Coordinamento Nazionale Rsu

All’On.le Silvio Berlusconi
Partito del Popolo della Libertà
Viale dell’Industria, 68/A
00144 – Roma

All’On.le Fausto Bertinotti
La Sinistra l’Arcobaleno
Via Veneto 54/b
00187 – Roma

All’On. Enrico Boselli
Partito Socialista
Piazza San Lorenzo in Lucina 26
00186 – Roma

All’On.le Siegfried BRUGGER
Südtiroler Volkspartei (SVP)
Via Brennero, 7
Bolzano

All’On.le Pierferdinando Casini
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro
Via Due Macelli 66
00187 – Roma

All’On.le Antonio Di Pietro
Italia dei Valori
Via Santa Maria in Via, 12
00187 – Roma

Al Segretario del Partito Democratico
Walter Veltroni
P.zza Sant’Anastasia, 7
00186 – Roma

E, p.c. Alla Funzione Pubblica CGIL Nazionale
Via Leopoldo Serra, 31
00153 – Roma

Alla CISL FPS
Via Lancisi, 25
00161 – Roma

Alla UIL
Via Lucullo, 6
00187 – Roma

IL GOVERNO DEL SUOLO E DELLE ACQUE IN ITALIA – LE AUTORITÀ DI BACINO

L’ANTEFATTO

“Le autorità di bacino (prorogate nelle more della revisione) in una situazione di precarietà hanno di fatto limitato di molto la loro attività, e ciò anche in ragione del fatto che dispongono di risorse finanziarie insufficienti persino per il funzionamento e la gestione ordinaria e non ricevono più dal 2004 finanziamenti finalizzati alla implementazione degli strumenti di pianificazione che dovrebbero invece essere aggiornati, integrati e resi omogenei, anche nell’ottica del recepimento della direttiva quadro e della creazione dei distretti”

Non vogliamo né possiamo ripercorrere qui le tappe di un percorso che vede prima l’ascesa di queste strutture pubbliche, a conferma della bontà di un architettura istituzionale davvero innovativa e funzionale, e per alcuni versi anticipatrice del quadro normativo europeo in materia, e poi, a partire dalla fine degli anni ’90, di un progressivo crescendo di difficoltà operative e funzionali dovuto a molteplici fattori che, comunque, hanno tutti in comune la causa di una politica ambientale indecisa e a tratti confusa.

Tutto questo nel solco importante e sempre più indispensabile per il nostro paese della leale cooperazione tra Stato e Regioni. Infatti, va rimarcato che se da un lato il governo del territorio è materia concorrente, e la potestà legislativa è in capo alle Regioni, i suoi principi fondamentali rimangono riservati alla legislazione dello Stato e la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e i beni culturali sono materie di potestà esclusiva dello Stato.

D’altronde, non appare adeguata l’ipotesi di affidare tutto ciò solo all’autonomia delle singole Regioni poiché, considerata l’ampiezza delle materie e degli interessi da trattare nel governo del suolo in Italia, l’asse del governo dei bacini idrografici si sbilancerebbe troppo, frammentandosi nei, fra loro autonomi, poteri regionali rendendo così più complessa e difficoltosa la necessaria ricomposizione degli interessi, soprattutto nei casi dei bacini idrografici sovraregionali.

Il dibattito che si è sviluppato nel nostro paese, dalle istituzioni preposte a esponenti di spicco del mondo scientifico e culturale, alle associazioni ambientaliste, fino alle parti sociali maggiormente rappresentative, ha trovato ampi consensi e riconoscimenti del positivo ruolo delle Autorità di Bacino ai fini di un governo del territorio e dei bacini idrografici nell’interesse della collettività e della tutela dell’ambiente. Ma nei fatti, ed in modo particolare per le Autorità di Bacino di rilievo nazionale, si è determinata una congiuntura a dir poco avversa al loro efficace funzionamento.

