Lettera al Presidente sulla formazione

 
Al Presidente di Parte Pubblica

Ufficio Relazioni Sindacali

E, p.c.:
Direttori Generali DGPS/DGPI/DGPC
Comitato Pari Opportunità
OO.SS.

Oggetto: Formazione

L’art. 25 del CCNL 2006 – 2009 prevede programmi di addestramento, aggiornamento e qualificazione correlati a percorsi formativi definiti in conformità delle linee di indirizzo concordate nell’ambito della contrattazione integrativa di cui all’art. 4, c.3, lett. A, del CCNL 16 febbraio 1999, anche al fine della riqualificazione del personale nell’ambito dei processi di mobilità.
Al riguardo, atteso che risulta già avviato il processo di formulazione del PIANO DI FORMAZIONE 2008 con l’invito ai Direttori Generali a comunicare i rispettivi fabbisogni formativi per l’anno 2008 con scadenze perentorie, FP CGIL chiede di avviare con urgenza il tavolo di contrattazione con le OO.SS., per la definizione preventiva delle linee di indirizzo generale per la formazione e dei criteri che devono essere riformulati in considerazione delle nuove previsioni normative.
Ciò in aderenza alla lettera delle previsioni del CCNL nonché – alla luce di esperienze pregresse – per evitare di ridurre il confronto con le OO.SS. ad una mera presa d’atto di un Piano già formato, senza possibilità di verifica sostanziale sui criteri adottati dalla Parte pubblica in tutte le fasi di costruzione del processo.
Credere nella formazione come strumento permanente di lavoro e nella sua valorizzazione nei percorsi di qualificazione e aggiornamento per le progressioni all’interno dell’ordinamento professionale ci deve oggi stimolare a costruire un Piano di formazione moderno e organico, che non soccomba alla visione frammentaria di fabbisogni formativi, funzionali nel migliore dei casi al disegno delle singole DD.GG.. FP CGIL è infatti convinta che uno strumento vitale per la riqualificazione della Pubblica Amministrazione non possa essere svilito alla sola esigenza di esaurire capacità di spesa, invece di essere valorizzato come leva strategica mirante al conseguimento della mission di tutto il Ministero. In quanto tale la formazione non può essere lasciata all’iniziativa inevitabilmente disorganica di singoli.
Sede, 12 febbraio 2008

FP CGIL NAZIONALE
Monica Bellisario

 
 

Comunicato al personale

 

 
L’ACCORDO FUA 2008, FIRMATO IL GIORNO 8 APRILE DA CISL, UIL E FLP CON L’INTESA DI STABILIRE I CRITERI NEI 10 GIORNI SUCCESSIVI (………..???), COMPORTA L’ UTILIZZO INTEGRALE DELLA PARTE FISSA PER LE PROGRESSIONI DI FASCIA ECONOMICA, E QUINDI:
IL TRAVISAMENTO DELLO SPIRITO E DELLA LETTERA DEL NUOVO CONTRATTO,
NELLE SUE FONDAMENTALI LINEE DI RIFORMA;
L’ESCLUSIONE DI PARTE DEL PERSONALE DALLE PROGRESSIONI PER GLI ANNI A VENIRE;
IL MANCATO RISPETTO DELLE PREVISIONI DI LEGGE A TUTELA DELLA MATERNITA’, DELLA PATERNITA’ E DEI LAVORATORI CON SITUAZIONI PERSONALI O FAMILIARI DI HANDICAP (L. 104)

La costituzione del nuovo Governo ha bloccato la trattativa (ancora) in corso per la definizione dei criteri di quell’accordo profondamente ingiusto, che la CGIL non ha firmato.
FORSE
NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
il 29/4/08 il MISE:
ha siglato il FUA 2008 destinando un po’ meno del 50% della parte fissa per le progressioni di f.e.;
ha siglato il nuovo contratto integrativo del CCNL 2006-2009 (integrativo che al Commercio Internazionale non è mai esistito, neanche per i CCNL passati…) che contiene anche i nuovi profili professionali, premessa ineludibile, a norma del nuovo CCNL, per poter fare correttamente le progressioni
nella prospettiva dell’accorpamento
chi di voi ritiene possibile portare avanti
l’accordo FUA 2008 firmato al nostro Ministero??
Premesso che le risorse FUA 2008 sono e restano di Viale Boston,
LA CGIL
MINISTERO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
INVITA

