Lettera unitaria al Capo Dap

 
 

   
Roma, 1 luglio 2011

Al Capo del DAP
Pres. Franco Ionta
SEDE
 

Oggetto: convocazione del 5 luglio.

Gentile Presidente,
abbiamo ricevuto la sua convocazione per il prossimo 5 luglio, tuttavia, come lei sa, le scriventi OO.SS hanno indetto lo stato di agitazione in base ad una specifica piattaforma ed organizzato una manifestazione unitaria per il prossimo 6 luglio; pertanto riteniamo opportuno rimandare l’incontro a dopo l’iniziativa auspicando un tavolo allargato al quale partecipino anche i soggetti politici titolari della contrattazione.

La mortificante percezione dell’indifferenza registrata nei confronti delle OO.SS. dei dirigenti penitenziari da parte di quanti, ai massimi livelli amministrativi, si sono avvicendati al DAP e che, in parte, continuano ad occupare posti di grande responsabilità, nonché l’assenza di concrete visibili iniziative, hanno determinato il venir meno dei presupposti per un dialogo che, invero, potrà certamente riprendersi quando si dimostrerà una concreta disponibilità a discutere delle problematiche da noi invocate.

Sino ad oggi abbiamo espresso unilateralmente requisiti di affidabilità e disponibilità attraverso i quali effettivamente abbiamo garantito il funzionamento delle carceri e degli uffici e servizi; lo stesso non si può dire della parte pubblica.

Auspichiamo la ripresa del dialogo in tempi brevi, su presupposti concreti e in relazione a tutti i temi compresi nella nostra piattaforma unitaria.

Distinti saluti,

FP CGIL FNS CISL UILPA Penitenziari Si. Di. Pe. D. P. S
f.to Crispi Mannone f.to Sarno f.to Sbriglia f.to Galati


 
 

Decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008: lo scippo!

 
CGIL FP CISL FP UIL PA

COORDINAMENTI NAZIONALI INPDAP

– A tutto il personale

Se, per assurdo, uno dei Ministri del Governo Berlusconi, “uno a caso”, “si prendesse la briga” di spiegarci in una nota le ragioni dei tagli intollerabili al salario dei dipendenti degli Enti Previdenziali previsti dal D.L. 112, le poche, ma sentite righe che, con profonda stima e ammirazione, rivolgerebbe a ciascuno di noi, suonerebbero, più o meno, così:

“Caro dipendente pubblico parastatale, incallito fannullone, è un Ministro della Repubblica che ti scrive…
Di me ti puoi fidare… Non avessi scelto di fare il politico, come sai, avrei certamente conquistato il Nobel per l’Economia!
Ti parlo a nome di decine di milioni di elettori italiani che, accordando al Governo di cui faccio parte la fiducia, hanno sposato un progetto di riforma della P.A. volto ad estirpare la pianta velenosa del lavoratore pubblico nullafacente …
Il mio motto è: efficienza, efficacia, produttività … altrimenti … licenziamento!!!
Per questo, con il D.L. 112 del 25 giugno scorso, ho deciso, assieme ai miei colleghi dell’Esecutivo, di:
– disapplicare, per l’anno 2009, l’art. 18 della legge 88/89 che assicura al F.U.A. Inpdap risorse per 40 milioni di euro su 96 milioni di euro complessivi;
– ridurre di un ulteriore 10% l’ammontare complessivo del fondo, già bloccato agli importi 2004.
Niente paura però! Passato il 2009 -anno in cui, euro in più euro in meno, secondo una prima stima, avrai a perdere oltre 6.500,00 euro medi totali-, le risorse che oggi ti vengono sottratte, ti saranno restituite nel 2010, ridotte del 20% e, ovviamente, a condizione che tu sia in grado di produrre di più, sia collettivamente che individualmente. A regime insomma, l’operazione ti costerà appena 1.200,00 – 1.300,00 euro medi l’anno…
Concludendo, è mia ferma intenzione risolvere il problema dell’efficienza della P.A. e della sua produttività sottraendo ai lavoratori proprio quelle risorse che sono necessarie per realizzare l’obiettivo.

Il concetto è assolutamente rivoluzionario: LAVORARE DI PIU’ E MEGLIO E … GUADAGNARE DI MENO!!!”

Caro Ministro,
Lei sarà pure un potenziale premio Nobel, ma non ci pare che il ragionamento possa funzionare…

Pertanto, poiché, fino a prova contraria, il Sindacato è, almeno da quando la politica si preoccupa soltanto di affari, l’unico soggetto in grado di ragionare con serietà e competenza sul merito delle cose, Le faremo capire, con le buone o con le “cattive” (leggasi azioni sindacali adeguate) che il Suo progetto non si realizzerà mai!

Il che è diverso dal sostenere che nulla debba cambiare … Anzi.

In epoca non sospetta infatti, quando Lei faceva ancora l’economista da premio Nobel, CGIL CISL UIL, come forse ricorderà, hanno voluto sfidare, proprio sul terreno del recupero di produttività delle PP.AA., l’allora Ministro dell’Economia e i suoi colleghi di Governo, costringendoli a sottoscrivere dapprima il Memorandum di intesa sul lavoro pubblico e poi i successivi contratti di settore (Stato, Sanità, Enti Locali, EPnE e Agenzie Fiscali). In linea con quanto previsto dallo stesso Memorandum, tali contratti contengono tutti gli strumenti il cui utilizzo, se sostenuto da contratti integrativi adeguati, consentirebbe, in modo serio e non demagogico, di affrontare e risolvere i problemi delle singole pubbliche amministrazioni italiane.

Perché è solo entrando nelle singole realtà che è possibile trovare i rimedi giusti per le reali necessità.

In quest’ottica, se qualcuno non risponde, deve essere prima avvisato e, se persiste, sanzionato secondo le regole che già esistono, senza “per forza” doverne inventare di nuove …

Caro Ministro,
Lei è disposto a percorrere questa strada? Oppure ha già deciso, assieme al Suo Presidente del Consiglio, che il mondo dei pubblici servizi debba essere spazzato via per lasciare spazio al privato, al ricorso massiccio alle esternalizzazioni ed alle consulenze, in modo che i faccendieri possano continuare ad arricchirsi, magari assicurando servizi solo a chi se li può permettere e a costi più elevati per la collettività?
Noi crediamo, caro Ministro, che il vero obiettivo sia questo: depotenziare e demonizzare la contrattazione fino al punto da ritornare all’egemonia della legge, togliendo potere negoziale ai rappresentanti dei lavoratori, cioè a coloro che legittimamente sono stati eletti per rappresentarli.

La partita è molto complessa; l’avversario agguerrito.

Sarà necessaria una forte compattezza dei lavoratori che non devono farsi tradire dalla tentazione di assecondare politiche premianti per questo o quel gruppo … Sarebbe la fine! CGIL CISL UIL faranno di tutto affinché ciò non accada!

Il mondo del lavoro pubblico ha diritto alla sua legittimazione nei confronti della società.

Tutti dovranno rendersi conto che il Paese ha bisogno di una rete di PP.AA. in grado di garantire a tutti i cittadini un livello di servizi adeguato!
Noi siamo pronti e, con il sostegno dei lavoratori, vinceremo la nostra battaglia!

Occorre mobilitarsi da subito!
Nel prosieguo verranno fornite precise indicazioni di lotta.
Roma, 30 giugno 2008

         CGIL FP                    CISL FP                       UIL PA
Camillo LINGUELLA    Francesco NICASTRO   Pasquale CRISALLI    

 
 

 

Comunicato ai lavoratori – precari Giustizia

 
Roma, 24 luglio 2008
 
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia

A integrazione di quanto detto nel comunicato unitario di ieri, riteniamo opportuno precisare quanto segue.
La proposta dell’Amministrazione della giustizia non garantisce affatto l’assunzione del personale precario, in quanto le norme contenute nello stesso DL Tremonti riducono le possibilità di stabilizzazione e di ottenere le autorizzazioni alle nuove assunzioni.
Oltre a ciò si aggiunge la dichiarazione del Sottosegretario Caliendo che durante la trattativa ha lasciato intendere che non sarà garantita ai lavoratori precari, anche qualora si giungesse alla stabilizzazione, la stessa sede di servizio, come invece prevedeva l’accordo del 9 novembre 2006, firmato dalle OO.SS. e dall’Amministrazione.
Abbiamo chiesto al Sottosegretario Caliendo, durante la trattativa, di modificare il DL Tremonti tramite la legge finanziaria, ovviando al problema per non sfavorire nessuna categoria di lavoratori. In primo luogo coloro i quali non hanno un posto di lavoro stabile. Il momento che stiamo attraversando è particolarmente critico e non giova fomentare divisioni, dobbiamo essere tutti coscienti che sono a rischio i diritti di cittadinanza e per questo essere compatti contro il DL Tremonti che stabilisce tagli agli organici, alle risorse economiche e limita i diritti di tutti lavoratori.

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Ministero della Giustizia
Organizzazione Giudiziaria

Nicoletta Grieco

 
 

 

Lettera al Ministro Alfano

 

 
Roma, 10/04/09
 
 
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano

p.c. Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo

p.c. Al Capo Dipartimento
Dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri

Egregio Signor Ministro,
Vorremmo portare alla Sua attenzione la grave situazione degli uffici giudiziari delle zone colpite dal recente terremoto.
Gli uffici giudiziari dell’Aquila sono tutti inagibili, il servizio è fermo e al momento i lavoratori vivono in totale confusione senza conoscere quando, come e dove verrà ripresa l’attività lavorativa.
Nelle zone limitrofe la situazione è precaria e gli uffici sono sistemati provvisoriamente nell’attesa che venga certificata, ove possibile, l’agibilità delle strutture.
Inoltre il blocco del server centrale dell’Aquila sta creando gravi disagi a tutti gli Uffici del Giudice di Pace della Regione.
Siamo a conoscenza che è stato varato un provvedimento in relazione ai termini di scadenza degli atti processuali che non affronta però tutte le problematiche derivanti dalla situazione di emergenza.
Per far sì che al più presto venga ripristinato il servizio vi chiediamo un incontro urgente per sapere quali sono le soluzioni prospettate, discutere delle necessità immediate, delle strutture alternative e delle tutele dei lavoratori, già fortemente provati da questo tragico evento.

Ivana Giardino     Nicoletta Grieco
Coordinatrice Regionale Abruzzo      Coordinatrice Nazionale
Fp Cgil Organizzazione Giudiziaria     Fp Cgil Organizzazione Giudiziaria

 
 

Circolare Persociv

 

 
Accordo in materia di “Alta Formazione” ai sensi dell’art. 19, comma 14, L. 448/2001.

FP CGIL NAZIONALE DIFESA
Noemi Manca

 
 
 

 

Comunicata l'indizione di una Assemblea Nazionale degli Archivi Notarili

 

Roma, 3 luglio 2009

Al Capo di Gabinetto
Del Ministro

Uffici Relazioni Sindacali del
Ministero della Giustizia

Al Direttore Generale degli Archivi Notarili
Cons. Oricchio

Ai capi degli Uffici Notarili periferici

Oggetto: indizione di assemblea nazionale del personale degli Archivi Notarili.

La FPCGIL con la presente nota indice una assemblea nazionale di tutti i lavoratori degli Archivi Notarili per il giorno 17 luglio 2009 presso la sede Centrale degli Archivi, Via Padre Semeria 95, dalle ore 11 alle 15.30, con il seguente ordine del giorno:
1) Mancato rispetto dell’accordo sulle progressioni in carriera
2) Informazione ai lavoratori sui provvedimenti del Governo in materia di pubblico impiego e sullo stato delle trattative per il rinnovo del C.I.

Nel precisare che la presente indizione viene inoltrata ai sensi di quanto previsto dall’art.2 CCNQ 7/8/98 sulle libertà sindacali così come integrato dalla Dichiarazione Congiunta n.1 allegata al Contratto Collettivo Nazionale Integrativo al CCNL 1998/2001, si prega di favorire l’afflusso del personale interessato la cui assenza dal servizio va conteggiata nel monte ore previsto per la partecipazione alle assemblee, nonché di diramare l’indizione di assemblea a tutti gli uffici interessati.

Si prega inoltre di mettere a disposizione idoneo locale per lo svolgimento dell’assemblea.

Distinti saluti

 

La coordinatrice Nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
e Archivi Notarili

Nicoletta Grieco

 
 

Il patto per la Giustizia sulla Manovra economica del Governo: assemblee congiunte il 17 giugno presso le varie sedi giudiziarie.

 
È stato oggi redatto dai sottoscrittori del ‘Patto per la Giustizia e per i cittadini’ il documento che trovate di seguito nel quale si condanna fermamente la manovra economica del governo. Contestualmente è stata assunta la decisione di organizzare delle assemblee congiunte che si svolgeranno il prossimo 17 giugno alle ore 12.00 presso le varie sedi giudiziarie sui risvolti negativi della manovra sul funzionamento della giustizia.

I rappresentanti delle associazioni dei magistrati, dei sindacati del personale amministrativo, dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, sottoscrittori del PATTO PER LA GIUSTIZIA, denunciano le gravissime conseguenze sul funzionamento del sistema giudiziario che deriveranno dalla manovra approvata dal Governo.

Si tratta di una manovra INGIUSTA, in quanto incide gravemente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato, paralizza l’intero sistema giudiziario, scredita e mortifica il personale amministrativo, svilisce la dignità della funzione giudiziaria e mina l’indipendenza e l’autonomia della magistratura.

Si tratta di una manovra SBAGLIATA, in quanto colpisce in maniera indiscriminata e casuale, senza realizzare quegli interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte già avanzate dai sottoscrittori del Patto, e senza incidere sugli sprechi e sui privilegi che aggravano il bilancio pubblico.

I sottoscrittori del Patto condividono le ragioni della protesta delle magistrature e del personale ed esprimono solidarietà per le gravi iniquità derivanti dalla manovra.

Ribadiscono la richiesta avanzata al Governo e al Parlamento di riforme che realmente consentano il funzionamento del sistema giustizia nell’interesse dei cittadini.

DELIBERANO: L’organizzazione di assemblee congiunte in ogni distretto nella giornata del 17 giugno 2010 ore 12,00, con sospensione delle udienze e delle altre attività, per rappresentare al Paese l’iniquità della manovra, il grave stato di crisi della giustizia in Italia e l’urgente necessità di vere riforme.

ANM, Gioacchino Natoli; CONMA, Filoreto D’Agostino; AMMI, Marco De Paolis; OUA, Giuseppe Lepore; Ass. Mag. Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi; ANMA, Linda Sandulli; ANM Corte dei Conti, Angelo Buscema; FPCGIL, Antonio Crispi; UILPA-Giustizia, Antonino Nasone; FLP, Patrizia Lo Monaco; UILPA-Giustizia, Marcello Ferrante; ANAPS, Carlo Sica; ANAPS, Massimo Bachetti

Roma, 9 giugno 2010

 
 

Comunicato

 
 
PIANO DELLA PERFORMANCE: 192 pagine di nulla

 

La migliore tradizione dei sindacati che fanno gli accordi separati non si smentisce neppure all’Inpdap, dove un documento sul Piano della Performance, elaborato per essere unitario, finisce, all’indomani del 4 febbraio u.s., per non poter essere più pubblicato perché, di fatto, contraddice il pensiero su cui a livello nazionale quegli stessi sindacati stanno puntando per far digerire ai lavoratori l’accordo del 4 febbraio.

La Cgil, al contrario, riamane della stessa opinione contenuta nel documento che sarebbe dovuto uscire unitariamente: l’incontro farsa del 31 gennaio ha evidenziato come” il Piano della Performance è e rimanga un atto unilaterale dell’Amministrazione che non ha costituito oggetto di condivisione né di alcuna presa d’atto da parte delle OO.SS.

In più, poi, la Cgil ritiene che nel documento, sommariamente presentato, l’Amministrazione confonda gli obiettivi del Piano della Performance con la programmazione interna all’Istituto, scopiazzando gli annuali piani di azione e di produzione,che fino all’anno scorso erano redatti dalle sedi.
Ciò non è ben chiaro se è avvenuto premeditatamente allo scopo di imporre obiettivi produttivi dall’alto o più semplicemente allo scopo di sottrarre alle relazioni sindacali anche la consultazione sulla programmazione, più e sempre meglio di quanto previsto nella riforma Brunetta.

Fatto sta che rispetto ai livelli di produzione realizzati, tutte le sedi verranno rapportate ad un indice nazionale che, anche qui , non si capisce di quali e quante variabili dovrà tener conto per poter essere un indicatore significativo per le molteplici, svariate e diversissime realtà territoriali di cui l’Istituto è provvisto.

Chicca finale è, poi, l’idea di usare lo strumento del benchmarking con lo scopo, più che convinto, di misurare prodotti e servizi offerti mettendo a confronto le varie sedi INPDAP d’Italia.
La Cgil, chiaramente, ha fatto presente che il benchmarking ha un senso nella concorrenza , per il miglioramento e la crescita, perché mette a confronto i prodotti e i servizi di un’azienda con i prodotti e i servizi delle altre aziende che agiscono nello stesso settore.
E, quindi, oltre a non considerare opportuno l’avventato adeguamento di un concetto di marketing aziendale ad un Ente pubblico che agisce, per la sua stessa esistenza, in regime di monopolio nelle attività che sviluppa, la Cgil ha fatto presente che l’uso “interno” della competizione tra le sedi non è destinato a produrre alcun risultato di crescita, ma solo a peggiorare il clima tra le persone.

Ovviamente, però,tutte queste riflessioni sono state come parole al vento: l’incontro è stato una farsa e il Piano era stato già adottato e pubblicato su intranet, in perfetta coerenza con la riforma Brunetta…ma questo le OO.SS. che firmano gli accordi separati evidentemente non possono più dirlo!

Roma 21/2/2011
 

Il Coordinatore Nazionale
FPCGIL Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 

 
 

Audizione in Commissione Giustizia alla Camera

 

 
Roma, 3 ottobre 2007

Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia

Si è svolta oggi 3 ottobre 2007 la prevista audizione presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati in relazione al DDL 2873 sull’Istituzione dell’Ufficio per il Processo e la Riqualificazione del personale dell’Amministrazione giudiziaria.

Abbiamo detto alla Commissione che il DDL sull’Istituzione dell’Ufficio per il Processo e la Riqualificazione del personale della giustizia è un importante disegno di legge che per la prima volta dopo molto tempo investe risorse per rendere esigibile il diritto alla giustizia per i cittadini e migliorare le condizioni di lavoro in cui operano gli uffici giudiziari italiani.

Abbiamo spiegato le nostre ragioni per la firma del protocollo di intesa con l’Amministrazione della Giustizia, che si fondano sulla condivisione di un modello organizzativo che mette al centro il lavoro che ruota intorno al procedimento giudiziario dando uguale dignità a tutti i soggetti che vi collaborano. Tale modello organizzativo è fondamentale a nostro avviso per un avviare un serio processo di riorganizzazione per una giustizia rapida ed efficiente, così come stabilito dalle linee guida del Memorandum sul Lavoro Pubblico firmato nei mesi scorsi con il governo.

Abbiamo rimarcato inoltre che il DDL prevede la necessaria riqualificazione del personale della giustizia, che lavora in condizioni disagevoli, che attende da troppo tempo il giusto riconoscimento professionale ed economico e senza il quale è senz’altro impossibile immaginare qualsivoglia progetto di riorganizzazione; il DDL valorizza anche la professionalità dei dirigenti amministrativi essendo coerente con quanto già stabilito nel Decreto Legislativo 240 del 2006, ove ribadisce la gestione della macchina amministrativa da parte dei dirigenti con conseguente deflazione per l’attività dei magistrati.

Per quanto concerne l’art. 3 del DDL sul tirocinio presso gli uffici giudiziari abbiamo invece ribadito la nostra contrarietà alla presenza di praticanti avvocati nell’ufficio per il processo; in questo punto a nostro avviso il DDL risulta non aderente al protocollo di intesa che prevedeva unicamente la possibilità di regolamentare le figure dei tirocinanti universitari già presenti negli uffici giudiziari grazie ad apposite convenzioni.

Infine abbiamo stigmatizzato che nell’Amministrazione della Giustizia permangono delle esternalizzazioni di servizi che rientrano in attività centrali della giustizia, come il servizio di trascrizione e parte dell’assistenza informatica.

Come previsto nel Memorandum tali servizi devono essere reinternalizzati tramite la stabilizzazione dei lavoratori ad essi addetti nonché di quei lavoratori che hanno maturato lunghe collaborazioni con l’Amministrazione della giustizia senza rientrare nelle procedure di stabilizzazione di cui alla Finanziaria 2007.

L’audizione si è conclusa con una discussione con alcuni deputati che hanno chiesto dei chiarimenti alle OO.SS e alle Associazioni presenti.

Auspichiamo che il DDL abbia un iter rapido e che si arrivi presto alla sua approvazione in modo da concludere il percorso iniziato con il protocollo di intesa e avviare un processo di miglioramento del servizio per i cittadini.

Alfredo Garzi
Segretario Nazionale FP CGIL

"Appello per la Giustizia" – Conferenza Stampa del 30 luglio

Associazione Nazionale Magistrati

CONFERENZA STAMPA

Mercoledì 30 luglio, alle ore 17.00, presso la Sede dell’ANM (Palazzo di Giustizia – Piazza Cavour – 6° p. ascensore n. 3), la Giunta Esecutiva Centrale presenterà alla stampa, assieme ai rappresentanti dell’OUA dell’AIGA e delle Associazioni Sindacali del personale Amministrativo, il documento di denuncia “Appello per la Giustizia” firmato congiuntamente a proposito delle disposizioni contenute nel decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 in materia di finanza pubblica, attualmente all’esame del Parlamento in sede di conversione, che incidono pesantemente sulle risorse del settore Giustizia.

La Giunta illustrerà, inoltre, le conseguenze concrete della mancanza di interventi tesi a realizzare, nell’interesse dei cittadini, il precetto costituzionale di garanzia della ragionevole durata dei processi.

Roma, 29 luglio 2008

 
 

 

Integrazione dell'O.d.G. dell'assemblea nazionale del 24 ottobre 2008

 
Integrazione dell’O.d.G. dell’assemblea nazionale del 24 ottobre 2008:

1) vertenza pubblico impiego e rinnovi contrattuali
2) riqualificazione professionale, blocco degli interpelli, contratto integrativo, stato delle relazioni sindacali.
3) situazione degli ufficiali giudiziari.
1) Prosecuzione della mobilitazione e iniziative da intraprendere.

La coordinatrice nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco

Giustizia: nessuna riforma del processo è efficace senza un progetto e adeguati investimenti. Comunicato stampa di Alfredo Garzi Segretario Nazionale FP CGIL

Sabato 4 luglio entrerà in vigore la riforma del processo civile stabilita dalla legge 69 del 2009: tale riforma, che introdurrà nuove regole, ancora una volta viene varata senza un’adeguata formazione del personale delle cancellerie, che si troverà ad affrontare la sovrapposizione dei vari riti e nuove competenze, e senza tener conto delle gravi carenze di organico degli uffici giudiziari che, già oggi, costringono i lavoratori a operare con enormi difficoltà.

L’aumento di competenze per i Giudici di Pace, tra le realtà più sofferenti in relazione alla mancanza di personale, porterà questi uffici al blocco totale.

Nessuna riforma potrà raggiungere il suo obiettivo di efficienza senza un progetto globale ed adeguati investimenti sul personale e sull’organizzazione degli uffici.
I tagli della legge 133 e il comportamento che il Governo ha tenuto sino ad oggi, che testimonia l’assenza di un progetto riformatore serio, vanno in direzione opposta all’efficienza del servizio per i cittadini.

Roma 3 luglio 2009

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