Comunicato

 

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

A RIMETTERCI SONO SEMPRE I LAVORATORI
VERGOGNA!

Ieri si è svolto l’incontro per il FONDO UNICO AMMINISTRAZIONE 2008 (ex infrastrutture), accordo da riscrivere dopo il rilievo dell’IGOP (Ministero dell’Economia).
Come già sapevamo, uno dei motivi del rilievo era dover prevedere l’ accorpamento dei fondi dell’ex Ministero delle Infrastrutture e dell’ex Registro Italiano Dighe.
Nello spiegarci le motivazioni del rilievo, è stato evidenziata anche la mancanza, ad oggi, di fondi per il FUA 2009. Infatti, nel precedente accordo per il FUA 2008 ex Infrastrutture era stato deciso di accantonare il 50% per i passaggi all’interno delle aree, una quota per il passaggio dall’ex Area A all’Area B.

Ricordiamo che con la legge n. 133/2008 “Tremonti Brunetta” a decorrere dal 1° Gennaio 2009, è stato tolto il finanziamento della somma destinata a pagare l’equiparazione dell’indennità di amministrazione, quindi i lavoratori delle ex Infrastrutture si stanno pagando, da soli con il proprio FUA, l’equiparazione.

Questo è uno dei motivi per i quali la CGIL non ha firmato il CCNL (biennio economico 2008/09), abbiamo fatto due scioperi e un referendum che ha coinvolto migliaia di lavoratori
In questo contesto, quindi, ci è stato spiegato che anche l’accantonamento previsto nel FUA 2008 per i passaggi economici ad oggi non può essere fatto, poiché tali somme devono avere carattere di certezza e stabilità negli anni. (era già scritto nella nostra nota a verbale allegata al Fondo)

L’Amministrazione, in maniera provocatoria, ci ha presentato una proposta dove oltre all’unificazione dei due fondi, prevede una ripartizione indistinta tra tutto il personale, senza tener conto né di tutta la trattativa ancora aperta per i lavoratori ex RID, che ancora non sono formalmente inquadrati nel Ministero, né del disagio che vivono i lavoratori dell’ex Infrastrutture che a forza di rilievi e ritardi dell’Amministrazione non percepiscono ancora oggi il salario accessorio del 2007.

Come FP CGIL abbiamo chiesto di conoscere esattamente la composizione “storica” del Fondo dell’ex Registro Italiano Dighe, a nostro avviso, nel Fondo individuato mancano alcune voci del bilancio RID dedicate al personale.
Abbiamo sottolineato la necessità di stipulare accordi che non siano spesso oggetto di rilievi da parte degli organi di controllo allungano in modo inaccettabile la riscossione del salario accessorio.
Ed inoltre, visto che da due e anni e mezzo il personale del RID attende di essere inquadrato e vista l’urgenza per il personale delle ex Infrastrutture di avere un accordo per il FUA 2008 esigibile in tempi rapidi,
abbiamo proposto di prevedere un apposito articolo per i fondi ex RID, congelandoli fino a definitivo inquadramento del personale e all’individuazione di un assegno ad personam (facendo esattamente tutte le procedure adottate per il personale ex Lavori Pubblici e di altri Ministeri nel 1999-2000 in occasione del decentramento verso gli enti locali) ed un altro articolo per le Infrastrutture, dando la massima disponibilità ad essere riconvocati per la fine di questa settimana.

L’Amministrazione, al termine dell’incontro, ci ha comunicato che approfondirà la possibilità di congelare il fondo RID, accogliendo però, la richiesta di alcune OO.SS. di rinviare l’incontro a dopo il 30 Giugno (!!!!!!!!) quando si saprà se saranno riassegnati o meno i fondi sottratti dalla legge 133 e quindi, se ci saranno i soldi FUA 2009.

Abbiamo esposto la nostra contrarietà a tale decisione che servirà solo a ritardare i tempi per la firma di un accordo che, come al solito, tra rilievi e ritardi, forse sarà pagato dopo due anni.
Invece di andare incontro alle legittime aspettative di tutti i lavoratori, l’Amministrazione ha preferito accogliere la richiesta di alcuni “paladini” degli ex Lavori pubblici di aspettare il 30 giugno, sperando, magari, in un’ennesima guerra tra poveri.
Nel frattempo le colpe di Tremonti e Brunetta le pagano i lavoratori!
Ancora una volta, vediamo che le riunioni alle quali siamo chiamati non si concludono mai in soluzioni rapide e positive, che rispondano alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Ministero. Ancora una volta, diciamo “VERGOGNA” ad un’Amministrazione che non ha voluto avviare un immediato confronto con le OO.SS. per arrivare al 30 Giugno con l’ipotesi già delineata ma allungando a tempi indefiniti anche il FUA 2008.
Ricordiamo all’Amministrazione che sarebbe importante per tutti sistemare in modo dignitoso la vicenda del personale dell’ex Registro Italiano Dighe e successivamente ragionare e contrattare l’utilizzo del Fondo accorpato, non escludendo la possibilità di finanziare, con parte di esso, anche la Cassa di Previdenza e Assistenza.

Chiediamo che al personale delle aree dell’ex RID, nel rispetto della norma di soppressione dell’Ente, venga applicato lo stesso trattamento applicato per i dirigenti che, giustamente, non hanno perso nulla nel passaggio dall’Ente al Ministero. Chiediamo l’impegno dell’Amministrazione a non ritardare oltre il pagamento del salario accessorio 2007 e a concludere nel più breve tempo possibile il Fondo 2008.

Roma, 26 maggio 2009

Per la Delegazione Nazionale Fp CGIL
Ministero Infrastrutture e Trasporti
Deborah Pompili

 
 
 

 

Il Ministro Prestigiacomo svecchia il Ministero dell'Ambiente: consulenze agli ex direttori generali in pensione – Comunicato Stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale FP CGIL

Dal sito www.sogesid.it  apprendiamo che Gianfranco Mascazzini, ex Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente in pensione, che fino a marzo scorso si occupava di bonifiche, rifiuti e risorse idriche, è attualmente un consulente dello stesso Ministero.

Mentre i lavoratori effettuano presidi dal 31 maggio per essere ricevuti, senza peraltro ottenere risposta, apprendiamo dai giornali che il Ministro definisce ridicole le accuse di aver portato il Ministero alla paralisi e che starebbe tentando di “svecchiare”, che vorrebbe diminuire i compensi ai nuovi Direttori generali.

Il Ministro dimentica di precisare che attualmente sono a carico dei contribuenti italiani gli stipendi dei Direttori Generali che non intende riconfermare, quelli dei nuovi Direttori Generali, che senza alcun titolo frequentano la sede ministeriale svolgendo funzioni che non spetterebbero loro, e il compenso dell’ex Direttore Generale pensionato ma consulente.

Mentre, come è stato dolorosamente fatto capire ai lavoratori del Ministero dell’Ambiente, gli stipendi dei dipendenti sono un costo improduttivo da tagliare, il Paese ha bisogno di più Direttori Generali, di più consulenti eccellenti, se possibile pensionati. Il nuovo volto dell’efficienza.

Roma, 8 giugno 2010

Eventi

Incontro Sindacato Argentino APOC – Corte dei Conti Roma 4 giugno 2010

Venerdì 4 giugno 2010, presso la sede della Corte dei Conti a Roma, si è svolto un incontro con la delegazione del sindacato argentino APOC guidata dal Segretario delle Relazioni Internazionali Sergio HEMSANI (in rappresentanza del Segretario generale dell’Unione Latinoamericana dei Lavoratori del Controllo ULATOC, Hugo E.B. Quintana).

Gli ospiti hanno visitato la struttura ed incontrato alcuni dirigenti quindi si è svolta la riunione alla quale hanno partecipato: il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati della Corte dei Conti Angelo Buscema, Michele Pietrafesa, Susanna Di Folco e Marco Gravina CGIL Corte dei Conti, Nadia Pagano Ufficio internazionale FP CGIL nazionale, Alessandro Guarente CISL Corte dei Conti, un rappresentante CISL nazionale, Silvia Candida Ufficio internazionale CISL FP.

C’è stato un interessante scambio d’informazioni sul funzionamento delle strutture in ciascun paese. Quindi i rappresentanti di Apoc hanno spiegato che scopo principale della loro visita è sottoporre ai sindacati della Corte dei Conti italiani e anche all’Associazione Magistrati Corte dei Conti, una bozza di protocollo (allegata la traduzione).

Tra i concetti base del protocollo oltre all’interscambio, alla collaborazione e alla solidarietà, c’è la difesa della indipendenza degli organismi di controllo che, come si afferma nel documento, dovrebbero essere organismi di stato e non di governo, quindi autonomi e non influenzabili.

Inoltre, poiché da martedì 8 giugno saranno a Ginevra per partecipare alla Conferenza Internazionale del Lavoro (Nazioni Unite 2-18 giugno), proporranno anche all’OIL una risoluzione per l’indipendenza degli organismi di controllo.

Il documento, che naturalmente potrà essere modificato e/o intergrato, vuole essere l’inizio di un percorso condiviso sugli organismi di controllo del mondo (che l’APOC sta proponendo ai sindacati europei) e i rappresentanti di CGIL e CISL, ritenendolo interessante e condivisibile, si sono impegnati a sottoporlo alle rispettive segreterie.

Roma, 7 giugno 2010

Contatti:
Sergio HEMSANI Segretario relazioni internazionali APOC shemsani@apoc.org.ar  
Eduardo ESTEVEZ MARTIN Consigliere APOC in Europa (Spagna) eduardoem@apoc.org.ar  

Piemonte – Quando la misura è colma – Comunicato unitario

E’ arrivato il momento in cui i lavoratori reagiscono dicendo NO! Dopo i lamenti, le angherie subite, la rabbia repressa, c’è chi alza la testa per chiedere dignità e rispetto. In un ufficio del Piemonte (ma non solo, perché anche in altre zone d’Italia sta succedendo) si sono alzate voci assordanti di inaudita bellezza. Facciamo nostre queste voci, poiché esse narrano di una legittima reazione di lavoratori stufi e stremati dalla situazione attuale.
I lavoratori dell’Agenzia delle Entrate hanno subito una ristrutturazione che ha comportato un aggravio di lavoro, difficili scelte tra mantenimento della professionalità e mobilità “volontaria”, a tutto carico del lavoratore, e in più è farraginosa, poco logica, apparentemente priva di un progetto, volta soltanto al risparmio, senza alcuna garanzia per il corretto espletamento del compito dell’Agenzia: la lotta all’evasione fiscale.
La scientifica campagna denigratoria di alcuni politici tendente a demonizzare i lavoratori pubblici, e nello specifico quelli delle Agenzie Fiscali, definiti tout court assenteisti, fannulloni, causa del dissesto economico del Paese, ecc. rischia di creare una pericolosa disaffezione nei lavoratori che continuano ad impegnarsi, con scarsi riconoscimenti, cercando di “mettere pezze” ad un sistema che non regge.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, poi, ha ritenuto opportuno, visto che aveva ricevuto non meglio precisate “segnalazioni”, redarguire i lavoratori, dicendo loro che non è corretto accanirsi con accertamenti formalistici se il contribuente ha dato prova di buona fede, ed anzi, i comportamenti vessatori potranno dar luogo a sanzioni gravi “nessuna esclusa” (leggasi: licenziamento)
I lavoratori fanno fronte a responsabilità gravose, “ci mettono la faccia”, e, caso forse unico nel mondo del lavoro, in Italia, ci mettono anche, “sollecitati in vario modo” dai loro dirigenti, i “mezzi di produzione”: chiedono di essere autorizzati ad usare la propria auto per andare ad effettuare verifiche ed accessi, coprendo una carenza tanto grave quanto illogica.
Nel frattempo prosegue la “riforma”, ed alcuni uffici locali riducono la propria attività alle competenze dell’Ufficio Territoriale, mentre i team delocalizzati di controllo vengono accorpati alla sede provinciale; i dipartimenti di competenza sono sempre più vasti, e gli spostamenti onerosi.
In qualche caso, i lavoratori vengono indotti ad affrettare i tempi dell’accorpamento, rispetto a quanto stabilito negli accordi sindacali sottoscritti.
E questo è troppo: i colleghi dell’ufficio di Ivrea hanno deciso di dire basta.
Riuniti in assemblea, i lavoratori di Ivrea hanno deciso che non chiederanno più l’autorizzazione ad utilizzare il proprio mezzo, e le verifiche si svolgeranno in altro modo.
NON LASCIAMO SOLI I COLLEGHI DI IVREA: LA LORO LOTTA E’ LA NOSTRA, I PROBLEMI SONO DI TUTTI.
Siamo sicuri che dappertutto la brace cova sotto la cenere e i lavoratori sono stanchi di essere presi in giro.
Presentati, alternativamente o contemporaneamente, come fannulloni, vessatori, corrotti, SIAMO SOLTANTO LAVORATORI, titolari di diritti e di una dignità che non deve essere calpestata.
SMETTIAMO TUTTI DI ANTICIPARE LE SPESE DELL’AMMINISTRAZIONE, DI UTILIZZARE LE NOSTRE AUTOMOBILI PER LAVORARE, SPERANDO IN UN RIMBORSO SEMPRE PIU’ INCERTO.
Facciamo in modo che sia l’Amministrazione a dirci come fare per raggiungere il luogo della verifica, indicandoci i mezzi pubblici da utilizzare, con tanto di orari e percorsi, e, già che ci siamo, ci dica anche come dobbiamo fare per essere produttivi, ma non vessatori, cortesi ma non sospettabili di collusione … e, per favore, faccia in modo, la nostra Agenzia, di darci indicazioni valide per tutti i mesi dell’anno, senza i vistosi “sbalzi” cui assistiamo da anni, tra la fine e l’inizio dell’anno.

          CGIL                CISL               UIL               SALFI               FLP               USB-RDB
       A. Pollice       G. Bergaglia    M. Boschetti        S.Veltri       G. Morando          A. De Vito
      S. Limonta                                                 G. Sorrentino                            A. Nettuno
 

Lettera al Ministro De Castro per la corretta applicazione della mobilità volontaria

Roma, 5 marzo 2007

Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
On.le Paolo De Castro

Al Capo di Gabinetto
Dr. Ezio Castiglione

e, p.c. al Capo Dipartimento dell’ICQ
Dr. Giovanni Lo Piparo

Egregio Signor Ministro,
nel Memorandum d’intesa sul Lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, si è convenuto sul valore centrale del lavoro pubblico sotto il profilo della garanzia dei diritti di cittadinanza; tra questi il tema della mobilità del personale è tra quelli fondamentali.
In particolare, sulla “mobilità territoriale e funzionale”, che reputiamo fattore decisivo per una complessiva rimessa a funzionalità dell’azione pubblica, siamo convinti si debba sviluppare un’azione sinergica fra Amministrazioni e sindacato, in questo caso fra MIPAAF e organizzazioni rappresentative del personale.
Già con la precedente gestione siamo stati ripetutamente costretti a sollevare molte osservazioni sulla gestione del personale dell’ICQ, giudicando più volte illegittime le scelte operate.
Più volte, inoltre, ci siamo trovati costretti addirittura a richiamare i principi di tutela previsti dalle norme sull’assistenza all’handicap, senza peraltro avere alcun riscontro. Per questa ragione abbiamo ripetutamente chiesto al MIPAAF di alzare il suo livello di attenzione e di sensibilità su questo tema, anche attraverso l’individuazione di nuove modalità organizzative che non escludano il coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori, certamente non sulla gestione concreta delle domande, ma in una precisa e puntuale attività di verifica e controllo sul pieno ed inderogabile bisogno di garanzia di esigibilità dei diritti definiti nella legge 104/92.
Ora, dopo tanto tempo, il solo ICQ ha presentato una propria proposta sulla mobilità in assenza di un quadro contrattuale decentrato di livello nazionale che delinei i criteri generali sulla mobilità volontaria del personale dell’intera Amministrazione.
La proposta dell’ICQ non contiene nessuna innovazione, né sotto il profilo della garanzia di esigibilità di quei diritti né su un modello di partecipazione, nei limiti già indicati, delle rappresentanze dei lavoratori. La proposta è carente, rispetto a quelle adottate in tutte le altre Amministrazioni nelle procedure, nelle tempistiche e fortemente lacunosa, specialmente nella parte in cui si ribadisce, oltremodo, quella “facoltà dell’Amministrazione di disporre trasferimenti per particolari esigenze di servizio”, più volte impropriamente invocate a giustificazione di avvenuti trasferimenti di personale, evidenziando, al riguardo, che le esigenze degli uffici sono già perentoriamente individuate nelle dotazioni organiche approvate, e che una mobilità per esigenze di servizio può essere applicata solo in presenza di motivate e dimostrate particolari esigenze.
Converrà con noi sul fatto che tutto ciò non è condivisibile e denota una totale lontananza di questa Amministrazione dai principi di trasparenza e legittimità ed assolutamente lontana finanche dalle dichiarazioni assunte dal Governo e dalle organizzazioni sindacali nel citato patto per il lavoro pubblico.
Pertanto la FP CGIL, nel confermare la propria determinata convinzione ad operare, anche su questo tema, nel quadro definito nel Memorandum d’intesa sul Lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, le invia una propria ipotesi di accordo che ci auguriamo Lei possa assumere nel confronto già fissato per oggi, 5 marzo 2007, per la quale dichiariamo sin da ora la piena disponibilità ad un confronto costruttivo.
Non osiamo immaginare però una trattativa che continui a ragionare negli stessi termini in cui si è qualificato l’atteggiamento dell’amministrazione in questi ultimi anni sul tema della mobilità a domanda.
Per chiarezza, le preannunciamo che contrasteremo in ogni modo un’ipotesi di accordo che non abbia l’ambizione alta di segnare una netta linea di demarcazione con le irrazionali pratiche passate.
Nel rimanere in attesa di cortese urgente riscontro si porgono distinti saluti.

p. la CGIL Funzione Pubblica Nazionale
Savino Cicoria

Alleghiamo la
PROPOSTA DI ACCORDO MOBILITA’ INTERNA (PDF)

Intervento della FPCGIL Medici e della FPCGIL alla manifestazione nazionale del Capranica a Roma

 
Si pubblica l’intervento di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici, alla manifestazione nazionale del 13 novembre al Cinema Capranica a Roma, in rappresentanza dei medici, dei veterinari e dei dirigenti FPCGIL del Ssn. 

 

La manifestazione del Capranica
Tanti cappelli rossi…

Comunicato "MEF …e riforma"

MEF e …RIFORMA

Ancora oggi si è tenuto un incontro con l’On.le Cento e con il Capo di Gabinetto, Dott. De Ioanna in merito allo schema di regolamento per la riorganizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze.
All’On.le Cento, che ha elencato i pareri delle Commissioni parlamentari totalmente concordi con la nostra posizione contraria alla chiusura degli uffici e favorevole alla permanenza del Ministero in ogni provincia con l’unificazione degli uffici, abbiamo ribadito la nostra contrarietà al progetto di riforma voluta dal Ministro Tommaso Padoa Schioppa.
Le affermazioni dell’On.le Cento in merito ai pareri ed ai suggerimenti delle Commissioni parlamentari, sui quali vi è una riserva di esame da parte del Ministro, vorremmo non pensarle come una ulteriore perdita di tempo ma l’esperienza ci porta ad essere molto perplessi.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: è ora di mettere un punto fermo a questa vertenza ed assumersi le responsabilità conseguenti.
Non ci possono essere equivoci, se il Ministro intende perseverare nel suo progetto di chiusura degli uffici se ne deve assumere totalmente le responsabilità senza provare a coinvolgerci in questa scelta irrazionale.
Vale sempre il detto che sbagliare è umano, perseverare è diabolico! Noi pensiamo che ci siano il tempo e gli spazi per modificare il regolamento!
Oltre che del processo riorganizzativo periferico nel corso dell’incontro ci è stato prospettato il progetto di riorganizzazione degli Uffici di supporto che presuppone, nella sua quantificazione, il limite del 15% del personale complessivamente presente nel Ministero e ciò, secondo le tabelle ministeriali, comporta un programma di riallocazione di circa 1.400 unità di personale in altri settori. Come si può facilmente immaginare, tale ultimo processo interesserebbe in modo particolare i Dipartimenti Centrali.
Con tutto il rispetto per chi ha presieduto l’incontro odierno, riteniamo indispensabile ed ormai inderogabile la presenza del Ministro ad un prossimo incontro da tenersi nel più breve termine possibile.
Roma, 18 dicembre 2007

Coordin. Naz.le FP CGIL MEF

 
 
 

Esternalizzazione dei revisorati

FP CGIL  CISL FPS  UIL PA
Pubblica Istruzione

COMUNICATO

ESTERNALIZZAZIONE DEI REVISORATI

Sono state pubblicate nella Intranet del Ministero le nomine dei revisori dei conti presso le Istituzioni scolastiche effettuate dal Ministro.
In primo luogo, confermiamo l’assoluta contrarietà, più volte manifestata, circa l’attribuzione del delicato incarico a persone estranee all’Amministrazione che, al di là del fatto di essere iscritti all’Albo dei revisori dei conti, rivestono, spesso, professionalità che non possono garantire la conoscenza e l’esperienza sulle funzioni, i compiti e le problematiche delle Istituzioni scolastiche, che , invece, appartengono, sicuramente, a chi, quotidianamente, opera nell’Amministrazione scolastica.
Si tratta di circa 800 incarichi per oltre 500 esterni e cioè un numero ancora più elevato di quello che era stato a suo tempo fornito dall’Amministrazione alle Organizzazioni Sindacali nella informativa di dicembre scorso.
Il Ministro, invece di rivedere ed aggiornare la normativa in materia ed adottare criteri per l’assegnazione degli incarichi, al fine di rendere efficace ed efficiente la funzione di revisore, ha fatto prevalere interessi che nulla hanno a che vedere con il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione ignorando e penalizzando le professionalità e le competenze esistenti all’interno del Ministero.
Come FP CGIL, CISL FP e UIL PA Pubblica Istruzione riteniamo che tale attività debba continuare ad essere affidata al personale appartenente al Ministero che lo nomina quale proprio rappresentante, e debba, altresì, essere supportata da una maggiore attenzione dell’Amministrazione attraverso apposita formazione, costante aggiornamento, valorizzazione delle funzioni svolte.
A ciò dovrebbe aggiungersi una azione di indirizzo nei confronti dei revisori nominati in propria rappresentanza, al fine di consentire all’Amministrazione di raccogliere tutti gli elementi necessari per poter programmare una reale politica di supporto alle Istituzioni scolastiche.
Le nomine esterne e la mancanza di criteri oggettivi nelle assegnazioni hanno poi determinato:
* la modifica delle sedi attribuite per gran parte del personale ministeriale precedentemente incaricato, per far posto agli esterni;
* la riduzione del numero degli incarichi, anche per coloro che risultano iscritti all’apposito albo dei revisori , ed, in alcuni casi, la completa revoca degli stessi;
* l’assegnazione, in alcuni casi, di 4 o 5 incarichi;
* la nomina di personale in pensione.
Riteniamo che l’Amministrazione debba intervenire al più presto, almeno per correggere le storture più evidenti, riducendo il numero delle nomine a chi ha avuto più di 3 assegnazioni, favorendo le richieste di scambi di sede, assegnando al personale, per quanto possibile in ambito provinciale e regionale, i posti che si libereranno.
Resta, comunque, prioritaria la necessità di affrontare quanto prima la revisione della normativa, e la individuazione di criteri trasparenti per l’assegnazione dei revisorati esclusivamente al personale della Pubblica Istruzione.
Roma, 30 Gennaio 2008

FP CGIL  CISL FPS   UIL PA
Boccuni    Vecchio      Ripani

 

 

La FPCGIL Medici sulla difesa dell'orario ripresa da La Repubblica, Corriere della Sera, Manifesto e Leggo

 
Si pubblicano gli articoli dei quotidiani La Repubblica, il Corriere della Sera, il Manifesto e Leggo, nei quali è stata ripresa la posizione assunta ieri dalla FPCGIL Medici contro l’accordo europeo che prevede il tempo di guardia nel quale non si effettuano prestazioni, non più riconosciuto come orario di lavoro.
Gli articoli contengono anche la risposta di Sacconi, che in sostanza dichiara che per i medici italiani varrà il concetto di guardia attiva, come definito nel contrattto. Prendiamo atto dell’impegno di Sacconi, ma rimane il fatto che l’accordo è stato promosso e sottoscritto dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, a nome del Governo Berlusconi, e che comunque prevede la possibilità di estendere l’orario di lavoro settimanale fino a 65 ore. Pertanto la FPCGIL Medici, insieme a tutta la FPCGIL e la CGIL, continuerà la sua battaglia in sede europea e di rinnovo contrattuale, per un giusto orario, per il diritto al riposo, e per la qualità dell’assistenza, a tutela dei medici e dei cittadini.
 

Lettera al Direttore Generale su decurtazioni dello straordinario e altre questioni in sospeso

Ministero Sviluppo Economico
ex Ministero Commercio Internazionale

Al Dr. Tullio DI PIETRO
Direttore Generale DG AGRU

E, p.c.:
Dr. Gianfranco CAPRIOLI
Direttore Generale
DGPS

Avv. Amedeo TETI
Direttore Generale DGPC

DGPI
SEDE

Sede, 12 agosto 2008

Oggetto: – decurtazioni straordinario;
               – assegnazione personale già appartenente agli uffici di diretta collaborazione
               – orario di lavoro

Si fa riferimento all’avvenuta decurtazione dello straordinario a carico di alcuni lavoratori, effettuata dalla S.V. senza alcuna giustificazione formale, a fronte di attestazioni formali sullo straordinario prestato a firma del Direttore Generale presso la cui DG è assegnato il personale interessato.

In merito, FP CGIL rileva come la sussistenza di feudi protetti, impenetrabili alle più elementari regole contrattualmente previste (corretto utilizzo dell’istituto dei turni, mobilità del personale, ecc.), alimenta una discrezionalità diffusa che, quando si configura un conflitto fra dirigenti e/o ci si debba confrontare con cause esterne imprevedibili, si scarica inesorabilmente sul lavoratore di turno, che da “privilegiato” a volte coatto, diventa vittima di un sistema che stressa le regole, ostacola in partenza ogni tentativo di organizzazione del lavoro e dei lavoratori, vive di mancanza di trasparenza, non consente di rintracciare la responsabilità del dirigente, produce alla fine discriminazioni fra il personale, che sperimenta ogni giorno di più un malessere diffuso che certo non beneficia né il singolo né la collettività.

In questo contesto, ogni intervento retroattivo su criticità che la consuetudine ha da lungo tempo consolidato rischia di configurare l’esercizio di un potere altrettanto discrezionale ed una sovrapposizione di competenze tra Direttori Generali, con potenziali esiti di paralisi del lavoro e di disorientamento dei lavoratori.

Per quanto sopra, questa O.S. chiede alla S.V. di rimuovere le decurtazioni relative a situazioni pregresse e di uniformare, con nota circolare, le modalità di svolgimento del lavoro straordinario, al fine di evitare, per il futuro, disomogeneità di gestione all’interno della stessa amministrazione. Un intervento chiarificatore che FP CGIL auspica in tempi brevi, malgrado la convinzione che spesso sia sufficiente il rispetto del CCNL per un’applicazione delle norme tale da impedire qualsiasi palese discriminazione e nocumento di singoli.

Cogliamo inoltre l’occasione per esprimere una forte critica anche alla singolare modalità – nella forma e nella sostanza – utilizzata per la riassegnazione del personale già appartenente agli Uffici di diretta collaborazione del Ministro Bonino, di cui al Suo ods. n. 29/2008 del 1/8/2008, che ripartisce fra le DD.GG. ben 16 unità di personale, senza la minima consultazione non solo dei sindacati, ma anche degli interessati. In proposito sollecitiamo nuovamente un accordo di mobilità volto alla migliore conciliazione fra le esigenze organizzative ed i profili professionali richiesti dall’Amministrazione e le esigenze personali e le aspirazioni professionali delle lavoratrici e dei lavoratori.

Infine, a quasi due mesi dall’impegno assunto dall’Amministrazione di risolvere le situazioni pregresse in materia di orario di lavoro, tuttora disatteso, FP CGIL ribadisce la necessità e l’urgenza di trovare un accordo al fine di scongiurare il protrarsi di vecchie anomalie ed il prodursi di nuove.

FPCGIL
Monica Bellisario

 
 

 

Direttiva sulle visite ispettive

 
Il giorno 17.11.2008 il Dipartimento dei Trasporti ha convocato le 00.SS. relativamente alla “Direttiva sulle visite ispettive” già diramata in data 28.101.2008 con prot. N. 86616.

Il Dipartimento era rappresentato dalla dr.ssa Teresa Di Matteo e Arch. Maurizio Vitelli.
La Dr.ssa T. Di Matteo ha inizialmente comunicato che sul capitolo delle “missioni in conto privato” attraverso compensazioni con altri capitoli di spesa, verrà riversato un importo di circa 9.500.000,00 Euro.

Al punto 2 della direttiva (per le commissioni ispettive, fatto salvo ecc.) le parti sindacali hanno chiesto di far presente alle direzioni periferiche che il personale di area “A” partecipa alle visite ispettive qualora abbia già partecipato a corsi di formazione relativi.

In riferimento al punto 4 (art.80 comma 10) le parti sindacali ribadiscono che nelle successive modifiche del codice della strada sarebbe opportuno inserire tale attività come “attività di vigilanza”.

Le OO.SS. chiedono altresì, di far partecipare ai corsi di formazione il personale che, pur essendo già “abilitato” o che abbia effettuato altre specifiche formazioni, presti la sua attività presso la Direzione Generale del Personale.

Al punto 9 (il personale appartenente all’area C ecc.) le OO.SS. chiedono di fare partecipare a questi corsi di formazione anche il personale che, se pur collocato in pos.ec. B3, abbia gli stessi requisiti tecnici.

Il Dipartimento, accogliendo le proposte delle sigle sindacali presenti, ha comunicato che prima di diramare la circolare relativa all’attività formativa (modificata con le proposte delle OO.SS.), convocherà nei primi giorni del mese di dicembre le parti sindacali.

                                                                      Per la delegazione Nazionale
                                                                               Ex Min Trasporti

                                                                                 Massimo Bassani 
 

 
 

 

Comunicato e ipotesi di contratto collettivo integrativo anno 2009

 
Il 27 gennaio scorso si è tenuto l’incontro con la parte pubblica per la definizione dell’ipotesi di contratto collettivo integrativo anno 2009.

L’Amministrazione durante quest’incontro ha ribadito i contenuti dell’ipotesi, avvalorata dal tavolo tecnico, peraltro già comunicata a tutti voi, riguardanti le progressioni economiche.

La discussione si è incentrata sulla ipotesi di fare una unica procedura ed una unica graduatoria, per tutti e due i passaggi.

La CGIL si è battuta per avere una unica procedura ed una unica graduatoria in quanto oramai tutti possediamo i requisiti per la progressione al 31/12/2008 e al 31/12/2009 e siamo già nel 2010, primo per avere certezza che se passa una, passa anche l’altra, e non rimangono fuori quelli del 2010, abbiamo chiesto infatti di impegnare subito con il FUA 2010, la somma relativa al passaggio economico, in quanto la quota è fissa e già determinabile.

Dall’accordo sono stati già determinati anche i tempi, entro marzo 2010 deve partire ed entro la fine di luglio deve concludersi, mentre l’Amministrazione prevedeva due step, uno a luglio per il 2009 e uno ad ottobre per il 2010(salvi i tempi tecnici per i controlli di legge).

Mancano da definire i criteri per la valutazione dei titoli rimandati al tavolo tecnico, il quale si è già aperto due giorni dopo l’incontro e dovrà concludersi nei prossimi giorni!

Data la tardività della corresponsione degli emolumenti accessori, si è previsto di erogare l’incentivazione organico inadeguato aggiornato per tutto il 2009, e di corrispondere il 50% della produttività 2009 subito, e sono già partite le richieste solite delle presenze agli uffici, il rimanente 50% alla firma dell’ipotesi.

Inoltre, nella busta paga del mese di marzo 2010 troveremo l’incremento del compenso incentivante da gennaio 2009 a marzo 2010 che dovrebbe aggirarsi sui venti-trenta euro al mese.

Roma, 03.02.2010

I Coordinatori CGIL Consiglio di Stato- TT.AA.RR.
Giuliana SGRECCIA e Tiziana GIANGIACOMO

 

CCNI 2009

 
 
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