Enti locali, emendamento ATO: Nota delle Segreterie Fp Cgil – Cisl Fps – Uil Fpl al Ministro Lanzilotta

Pubblichiamo il testo di una nota unitaria inviata al Ministro degli Affari regionali e Autonomie Locali On. Linda Lanzillotta

Le scriventi OO.SS. apprendono che nella fase di discussione della finanziaria è stato presentato dal governo un emendamento all’articolo 15, A.S. 1817 che, nell’ambito del riassetto generale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, sopprime gli ATO e attribuisce le relative funzioni di gestione alle province che possono svolgerle anche in forma associata.

Questo provvedimento, a nostro avviso, ha una doppia finalità, da un lato anticipa quanto previsto dal codice delle autonomie (servizi a rete gestiti dalle province), sullo stesso schema delle comunità montane, dall’altro vuole dare un segnale di riduzione dei costi della politica, che, anche in questo settore, ha prodotto una moltiplicazione di queste realtà (solo la Sicilia ne ha 91).

Le scriventi OO.SS. pur condividendo che è indispensabile entrare nel merito delle suddette dinamiche distorsive ritengono che:

1. togliere le funzioni ai comuni significa, per quanto scritto, trasferire la relativa TARSU alle province, con la conseguenza di una sottrazione di risorse che al momento coprono un insieme di servizi rivolti ai cittadini.

2. le anticipazioni di riforme con lo strumento della finanziaria, oltre che improprio, rischia di delineare uno scenario provvisorio, nel quale non è chiaro il punto di approdo finale, con tutte le incognite del caso;

3. in attesa di un disegno complessivo sul riordino di funzioni ed attribuzioni, interventi non strutturati sulla riduzione del costo della politica rischiano solo di creare confusione, a nostro avviso, nel frattempo ci sembra più semplice ed efficace togliere i compensi di coloro i quali gestiscono gli ato;

4. la norma non prevede nulla a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che lavorano negli Ambiti;

5. ancora una volta non si ritiene procedere nei processi di riforma con il metodo del confronto.

Le scriventi OO.SS. pertanto nell’incontro previsto il 30 ottobre con la Ministra Lanzillotta, chiederanno al Governo di:

* approfondire i punti 1 e 2 con particolare riferimento alla TARSU ed alla conseguenza che può avere tale trasferimento per quanto riguarda lo stato sociale;

* di trasformare gli ato in gestioni associate da parte dei comuni gestito da sindaci o loro delegati, senza prevedere ulteriori emolumenti (a costo zero);

* contrattare e definire le tutele per le lavoratrici ed i lavoratori.
Per la portata degli argomenti trattati ci sorprende il silenzio, a tutt’oggi, dell’ANCI.

CGIL FP Crispi  –  CISL FPS Alia  –   UIL FPL  Fiordaliso 

Roma, 25 Ottobre 2007
 
 

Min Difesa: richiesta informazioni uff. di dirigenziali

Comunicato Assemblea del 10 ottobre

 
FP CGIL     CISL FP      UIL PA

 
L’attivo dei coordinamenti CGILCISLUIL della Corte dei conti, riunitosi in data odierna ribadisce il proprio incondizionato appoggio a quanto già messo in atto unitariamente dalle rispettive Segreterie nazionali, in merito alla vertenza sul lavoro pubblico, con particolare riferimento alla riforma del sistema contrattuale, ai tagli delle risorse economiche per la contrattazione integrativa, alla stabilizzazione dei precari ed alle insufficienti risorse economiche previste dalla legge finanziaria 2009 per il rinnovo del contratto biennale 2008-2009 ( 2008 solo 8€ mensili lordi e 65 € lordi per il 2009, sotto la minaccia del “prendere o lasciare”).
Questi Coordinamenti sosterranno, pertanto, tutte le iniziative di lotta che le Segreterie nazionali di categoria riterranno opportuno intraprendere a sostegno della vertenza in atto.
Roma 10/10/2008

      FP CGIL                 CISL FP            UIL PA
Michele Pietrafesa   Arturo Benedetti     Roberto Zito

 
 

Notizie Difesa 10-13 ottobre 2008

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 10.10.08

(Mobilitazione del pubblico impiego, finalità della vertenza lavoratori pubblici:
-Restituzione alla contrattazione della cifra sottratta ai fondi di ente e amministrazione che è pari a 1,7 (mld di euro)
– Stanziamento nella Legge Finanziaria di risorse sufficienti a rinnovare i CCNL ribadendo l’intangibilità del contratto nazionale su due livelli
– Stipula di un accordo sul nuovo modello contrattuale che riconfermi l’unicità del modello per il lavoro privato e pubblico).

