Interpelli ai sensi dell’accordo sulla mobilità interna del personale sottoscritto il 27 marzo 2007.
Informazione preventiva alle OO.SS. ai sensi dell’art. 7 del C.I. del 5.4.2000.
Comunicato stampa congiunto tra Difesa e Sindacati sul reimpiego del personale civile dell’Arsenale Militare La Maddalena
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia
Si è svolta oggi la prevista riunione con l’Amministrazione sul Contratto Integrativo.
Il Sottosegretario Caliendo, affermando di parlare a titolo personale e non dell’Amministrazione, ha proposto di calendarizzare un’agenda di incontri per i singoli dipartimenti per le prossime settimane con l’intenzione chiudere il C.I. entro febbraio, affermando che ciò era una necessaria premessa per risolvere le questioni legate al riavvio e esecuzione delle procedure di mobilità interna sospese ingiustificatamente.
Non ha fatto alcuna proposta nel merito e ha dichiarato pubblicamente di non avere letto la nostra piattaforma consegnata all’Amministrazione e alle altre OO.SS lo scorso 11/12/08; a fronte di questa affermazione abbiamo espresso il nostro netto disappunto in quanto abbiamo ritenuto impossibile avviare un qualsiasi tipo di negoziato con un interlocutore che parla a titolo personale senza avere letto le nostre proposte; inoltre abbiamo considerato del tutto sbagliato legare la trattativa sul contratto integrativo allo sblocco delle procedure di mobilità, ricordando che i Giudici del lavoro stanno dando ragione ai lavoratori sul loro diritto immediato al trasferimento.
Abbiamo stigmatizzato che un atteggiamento simile dimostra un’Amministrazione non adeguata a rappresentare un rapporto con le OO.SS e dunque a fare gli interessi dei lavoratori.
E’ noto che per fare un nuovo contratto integrativo, consono ai dettami del CCNL, è necessario ricomporre i profili professionali e dunque fare la riqualificazione professionale: per giungere a tale risultato deve esserci un impegno politico e di spesa da parte dell’Amministrazione, una proposta o un progetto che l’amministrazione ha dimostrato oggi di non possedere.
Il Sottosegretario ha condotto la trattativa usando toni inadeguati e rivelando una totale impreparazione relativamente ai contenuti del contratto nazionale e alle norme più elementari con le quale si conducono le trattative sindacali, con grave pregiudizio per le regole sul rapporto di lavoro e per le ragioni dei lavoratori della giustizia.
Abbiamo comunque dato la nostra disponibilità a prendere parte al tavolo tecnico, nel quale porteremo avanti la proposta contenuta nella nostra piattaforma che prevede la ricomposizione dei profili professionali e la riqualificazione del personale della giustizia, per dimostrare che la FPCGIL non si sottrae al confronto.
La situazione che si è delineata oggi dimostra ancor di più la necessità di far sentire la nostra voce durante le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario con presidi, volantinaggi ed interventi.
In queste condizioni, senza ascoltare le ragioni del personale della giustizia, non è possibile alcuna riforma: è giunto il momento che il Ministro Alfano, al di là delle dichiarazioni stampa, chiarisca se ha veramente intenzione di migliorare la giustizia e rendere un servizio efficiente per la cittadinanza.
Roma, 12/01/09
La coordinatrice Nazionale
FP CGIL O.G.
Nicoletta Grieco
Programmazione dell’attività di formazione e aggiornamento “extra- Civilscuoladife” del personale civile della Difesa, con oneri a carico del Capitolo 1265/07 -Es. Fin. 2011
SCIOPERO DEI LAVORATORI GIUDIZIARI
5 FEBBRAIO 2010
e
CONFERENZA STAMPA presso
la Corte d’Appello di Roma il 26 gennaio 2010
Nicoletta Grieco Antonino Nasone Piero Piazza Pina Todisco
(FPCGIL) (UILPA-UIDAG) (FLP) (RdB P.I)
Apprendiamo che la discussione sulla riforma strutturale degli Arsenali, approda in parlamento con interrogazioni parlamentari e che il sottosegretario incaricato per delega di riorganizzare l’area tecnico-industriale della Difesa, renda noto ciò che da tempo le OO.SS. richiedono.
Si dichiara che gli stessi sono “vere e proprie industrie del settore della manutenzione navale, costituendo fattore di stabilità e di equilibrio sul territorio… “.
