Roma, 2 luglio 2009
Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Bruno Brattoli
Egregio Presidente,
a seguito del terremoto, il 17 aprile con una nota a Lei indirizzata chiedemmo un incontro urgente per avere informazioni sulla situazione dei servizi minorili di L’Aquila e sul destino lavorativo degli operatori degli stessi, già duramente colpiti dalle conseguenze del sisma.
Sono passati oltre due mesi, non è stata indetta nessuna riunione, né il Dipartimento ha ritenuto di dover fornire alcun chiarimento nel merito. Tutto ciò, secondo noi, è estremamente grave tanto più che risultano ancora chiusi il Centro di Prima Accoglienza e l’Istituto Penale per Minorenni, mentre risultano in gran parte occupati da altri Enti i locali dell’Ufficio di Servizio sociale per Minorenni. Non solo da alcune indiscrezioni sembrerebbe che anche alcuni locali del Centro per la Giustizia Minorile siano in fase di cessione. Nella sostanza e se tale situazione dovesse permanere stiamo parlando della chiusura di fatto della giustizia minorile in Abruzzo, nel qual caso, tra l’altro, sarebbero indifferibili i chiarimenti sul futuro dei lavoratori dei servizi citati.
In questa situazione il perdurare del silenzio oltre ad essere incomprensibile finirebbe inevitabilmente per squalificare chi dovesse continuare a sostenere una posizione di chiusura nei confronti di richieste legittime e priverebbe i lavoratori della giustizia minorile di L’Aquila anche delle informazioni indispensabili per definire un futuro progetto di vita familiare.
Ci risulta che molte delle decisioni sono state prese dalla locale dirigenza. Tuttavia, la complessità delle scelte da effettuare e la carenza di trasparenza sin qui registrata chiamano direttamente in causa la Direzione del Dipartimento ai suoi più alti livelli. Infatti, si tratta di definire i futuri percorsi lavorativi degli operatori e strategicamente l’esistenza e la continuità dei servizi della giustizia minorile nella città di L’Aquila.
Si rinnova, pertanto, la richiesta di e si resta in attesa di urgente riscontro.
Distinti saluti.
Il Coordinatore nazionale
FPCGIL Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno
Approfondimento, elaborato da un iscritto CGIL della Corte dei conti, su quanto emerso in un convegno organizzato dall’Università “La Sapienza” sulla spesa previdenziale.
Corte dei conti
SPESA PREVIDENZIALE
Secondo quanto emerge dal ‘Rapporto sullo Stato Sociale 2010’, indagine (giunta quest’anno alla sua ottava edizione) realizzata e promossa dal dipartimento di Economia Pubblica dell’università ‘La Sapienza’ di Roma e dal Centro di ricerche interuniversitario sullo stato sociale (Criss) “la presunta anomalia della spesa pensionistica italiana, che sarebbe eccessiva, è creata dalle disomogeneità statistiche presenti nei dati Eurostat che alterano i confronti.
Secondo questa indagine, in Italia la spesa pensionistica include delle voci che non hanno assolutamente niente a che vedere con le pensioni, quali il trattamento di fine rapporto (che incide per un importo paro all’1.3% del PIL) e il costo dell’accompagnatore per gli invalidi. Inoltre le pensioni in Italia sono soggette alla normale tassazione IRPEF, equivalente al 3.5% del PIL, mentre in altri paesi o non sono tassate o godono di trattamenti particolarmente favorevoli.
Effettuando accostamenti omogenei, e procedendo quindi a detrarre dalla spesa pensionistica il trattamento di fine rapporto, le indennità di accompagnamento e la tassazione IRPEF, l’Italia perde il primo posto nella spesa sulle pensioni pubbliche fra i paesi OCSE e l’incidenza della spesa previdenziale sul Pil diventa minore di quella tedesca e si allinea a quella media della Ue a 15″.
Secondo lo studio della Sapienza, inoltre, “la serie di riforme del sistema pensionistico avviate dal 1992 hanno raggiunto l’obiettivo di stabilizzarne la spesa”. Tuttavia “è sensibilmente diminuito il grado di copertura: un lavorare dipendente a tempo indeterminato che andrà in pensione con 65 anni d’età e 35 di contributi, raggiungerà un tasso di sostituzione di circa il 58 per cento; per un lavoratore parasubordinato il tasso sarà del 43 per cento”. In questo senso “la progressiva riduzione dei tassi di sostituzione può essere compensata aumentando l’età di pensionamento, che peraltro è una tendenza già spontaneamente in atto” mentre l’aumento forzoso dell’età di pensionamento “presenta aspetti controversi”. Perché “imporre ai lavoratori anziani il prolungamento della loro attività fa aumentare il numero degli attivi potenziali, ma non implica la capacità del sistema produttivo di occuparli e comunque di aumentare il numero degli occupati. In presenza di un tasso di disoccupazione sostenuto e crescente che certifica le difficoltà del sistema produttivo di offrire posti di lavoro, l’aumento forzoso dell’età di pensionamento ostacolerebbe ulteriormente l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Andando contro le disponibilità degli interessati, si avrebbero dei pensionati in meno e dei giovani disoccupati in più con effetti negativi anche economici, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta”.
Coordinamento Nazionale Cgil
Corte dei conti
FPCGIL
NAPOLI
“Contro lo sfascio della Giustizia”
* Alle Lavoratrici ed ai Lavoratori della Giustizia
* Agli Organi di informazione cittadini
* Alla Cittadinanza
La stipula dell’ Accordo sul nuovo Ordinamento Professionale, sottoscritto con l’Amministrazione da alcune sigle minoritarie (CISL e Unsa Sag), rappresenta solo l’ultimo atto di una attacco senza precedenti portato al sistema giudiziario. Un attacco che, con la riduzione di ben 7903 cancellieri e 1678 ufficiali giudiziari, impedirà lo svolgimento di attività legate al funzionamento della già malandata macchina giudiziaria, con gravissime conseguenze per i cittadini. Non è più tollerabile che, nel silenzio generale anche di importanti organi di informazione, si continui a perseguire una politica che porta solo alla completa paralisi dell’ Amministrazione Giudiziaria, svuotandone dall’interno il suo ruolo di garante dei diritti di tutti, in particolare delle fasce più deboli della società. Ai rappresentanti sindacali di FP CGIL, RDB, FLP e UIL PA, che hanno manifestato davanti al Ministero in Via Arenula, si esprime la solidarietà di tutti i lavoratori della Giustizia di Napoli.
Per i giorni 8 e 9 marzo, presso la “Piazza Coperta del Nuovo Pal. di Giustizia di Napoli, sono previsti presidi di lavoratori a sostegno della rivendicazione in atto. Lo stesso Sciopero Generale della CGIL del 12 marzo sarà l’occasione per manifestare la nostra ferma e convinta opposizione ad un politica scellerata che, colpendo la Giustizia, tende ad azzerare i diritti di cittadinanza nel Paese.
Napoli, 4 Marzo 2010
Il Segretario Generale
Luigi Savio
p. il Comparto Ministeri
Gaetano Placido
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
‘PER LA GIUSTIZIA E PER I DIRITTI DI CHI CI LAVORA’
Conferenza stampa
Roma, 23 aprile alle ore 15.00
Presso l’aula della Corte d’Assise d’Appello, II piano
Corte d’Appello, ingresso Via Romei
Si terrà oggi pomeriggio la conferenza stampa per illustrare le ragioni della protesta dei lavoratori giudiziari che scenderanno in piazza sabato 24 aprile a Roma, concentramento Piazza Bocca della Verità ore 10,30 con corteo fino a Piazza Navona.
I lavoratori giudiziari sono in agitazione dallo scorso dicembre, quando il Ministro Alfano con la minoranza dei sindacati ha firmato un accordo che toglie 7900 cancellieri e 1800 ufficiali giudiziari al funzionamento della giustizia e che mortifica e dequalifica tutti i lavoratori: una vera e propria riforma che non passa per il Parlamento e che porterà a un peggioramento del servizio e al blocco di molti uffici.
I lavoratori della giustizia, insieme a magistrati ed avvocati, garantiscono quotidianamente il diritto alla giustizia scritto nella Costituzione: ma perché questo servizio non si interrompa sono necessari investimenti e un progetto di riorganizzazione.
In difesa della Costituzione, della giustizia e dei nostri diritti sabato saremo tutti in piazza insieme a chiunque voglia condividere le nostre ragioni, che sono quelle di tutti i cittadini.
Per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.
ADESIONI: Associazione Nazionale Magistrati, Organismo Unitario dell’Avvocatura, Giuristi democratici, Libera (Associazioni nomi e numeri contro le mafie), Antonio Ingroia (Procuratore Aggiunto di Palermo), Giovanni Russospena (Responsabile Carceri Prc), On. Sonia Alfano (Gruppo Idv), On. Anna Rossomando (Gruppo PD Commissione Giustizia), Gennaro Santoro (Associazione Antigone), On. Leoluca Orlando e Partito dell’Italia dei Valori, On. Andrea Orlando e Partito Democratico, On. Donatella ferranti (PD), On. Marilena Samperi (PD), On. Lanfranco Tenaglia (PD), Alessandra Petreri (Idv) – Vicepresidente della Provincia di Pisa, Sen. Luigi Li Gotti (Idv).
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Per aderire alla manifestazione mandare una mail a giustiziaediritti@libero.it
e visitare le pagine facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=107473195947475&ref=ts
http://www.facebook.com/pages/Lavoratori-giudiziari-per-la-giustizia-e-per-i-diritti-di-chi-ci-lavora/303918163359?ref=ts
La sentenza del Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste depositata il 5 ottobre 2010 rinvia l’applicazione delle norme del Dlgs 150/2009 riguardanti la contrattazione integrativa solo dopo la stipula del nuovo contratto nazionale che le dovrà recepire. Si tratta di un’ importante sentenza – in seguito alla denuncia della FPCGIL insieme a Cisl, Uil e Ugl – che condanna per comportamento antisindacale un’amministrazione pubblica che ha applicato alcune disposizioni in tema di relazioni sindacali del Decreto Brunetta. Peraltro già altre sentenze a Torino e a Salerno sono andate nella stessa direzione.
Nel merito si afferma che pur essendo le nuove disposizioni espressamente di carattere imperativo nulla si dice in ordine all’immediata applicabilità delle stesse. Neanche si può far riferimento alla circolari interpretative del Ministero ( 7/2010 del Ministro Brunetta) in quanto non costituiscono fonte di diritto e pertanto non vincolanti per il tribunale.
Peraltro nella stessa sentenza si esprime il dubbio che il Decreto Brunetta sia direttamente applicabile agli enti locali della Regione.
Pertanto, ai sensi delle sentenze, la FPCGIL Medici si batterà affinché fino al prossimo Ccnl anche le aziende sanitarie ed ospedaliere non possano assumere in via esclusiva le determinazioni per l’organizzazione degli uffici con l’esclusione di obblighi di concertazione e contrattazione sindacale.
Roma, 16 maggio 2011
Al Direttore Generale
Degli Archivi Notarili
Cons. Antonio Oricchio
Gentile Dr. Oricchio,
dal piano di Formazione relativo al 2011 si evince che sono già iniziati i corsi di informatizzazione per la II area e che sono comunque previsti corsi simili per la III area.
Non risultano però programmati corsi di informatizzazione per la prima area funzionale mentre la declaratoria relativa a questo personale prevede l’utilizzazione del mezzo informatico.
Si rammenta inoltre che tutto il personale ha necessità di accedere al portale della pubblica Amministrazione e della Giustizia per consultare il proprio cedolino dello stipendio on line o la propria scheda relativa alle presenze, ed è dunque richiesta una conoscenza, seppur minima, dei sistemi informatici.
Un’Amministrazione moderna ed efficiente dovrebbe poter contare su personale in grado di utilizzare i supporti informatici; è del tutto evidente che le vecchie figure professionali di Ia area sopravvivono con immutate mansioni grazie a un brutto Contratto Integrativo che mal si sposa con le esigenze di buon funzionamento del servizio e che ha bloccato le progressioni in carriera per il personale di quest’area; è risaputo che nessun lavoratore degli Archivi si limita al semplice espletamento delle proprie mansioni, pur non avendo alcun tipo di riconoscimento.
Pertanto vi chiediamo di voler definire a breve un programma di corsi di informatizzazione anche per il personale di Ia area.
Restiamo in attesa di un vostro sollecito riscontro,
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
risposta del Direttore Generale sui corsi di informatizzazione del 25 maggio 2011
Il giorno 12/1/07 si è riunita presso la Federazione Nazionale della FpCgil, la Delegazione Trattante Cgil dell’Inpdap. Ha partecipato ai lavori il Segretario Nazionale Alfredo Garzi. All’ordine del giorno l’attuazione del nuovo sistema indennitario previsto dall’art. 32 CCNL 98/01, la produttività ed i progetti locali 2007, la situazione generale dell’Istituto. Nello svolgimento dei lavori non sono rimasti estranei i temi di carattere più generali come la necessaria e non più rinviabile riforma della P.A e quella discussa ed attuale degli Enti Previdenziali.
Si è anche discusso delle regole sugli organici contenute nella legge finanziaria 296/06 con particolare riferimento alla riduzione, in termini percentuali, della forza lavoro di “supporto” e di una più incisiva automazione e semplificazione di alcune procedure.
La campagna di denigrazione del Lavoro Pubblico partita da tempo ed intesa a facilitare la strada per l’adozione di soluzioni emblematiche ma in definitiva di mera facciata, ha bisogno di una risposta forte ma concreta, che non può risolvesi unicamente in uno sterile arroccamento su idee parcellizzate. Non basta indignarsi a questi attacchi. Occorre dar risposte precise all’esigenza dei cittadini di avere servizi corretti in tempi rapidi. La Cgil che è la più strenua sostenitrice della centralità del Lavoro Pubblico è impegnata da sempre su questa strada che oggi deve essere velocizzata. Lo stesso vale in misura maggiore anche per l’Inpdap quale importante polo previdenziale. La Cgil si aspetta segnali significativi che vadano in questa direzione . La Cgil si aspetta che anche in concomitanza con la nomina del nuovo Direttore Generale, cui formula gli auguri di un buon lavoro, si abbiano a breve segnali immediatamente incisivi e visibili.
Diventa essenziale allora definire e siglare il contratto integrativo nei primi mesi dell’anno puntando a dare allo stesso contenuti di programmazione pluriennale. Solo in questo senso acquistano logica e credibilità i progetti locali che devono essere una risorsa concreta per l’efficienza dell’ente. Occorre quindi non solo rivitalizzare quest’istituto, ma poter porre accanto ad essi anche dei progetti compartimentali come parte della programmazione nazionale. E’ ineludibile per la contrattazione 2007 poter stabilire uno o più progetti strategici di grosso impatto funzionale esterno con verificabilità della costumer satisfaction. In questo contesto va definito il nuovo sistema indennitario. Tenendo conto del blocco dei Fondi anche per il corrente anno, rispetto alle ipotesi formulate nella Commissione Criteri, la Cgil trova corrette ed indennizzabili solo poche e limitate funzioni, perché lo spirito del sistema indennitario deve riguardare tipologie che comportano un valore aggiunto diverso da quello meramente amministrativo, o che danno razionalità a certe funzioni, come quelle degli autisti, dove si riduce lo straordinario.
Sicuramente ci sono nell’ente anche altre figure e professionalità meritevoli di uno specifico riconoscimento, ma la non aumentabilità del fondo non consente altre scelte, perché per la Cgil è inderogabile assicurare a tutti la stessa capacità economica attribuita individualmente con il Ccie 2006.
Qualora ci fossero nuove risorse economiche derivanti dal rinnovo contrattuale, esse devono essere necessariamente e prioritariamente indirizzate sulle attività produttive, senza escludere una ulteriore rivisitazione del sistema indennitario.
Strettamente legati al riconoscimento delle professionalità è emersa altresì la necessità di mettere in piedi un sistema di valutazione, con tutti i sistemi di garanzia oggettivi ma che in definitiva registri in qualche modo le diverse capacità ed i diversi apporti quali-quantitativi.
La CGIL vuole in questo momento farsi garante di un cambiamento sostanziale, incentivando e investendo sulla responsabilità e la propensione al cambiamento degli stessi lavoratori che rappresenta, nell’interesse dell’autonomia di questo Istituto e di tutti i cittadini che fruiscono dei servizi previdenziali pubblici e che riconoscono al nostro Sindacato un ruolo fondamentale nella difesa dello stato sociale di questo paese.
Di conseguenza sulla Direzione Generale, anche in considerazione delle disposizioni legislative che prevedono come noto la riduzione della quota di personale di supporto degli enti al 15%, occorre intervenire in modo coraggioso con criteri concordati, chiari e predefiniti, prevedendo appositi team produttivi, attraverso l’applicazione della circolare 28 bis, ai sensi della quale sono già state attribuite le posizioni organizzative.
Diversamente sarà difficile raggiungere quest’anno gli obbiettivi summenzionati ormai inderogabili per l’INPDAP, in quanto le risorse umane sulle linee produttive ridotte a causa del turn over , sono già al massimo della loro capacità produttiva.
In ultimo, ma non meno importante. la delegazione trattante ha acquisito un documento dei lavoratori interinali, verso i quali si ha sempre la massima attenzione.
Roma, 25 gennaio 2007
FP CGIL Nazionale
Gianni Serio
Coordinamento nazionale Cgil Inpdap
Camillo Linguella
Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato delle Segreterie Nazionali:Attacco frontale al contratto nazionale, ai lavoratori e alle lavoratrici dell’igiene ambientale pubblica e al ruolo del sindacato – Gravissimo atteggiamento da parte di Federambiente
Oramai siamo all’epilogo di una vicenda che sta assumendo toni e contenuti gravi e alquanto preoccupanti.
L’atteggiamento di Federambiente, nonostante l’impegno e i sacrifici di migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore dell’igiene ambientale per ottenere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, è sconcertante e privo di qualsiasi logica e prospettiva positiva per far crescere il settore.
Assistiamo da giorni a delle prese di posizioni alquanto singolari e minoritarie, ma purtroppo ostative, all’interno di Federambiente che non hanno alcun legame con la logica della chiusura contrattuale dello scorso 5 aprile che è riuscita al meglio a sintetizzare e proporre, attraverso un patto forte tra imprese e lavoratori, gli strumenti necessari allo sviluppo e alla crescita del settore dell’igiene ambientale in un mercato da regolamentare con norme e procedure condivise.
Questa è la sintesi di quel contratto che, evidentemente, toglie fiato a chi pensa che il settore debba ristrutturarsi scaricando i costi degli errori gestionali sui lavoratori del settore considerando, conseguentemente, il costo del lavoro una marginalità per l’impresa.
Ora, non può Federambiente raccontare che il motivo del disaccordo è relativo unicamente alla questione dei quadri dimenticando di leggere i suoi documenti consegnati al Tavolo che propongono di restringere il campo d’applicazione del contratto – escludendo la parte della manutenzione e quella degli impiegati- di rinviare totalmente al 2010 l’applicazione dell’accordo sulle esternalizzazioni senza prevedere norme di rientro degli appalti in essere a quella data e di rivedere alcune parti della classificazione del personale.
Questo settore ha sviluppato negli anni un modello di relazioni industriali partecipativo che ha permesso lo sviluppo e la crescita delle imprese concertando con le rappresentanze dei lavoratori il raggiungimento degli obiettivi.
Probabilmente tutto ciò non è più riconosciuto da Federambiente, la rappresentanza delle imprese pubbliche del servizio ambientale e quindi anche espressione del welfare locale, che nega l’applicazione del contratto nazionale e mina la dignità di tutti i lavoratori e del sindacato attraverso la decisione unilaterale di versare un acconto economico, un’elemosina elargita per indebolire le convinzioni di chi rivendica il giusto contratto nazionale.
Questo atteggiamento è assolutamente grave ed irresponsabile perché attacca l’insieme della rappresentanza del mondo del lavoro e scardina il sistema di relazioni/concertazione tra le Parti che da anni è l’asse portante nel nostro settore.
Evidentemente, questa “strategia” non è stato considerata in tutta la sua ampiezza e in tutto il suo significato.
Fortunatamente la maggior parte delle imprese, soprattutto le più grandi, non hanno raccolto questo invito e alcune di loro hanno versato gli aumenti in busta paga nella retribuzione parametrale di maggio.
E’ il caos, che non può che preoccupare le Segreterie Nazionali ma, evidentemente, non le può esimere da non inasprire la vertenza per far corrispondere a tutti i lavoratori e le lavoratrici le spettanze economiche e normative pattuite.
Occorre ora dare prosecuzione nell’iniziativa utile per sbloccare la situazione determinatasi, rimuovendo tutte le chiusure poste in essere da Federambiente. Pertanto, anche in considerazione del documento approvato dall’assemblea nazionale dei quadri e dei delegati, le Segreterie Nazionali prevedono una serie d’azioni articolate su più interventi.
– Vanno immediatamente sospese tutte le relazioni industriali con le imprese che non hanno ancora applicato il contratto nazionale, sottoscritto lo scorso 5 aprile, sia nella parte normativa sia nella parte economica, sulla base delle quantità previste nel ccnl Fise/Assoambiente. Per le imprese interprovinciali è opportuno comunicare anche la rottura del confronto con la Holding;
– Deve proseguire ed intensificarsi un’applicazione tassativa delle norme contrattuali, particolarmente per quanto attiene le condizioni di sicurezza e dell’igiene sul lavoro, il rispetto degli orari e dei limiti dello straordinario ( giornaliero, settimanale e annuale) e dei riposi ( domenicale e delle 11 ore consecutive anche in regime di reperibilità) richiedendo l’intervento degli Enti ( ASL, Ispettorati ecc.) preposti al loro controllo;
– Dovranno essere tenute assemblee dei lavoratori in orario di lavoro anche presso le sedi dei Comuni, in modo da sensibilizzare le Amministrazioni, concentrando i partecipanti in caso di più appalti nelle realtà più rilevanti in modo da determinare maggiore visibilità;
– Preparare al meglio l’astensione da ogni forma di lavoro straordinario per i giorni 4-5-6-7-8-9-10-11-12 giugno 2008.
Azione già comunicata alle Imprese e alla Commissione di Garanzia;
– Analizzare e dividere tutte le azioni legali attivabili sul piano territoriale;
– Preparare al meglio la successiva iniziativa di sciopero nazionale prevista per la fine del mese di giugno.
Lo sforzo richiesto a tutti, strutture sindacali, RSU, RSA e lavoratori è senza dubbio notevole ma corrispondente alla portata dello scontro in atto con la rappresentanza delle imprese pubbliche.
Si tratta di battere chi in sostanza non vuole applicare il contratto e gettare il settore nel caos totale.
Non si possono più accettare rinvii pretestuosi e pessime provocazioni, i lavoratori e anche molte aziende cominciano ad essere stanche di chi del settore non ne sa e non ne vuole sapere.
FPCGIL – FITCISL – UILTRASPORTI – FIADEL
Roma 30 maggio 2008
A TUTTI I LAVORATORI
Si è svolta ieri la consueta riunione con l’Amministrazione con all’ordine del giorno alcuni argomenti di particolare rilevanza come la costituzione del Fondo per la produttività per il 2008 e l’accordo relativo agli obiettivi e i progetti speciali per il corrente anno.
Sulla costituzione del Fondo, l’Amministrazione ci ha illustrato una proposta, relativamente al personale delle Aree, che potrà permettere di incrementare le risorse, nell’ambito dei vincoli ancora presenti, rispetto all’anno precedente.
Su questa possibilità sono in corso approfondimenti con il Collegio sindacale che, a detta dell’Amministrazione, sembrerebbe avere un atteggiamento di disponibilità e non pregiudizionalmente contrario verso una positiva valutazione della proposta.
La FP CGIL, insieme alle altre OO.SS., ha preso atto dell’impegno dell’Amministrazione nel trovare soluzioni utili a reperire maggiori risorse, ma al tempo stesso ha fatto notare, alla luce delle precedenti negative esperienze, di non essere disponibile a sottoscrivere un accordo unicamente sulla base di un impegno e senza concrete assicurazioni sulla reale quantificazione delle risorse che confluiranno nei Fondi 2008.
Dopo un vivace scambio di vedute con l’Amministrazione si è convenuto che la stessa proseguirà i contatti con il Collegio Sindacale al fine di ottenere l’assenso sulla proposta formulata senza, al momento, impegnare le OO.SS. a sottoscrivere l’accordo.
Di fatto abbiamo svincolato l’accordo sui Fondi da quello sugli obiettivi, di cui parliamo di seguito.
In merito agli obiettivi per la produttività e i progetti speciali per il 2008, la discussione è ripresa sulla base del documento aggiornato alla luce delle osservazioni formulate dalle OO.SS. nel corso dell’incontro precedente.
Pur valutando positivamente le modifiche apportate che recepivano alcuni suggerimenti che come FP CGIL avevamo proposto (in particolare il richiamo al Nuovo Modello Organizzativo come elemento strategico per il miglioramento dell’efficienza dell’Ente, il costante “monitoraggio” della qualità dei servizi erogati), la discussione si è animata in riferimento alla principale “novità” introdotta dall’Amministrazione circa la possibilità di modulare, differentemente dagli anni precedenti, il parametro dell’impegno individuale per “premiare” coloro i quali, all’interno di una struttura, forniscono un apporto particolarmente significativo, introducendo il valore di 1,10 oltre quelli da sempre previsti.
Su questo aspetto abbiamo sottolineato di non essere contrari, in linea di principio, ad introdurre un meccanismo tendente a valutare ed apprezzare il merito individuale, ma di non condividere l’idea di voler introdurre tale istituto sostanzialmente per corrispondere alle aspettative che tanto sono a cuore all’attuale Governo ed in particolare al Ministro Brunetta, calandolo dall’alto senza dare il tempo per un reale coinvolgimento e condivisione della novità con i lavoratori, cosa che avrebbe, secondo noi, aumentato le criticità all’interno delle strutture vanificando anche la eventuale positività del provvedimento.
Nel corso del serrato dibattito abbiamo inoltre più volte ribadito, unitamente, alla maggioranza delle OO.SS. presenti, l’impegno a discutere su tale argomento ma che ritenevamo più opportuno inserirlo all’interno di in un quadro più complessivo come quello legato al Contratto Integrativo di Ente su cui, a breve, cominceremo a confrontarci.
Diamo atto alla Delegazione Trattante di parte pubblica di aver mostrato attenzione alle osservazioni formulate e alle perplessità espresse dalle OO.SS. e di aver fatto un passo indietro condividendo l’opportunità di inserirlo nel percorso sopra citato senza comunque sottovalutare l’impegno che reciprocamente abbiamo manifestato.
Questo ha permesso di sbloccare la situazione, creando le condizioni per la sottoscrizione dell’accordo sugli obiettivi e sui progetti speciali 2008 che consentirà anche la corresponsione dell’acconto, come al solito, nel mese di luglio p.v.
Questa vicenda ci permette di ribadire che, come sempre, siamo disponibili a discutere ed intervenire sull’organizzazione del lavoro e su tutti gli strumenti utili a migliorare e qualificare l’efficienza della Pubblica Amministrazione e, per quanto ci riguarda dell’Inail, senza scorciatoie demagogiche, partendo da ciò che abbiamo già definito e sottoscritto con il Memorandum e con il CCNL 2006/2009.
Siamo convinti inoltre che, come OO.SS. siamo in grado di formulare proposte che, partendo dall’esperienza maturata all’interno delle nostre Amministrazioni e attraverso la piena valorizzazione della contrattazione collettiva e integrativa, possano essere in grado di dare le giuste risposte alle aspettative che i cittadini – utenti si attendono.
Possiamo intervenire per migliorare la qualità dei servizi e di conseguenza contribuire a valorizzare le politiche del personale per corrispondere al meglio anche alle legittime aspettative dei lavoratori che rappresentiamo, ma non possiamo tacere il fatto che per intervenire in tal senso non c’è bisogno di slogan propagandistici ma piuttosto necessità di reperire risorse per i rinnovi contrattuali, dare definitive risposte ai processi di stabilizzazione dei lavoratori precari, di non insistere con proposte draconiane sul taglio degli organici ecc.; tutte condizioni necessarie ed imprescindibili ma che, allo stato, non sembrano nell’agenda delle priorità dell’attuale Governo. Anzi, valutandone le prime mosse, l’impressione è che la direzione sia alquanto diversa.
Ci aspetta un periodo non semplice in cui si misureranno le reali intenzioni fra chi, in nome di una presunta “moralizzazione” del lavoro e dei lavoratori pubblici, opera per ridurre, di fatto, l’efficienza dei servizi resi dalle Pubbliche Amministrazioni, e chi, invece, spinge per intervenire realisticamente e con impegno al miglioramento ed ampliamento del ruolo e delle funzioni pubbliche.
Noi, come sempre, siamo dalla parte di questi ultimi.
Roma 10 giugno 2008
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
La Francia si ferma in ogni settore: trasporti, industrie chimiche e metalmeccaniche, scuole, magistratura, ospedali e servizi pubblici, negozi e informazione. Una convergenza che in Francia non si vedeva da decenni. Tutte le sigle sindacali, assieme, per una protesta ed una proposta per i salari e per l’occupazione.
La dichiarazione comune delle confederazioni CFDT, CFE-CGC, CFTC, CGT, FO, FSU, SOLIDAIRES e UNSA chiede di dare la priorità, nel contesto della crisi economica, alla difesa dei posti di lavoro ; chiede politiche salariali che migliorino il potere di acquisto e riducano le diseguaglianze ; chiede di orientare la ripresa economica all’occupazione, all’edilizia popolare, alla protezione sociale (nell’ambito di una politica di solidarietà) e di regolamentare la sfera finanziaria internazionale.
Nella funzione pubblica e nella sanità tutti i sindacati chiedono la difesa dei servizi pubblici, l’aumento dei salari, la difesa della contrattazione collettiva.
Allegati:
Di seguito l’elenco aggiornato, trasmesso dalla CRI, dei lavoratori precari.
Roma, 11 settembre 2009
FP CGIL NAZIONALE
Francesca De Rugeriis
FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI
Ci trovavamo nel XXX anno dell’era Berlusconi.
Dopo aver imbavagliato la stampa, limitato la magistratura ipnotizzato il popolo con le televisioni, erano riusciti a cambiare la costituzione e ora l’Italia era una monarchia assoluta il cui re, unto dal Signore e voluto dal Popolo, era incredibilmente ancora lui: Silvio I°.
La corte di Silvio primo era contorniata da giullari e ballerine e il prefisso Pier era stato imposto, per editto reale, a tutti i nomi e i cognomi d’Italia al fine di rendere identificabile e unica la pura razza italica.
I Telegiornali continuavano a dare notizie sull’accoppiamento della rana toro e di quanto fosse difficile abbinare un infradito con la borsa da spiaggia senza il giusto smalto delle unghie ai piedi.
Dopo pochi anni dall’innalzamento dell’età pensionabile per le donne statali a 65 anni la stessa norma fu estesa anche alle lavoratrici private ma, per giustificare tale manovra, agli statali fu da prima innalzata l’età a 70 anni dopodiché si decise che potevano tranquillamente restare al lavoro fino alla fine dei loro giorni.
Pierbrunetta 2° fu subito entusiasta della novità e si apprestò a modificare il giuramento che ogni dipendente pubblico era tenuto a fare al momento dell’assunzione inserendo la formula finale: “finchè morte non ci separi”.
La decisione comunque non cambiò molto lo stato dell’arte, visto che i dipendenti pubblici erano costretti, limite d’età o meno, a stare in ufficio fino alla fine, preso atto che avevano i figli cinquantenni, disoccupati, ancora in casa e visto che se andavano in pensione avrebbero preso il 50% della loro retribuzione, peraltro bloccata da un trentennio.
Gli uffici furono attrezzati con bombole d’ossigeno, pappagalli e aste per flebo.
Dipendenti in preda all’alzheimer vagavano persi tra archivi e corridoi…qualcuno non fu mai ritrovato. c’è chi giura di sentirlo di notte vagare nei corridoi della sede mentre urla “datemi la mia pensione” mentre altri giurano di averlo visto al porto di Genova chiedere un passaggio per la Giamaica. Dopo anni di faldoni, scartoffie e carte voleva provare le cartine.
Allo sportello fu aggiunta un’altra faccina alle tre che identificavano il grado di soddisfacimento dell’utenza, questa:
Era collegata direttamente con il 118 (ormai da anni non più servizio pubblico e appaltato a una cooperativa cinese della provincia Qinghai…non arrivava mai in tempo) e l’utente era tenuto a premerla ogni qualvolta l’ottuagenario sportellista crollava aldilà dello sportello……
TI SEMBRA UNO SCENARIO FUTURO TANTO IMPOSSIBILE??
stanno gia’ lavorando per renderlo reale
IL 25 GIUGNO SCIOPERA PER UN FUTURO DIVERSO Dove i lavoratori siano i protagonisti e non le vittime
Roma, 14 giugno 2010
p. il Coordinamento Nazionale FPCGIL INPS
Oreste Ciarrocchi