La CGIL Difesa ringrazia tutti i lavoratori che hanno partecipato all’Assemblea Nazionale che si è tenuta presso la Sala Mensa A.M. Via Godetti -Roma, un particolare ringraziamento alle strutture territoriali che si sono impegnate a recuperare un idoneo locale per contenere i tanti lavoratori intervenuti.
Nel dibattito seguito agli interventi dei Coordinatori Nazionali CGILCISL e UIL è emerso il profondo stato di malessere dei dipendenti civili della Difesa esasperato da questa pressante campagna denigratoria del lavoro pubblico e dai provvedimenti normativi che incidono sui diritti faticosamente conquistati.
Nello specifico la mancata “civilizzazione” e valorizzazione del personale civile rimane una questione ancora aperta. Con maggiore evidenza è stata ribadita la disparità di trattamento economico a parità di condizioni lavorative (ad es. indennità di missione – situazione di malattia) con il personale militare, nonché la copertura di posti di funzione da parte del personale militare che per status dovrebbe essere impiegato in funzioni operative. La tipicità del Ministero della Difesa è stato uno dei punti più dibattuti rispetto al contesto degli altri lavoratori pubblici.
Alla fine del dibattito una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal Sottosegretario On.le Cossiga al quale sono state rappresentate le ragioni della mobilitazione dei lavoratori pubblici e quelle dei lavoratori civili della Difesa. Il rappresentante del governo si è dichiarato disponibile a confrontarsi nelle programmate riunioni a partire da quella del 13.10.2008.

INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ON.LE COSSIGA 13.10.2008

Così come sollecitato dalle OO.SS. in data 13-10-2008 si è tenuto presso il Gabinetto del Ministro il previsto incontro avente all’ordine del giorno:
* problematiche dell’Arsenale militare di Taranto;
* reimpiego del personale civile del soppresso CFRC “Calabria” di Reggio Calabria.

L’incontro che si è protratto fino a tarda sera ha visto la partecipazione delle OO.SS. Nazionali, territoriali, delle Istituzioni locali e di alcuni Parlamentari.
Il Sottosegretario ad apertura dell’incontro ha precisato che la riunione aveva carattere informativo, ha ribadito l’attenzione che questo vertice politico intende avere rispetto la problematica e l’emergenza della situazione “Arsenale Taranto” e subito dopo ha lasciato la parola ai competenti organi dell’Amministrazione che hanno esposto i provvedimenti adottati per fronteggiare la situazione di emergenza e l’esigenza di ripristinare parte delle lavorazioni nelle officine soggette a chiusura a seguito di provvedimenti giudiziari.
Questa O.S. nel prendere atto dei provvedimenti posti in essere non ha potuto esimersi dell’evidenziare al rappresentante del governo le seguenti questioni:
i provvedimenti adottati che vanno dal “.. decreto per l’esecuzione, mediante il ricorso a ”procedura negoziata”, degli ulteriori interventi di estrema urgenza, per il risanamento e l’ammodernamento dell’Arsenale militare” al “… primo gruppo di interventi affidati al Genio Campale e la previsione di un ulteriore finanziamento per la prosecuzione del programma di lavorazioni…”, hanno solo parzialmente soddisfatto le richieste che da più parti sono state sollevate.
Pertanto dopo aver preso atto della tempistica che indica nella prima metà del 2009, la risoluzione dei problemi immediati rispetto alle infrastrutture e ripristino delle lavorazioni, abbiamo chiesto al vertice politico di indicare con chiarezza l’intenzione di rilanciare con un dettagliato PIANO INDUSTRIALE le attività dell’Arsenale Militare di Taranto, nonché l’individuazioni di risorse certe atte a consentire il risanamento e l’ammodernamento della struttura industriale di Taranto e nell’immediato la gestione del personale che attualmente non può svolgere il proprio lavoro presso le officine.
E’ stato evidenziato la realtà territoriale e sociale del sito. Più in generale è stato chiesto se la politica di questo governo intende rilanciare il ruolo pubblico di tutta l’area industriale della Difesa;, quindi ancora una volta è stata ribadita la necessità di conoscere l’esito dello studio effettuato dal CAID per il quale, lo ricordiamo, il Ministro La Russa ne aveva sollecitato la conclusione.
Necessaria e costruttiva la presenza al tavolo delle rappresentanze locali, istituzioni locali e parlamentari che hanno delineato nei loro interventi quanto sia importante per quel territorio la realtà lavorativa dell’Arsenale di Taranto e della sede distaccata di Brindisi.
E’ stata manifestata con chiarezza la perdita di fiducia verso le compagini governative che si sono alternate, sin dal 1998, alla guida del Ministero della Difesa prospettando una riorganizzazione dell’Area Industriale e non attuando, parallelamente, una gestione oculata delle risorse umane, finanziarie e degli investimenti che avrebbero dovuto far diventare gli arsenali la forza propulsiva delle attività industriali della Difesa, determinandone il lento declino.
I lavoratori, pur in condizioni di precarietà, hanno continuato a lavorare e a difendere la loro dignità chiedendo una progettualità e prospettiva industriale ad un Arsenale che opera in un contesto socio economico del tutto particolare.
Chiediamo che alle dichiarazioni di principio quali quelle espresse dal sottosegretario “centralità e strategicità dell’Arsenale di Taranto” alle quali da troppi anni siamo abituati, seguano i fatti.
Quale futuro attende i lavoratori Civili della Difesa, cosa intende attuare questo Governo per il rilancio dell’Area Industriale, noi ne rivendichiamo il ruolo pubblico e oggi più che mai con forza chiediamo che venga riconosciuto il ruolo che i civili rivestono in questo Ministero.
Alla conclusione dell’incontro, il sottosegretario si è impegnato a riconvocare in tempi brevi le OO.SS. per informarle dell’esito dello studio del CAID e a tenerle informate sulla situazione dell’Arsenale di Taranto.

