certa, uniforme per l’intera dirigenza e giustificata da atti formalmente assunti dal DAP sul tema dei posti di funzione; ciò consentirebbe di procedere, anche nelle successive tornate, sulla base di posizioni di partenza certe e trasparenti, evitando di avvantaggiare (o svantaggiare) quei dirigenti che fossero stati oggetto di conferimento provvisorio di incarico nel periodo intercorrente tra, ad esempio, la ricognizione dei posti vacanti ed il successivo interpello, con provvedimenti assunti al di fuori dell’accordo sottoscritto.
La Fp Cgil sottolinea inoltre come l’applicazione di punteggi differenziati in relazione ai livelli delle strutture penitenziarie individuati con il D.M. 27.09.2008, anche per i periodi antecedenti a tale data, può risultare assai debole perché operata in relazione alla qualificazione delle strutture penitenziarie al tempo inesistenti.
E’, ancora, da rilevare l’assenza di ogni previsione di valutazione per i dirigenti che abbiano svolto, contemporaneamente e per un lasso di tempo significativo, più incarichi; l’assenza di tale previsione rischia di determinare pericolose iniquità di trattamento.
Da ultimo si coglie l’occasione per segnalare come non tutte le posizioni poste ad interpello siano ricomprese nella graduatoria, in modo del tutto incomprensibile; altresì, numerosi dirigenti lamentano asseriti errori di calcolo nella redazione della graduatoria.
Distinti saluti.
Roma 24 luglio 2008
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Roma,22.10.2008
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
e, per conoscenza
Al Direttore Generale
Detenuti e Trattamento
Cons. Ardita
Al Provveditore A.P.
Regione Piemonte
Dr. A. Fabozzi
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Alla Segreteria Regionale Fp Cgil
T O R I N O
Prot.n. 260/2008
Oggetto: Problematiche CC. di Vercelli
Facciamo seguito alla nota. N.0347065 del 16.10.2008, dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, per esprimere alcune riflessioni e considerazioni che il contenuto della stessa ci porta a formulare.
Considerando che l’oggetto della nostra denuncia non solo ha riguardato criticità relative alla organizzazione dell’area pedagogica della C.C. di Vercelli ma anche, in seconda battuta, della incapacità, a nostro parere, del Dirigente di intrattenere corrette relazioni sindacali, questa O.S. avrebbe ben sperato che l’intervento dell’amministrazione, centrale e periferica, sulla problematica fosse stato più articolato e motivato.
Il tenore fortemente convenzionale percepito nel contenuto della nota in questione, che riporta quanto riferito dal Provveditore del Piemonte all’Ufficio per le relazioni sindacali, ed il fatto che quanto dichiarato, ad oggi, non trova alcun riscontro tangibile, ci ha indotto a connotare l’intervento dell’Amministrazione sulla vicenda alquanto “superficiale”.
Riteniamo opportuno riportare, a tal proposito, quanto comunicato formalmente dal Segretario regionale della FpCgil Piemonte:
− alla data del 17 ottobre, nessun invito, formale o meno, al dialogo è venuto da parte del Provveditore regionale ;
− il rammarico di cui si parla nella nota non è stato esplicitato in alcun modo;
− la rettifica del verbale richiesta da questa O.S. con nota n.460 del 2 ottobre 2008, a distanza di più di quindici giorni non è stata ancora trasmessa alla FP CGIL del Piemonte;
− il confronto, in un clima di reciproca cordialità e privo di ogni pregiudizio, è praticabile, appunto, solo in sede di un confronto che, ad oggi non esiste”.
Risulta evidente che quanto espresso dal Provveditore appare più un intento, una volontà a che la questione si risolva, un auspicio al quale non possiamo che associarci.
Ed è altrettanto evidente che le criticità da noi rappresentate non risultano affatto definite né tanto meno sembrano essere state vagliate attentamente. Ne consegue, a nostro parere e in virtù di quanto esposto, una immagine dell’amministrazione non proprio edificante e poco rispettosa delle istanze dei lavoratori, quindi, dell’O.S. che li rappresenta.
Riteniamo, pertanto, opportuno che l’Amministrazione, Centrale e periferica, attribuisca adeguata valenza e giusta attenzione agli interventi sindacali che rappresentiamo in quanto gli stessi si collocano nella buona prassi del sistema delle relazioni sindacali il cui obiettivo è “contemperare il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori con l’esigenza di incrementare e mantenere elevata l’efficienza e l’ efficacia dell’azione amministrativa”.
Restiamo in attesa di riscontro e porgiamo distinti saluti.
Il coordinatore nazionale
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
Ai Delegati ed Eletti RSU Fp Cgil nei posti di lavoro
Il Ministro della Giustizia On.Alfano, dopo ben circa otto mesi dalla sua nomina e dopo numerose richieste di incontro avanzate e sollecitate dai coordinamenti FpCgil Giustizia (DOG, Penitenziari, Giustizia Minorile, Archivi Notarili) per rappresentare le innumerevoli gravi problematiche del sistema giustizia nella sua complessità e dei lavoratori ad esso afferenti, dopo aver incontrato il 24 Giugno 2008, ovvero con immediatezza, il personale della Polizia penitenziaria e subito dopo i dirigenti dell’amministrazione penitenziaria, ha convocato, finalmente, le OO.SS. rappresentative dei lavoratori penitenziari del Comparto Ministeri.
L’incontro si è svolto il giorno 3 febbraio presso la sala verde del ministero della giustizia alla presenza del capo del DAP Pres. Ionta, del Vice Vicario Dott. Di Somma e del Direttore Generale del Personale del DAP dott. De Pascalis e dopo una breve premessa cui il Ministro ha fatto cenno alle imminenti riforme del sistema giustizia e del sistema carceri, comunicando in proposito che sono stati conferiti al capo del DAP poteri straordinari per accelerare la costruzione di nuove carceri necessarie per affrontare il problema del sovraffollamento degli istituti di detenzione che ha raggiunto livelli insostenibili, ha lasciato che le OO.SS. rappresentassero le problematiche emergenti .
La Fp Cgil ha rappresentato la drammatica situazione in cui versa il sistema carcere riconducibile sia alle condizioni detentive al limite dell’implosione a causa del sovraffollamento degli istituti di pena sia alle difficili condizioni operative che quotidianamente i lavoratori penitenziari affrontano nell’esercizio del loro mandato istituzionale, determinate prioritariamente dalla gravissima carenza di risorse economiche e di organico.
A tal proposito abbiamo evidenziato come la situazione diverrà ancora più problematica per effetto della legge 133/08 (motivo per il quale chiedemmo con insistenza l’incontro!) che prevede per il solo 2009 un taglio netto di circa 133 milioni di euro nel settore penitenziario, la più alta riduzione delle risorse imposta dalla manovra finanziaria all’intera amministrazione della giustizia. Un intervento che rischia di portare l’intero sistema, da anni fortemente provato dalla gravissima carenza di personale e dall’assenza di mirati interventi strutturali, alla paralisi.
Pertanto, considerata la criticità del sistema abbiamo chiesto al Ministro un impegno formale circa la necessità di prevedere un piano straordinario per il sistema penitenziario che tenga conto prioritariamente del personale, finalizzato ad incrementarne l’organico attraverso nuove assunzioni favorendo, così, la mobilità volontaria di sede e garantendo il turnover che per alcune professionalità è fermo da oltre 10 anni, e a valorizzare le diverse professionalità anche attraverso processi formativi.
Abbiamo infine espresso le nostre perplessità circa l’intervento del governo riguardante il piano carceri, mirato principalmente alla costruzione di nuovi istituti e nell’immediato alla realizzazione di strutture del cosiddetto circuito di “minima sicurezza” destinati ai “detenuti-soft”.
Progetto a nostro parere dal tono propagandista e demagogico che dal punto di vista mediatico determina sicuramente una sua efficacia, quella di soddisfare il bisogno di sicurezza dei cittadini – tema cavalcato opportunisticamente da questo governo – ma che richiederà un impegno sostanziale di risorse economiche e umane, ci riferiamo alle diverse professionalità penitenziarie previste dalla normativa di riferimento, che al momento non trova riscontro.
Le parole del Ministro, a conclusione degli interventi delle OO.SS., hanno confermato, infatti, la nostra tesi.
Benché abbia dato la sua disponibilità al confronto anche in momenti futuri, il Ministro ha detto che non è in grado di poter accogliere la nostra richiesta perché non ci sono le necessarie risorse economiche e, pertanto, forse l’unico intervento per il personale da poter prendere in esame potrà essere la previsione di momenti formativi, sempre che i costi siano contenuti.
Appare superfluo quanto ovvio, pertanto, da parte nostra affermare che la linea programmatica del ministro della giustizia è quella del governo con la quale la Fp Cgil non intravede alcun punto di incontro.
Roma, 6 febbraio 2009
La Coordinatrice Nazionale
Penitenziari C.M.
Lina Lamonica
FUA 2008 – Ipotesi d’accordo dell’11.12.2008 – art.3 punto 1a – particolari posizioni – ex art. 57 – tabella n.1 – cap 1608/09.
