MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
FUA 2008
La Funzione Pubblica e il Ministero dell’economia non hanno certificato l’ipotesi di accordo sul Fondo del 2008 per l’ex MPI. Due i rilievi formulati:
1. L’elenco delle assenze equiparate alle presenze in servizio, per la quota di produttività assegnata al personale per area (art. 5 dell’ipotesi di accordo), non tiene conto di quanto indicato nel decreto legge 25/6/2008 n. 112 convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.
Si tratta delle limitazioni alla corresponsione di quote di salario accessorio per quelle giornate di assenza che prima della legge Brunetta erano tutelate dal Contratto di Lavoro.
Stiamo parlando, per capirci, delle giornate utilizzate per i prelievi per la donazione di sangue o midollo osseo, delle assenze per causa di servizio, per ricovero ospedaliero e quelle spettanti per la 104 riconosciuta ad un familiare.
Avevamo detto, come FP CGIL, che gli aspetti deleteri e “punitivi” che questo Governo ha assunto nei confronti dei pubblici dipendenti, anche con tale normativa, li avremmo visti gradualmente: Ecco uno dei risultati della campagna mediatica costruita contro “i lavoratori pubblici fannulloni”.
2. Il Tesoro insiste nel richiedere al Fondo le somme che sono state utilizzate dall’Amministrazione per pagare, ai vincitori di ricorso, la retrodatazione della decorrenza dell’inquadramento avvenuto a seguito della riqualificazione.
Si tratta di circa 2 milioni e mezzo di euro (solo per il 2007 e il 2008), e siamo in attesa di verificare come si esprimerà il grado di giudizio della Cassazione sulla vicenda.
L’Amministrazione, a seguito dell’incontro, sta predisponendo una nuova ipotesi di contratto.
Come FP CGIL abbiamo preannunciato che la sottoscriveremo solo se:
* saranno mantenute fino all’entrata in vigore della legge Brunetta (fino al 24 giugno 2008), tutte le tipologie di assenza previste nella precedente ipotesi;
* si rinvierà alla contrattazione della seconda parte del FUA 2008, dopo la sentenza della Cassazione, la soluzione del problema degli arretrati della retrodatazione.
Invece, per i colleghi dell’ex MUR il Direttore Generale del Personale ci ha informato che la ipotesi di accordo è stata certificata, ma sarà possibile la sottoscrizione definitiva solo dopo la nomina della nuova delegazione trattante di parte pubblica.
Ancora una volta ritardi che penalizzano i lavoratori di quest’Amministrazione.
CORSO CONCORSO
Abbiamo condiviso con CISL e UIL le osservazioni negative sul diniego dell’Amministrazione a rinviare la prova scritta del corso concorso a settembre.
Alleghiamo il comunicato unitario.
Unico aspetto positivo: il Direttore Generale del Personale ha ribadito che le spese di missione (viaggio e eventuale pernottamento) sono a carico dell’Amministrazione e quindi delle Direzioni Generali Regionali, che sono autonomo centro di costo. Abbiamo richiesto all’Amministrazione di scrivere in tal senso ai Direttori Regionali.
Roma, 27 aprile 2009
FP CGIL MIUR
A. Boccuni
Ministero Istruzione Università e Ricerca
COMUNICATO SUL CORSO – CONCORSO
Nel corso della riunione sull’ipotesi di accordo del FUA 2008, abbiamo sollecitato il Direttore Generale del Personale, Dott. Silvio Criscuoli, a dare una risposta alla richiesta di rinvio al mese di settembre della prova scritta del corso-concorso, già fissata per il 15 giugno p.v..
Le motivazioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali riguardano, in primo luogo, ovviamente, il sisma che ha visto coinvolti i colleghi dell’Ufficio Regionale e di quelli Provinciali dell’Abruzzo.
A tale richiesta, in segno di solidarietà, si sono uniti molti colleghi della periferia.
Il Direttore Generale ha risposto che NON CI SARA’ ALCUN ULTERIORE SPOSTAMENTO DELLA DATA FISSATA.
Lo stesso Direttore ha dichiarato che l’Ufficio ha consultato telefonicamente tutti i colleghi partecipanti alla procedura, ricevendo da loro l’assenso a procedere per il 15 giugno.
Premesso che, a quanto ci risulta, non è stato prospettato agli interessati lo spostamento a settembre ma solo un rinvio tecnico e che le risposte non sono state unanimi, riteniamo, in considerazione delle situazioni drammatiche che stanno vivendo i nostri colleghi abruzzesi in questi giorni, che ancora una volta l’Amministrazione abbia agito UNILATERALMENTE senza tener conto di quanto affermato e richiesto dalle rappresentanze sindacali, che “ascoltano” il personale in maniera certamente più continua dell’Amministrazione stessa.
D’altra parte, questa ennesima decisione conferma i comportamenti fin qui tenuti dall’Amministrazione nella gestione del corso concorso: mancanza di condivisione dei problemi del personale con i Sindacati.
Ciò è accaduto con l’esclusione di coloro che erano in possesso del titolo triennale, con l’erogazione della formazione senza che sia stato predisposto alcun materiale, con la prova del test nel mese di dicembre e con il recupero dei moduli della formazione, per gravi e comprovati motivi di salute, concesso unicamente a due candidate (in Emilia Romagna e in Amministrazione Centrale), pur in presenza di altre gravissime situazioni che hanno coinvolto colleghi che, invece, sono stati esclusi per assenze dall’effettuazione della prova scritta.
Non condividiamo tali comportamenti che contrastano con una razionale e accurata politica del personale, personale che ha atteso da anni di effettuare la procedura per il passaggio di area e che oggi si trova ad affrontarla senza che l’Amministrazione si sia fin qui curata di rispettare parametri di correttezza, professionalità e buon senso.
Alla luce dei fatti rappresentati, CGIL, CISL e UIL MIUR ribadiscono la loro contrarietà circa la decisione unilaterale dell’Amministrazione e del Direttore Generale del Personale, decisione che, peraltro, dato il momento di aggravio di lavoro degli Uffici territoriali, potrebbe, anche, avere ripercussioni negative sulle attività in corso per l’avvio dell’anno scolastico.
Roma, 24 aprile 2009
FP CGIL CISL FP UIL PA
Boccuni Vecchio Ripani
Tagli, riduzioni di investimenti, rigidità nei patti di stabilità, meno servizi alla persona, meno infrastrutture, meno soldi per le scuole.
Queste, in sintesi, le scelte che caratterizzano l’approccio del Governo e della maggioranza Parlamentare nella discussione sulla predisposizione del disegno di legge finanziaria 2010 per ciò che attiene agli enti locali.
Come per quelle degli anni passati, il Governo ha deciso di scaricare gli effetti della manovra finanziaria 2010 proprio su quelle istituzioni che, prima di altre, garantiscono servizi ai cittadini e che, meglio di altre, potrebbero, invece, se adeguatamente supportate, essere volano di sviluppo socio economico in un piano complessivo di investimenti per le infrastrutture del territorio.
Il combinato fra la prevista riduzione dei trasferimenti ed il crollo delle entrate tributarie metterà letteralmente in ginocchio gli enti locali che non saranno in grado di mantenere viva la possibilità di un offerta di servizi ai cittadini: dalla messa in sicurezza degli edifici scolastici alla tutela dell’ambiente, dai servizi socio assistenziali agli asili nido, tutto è a rischio.
Fanno bene, quindi, le associazioni di rappresentanza delle Regioni, delle Province e dei Comuni a manifestare la loro contrarietà alle scelte contenute nel maxiemendamento al disegno di legge finanziaria presentato dal Governo in Parlamento e sosteniamo le ragioni delle loro mobilitazioni contro l’Esecutivo.
Coerenza vorrebbe, però, che ad una legge finanziaria che divide le istituzioni, che contrappone interessi specifici ai bisogni generali dei cittadini non si accompagnino atti che proprio dalla divisione e dalla contrapposizione di interessi trovano la loro genesi.
Anci ed Upi evitino di offrire sponda al Ministro Brunetta sulla artificiosa divisione e che l’accordo separato sul modello contrattuale del 22 Gennaio ha di fatto strumentalmente prodotto nel sistema delle relazioni istituzionali, sindacali.
Chiediamo ad ANCI ed UPI di lavorare affinché venga evitato l’ennesimo atto irresponsabile di divisione del mondo del lavoro pubblico ed in particolar modo di quello che opera nelle Regioni, nei comuni e nelle province italiane: non si firmi nessun accordo di recepimento di quella scelta sciagurata.
Di fronte al disastro che la legge finanziaria 2010 prefigura (disastro da loro stessi denunciato) non v’è affatto bisogno di aggiungere altre macerie
Roma 10 Dicembre 2009
19.11.2010 – Di seguito la convocazione dell’Agenzia delle Dogane per giorno 3 dicembre ore 12:30.
AGENZIA DELLE ENTRATE: C.A.M.
Ribadiamo il nostro NO al controllo a distanza delle attività dei lavoratori.
In questo ultimo periodo nello svolgimento del lavoro presso i CAM, sta finalmente emergendo, con tutta la sua complessità e gravità,l’utilizzo assolutamente improprio dei software che consentono la costante verifica dei flussi delle telefonate e che, di fatto, permettono un controllo a distanza dei lavoratori,non solo potenziale(già impedito dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori) ma reale.
Un problema posto dalla nostra organizzazione fin dal 2006, quando in occasione dell’introduzione della procedura “Profilo utente” il direttore centrale del personale garantì che l’Agenzia delle Entrate aveva assunto la decisione “di escludere, così come espressamente indicato dalla CGIL, l’adozione di sistemi elettronici di controllo individuale che sono vietati da norme contrattuali e di Legge”(vedi comunicato CGIL – Agenzia Entrate del 1 dic. 2006). Purtroppo, nonostante le promesse e per le scarse pressioni delle altre OO.SS., non venne dato alcun seguito all’incontro specifico che era stato programmato.
Il 27 luglio del 2007, in considerazione di altri episodi di utilizzo eccessivamente invasivo verificatisi a seguito della cosiddetta Customer satisfaction, fu sollecitato un incontro urgente con la richiesta espressa di prendere in esame “Il sistema di rilevazione della prestazione che potrebbe prefigurare una palese violazione dell’art. 4 dello statuto dei lavoratori, che vieta l’uso, da parte del datore di lavoro, di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori“.
Ma nemmeno questa sollecitazione ebbe esiti.
Fin dalla loro attivazione, ai CAM è installato un software gestionale denominato CC PULSE, che ha come terminale un monitor da cui è possibile rilevare in tempo reale i flussi delle telefonate, la loro tipologia, la durata, ed i tempi di collegamento degli operatori, oltre ad una serie vastissima di informazioni memorizzate.
Appare evidente che software di questo tipo siano ormai indispensabili nella gestione di lavorazioni complesse che passano esclusivamente tramite apparecchiature informatiche. Ma appare altrettanto chiaro, dalla lettura dell’art. 4 dello Statuto, che la loro installazione ancor prima del loro utilizzo, debba essere concordata, in quanto tali apparecchiature consentono l’effettivo controllo a distanza dei lavoratori.
Dalle sentenze di giurisprudenza, molteplici e concordi, è ormai assodato che per controllo a distanza deve intendersi “sia quello effettuato nell’ambiente di lavoro ma lontano dal lavoratore, sia quello conseguibile in tempi “non sincronici “( cioè differiti) da quelli dell’adempimento della prestazione. La definizione pertanto, fa riferimento ad una nozione spaziale e ad una nozione temporale alternativa o concorrente.
All’ultima tipologia di controllo, risulta riconducibile oggettivamente l’installazione di apparecchiature che, tramite la registrazione e la memorizzazione di dati suscettibili di analisi o assemblaggio in tempi successivi, consentano al datore di lavoro un controllo «a posteriori» in ordine all’attività ed al comportamento dei lavoratori“(vedi sentenza del a favore delle RSU della IBM in data 5/12/84).
Lo scorso anno, al CAM di Cagliari, a seguito di un episodio sconsiderato nell’uso del software (un richiamo a un operatore sulla base di quanto rilevato al CCPULSE)è diventato impossibile da parte dell’Agenzia delle Entrate sostenere il rispetto dell’art. 4 della L. 300/1970. Ora dopo un ricorso al Pretore del lavoro, che peraltro non ha risolto in alcun modo la situazione, c’è stato il tentativo di giungere ad un accordo che però sembra non tener conto della realtà.
È fondamentale per tutelare la riservatezza dei lavoratori, predisporre una chiara e precisa intesa che definisca regole precise ed ambito di utilizzo di tutte le apparecchiature informatiche ed è da ritenersi ormai irrinunciabile un accordo con le organizzazioni sindacali.
La proposta della CGIL, già esposta in diverse occasioni ai vertici dell’Agenzia,è di disgiungere i dati dalle persone, cosa informaticamente realizzabile con una certa semplicità, in modo da rendere impossibile associare dati sensibili con dati statistici. Si otterrebbe così contemporaneamente la possibilità per l’Agenzia di gestire flussi di telefonate e statistiche essenziali per una migliore programmazione del servizio (anche questo richiesto a più riprese dalla CGIL) e la certezza assoluta da parte dei lavoratori che è escluso e reso impossibile qualsiasi controllo a distanza sul loro operato.
Dato che adesso, dopo anni, pare che anche altre OO.SS. convengano sull’assoluta priorità di questo tema e che, in ordine sparso, stiano finalmente chiedendo all’Agenzia un incontro specifico che elimini definitivamente questo problema, la CGIL conferma la volontà di affrontare la questione nel modo più deciso e risolutivo.
Non ritiene positivo per i lavoratori giungere a un accordo pasticciato e parziale, tanto meno se limitato a un ufficio (solo al CAM di Cagliari?), in cui l’Agenzia proclami di astenersi dall’utilizzo di una parte dei software istallati ai CAM e quasi certamente simili ad altri programmi applicativi in uso negli Uffici,senza che siano previste misure precise per impedire abusi ed eccessi nei confronti dei lavoratori.
Chiede quindi all’Agenzia di attivare un tavolo specifico, se necessario di concerto con il Ministero del lavoro, in modo da rendere omogeneo il trattamento di tutti i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate nel rispetto di quanto previsto dalle norme che vietano il controllo a distanza e da quanto disciplinato, di conseguenza, dal Garante.
Roma 26 febbraio 2011
CGIL FP NAZIONALE CGIL FP
Comparto Agenzie Fiscali per il Coord. Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini Carmine Ruocco
CGIL FP CISL FPS UIL PA SALFI RdB Intesa
Segreterie Nazionali
Ai lavoratori doganali
Ieri – nonostante la fase più critica della vertenza per il rinnovo del Contratto del Comparto Agenzie, relativo al biennio 2004/2005 – abbiamo deciso unitariamente di partecipare al già previsto incontro con l’Amministrazione doganale, convocato, come noto, per avviare la definizione del Contratto integrativo.
Tale decisione unitaria è stata assunta con il preciso intento di impedire ogni possibile, ulteriore ritardo rispetto alla non più rinviabile attivazione delle procedure per il passaggio di posizione economica (previsto dal nuovo ordinamento istituito con il CCNL) concordato già da tre mesi e che riguarda “tutto” il personale doganale.
Abbiamo pertanto posto, in avvio di seduta, una specifica pregiudiziale di merito: l’Agenzia delle dogane deve procedere, subito, alla emanazione degli avvisi di partecipazione alle procedure per il passaggio di posizione economica.
Ebbene, con nostra grande sorpresa, abbiamo appreso che, nei giorni scorsi, il Collegio dei Revisori ha posto un ulteriore ostacolo, dopo il primo rilievo del mese scorso, alla attivazione delle procedure, intervenendo a gamba tesa – e con argomentazioni non condivisibili – non tanto sugli aspetti relativi alle compatibilità economiche, ma direttamente nel merito dell’accordo, sottoscritto, come ricorderete, da tutte le OO.SS. e dall’Agenzia.
Questo malcelato tentativo di impedire la crescita professionale e salariale dei dipendenti dell’Agenzia va respinto e sconfitto!
Per questo abbiamo unitariamente deciso di sospendere ogni trattativa se, prima, non verrà superata, con una iniziativa forte ed urgente da parte dei vertici dell’Agenzia, questa assurda opposizione dell’organo di controllo.
Abbiamo peraltro chiesto con fermezza che lo stallo venga superato in tempi brevissimi. Pertanto, qualora non ricevessimo una specifica convocazione entro fine settimana, ci vedremmo costretti ad indire le più incisive forme di agitazione degli uffici delle dogane a partire dal 16 gennaio p.v..
Nel comunicarvi infine che abbiamo deciso di procedere unitariamente nella gestione di questo grave momento della vertenza, vi terremo informati sugli sviluppi della crisi indicandovi, nel caso, modalità e date di avvio delle agitazioni.
Roma, 11 gennaio 2006
CGIL FP CISL FP UIL PA SALFI RdB Intesa
FP CGIL CISL FPS UIL PA
SEGRETERIE NAZIONALI AGENZIE FISCALI
A TUTTI I LAVORATORI
Da alcuni mesi assistiamo ad un crescendo di attacchi rivolti al sindacato confederale, da parte di alcune OO.SS. che, sempre più, si caratterizzano nei loro comunicati per una sistematica azione di disinformazione e distorsione della realtà tale da alimentare tra i lavoratori allarmi e tensioni spesso ingiustificate, gettando nel contempo discredito su queste OO.SS. che in questi anni, con il forte contributo dei lavoratori, hanno sostenuto e difeso la riforma delle Agenzie Fiscali, conquistato il CCNL del nuovo comparto, sottoscritto il primo contratto integrativo dell’Agenzia delle Entrate, avviati a soluzione gli integrativi delle altre agenzie e presidiato con successo la difficile partita del decentramento catastale.
Tutto questo è stato realizzato affrontando gli anni bui delle politiche condoniste, garantendo ai lavoratori delle agenzie risorse crescenti di salario accessorio e difendendo il ruolo del lavoro pubblico come risorsa fondamentale per il paese, contro i continui tentativi di esternalizzazione e privatizzazione dei servizi.
Oggi che sono di nuovo in essere le condizioni politiche per un rilancio del processo di riforma delle pubbliche amministrazioni e che sempre più si và affermando il ruolo indispensabile del lavoro pubblico ed in particolare dei lavoratori del fisco, alla vigilia di un importante rinnovo delle RSU e di verifica della rappresentatività sindacale nel settore, tali attacchi si fanno sempre più farneticanti e virulenti.
Mentre la parte più attenta e responsabile del mondo sindacale sperimenta nuovi strumenti per la valorizzazione del lavoro e si batte con forza per l’abolizione del precariato e per costruire, con la partecipazione attiva dei lavoratori, una pubblica amministrazione all’altezza delle aspettative del Paese, settori del sindacato privi di progettualità politica e preoccupati solo della propria sopravvivenza non perdono occasione per seminare confusione e sconcerto, indebolendo la coesione che, oggi più che mai, necessita al mondo del lavoro pubblico per battere definitivamente le politiche neoliberiste ancora così presenti nel panorama politico e sociale del paese.
E’ del tutto evidente come tali posizioni siano del tutto antitetiche al progetto riformatore che da anni perseguiamo con impegno e coerenza.
Appare inoltre evidente che l’azione di queste sigle si alimenti, tra gli altri elementi, delle discussioni che avvengono sui tavoli di trattativa e che vengono ormai anch’esse utilizzate in maniera strumentale per costruire nuovi attacchi denigratori utili alle strategie di quelle sigle.
Pertanto le scriventi OO.SS. annunciano la loro volontà di non condividere oltre la presenza di queste organizzazioni al medesimo tavolo di trattativa e per questi motivi chiederanno ai vertici delle Agenzie di essere convocati separatamente.
Roma, 15 marzo 2007
FP CGIL CISL FPS UIL PA
SERIO-CIELO SILVERI CEFALO
FP CGIL CISL FP UIL PA
Agenzie fiscali
Roma, 4 giugno 2007
Al Direttore centrale risorse umane
dell’Agenzia del Demanio
Dr Alberto Ronza
Oggetto : ripartizione risorse comma 165 personale optante e costituzione FSRUP 2006
Egregio Direttore,
alla luce dell’avvenuta sottoscrizione dell’intesa riguardante la ripartizione delle somme spettanti al personale delle Agenzie fiscali e dei Monopoli in applicazione del comma 165 per l’anno 2006, le scriventi Le chiedono di voler convocare una specifica riunione per determinare la quota e le modalità di ripartizione spettanti al personale optante ancora in servizio negli Uffici dell’Agenzia del Demanio nell’anno 2006.
Tale riunione dovrà costituire l’occasione anche per trattare la costituzione complessiva e l’utilizzo del Fondo per le politiche e lo sviluppo delle risorse umane e la produttività anno 2006 per tale personale.
In attesa di cortese, urgente, riscontro si inviano distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Serio Silveri Cefalo
Roma, 25 maggio 2007
Presso la Direzione Generale dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo sottoscritto due accordi preliminari alla definizione dell’utilizzo delle risorse del fondo di amministrazione relativo all’anno 2006.
Le intese riguardano, la ripartizione tra personale dirigente e personale delle qualifiche delle somme stanziate per effetto dell’art. 3, comma 165 L.350/2003 e la costituzione definitiva del fondo 2006.
Nel primo caso riteniamo di aver raggiunto una intesa valida ed importante anche per il futuro, avendo determinato la ripartizione attraverso la definizione di un criterio oggettivo basato sul rapporto matematico tra l’insieme delle risorse incentivanti la produttività, percepite nel 2005 dai dirigenti e quelle percepite dal restante personale.
Per ciò che concerne la costituzione del Fondo 2006, nel rilevare con favore un significativo aumento delle risorse disponibili, abbiamo sottolineato l’urgenza di concludere al più presto le trattative sull’utilizzo di tali importi al fine di corrispondere al personale, nei tempi più brevi, le relative spettanze.
Confidiamo di poter raggiungere l’intesa il 28 giugno 2007, data della prossima convocazione.
p. la FP CGIL Nazionale
Agenzia delle Entrate
Carlo Cielo
Il 23 maggio 1992 la mafia uccideva Giovanni Falcone con l’obiettivo di fermare un funzionario che rappresentava l’autorevolezza e la credibilità dello Stato nella lotta alla criminalità e l’uomo che aveva la forza, la volontà e la capacità di sfaldare il sistema mafioso di pressione e controllo sociale.
Giovanni Falcone rappresenta l’Italia migliore.
Lo ricordiamo insieme agli agenti che lo scortavano e a tutti coloro che sono stati uccisi per difendere la democrazia e la libertà e che la criminalità si e’ illusa di aver eliminato.
Vivranno perché il futuro non potrà fare a meno dei valori che essi hanno rappresentato.
Roma, 23 maggio 2008
In una nota di stamane il Segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, afferma che le parole del sindacato sui precari “risuonano come voci da un disco rotto”, e che, a suo dire, i sindacati si sarebbero accorti dell’emergenza precariato solo dopo le parole del Papa.
Invitiamo il Segretario a cambiare disco. I sindacati sono diversi tra loro e diverse sono le loro posizioni. Generalizzare ed attaccare il sindacato tutto sul tema del precariato è quantomeno un atto di superficialità. Sarebbe opportuno ricordare come la Fp-Cgil non abbia sottoscritto né l’accordo di Palazzo Chigi (accordo che non risolveva in alcun modo il nodo della precarietà), né i contratti nazionali.
La nostra categoria, che sul precariato nella Pubblica Amministrazione sta conducendo, nel silenzio quasi generale, una battaglia senza precedenti, non può accettare una tale semplificazione.
Anche e soprattutto per difendere i precari della pubblica amministrazione il 13 febbraio la Fp-Cgil scenderà in piazza.
Roma, 29 Dicembre 2008
A TUTTI I COLLEGHI – LORO SEDI
Come vi avevamo preannunciato, lo scorso 01 luglio c’è stata la seduta di consultazione dell’Avvocato generale con le OO.SS. nazionali sulle modalità di erogazione delle somme che confluiranno nel Fondo perequativo del personale amministrativo dell’Avvocatura dello Stato.
Nel corso dell’incontro l’Amministrazione ci ha fornito la bozza di DPCM che avevamo precedentemente richiesto, illustrandola. Le somme versate nel Fondo saranno ripartite quadrimestralmente fra il personale amministrativo di ruolo e quello comandato, per un periodo non inferiore a sei mesi, da altre amministrazioni.
Il diritto alla corresponsione di tali somme non si configurerà in caso di: a) assenza dal servizio a qualsiasi titolo (salve le ferie); b) in caso di irrogazione di sanzione disciplinare, per l’intero quadrimestre corrispondente. Su quest’ultima previsione, che non tiene conto delle diverse tipologie di sanzione disciplinare, inflitte in proporzione alla gravità dell’infrazione commessa, la scrivente O.S. ha espresso la propria contrarietà, ma senza trovare un riscontro positivo da parte dell’Amministrazione.
Arriviamo alla dibattuta questione delle percentuali di ripartizione. Per quanto riguarda questa O.S., il parere espresso in favore della percentuale del 60% ripartito in sede locale e il 40% a formare un “monte” nazionale da ripartire fra tutti ha avuto come unico ed esclusivo principio ispiratore quello di perseguire una perequazione del salario accessorio fra tutti i lavoratori dell’Avvocatura, senza alcun intenzione di favorire e/o svantaggiare alcuno, e prescindendo dalla distinzione fra sedi periferiche e sede centrale: coerentemente alla nostra linea di sempre, ogni volta che si è discusso di salario accessorio!!! Chi ha un minimo di memoria storica dovrebbe ricordare bene, quanto questa O.S. si è battuta, per anni, per affermare il principio della ripartizione del FUA in base agli organici di diritto piuttosto che a quelli di fatto, esattamente nello stesso spirito del 01° luglio: anche allora, tutte le sedi che si trovavano sotto organico rispetto a quello previsto, facendo riferimento all’organico di diritto potevano ripartirsi una quota maggiore di FUA, a compensazione del maggior carico di lavoro che sopportavano. Riteniamo oggi di aver perseguito un obiettivo del tutto analogo, anche alla luce di un’altra considerazione: nelle pieghe della formulazione dell’art. 43 di questa legge, si annidava un rischio fortissimo, legato ai “criteri di merito ed efficienza” richiamati al punto 4, che avrebbero potuto condizionare l’erogazione delle somme ad una valutazione discrezionale e soprattutto clientelare da parte degli avvocati distrettuali e del segretario generale, limitando a pochi la fruizione di queste somme. Fortunatamente, ciò non è avvenuto, configurandosi invece un’erogazione che attribuisce a tutti pari opportunità; il bilanciamento delle percentuali di suddivisione conferma e rafforza tale principio di garanzia per tutti. Ricordiamo anche che a livello nazionale la delegazione trattante FP CGIL è composta da tre rappresentanti, due dei quali in servizio presso sedi distrettuali dell’Avvocatura…
Per concludere: le quote attribuite saranno calcolate in proporzione allo stipendio tabellare annuo lordo di ciascuno; il primo quadrimestre utile per l’attribuzione al personale amministrativo sarà quello 01/05-31/08, con decorrenza dalla data di entrata in vigore della legge, il 05/07/2009. molto più lunghi si prospettano invece i tempi di erogazione effettiva.
Roma, 04/07/2009
LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE
FP CGIL AVVOCATURA STATO
Quella definita dal Ministro Brunetta è una riforma che non produrrà effetti concreti sulla qualità dei servizi dalle pubbliche amministrazioni; questo lo si può tranquillamente evincere dalla lettura del decreto legislativo attuativo della legge 15: una riforma tutta concentrata sulla gestione degli apparati amministrativi, fortemente intrisa da logiche burocratiche e ossessivamente attente a produrre una “nuova” amministrazione pubblica gerarchizzata e senza nessuna concreta attenzione per i bisogni dei cittadini che, invece, chiedono maggiore qualità nei servizi e garanzie nell’esigibilità dei diritti di cittadinanza.
La prova provata di tutto ciò è che anche nelle fasi preparatorie all’applicazione di quella controriforma la discussione e gli approfondimenti rispetto ai futuri assetti si sviluppano senza la partecipazione né del sindacato confederale, quello cioè che tiene insieme bisogni dei cittadini e garanzie di tutela dei lavoratori né, tanto meno, delle associazioni di rappresentanza degli utenti.
Alla Fp Cgil spiace che a questa logica assolutamente involutiva non si sottragga almeno l’ANCI, quell’associazione, cioè, che prima di tutte dovrebbe tener conto di queste due indispensabili prospettive: i cittadini che fruiscono dei servizi e i lavoratori che quelle prestazioni garantiscono.
Incomprensibile, sotto questo profilo, l’incontro pubblico organizzato dall’ANCI ed avente come oggetto “la rilevazione delle performance dei Comuni che si terrà il 4 Febbraio a Roma.
E’ una falsa partenza, quella dell’ANCI; e come tutte le false partenze andrebbe annullata.
Come si può parlare di performance, di servizi e qualità nella loro erogazione senza il sindacato dei lavoratori e senza i cittadini?
Roma 3 Febbraio 2010