NON SOLO GLI ESCLUSI DAI PASSAGGI DI F.E., I PADRI, LE MADRI, I MALATI CON PATOLOGIE CHE RICHIEDONO TERAPIE SALVAVITA, CHI ASSISTE PERSONE CON HANDICAP FISICO O E’ COLPITO DA HANDICAP IN PRIMA PERSONA, LE DONNE, CHE SOPRATTUTTO PROVVEDONO ALLE CURE PARENTALI, I MERITEVOLI,
E TUTTI QUELLI CHE, COME NOI, NON PENSANO A PRENDERE L’ULTIMO TRENO AD OGNI COSTO , SORDI E CIECHI DAVANTI ALLE INGIUSTIZIE CHE UNA DISSENNATA CORSA PUO’ PRODURRE (TRA CUI IL RISCHIO DI RIMANERE A TERRA!!),
MA ANCHE TUTTI QUELLI CONTRARI ALL’ACCORDO FUA 2008 IN CORSO, GLI IDONEI, GLI “ANZIANI”, I LAUREATI, CHI NON HA PARTECIPATO ALLE PRECEDENTI PROCEDURE DI RIQUALIFICAZIONE,
CHI GUARDA CON PREOCCUPAZIONE UNA SOCIETA’ A MISURA DEL PIU’ FURBO, A

RIPENSARE IL MANDATO ASSEMBLEARE,
CON IL QUALE IL FUA 2008 E’ STATO APPROVATO, SUBORDINANDOLO COMUNQUE ALLA SUCCESSIVA RATIFICA DI CRITERI CHE NON SONO STATI DEFINITI
(ricordiamo, tra l’altro, che la CGIL è stata esclusa dalla trattativa sui criteri, in piena violazione delle norme contrattuali che sole definiscono i soggetti abilitati alla contrattazione, e non possono essere derogate da accordi di livello inferiore come quello sul FUA…)

E A PROMUOVERE UN FUA 2008
CHE NON GENERI INGIUSTIZIE O DISCRIMINAZIONI, PER DEI PASSAGGI DI POSIZIONE ECONOMICA FONDATI SU UNA SELEZIONE TRASPARENTE, CHE RICONOSCA MERITO E PROFESSIONALITA’, MA DIA ANCHE UN FUTURO AI LAVORATORI DI QUESTA AMMINISTRAZIONE
Roma, 14/5/2008

FP CGIL NAZIONALE
Monica Bellisario

 

Ministero Interno: lettera di protesta al ministro Amato

Pubblichiamo una nostra lettera di protesta, inviata al ministro Amato, sulla gestione della Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno


 
CGIL FP  
 

Al Ministro dell’Interno, On. prof. G. Amato
Al Direttore della S.S.A.I., prefetto Zampini
e, p.c. all’Ufficio relazioni sindacali