REIMPIEGO PERSONALE CIVILE COMANDO RFC “CALABRIA”

L’Amministrazione ha informato le OO.SS. delle iniziative intraprese per effettuare il ricollocamento delle 19 unità di personale civile, sia nell’ambito Ministero Difesa che nelle altre Amministrazioni pubbliche.
Per alcuni dipendenti il reimpiego sarà possibile presso Enti della Difesa che insistono sul territorio di Reggio Calabria, mentre per altri ci sarebbe la possibilità di reimpiego nelle sedi di Messina e Catanzaro.
Tutte le OO.SS. al tavolo hanno condiviso la necessità di chiedere al vertice politico di esperire un ulteriore tentativo per un giusto ricollocamento di tutto il personale nel territorio di Reggio Calabria.

FP CGIL DIFESA
Noemi Manca

 

Lettera unitaria

 

CGIL FP CISL FPS UIL PA

 
Roma, 14 gennaio 2009

Al Dr. Carlo LUCIDI
Direttore Generale
PERSOCIV

Oggetto: Disposizioni applicative della legge 6 agosto 2008, n.133.

Rif. Circolare prot. E/11-75244 del 27/10/2008

Con la circolare in riferimento, codesta D.G. ha emanato disposizioni applicative della legge in oggetto che prevedono, in particolare, la non applicabilità di alcune clausole contrattuali sottoscritte in sede di accordo per la distribuzione del F.U.A./F.U.S. (commi 3 e 4 dell’art.12 (F.U.S.) nonché gli allegati concernenti indennità mensili tra cui “rischio radiologico” e “indennità professionale”).
Ritenendo perlomeno discutibile quanto riportato nella circolare in questione ed al fine di procedere ai necessari quanto urgenti chiarimenti, si rappresenta l’esigenza della convocazione di una specifica riunione con le scriventi OO.SS.
In attesa di cortese urgente riscontro, si porgono cordiali saluti.

CGIL FP CISL FPS UIL PA
Manca Caffarata Colombi

 

 

FSESP: RIUNIONE EUROPEA PENITENZIARI (12 maggio 2010)

ll 12 maggio 2010 il Coordinatore Nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Francesco Quinti, ha partecipato ad una delle riunioni annuali organizzate a Bruxelles dal gruppo di lavoro “Prison Services”, un organismo creato nell’ambito della F.S.E.S.P. – Federazione Sindacale Europea Servizi Pubblici – per coordinare l’azione sindacale nel settore penitenziario a livello europeo, migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle carceri europee proponendo misure sostenibili ed efficaci, avuto soprattutto riguardo al rispetto delle “Regole penitenziarie europee” adottate dal Consiglio d’Europa – Comitato dei Ministri – con la Raccomandazione n. R (2006)2 dell’11 gennaio 2006.

Si tratta di un consesso permanente e qualificato composto dai responsabili dei maggiori sindacati nazionali affiliati che rappresentano gli operatori penitenziari di tutti i paesi membri e non, i quali si confrontano annualmente sulle criticità del sistema carcere e sui diversi sistemi penitenziari nazionali, offrendo al dibattito idee, esperienze e spunti di riflessione utili all’elaborazione di comuni politiche sindacali europee, essenziali a definire e promuovere il perseguimento degli obiettivi testé richiamati in seno all’istituzione europea.

La riunione verteva su una serie di argomenti all’ordine del giorno, tra questi:

  • Le priorità dell’U.E. in materia di servizi penitenziari; 
  • Il sovraffollamento carcerario; 
  • Aggiornamento sulle condizioni e orario di lavoro, pensioni, retribuzioni e stato della contrattazione collettiva nazionale; 
  • Salute e sicurezza, la formazione del personale e il rispetto dei diritti sindacali; 
  • Il coinvolgimento del settore privato nell’istituzione penitenziaria; 
  • Denuncia presentata dal sindacato norvegese al Consiglio d’Europa sul tema della formazione del personale; 
  • Futuri lavori del gruppo di lavoro, piano d’azione della F.S.E.S.P. sulle condizioni di vita e di lavoro nei servizi penitenziari, approvato dal Comitato esecutivo del 4 giugno 2007 a Praga.

 
Una discussione molto importante, lunga e approfondita, che ha visto partecipare anche un rappresentante della Commissione europea sui servizi penitenziari, il quale ha ascoltato tutti gli interventi proposti dai rappresentanti sindacali presenti, illustrato lo stato dell’arte in ambito europeo e informato i presenti circa la volontà di coinvolgerci nella preparazione di un documento di consultazione da presentare, come Libro verde, entro il prossimo anno all’istituzione europea.

Nella relazione presentata dalla FP CGIL ” abbiamo inteso profittare dell’occasione per denunciare quanto sta accadendo nel nostro Paese sull’emergenza carcere, gli effetti e le conseguenze generate sulle persone detenute e sul mondo del lavoro, auspicando una maggiore attenzione e coinvolgimento del sindacato europeo su un emergenza che non è solo del carcere ma sociale, che non coinvolge un solo Paese, ma l’intera Europa.”

Enzo Bernardo Ufficio Internazionale Fp Cgil

 

NEWS

La Commissione per il collaudo dei certificati on line aggiornata a domani. Lettera al Corriere della Sera

 
La Commissione incaricata del collaudo del sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia – composta da rappresentanti del Dipartimento per la digitalizzazione della PA, del Dipartimento della Funzione pubblica, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Economia, dell’INPS, dell’INPDAP, della FNOMCeO e delle Regioni – si è riunita questo pomeriggio per proseguire la valutazione della funzionalità del sistema. I suoi lavori sono stati aggiornati a domani pomeriggio.

Si pubblica la lettera di un medico di famiglia uscita oggi sul Corriere della Sera che riporta le criticità del sistema più volte evidenziate dalla FPCGIL Medici.

 

Ultime dal comparto…

 

 
 
Di seguito la nota unitaria di avvio delle procedure per l’indizione dello sciopero dei lavoratori del Mibac, con la preghiera di ampia e capillare diffusione tra i lavoratori.
 
Inoltre copia del verbale relativo all’accordo di stabilizzazione dei lavoratori ex LSU in ALES, nonché il parere dell’Avvocatura sulla delicata questione delle progressioni tra le aree. Di seguito anche il comunicato su questi punti. 
Roma, 26 maggio 2011

 
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni


 

Comunicato

A seguito della proclamazione dello stato di agitazione e dell’avvio delle procedure di indizione di sciopero vi é stata, guarda caso, una accelerazione del confronto sui temi oggetto della vertenza.

Ieri abbiamo avuto un incontro con l’Amministrazione con all’ordine del giorno l’informativa sullo stato dell’arte delle progressioni tra le aree, nel corso del quale l’Amministrazione ci ha fornito il sospirato parere dell’Avvocatura, che abbiamo provveduto tempestivamente ad inviarvi.
Sulla questione noi abbiamo semplicemente preso atto dell’orientamento dell’Amministrazione, vale a dire della decisione di ammettere tutti i ricorrenti per i quali, allo stato, c’é un contenzioso in atto, nelle more della definizione degli eventuali giudicati, ed al contempo di procedere nell’iter concorsuale, al fine di concludere in tempi brevi lo stesso.

Solo al riguardo noi abbiamo preteso un impegno formale, vale a dire la rapida conclusione della procedura, con la pubblicazione delle graduatorie e la stipula dei nuovi contratti per i vincitori, ritenendo tutto ciò una necessità inderogabile al fine di garantire la certezza del diritto ai lavoratori interessati alla riqualificazione oltre che un assolvimento degli obblighi contrattuali. Ci rendiamo conto della delicatezza della questione e dell’impatto emotivo che essa ha rispetto ad annose ed irrisolte aspettative dei lavoratori interessati, così come testimoniato dalla vivace dialettica esistente sulla problematica. Proprio per questo riteniamo che in questo momento vadano evitati ulteriori contenziosi che avrebbero un effetto esiziale sull’intero processo, e che l’unico modo é quello di portare a conclusione le procedure, valutando solo in seguito eventuali effetti del contenzioso. Quindi abbiamo chiesto un atto di responsabilità dell’Amministrazione verso i propri obblighi e lavoreremo con tutti gli strumenti che abbiamo messo in campo per garantire questo risultato.

Nel corso della riunione il D.G. ci ha reso edotti della novità relativa alla iscrizione in bilancio delle somme relative ai pagamenti delle quote di salario accessorio maturate, ipotizzando la disponibilità delle stesse alla fine dell’iter di registrazione degli Organi di controllo (Corte dei Conti e RGS), quindi 45 giorni come termine massimo previsto dalla legge, per poi procedere ai pagamenti. Noi abbiamo chiesto un intervento presso gli stessi Organi al fine di velocizzare al massimo le procedure, considerati gli inenarrabili ritardi subiti a causa delle inefficienze burocratiche, al fine di consentire la retribuzione entro il mese di luglio.

Abbiamo inoltre richiesto all’Amministrazione un incontro urgente per verificare la situazione relativa all’inquadramento del personale ex ETI, nonché un incontro per valutare le modifiche al profilo di assistente tecnico (restauratore) e la revisione dell’accordo sulla legge Merloni a seguito delle modifiche legislative, punto sul quale presenteremo una specifica proposta. Restiamo in fervente attesa.

Sulla vertenza ALES: il D.G. ci ha fornito il verbale di accordo sottoscritto il giorno precedente dalle parti (ad eccezione di Filcams e Fiom, per motivi legati alla mancanza di garanzie certe sul trattamento economico e sulla tipologia del rapporto di lavoro, temi sui quali l’Amministrazione ha rinviato ad una specifica trattativa tra le categorie interessate e ALES) che prevede l’ingresso in ALES dei lavoratori ex LSU entro il termine massimo del 30 settembre p.v., fatto salvo il parere auspicabilmente favorevole che il Consiglio Superiore dovrà dare il giorno 8 giugno. Sul punto noi, nell’esprimere soddisfazione sulla tenuta dei livelli occupazionali di questi lavoratori, fortemente a rischio per le note vicende, abbiamo chiesto che agli stessi venga applicato un trattamento economico e giuridico omogeneo tramite l’applicazione di un CCNL coerente con la tipologia lavorativa (ad esempio Federculture) e abbiamo sottolineato che gli stessi non possono e non debbono essere impiegati in sostituzione di personale di ruolo, in particolare nel settore della vigilanza. E su questo siamo chiari: le politiche occupazionali non si fanno con la società in house ma con i pubblici concorsi. Sul punto abbiamo avuto rassicurazioni che ancora riteniamo troppo generiche.

Infine l’Amministrazione ci ha comunicato l’intenzione di rimodulare la proposta sulle progressioni economiche a seguito della rottura avvenuta sul tavolo tecnico. Noi la questione l’abbiamo riportata sul tavolo politico e siamo convocati lunedì. Vedremo.

In ogni caso abbiamo deciso unitariamente di proseguire con la mobilitazione ed avviare le procedure per lo sciopero: verificheremo così se le nostre ragioni troveranno accoglienza e ci manteniamo pronti alla lotta, all’occorrenza.

Roma, 27 maggio 2011
 

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni

 

Direttiva del Ministero su riorganizzazione e potenziamento organico Ufficio VIII

 
 

Ordine del giorno e documento generale dell'Assemblea Nazionale

Pubblichiamo l’ordine del giorno, e il documento generale, approvati dall’assemblea nazionale del Ministero dell’Interno


ASSEMBLEA NAZIONALE MINISTERO INTERNO

ORDINE DEL GIORNO

L’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati del Ministero dell’Interno approva le linee generali espresse nel documento presentato dal coordinatore nazionale, e affida alla delegazione nazionale trattante il mandato a:

* Procedere all’attuazione dei protocolli d’intesa firmati con l’Amministrazione
* Porre nella contrattazione sul FUA 2007 l’esigenza di riequilibrare il salario accessorio nei confronti delle posizioni A1, B1 e B2, anche attraverso una diversa parametrazione dell’indennità di professionalità, fermi restando il ripristino del fondo di sede nella misura raggiunta con l’accordo sul FUA 2005, e l’impegno – assunto negli anni scorsi – per l’attribuzione della posizione super ai B3 non riqualificati, come già operato sui C1 e A1 non riqualificati
* Avviare l’organizzazione dell’iniziativa nazionale da tenere a Roma entro il 15 ottobre p.v.

Approvato all’unanimità

Roma, 12 giugno 2007


ELEMENTI DI DISCUSSIONE PER LA
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MINISTERO DELL’INTERNO

ROMA, 12 GIUGNO 2007

Le strategie e le scelte, per la contrattazione integrativa nel ministero, non possono prescindere dal quadro generale che vede la conclusione positiva di una difficile vertenza con il governo per il rinnovo dei contratti pubblici di questo biennio, sullo sfondo di un rinnovato attacco tanto ai servizi pubblici, e al lavoro pubblico, quanto al vero e proprio ruolo della politica, nella vita sociale ed economica del Paese.
Questo ci affida un duplice obiettivo, che non possiamo eludere:
1. da un lato, si tratta di continuare a lavorare per la valorizzazione professionale – in termini di accresciuta responsabilità e autonomia – dell’amministrazione civile dell’Interno;
2. dall’altro, si tratta di sostenere sempre più questo processo con una contrattazione – soprattutto decentrata – di superiore qualità, una contrattazione che deve al tempo stesso rendere evidenti i benefici apportati alla cittadinanza, e il preminente ruolo del sindacato nel perseguimento di questi benefici.
Sul primo punto, va ricordato innanzitutto che nessuno, nel Paese, mette in discussione le funzioni dell’amministrazione civile, e la gestione civile della sicurezza a livello territoriale, quindi in eventuali ragionamenti sulla soppressione delle Province non dovrà essere, con queste, confuso il ruolo delle prefetture, che oggi appaiono insostituibile come centro di responsabilità territoriale di governo, e quindi garanzia generale dei diritti di cittadinanza. Siamo dunque disponibili, come già dimostrato durante la discussione della finanziaria 2007 (prima con la mobilitazione, e poi con il confronto con il governo) alla valorizzazione delle prefetture e del personale civile in un’ottica anche di razionalizzazione e recupero di risorse, mai saremo disponibili alla chiusura di essenziali presidi territoriali.
Va poi avviato, entro la fine di giugno, il confronto con l’Amministrazione sul lavoro della commissione costituita per l’attuazione del protocollo d’intesa sull’art.36/121, essendo indispensabile che il piano di interventi che si renderà necessario per implementare la presenza civile negli uffici della Polizia trovi una prima risposta già nella finanziaria 2008. Va appena ricordato che il modello per noi imprescindibile è quello della distinzione delle funzioni e della separazione delle responsabilità, come individuato nel protocollo d’intesa sul nuovo Ufficio tecnico-logistico provinciale.

Va dunque dato seguito ai primi interventi in attuazione del protocollo d’intesa sull’immigrazione, che per noi rimane un primo importante esempio di accordo che procede a stabilizzare lavoratori precari, e a individuare puntualmente le risorse umane e finanziarie da destinare alla gestione di una funzione – l’immigrazione – che rimane strategica per il Paese, e sulla quale abbiamo con la nostra vertenza dato un altolà alle tentazioni di esternalizzazione (dove rimane ancora da cancellare la convenzione con Poste spa), e avviato una significativa retromarcia con la stabilizzazione di 650 interinali, alla quale stiamo facendo seguire una verifica sulle altre figure di lavoro precario utilizzate dall’amministrazione.
Va pure sviluppato il percorso – già iniziato con l’avvio del confronto sulle funzioni degli assistenti sociali – che condurrà ad un protocollo d’intesa sulle funzioni del ministero in materia di disagio sociale, e dunque sulla valorizzazione delle funzioni esercitate in materia tanto dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione al centro, quanto dalle prefetture sul territorio.
Va infine data attuazione all’atto di concertazione che ha individuato nuovi posti di funzione amministrativa e informatica per la dirigenza dell’area 1, introducendo nelle prefetture la novità della gestione del personale da parte dei dirigenti o funzionari contrattualizzati.

Sul secondo punto, confermiamo la volontà di modificare comunque i meccanismi di riqualificazione, perché ne avvertiamo la necessità anche a prescindere dall’eventuale introduzione – che condividiamo – del nuovo sistema di classificazione proposto nella piattaforma per il rinnovo della parte normativa del CCNL. In particolare, deve essere arricchito il criterio di apprezzamento dei percorsi culturali, per integrare i vecchi punteggi con la nuova realtà didattica universitaria, e introdurre criteri di valutazione delle attività formative e delle responsabilità esercitate, richiamando tutte le parti al rispetto di impegni che insieme abbiamo assunto, con la firma del primo CCI di ministero il 28 giugno 2000.
Soprattutto, riteniamo abbondantemente esaurita la fase “risarcitoria” motivata dalle vicende del ministero “separato” (che abbiamo conosciuto tra 1980 e 1995), e crediamo sia necessario legare i prossimi processi di riqualificazione al conseguimento di effettive funzioni superiori, “spalmando” sul territorio le posizioni da attribuire.
Inoltre, riteniamo indispensabile – con l’accordo sul FUA 2007 – l’aumento del fondo di sede, al di là della dovuta ristorazione della quota raggiunta con l’accordo sul FUA 2005 (400 euro lordi procapite), e chiederemo che una parte di questo aumento venga vincolato alla retribuzione di tangibili miglioramenti verificati nei servizi forniti alla cittadinanza. Confermiamo la nostra volontà di attribuire ai lavoratori della B3 non ancora riqualificati la posizione economica super (così come deciso in funzione del FUA 2006, prima dell’inaspettato “buco” nei risparmi di gestione …).

Appare evidente che soprattutto le conquiste che innovano l’organizzazione del lavoro nel Ministero dell’Interno, da un lato, e alcune nostre specifiche richieste sui percorsi di riqualificazione e sul fondo di sede, dovranno costituire gli elementi fondanti della piattaforma con la quale chiederemo la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori per il rinnovo delle RSU. In questa prospettiva, lanciamo la proposta di una giornata di riflessione, da tenere nel ministero nella seconda metà di ottobre, allo scopo di dare alla nostra elaborazione la massima pubblicità possibile.

Riunioni ipotesi CCNI Professionisti, Medici e Dirigenti

COORDINAMENTO NAZIONALE FP CGIL INPS

Si sono svolte ieri e oggi più riunioni in vista dell’ipotesi di CCNI per Professionisti, Medici e
Dirigenti.
Per i professionisti è stato oggi sottoscritto un verbale di accordo, relativo ai criteri semplificati di
valutazione (art. 85 CCNL 2002/2005) per l’attribuzione del primo e secondo livello differenziato di professionalità.
In sintesi, rinviando il dettaglio alla disponibilità del testo, sia per il primo che per il secondo
livello si è previsto un punteggio massimo di 15 per l’anzianità nella qualifica ( 0,25 per trimestre) e 25 punti max per i rispettivi titoli di servizio. Per la fattispecie del secondo livello ai punteggi suddetti si aggiunge un max di 12 punti per i titoli professionali.
Le selezioni in questione avranno decorrenza 1/1/2006. Prioritariamente saranno effettuate quelle per il secondo livello, e successivamente quelle per il primo che beneficeranno della sommatoria tra carenze
esistenti e quelle conseguenti all’espletamento della selezione per il secondo livello. L’accordo rinvia al prossimo ottobre per la definizione di nuovi criteri a regime per l’attribuzione dei livelli differenziati di professionalità e per il conferimento e revoca degli incarichi di coordinamento.
Sarà di prossimo esame l’ipotesi di CCNI per i Professionisti, così come quello per i Medici, al
cui interno sono state inserite alcune clausole collegate ai nuovi adempimenti relativi all’invalidità civile.
La retribuzione di risultato sarà legata da una parte alla realizzazione di obiettivi di efficacia ed
efficienza (70%) nonché di qualità (30%) mentre, per l’invalidità civile nell’anno 2007, considerate le difficoltà di avvio, così come abbiamo fatto notare all’Amministrazione, i parametri di valutazione saranno provvisoriamente legati alla definizione, entro 30 giorni, del 100% dei verbali pervenuti alle CMVP relativi ai pazienti neoplastici, nonché alla definizione del 100% dei verbali pervenuti per qualsiasi altra patologia, entro 60 giorni. E’ stata altresì consegnata una proposta per il regolamento intra/ extramoenia dei Medici INPS, rinviato ad un successivo esame, ma scarsamente soddisfacente, visto che la copertura dell’indennità di esclusività è a totale carico del fondo, senza alcun apporto a carico dell’Amministrazione.
Circa l’ipotesi di CCNI 2002/2005 per la Dirigenza, nel rinviare alla prossima settimana, per maggiori dettagli e la disponibilità di bozze, ad una prima valutazione si può affermare che si tende ad un sostanziale ed inaccettabile mantenimento dello status quo. Infatti, tranne alcuni correttivi riguardanti l’incentivo alla rotazione e la mobilità dei Dirigenti, manca totalmente un qualsiasi criterio relativo alla valutazione dei Dirigenti che possa contribuire a ipotesi trasparenti di percorso di carriera, oggi affidato prevalentemente alla discrezionalità.
Abbiamo proposto di delineare, all’interno della retribuzione di risultato, la possibilità di apprezzare le diverse performances dirigenziali equilibrando, laddove necessario, il rapporto retributivo tra centro e periferia. Abbiamo anche richiesto di riesaminare gli effetti della cosiddetta “spalmatura”, nonché di conoscere l’attribuzione attuale di incarichi e relative retribuzioni di posizione. Per la seconda volta l’Amministrazione non ha recato elementi in proposito, rendendo al momento, per quanto ci riguarda, più difficile la possibilità di una prossima sottoscrizione del CCNI.

Per la prossima settimana sono già previsti numerosi incontri, dei quali vi forniremo, appena possibile informazioni.
Roma 20 luglio 2007

p. il coordinamento nazionale FP CGIL INPS
Daniele Nola

NEWS

Stato-Regioni accordo per PSN 2009, 352 mln per cure primarie e H24

 
(da regioni.it) La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il 25 marzo la proposta per la realizzazione degli Obiettivi prioritari di Piano Sanitario Nazionale per l’anno 2009.
In particolare l’Accordo individua linee guida per lo sviluppo di progetti da parte delle Regioni per la cui realizzazione è vincolata la somma di € 1.410.070.000 e indica diverse priorità.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze erogherà alle Regioni a titolo di acconto il 70 per cento delle risorse. La quota residua del 30 per cento sarà erogata a seguito della presentazione di specifici progetti nell’ambito degli indirizzi individuati nell’Accordo.
Per le cure primarie e l’assistenza H24 sono riservate risorse pari a 352 milioni di euro. Tali finanziamenti saranno volti a consentire la riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza ed il miglioramento della rete assistenziale territoriale. A questo fine è prevista l’attivazione di Ambulatori per la gestione dei codici di minore gravità presso i Pronto Soccorso dove si registra un iperafflusso di utenti. Inoltre è prevista l’attivazione di Presidi Ambulatoriali Distrettuali, gestiti dai medici di Continuità Assistenziale, in cui il cittadino potrà trovare risposta assistenziale continuativa per le 24 ore. Saranno anche attivati Punti di Primo Intervento per garantire una prima risposta sanitaria all’emergenza-urgenza e a situazioni di minore gravità in aree territoriali disagiate o prive di presidi sanitari. Potranno essere predisposti anche specifici progetti di formazione del personale e campagne informative per educare la popolazione al corretto utilizzo dei servizi ospedalieri e territoriali.
Inoltre per il progetto “Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie” è stato confermato il vincolo sulla quota di 10 milioni di euro.
Per la presa in carico globale del paziente, e in particolare per le cure palliative e la terapia del dolore, è stata destinata una quota di 100 milioni di euro al fine di superare le carenze assistenziali e le disomogeneità a livello territoriale ancora presenti sulle tematiche riguardanti il dolore, sia cronico sia riferito alla fase terminale della vita, soprattutto a livello pediatrico.
Per la non autosufficienza si ritiene di fondamentale importanza incrementare l’assistenza domiciliare integrata in tutto il territorio nazionale per assicurare alla persona fragile e non autosufficiente la permanenza presso il proprio domicilio con l’applicazione di un progetto di cure e assistenza multiprofessionale.
Per quanto riguarda i pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase di cronicità sono stati individuati dei modelli organizzativi volti a garantire lo sviluppo e l’uniformità su tutto il territorio nazionale dell’approccio riabilitativo e assistenziale di questi soggetti.
Il Piano Sanitario Nazionale prevede la promozione di una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici e particolarmente vulnerabili attraverso il miglioramento e la diversificazione delle strutture sanitarie. Al fine di dare attuazione al PSN, nonché di uniformare su tutto il territorio nazionale l’approccio assistenziale e riabilitativo, le Regioni e le Province autonome possono predisporre progetti finalizzati a realizzare o potenziare nella fase di cronicità:
* percorsi di assistenza domiciliare nei casi in cui le famiglie siano in grado e desiderose di farlo, previa attivazione della rete di supporti organizzativi e logistici necessaria.
* percorsi assistenziali in Speciali Unità di Accoglienza Permanente (SUAP) per soggetti in Stato Vegetativo o Stato di Minima Coscienza;

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