Sos Malattia e Rottamazione Medici su Web Radio Articolo 1

Ascolta l’intervista rilasciata dal segretario nazionale della FPCGIL Medici Massimo Cozza alla Web Radio Articolo 1, sull’apertura dello sportello on line SOS Malattia e Rottamazione Medici.
Il servizio è andato in onda il 29 settembre 2008 nella trasmissione “Agenda del Lavoro – Working News”.

 

Comunicato ai lavoratori del Mef

 

  
A tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Mef

Si è svolto il 15 dicembre il previsto incontro relativo all’individuazione dei criteri per l’attribuzione del residuo 5% ex art. 3 comma 165, Legge 350/03.

Si rammenta che l’Accordo sottoscritto, in merito, il 2 ottobre u.s., al punto 3) rinviava a quanto sopra per l’attribuzione delle somme in questione.

L’Amministrazione ha portato al tavolo negoziale la seguente proposta:

– individuazione di un 20% di personale cui attribuire l’incentivo di che trattasi;

– delega totale e discrezionale alla Dirigenza, per individuare i lavoratori in questione, per giunta a 2007 ormai ampiamente trascorso.

La proposta è stata complessivamente respinta dalle OO.SS.

Per quanto ci riguarda, non abbiamo reperito nel testo proposto alcuna delle motivazioni individuate dall’art. 22 del CCNL 2006/09, in tema di “valutazione dell’apporto individuale”.

Eppure il punto 3 dell’Accordo del 2 ottobre 2008 recitava e recita “Il 10% delle risorse di cui al precedente punto 2 verrà erogato con le modalità ed i criteri, coerenti con i vigenti CCNL di Comparto….da stipularsi entro…”.

A tali condizioni, non ci sembrerebbe tutelata la Dirigenza, nell’esercizio delle proprie funzioni, ma soprattutto non ci sembrerebbero tutelati i lavoratori delle aree.

In sostanza, con criteri diversi da quelli previsti dai Contratti, si vorrebbe regolare il rapporto tra singolo dipendente ed Amministrazione, nell’attribuzione di parte del salario accessorio.

Questo non è accettabile.

Riteniamo ragionevole una proposta più aderente ai criteri evidenziati dal CCNL, che individui un meccanismo, a regime, informato a criteri trasparenti e oggettivi che possano valere per il tempo avvenire (come proposto dall’Amministrazione in tema di valutazione della Dirigenza), e non già quello passato.
Peccato che i proventi del 165 siano stati “sospesi” per il 2009 dal Governo.

In conclusione la riunione è stata aggiornata alla prima metà del prossimo gennaio.

Per l’occasione l’Amministrazione attende una contro proposta dalle OOSS, avendo avanzato un’ipotesi di “baratto” (molto simile allo “spirito” delle indicazioni di Brunetta), anch’essa da noi rifiutata:
chiusura del 2007, con la distribuzione del 165 a tutto il personale che non abbia superato nello stesso anno i 10 giorni di assenze (eccettuate le ferie), riproposizione del testo già presentato per il 2008.

Peccato che il 2008 sia già ormai quasi del tutto trascorso.

In tale contesto, l’unica cosa che ci è gradita è formulare a tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Mef, assieme alle loro famiglie, i più cordiali auguri per le prossime festività.

A tutti quanti ci hanno sostenuto e vorranno continuare a sostenerci, condividendo le lotte per la difesa dei Contratti, dello stato sociale, del valore del lavoro pubblico, va il nostro ringraziamento.

Roma, 18 dicembre 2008

p. Coordinamento naz. FP CGIL MEF
Daniele Nola

 
 

 

Osservazioni della fp cgil allo schema di regolamento di organizzazione

 
Di seguito la Bozza di DM di Organizzazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti presentataci dall’Amministrazione e le nostre osservazioni che abbiamo consegnato ed illustrato nella riunione di consultazione di questa mattina.

All’incontro erano presenti il Capo di Gabinetto, il Capo Dipartimento Infrastrutture e il Direttore del Personale.

L’Amministrazione ha assicurato che nei prossimi giorni ci invierà una convocazione per un ulteriore confronto prima della stesura definitiva del Decreto. Vi terremo informati

Roma, 5 marzo 2009
 
FP CGIL NAZIONALE
Francesca De Rugeriis


 
OSSERVAZIONI DELLA FP CGIL ALLO SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

In merito alla bozza di schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la FP CGIL rileva le seguenti osservazioni:

1. lo schema di regolamento disegna un ministero con una struttura complessa e, a nostro avviso, non di semplice comprensione visto che ci si deve districare tra ben 19 Direzioni Generali ed un numero impressionante di divisioni che non risponde ad alcun criterio manageriale e di rilancio politico dello stesso Ministero;

2. prima di “Sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative” chiediamo che sia inserito “Visto il DPR 18 aprile 2000, n. 135 – Regolamento concernente l’approvazione della nuova tabella delle circoscrizioni territoriali marittime e sue successive modificazioni ed integrazioni”: questo DPR riporta le tabelle degli uffici marittimi del Ministero Trasporti e Navigazione e, quindi, non c’è alcun dubbio che devono essere quelli del Ministero Infrastrutture e Trasporti. Non ci sarebbero uffici marittimi senza una declaratoria degli stessi;

3. ribadiamo il nostro giudizio negativo di non aver previsto nel DPR uno specifico Dipartimento per gli affari generale e del personale, vista la trasversalità delle competenze affidate al Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e del personale in un ministero accorpato e con realtà centrali e periferiche molto diverse tra di loro;

4. abbiamo notato che nel Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e del personale in ciascuna Direzione Generale in ogni Divisione I è previsto un ufficio per gli affari generali, la gestione delle risorse umane e strumentali ed il coordinamento delle attività contabili e di bilancio; questa organizzazione delle Divisioni I non è prevista nel Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici. Si tratta di una dimenticanza? Se così non fosse tale ipotesi organizzativa non potrebbe vederci d’accordo;

5. già il DPR 211/2008 aveva apportato modifiche peggiorative in merito alle competenze prima affidate alle Direzioni Generali del Dipartimento Trasporto Marittimo ed ora, invece, al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Di fatto, il Comando Generale acquisisce tutte quelle competenze non tecniche in materia di Sicurezza della Navigazione che prima erano demandate agli Uffici Amministrativi. Inoltre, ci preme evidenziare che all’art.7 si conferisce al Comando Generale delle Capitanerie di Porto tutta la regolamentazione sulle competenze del personale marittimo, relative qualifiche professionali, certificazione degli enti di formazione ed addestramento del personale marittimo nonché della gestione del sistema informativo della “gente di mare”. E’ necessario che sia chiara che non è del Comando Generale la funzione ma la sola gestione a livello di uffici periferici e nei quali vi è personale di questo ministero a cui, in via prioritaria, sono demandate le attività amministrative svolte in quanto proprie di questa amministrazione;

6. ancora una volta ribadiamo la nostra contrarietà nell’aver previsto sedi periferiche strutturate a livello interregionale che non hanno mostrato, sicuramente, una migliore funzionalità delle stesse e nemmeno aver avvicinato il cittadino ad una migliore fruibilità dei servizi;

7. per quanto riguarda i Provveditorati l’aver previsto nel precedente DPR solo funzioni vicarie nelle sedi coordinate degli stessi e non più la figura del Provveditore aggiunto (al quale avrebbero dovute essere delegate funzioni chiare e certe), nell’ambito del regolamento oggetto di consultazione crea sedi con una diversità di funzionamento e di problematiche diverse e già emerse nel corso di questi anni tra la sede principale del Provveditorato e le sedi coordinate. Non si fa alcun accenno all’organizzazione territoriale dei Provveditorati che per la maggior parte hanno uffici nei capoluoghi di provincia, scelta da noi sempre pienamente condivisa vista la particolarità del lavoro svolto nei Provveditorati ed anche il riferimento istituzionale che gli stessi uffici rappresentano per le altre istituzioni governative presenti nel territorio. Vorremmo chiedere dei chiarimenti in merito agli uffici tecnici presenti nei provveditorati: infatti, nel presente D.M. non vi sono più uffici tecnici generali ma soltanto una serie di uffici tecnici: rischiamo di creare un dualismo di funzioni e confusione che sicuramente non renderebbe le strutture maggiormente efficienti;

8. nei Provveditorati è stata prevista una sede dirigenziale per le Opere Marittime: non abbiamo però trovato alcun riferimento in una specifica direzione di competenza;

9. per il personale dell’ex Registro Italiano Dighe andrebbe chiarito che funzionalmente dipendono dai Provveditorati e quindi chiarire tutta la parte attinente alla corresponsione del buono pasto, trasferte, straordinari etc.;

10. come già riportato chiediamo come mai non siano state riportate chiaramente le funzioni degli uffici marittimi senza alcuna chiarezza per il personale che presta servizio presso le Capitanerie di Porto, ingenerando confusione anche con l’emanazione di direttive da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto o dal Gabinetto del Ministro delle quali il rispettivo Dipartimento non era a conoscenza, visto che si tratta di funzioni proprie del Ministero. Nel D.M. di riorganizzazione nulla è riportato circa il rapporto funzionale diretto delle competenze del Trasporto Marittimo negli uffici periferici delle Capitanerie di Porto, derogando, di fatto tutto al comando generale e facendo sembrare inesistenti gli uffici delle Capitanerie di Porto;

11. per quanto attiene agli uffici periferici dell’ex Ministero dei Trasporti vediamo che sono riconfermate le 5 Direzioni Generali Territoriali dove sono accorpate più regioni, addirittura in alcuni casi 4. Riteniamo che questa scelta comporterà come già ha comportato numerose problematiche organizzative dato che il bacino territoriale e di utenza è molto diversificato anche nell’ambito di una stessa DGT, con problematiche evidenti di coordinamento fra i territori provinciali anche per quanto attiene alla gestione del personale.

12. Nelle DGT non è previsto alcun ufficio “risorse umane ed affari generali” ma semplicemente un “supporto al Direttore Generale per la gestione delle risorse umane” e “supporto al Direttore Generale per le relazioni istituzionali ed esterne e per le relazioni sindacali”. Mentre invece vi è l’allocazione delle risorse finanziarie e strumentali e la loro gestione. Da chi dipendono i lavoratori degli UMC non dirigenziali coordinati dall’Ufficio I della DGT? Si dice che la DGT svolge un coordinamento, quindi qual’è l’ufficio che gestirà le risorse umane?

13. Anche negli UMC (Capo IV Art.8 comma 3) non vengono previsti né la gestione delle risorse umane ed affari generali, né tantomeno le relazioni sindacali.

14. il Capo V del regolamento, nell’ultima versione è stato completamente eliminato. Chiediamo di conoscere i motivi per i quali è stato cancellato anche l’art 11 “Assegnazione del personale” dove non c’è alcun richiamo in merito alla permanenza del personale nelle attuali sedi di servizio. Chiediamo che sia inserito il richiamo alle norme contrattuali e di legge vigenti che prevedono il confronto con le organizzazioni sindacali per eventuali forme di mobilità e, comunque, che sia fornita la debita informativa al momento dell’assegnazione del personale agli uffici di livello non dirigenziale.

 
 
 

NEWS

Il riordino della sanità in Sicilia, incontro il 27 ottobre a Palermo

 
Il riordino della sanità in Sicilia. Resistenze, ostacoli e contraddizioni” è il tema dell’incontro – dibattito organizzato dalla FP CGIL Medici Sicilia a Palermo il 27 ottobre 2009 a Palazzo Steri.
 
Il Rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla porterà i saluti, presiederà Barbara Apuzzo Segreteria Regionale CGIL Sicilia, l’introduzione sarà di Ernesto Melluso, Responsabile Dipartimento Politiche della Salute CGIL Sicilia, la relazione sarà tenuta da Renato Costa, Segretario Generale FP CGIL Medici Sicilia.
 
Interverranno Massimo Russo, Assessore Regionale alla Sanità, Giuseppe Greco, Segretario Cittadinanzattiva Tribunale diritti del malato, Paolo Cantaro, Direttore Generale ASP Caltanissetta, Maurizio Guzzardi, Direttore Generale Assessorato Sanità Sicilia.
 
Concluderà Michele Palazzotto, Segretario Generale FP CGIL Sicilia.
 
 

NEWS

La protesta unitaria dei medici oggi sul Corriere della Sera

 
Si pubblica l’articolo di Enrico Marro sulla rubrica Diario sindacale, uscito oggi nell’inserto Corriere Economia del Corriere della Sera, nel quale si riportano le azioni unitarie di protesta dei sindacati medici.
 

Comunicato riunione del 6 aprile 2011

 
 

Ieri, 6 aprile, abbiamo incontrato, come previsto, l’Amministrazione L’oggetto formale della riunione era il:

FUA 2010
In realtà, l’Amministrazione ha presentato un’ipotesi di Accordo relativo al servizio di assistenza fiscale ed economie di gestione. Per quanto riguarda il settore Economia, l’importo relativo all’assistenza fiscale si aggira intorno ad oltre 680.000 euro, mentre, per le Finanze, la cifra è di 1.733 euro.
In entrambi i casi alla Dirigenza sarebbe destinato il 10% dell’intero importo ed il restante 90% andrebbe ulteriormente suddiviso: il 35% entra nel FUA 2010 destinato alla collettività del Personale delle aree,il 65% a quanti materialmente si sono dedicati a tale attività. Il meccanismo è analogo a quello dell’anno precedente, ma quest’ anno abbiamo chiesto di conoscere le quantità concrete che vanno a quanti si sono dedicati a tale attività per verificare eventuali differenze.
Per quanto riguarda le economie di gestione la proposta dell’Amministrazione prevede 2.391.481 euro per l’Economia e 854.932 euro per le Finanze. La proposta presenta un 85% da conferire al Fondo delle aree funzionali ed un 15% per la Dirigenza.

Abbiamo inoltre evidenziato all’Amministrazione la necessità di conoscere i criteri, almeno quelli fondamentali, che costituiranno l’ossatura dell’Accordo FUA 2010, onde evitare spiacevoli sorprese, quali quella ad esempio di scoprire, solo successivamente, che si firma prima un Accordo sull’assistenza fiscale 2010 identico, nelle linee guida, a quello dell’anno precedente, salvo, casualmente, e solo dopo, verificare che il FUA 2010 reca sostanziali mutamenti.

In sostanza, abbiamo chiesto la conoscenza contestuale degli Accordi inerenti il FUA 2010.

Concludendo, come già detto sopra, la contestuale conoscenza e la trasparenza dei criteri ed importi correlati ad i vari accordi riferibili al FUA 2010, sono per la nostra sigla un elemento irrinunciabile.

In tal senso abbiamo rammentato all’Amministrazione che tale traccia strategica vale anche per i turni e le reperibilità, laddove ci attendiamo la proposta di un accordo quadro che rechi non solo i tetti individuali per i turni, ma i tetti complessivi di turni assegnati ai vari centri di costo (Uffici).

Consapevoli che tutto ciò comporterà un aggravio di impegno per l’Amministrazione, (e questo certamente non ci diverte); abbiamo tuttavia altrettanta consapevolezza di quanto la riorganizzazione del MEF stia impegnando i lavoratori che vedranno oltretutto i loro salari accessori fermi per tre anni.

RIORGANIZZAZIONE
Anche se tale argomento , con i problemi che via via si stanno evidenziando, non era all’ordine del giorno abbiamo sollecitato l’Amministrazione ad innalzare la soglia d’attenzione sulle criticità che di giorno in giorno si vanno manifestando.
Innanzitutto abbiamo chiesto che, almeno in questi primi mesi, la presenza della Ragioneria al tavolo di confronto debba essere fattiva e permanente. Allo stesso modo siamo tornati a sollecitare la presenza del settore dell’Informatica, persistendo, anche ieri, la sua visibile assenza.
Non sono infatti pochi i problemi che ci vengono segnalati dall’interno del nostro Ministero e dalle Amministrazioni interessate.

Nella trasmigrazione dei dati (connessi all’operazione cedolino unico), in molti casi non si sono conservati dati omogenei alle situazioni precedenti, come ad esempio nella trasmissione delle deleghe sindacali.
Taluni territori regionali stanno segnalando, per qualche Ministero, l’assenza del salario accessorio, dal cedolino stesso. Ci rendiamo conto che non tutto sicuramente è imputabile alla riorganizzazione interna, ma il fatto certo è che mentre troviamo sempre i Funzionari disponibili e pronti a favorire la trasparenza dei dati, non ci è possibile sottacere la difficoltà a poter colloquiare con la Dirigenza dello specifico settore.

Forse il varo delle nuove procedure di cui sopra andava disgiunto, molto più marcatamente, nel tempo, dalla chiusura delle DTEF e dalla ricomposizione delle relative funzioni nelle RTS. Riteniamo che, se l’organizzazione del lavoro (sia strategica sia gestionale) tende ad escludere nella sostanza i lavoratori e chi li rappresenta da un confronto reale, i risultati non potranno essere splendidi, ma talvolta addirittura grotteschi.
Ci riferiamo anche al fatto che, in taluni territori provinciali, qualche Dirigente trova il tempo e la voglia di fare ordini di servizio relativi a mobilità interne, notificando poi al Sindacato il preciso articolo di legge (che certamente va sempre rispettata nella sostanza) con il quale si rammenta in modo eccessivamente ed esclusivamente formale come si debba intendere “l’informazione”.
Intanto qualche altro Dirigente scopre e propone la “sinergia” tra sedi, senza che tutto ciò abbia una qualche eco, conoscenza e confronto al tavolo negoziale nazionale. In tal modo, in sede di confronto centrale, giungono solo vaghe informazioni sulle criticità che il Personale quotidianamente affronta nelle sedi, nel tentativo apprezzabilissimo di dare risposte all’utenza.

COMMISSIONI TRIBUTARIE
Abbiamo infine sollecitato ancora una volta la necessità di avere al tavolo la concreta presenza dei vertici del Dipartimento delle Finanze, avendo constatato la sempre maggiore urgenza di un approfondimento generale nelle strategie operative e negli assetti organizzativi di tale Dipartimento. Infatti, in particolare, nelle Commissioni tributarie, siamo ancora in attesa di affrontare il problema, (che si era sollevato nelle scorse settimane) per la cosiddetta “doppia dirigenza”. Nel frattempo sta nascendo un nuovo problema collegato alla “acquisizione dati riguardanti il valore della lite”. Non vogliamo con il presente comunicato entrare nel merito di tale questione. Vogliamo solo dire che anche se la norma collega più strettamente le scelte organizzative alla Dirigenza, dall’altra i valori contenuti nei CCNL non sono decaduti, e la condivisione delle proposte è il miglior percorso praticabile quando i lavoratori devono perseguire obiettivi di lavoro.

Roma, 7 aprile 2011

p. FP CGIL naz. MEF
Daniele Nola

 
 

Incontro del 4 maggio 2011

 

COMUINICATO  

Si è svolta, ieri 4 maggio, una riunione sulle criticità generate dalla “riorganizzazione” degli uffici del Mef.

Abbiamo nuovamente rappresentato all’Amministrazione i problemi che, sia pure con accenti diversi e diverse difficoltà, stanno affrontando le lavoratrici ed i lavoratori nelle sedi periferiche del Ministero, nel tentativo di offrire servizi adeguati all’utenza. Sono infatti note le difficoltà generate in alcune Amministrazioni dalle nuove procedure relative al cosiddetto “cedolino unico”, soprattutto in tema di salario accessorio.
Abbiamo chiarito che nessuno, tanto meno gli apparati politici dei vari Ministeri, può provare a scaricare i problemi e le proteste dei lavoratori del pubblico impiego sui lavoratori Mef (ad es. in tema di ritardi nei pagamenti degli accessori) per le inefficienze organizzative e le mancate comunicazioni tra i vertici dei vari Ministeri.

Abbiamo invece invitato la Delegazione di parte pubblica a proseguire sulla strada del confronto che da tempo abbiamo intrapreso per giungere a :

– un’intesa sul fronte della mobilità interna;

– intraprendere, con assunzioni o “mobilità in” una politica di supporto per le sedi sotto organico;

– affrontare il riassetto degli uffici con un serio programma di riorganizzazione contrattata ed una equilibrata revisione degli organici.

Come FP CGIL MEF abbiamo rappresentato, di nuovo, alla Delegazione dell’Amministrazione

l’evidente fallimento della finta campagna di risanamento della pubblica Amministrazione

l’evidente impoverimento di tutti i servizi pubblici tramite il blocco delle assunzioni

l’evidente depressione delle retribuzioni di tutti i lavoratori pubblici

l’evidente pochezza di riorganizzazioni tese solo a ridurre ciecamente la spesa pubblica

l’evidente fallimento di misure che pretendono di valutare lavoratori e servizi, nemmeno ben conosciuti, con norme cui si sottraggono gli autori delle stesse.

Perciò invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Mef a riflettere oggi su questi temi, e a scioperare domani con la CGIL per

Rivendicare la propria dignità come lavoratori

Rivendicare i propri diritti come cittadini

Sostenere il valore della contrattazione

Sostenere il valore del servizio pubblico

p. FP CGIL MEF
Daniele Nola

 
 
 

NEWS

Sucesso del sit-in "Io non costringo, curo" alla Camera. Foto, agenzie e video

Oggi si è svolto con successo il sit-in promosso dalla CGIL e dalla FPCGIL a piazza Montecitorio nell’ambito della campagna “Io non costringo curo”, in occasione dell’annunciata ripresa del dibattito in aula alla Camera, poi ancora una volta rinviato…Sono intervenuti il segretario nazionale del PSI Riccardo Nencini, il responsabile sanità PD Paolo Fontanelli, il responsabile sanità IDV Antonio Palagiano, la responsabile sanità di SEL Betty Leone, il senatore PD Achille Passoni e Francesca Moccia di Cittadinanza Attiva. L’appello promosso dalla FPCGIL e dalla FPCGIL Medici per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico ha intanto raggiunto 11.000 adesioni di medici ed operatori sanitari.
 
 

(Foto Ansa) Il sit-in “Io non costringo, curo”. Tra gli altri il segretario nazionale della FPCGIL Medici Massimo Cozza, il segretario regionale FPCGIL Medici Campania Giosuè Di Maro, il segretario regionale della FPCGIL Abruzzo Vincenzo Novacco e il segretario regionale della FPCGIL Medici Lazio Stefano Mele
 
 
 
 

 
Le altre foto pubblicate su Ansa.it
 

Massimo Cozza, Stefano Cecconi, Stefano MeleSit-in FPCGIL Medici a piazza Montecitorio
 
Stefano Mele, segretario Regionale FPCGIL MediciMassimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
 
 
 
 
 
 
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Comunicato "M.E.F. – Trasferimento all'INPS: mobilità volontaria!" e Accordi sottoscritti al MEF e relativi al trasferimento di personale all'INPS ed alla determinazione definitiva del FUA 2006

M.E.F.Trasferimento all’INPS: mobilità volontaria!

Nella giornata di venerdi 4 maggio è stato sottoscritto l’accordo per il trasferimento del personale all’INPS a seguito del trasferimento di parte delle funzioni dalle Commissioni mediche di verifica allo stesso istituto previdenziale.
È un accordo basato esclusivamente sulla volontarietà!
A scalare, e sempre volontariamente, l’accordo interessa il personale in servizio al 30/9/2005 presso le Commissioni mediche e nel caso di più richieste l’individuazione del personale sarà regolato dalla maggiore anzianità di servizio; mentre nel caso di incapienza, rispetto alle unità da trasferire, l’accordo interesserà, sempre volontariamente, il personale delle Direzioni provinciali dei servizi vari.
Un accordo in se soddisfacente poiché non obbliga nessuno a trasferirsi dal MEF all’INPS, ma che sconta l’esiguo numero, da noi sempre contestato, di unità individuate per ogni sede rispetto alle funzioni trasferite.
In ogni caso prima dell’effettivo trasferimento del personale all’INPS, fermo restando la dovuta informazione alle RSU, è previsto a livello nazionale un confronto per la verifica della corretta applicazione dei criteri previsti dall’accordo.
Nel corso dello stesso incontro è stato sottoscritto anche un accordo per la destinazione delle risorse finanziarie provenienti dalla “assistenza fiscale” e per la ripartizione, fra le aree professionali e l’area della dirigenza, delle somme provenienti dalle economie di gestione (art. 43, c. 5, L. 449/1997). Si tratta di una riproposizione, con lievi aggiustamenti, di accordi precedenti in ogni caso necessari per rendere disponibile l’interezza del Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2006.
All’ordine del giorno della stessa seduta vi erano il DPCM relativo al trasferimento di funzioni e personale dell’intero Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione ed il Decreto Ministeriale per la costituzione del Servizio Studi presso il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.
Sul primo rimangono tutte le perplessità per un trasferimento poco comprensibile di funzioni che non ha altra giustificazione se non quella di sottobosco politico al quale per di più sono ancorate piccole parti dello stesso provvedimento che abbiamo richiesto venga modificato.
Non ci ha convinto la richiesta di introdurre il principio dell’opzione al trasferimento per una piccola percentuale di personale, riteniamo che o ciò si fa valere per tutto il personale oppure si corre il rischio di introdurre elementi di farraginosità e di nepotismo di vario tipo.
Per quanto concerne il DM per il Servizio Studi presso la RGS, oltre a chiedere un rinvio della discussione di merito nell’ambito della riforma generale del Ministero, abbiamo comunque manifestato tutte le nostre perplessità sulla necessità di creare una struttura con tali caratteristiche poiché la consideriamo una sovrastruttura che, fra l’altro, svilisce e depaupera le potenzialità del personale che opera negli ispettorati della RGS.
Nel corso dell’incontro, nonostante non fosse all’ordine del giorno, abbiamo rappresentato nuovamente all’Amministrazione la necessità di affrontare la questione degli idonei C2 e B3.
A tal proposito come CGIL abbiamo richiesto all’Amministrazione un tavolo negoziale apposito in modo da trovare soluzioni positive alle attese di tanti colleghi.
L’Amministrazione pur mostrandosi disponibile a riaprire il confronto ha ribadito quanto comunicatoci in precedenza e cioè che l’idoneità non rappresenta un diritto alla qualifica superiore e che il numero dei posti disponibili non sarebbe comunque tale da rispondere totalmente agli idonei presenti.
All’Amministrazione abbiamo controbattuto che, per quanto possa essere vero che la idoneità non rappresenti un diritto, è altrettanto vero che in questo caso è necessario applicare il principio dell’equità per tale personale utilizzando gli stessi criteri adottati a suo tempo per gli idonei C3.
Inoltre si tratterebbe di uno spreco di risorse tutto quanto fatto per questo personale, in termini di procedure e di formazione, se si facesse decadere tutto considerando fra l’altro l’incapacità dell’Amministrazione ad organizzare e concludere in tempi brevi altre procedure di riqualificazione.
È doveroso da parte nostra evidenziare la solitudine della CGIL, ad eccezione della CISL, nella richiesta di trovare una soluzione alla questione degli idonei!
In quest’ultimo periodo la CGIL ed i suoi rappresentanti sono oggetto di attacchi offensivi, ignobili e deplorevoli molto probabilmente pilotati da chi intende strumentalizzare la questione “idonei” per trarne utili in termini di proselitismo e di campagna elettorale per le prossime elezioni RSU.
A costoro risponderemo diffondendo copie dei verbali di tutti gli incontri con l’Amministrazione nel corso dei quali si è affrontato il problema degli idonei; attraverso i verbali sarà chiara a tutti la posizione della CGIL nel merito e sarà altrettanto chiara a tutti la posizione di chi, con netta posizione contraria o con il totale silenzio, ha impedito che gli idonei potessero acquisire l’inquadramento alla qualifica superiore.
Non c’è alcun dubbio che la CGIL, contrariamente alle notizie diffuse, sia stata l’organizzazione che più di ogni altra si sia battuta per trovare una soluzione positiva alla vertenza sugli idonei e che la nostra richiesta di proroga delle graduatorie fosse finalizzata alla ricerca delle soluzioni positive più utili per il personale.
Come dicevamo, sarà nostra cura diffondere copia di tutti i verbali una volta acquisiti dall’Amministrazione!
A chiusura dell’incontro è stato richiesto all’Amministrazione, oltre alle dovute informazioni sul caso, una soluzione immediata alla mancata erogazione dei buoni pasto in alcune Regioni; il dott. Del Bufalo si è impegnato a fornirci i dovuti chiarimenti nella giornata odierna.
Roma, 7 maggio 2007

p. FP CGIL Funzioni Centrali
il Coordinatore naz. Funzioni Centrali

(V. Di Biasi)

Incontro con l'Amministrazione del Ministero Economia e Finanze: inconcludente!

Si è svolta ieri la riunione con l’Amministrazione per le osservazioni sui due DPCM, uno che si riferisce ai colleghi delle Commissioni Mediche di Verifica per il passaggio all’INPS e l’altro per gli uffici del CIPE che transitano alla Presidenza del Consiglio, si è inoltre discusso di riqualificazione e di idonei in graduatoria per le posizioni economiche C2 e B3.
Nonostante le indicazioni dell’Autorità Politica di massimo coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori per la definizione dei DPCM l’Amministrazione si è presentata al tavolo con la presunzione di discutere solo i criteri di individuazione del personale che per effetto del passaggio delle competenze in materia di invalidità civile dovrebbe passare all’INPS. Il DPCM per il passaggio del CIPE alla Presidenza del Consiglio è stato consegnato alle organizzazioni sindacali già firmato. Insomma l’Amministrazione si è trincerata dietro la presenza di norme, a suo avviso non interpretabili, e ha chiuso ogni possibilità di confronto nel merito. Abbiamo in ogni modo segnalato le gravi carenze contenute nei due DPCM, soprattutto in merito al trattamento economico tabellare e indennità d’istituto (per noi d’Amministrazione) e al trattamento pensionistico. Non è possibile accettare la posizione dell’Amministrazione che ha supinamente acconsentito a stabilire in massimo 300 le unità da trasferire a livello nazionale. L’Amministrazione ha ritenuto corretto il principio dell’INPS che per svolgere le competenze trasferite gli sono sufficienti i numeri dall’Ente stesso individuati, senza fare riferimento in questo caso alla norma di legge che trasferisce competenze e personale senza limiti di numeri. Va inoltre segnalato che abbiamo chiesto un incontro anche con la presenza dei rappresentanti dell’INPS, ma l’Amministrazione ha candidamente affermato che l’INPS non è disposta a tale incontro.
La prossima settimana è programmato un incontro con le segreterie nazionali di Federazione per concludere il confronto sulle risorse del comma 165, art. 3 legge 350/2003, in quella stessa sede sarà nostra cura verificare con l’Autorità Politica la reale disponibilità ad ascoltare le riserve già espresse in merito ai due DPCM.
Si è inoltre affrontato il problema degli idonei in graduatoria per le posizioni economiche B3 e C2. L’Amministrazione ha consegnato delle tabelle, con degli errori di semplice somma aritmetica, dalle quali emerge un numero di assorbibili molto esiguo. La delegazione di parte pubblica ha commentato i dati come poco significativi e quindi non meritevoli di intese che lascerebbero scontento un numero elevato di idonei. Siamo tutti coscienti che per effetto dell’utilizzo di solo il 50% delle disponibilità nelle posizioni economiche di riferimento non si produrrebbero assorbimenti considerevoli, ma ci sembra che per equità con quanto è stato fatto per gli idonei C3 un accordo che utilizzi le disponibilità vada comunque fatto. Molte organizzazioni sindacali si sono dichiarate disponibili alla sottoscrizione di un accordo a parziale assorbimento delle graduatorie, prossime per altro alla scadenza, mentre l’Amministrazione si è presa una ulteriore fase di riflessione e propenderebbe per l’adozione di due pesi e due misure.
Il quadro emerso dalla riunione di ieri, dopo gli impegni assunti dall’Autorità Politica, se mantenuto farebbe riprecipitare le relazioni sindacali al Ministero Economia e Finanze in una buia stagione di arroganza, di inefficienza e di non disponibilità a trovare soluzioni concordate.
Rinnoviamo l’invito all’Autorità politica per il rispetto degli impegni assunti affinché il tavolo negoziale con l’Amministrazione abbia una coerenza con le dichiarazioni di apertura espresse più volte dal sottosegretario Paolo Cento e dal Capo di Gabinetto Paolo De Ioanna. Roma 19 gennaio 2007

p. Coordinamento Nazionale FP CGIL
Ministero Economia e Finanze
Antonio Bufalino

Comunicato a seguito dell'incontro del 9 gennaio

Medici senza risposte, inevitabile lo sciopero il 26 novembre

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
La grande manifestazione dei medici, dei veterinari e dei dirigenti della sanità pubblica, è oggi rimasta senza risposte da parte del Governo.

Assenti la Ministra Livia Turco, impegnata nelle votazioni al Senato, e il Ministro della Funzione Pubblica Nicolais. Abbiamo apprezzato le proposte del sottosegretario alla Salute Zucchelli, e dei parlamentari intervenuti, ma le promesse non sono più sufficienti.

Cosa aspetta il Governo ad approvare l’atto di indirizzo che consentirebbe l’apertura delle trattative almeno per il biennio economico 2006-2007.

Perché nella finanziaria non ci sono i dovuti finanziamenti per garantire il diritto al rinnovo al contratto per il biennio 2008-2009.

E quale diritto al contratto garantisce un Governo, connivente con le Regioni, quali il Lazio e la Campania, che nei piani di rientro dal deficit inseriscono lo scippo delle retribuzioni di tutti i dipendenti della sanità.

Dove è andato a finire l’articolo della finanziaria, più volte promesso ed annunciato dalla Ministra Livia Turco, con le risorse per la rivalutazione della indennità di esclusività, ferma ai valori del 1999.

Per quale motivo la finanziaria non deve prevedere piani di stabilizzazione in tutte le Regioni, per gli oltre 12.000 precari medici, veterinari, e dirigenti della sanità pubblica.

E perché non si colpiscono le rendite finanziaria, le esternalizzazioni e le consulenze, portando avanti la giusta detrazione fiscale al lavoro dipendente, che fedelmente ha sempre contribuito al risanamento del paese.

Questi gli interrogativi senza risposta, per i quali 135.000 medici, veterinari e dirigenti della sanità pubblica saranno in sciopero il 26 novembre, garantendo le urgenze.

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