IL FATTO

Noi siamo lavoratori e rappresentanti dei lavoratori delle Autorità di Bacino Nazionali, Interregionali e Regionali e dobbiamo e vogliamo qui sottolineare che questo giudizio positivo è stato possibile soprattutto grazie all’impegno, anche in proprio, dei lavoratori delle Autorità, che negli ultimi 17 anni hanno largamente contribuito allo sviluppo di una pianificazione territoriale, di concerto con le regioni interessate, caratterizzata da una forte componente sperimentale (non c’erano altri esempi simili) che è andata via via consolidandosi, maturando ed arricchendosi di una spiccata multidisciplinarietà. Sono stati efficaci interpreti di un disegno istituzionale innovativo che aveva l’ambizione di dare ragione ed efficacia alle scelte politiche, coniugando la conoscenza scientifica e la buona amministrazione della cosa pubblica, in strutture pubbliche snelle ed operative.

Lavoratori che appartengono alla pletora dei dipendenti pubblici, categoria che spesso oggi, con troppa superficialità e genericità, e a volte anche demagogicamente, viene purtroppo indicata come causa di un inutile sperpero di risorse pubbliche.

Ma noi, per primi, non vogliamo sperpero di risorse pubbliche e non siamo con la presente semplicemente a rivendicare il mero, seppur legittimo, adeguamento salariale.
Quindi riteniamo che non vadano disperse le competenze sin qui accumulate nell’ambito della pianificazione di bacino e vengano salvaguardati posti di lavoro rendendo davvero efficace questa parte della spesa pubblica, dando pieno valore ed efficacia alle strutture che li accolgono.

Noi pensiamo che affinché ciò si realizzi davvero, sia sotto il profilo del “funzionamento” delle Autorità che sotto quello dell’efficacia nel raggiungimento della missione istituzionale (stanziamenti risorse economiche per la difesa suolo, interventi strutturali, programmazione di attività e studi, etc.), vadano affrontate urgentemente almeno alcune questioni cruciali ed irrisolte:

1. Il personale delle Autorità di Bacino è inquadrato nel comparto di contrattazione nazionale Regioni ed Autonomie Locali e le Autorità di Bacino sono state definite dalla Corte Costituzionale istituzioni a carattere giuridico-economico misto Stato-Regione. È necessario che la legge riconosca coerentemente e compiutamente questa circostanza in tutti i suoi livelli normativi, dai finanziamenti ordinari, alle leggi finanziarie, al contenuto normativo del CCNL Regioni ed Autonomie Locali. In caso contrario, come si verifica nella situazione attuale, le Autorità scontano incertezze e disapplicazioni nel quadro degli interventi legislativi sul pubblico impiego, risultano inapplicabili molte norme dello stesso CCNL per la gestione e l’organizzazione del personale dipendente, la contrattazione decentrata permane incerta ed inefficace, a partire dai conseguenti limiti nella costituzione delle risorse economiche. Basti pensare all’1% delle spese di personale che potrebbe essere reso disponibile per la formazione prevista dal CCNL vigente e che, invece, viene regolarmente ed inspiegabilmente trattenuto dalla Direzione Generale della Difesa Suolo del Ministero dell’Ambiente.

2. Deve essere garantita, con idoneo intervento legislativo, l’autonomia finanziaria di bilancio e funzionale-organizzativa attraverso capitoli di spesa del bilancio dello Stato ben individuati ed esclusivamente destinati alle Autorità di Bacino/Distretto;

3. Il perseguimento della missione istituzionale delle Autorità e la pianificazione di Bacino può essere realmente efficace solo se viene garantito, con idoneo intervento legislativo, che i flussi degli stanziamenti economici, non emergenziali, destinati alla difesa suolo siano effettivamente collegati e coordinati con la programmazione e le priorità delle previsioni dei piani di bacino.

4. Gli stanziamenti nazionali per le Autorità di Bacino devono essere sottoposti a procedimenti di riparto tali da garantire l’efficacia delle singole Autorità ma coerentemente con un quadro di priorità di interventi di livello nazionale.

In ultimo, ma non per importanza, dobbiamo ricordare, come ribadito da noi anche in altre sedi e circostanze con riferimento D.lgs. 152/2006, che la parte della delega ambientale che affronta il riordino e la trasformazione delle Autorità di Bacino in Autorità di Distretto suscita non poche preoccupazioni in ordine alle possibili ricadute sul personale attualmente in organico presso le attuali Autorità, per le seguenti ragioni, tecniche ancor prima che politiche.

Infatti la formulazione delle nuove norme rimanda integralmente e discutibilmente ad un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che complessivamente deve definire:

a) la trasformazione dal regime previdente a quello attualmente previsto, compreso il trasferimento delle funzioni dalle Autorità di Bacino alle nuove Autorità di Distretto ed il regime transitorio;
b) le modalità transitorie applicabili durante il processo di trasformazione;
c) attribuzione o il trasferimento del personale;
d) dotazioni patrimoniali e finanziarie;

Tale attribuzione di poteri continua a risultarci tecnicamente dubbia in ordine al fatto che un atto sub-legislativo possa intervenire, senza la previsione legislativa di specifico criterio di delega, indiscriminatamente in ambiti così ampi di intervento.

In particolare desta preoccupazione la circostanza che l’attuale schema di decreto mantenga assolutamente nel vago e non definite le questioni attinenti alla dotazione organica dei nuovi Enti, nonché il trattamento giuridico ed economico da applicarsi al personale, né sulla possibilità, per il personale potenzialmente trasferito, di esercitare un qualsivoglia diritto di opzione in ordine al proprio transito.

IL PUNTO DI DOMANDA

Chiudiamo tornando alle considerazioni del virgolettato riportate in testa al presente documento, considerazioni che, secondo noi, nei contenuti, testimoniano ed avvalorano l’oggettività e la veridicità delle nostre analisi e richieste.

Pur consapevoli della fase delicata e complessa che il nostro paese attraversa, se fino ad oggi l’efficienza delle Autorità è stata mantenuta comunque a buoni livelli anche grazie allo sforzo dei lavoratori lì presenti, oggi riteniamo sia arrivato il momento di chiedere, a chi si candida per il governo del paese, di prendere atto di questa realtà e di assumere scelte politiche chiare e precise sui nodi critici ed ancora irrisolti dell’assetto istituzionale di questi enti per dare loro il pieno dell’efficacia, costituendo essi un “tassello” istituzionale così importante in materia di governo del territorio e delle acque.

Roma, lì 4 aprile 2008

RAPPRESENTANTE SINDACALE SIGLA SINDACALE AUTORITÀ DI BACINO email
Luciano Chionna RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume PO luciano.chionna@adbpo.it
Caricasole Giovanni giovanni.caricasole@adbpo.it
Vicariotto Ferdinando RSU – lista CISL ferdinando.vicariotto@adbpo.it
Farioli Christian christian.farioli@adbpo.it
Marco Gamba RSU – lista CGIL Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione rsu.adbve@virgilio.it
Canio Cristiani RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume Arno caniocristiani@yahoo.it
Emanuele Sillato RSU – lista CGIL Autorità di Bacino del fiume Tevere emanuele.sillato@tiscali.it
Silvio Bagnini silvio.bagnini@abtevere.it
Paolo Traversa RSU – lista UIL paolo.traversa@abtevere.it
Andrea Fiore RSU – lista SULPM andrea.fiore@abtevere.it
Sergio Flammini CGIL Ascoli Piceno Autorità di Bacino Interregionale fiume Tronto sergio.flammini@regione.marche.it
Claudio Berardi RSU – lista CGIL Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata claudio.berardi@regione.basilicata.it

NOTA A VERBALE

 

  
La scrivente Organizzazione Sindacale non sottoscrive il presente verbale relativo alla distribuzione della dotazione organica regionale, in coerenza con quanto già dichiarato al momento della firma della Nuova Dotazione Organica dell’Istituto, in corso di approvazione presso i Ministeri Vigilanti.

Siamo contrari perché è di tutta evidenza che un taglio così generalizzato e pesante non può che portare, nel tempo, ad una drastica riduzione dei servizi con un pesante riflesso in termini di garanzia dei diritti dei cittadini.

Pur tuttavia, nell’ambito di queste riunioni che come FP CGIL INAIL non condividiamo, apprezziamo il richiamo inserito al verbale, in cui si rimanda, successivamente al Piano Industriale dell’Istituto da presentare entro il 31/3/2009, ad una eventuale più puntuale verifica e riflessione nella distribuzione della dotazione organica, come peraltro da noi auspicato nel corso della discussione.

Roma, 17 dicembre 2008

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL

Roberto Morelli

 
 

 

Mobilitazione FIOM FP CGIL del 13 febbraio: la solidarietà dello SPI CGIL

Pubblichiamo il testo della lettera con la quale Carla Cantone, Segretaria generale dello SPI CGIL, esprime solidarietà ed incoraggiamento a Gianni Rinaldini, Segretario generale FIOM CGIL e Carlo Podda, Segretario generale FP CGIL, per la mobilitazione del 13 febbraio prossimo.
 
Roma, 28 gennaio 2009
 

FEDERAMBIENTE: Sottoscritto nella notte tra il 22 e il 23 dicembre il testo definitivo del CCNL

 
Sottoscritto nella notte tra il 22 e il 23 dicembre il testo definitivo del CCNL Federambiente.

Con questa sigla e con il testo sottoscritto anche in Fise si può certo dire che la lunga fase di rinnovo dei CCNL dell’igiene ambientale si è veramente conclusa.

La qualità del CCNL è riconducibile non solo agli strumenti normativi in esso contenuti, necessari per fronteggiare la prossima privatizzazione del settore, ma, anche, dalla perfetta sovrapponibilità tra il contratto sottoscritto e la piattaforma rivendicativa del sindacato.

Ora, anche con Federambiente, il lavoro passa alla tipografia per distribuire il CCNL nel prossimo mese di gennaio.

p. La Segreteria FP CGIL  Daniele Giordano p. Il Comparto Igiene Ambientale Massimo Cenciotti

Roma 28 dicembre 2009
 

 

  
AGENZIA DELLE ENTRATE: presentata la proposta dell’Amministrazione per le posizioni organizzative e professionali
  

 
 

 

Comunità Montane : richiesta di incontro unitaria

AL Ministro dell’Economia e delle Finanze
On.le Giulio Tremonti
Al Ministro dell’Interno
On.le Roberto Maroni
Al Presidente della Conferenza delle Regioni
Dott. Vasco Errani

e.p.c. Al Presidente UNCEM
Dott. Enrico Borghi

Al Presidente ANCI
Dott. Leonardo Domenici

Le Scriventi OO.SS. evidenziano i drastici ridimensionamenti che le Comunità Montane italiane hanno subito per le note indicazioni emerse con la legge Finanziaria 2008, tagli ulteriormente aggravati dall’approvazione della Legge 6 agosto 2008, n. 133 che prevede all’art. 76, comma 6 bis la seguente disposizione: “Sono ridotti dell’importo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 i trasferimenti erariali a favore delle comunità montane. Alla riduzione si procede intervenendo prioritariamente sulle comunità che si trovano ad un’altitudine media inferiore a settecentocinquanta metri sopra il livello del mare. All’attuazione del presente comma si provvede con decreto del Ministro dell’Interno, da adottare di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze”.
Si sottolinea che il taglio di 30 milioni di euro l’anno per complessivi 90 milioni di euro nel triennio 2009-2011 si associa al drastico ridimensionamento conseguente alla finanziaria 2008 che tra l’altro ha già previsto e prodotto una legislazione regionale di riferimento.
Tale intervento della Legge 133/2008 non solo comprometterà l’operazione di riordino regionale delle Comunità montane ma provocherà nella maggior parte dei casi generalizzate procedure di dissesto per le Comunità montane.
Si determinerà di conseguenza un aumento della spesa pubblica, che Stato e Regioni saranno chiamati ad affrontare con le gravi e numerose implicazioni, prima fra tutte la necessità di ricollocazione di tanti dipendenti a tempo indeterminato oltre al restante personale utilizzato a tempo determinato.
Riteniamo inoltre importante evidenziare alla luce degli obiettivi di razionalizzazione della spesa pubblica e di efficienza della pubblica amministrazione, che le Comunità Montane sono anche Unioni di Comuni e quindi strumento che consente ai tanti piccoli e piccolissimi Comuni, di raggiungere attraverso i servizi associati economie di scala che altrimenti non raggiungerebbero da soli.
Alla luce di quanto sopra riteniamo opportuno un confronto sulle procedure da attivare, sui soggetti deputati ad intervenire, sulla copertura normativa per far fronte allo stato di dissesto finanziario e, soprattutto sulle garanzie per il personale interessato ai fini della salvaguardia dei livelli occupazionali, come previsto nella Finanziaria 2008.
In ragione della gravità della situazione e delle pesanti ripercussioni che l’applicazione delle norme comporterà, si chiede un incontro urgente coinvolgendo anche i Presidenti dell’UNCEM e dell’ANCI che leggono per conoscenza.
Nel rimanere in attesa di un sollecito riscontro s’inviano distinti saluti.

FP CGIL    FP CISL    FPL UIL
Crispi         Alia       Fiordaliso

Roma 24 Settembre 2008

A proposito di assenze: comunicato stampa della Funzione Pubblica CGIL Nazionale

Apprendiamo che il 18 dicembre alle ore 10.00 presso la Basilica di S. Prassede, il Direttore dell’Agenzia del Territorio, alla fine della celebrazione liturgica, formulerà gli auguri di Natale al personale.

Noi rispettiamo le scelte religiose di tutti, siano esse quelle dei cattolici, che sappiamo prevalenti nel nostro Paese, sia quelle di tutti gli altri credo, ma anche le scelte dei non credenti.

Proprio per questo ci pare discutibile l’iniziativa in questione che, è bene ricordarlo, si svolge in orario di lavoro.

Inoltre una domanda sorge spontanea: quale tipo di trattenuta verrà fatta a chi parteciperà alla Messa e agli auguri?

In tempi di furia anti-assenteismo, che rimettono in discussione, per fare solo esempi, i permessi per donare il sangue o che tagliano i salari se ci si assenta per visite mediche, una risposta ci è dovuta.

Roma, 10 dicembre 2008

Un'Europa senza scioperi? Un giudizio disinformato della Cisl Fp – Volantino Fp Cgil

In un suo importante volantino, la Cisl Fp si domanda “perché in nessun paese occidentale il sindacato ha proclamato scioperi generali, in questo periodo di crisi che colpisce prima di tutto i ceti più deboli, gli anziani e i nuovi poveri?”.
 
Pubblichiamo di seguito un volantino della Fp Cgil nazionale che risponde a queste errate affermazioni.
 
 

Roma, 10 dicembre 2008
 
 

EMERGENZA TERREMOTO

 

 

A volte, immersi nei problemi di tutti i giorni, rischiamo di perdere di vista questioni più importanti, che richiedono, al di là di ogni divergenza di opinione, uno sforzo e uno slancio solidaristico che vada oltre ogni differenza.

Come avrete compreso, ci stiamo riferendo alla drammatica situazione che centinaia di migliaia di abruzzesi stanno vivendo dalla notte di lunedì, per la quale ora, prima di ogni cosa, occorre fornire un chiaro segnale di solidarietà.

Per questo, la CGIL ha pensato di aprire una sottoscrizione che coinvolga tutti coloro che lavorano, a qualsiasi titolo, qui al CNEL.

Ci rivolgiamo a tutti: innanzitutto a noi lavoratrici e lavoratori non dirigenti; ma non solo.
Ci rivolgiamo anche ai dirigenti, sicuri di trovare la loro disponibilità.
Ci rivolgiamo anche a tutti i Consiglieri, a partire dal Presidente e dai vice Presidenti, perché testimonino la loro sensibilità, siamo certi alta, verso questa sciagura.

Naturalmente questa è una iniziativa aperta, e per questo siamo sicuri che anche le altre sigle sindacali, come sta avvenendo a livello nazionale, vorranno farla propria.

Per questo per tutto il mese di Aprile raccoglieremo fondi da inviare alle popolazioni terremotate, da versare presso uno dei ccb aperti dal quotidiano “il Centro” di concerto con il gruppo editoriale Finegil-Repubblica-L’Espresso e con le Casse di risparmio dell’Aquila -Carispaq, di Pescara – Caripe e di Teramo – Tercas.

Per la raccolta, abbiamo pensato di non effettuare alcun passaggio nei singoli uffici, sicuri che su tale tema la sensibilità sia così alta da rendere superflua ogni sollecitazione. Le donazioni potranno pertanto essere effettuate presso le stanze di Roberto Marion (presso la biblioteca) e Anna Ventrella.

Al termine del mese, ovviamente, forniremo il rendiconto della raccolta, sicuri di poter dimostrare la nostra grande solidarietà verso chi sta vivendo tale disgrazia.

Grazie a tutti

FP CGIL CNEL

 

Solidarieta' ai lavoratori Fiat di Pomigliano d'Arco: "I diritti costituzionali non sono disponibili nella contrattazione né possono essere sottoposti a referendum". Comunicato stampa della Segreteria Nazionale Fp Cgil

La Segreteria Fp Cgil Nazionale esprime solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori FIAT di Pomigliano D’Arco, sottoposti al ricatto dell’azienda che pone in alternativa posti di lavoro e diritti costituzionali, così come previsto dall’accordo sottoscritto da altre OO.SS. di categoria dei metalmeccanici.

La Fp Cgil sostiene la battaglia intrapresa dalla FIOM e dalla CGIL contro lo smantellamento del CCNL e del suo ruolo. Riteniamo illegittimo sottoporre a referendum materie indisponibili alla contrattazione e garantite dalla Costituzione.

Siamo di fronte a un attacco congiunto e violento senza precedenti da parte del Governo e della FIAT, parte di un disegno reazionario e antidemocratico alternativo allo Statuto dei lavoratori conquistato nel 1970, che trova la sua sintesi negli obiettivi dichiarati del prossimo Statuto dei lavori.

E’ necessario che la CGIL elabori una proposta politica e di mobilitazione (dopo lo Sciopero Generale del 25 Giugno p.v.) in grado di riaffermare uno sviluppo sociale ed economico attraverso un sistema di relazioni sindacali condivise basato sulla dignità e sulla valorizzazione del mondo del lavoro.

Roma, 22 Giugno 2010

Comunicato unitario

FP CGILCISL FPUIL PA

1.894 LAVORATRICI E LAVORATORI PRECARI TROVANO RISPOSTE POSITIVE NELLE INIZIATIVE DI CGILCISL E UIL

Oggi presso il Ministero della Salute c’è stato il previsto incontro con il Sottosegretario Zucchelli e con i rappresentanti della C.R.I. in merito alla vertenza in atto presso la Croce Rossa Italiana per affrontare i problemi che da mesi affliggono l’Ente C.R.I. e cioè:
– LAVORATORI PRECARI;
– CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA E FONDI UNICI.
Sul primo punto è innegabile la nostra soddisfazione poiché i lavori si sono conclusi con la sottoscrizione di un documento nel quale si afferma l’applicazione anche per i lavoratori della C.R.I. delle disposizioni contenute nell’art. 1 , c. 519, della legge finanziaria 2007.
Si può sostanzialmente procedere ai processi di stabilizzazione e di proroga automatica dei contratti a tempo determinato del personale già in possesso del requisito dei tre anni o che tale requisito lo matureranno in virtù di un contratto in essere alla data del 29/9/2006.
Nello stesso documento c’è l’impegno del Ministero della Salute e della Funzione Pubblica a proporre, nell’ambito di un decreto legge in procinto di essere emanato dal Governo, un provvedimento specifico per la C.R.I. che contenga la proroga a tutto il 2007 dei contratti a tempo determinato non rientranti nella previsione della legge finanziaria 2007.
Un grande risultato ottenuto grazie alle iniziative promosse da FP CGIL, CISL FP e UIL PA e che hanno visto coinvolti tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Croce Rossa Italiana che si sono fatti carico dei problemi di chi vive nell’ansia del lavoro precario.
A questo risultato positivo si contrappone una valutazione insoddisfacente in merito alla vertenza sulla quantificazione dei Fondi unici destinati alla contrattazione integrativa.
Le conclusioni degli Ispettori così come le tesi del Collegio dei revisori non ci convincevano prima e continuano a non convincerci in particolare quando pretendono di determinare le risorse dei Fondi unici destinati al personale escludendo le OO.SS. con il chiaro intento di spogliare la contrattazione integrativa delle sue prerogative contrattuali.
Con forza anche oggi abbiamo ribadito la legittimità degli accordi sottoscritti e ne abbiamo richiesto l’applicazione.
Al Sottosegretario Zucchelli, del quale abbiamo apprezzato l’opera per la soluzione del problema dei precari, abbiamo chiesto un impegno più forte in merito a questa vertenza.
Rimane quindi aperta la vertenza sulla determinazione dei Fondi Unici; abbiamo registrato la volontà di parte politica a portare a conclusione anche questo problema, per noi rimane comunque un punto fermo, per addivenire alla conclusione della vertenza, la rimozione dei vincoli rigidi e dei condizionamenti posti in essere dalla relazione degli Ispettori della Ragioneria Generale dello Stato e del Collegio dei revisori.
Roma 21 dicembre 2006

FP CGIL    CISL FP          UIL PA
A.Garzi      M. Giuliattini     E. Ponti

Normativa sul Patto di stabilità

In allegato i due stralci di articoli del giornale dell’ANCI relativi all’evoluzione normativa sul patto di stabilità.
Il primo stralcio è il resoconto di un interrogazione sulla riduzione della spesa per il personale, riteniamo farla conoscere perché una circolare del ministero dell’interno aveva creato confusione individuando quale riduzione la spesa del 2004 meno l’1%, in buona sostanza una circolare modificava la legge finanziaria ed introduceva di nuovo i tetti, confermando le brutte abitudini della burocrazia nostrana.
Il secondo stralcio di articolo è relativo all’approvazione del Governo di un ddl sulla stabilizzazione degli LSU, i quali, per gli enti al di fuori del patto di stabilità (comuni con meno di 5000 abitanti), non sono da considerarsi per il raggiungimento della spesa del personale relativa al 2004.

p. il Comparto AA.LL 
Ugo Gallo
p. la Segreteria Fp Cgil
Antonio Crispi


Personale: risorse ai Comuni, risposta interrogazione

In Commissione Bilancio del Senato il sottosegretario Bonato, rispondendo ad alcuni quesiti sulle disposizioni della Finanziaria 2007 per gli enti locali, ha evidenziato che “per quanto attiene alla disposizione che prevede la riduzione della spesa per il personale, ad interpretazione del Ministero dell’Interno, il comma 557 dell’articolo 1 della legge n. 296 del 2006 deve intendersi solo come una norma di principio alla quale gli enti locali, sottoposti al rispetto delle regole del Patto di stabilità, devono far riferimento nel programmare le proprie spese.
Non vengono indicati precisi e vincolanti criteri per la quantificazione e la qualificazione della riduzione della spesa di personale. La ratio della disposizione deve essere rinvenuta nella volontà di limitare il fenomeno di crescita continua delle spese di personale. Bonato ha spiegato che la norma deve essere quindi intesa come indice di corretto comportamento organizzativo-gestionale da parte degli enti locali”. (fr)

Personale: approvato dl su stabilizzazione LSU
Il dl in esame esclude le stabilizzazioni dei lavoratori socialmente utili finanziate da contributo statale dai limiti di spesa per il personale
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 aprile scorso ha approvato il disegno di legge che, integrando il comma 1156, lett. f) della legge n. 296/2006, prevede l’erogazione alla Regione Calabria di un contributo specifico, per l’anno 2007, di 60 milioni di euro, finalizzato alla concessione di incentivi all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato, presso i Comuni con meno di 5000 abitanti, dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità.
Il dl, inoltre, prevede che per tutte le stabilizzazioni degli LSU effettuate dai Comuni con meno di 5000 abitanti ai sensi del comma 1156, lett. f), non si applicano le previsioni di cui all’articolo 1, comma 562, della legge finanziaria medesima, ovverosia i limiti di spesa per il personale degli Enti non sottoposti alle regole del patto di stabilità. Pertanto, le stabilizzazioni degli LSU effettuate utilizzando i contributi previsti dalla lettera f) e dalla lettera f bis) sono da considerarsi al netto della copertura del turn over e a prescindere dal limite di spesa del 2004.

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