Comparto Ministeri
Roma, 23.04.2009
Prot.n. CM 106/09
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Al Direttore Generale del Personale
Dr. M. De Pascalis
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Eg Presidente,
da qualche giorno negli Uffici centrali e periferici dell’amministrazione è in corso una petizione tra il personale del comparto ministeri promossa dall’O.S. INTESA finalizzata ad avanzare e sostenere una proposta riguardante il passaggio di questo personale dal comparto ministeri a quello della sicurezza, adducendo che la stessa è avallata dalla amministrazione ovvero dal Capo del DAP.
Non vogliamo soffermarci sulla questione riguardante la bontà o meno del passaggio, argomento rispetto al quale abbiamo già espresso ampiamente le nostre considerazioni, ma sul metodo, a nostro parere, assolutamente mistificatorio con il quale codesta O.S. sta in qualche modo “estorcendo” le firme di adesione ai lavoratori comunicando loro, in maniera più meno convincente, che l’amministrazione, nella Sua persona, condivide appieno il progetto.
Siamo d’altra parte coscienti dell’operazione strumentale che l’O.S. in questione sta da tempo portando avanti con l’intento di recuperare i consensi necessari alla propria rappresentatività , oggi assente, ma crediamo, anche, che vada data corretta informazione circa il presunto consenso assenso dell’amministrazione riguardo la finalità dell’operazione messa in atto, che desta un certo disorientamento tra i lavoratori.
Le chiediamo, pertanto, Presidente un Suo intervento mirato a dipanare la questione da dubbi e malintesi che pongono l’amministrazione ben lontano della buona prassi delle normali relazioni sindacali che risulta, alla luce di tale operazione, sostituita da un vero e proprio “inciucio” con l’O.S. in questione.
Riteniamo, infatti, che pur qualora rispondesse al vero l’argomentazione con la quale l’O.S. INTESA sostiene l’iniziativa intrapresa, sarebbe più conveniente, in termini di corrette relazioni sindacali, coinvolgere le OO.SS. rappresentative del comparto, le sole legittimate al tavolo delle trattative e con le quali avviare sulla tematica un eventuale confronto dialettico dal quale la Fp Cgil di certo non si esenterà .
Restiamo in attesa di riscontro e porgiamo cordiali saluti.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari Ministeri
Lina Lamonica
Risposta del Capo del Dap alla nota della FpCgil sulla trasformazione rapporto di lavoro educatori assunti a tempo parziale.
Roma, 17 marzo 2010
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione D.A.P.
Dott. M. De Pascalis
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali DAP
Dssa P. Conte
Prot.n. CM 56/2010
Oggetto : Sciopero generale nazionale del 12 marzo 2010
Sono pervenute a questa O.S. richieste di chiarimento riguardo la durata dello sciopero generale nazionale indetto dalla CGIL per il giorno 12 marzo u. s. in quanto con nota circolare n.77146 del 22/02/2010 codesta Direzione Generale del Personale, contrariamente alle indicazioni ufficiali, indicava che “lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie private e pubbliche proclamato dalla CGIL era della durata di quattro ore”.
Nell’esimerci da considerazioni e valutazioni di carattere politico sindacale riguardo la motivazione che ha indotto codesta Direzione Generale a diramare agli uffici periferici una comunicazione inesatta, alleghiamo la nota del Segretario Generale della Fp Cgil Carlo Podda inoltrata il 19 febbraio 2010 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica ove si comunica che la durata dello sciopero è dell’intera giornata lavorativa o intero turno.
Pertanto la Fp Cgil ritiene necessaria e quanto mai opportuna da parte di codesta Direzione Generale la rettifica della comunicazione divulgata con la sopra citata nota alle sedi lavorative centrali e periferiche del DAP.
Restiamo in attesa di urgente riscontro.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari – Ministeri
Lina Lamonica
In allegato nota inviata al Al Direttore Generale del Personale e della Formazione dott. Riccardo Turrini Vita sulle problematiche degli U.E.P.E..
Nello schema di domanda relativa alle progressioni economiche per il personale penitenziario, il capoverso apposto subito dopo il punto riguardante “TITOLI DI STUDIO” recita : “Dichiara di aver preso visione e di accettare tutte le modalità contenute nell’avviso e nel C.C.N.I. 29 luglio 2009 e di dare il proprio consenso affinché i dati personali ecc…”.
Tale dichiarazione è inserita nel corpo della domanda e sottoscritta dai lavoratori che in calce apporranno la propria firma.
Dopo aver consultato, a riguardo, i nostri uffici legali riteniamo opportuno consigliare ai lavoratori di compilare la domanda così come è presentata nel bando per evitare la nullità della procedura e, quindi, la conseguente esclusione di alcuni lavoratori dalla procedura stessa.
Resta ferma comunque la possibilità per chi lo voglia di fare ricorso entro sei mesi dalla presentazione della domanda ai sensi dell’articolo 2113 del Codice Civile e successive modificazioni.
Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti,
Roma, 22.11. 2010
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Alle lavoratrici ed ai lavoratori del
Ministero della Giustizia
Alle segreterie regionali
Alle segreterie territoriali
FPCGIL
Si è svolta ieri la prevista riunione sul Fua 2010.
Abbiamo presentato all’Amministrazione alcune sostanziali proposte di modifica per tutti i dipartimenti.
In via pregiudiziale abbiamo chiesto di mutare i criteri relativi alla valutazione individuale in considerazione del fallimento degli stessi su tutto il territorio nazionale, portando ad esempio l’ulteriore caso del Tribunale dell’Aquila dove la maggioranza dei lavoratori ha avuto per il periodo del 2009 la valutazione più bassa: tali criteri a nostro avviso possono essere mutati in criteri oggettivi e rispettosi del CCNL come è stato fatto in altre amministrazioni, in modo da impedire interpretazioni arbitrarie da parte della dirigenza.
Per il dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria abbiamo chiesto di abbassare la quota da destinare allo straordinario in considerazione del fatto che il Fua è stato svuotato per le progressioni economiche, di aggiornare anche la quota relativa alla chiamata all’udienza, nonché di emanare una circolare che permetta la liquidazione dell’indennità di cui all’art. 40 sugli uffici relazioni con il pubblico a tutte le attività di sportello. In relazione alle ulteriori questioni pendenti da noi già denunciate su part-time, mobilità e 104 abbiamo ribadito la necessità di un incontro urgente.
Per quanto concerne gli Archivi Notarili abbiamo chiesto di incontrare l’Amministrazione per stabilire i criteri di conferimento e revoca delle posizioni organizzative.
Per il Dipartimento della Giustizia Minorile abbiamo messo in evidenza la penalizzazione del servizio tecnico per la mancanza delle sostituzioni dei direttori e di posizioni organizzative nei centri periferici ed abbiamo inoltre chiesto di riconoscere una indennità specifica anche ai consegnatari delle sedi periferiche.
Per l’Amministrazione Penitenziaria abbiamo rappresentato la necessità di chiarezza rispetto a quanto previsto nell’allegato B in merito al “Responsabile” dell’esecuzione dei progetti socio-trattamentali evidenziando inaccettabile nel merito e nel metodo la proposta dell’Amministrazione che risulta, paradossalmente, per l’anno 2010 ancora più confusa e discordante, nei fatti, da quella contenuta nel FUA 2009.
Abbiamo chiesto pertanto chiarezza riguardo la classificazione delle sedi degli UEPE e degli Istituti penitenziari e l’eliminazione della specifica recante l’esclusività al “responsabile del progetto del premio.
Abbiamo registrato una certa apertura da parte delle Amministrazioni del Dap, Giustizia Minorile e degli Archivi a prendere in considerazione ed accogliere le nostre richieste; per quanto riguarda il Dog non si è giunti a nessuna decisione e condivisione.
La seduta è stata aggiornata al 16 dicembre, noi provvederemo entro il prossimo lunedì a far pervenire a tutte le Amministrazioni le nostre osservazioni scritte.
Resta ferma la nostra contrarietà a un sistema di valutazione contrario a quanto stabilito dal CCNL 2006/09.
Roma, 2 dicembre 2010
Grieco/Lamonica/Macigno
Care colleghe e colleghi,
gira voce che vogliano fare una ‘sanatoria’ per tutti i ‘distaccati’ dell’Organizzazione giudiziaria; in effetti ciò è stato informalmente annunciato dal Capo Dipartimento durante una riunione che poi non ha avuto corso.
Sarebbe molto grave perché questi lavoratori, che hanno ottenuto il distacco in base a conoscenze altolocate, passerebbero avanti a chi da anni aspetta l’interpello e ne ha effettivamente diritto.
Infatti i lavoratori distaccati in base alla norma sulla assistenza ai portatori di handicap (legge 104) sono una esigua minoranza così come quelli distaccati ai sensi dell’art. 42 bis; questi lavoratori, comunque, in caso di regolare interpello avrebbero giustamente la precedenza su tutti gli altri.
Per questo è oltremodo opportuno organizzare una raccolta firme tra i lavoratori contro questa possibile proposta e inviare fax e mail di protesta al Capo dipartimento e al Direttore generale.
Siamo infatti al limite delle decenza, e dunque questa operazione va fermata ancor prima di partire.
Abbiamo predisposto un modello di lettera che vi alleghiamo da far firmare a tutti i lavoratori completa dei riferimenti dei destinatari.
Roma, 28 marzo 2011
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco