Nota su aumento valore buono pasto nel Contratto integrativo di Ente

Come noto, in data 12 maggio le OO.SS. e l’Amministrazione avevano siglato un accordo relativo all’aumento del buono pasto per un importo di 8 Euro, salvo la possibilità di elevare detto valore compatibilmente con le disponibilità di bilancio dell’Ente, da verificarsi entro la fine di giugno.
Informiamo tutto il personale che, relativamente alla verifica delle disponibilità sopra citate, ieri si è svolta una riunione con la delegazione trattante dell’Amministrazione ed è stato concordato di elevare il valore del buono stesso a euro 8,50.
Il Direttore Generale ha affermato che l’accordo sarà presentato al CDA del prossimo 13 luglio e che avrà decorrenza subito dopo l’approvazione.
(4 luglio 2006)

Le mistificazioni non passeranno – Comunicato Fp Cgil

 

FP CGIL 
 
Di regola non rispondiamo alle provocazioni, perché abbiamo scelto da sempre che sono i fatti , il nostro impegno ed i risultati che riusciamo ad ottenere a smentire chi parla, parla fa” l’ammuina” e non concretizza nulla.
Questa volta però, non possiamo tacere di fronte a chi utilizza strumentalmente quello che noi scriviamo, con una operazione di basso profilo che può generare solo confusione. La questione della sospensione dell’attività imprenditoriale prevista dalla legge è una scelta operativa efficace, più volte richiesta dalla CGIL anche a livello confederale.
Nessuno si può permettere di interpretare in modo distorto quello che noi scriviamo.
Quello che avevamo scritto era piuttosto chiaro:abbiamo evidenziato le ambiguità della circolare e contemporaneamente abbiamo chiesto idonee garanzie a tutela del personale ispettivo chiamato ad applicarla (stipula assicurazione a carico dell’amministrazione per chi svolge quella attività).
Tutto qui!
Non ci stupisce che in piena campagna elettorale R.S.U. qualcuno sia disposto ad attaccarsi a tutto pur di gettare discredito sulle altre sigle.
Non sfugge a nessuno che questo gioco non è leale, soprattutto nei confronti di chi svolge attività ispettiva, direttamente interessato alla questione.
Per quanto ci riguarda noi continueremo a lavorare sui tavoli di contrattazione per ottenere risultati, con la consapevolezza che molti passi avanti sono stati fatti ed altri se ne devono ancora fare.
Ci piacerebbe che ognuno si assumesse le proprie responsabilità, nei confronti dei lavoratori, e che per esempio certe sigle decidessero di firmare o no il contratto collettivo nazionale, dopo aver consultato la base come hanno dichiarato all’Aran, ma prima delle elezioni RSU e non dopo come invece crediamo faranno, dopo aver accattato qualche voto criticando chi già si è assunto la responsabilità di farlo per tutti.
Comunque la CIGL continuerà a fare la sua campagna elettorale RSU con la serietà che la ha sempre contraddistinta.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

loghi unitari CGIL CISL UIL

 
CONTRATTO INTEGRATIVO

 
Nonostante le tante difficoltà rappresentate dall’accorpamento con il Ministero della Salute e dai tagli del Decreto Tremonti, le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno presentato al Ministro Sacconi la Piattaforma del Contratto Integrativo, lo scorso 16 luglio.
L’Amministrazione ha convocato per oggi le OO.SS. per iniziare i lavori.
Consapevoli dei tanti ostacoli intervenuti per effetto di Leggi e per la poca chiarezza circa il futuro assetto organizzativo degli uffici periferici e centrali, queste OO.SS. intendono mantenere l’impegno assunto per addivenire ad un contratto rispondente alle aspettative dei lavoratori e per costruire un’amministrazione che sia al passo con i tempi!
Vi terremo informati circa lo svolgimento degli incontri.