Signor ministro, Signor prefetto,
se dovessimo tentare una lettura politica delle modalità organizzative, e dei contenuti, della giornata inaugurale dell’anno Accademico 2006-7 tenutasi presso la S.S.A.I. lo scorso lunedì 18, ci passerebbe davvero la voglia di continuare a indirizzare lo sforzo di migliaia di donne e uomini che rappresentiamo, verso un percorso credibile di riforma di questa Amministrazione Civile dell’Interno, se davvero per riforma intendiamo – noi come voi – migliorare i servizi e le funzioni esercitate, attraverso la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori; secondo la loro professionalità, a qualunque categoria appartengano.
Mai era accaduto, nei 25 anni di vita della S.S.A.I., che si ignorasse il ruolo insostituibile del sindacato confederale, legittimo e democratico rappresentante della stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Amministrazione Civile dell’Interno, le cui funzioni sono esercitate da circa 23.000 donne e uomini che solo in minima percentuale, non più del 7-8%, appartengono alla carriera prefettizia … e in questi ultimi anni, è all’insieme del personale che si è cercato, anche grazie alla capacità di iniziativa sindacale, di orientare le scarsissime risorse destinate alla formazione. Risorse ulteriormente ridotte a causa del prevalere – nella gestione della S.S.A.I. – di una funzione di rappresentanza ormai inadeguata ai tempi, e alle sfide che questi tempi presentano al Ministero. Insomma, già troppo poco (del bilancio della S.S.A.I.) va alla formazione vera e propria: se poi questa formazione dovesse riguardare solo un parte della dirigenza, a maggior ragione si legittimerebbero i dubbi sulla sua efficacia. Ma qualcuno crede ancora che le amministrazioni migliorano investendo sui vertici delle burocrazie? Ma in quale legge è stata istituita la scuola dei prefetti?
Non a caso, il genere di riscontro che sui media ha avuto questa iniziativa è significativo: uno scontro tra il Ministro dell’Interno e una casta di alti e potenti burocrati.
Insomma, in questa vicenda non ci è piaciuto il metodo (ignoranza del ruolo del sindacato confederale), il merito (un’amministrazione – e una scuola di formazione – schiacciate sui prefetti), e il risultato in termini di immagine (non solo per i prefetti … ai quali comunque teniamo, soprattutto quando svolgono davvero le proprie funzioni).
Del resto questa “buona giornata” si era vista dal mattino, cioè dalla esibizione del Presidente di Confindustria nella giornata dell’11 scorso, che non crediamo abbia dato un contributo importante riproponendo, in sostanza, nient’altro che luoghi comuni (chi lavora e chi “rema contro”, le due metà del Paese, etc. etc.). Aveva bisogno anche di questa tribuna, per supportare le sue – ancorché legittimissime – aspirazioni politiche?
Caro signor Ministro, mettiamola così: anche noi temiamo il populismo, neanche a noi piacciono i Pym Fortuin, forse proprio per questo continuiamo a svolgere un insostituibile ruolo di rappresentanza e mediazione. Forse il modo migliore per combattere le derive populiste è nell’attivare, e far vivere, gli strumenti democratici che ancora funzionano, come il confronto tra soggetti rappresentativi. Lei sa che solo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, e alle loro organizzazioni sindacali, è possibile cambiare davvero il modo di lavorare, e di essere, delle pubbliche amministrazioni. Iniziamolo questo confronto, ormai la Finanziaria è passata …

Distinti saluti,

Lino Ceccarelli
Fp Cgil – coordinatore nazionale Min. Interno

Ministero Interno: firmato l'accordo sulla mobilità

Pubblichiamo l’accordo firmato sulla mobilità con altre amministrazioni centrali per “scambio”; si tratta di un ulteriore passo verso l’ampliamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Interno, che da oggi potranno andare in altre amministrazioni non solo se appartenenti a profili in esubero, ma anche in assenza di esubero. A condizione che ci sia la possibilità di scambiare il proprio posto in organico con colleghi di altre amministrazioni interessati alla sostituzione. La limitazione alle amministrazioni centrali, con esclusione di enti locali e sanità, è dovuta alle norme di bilancio in vigore, per le quali appare problematico il passaggio delle risorse economiche da un ente centrale ad un ente locale, e viceversa. A questo proposito, ci preme sottolineare che la legge 246 del 2005 – citata nell’accordo – prevede che il personale in mobilità non mantenga la propria retribuzione di origine, ma prenda la retribuzione del profilo nel quale confluisce, presso l’amministrazione di destinazione. E’ una norma che non condividiamo, ma che l’amministrazione è tenuta ad attuare, finché in vigore: comunque non escludiamo – nel quadro di un più ampio confronto sulla mobilità nel pubblico impiego, che sembra apparire all’ordine del giorno – la possibilità di un suo superamento. L’accordo è immediatamente esigibile. 


Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE
Direzione Centrale per le Risorse Umane
Ufficio Relazioni Sindacali

ACCORDO COLLETTIVO INTEGRATIVO PER L’ATTUAZIONE DELLA MOBILITA’ PER COMPENSAZIONE O INTERSCAMBIO DEL PERSONALE IN SERVIZIO PRESSO LE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO, GLI ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI NAZIONALI E LE AGENZIE DI CUI AL D.L. 30 LUGLIO 1999, N.300.

Il giorno 12 del mese di ottobre dell’anno 2006, presso il Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie, si sono incontrate la delegazione di parte pubblica e la delegazione di parte sindacale, composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL/FP, CISL/FPS, UIL/PA, CONFSAL/UNSA, FLP, FEDERAZIONE INTESA.
Visto l’art. 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 e successive modificazioni;
Visto l’art.27 del C.C.N.L. relativo al comparto Ministeri 1998-2001;
Visto l’art.14 del C.C.N.I. del Ministero dell’Interno, sottoscritto il 28 giugno 2000;
Visto l’art.16 della legge 28 novembre 2005, n. 246;
Visto l’accordo collettivo integrativo per l’attuazione della mobilità nell’ambito del comparto e fra comparti di contrattazione collettiva delle amministrazioni pubbliche di cui all’art.1, comma 2, del d.lgs.30 marzo 2001, n.165, sottoscritto l’8 ottobre 2003;

LE PARTI CONCORDANO:

Art. 1 – bito di applicazione
1. Il presente accordo definisce, ai sensi dall’articolo 14 del C.C.N.I. del Ministero dell’Interno 1998 – 2001, le modalità relative al passaggio del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli enti pubblici non economici nazionali e le agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni, che presenti domanda di trasferimento per mobilità compensativa o interscambio da e verso i ruoli del personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno.

Art. 2 – Modalità di applicazione della procedura di mobilità
1. E’ consentita in ogni momento la mobilità dei singoli dipendenti presso le Amministrazioni di cui all’articolo 1, nei casi di domanda congiunta di compensazione o interscambio con altri dipendenti di corrispondente profilo professionale, previo nulla osta del’Amministrazione di provenienza e di quella di destinazione.
2. Le procedure di cui al comma precedente sono oggetto di informazione alle organizzazioni sindacali firmatarie del ccnl.
3. In relazione alle domande pervenute l’Amministrazione procede alla equiparazione tra le mansioni dei profili professionali di provenienza e quelle dei profili di destinazione. Non si procede qualora non vi siano sostanziali uniformità di mansioni
4. Qualora vengano inoltrate più domande di mobilità relative allo stesso posto, si provvederà in ordine cronologico di presentazione delle domande stesse tenendo conto della data riportata dal timbro postale di spedizione.
5. In conformità a quanto disposto dall’art. 16 della legge 28 novembre 2005, n. 246 al dipendente trasferito per mobilità si applica esclusivamente il trattamento giuridico ed economico, compreso quello accessorio, previsto nei contratti collettivi vigenti nel comparto dell’Amministrazione civile dell’Interno.
6. Si richiamano, nel caso di dimissioni, le disposizioni dell’art. 28-ter del contratto integrativo del 22 ottobre 1997, per il triennio 1998 – 2001.

Per l’Amministrazione Per le OO.SS.
CGIL FP
CISL FPS
UIL PA
CONFSAL UNSA
FLP
FEDERAZIONE INTESA 

 

Riordino della Sanità militare

 
CGIL FP     CISL FP      UIL PA 
 

 
a STATO MAGGIORE DIFESA – 1° Reparto Personale
   STATO MAGGIORE ESERCITO,  Reparto P.G.F.

e p.c. On. Marco VERZASCHI Sottosegretario di Stato, GABINETTO DIFESA

Oggetto: RIORDINO DELLA SANITA’ MILITARE

Come è noto, a seguito di quanto previsto al punto 3 del protocollo d’intesa sottoscritto con l’On.le Marco VERZASCHI in data 29.11.2006, si sono attivati tavoli tecnici di confronto fra le scriventi OO.SS. e gli Organi Programmatori in ordine ai progetti di riconfigurazione degli Enti dell’Area Operativa di cui al D.L.vo 253/2005 e al riordino della Sanità Militare in ottica interforze.
In occasione dell’incontro del 6 dicembre 2006, presso lo Stato Maggiore Difesa, presenti gli Stati Maggiori di Forza Armata, le scriventi OO.SS. espressero un generale parere di concordanza rispetto alla scelta di un riordino in senso interforze della Sanità Militare.
In quella sede, Amministrazione e Sindacato concordarono di avviare la fase di partecipazione a livello locale prevista dal CCNL e CCNI, al fine di valutare le ricadute di tale riorganizzazione sul personale civile interessato.
Oggi, purtroppo, si prende atto che a fronte di quanto concordato a livello nazionale, i procedimenti di riordino della Sanità Militare risultano in fase di avanzata attivazione senza il previsto e necessario passaggio di confronto in sede locale. In particolare, per quanto riguarda la delicata vertenza relativa alla futura allocazione nella sede di Bari Palese del DMML derivante dalla riconfigurazione dell’Ospedale Militare di Bari, CGIL CISL UIL chiesero ed ottennero assicurazione che la problematica sarebbe stata ricondotta alle valutazioni del tavolo politico con contestuale sospensione di ogni attività correlata alla concreta attuazione del provvedimento in questione.
Risulta, invece, che a livello locale è stata fornita comunicazione della soppressione dell’Ospedale Militare di Bari a far data dal 31.12.2006 e la costituzione in data 01.01.2007 di “…una Task Force e di un Nucleo Stralcio, quest’ultimo comprendente personale militare e tutto il personale civile effettivo al disciolto Ente in attesa di reimpiego..” (Comando Regione Militare Sud -prot. 025 del 26.1.2007). Il tutto non certo in linea con quanto concordato in sede di riunione tecnica del 6 dicembre scorso, tanto meno con quanto assicurato successivamente dallo stesso On.le VERZASCHI con nota prot. n. APC/53470/11-12-5 del 22.12.2006 di Difesa Gabinetto.
Rispetto a quanto sopra evidenziato, le scriventi OO.SS. oltre ad esprimere comprensibile insoddisfazione, in particolar modo per quanto attiene al metodo, segnalano anche una serie di discrasie di carattere pratico ed organizzativo che l’adozione di tale provvedimento avrebbe provocato; fra queste anche problemi di elaborazione di stipendi da parte della Regione Militare Sud-Napoli.
Inoltre,risulterebbe disposta la costituzione dell’Ufficio Generale della Sanità Militare con relativa proposta di tabelle organiche, senza la prevista informazione alle scriventi OO.SS.
Per tutto quanto sopra si richiede l’ urgente attivazione di un tavolo di confronto al fine di affrontare in forma esaustiva le questioni sopraccitate.

In attesa di cortese riscontro si inviano distinti saluti.

Roma, 7 marzo 2007

CGIL FP – Manca 
CISL FP – Caffarata
UIL PA – Colombi

Comunicato sulla Riorganizzazione

 
Al Ministero dell’Ambiente qualcuno ha deciso di riscrivere le norme che regolano le prerogative sindacali in materia di informazione relativamente ai processi di riorganizzazione.
L’arroganza di questa scelta non ha precedenti nelle storie delle relazioni sindacali di questo Ministero.
A conferma dell’ importanza che si riconosce al rapporto con i lavoratori l’Amministrazione ha ritenuto di inviare al Consiglio dei Ministri un testo di regolamento facendo riferimento alla riunione del 21 agosto (riunione nella quale è stato presentato alle OO.SS. un testo che prevedeva un unico Dipartimento) e in mancanza del confronto nella riunione dell’8 novembre ha ritenuto che bastasse informare le OO.SS. (inviando la bozza di un nuovo testo) perché l’iter formale sul Regolamento si ritenesse compiuto.
Inutile dire che anche il nuovo testo prefigura un Ministero dove la preoccupazione sembra quella
di garantire che le Direzioni continuino ad essere piccoli feudi piuttosto che rafforzare le azioni di coordinamento , il caso delle competenze in materia di formazione è illuminante!
Il rapporto con Apat rimane a dir poco ambiguo e la preoccupazione è che, a fronte di una Agenzia che si rafforza, anche se solo nominalmente, e di un Ministero che non riesce a risolvere i propri cronici problemi, l’APAT – ente vigilato – abbia l’ambizione, difficilmente realizzabile, di trasformarsi in un Ministero ombra. Forse l’avv. Viglione, Capo di Gabinetto part-time del Ministero dell’Ambiente, nei momenti liberi che l’incarico di Commissario/Presidente dell’Apat gli lascia, potrebbe fugare queste preoccupazioni. A questo proposito verrà formalmente richiesto al Ministro da questa O.S. di chiarire la posizione giuridica dell’Avv. Viglione.
Sono previste 6 Direzioni Generali ed 1 posto di funzione di livello generale, nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione, con compiti di consulenza, studio e ricerca. Si procede nel solco già tracciato dal governo precedente, mantenendo 6 direzioni, con pesi, attribuzioni e compiti molto disomogenei utilizzando un altro posto per finalità di consulenza e studio (ancora consulenti!!).
Eppure nel corso della riunione del 21 agosto tutte le OO.SS. hanno concordato che sarebbe stato utile prevedere una Direzione per il mare (non si comprende allora il significato di aggiungere alla ormai già lunga denominazione del Ministero anche “e del mare”). Ma purtroppo, come confermato dai comportamenti successivi per questo Ministro il sentire le OO.SS significa adempiere ad un fastidioso atto formale.
Dal momento che al Ministero non ci sono orecchie per sentire, relativamente al regolamento non si può far altro che continuare a denunciare anche nelle sedi che saranno chiamate ad esaminare il provvedimento – Commissioni ambiente di Camera e Senato – l’anomala procedura utilizzata, in totale dispregio delle legittime rivendicazioni sindacali.
Pretendiamo come lavoratori e coma cittadini che la difesa delle strutture pubbliche che sono chiamate ad attuare le politiche ambientali di questo Paese passi per scelte che posano invertire la pericolosa deriva organizzativa del Ministero dell’Ambiente.
Roma, 16 novembre 2007

 

Comunicato unitario – attuazione art. 36

 
Pubblichiamo il comunicato unitario sull’incontro di ieri con l’Amministrazione. L’accaduto, come capirete dal testo, conferma che il vertice della Polizia si sta rendendo responsabile di un boicottaggio delle relazioni sindacali nazionali contraddicendo, di fatto, l’impegno ribadito dal ministro Amato a procedere nell’attuazione dell’art. 36, anche se non ci convince il ricorso a strumenti unilaterali, quali la direttiva ministeriale, senza un solido accordo sindacale.
Dunque, in un contesto che vede da un lato il Ministro intenzionato a procedere, ma con uno strumento che non possiamo condividere, perché non ci consente di controllare tempi e modi dell’attuazione, e dall’altro lato l’ostruzionismo del Dipartimento P.S., è evidente che la mobilitazione del 10 si conferma necessaria e tempestiva, ed è indispensabile la sua piena riuscita. Siamo arrivati ai momenti decisivi della partita, dobbiamo giocare bene le nostre carte!!!

 

Comunicato Stampa

 
COMUNICATO STAMPA
di Noemi Manca
Coordinatrice Nazionale Ministero Difesa

DIFESA: CI RISIAMO!!!!
GOVERNO PRESENTA EMENDAMENTI E CREA LA
“DIFESA SERVIZI S.P.A.”

 
Stavolta con emendamento si cambia addirittura il titolo del decreto legge sui prezzi in discussione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato sostituendo “pesca professionale” con “DI ATTIVITA’ FUNZIONALI ALLE FF.AA.” (Decreto Legge n.162/2008 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 23 ottobre 2008 n. 249).

Nell’8^ Commissione Lavori Pubblici del Senato il Governo presenta emendamento e costituisce la “Difesa Servizi Spa” che avrà il compito di gestire attività strumentali con possibilità di operare sul mercato in qualità di committente per beni necessari alle FF.AA.

Tali compiti sono di stretta competenza del personale civile dell’Amministrazione Difesa che opera negli Arsenali, negli Stabilimenti Militari, nell’Agenzia Industria Difesa, negli Enti dell’area tecnico amministrativa e che ha garantito con il proprio lavoro la corretta tenuta dello strumento militare.

Se, come appare dal testo dell’emendamento, la “Difesa servizi SpA”, racchiuderà tutte queste attività strumentali e di supporto tecnico amministrativo per lo svolgimento di compiti istituzionali, il Ministro deve convocare immediatamente le rappresentanze sindacali dei lavoratori.

Le rassicurazioni del sottosegretario COSSIGA non sono piu’ sufficienti, OCCORRE CHIAREZZA!

CHIEDIAMO QUALE MODELLO DI DIFESA QUESTO GOVERNO INTENDE ATTUARE E QUALE PROSPETTIVE CREDIBILI DI LAVORO ATTENDONO QUESTI “SCONOSCIUTI DIPENDENTI PUBBLICI”: I 35.000 LAVORATORI CIVILI DELLA DIFESA!!!

Roma, 18 novembre 2008

 

 

Documenti

 

 
Si trasmettono in allegato i documenti che unitariamente abbiamo inviato al Ministro su CRAMM e Polverifici.
  

 
 
 

Comunicato

RIPRISTINATI I TAGLI DEL DL 112/08?
C’E’ ANCORA MOLTA STRADA DA FARE!

Continuano gli interventi con decreto legge sul salario accessorio dei lavoratori pubblici.

Con il Decreto del 23 dicembre 2009, ora al vaglio della Corte dei Conti, dopo aver bloccato, di fatto, la contrattazione integrativa nelle pubbliche amministrazioni, il Governo restituisce, solo in parte, ciò che aveva sottratto ai lavoratori.

A distanza di un anno e mezzo dal DL 112, che disapplicava tutte le norme che prevedevano risorse aggiuntive per la contrattazione integrativa e, a più di un anno dalla firma dei CCNL, biennio economico 2008/2009 di Stato, Enti Pubblici e Agenzie Fiscali, bocciati dal referendum dei lavoratori, promosso dalla FP CGIL, che prevedevano “il recupero, entro il trenta giugno 2008…..delle risorse derivanti dai tagli ai fondi unici…..”, il maltolto non viene ancora restituito interamente ai legittimi destinatari! …

… scarica il documento per intero

 
 

 
 

Igiene ambientale: Ennesimo incidente mortale avvenuto ieri a Ca' Trenta, frazione di Schio; proclamazione sciopero di 50 minuti nella giornata dell'8/4/2011. Comunicato unitario

 
Le scriventi Segreterie Nazionali, a seguito dell’ennesimo incidente mortale avvenuto ieri a Ca’ Trenta, frazione di Schio in provincia di Vicenza, comunicano la proclamazione nella giornata di venerdì 8 aprile 2011 di un’astensione dal lavoro di 50 minuti in ogni fine turno.

Già da qualche tempo, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo lanciato l’allarme sui rischi che comporta il nostro lavoro e, conseguentemente, che occorre aumentare maggiormente la vigilanza degli organi preposti e l’adozione pedissequa – da parte delle imprese – di tutte le norme di sicurezza come previste dal D.lgs. 81/2008 e dal Contratto Nazionale di Lavoro.

La tragedia accaduta in Veneto ci impone di richiamare con forza tutte le attenzioni dovute sulla sicurezza dei lavoratori e, come Segreterie Nazionali, non possiamo non fermare la categoria con urgenza di fronte a quanto accaduto.

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL Sgrò/Cenciotti FIT CISL Paniccia/ Curcio UILTRASPORTI  Tarlazzi/Modi FIADEL Verzicco/D’albero 
 
Roma lì, 6 aprile 2011

 
 

 

Lettera alla Dr.ssa Preti – Persociv

 
 

 
Roma, 16.06.2011
 

Ministero Difesa
Al Direttore Generale per il Personale Civile
D.ssa Enrica PRETI
Viale dell’Università, 4
00184 Roma

 
 
 

Egregio Direttore,

questa Organizzazione Sindacale, nel sciogliere le riserve espresse al tavolo della riunione di ieri sull’Ipotesi di Accordo di distribuzione FUA 2011, le esprime le seguenti richieste:

* considerare l’inserimento degli autisti tra i dipendenti che percepiscono l’indennità di disattivazione di ordigni esplosivi ed artifizi pirotecnici non riconosciuti;
* diversa denominazione dell’INDENITA’ di IMBARCO , ciò al fine di dirimere una problematica che va avanti da anni per il personale che opera a “bordo” di natanti fermi ed in movimento;
* inserire all’art.4 – Posizioni Organizzative -dell’ipotesi di Accordo, (pur apprezzando la rassicurazione che i criteri che verranno adottati per l’attribuzione delle posizioni organizzative, sono quelli concordati con le OO.SS. riteniamo doveroso segnalare che negli annessi all’ipotesi di FUA 2011, non sono presenti le diverse posizioni organizzative e i relativi importi differenziati per P.O. -Categoria Prima 1800,00 Euro importo lordo e 1100,00 Euro importo lordoi) – che l’Amministrazione si impegna a convocare un tavolo tecnico per la verifica della corretta applicazione entro la fine del 2011, di quanto stabilito nel FUA 2011 per l’importo e il numero di Unità e nel caso di decremento o superamento del numero di Unità, è necessario un ulteriore Accordo con le OO.SS. nazionali che sancisca le variazioni delle somme stanziate;
* Ripristino delle indicazioni da fornire alla trattativa locale dell’elenco delle assenze che non danno luogo a decurtazioni con la proposta di inserire oltre alla donazione di reni, anche le assenze obbligatorie per rischio radiologico e chimico;
* All’art.6, si chiede che venga inserita al comma 1 lettera h “(in via sperimentale per l’anno 2011 e subordinata ad un tavolo tecnico da convocarsi prima del saldo FUS 2011”);
* All’art.11 oltre a quanto già comunicato dall’Amministrazione relativamente all’aggiunta “potrà essere”, non avendo condiviso del tutto le percentuali dei punti a e b, si richiede di inserire un’ ulteriore lettera la e) “entro sei mesi dalla sottoscrizione del presente Accordo si procederà, nell’ambito di un apposito tavolo tecnico alla verifica e all’esame delle percentuali indicate ai precedenti punti a e b, al fine di verificare il reale e significativo miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi istituzionali dell’Ente”;
* All’art.12 comma 1 di modificare “…..il grado di adeguatezza …….. con un coefficiente compreso tra 1 e 1,2….”.

Le rinnoviamo inoltre la richiesta di verificare preso gli Organi competenti, la possibilità di procedere all’attivazione degli sviluppi economici già concordati per l’anno 2009 e che non è stato possibile effettuare, impegnando le somme e rendendole esigibili a decorrere dal 2014.
Ci rendiamo, peraltro disponibili a sottoscrivere un Protocollo d’Intesa per la problematica di Pavia e altri Enti, al fine di sanare un’evidente disparità di trattamento del personale reimpiegato.

In attesa, di un Suo sollecito riscontro,
Si porgono Distinti saluti

FPCGIL DIFESA
Noemi Manca


 
 
 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto