Invio risposta del Direttore generale del Personale e della formazione alla nostra nota del 7 luglio u.s
FP CGIL UIL PA FLP RDB
UN’ALTRA FIRMA BEFFA!
Ieri abbiamo contestato quanto contenuto nelle bozze di accordo relative al residuo Fua 2008, Fua 2009 e Fua 2010 in quanto il principio della valutazione, a totale discrezionalità della dirigenza, non può essere applicato a prestazioni già effettuate come stabilisce il CCNL 2006/09.
Avevamo infatti presentato una bozza alternativa basata su criteri oggettivi individuati in base alla scopertura organica e alle presenze effettive in servizio.
Oggi, durante la convocazione prevista per la prosecuzione della trattativa, l’Amministrazione ha esordito dicendo di non avere ricevuto la nostra proposta e ha poi presentato una bozza che, pur differenziandosi in alcuni punti da quella di ieri, non soddisfaceva ancora le nostre richieste in quanto rimaneva basata sulla valutazione individuale dei lavoratori in relazione a prestazioni già effettuate.
Abbiamo dunque chiesto di discutere sulla nostra proposta ma l’Amministrazione ha detto che la trattativa era ormai chiusa e che restava solo da firmare.
L’Amministrazione ha confermato i nostri sospetti sulla trasparenza della trattativa dichiarando candidamente che la rappresentante di una Organizzazione Sindacale aveva già firmato l’accordo prima dell’inizio della riunione in quanto aveva un aereo da prendere.
Ciò dimostra ancora una volta la malafade di questa Amministrazione che non ha voluto ascoltare le ragioni della maggioranza delle OO.SS., dimostrando per l’ennesima volta arroganza e prepotenza, accontentandosi della firma, ovviamente scontata, della solita minoranza.
Roma, 30 luglio 2010
Roma 8 ottobre 2010
Al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Presidente Franco Ionta
Al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Bruno Brattoli
Al Direttore Generale del Personale
dell’Amministrazione Penitenziaria
Riccardo Turrini Vita
Al Direttore Generale del Personale
Del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Dr. Luigi Di Mauro
ROMA
E, p.c.
Al Direttore del Provveditorato Regionale per la Toscana
FIRENZE
Al Direttore del Centro per la Giustizia Minorile
TORINO
Oggetto: personale assegnato all’ex casa mandamentale di Pontremoli
In seguito al passaggio dell’ex casa mandamentale di Pontremoli al Dipartimento per la Giustizia Minorile, che nella struttura ha attivato un Istituto Penale per Minorenni, sezione femminile, il Provveditorato regionale per la Toscana dell’Amministrazione penitenziaria, ha chiesto ai lavoratori presenti nella struttura, attualmente in organico al DAP, di “manifestare l’intenzione di transitare nei ruoli della Giustizia Minorile”.
Tale richiesta ancorché intempestiva, poiché l’istituto non è ancora stato attivato, ne sembra aver allo stato acquisito il personale tecnico e di polizia penitenziaria indispensabile per la sua apertura, se accolta in senso favorevole dai lavoratori presenti nella struttura, rischierebbe di ledere il diritto degli stessi a partecipare al prossimo bando di selezione per le progressioni economiche, non essendo più personale del Dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria e non essendo presenti nell’organico della giustizia minorile alla data utile per partecipare alla selezione di quest’ultima Amministrazione.
Peraltro, comprensibilmente, gli stessi lavoratori, prima di prendere una decisione, vorrebbero accertarsi dell’effettiva realizzazione dell’Istituto penale per minorenni di Pontremoli.
Secondo la scrivente organizzazione sindacale, al fine di contemperare gli interessi del Dipartimento della giustizia Minorile, che senza i suddetti operatori difficilmente potrebbe aprire la struttura, e gli interessi dei lavoratori stessi, si potrebbe procedere al temporaneo distacco di questi ultimi alla giustizia minorile, per consentire loro di partecipare alle procedure di progressione economica che saranno bandite dal DAP e di accertare l’effettiva realizzazione della nuova struttura della giustizia minorile.
Si resta in attesa di urgente riscontro. Distinti saluti
Il Coordinatore nazionale
FPCGIL Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno
Il Coordinatore nazionale
FPCGIL DAP
Lina Lamonica
Roma, 10 marzo 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Eg. Presidente,
“impegno, intelligenza, coraggio, sacrificio”, sono queste le qualità che Lei riconosce alle donne dell’amministrazione penitenziaria e che cita nel Suo messaggio in occasione dell’8 marzo.
Sono qualità indiscutibili che ben sappiamo quanto caratterizzino il quotidiano complesso compito istituzionale che le donne di codesta amministrazione svolgono con forte impegno e professionalità nonostante le molteplici difficoltà operative e culturali che il contesto presenta e che spesso si traducono in comportamenti e/o in provvedimenti per loro discriminanti.
Ad esempio, le ultime circolari DAP, riguardanti il part-time cui in particolare le donne lavoratrici, loro malgrado, sono fruitici e le notizie preoccupanti circa le imminenti revoche dei relativi provvedimenti, suonano come macigni alla lettura del Suo messaggio che, gioco forza, risulta demagogicamente retorico.
Attendiamo, quindi, che l’amministrazione cominci ad esercitare e a rappresentare effettivamente quanto l’essere donna sia un valore aggiunto per l’amministrazione penitenziaria e non un fattore discriminante né tantomeno l’obiettivo di valutazioni di stima dettate dalla circostanza ed un primo immediato segnale potrebbe essere il ritiro delle indicate circolari.
Attendiamo fiduciose che alle parole seguano i fatti.
Cordialmente
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Roma, 18 aprile 2011
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro
Oggetto : Graduatorie progressioni economiche personale penitenziario C. Ministeri
Eg. Presidente,
glissando su ogni forma di polemica riguardo le progressioni economiche del personale penitenziario (ai sensi del contratto integrativo di comparto del 29 luglio 2010) e le relative procedure che hanno caratterizzato il loro iter esplicativo, rispetto alle quali questa O.S. ha manifestato più volte e senza alcun riscontro di sorta la volontà di chiarezza, intendiamo rappresentarLe e denunciare la situazione grottesca e a dir poco imbarazzante che si è determinata sulla questione.
Constatiamo, infatti, che contraddicendo quanto enunciato nella lettera circolare n. 62405 del 14 febbraio scorso della Direzione Generale del Personale e della Formazione, il 31 marzo scorso sono state, comunque, pubblicate sul Bollettino Ufficiale del ministero della Giustizia le graduatorie relative alle progressioni economiche che pertanto assumono carattere di provvisorietà in quanto suscettibili di variazioni, come indicato nella predetta circolare.
Quanto sopra in considerazione delle numerose richieste di riesame inoltrate dai lavoratori interessati e delle specifiche motivazioni addotte.
Infatti, l’amministrazione, attraverso le già nominate commissioni, avrebbe dovuto procedere alla pubblicazione ufficiale delle graduatorie definitive soltanto a seguito del riesame delle istanze.
Ed invece, mentre i lavoratori sono ancora in attesa della indicata procedura scopriamo che sono state pubblicate le graduatorie considerate dagli stessi addetti ai lavori “non ufficiali”.
Appare evidente che qualcosa non torna nella logica della correttezza e della trasparenza delle procedure tantomeno nella osservanza di quanto enunciato e disposto nella indicata circolare.
E’evidente che sulla questione risulta tangibile una reale “confusione” dell’amministrazione anche in termini di coordinamento delle azioni intraprese e/o da intraprendere.
E’ oltremodo evidente e forte il malumore ed il disorientamento che aleggia tra il personale sfiduciato ancora una volta dall’imbarazzante dileggio e scarsa efficacia che l’amministrazione attiva nei loro confronti .
Riteniamo, pertanto, essere urgente un Suo autorevole intervento sulla questione esposta affinché si faccia giusta chiarezza e si ridefiniscano correttamente le procedure amministrative.
In attesa di riscontro Le porgiamo cordiali saluti
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Roma 5 luglio 2007
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Settore Penitenziario
(con preghiera di informare i dirigenti pen.)
bozza di decreto di individuazione dei posti di funzione dirigenziale –
Incontro del 3 Luglio u.s.
Si è svolta, presso il DAP, la prevista consultazione con le Organizzazioni Sindacali sulla bozza di Decreto Ministeriale di individuazione dei posti di funzione dirigenziale nell’Amministrazione Penitenziaria.
Nel corso dell’articolato confronto che è seguito all’illustrazione del provvedimento da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, è stata rappresentata, da più parti, la necessità di apportare al Decreto alcune modifiche.
In particolare è emersa la necessità di:
1. assicurare che a ciascun istituto e servizio sia assegnato almeno un dirigente, prevedendo quindi la abrogazione dei Centri Unici Direzionali;
2. rivedere i posti di funzione previsti presso il DAP che risultano essere in numero superiore a quanto previsto dal Decreto Legislativo 63/06 e, comunque, esorbitanti rispetto alle reali necessità;
3. assicurare che la riduzione del 5% dei posti di funzione prevista dalla legge finanziaria 2007 sia equamente ripartita tra tutte le categorie dirigenziali presenti presso l’Amministrazione Penitenziaria e non, come appare dalla bozza, scaricata unicamente sulla dotazione organica della dirigenza contrattualizzata.
La Fp Cgil ha ribadito con forza le richieste già contenute nell’Ordine del Giorno approvato al termine dell’Assemblea Nazionale dei dirigenti penitenziari, tra le quali, in particolare, la necessità di prevedere per tutti i posti di funzione i livelli di autonomia di cui al Decreto Legislativo n. 165/01 e l’assoluta insoddisfazione rispetto alla previsione operata dalla Bozza in discussione, di diversificazione delle strutture organizzative dei Provveditorati Regionali, con una conseguente sperequazione dei posti di funzione.
Per quest’ultimo aspetto abbiamo chiaramente rivendicato la rimodulazione dei posti di funzione con il mantenimento degli Uffici dell’Esecuzione penale esterna in tutti i Provveditorati del Paese.
L’Amministrazione penitenziaria ha preso atto delle posizioni rappresentate e si è impegnata a fare pervenire, nell’arco di pochi giorni, una nuova bozza di Decreto che tenga conto delle risultanze dell’esame compiuto ieri, con l’impegno a riconvocare, a brevissima scadenza, le Organizzazioni sindacali per la conclusione della consultazione.
p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti
Roma, 6 marzo 2009
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
Al Provveditore Regionale A.P.
Tri-Veneto
Dr. F. Bocchino
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
Prot. 56/2009
Oggetto: Problematiche PRAP Tri-Veneto
In quest’ultimo periodo quando le OO.SS. evidenziano la grave carenza di personale afferente al Comparto Ministeri, la risposta dei vertici del DAP, condivisibile ma non esaustiva, è “razionalizzazione delle risorse”. Asserzione che pare non trovi riscontro nel Provveditorato del Triveneto che, dalle informazioni in nostro possesso, eludendo l’accordo sulla mobilità siglato nel luglio 2008 e quindi senza confronto con le OO.SS., attiva per alcune professionalità una mobilità indiscriminata nell’ambito del territorio di competenza creando in altri Istituti della Regione forti scompensi di organico e, pertanto, difficoltà operative.
In particolare ci riferiamo alla situazione della CC. di Rovigo dove risulta che gli operatori B2, in virtù di detta discutibile modalità, siano in soprannumero a discapito di altri Istituti penitenziari della regione veneto nei quali, venendo meno l’unità organica messa in mobilità, soffrono di una gravissima carenza di tale professionalità, a volte impropriamente sostituita dal personale di Polizia penitenziaria che dovrebbe istituzionalmente essere adibito in altri compiti.
Ma non è l’unica anomalia che ci risulta messa in atto in quel provveditorato.
Risulta infatti che presso la CC di Rovigo, priva di Dirigente, si rechi in missione da altro istituto penitenziario della Regione un Dirigente alcuni giorni della settimana e per poche ore. Un modus operandi che non certamente giova all’amministrazione in termini organizzativi, di efficienza e di efficacia, nonché in termini economici , considerando i pesanti tagli alle risorse che gravano sugli istituti penitenziari e sugli UEPE cui codesta amministrazione dovrà urgentemente far fronte se non vuole rischiare la paralisi operativa del sistema penitenziario.
Ciò detto, la Fp Cgil crede sia necessario che i vertici del DAP avviino un serio monitoraggio sulla problematica evidenziata, in particolare nel provveditorato in questione, per verificare le anomalie organizzative e gestionali che stanno determinando non solo disfunzioni operative ma anche malumore e disagio tra i lavoratori che risultano da queste fortemente penalizzati per l’aggravio del carico di lavoro.
Restiamo in attesa di urgente riscontro.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari -Ministeri
Lina Lamonica
Di seguito il parere del Dipartimento della Funzione Pubblica sull’ipotesi di accordo del FUA 2008
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
Roma, 19 maggio 2009
Al Capo del DAP
Pres. F.Ionta
Al Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte
Prot. CM 116/09
Oggetto: Mobilità volontaria personale Comparto Ministeri
Eg. Presidente,
abbiamo letto con molta attenzione la nota n. 0170192 dell’8.05.2009 della Direzione Generale del Personale a Sua firma con la quale si è inteso rispondere alle osservazioni e alle criticità fortemente evidenziate dalle OO.SS. ed in particolare dalla Fp Cgil riguardo le procedure avviate per la mobilità volontaria del personale del comparto ministeri.
Dobbiamo purtroppo constatare che non solo quanto risposto non soddisfa adeguatamente le richieste di chiarimento inoltrate da questa O.S. ma, addirittura, abbiamo riscontrato elementi che confermano e rafforzano le criticità evidenziate riguardo l’errata applicazione dell’accordo del 22 luglio 2008 sulla mobilità volontaria.
In particolare, crediamo che nella gestione della questione abbia prevalso una a dir poco creativa interpretazione della norma pattizia, al punto da generare qualche dubbio e/o contraddizione nel merito alla stessa Direzione Generale del Personale responsabile dell’avvio e della gestione dell’intero procedimento.
Non a caso leggiamo che in occasione delle prossime nuove assunzioni, per il biennio 2009/2010, le situazioni di criticità che dovessero registrarsi alla fine di questa prima complessa fase di mobilità a domanda saranno affrontate tramite interpello straordinario. Interpello che la Fp Cgil ha fortemente richiesto e che avrebbe dovuto essere indetto a seguito dell’interpello ordinario ed in occasione delle nuove assunzioni di educatori e contabili.
In che modo si pensa di risolvere la situazione di quegli educatori stabilizzati che, avendo un’anzianità di poco inferiore ai 5 anni, non hanno potuto partecipare all’interpello ordinario e potranno, forse, partecipare a un possibile interpello straordinario solo dopo l’assunzione di nuovo personale, in palese violazione di quanto previsto dall’art. 16 del succitato accordo?
Nella Sua nota si dichiara che “la Direzione Generale del Personale farà riserva di esaminare, appena conclusasi la procedura di interpello in corso, tutte le situazioni ancora in attesa di assestamento e definizione attraverso, come da pregresse intese, lo strumento del tavolo tecnico con le OO.SS”.
Si torna ancora a chiedere: come intende procedere la Direzione Generale del Personale nella disamina delle situazioni ancora in attesa di assestamento e/o definizione ?
E’ evidente che la situazione è oggi divenuta talmente complessa e problematica che il tavolo tecnico, pure da noi così favorevolmente accolto al momento della sua istituzione, non potrà certo essere lo strumento risolutivo, né tantomeno sostitutivo del tavolo delle trattative.
Per individuare una necessaria soluzione e non alimentare ulteriormente la confusione finora generatasi in materia di relazioni sindacali, occorre aprire urgentemente un confronto sindacale che riprenda seriamente il tema della mobilità e dia le giuste risposte, tramite intese verbalizzate e sottoscritte, a quanto è stato sopra evidenziato.
Occorre per questo ripartire dall’accordo del 22 luglio che, si ricorda, è stato firmato da questa O.S. con pregiudiziali in merito ad alcuni importanti punti che all’epoca l’Amministrazione si era impegnata ad affrontare e risolvere.
Restiamo in attesa di sollecito urgente riscontro e porgiamo distinti saluti .
La Coordinatrice Nazionale
Penitenziari – C. Ministeri
Lina Lamonica
Per tutti noi che lavoriamo ogni giorno nelle strutture penitenziarie, centrali e periferiche, Istituti e UEPE, appare del tutto chiaro come il sistema detentivo italiano sia ormai prossimo ad un punto di non ritorno, oltre al quale ci può essere soltanto il collasso del settore.
Con un numero di detenuti che ormai supera abbondantemente quello che portò i parlamentari di ogni schieramento a varare il provvedimento d’indulto, all’inizio di una stagione che nelle carceri è da sempre calda non solo per le intollerabili temperature, ognuno di noi dovrà far fronte alle proprie quotidiane e numerose emergenze privo delle necessarie risorse umane, finanziarie e perfino strumentali, nella più completa assenza di un progetto d’insieme per il sistema penitenziario.
Il cosiddetto “Piano carcere”, ricco di idee creative quali le “prigioni galleggianti” o quelle “prefabbricate”, è infatti un insieme di soluzioni irrealizzabili o realizzabili solo nel lungo periodo, che non porteranno alcun beneficio nell’attuale emergenza, ma che serviranno invece a saccheggiare le ingenti risorse – ad altro destinate – della “Cassa delle ammende” nonché ad aprire pericolosamente la porta all’investimento privato nel sistema detentivo.
Tutto questo in un contesto dove si vanno combattendo i diritti e le tutele faticosamente conquistati dai lavoratori in decenni di lotta sindacale, mascherando il reale intento di ridurre il costo del nostro lavoro già oggi mal pagato, sotto i reiterati insulti del ministro Brunetta.
Tra straordinari necessari e non pagati, missioni non riconosciute neanche a chi – come gli Assistenti sociali – le pratica come normale e quotidiano strumento di lavoro, negazione del confronto tra le parti, ritardo che si protrae per il rinnovo del Contratto integrativo, FURTO dei soldi dei lavoratori accantonati attraverso il meccanismo del FUA, impoverimento del reddito di chi ha “il privilegio” di assistere familiari ai sensi della legge 104, incostituzionale inasprimento dei controlli medici sugli assenti per malattia, l’esecutivo ha per noi ormai colmato la misura oltre ogni soglia di tollerabilità.
Invitiamo pertanto tutti voi a non accettare il tentativo di far ricadere le colpe politiche dello sfascio attuale sulle spalle dei lavoratori; vi chiediamo invece di aiutarci ad esprimere con ogni forza ed ogni mezzo, tutto il disagio di chi continua nonostante tutto ad impegnarsi per l’erogazione di un irrinunciabile servizio pubblico.
E vi chiediamo di farlo adesso per portare a conoscenza dell’intero panorama politico, del mondo dell’informazione, dell’opinione pubblica, le reali condizioni in cui si trovano il sistema penitenziario e tutti i suoi addetti.
Da parte nostra intendiamo tenere insieme alle segreterie locali, agli eletti Rsu ed ai delegati di posto di lavoro, numerose assemblee sull’intero territorio nazionale per raccogliere ogni vostro suggerimento o segnalazione.
Non escludendo peraltro il ricorso a più forti ed incisive azioni di protesta quali l’indizione dello stato di agitazione di tutto il personale del settore penitenziario.
Roma, 15 luglio 2009
La Delegazione trattante Dap
Comparto Ministeri
Roma, 19 ottobre 2009
Al Provveditore A.P.
Regione Lombardia
M I L A N O
e, per conoscenza
Al Direttore Generale del Personale DAP
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali DAP
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro
Prot. N.CM 218/2009
Oggetto: FUA 2008 – mancata corresponsione emolumenti
Siamo venuti a conoscenza che ai lavoratori in servizio presso le sedi afferenti codesto Provveditorato non sono stati ancora corrisposti gli emolumenti riguardanti il FUA 2008 e, da informazioni assunte dai competenti Uffici del DAP, risulta che, nonostante i solleciti anche informali, codesto Provveditorato ha solo da qualche giorno inviato la richiesta del budget necessario per la ripartizione delle competenze che il DAP, sembra, aver provveduto ad inoltrate in data odierna.
Riteniamo rappresentare il nostro disappunto riguardo la lungaggine con la quale codesto PRAP si è adoperato nel definire la questione del FUA 2008 che, in verità, riterremo conclusa solo quando verrà corrisposto l’emolumento ai lavoratori i quali, giustamente, hanno rappresentato la propria indignazione ritenendo tale comportamento fortemente mortificante dal punto di vista professionale e personale.
E come non dargli ragione, considerando che il PRAP della Lombardia spesso e volentieri non è estraneo al reiterarsi di tali incresciose situazioni a danno, naturalmente, del personale.
Si porgono cordiali saluti.
La coordinatrice nazionale
Penitenziari – C. Ministeri
Lina Lamonica