Si citano le maestranze del personale e il loro KNOW HOW, iniziative della Difesa per adeguare questo settore alla ” funzione strategica degli arsenali….” E si cita tra le iniziative anche la DIFESA SPA, ma allora sorge un dubbio: nell’ultimo incontro al quale era presente il sottosegretario Corsetto, alla domanda se la allora costituenda DIFESA SPA, era in qualche modo legata alla riorganizzazione degli Arsenali, la risposta fu, ci pare di ricordare, negativa.
Allora è quanto mai necessario che la parte politica ci renda noto, come e cosa vorrà attuare, con lo studio effettuato dal CRAMM e per il quale attendiamo una convocazione, e come si intende assicurare l’efficienza dello strumento navale anche prevedendo che “….gli Arsenali possano fornire, in futuro, anche servizi esterni alla difesa, così da assicurarsi una forma parziale di auto mantenimento e, auspicabilmente, di sviluppo…. “.
Roma, 15 Febbraio 2010
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
Si allega copia dell’interrogazione.
In data 20 aprile 2010, abbiamo avuto presso la Direzione Generale per il Personale civile un ulteriore incontro sull’ipotesi di Accordo in materia di sviluppi economici all’interno delle aree.
Questo Coordinamento Nazionale, rispetto all’ipotesi di Bozza che l’Amministrazione ci aveva fornito, esprime le seguenti considerazioni:
– Il principio di tale accordo è quello più volte espresso nei comunicati, di consentire ai lavoratori civili della Difesa, che negli anni passati non hanno potuto effettuare una riqualificazione professionale, di avere una progressione economica mediante l’applicazione del contratto (CCNL 2006/2009).
La FPCGIL Difesa sostiene e rivendica il ruolo di rappresentante dei lavoratori e come tale utilizza gli strumenti propri del sindacato: CONTRATTAZIONE E MANTENIMENTO DELLO STATO DEI DIRITTI.
Il d.lgs 150 ha inteso emarginare il sindacato, relegandolo ad un ruolo di spettatore rispetto all’entrata in vigore di una norma che incide profondamente sul tutto il sistema di relazioni sindacali e che la FPCGIL non ha condiviso, una norma di difficile interpretazione e applicazione così come evidenziato dall’ultima sentenza INPS (che si allega in copia).
– Nella stesura e nella trattativa si è cercato di concordare un ipotesi di accordo che avviasse una procedura per lo sviluppo economico, il più snella possibile, con domanda del dipendente (scheda che verrà successivamente predisposta), nella quale sono indicati i titoli che concorreranno alla predisposizione di una graduatoria di merito per ciascuna fascia retributiva nell’ambito delle tre aree.
– Per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione dei punteggi e valutazione dei titoli, in sede di trattativa è stato rispettato il criterio della ponderazione tra l’esperienza professionale, i titoli di studio e la formazione ai sensi del vigente CCNL 2006/2009.
Sarà cura di questo Coordinamento Nazionale e della delegazione nazionale trattante, provvedere ad un informazione capillare nei vari posti di lavoro mediante idonee assemblee/coordinamenti regionali. Avremo la possibilità di concordare per l’anno 2009, così come già anticipato nei precedenti comunicati, un accordo che definisca ed individui le risorse da destinare alle progressioni economiche.
La FPCGIL Difesa ritenendo prioritario lo sviluppo economico per tutte le fasce retributive all’inizio di ciascuna area (ex A1 S-ex B1- ex C1), informa che l’individuazione delle risorse da destinare alle progressioni economiche, verrà effettuata mediante un accordo sul FUA 2009 e sul FUA 2010.
L’Ipotesi di accordo che dovrà essere corretta sulla base della trattativa avvenuta in data 20/4/2010, è uno stralcio rispetto al CCNI Difesa, che come evidenziato nell’ultimo articolo necessita delle revisioni che saranno oggetto di successivi accordi, in particolare in tale processo di riorganizzazione dell’intero Ministero, sono molti gli argomenti del CCNI che dovranno essere aggiornati, mobilità interna ed esterna, flessibilità tra profili,formazione del personale, mobilità collettiva dovuta a reimpieghi ecc.
VALUTAZIONI: in un momento di così forte difficoltà per il sindacato e per la tutela dei lavoratori, con disegni di legge sul lavoro che limitano di fatto diritti acquisiti e cancellano con un colpo di spugna “responsabilità soggettive” dei datori di lavoro (vedi art.20 del ddl lavoro rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica) escludendo l’applicazione di sanzioni per “esposizione ad amianto” , la FPCGIL DIFESA ritiene di dover mantenere uno stato di forte attenzione al processo generale di riforma di questo Ministero.
In sede politica, rivendicheremo l’informazione che a tutt’oggi ancora non è pervenuta, sui vari progetti di studio che nei vari territori, il politico di turno, esterna sulla stampa o presso gli Enti della difesa.
Roma, 23 aprile 2010
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
Questo è il link del C.I. del Ministero della Giustizia sottoscritto in via definitiva dall’Amministrazione della Giustizia CISL, UNSA-SAG e Intesa il 29 luglio 2010, in vigore dallo scorso 30 luglio 2010.
Di seguito gli accordi sul Fua 2008-09 e 2010 firmati lo scorso 30 luglio dal’Amministrazione della Giustizia CISL, UNSA-SAG e Intesa.
Roma, 2 agosto 2010
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
Giovanni Barozzino e Angelo Lamorte, i due delegati della Fiat Sata licenziati e reintegrati dal Tribunale di Melfi, incontreranno domani alle 12:00 la stampa nei pressi del Ministero della Giustizia, a Piazza Cairoli (angolo Via Arenula), per rivendicare il rispetto delle decisioni emanate dalla Autorità Giudiziaria e non rispettate dall’azienda.
Come rappresentanti dei lavoratori giudiziari e pubblici consideriamo sacrosanta questa battaglia per il rispetto della giustizia, garantito dalla Costituzione della Repubblica.
Pertanto crediamo doveroso manifestare domani la nostra solidarietà a questi coraggiosi lavoratori che stanno combattendo per i loro diritti e per i diritti di tutti i lavoratori italiani.
Roma, 15 settembre 2010
Roma, 25 novembre 2010
Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione
Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri
Dobbiamo confessare di essere rimasti sinceramente stupiti dalla solerzia dimostrata dall’Amministrazione nell’applicazione di norme inique approvate dal governo che voi rappresentate.
Nello stesso giorno dell’entrata in vigore del ‘collegato al lavoro’ è stata emanata una circolare relativa alla norma che permette la revoca del ‘part time’: nella stessa si dice che le richieste di revoca del part time vengano ‘fortemente motivate’ dai responsabili degli uffici.
Certo sarà difficile per i responsabili in questione ‘motivare fortemente’ le esigenze in questione, attesa la carenza cronica di personale che affligge gli uffici giudiziari di tutta Italia; molte lavoratrici madri, molti lavoratori che usufruiscono del part time per far fronte ad esigenze familiari si troveranno senza alcuna possibilità di azione contro questa norma che al Ministero della Giustizia potrebbe provocare la cancellazione totale di questo istituto.
E la situazione della carenza di personale non può che peggiorare, viste le norme della finanziaria che impediranno che vangano rimpiazzati i migliaia di lavoratori che andranno in pensione nei prossimi tre anni; e che dire della norma della finanziaria che assimila il trattenimento in servizio oltre i 65 anni ad una nuova assunzione e che sta impedendo a molti lavoratori, alcuni tra i quali non raggiungono nemmeno il limite contributivo, di trattenersi in servizio per maturare la pensione?
E cosa sta facendo l’Amministrazione per far fronte alla necessità di personale? Emana a tempi di record una circolare applicativa del collegato al lavoro per revocare i part-time.
Se aveste la stessa solerzia ed attenzione al funzionamento della giustizia invece che alla limitazione dei diritti dei lavoratori ed alla loro mortificazione certo ne guadagnerebbe il paese.
Per FPCGIL Funzioni Centrali
Nicoletta Grieco
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
MINISTERO DELLA DIFESA
Vi comunico per opportuna conoscenza che sul sito di Persociv sono pubblicate le seguenti circolari:
16 marzo 2009
Presentazione modelli 730/2009 – redditi anno 2008. Personale civile difesa enti area centrale
16 marzo 2009
Candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale presso NATO – Bruxelles. Legge 27 luglio 1962 n.1114.
16 marzo 2009
Candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale presso NAMSA – Cappellen (Lussemburgo). Legge 27 luglio 1962 n.1114.
16 marzo 2009
Candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale presso NAHEMA – Aix en Provence. Legge 27 luglio 1962 n.1114.
11 marzo 2009
Candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale presso OCCAR – Parigi. Legge 27 luglio 1962 n.1114.
10 marzo 2009
Buoni pasto scaduti
09 marzo 2009
Candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale. Legge 27 luglio 1962 n.1114.
09 marzo 2009
candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale. Legge 27 luglio 1962 n.1114
04 marzo 2009
Ripristino diaria di missione per l’anno 2009
04 marzo 2009
Soggiorni esercito e marina – estate 2009.
02 marzo 2009
candidature di dipendenti civili a posti a status internazionale. Legge 27 luglio 1962 n.1114.
Roma, 23 marzo 2009
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
COMUNICATO FPCGIL DIFESA DEL 25.05.2009
DIFESA SERVIZI S.P.A.
Audizione, ai sensi dell’articolo 46, comma 1, del Regolamento, del sottosegretario di Stato all’economia e alle finanze, Alberto Giorgetti, in relazione a questioni afferenti la tutela dei segni distintivi delle Forze armate e la costituzione della società “Difesa Servizi Spa”
Seduta pomeridiana della Commissione Difesa Senato
“SIAMO CONTRARI AL PROGETTO di privatizzazione delle funzioni del Ministero della Difesa per la mancanza di controllo parlamentare.
Il provvedimento non contiene l’individuazione di quali saranno i compiti e le attivita’ della S.p.A. né l’ambito rispetto al quale diviene unica “Centrale di Committenza”.
Sostanzialmente si individua una sorta di “Consip Difesa”, non si capisce perché questo avvenga solo per il Ministero della Difesa e non per tutte le pubbliche amministrazioni.
Perche’ una S.p.A. per la gestione del patrimonio immobiliare della Difesa quando esiste già, in proposito, una legge dello Stato?
Probabilmente per gestire un patrimonio immobiliare che si aggira intorno ai quattro miliardi di euro, il cui programma di vendita e permuta e’ stato presentato dal Ministero recentemente a Cannes.
Nulla viene detto rispetto al futuro e alle tutele del personale civile della Difesa conseguente alla costituzione della Difesa S.p.A.
Siamo di fronte ad una norma che attribuisce ad un consiglio di amministrazione, una delega molto ampia che normalmente dovrebbe esercitare il governo.
Si affidano competenze di “house providing” quando è noto che la normativa europea vieta l’affidamento di “servizi pubblici” a societa’ in house.
Abbiamo richiamato i componenti della Commissione ad un’attenzione su tale operazione che comporterà una lievitazione dei costi per la collettività, sia perché le società private sono soggette a un diverso regime fiscale, sia perché non sono previsti tetti al numero dei consiglieri di amministrazione né alle loro retribuzioni.
Il parere della Corte dei Conti a tal proposito, come abbiamo più volte ripetuto, è noto: le privatizzazioni producono costi, non benefici.
Siamo preoccupati per la possibilità prevista nel disegno di legge che nei siti militari si possa produrre energia elettrica poiché si sfuggirebbe a qualunque controllo di quel territorio da parte delle istituzioni locali.
Cosa ne sarà poi delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero una volta definito il funzionamento della Difesa Servizi Spa, non è dato sapere, come non è chiaro quale sia il reale motivo di una tale operazione.
Abbiamo chiesto che si attivi la contrattazione sulle ripercussioni sul personale civile, nel caso che il governo persista su un progetto che riteniamo sbagliato e pericoloso per la democrazia di questo paese.”
QUESTO IL NOSTRO COMUNICATO, riportiamo di seguito quanto dichiarato dal Sottosegretario Giorgetti nell’audizione che riprende le nostre osservazioni, UN CASO?
