Lettera unitaria CGILCISLUIL alle istituzioni per il diritto al riposo nel Ssn

 
Pubblichiamo il testo della lettera, a firma dei segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, inviata a tutte le istituzioni in merito alla questione riguardante la norma della finanziaria che nega il riposo previsto dalla legge 66 al personale sanitario, compresi medici e veterinari.

Si al rispetto della vita, ma anche del diritto di autodeterminazione

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
Il giusto e dovuto rispetto della vita e della dignità del malato grave e morente, auspicato oggi dal Papa, va coniugato dai medici italiani con le norme deontologiche e costituzionali.

Il medico è infatti tenuto a rispettare, sia nelle terapie ordinarie che straordinarie, il consenso del malato capace di intendere e di volere.

L’obbligo etico e giuridico della cura presuppone infatti il consenso del malato, e lo stesso rifiuto di cure salvavità non può e non deve essere scambiato per un atto di eutanasia ma rappresenta una scelta consapevole di far seguire alla malattia il suo corso.

Il diritto costituzionale di libertà di autodeterminazione della persona va quindi rispettato, e garantito anche attraverso il testamento biologico.

Il dibattito che si è aperto, dalla proposta di moratoria al condivisibile documento della Federazione dell’Ordine dei Medici, rischia invece di anteporre questioni morali e religiose a scelte che rivestono un carattere scientifico ed istituzionale.

E’ dovere di uno stato laico, nel rispetto delle legge 194, organizzare il servizio pubblico, garantendo una efficace attività di prevenzione e la possibilità di abortire, e nel prossimi futuro di poter assumere la pillola Ru 486, in particolare nel sud.

I medici che lavorano nel Ssn devono pertanto rispondere in primo luogo alle norme dello Stato, che, peraltro, prevedono per l’aborto la possibilità della obiezione di coscienza, effettuata da circa il 60% dei ginecologi.

Per questo chiediamo che la direzione dei Consultori sia affidata a medici non obbiettori in esclusività di rapporto, e che le Regioni applichino la 194 laddove indica l’utilizzazione della mobilità del personale al fine di poter garantire l’attuazione della legge, anche laddove gli obiettori arrivano al 100%.

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La vittoria in Lombardia sulla 194 della FPCGIL Medici

 
Si pubblica l’articolo uscito ieri sul quotidiano La Repubbica in merito al ricorso al Tar -promosso dalla FPCGIL Medici e dalla CGIL – contro la decisione della Regione Lombardia di abbassare il limite dell’aborto terapeutico. 

 

Contratto statali, Cgil non firma il protocollo

 
Nuntio vobis gaudium magnum“. Con queste parole, entrando in sala stampa a Palazzo Chigi, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, annuncia la firma del protocollo sul contratto del pubblico impiego da parte di Governo, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae . Non ha firmato la CGIL, e tra le altre confederazioni con categorie mediche maggiormente rappresentative, neanche la Cosmed e la Confedir .
Il governo conferma l’aumento salariale di 70 euro lordi di incremento medio mensile per gli anni 2008 e 2009, che per i dirigenti medici e veterinari si dovrebbe tradurre in 86 euro netti.
Si prevede un aumento del 3,2 % nel biennio, che è molto meno dell’inflazione reale. Non c’è nessuna certezza sugli oneri accessori,. Non c’è nulla sui precari. Si confermano tutti i tagli.
Per i dirigenti medici e veterinari, inoltre, rimangono l’iniqua decurtazione economica per le assenze per malattia, la rottamazione per chi ha 40 anni di contributi, l’abolizione del diritto europeo al riposo, oltre agli insulti mai ritirati da parte dello stesso Ministro Brunetta.
Nessuna certezza infine è stata data alla effettiva possibilità di cancellare le norme del d.d.l. Brunetta che riducono il diritto a contrattare nei settori pubblici: dalla facoltà di concedere aumenti unilaterali al ritorno del controllo di merito da parte della Corte dei Conti.
La Fp-Cgil ha quindi confermato gli scioperi regionali del 3, del 7 e del 14 novembre, con l’adesione dei medici e dei veterinari, e si prepara ad uno sciopero generale nel pubblico impiego a dicembre con manifestazione nazionale a Roma.

NEWS

Medici in sciopero il 12 dicembre 2008 per la sanità pubblica e per il contratto

 
I dirigenti medici e veterinari pubblici sciopereranno il 12 dicembre 2008, insieme a tutto il mondo del lavoro contro la crisi, per più lavoro, più salario, più pensioni e più diritti.

I medici ed i veterinari pubblici hanno tante altre buone ragioni per lo sciopero generale del 12 dicembre 2008” ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici “a partire dalla difesa di un sistema universalistico del welfare, contro il progetto di privatizzazione del Libro Verde del Governo e contro i tagli alla sanità pubblica“.

Chiediamo” – ha detto Cozza – “più risorse per il contratto relativo al biennio economico 2008 – 2009, stante l’insufficiente stanziamento del 3,2 % del Protocollo Brunetta, che non garantisce neanche il recupero dell’inflazione del solo 2008, a fronte di un sempre maggiore tassazione delle retribuzioni e della mancata rivalutazione della indennità di esclusività, ferma ai valori del 2000. Rivendichiamo l’abrogazione della rottamazione arbitraria dei dirigenti con 40 anni di contributi, compresi i riscatti, che sta portando al licenziamento anche di chi ha 59 anni. Vogliamo la soppressione delle penalizzazioni per la malattia, con norme che colpiscano i finti malati, e non in modo indiscriminato tutti, con una doppia beffa per chi si ammala e si vede anche decurtata la retribuzione.

Vogliamo la reintroduzione del diritto europeo al riposo anche per i dirigenti sanitari italiani ” ha continuato il segretario nazionale della FPCGIL Medici “con il principio delle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ed il tetto medio massimo di 48 ore di lavoro settimanale.”

Lanciamo infine un allarme medici precari per la sanità pubblica” ha concluso Cozzacon il rischio per i cittadini di non avere più garantite prestazioni essenziali, a partire dal funzionamento dei pronto soccorso. Se il Governo non cambierà le norme sul precariato e senza un immediato intervento delle Regioni, dal 1 luglio 2009 circa 15.000 medici che lavorano nella sanità pubblica saranno licenziati.”

Per lo sciopero nazionale dei medici, insieme a tutti gli altri operatori della sanità pubblica, potranno saltare le attività programmate – come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici – negli ospedali e nei presidi territoriali della Asl, ma saranno garantite le urgenze.

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Dirigenti chiamati a compilare curriculum ed altro per la trasparenza di Brunetta

 
In questi giorni le varie amministrazioni pubbliche, comprese le Asl e le Aziende Ospedaliere, stanno dando corso alla circolare Dip. Funzione pubblica n. 3, del 17.07.2009, emanata in applicazione dell’art. 21, Legge 69/09.
La norma obbliga le Amministrazioni a pubblicare, sul proprio sito, i curricula vitae dei dirigenti, la loro retribuzione annuale, i recapiti lavorativi nonché i tassi di assenza e di presenza del personale di ogni ufficio.
Questa disposizione, secondo il Ministro Brunetta, dovrebbe “favorire l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa e l’eliminazione degli sprechi”.
È nostra convinzione che anche questo provvedimento e la conseguente iniziativa siano parte della politica complessiva di delegittimazione dei dipendenti pubblici, ed in particolare della dirigenza medico-veterinaria, messa in atto dal Governo.
Così è per la questione delle assenze; con la circolare si chiedono dati aggregati per ufficio (e questo è un doveroso tributo alla privacy) computando senza alcuna distinzione tutte le assenze a qualsiasi titolo determinatesi. Certo il Ministro non si smentisce. Così come da un anno, volutamente, spara numeri confusi sui giornali, così oggi chiede di mantenere la stessa confusione, mettendo insieme la malattia con il congedo obbligatorio per maternità, le ferie con i permessi per l’assistenza agli invalidi, la donazione sangue con l’aspettativa.
Ed a proposito di trasparenza sulle retribuzioni, a questo punto, sarebbe stato più logico, naturalmente sempre in modo da non violare la privacy, chiedere la pubblicazione dei dati relativi anche agli incarichi e alle attività libero-professionali, invece di indicare solo le voci contrattuali. Ci risulta, peraltro, che si potrebbe arrivare alla situazione paradossale che nello stesso Policlinico si pubblicano i dati dei dirigenti ospedalieri ma non quelli degli universitari.
Cosa ci sia in queste prescrizione che abbia attinenza con il funzionamento degli ospedali e dei servizi territoriali non ci è chiaro. Nessuno si preoccupa di capire quali e dove siano le criticità rispetto al funzionamento dei servizi pubblici, né, tantomeno, ci si preoccupa di come risolverli. Anzi persiste la volontà di questo Governo di tagliare di 7 miliardi il fondo sanitario a partire dal 2010 così come denunciato dalle Regioni.
Consigliamo, infine, ai dirigenti chiamati a compilare il curriculum ed i vari moduli, di ricordarsi di non dare il consenso al trattamento dei dati personali per fini diversi da quelli consentiti dalle leggi vigenti e di prendere contatto con il responsabile per gli adempimenti che deve essere nominato da ogni azienda per eventuali chiarimenti.

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Il Ministero della Salute in Gazzetta Ufficiale, dal 13 dicembre il nuovo Ministro

 
La legge del 13 novembre n. 172 che istituisce il Ministero della Salute e’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 novembre 2009. La normativa entrerà in vigore il 13 dicembre prossimo. A partire da questa data potra’ essere nominato anche il nuovo ministro della Salute. “. Il ministero del Welfare, retto da Maurizio Sacconi, rimane con la denominazione “Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.
 
Il ritorno del Ministero della Salute è senz’altro un fatto positivo, da noi sempre richiesto. Riteniamo infatti che l’universalità del servizio sanitario e la tutela costituzionale del diritto alla salute potranno così essere maggiormente garantite. Il nuovo Ministero nasce però con un gravissimo vulnus: le risorse sono di competenza del Ministero dell’Economia, dalla individuazione del fabbisogno finanziario alla gestione dei piani di rientro delle Regioni. E altre competenze come la programmazione sanitaria, le professioni sanitarie e il loro stato giuridico, sono svolte di concerto con l’Economia. Auspichiamo comunque che il Ministero sia affidato a chi crede nella sanità pubblica, per difenderla e migliorarla. Se così sarà, noi saremo pronti ad un costruttivo confronto.
 

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Bene Sistema Informativo su errori sanitari in G.U. ma non basta

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

L’istituzione del Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 12 gennaio 2009, rappresenta una buona notizia.
Da una parte si potranno finalmente avere dati certi e monitorare gli episodi, dall’altro lato si potrà diffondere una indispensabile cultura della valutazione e definire procedure sempre più appropriate limitando la possibilità di errori.
Una “scatola nera” negli ospedali è un bene prezioso non solo per l’individuazione delle responsabilità per tutti – dal direttore generale al medico – ma in primo luogo per la prevenzione.
C’è però la necessità di affrontare le altre fondamentali questioni correlate agli errori: dalla cattiva politica nella gestione alle nomine non legate al merito professionale, dalle risorse insufficienti al disagio dei medici.
Per queste ragioni e per difendere la sanità pubblica, il prossimo 19 gennaio la FPCGIL Medici, insieme alle maggiori OO.SS della dirigenza del SSN, ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale con assemblee in tutti gli ospedali nell’ambito di una più generale Vertenza Salute.

 

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La FPCGIL Medici a Napoli ripresa su TG 3 Campania, Il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno. Un grazie a tutti per l'impegno e la partecipazione

 
Si pubblicano il servizio del TG 3 Campania sulla grande manifestazione di Napoli per la Vertenza Salute, nel quale si vedono anche i cappelli e le bandiere della FP CGIL, e gli articoli del Mattino e del Corriere del Mezzogiorno nei quali si cita anche la FP CGIL Medici tra i promotori della Vertenza. Si pubblica anche l’intervento scritto del segretario nazionale della FP CGIL Medici, Massimo Cozza, che di seguito ha voluto lasciare il seguente messaggio:
 
Un grazie di cuore a tutti coloro che si sono impegnati e hanno partecipato alla imponente manifestazione della Vertenza Salute a Napoli. Un ringraziamento particolare a Giosuè di Maro e Santo Buonanno e a tutti i medici ed i veterinari della FPCGIL Medici Campania, e a tutti coloro che, in una situazione difficile, sono comunque venuti a rappresentare le FPCGIL Medici della Puglia, della Basilicata, della Calabria e della Sicilia. E’ stato un successo che infonde nuova linfa per la nostra Vertenza Salute. 
 
Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 



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Trieste rilancia la rivoluzione di Basaglia

 
Bilancio del meeting sulla salute mentale (tra i promotori la CGIL e la FP CGIL nazionali)

Trieste sarà il luogo di riferimento della ‘Conferenza mondiale permanente sulla salute mentale’. Così la città che è stata la protagonista del cambiamento, della rivoluzione basagliana che ha abbattuto i muri dei manicomi, si conferma ancora una volta essere il centro per lo sviluppo e la nascita di sistemi territoriali di salute di comunità.
Più di quaranta workshop, seminari, dibattiti, confronti, riflessioni, hanno animato i cinque giorni dell’incontro internazionale. L’obiettivo comune creare una rete attiva di scambio di saperi e di conoscenze. Al meeting triestino hanno partecipato migliaia di persone provenienti da più di quaranta Paesi: esperti, operatori, studenti, e persone che hanno attraversato o attraversano problemi di disturbo mentale. Saranno proprio questi 40 Paesi i primi a impegnarsi nella ”Conferenza mondiale permanente per la salute mentale”, che farà riferimento a Franco Rotelli e avrà il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

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Bene l'incontro del 24 giugno con le Regioni per la manovra, ma vengano erogati i vecchi aumenti

 
La convocazione odierna dei sindacati medici da parte delle Regioni per il 24 giugno 2010 presso la sede della Regione Veneto a Roma è una buona notizia. Ci auguriamo che le Regioni condividano le ragioni della nostra protesta contro la manovra economica, e prendano atto della comune necessità di difesa della sanità pubblica. Quest’ultima non passa attraverso irresponsabili e indiscriminati blocchi del turn over neanche nelle Regioni sottoposte ai piani di rientro o con la requisizione di fondi contrattuali a danno della professionalità e della produttività dei medici pubblici.

Intanto a fine settimana le aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno erogare – ad eccezione dei pochi casi virtuosi dove è già stato fatto – gli aumenti e gli arretrati del vecchio contratto. La manovra finanziaria contenuta nel DL 78, infatti, blocca per i contratti del biennio 2008-2009 solo gli aumenti eccedenti il 3,2%. Limite rispettato nel contratto dei medici come certificato dalla stessa Corte dei Conti. Si diffidano pertanto tutte le aziende a non frapporre ostacoli con fantasiose interpretazioni supertremontiane.

Messina, lite medici inaccettabile ma favorita da distorsioni della sanità siciliana

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Renato Costa, segretario regionale FPCGIL Medici Sicilia

Una lite tra medici in una sala parto con la paziente già in travaglio è inaccettabile in primo luogo dal punto di vista etico e deontologico.

Vanno però evidenziare le distorsioni di un sistema sanitario regionale dove le carenze organizzative e la commistione tra pubblico e privato rappresentano un terreno fertile per episodi di malasanità.

Al di là di annunci trionfanti di raggiunte parità di bilancio e promesse di livelli di normale eccellenza, in Sicilia nulla è stato fatto per migliorare la qualità delle strutture, nessun percorso è stato avviato per la gestione del rischio clinico, da nessuna parte esistono protocolli operativi per sapere chi fa che cosa.

E in una condizione di caos come quella descritta i medici che si dividono tra attività privata e pubblica possono confondere i ruoli e pensare di gestire il paziente privato nel pubblico e viceversa, cosi come può accadere che figure professionali non autorizzate possano svolgere impropriamente compiti assistenziali.

Condividiamo le scuse alla famiglia del ministro Fazio alle quali come rappresentati sindacali dei medici ci associamo, ma affinchè non siano “una presa in giro all’italiana” come affermato dal marito della paziente, non bastano le sanzioni e la magistratura.

La sanità pubblica ha bisogno di risorse adeguate da non sprecare, di una riorganizzazione con procedure condivise e di una libera professione intramuraria trasparente da svolgere solo nelle strutture pubbliche, che sono da valorizzare e non da squalificare come succursali dell’attività privata.

 

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