EX MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE 
 

E’ stato sottoscritto l’accordo FUA parte economica 2007 e parte normativa 2008 per i lavoratori afferenti all’ex Ministero della Solidarietà Sociale.
Su pressante richiesta di CGIL, CISL e UIL, nella parte normativa è stato inserito il richiamo all’art. 32 del CCNL 2007-2009 che disciplina l’attribuzione di almeno il 20% delle risorse alla contrattazione decentrata.
Roma, 24 luglio 2008  

       FPCGIL                  FPCISL                  UILPA
  Giuseppe Palumbo   Antonella La Rosa   Palmina D’Onofrio

 
 

 

Ministero Difesa: Comunicato unitario riordino infrastrutture SME

Si è svolta oggi, a Palazzo Esercito una riunione, presieduta dal Col. Fabio Giambartolomei, Capo dell’Ufficio OO.FF., nel corso della quale lo Stato Maggiore Esercito ha informato le OO.SS. Nazionali in merito al progetto di riorganizzazione dell’ Area Infrastrutturale della Forza Armata.
 
Il progetto presentato dallo SME, la cui genesi sarebbe originata dalla “necessità di una maggiore potenzialità in virtù della crescente politica sulle Infrastrutture”, è così sintetizzabile:

– riordino organizzativo:mantenimento dell’ Ispettorato alle Infrastrutture, che in base alle previsioni del D.Lgs. 253/2005 avrebbe dovuto essere soppresso al 31.12.2008;
– costituzione del IV Reparto Infrastrutture di Bolzano attraverso la riconfigurazione dell’attuale Sezione Staccata, nel quadro dell’Accordo di Programma tra A.D. e Provincia Autonoma;
– soppressione della Sezione Staccata di Verona, con il conseguente reimpiego del personale civile (oltre 40 unità attualmente impiegate);
– riordino delle dotazioni organiche: corposa riduzione delle professionalità ex C1, che passerebbero da n. 379 a n. 334 posizioni complessive, con un taglio di 45 posti in organico;
– attribuzione dell’ incarico di Capo Ufficio Amministrativo a personale militare (Ten. Col/Magg) e, in sostituzione, la previsione di un nuovo incarico, quello di “Consulente giuridico legale”, ricoperto da un profilo ex C3 – Direttore di Amministrazione.

In merito a quanto sopra, abbiamo unitariamente espresso le seguenti considerazioni:

1. forti perplessità circa la opportunità di avviare in questo momento la riorganizzazione di una area così importante della F.A. mentre risulta essere al lavoro una Commissione, recentemente insediata dal Ministro La Russa, impegnata ad elaborare, entro il mese di luglio p.v., una proposta di “revisione del modello di Difesa e dell’organizzazione del Dicastero nel suo complesso”;

2. una grande preoccupazione per la prevista soppressione della Sezione Staccata di Verona, stante la situazione complessiva di impiego degli Enti Difesa di quella Città e Provincia;

3. un marcato ed esplicito dissenso rispetto alle proposte di riordino delle dotazioni organiche, atteso che la combinazione tra il taglio di 45 posizioni ex C1 e l’attribuzione a professionalità non civili dell’incarico di Capo Ufficio Amministrativo configurano, nei fatti, una evidente condizione di “decivilizzazione”, che, ovviamente, non può essere accettata e che si porrebbe in evidente controtendenza rispetto agli impegni reiteratamente assunti dai Vertici Politici e Militari dell’A.D.

Per quanto sopra, abbiamo rappresentato allo SME la necessità di un ripensamento e abbiamo ritenuto opportuno proporre un ulteriore momento di approfondimento, già fissato in agenda per giovedì 12 marzo p.v., anticipando che,nel caso in cui dovesse ancora confermarsi una differenza di posizioni, la questione non potrebbe che essere rinviata al tavolo politico.

Nelle more della predetta prossima riunione, lo SME, su nostra esplicita richiesta, si è altresì impegnato a sospendere l’applicazione, in fase sperimentale, dei nuovi organici dei Reparti Infrastrutture.

In occasione della riunione odierna, lo SME ha anche reso noto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha formulato alcuni rilievi in merito alle tabelle organiche dei cinque Poli dell’Esercito recepite nei Decreti Interministeriali in itinere;
 
le obiezioni, in buona sostanza, consisterebbero nel fatto che le nuove previsioni organiche dei Poli non sarebbero del tutto in linea con il quadro disegnato dalla legge 133/2009.

A tal proposito, già nei prossimi giorni, il Gabinetto del Ministro fornirà al MEF una dettagliata risposta in merito ai rilievi formulati, che noi ci auguriamo servano a far approvare nel più breve tempo possibile l’adozione dei nuovi Decreti di struttura dei cinque Poli Industriali dell’Esercito.

Roma, 26 febbraio 2009

FP CGIL   CISL FP      UIL PA    FLP DIFESA
Manca     Caffarata   Colombi      Pittelli

 

NEWS

I medici non faranno i delatori

 
Si pubblica l’articolo di Rassegna Sindacale n. 23 dell’11-17 giugno che riporta la posizione della FPCGIL Medici sulla questione dei medici spia contenuta nel DDL Sicurezza, che dovrebbe essere in discussione al Senato a partire dal 23 giugno.
 

NEWS

No alla rottamazione, lettera appello al Governo e al Parlamento

 
ANAAO ASSOMED – CIMO ASMD – AAROI – FP CGIL MEDICI -FVM –
FEDERAZIONE CISL MEDICI – FASSID – FESMED – FEDERAZIONE MEDICI UIL FPL

 
LETTERA-APPELLO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO:
NO ALLA ROTTAMAZIONE DEI MEDICI E VETERINARI

Le scriventi organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica e Veterinaria, hanno ripetutamente manifestato la propria opposizione al pensionamento coatto dei pubblici dipendenti al raggiungimento dei 40 anni di contribuzione, per gli effetti che esso avrebbe prodotto nel Servizio Sanitario Nazionale, rappresentando i medici e veterinari dipendenti la categoria maggiormente colpita dal provvedimento per avere a proprie spese riscattato gli anni di laurea e di specializzazione.
Con nostra piena soddisfazione il Parlamento, con la definitiva approvazione della “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti” (L.15/2009) ha limitato la facoltà delle Amministrazioni di risolvere il rapporto di lavoro ai soli dipendenti con 40 anni di servizio effettivo, non conteggiando a tal fine i periodi di contribuzione riscattati.
Ora, con l’emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera in sede di conversione in legge del decreto-legge “Provvedimenti anticrisi nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”, si vuole annullare questa decisione parlamentare, reintroducendo la norma che prevede il pensionamento dei dirigenti pubblici, Medici e veterinari compresi, con 40 anni di anzianità contributiva, a discrezione dell’azienda e con la eccezione di magistrati, professori universitari e dirigenti medici di struttura complessa del SSN.
La sua approvazione produrrebbe nei prossimi anni la fuoriuscita obbligata dal SSN di questi Dirigenti, anche donne, a soli 58-60 anni di età, peraltro in netta controtendenza con le politiche previdenziali perseguite in Europa e nel nostro Paese.
In tal modo verrebbe colpito il corpo intermedio del SSN che consente il pieno funzionamento della medicina pubblica e su cui poggia la garanzia della tutela della salute dei cittadini. Verrebbero “pensionati” migliaia di professionisti che operano ogni giorno in tutti i livelli del SSN, dalla prevenzione ai servizi di emergenza/urgenza, dai servizi territoriali ai reparti ospedalieri di alta complessità, dai servizi di diagnosi e cura ai reparti di terapia intensiva e rianimazione e che hanno acquisito nel corso degli anni la formazione e l’esperienza sulle quali si fonda l’assistenza sanitaria.
I medici ospedalieri, ma non quelli universitari che godono già di molti privilegi, sotto la spada di Damocle del licenziamento, si troverebbero esposti ai cambi di maggioranze politiche e ad ogni possibile pressione e ricatto da parte dei direttori generali, con grave limitazione della propria autonomia professionale e con buona pace del principio fondamentale di imparzialità e trasparenza della pubblica amministrazione.
Per il combinato del pensionamento “coatto” e del blocco del turn-over, introdotto nelle ultime leggi finanziarie per il contenimento della spesa, si produrrebbero inevitabili vuoti nelle dotazioni organiche e si configurerebbe un SSN composto da Dirigenti di struttura complessa, una quota residuale di dirigenti medici a tempo indeterminato ed un numero crescente di precari, provocando un complessivo decadimento della qualità e della sicurezza del sistema, i cui inevitabili effetti ricadrebbero sulla soddisfazione della domanda di salute di tutti i cittadini.
Le scriventi organizzazioni sindacali rivolgono un appello al Governo e al Parlamento ad adoperarsi, secondo le sue possibilità e prerogative, affinché i Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari del SSN siano esclusi dalla norma che prevede il pensionamento a 40 anni contributivi, valorizzando la fatica e la complessità del compito che ogni giorno si assumono a tutela del diritto alla salute sancito dalla Costituzione alla cui osservanza tutti siamo chiamati.

Comunicato

 

C.C.N.I.: UN CONTRATTO INTEGRATIVO UN “SACCO BELLO”
(DELLA SERIE LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE E IL NASO LUNGO)

 

Il CCNI del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (vedi allegati) sottoscritto nei giorni scorsi da 2 Organizzazioni Sindacali (o da 1 e ½?) non è un “semplice accordo” sul “Sistema delle progressioni economiche” ma un vero e proprio Contratto integrativo compiuto, finito (mancano solo alcuni tavoli tecnici da chiudere in ogni caso entro il 18 dicembre p.v.). Di conseguenza le 2 OO.SS. sottoscrittrici o non hanno capito cosa firmavano oppure fanno finta di non capire per avere così la possibilità di non far comprendere bene ai lavoratori di questo ministero cosa hanno firmato.

Questo nuovo Contratto Integrativo di Ministero un “Sacco Bello” è talmente bello che quei “mattacchioni” della FP CGIL, e di altre OO.SS, non lo hanno firmato.

Questa O.S. non lo ha firmato, è bene ribadire, perché questo CCNI di fatto stravolge gli intenti, i contenuti e gli obbiettivi che si erano fissati nella “Piattaforma Unitaria”.

Inoltre diciamo che è perlomeno singolare la modalità con cui 1 delle 2 Organizzazioni Sindacali firmatarie ha trasmesso l’Ipotesi di CCNI in quanto insieme ai files relativi al contratto ha inviato i “resoconti” (“resoconti” non verbali, infatti non sono firmati da nessuna OO.SS.) degli incontri del 26/10 e del 3/11 u.s. Il problema di questi “resoconti” è che sono farciti di omissioni e falsità che servono solo a far emergere quanta è “brava” quanto è “buona” la nostra Amministrazione. Su questo punto vogliamo essere chiari che la responsabilità politica e morale delle omissioni e delle falsità che ci sono in questi “resoconti” sono di chi li ha scritti e di chi li ha veicolati.

A questo punto riteniamo doveroso riandare al merito del nuovo CCNI (vedi allegati) e ripetere cosa c’è e cosa non c’è.

Nel nuovo Contratto Integrativo ci sono:
– Il sistema per l’incentivazione alla produttiva (FUA) come per il 2009 (non sottoscritto da questa O.S.)
– Il sistema di valutazione del personale di cui al protocollo sottoscritto con le OO.SS. il 10 dicembre 2008 (non sottoscritto da questa O.S.). Andrà in vigore dal 1° gennaio 2010, nei termini e con le modalità, da definire entro il 18/12/2009.
– La Disciplina della formazione del personale ai sensi degli artt. 24 e 25 del C.C.N.L. del 14 settembre 2007 di cui al protocollo del 4 giugno 2009 (sottoscritto da questa O.S.).
– Le Procedure per lo sviluppo del personale – sequenza e criteri. Riconduzione del personale nel profilo di applicazione (si legge “riallineamento” si pronuncia “sanatoria” e non condiviso da questa O.S.) a seguito del nuovo sistema ordinamentale definito con “l’Accordo a stralcio” del C.C.N.I. del 4 agosto 2009 (questo ultimo “l’Accordo a stralcio” sottoscritto da questa O.S).
– Le progressioni economiche all’interno delle aree sono circa il 28% di tutto il personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (tagliando fuori il restante 72% circa dei lavoratori)( vedi la tabella allegata preparata dalla FP CGIL). Di questo circa 28% la quota parte delle progressioni economiche è prevista per la I e II area con decorrenza 1° gennaio 2010;invece la quota parte riguardante la III area avrà decorrenza dal 1° gennaio 2011. Per tutti, ovviamente, uno dei criteri della progressione sarà la valutazione individuale del Dirigente.
In considerazione della situazione attuale è legittimo chiedersi se saranno effettivamente esigibili queste progressioni visto il D.L.vo 150/09 (“controriforma Brunetta”)!
Questa O.S. le ritiene insufficienti nonostante le teoriche, ad oggi, risorse aggiuntive.

In questo Contratto Integrativo, per esempio, non ci sono:
– Passaggi d’area=0
– Il nuovo accordo sull’orario di lavoro
– Il nuovo accordo per la mobilità
– L’accordo per la copertura assicurativa per la responsabilità civile

In ogni caso la FP CGIL è convinta che il C.C.N.I è uno degli strumenti per dare delle risposte concrete ai lavoratori ed è per questo che faremo le assemblee in ogni posto di lavoro e invitiamo le altre Organizzazioni Sindacali a indire insieme un Referendum e nel caso in cui i lavoratori stessi “valideranno” (cioè se la maggioranza dei lavoratori del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali dirà SI’ a questo Contratto Integrativo di Ministero) questa O.S. si impegna a sottoscriverlo nel caso contrario (cioè nel caso in cui la maggioranza si esprima con un NO) le OO.SS. sottoscrittrici del nuovo C.C.N.I. si impegnano a rispettare la volontà dei lavoratori ritirando la firma dal nuovo Contratto Integrativo.
Su questo punto attendiamo un risposta seria.

Amministrazione, CISL FP e UIL PA hanno fatto una forte “riduzione”, in linea con la “Controriforma Brunetta”, noi vi diciamo quale è il grave “danno” fatto ai lavoratori.

Roma, 16 novembre 2009

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Giuseppe Palumbo

 
 

 

Primo incontro col direttore provinciale Firenze – resoconto

Firenze, 17/02/2010

A tutte le delegate e ai delegati eletti nelle liste della Fp-Cgil
(per l’affissione agli albi sindacali e la diffusione tra i lavoratori)

Oggetto: Primo incontro col direttore provinciale – resoconto.

In data odierna si è svolta la riunione convocata dal direttore provinciale che aveva all’ordine del giorno la discussione sull’orario di lavoro della nuova direzione provinciale a cui hanno partecipato i delegati Rsu dei cessati uffici e delegazioni delle organizzazioni sindacali territoriali.
Il direttore provinciale si è presentato e ha illustrato come intende procedere nelle relazioni sindacali e nella sua funzione di direttore provinciale.
In prima battuta il direttore provinciale ha accennato al fatto che le Rsu sarebbero decadute, essendo cessati gli uffici dove sono state elette, ma che da qui alla scadenza naturale delle Rsu del pubblico impiego (novembre 2010) saranno sempre convocate insieme alle organizzazioni territoriali. Ha inteso, inoltre, rassicurare sulla sua volontà di adottare un atteggiamento di dialogo e di confronto con le OO.SS. e che le relazioni sindacali devono essere improntate ai principi di “equilibrio” e “buon senso”.
Il direttore provinciale ha fatto presente che sono in fase di preparazione alcuni ordini di servizio che daranno le indicazioni operative per dare concreta attuazione al nuovo modello organizzativo e ha introdotto l’argomento dell’orario di lavoro che dovrà essere unico per tutte le articolazioni della direzione provinciale.

Ci ha fornito di una proposta di accordo che abbiamo cominciato a discutere nel merito. Alcuni dei punti della proposta sono:

a) la rimodulazione dell’apertura al pubblico pomeridiana prevedendo un’ora al giorno di apertura ogni giorno dal lunedì al giovedì;
b) la possibilità degli impiegati di scegliere tra alcuni profili orari individuali: 7h 12′ x 5 gg.; 7h 30′ x 4 gg. + 1 giorno di 6 ore il venerdì; tre giornate da 8 ore e 2 da 6; due giornate da 9 ore e 3 da 6 ore;
c) lo slittamento della flessibilità in ingresso alle 7,45 e il conseguente slittamento dell’apertura al pubblico della mattina alle 8,45 fino alle 12,45.
Ha inoltre chiarito che nel caso in cui il profilo orario scelto dal dipendente non soddisfi a pieno le esigenze lavorative dell’amministrazione (in particolare per le attività di front office) al dipendente sarà confermato il profilo orario e integrate le mansioni da svolgere.

Come sigla abbiamo osservato che mettere le mani all’orario di lavoro quando ancora permangono forti criticità nell’attivazione della direzione provinciale non ci sembra la cosa più opportuna e abbiamo indicato alcuni punti di sofferenza: la non definitiva collocazione di alcuni impiegati, la mancanza di chiare procedure operative, le difficoltà collegate allo spostamento dello sportello Atti giudiziari da Via S. Caterina a Via Panciatichi, la disomogenea distribuzione dei gestori di rete, l’incertezza sul lavoro delle “enclave” e la disposizione logistica dei diversi settori dell’ufficio.
Il direttore provinciale ha replicato che in questi giorni ha lavorato per superare le criticità e che ha intenzione dalla prossima settimana di visitare gli uffici per presentarsi e raccogliere indicazioni utili.
A proposito delle “enclave” ha ribadito che il modello organizzativo non le prevede, ma che non intendendo prospettare alcuna mobilità forzata appronterà un piano operativo per garantire la valorizzazione del lavoro dell'”enclave”, che dovranno gestire le comunicazioni con l’ufficio controlli provinciale riducendo al massimo lo spostamento di fascicoli in formato cartaceo e a cui verrà attribuito un carico di lavoro che ingloba nuove liste di controlli da effettuare alla continuazione delle lavorazioni in essere ereditate dai vecchi uffici.
Su esplicita domanda di questa O.S. sulle nuove assegnazioni e sulla mobilità all’interno della provincia ha risposto che bisognerà fissare dei criteri coinvolgendo le OO.SS. che dovranno coniugare le richieste del personale alle esigenze di servizio della direzione provinciale.
Abbiamo quindi preso atto delle dichiarazioni del direttore provinciale che più volte ha ribadito di voler osservare corrette e proficue relazioni sindacali e ci siamo aggiornati al giorno 1 marzo.
Ci auguriamo che la gestione della Dp sia conseguente alla buona volontà manifestata dal direttore provinciale, volontà che verrà misurata passo dopo passo. Continueremo inoltre a confrontarci con le lavoratrici e i lavoratori della Dp al fine di rappresentare le criticità non risolte di una complessa e non condivisa riorganizzazione.
Fraterni saluti.

p. la Fp Cgil Firenze
G. Majeli

 
 
 

NEWS

5° NEWS dalla Sisac. FIRMATE LE CONVENZIONI. I TESTI

 
Questa mattina la FPCGIL Medici, con Intesa Sindacale Cisl Medici – Fp Cgil Medici – Simet- Sumai, ha sottoscritto l’ipotesi di Accordo per la Medicina Generale relativa al biennio 2008 -2009. Nei giorni 9 e 10 marzo 2010 sono state sottoscritte anche le ipotesi di Accordo relative alla Pediatria di Libera Scelta ed alla Specialistica Ambulatoriale, Veterinaria ed altre Professionalità (Psicologi, Chimici, Biologi). Gli accordi saranno operativi all’atto dell’approvazione definitiva da parte della Conferenza per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome.
Si pubblica la NEWS della FPCGIL Medici con l’illustrazione della posizione assunta in merito alla Medicina Generale, i tre testi e la dichiarazione a verbale della SISAC.

 

Comunicato

 

ATTIVITA’ ISPETTIVA: ART. 7 DL “SVILUPPO”.

POCHE RISORSE ECONOMICHE.
NIENTE ACCORDO SULL’ORARIO DI LAVORO.
NO ALL’ASSICURAZIONE.
QUALE FUTURO? (SE CI SARA’)

 

Lunedì 16 maggio u.s., a parere di questa O.S., si sono verificati due momenti significativi e determinanti per questo Ministero.

Primo, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. 70/2011, noto come DL “Sviluppo”, che a nostro avviso provocherà lo smantellamento di fatto dell’attività ispettiva.
 
Secondo, l’incontro tra l’Amministrazione (rappresentata da Il Segretario Generale, il Direttore Generale delle Risorse Umane e AA.GG, il Direttore Generale per l’Attività ispettiva, il Direttore Generale per l’Innovazione Tecnologica) e le OO.SS.
Relativamente al D.L. “Sviluppo” riteniamo sufficiente riprendere alcuni passaggi fondamentali del comunicato stampa del Segretario Nazionale della FP Cgil Antonio Crispi che dichiara: “Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.l. “Sviluppo” (vedi allegato), ogni dubbio sul futuro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali viene cancellato: il Ministero del Lavoro è di fatto demolito da Sacconi. Nella migliore delle ipotesi il Ministro è subalterno alle politiche economiche e finanziarie di Tremonti, nella peggiore delle ipotesi è coautore dello smantellamento delle politiche del welfare e della vigilanza.
In un paese in cui l’evasione fiscale e’ ai massimi livelli e dove il sommerso rappresenta un terzo del Pil, la Guardia di Finanza e gli ispettori del lavoro sono tenuti in buona sostanza “segregati” negli uffici con la minaccia di provvedimenti disciplinari. …Se con il collegato al lavoro è stato definitivamente reso marginale il ruolo del pubblico nelle conciliazioni per favorire alcune associazioni professionali, con dl Sviluppo si da’ il colpo finale depotenziando l’attività di vigilanza.
E’ chiara la missione del Ministro Sacconi, così come è chiaro il concetto di sviluppo di questo Governo: meno controlli sull’evasione, meno controlli sulla legalità, meno diritti.”
Inoltre, in questa norna, si fa riferimento a una non meglio precisata “turbativa” dell’attività delle imprese, dando un’accezione talmente negativa ai controlli di legalità da farli apparire come torti e non come una garanzia per cittadini e lavoratori.

Avendo avuto notizia della pubblicazione in G.U. del DL Sviluppo nel corso dell’incontro, per la FP Cgil, è divenuto prioritario portare al centro della discussione l’impatto devastante che questo DL avrà sulla nostra Amministrazione.
Al riguardo, la risposta data al tavolo da parte dell’Amministrazione, a nostro avviso, è stata debole e preoccupante. Debole in quanto il Segretario Generale ha taciuto sull’argomento, preoccupante perché la risposta del Direttore Generale per l’attività ispettiva ha dato conto che gli organi tecnici dell’Amministrazione non sono stati coinvolte nella stesura del dl “Sviluppo”.
Considerato, però, che il DL dal momento della sua pubblicazione sulla G.U. è legge dello Stato, l’impatto negativo del provvedimento avrà effetti immediati sulla concreta operatività degli ispettori del lavoro, sulla programmazione degli accertamenti e sulla reale possibilità di contrastare i fenomeni di irregolarità del mondo del lavoro.

Almeno su di un argomento l’Amministrazione deve dare una risposta immediata: quando e come scatteranno le sanzioni disciplinari a chi fa il proprio dovere?

Per quanto riguarda i problemi in capo all’attività ispettiva che questa O.S. ha posto per l’ennesima volta al tavolo (orario di lavoro, risorse aggiuntive, S-GIL, assicurazione per responsabilità civile, formazione, cambio profilo ispettori da ordinario a tecnici così come previsto dall’Accordo del 4 agosto 2009 ecc…) poche risposte e tante chiacchiere. Di fatto abbiamo registrato unicamente un’apertura dell’Amministrazione sull’applicazione dell’Accordo del 4 agosto 2009.

Ancora una volta è stato confermato che stante i pesanti tagli operati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’operatività di questo Ministero è scaricata sulla buona volontà e il senso di responsabilità dei lavoratori di questa Amministrazione.

Roma, 23 maggio 2011

Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo

 
 

 

Lettera di risposta al Ministro Prof. A.Bianchi sulla violazione delle norme contrattuali da parte del Capo del DTT

A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI
dei MINISTERI delle INFRASTRUTTURE e dei TRASPORTI

Vi invio la lettera di risposta al Ministro Prof. A.Bianchi, sulla violazione delle norme contrattuali da parte del Capo del DTT, ing.A.Fumero.
E’ una risposta necessaria e dovuta per la superficialità con cui è stato affrontato l’argomento in questione, sia per le prossime importanti scadenze elettorali ( RSU ), che per l’imminente firma del CCNL, e per una presa di distanze dall’operato del Ministro stesso.
Pertanto invito le Delegate/i di posto di lavoro, di affiggere la lettera in bacheca e dargli la massima diffusione.

Grazie di cuore a tutti per la collaborazione e l’aiuto che mi avete sempre dato, e ringrazio il compagno Vincenzo Di Biasi, coordinatore delle Funzioni centrali, per l’appoggio e il sostegno in questa vertenza.
Inoltre auguro a tutti voi buone Ferie e buon riposo, in vista di tutte le cose importanti che ci aspettano alla ripresa dell’attività sindacale ( RSU, CPA scorrimento delle graduatorie e passaggi tra le Aree ).
Un saluto affettuoso

p.FPCGIL M.ri
Infrastrutture e Trasporti

Gianni Massimiani

 

Ordine di Roma, regole anacronistiche impediscono rappresentanza minoranze

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
Il risultato delle elezioni all’Ordine dei Medici di Roma, il più grande d’Italia, ha visto la vittoria della lista del Presidente uscente Mario Falconi, al quale facciamo gli auguri di buon lavoro.

Non è però più accettabile che la lista minoritaria, con il 46% dei voti – sostenuta anche dalla FPCGIL Medici e votata da circa 2.700 medici che ringraziamo – non abbia alcun rappresentante nel nuovo Consiglio dell’Ordine.

Al di là degli schieramenti, c’è la necessità, non più rinviabile, di nuove regole elettorali a livello nazionale con tutela delle minoranze, che consentano un maggior coinvolgimento dei medici, non vanifichino il loro voto, e introducano la possibilità di utilizzare anche internet.

E’ questa la richiesta che avanziamo al Ministro Sacconi e a chi andrà a governare la prossima Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, convinti della necessità di rinnovare l’istituzione ordinistica, insieme all’Enpam e all’Onaosi, a partire da un maggiore vicinanza e coinvolgimento democratico dei medici.
 

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