“……..rileva preliminarmente che la creazione di una società in house del ministero della Difesa pone il problema di definire i rapporti con le strutture dello Stato già operanti nel settore, con riferimento sia a quelle interne allo stesso dicastero, sia a quelle relative a società pubbliche o a partecipazione pubblica. In particolare per queste ultime, la necessità di evitare duplicazioni e conflitti di attribuzioni è maggiore che non nel caso delle strutture interne alla Difesa e presuppone un coordinamento delle attività da effettuarsi ex ante. Il disegno di legge n. 1373, tuttavia, sembra affrontare la problematica in modo indiretto, attraverso quanto disposto dall’articolo 2, con il quale si richiama esplicitamente l’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008. Tale norma, infatti, prevede la possibilità, per la direzione generale dei lavori e del demanio del ministero della Difesa, di avvalersi del supporto tecnico operativo di una società pubblica (o a partecipazione pubblica), con particolare qualificazione professionale ed esperienza commerciale nel settore immobiliare; ciò ai fini di operazioni concernenti alienazioni, permute, valorizzazioni e gestione dei beni, che -tra l’altro- possono essere effettuate anche ai sensi dell’articolo 58 del medesimo decreto-legge (ricognizione e valorizzazione del patrimonio di regioni, comuni ed altri enti locali)…….EVENTUALI SOVRAPPOSIZIONI E DUPLICAZIONI DI COMPETENZE POTREBBERO EMERGERE SIA NELL’AMBITO DELLE FUNZIONI DI CENTRALE DI COMMITTENZA PER LA DIFESA, SIA NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE………..UN SECONDO ASPETTO da chiarire riguarderebbe, poi, la possibile sovrapposizione con il ruolo della CONSIP; al riguardo, appare infatti opportuno chiarire che il predetto organismo conserverà il suo ruolo, poiché alla costituenda Difesa Servizi potrà essere affidato il compito di procedere all’acquisizione di beni o servizi che presentino prevalenti aspetti legati al segreto militare (quale, ad esempio, l’acquisto di motovedette con apparecchiature speciali), laddove l’acquisto di servizi e beni aventi natura standardizzata continuerà ad essere effettuato tramite CONSIP. INFINE, UNA TERZA PROBLEMATICA potrebbe essere rappresentata da possibili richieste da parte di altri ministeri per provvedimenti analoghi. Si tratterà, al riguardo, di verificare in concreto se e quali attività potrebbero stimolare altre amministrazioni a richiedere la costituzione di una struttura ad hoc per le loro esigenze.
Riguardo, poi, al tema della gestione del patrimonio immobiliare assume, a suo avviso, rilevanza la possibile sovrapposizione di attività e competenze rispetto all’Agenzia del Demanio e alle funzioni affidate alle società Patrimonio dello Stato, Fintecna Immobiliare e CONSAP. Peraltro, le attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare potrebbero essere effettuate dal ministero della Difesa già nell’ambito del quadro normativo vigente, in particolare a seguito di quanto statuito dall’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008.
….. potrebbero pervenire richieste per provvedimenti analoghi da parte di altri ministeri. Andrebbe, a suo avviso, tenuto inoltre presente anche quanto posto in evidenza dalla Corte dei Conti, sulla necessità di evitare duplicazioni e costi di gestione per la pubblica amministrazione.
Sulla base di quanto precede, sembra quindi mancare, nel provvedimento all’esame della Commissione, la previsione di una chiara disciplina dei rapporti tra la costituenda società e le strutture della pubblica amministrazione già esistenti, aventi competenze analoghe e qualificazione professionale nei settori nei quali essa andrà ad agire. In tal senso, sarebbe pertanto opportuno sottolineare che l’attività della società Difesa Servizi avverrà avvalendosi delle società pubbliche o a partecipazione pubblica già esistenti, E CHE IL COSTITUENDO ORGANISMO OPERERÀ DIRETTAMENTE PER QUELLE ATTIVITÀ NON GIÀ ATTRIBUITE AD ALTRE STRUTTURE. Andrebbe altresì ribadita, a suo avviso, la previsione, (esplicitata al comma 3 dell’articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008), secondo cui la Difesa opererà per le attività previste dal disegno di legge sentito il ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di assicurare il controllo dei costi ed il pieno utilizzo delle strutture societarie esistenti…..”.
INSOMMA SEMBREREBBE CHE ALL’INTERNO DELLA COMPAGINE GOVERNATIVA ESISTANO DELLE DIVERGENZE RISPETTO AL RUOLO E ALL’AMBITO DI OPERATIVITA’ DELLA DIFESA SERVIZI SPA .
Il rappresentante del governo in risposta dichiara che quelli richiesti sono solo “APPROFONDIMENTI DI NATURA TECNICA”!!!!!
NOI CHIEDIAMO INVECE UN APPROFONDIMENTO DI NATURA POLITICA, QUALE RAGIONI DI OPPORTUNITA’ HANNO MOTIVATO LA SCELTA GOVERNATIVA , (escludendo l’art. 1 del ddl 1373 relativo alle “sponsorizzazioni” dei marchi) DI CREARE UNA SOCIETA’ DIFESA SERVIZI S.P.A.????? .
ANCORA UNA VOLTA RIBADIAMO IL NOSTRO DISSENSO A QUESTA PRIVATIZZAZIONE DEL MINISTERO E DELLE SUE ATTRIBUZIONI ISTITUZIONALI.
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca