Roma, 02 Luglio 2009
A ON. AVV. IGNAZIO LA RUSSA
Ministro della Difesa
e, p.c., ON. GIUSEPPE COSSIGA
ON. GUIDO CROSETTO
Sottosegretari di Stato
Ministero della Difesa
DOTT. CARLO LUCIDI
Direttore Generale per il
Personale Civile
Ministero della Difesa
On.le Ministro,
queste OO.SS. nel rappresentare alla S.V. la diversa interpretazione che i Direttori di alcuni Stabilimenti hanno attuato emanando Ordini di Servizio in applicazione di circolare interpretativa della Direzione Generale per il Personale civile (prot. 17521 del 3 marzo 2006), Le chiedono un urgente incontro al fine di dirimere attribuzioni differenziate per il personale civile rispetto ai benefici riconosciuti ai fini pensionistici per personale impiegato presso polverifici e depositi.
In attesa di un sollecito urgente riscontro Le porgiamo Distinti saluti.
CGIL FP CISL FP UIL PA
MANCA CAFFARATA COLOMBI
Di seguito il comunicato sul nuovo modello organizzativo delle sedi di produzione.
Il verbale è propedeutico al CCNI 2006/2009 in quella sede dovrà trovare applicazione fattiva.
Vi ricordo che la bozza del CCNI 2006/2009 è stata già inoltrata ai territori e deve essere oggetto di confronto e analisi tra di noi.
Roma, 24 luglio 2009
FP CGIL NAZIONALE
Oreste Ciarrocchi
COMUNICATO
Lavoratori del Tribunale e della Procura di Bergamo in agitazione
MARTINA, FP–CGIL: “FANNULLONE SARÀ BRUNETTA,
PROVI LUI A LAVORARE QUI FRA TAGLI E MATERIALE OBSOLETO”
Oggi assemblea del personale giudiziario in via Borfuro
Sembra un percorso ad ostacoli, col paradosso finale: apparecchiature obsolete, carenze di personale e in arrivo nuovi tagli, in tempi in cui si parla di ‘processo breve’.
I dipendenti del Ministero della Giustizia ne hanno abbastanza: così oggi, in tutt’Italia, hanno partecipato a decine di assemblee organizzate da FP–CGIL, UILPA-UIDAG, FLP e RDB per fare il punto della situazione.
A Bergamo questa categoria conta 144 persone, fra Tribunale e Procura. L’assemblea, che si è tenuta nei locali di via Borfuro, dentro il Tribunale, è durata 4 ore ed è stata molto partecipata.
Al centro dell’agitazione la proposta di ordinamento professionale dell’Amministrazione Giudiziaria considerata dai sindacati “sbagliata per i lavoratori che verrebbero mortificati e dequalificati, nonché per il servizio che verrebbe danneggiato da un ordinamento che, invece di guardare ad un progetto futuro, riporta l’Amministrazione indietro di 10 anni”.
Ma al centro dell’iniziativa ci sono state anche le carenze di organico aggravate pesantemente dai tagli previsti dal Decreto Brunetta, quantificati in un 10% in meno degli organici in servizio. Per il Tribunale di Bergamo significa che dai 97 in servizio si scenderà a 87 (quando la “pianta organica” cioè i posti di lavoro effettivamente necessari sarebbero, invece,125).
“Come si fa a mandare avanti un Tribunale con 97 persone anziché con 125 come dovrebbe essere” si chiede Giovanni Martina della FP–CGIL di Bergamo, “e per giunta con la prospettiva di vedere tagliare altri 10 posti di lavoro? Fino ad ora questi lavoratori non si sono mai risparmiati per senso di responsabilità. Ora però non ce la fanno più. Si aggiunga il fatto che a Bergamo è stato avviato il processo telematico: dunque i lavoratori stanno facendo fronte alle carenze di organico e alle nuove procedure senza aver neppure intravisto un qualche corso di formazione specifico”.
Nella Procura di Bergamo non va meglio: “Ci risulta” continua Martina, ” che in servizio ci siano 47 lavoratori e che negli ultimi 5 anni ne siano andati persi, cioè mai sostituiti, 13. Ora col Decreto Brunetta altre 14 unità saranno tagliate”.
“I lavoratori sono arrabbiati, demotivati, per questo la partecipazione all’assemblea è stata alta, circa il 90% dell’organico” dice Beppe Castegliuolo, lavoratore presso la Procura di Bergamo. “Ne abbiamo abbastanza”. Lucia Guerini, lavoratrice al Tribunale di Bergamo, aggiunge che “i carichi e i ritmi di lavoro esistenti in Tribunale sono insopportabili e la buona volontà, che pure abbiamo usato per anni, adesso non è più sufficiente”.
“La proposta avanzata dal Governo è da respingere” commenta Maria Canfarelli, delegata UIL presso il Tribunale. “È giusto mettere in campo iniziative di lotta. dichiaro di aderire alla giornata di sciopero della Funzione Pubblica CGIL di domani. E naturalmente invito i lavoratori a fare lo stesso”.
“Non basta lavorare con apparecchiature e materiali obsoleti e con eterne carenze di personale, ci volevano ora anche nuovi tagli che arrivano proprio mentre il Ministro Alfano mette a punto il suo ‘processo breve’, cioè un processo che deve concludersi in due anni per ogni grado di giudizio: un paradosso, nelle condizioni materiali in cui ci troviamo e che il Governo attuale sta aggravando irreparabilmente, con il fin troppo evidente obiettivo di impedire alla Magistratura di procedere contro il presidente del Consiglio”.
Bergamo, giovedì 10 dicembre 2009
Domani, 5 febbraio, i lavoratori giudiziari incroceranno le braccia per rivendicare condizioni di lavoro accettabili, nuove assunzioni, il giusto riconoscimento professionale e per protestare contro l’ipotesi di accordo sul contratto integrativo firmata dalla minoranza delle OO.SS e dall’Amministrazione, in spregio delle regole democratiche, e che sancisce un ordinamento che demansiona e mortifica la professionalità dei lavoratori giudiziari.
Di fatto le figure a cui la legge attribuisce le attività del cancelliere e dell’ufficiale giudiziario vengono diminuite di più del 60% con evidenti danni all’utenza.
Per dire no a un accordo che peggiorerà il servizio e renderà le condizioni lavorative ancora più difficili i lavoratori scenderanno in piazza per rendere visibile la loro protesta e affermare con forza che nessuna riforma della giustizia è possibile senza investimenti adeguati per il personale e un progetto di modernizzazione.
Nella giornata di domani i lavoratori della giustizia, insieme ad associazioni di cittadini che hanno dato la loro adesione, manifesteranno a :
ROMA: concentramento ore 9,30 piazzetta S. Marco (piazza venezia, fontana della Pigna), corteo fino al Ministero della Giustizia
MILANO: Presidio ore 10 davanti al Palazzo di Giustizia.
GENOVA: concentramento ore 9,30 davanti a Palazzo di Giustizia, poi corteo fino alla Prefettura con sosta davanti alla Regione.
NAPOLI: Presidio/volantinaggio al Centro Direzionale, piazza Cenni, Ingresso Tribunale, dalle ore 9,30.
FIRENZE: Presidio davanti alla prefettura dalle ore 10 e corteo fino alla Corte di Appello in via Cavour
BOLOGNA: Presidio davanti alla prefettura ore 10.30 – 12.30
BRESCIA: Presidio davanti al palagisutizia dalle 8 alle 13
TORINO: Presidio e volantinaggio davanti a palazzo di Giustizia dalle 8.00 alle 12.00
PALERMO: Manifestazione in Piazza della Memoria, cittadella Giudiziaria dalle 9 alle 12,30
CATANIA: Presidio davanti al Palazzo di Giustizia dalle ore 10.00
BARI: Presidio/Manifestazione davanti al Tribunale Penale (Via Nazariants)
ANCONA: Presidio davanti a palazzo di giustizia dalle 10.00 alle 12.00
VENEZIA: Presidio/manifestazione a Piazza Roma dalle 10.00
REGGIO CALABRIA: sit-in al Centro Direzionale, davanti agli uffici giudiziari.
CATANZARO: dalle ore 9.00 concentramento davanti la sede della Corte di Appello, poi corteo fino alla Prefettura.
PESCARA: presidio a Palazzo di Giustizia Pescara dalle 8.00 alle 12.00
TRENTO: sit-in davanti al Palazzo di Giustizia alle ore 9.00 e poi corteo fino al Commissariato del Governo per la consegna della mozione dello sciopero.
CAMPOBASSO: Presidio davanti al Tribunale dalle 10.00 alle 12.00
TRAPANI: Presidio davanti il Palazzo di Giustizia di Trapani
TRANI: Presidio davanti al Tribunale Penale di Trani (Piazza Duomo)
TARANTO: Presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Taranto
LECCE: Presidio davanti al Palazzo di Giustizia dalle 7,30 alle 10.00.
FOGGIA: Presidio davanti al palazzo di Giustizia
FERRARA: Presidio/volantinaggio davanti al Tribunale a partire dalle 9.00
VICENZA: Presidio ore 9,30 davanti palazzo di giustizia e corteo fino alla prefettura
PADOVA: Presidio davanti palazzo di giustizia dalle 9,30
AVELLINO: Presidio davanti ai Tribunale
MATERA: Presidio a Palazzo di Giustizia dalle ore 9.00 alle ore 14.00.
BERGAMO: Presidio/volantinaggio dalle ore 8,30 davanti al Tribunale
SALERNO: Sit-in dalle ore 09.30 alle ore 12,.00 davanti l’entrata del Palazzo di Giustizia, Corso V. Emanuele .
BENEVENTO: Presidio davanti agli uffici giudiziari
FORLI’: Presidio davanti agli uffici giudiziari
SIRACUSA: Presidio davanti agli uffici giudiziari
SANT’ANGELO DEI LOMBARDI: Presidio davanti al Tribunale
ARIANO IRPINO: Presidio davanti al Tribunale
MESSINA: Presidio davanti al Tribunale ore 8.30 – 10.30
CATANIA: Presidio davanti al Tribunale ore 8.30 – 10.30
TRAPANI: Presidio davanti al Tribunale ore 8.30 – 10.30
SCIACCA: Presidio davanti al Tribunale ore 8.30 – 10.30
Roma, 4 febbraio 2010
Altissima adesione dei lavoratori giudiziari allo sciopero indetto da FPCGIL, UIL–PA, RdB e FLP, ecco alcuni primi dati: a Milano metà degli uffici sono chiusi, a Genova Torino e Roma c’è stata un’adesione dell’ 80%, a Palermo del 70%, a Napoli del 60%, in Toscana del 75%, Foggia 83% , Pescara 90%, Trento 70%, Bari 60%.
Sono rimasti chiusi gli uffici della Procura e del Tribunale di Bergamo e Padova.
In tutta Italia, davanti agli Uffici giudiziari, davanti alle Prefetture e nelle piazze i lavoratori hanno manifestato numerosi anche con l’adesione di associazioni di cittadini, tutti quanti uniti a chiedere a gran voce risorse ed investimenti per una giustizia rapida ed efficiente e condizioni di lavoro migliori.
La riuscita dello sciopero dimostra che le OO.SS che hanno firmato l’Accordo sul Contratto Integrativo, che sancisce un Ordinamento professionale che dequalifica il personale e peggiora il servizio, non rappresentano la volontà dei lavoratori che hanno dimostrato con la loro adesione di rifiutare accordi sottobanco che violano le regole della democrazia.
Chiediamo all’Amministrazione della giustizia di ritirare l’accordo e riaprire la trattativa a partire dalla proposta delle OO.SS che hanno indetto lo sciopero, e che i lavoratori hanno dimostrato di sostenere con lo sciopero della giornata di oggi.
Chiediamo inoltre al Governo di reperire le risorse già richieste nel DPEF 2010/13 per una vera riqualificazione del personale e 3000 nuove assunzioni.
Se si vuole fare una riforma che garantisca un’accelerazione dei processi ci vuole un progetto di modernizzazione e investimenti adeguati per il personale.
Nessuna riforma a costo zero, nessuna riforma senza ascoltare la voce, che oggi si è sentita forte e chiara, dei lavoratori della giustizia.
Roma 5 Febbraio 2010
Ai lavoratori civili della difesa
Si chiude la trattativa per CCNI Difesa, progressioni economiche, ma problemi dell’area Tecnico Industriale permangono; si fanno proclami e impegnano risorse per mini naja, si cedono immobili della Difesa, Permute e impegni ad efficientare e ristruttuare. Ma noi ancora non vediamo VERI, CONCRETI PIANI INDUSTRIALi e INVESTIMENTI DI RISORSE ECONOMICHE ED UMANE, PER UN EFFETTIVO RILANCIO ED EFFICIENTE SUPPORTO ALLE AREE, CHE DA SEMPRE CONSENTONO ALLO STRUMENTO MILITARE DI EFFETTUARE IL PROPRIO SERVIZIO CON L’AUSILIO DI PROFESSIONALITA’ CIVILI CHE PER EFFETTO DI UNA POLITICA POCO ACCORTA, SI STANNO LENTAMENTE ESAURENDO.
ROMA, 24 SETTEMBRE 2010
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
Dall’entrata in vigore del Contratto Integrativo, da noi non firmato, abbiamo visto emanare ordini di servizio fantasiosi che hanno dato le più varie e contraddittorie interpretazioni del nuovo ordinamento professionale; e ciò, seppur non condivisibile, è comprensibile in quanto è praticamente impossibile garantire la prosecuzione delle attività con l’ordinamento entrato in vigore lo scorso 29 luglio.
Ma ciò che stupisce è come alcuni sindacati firmatari emanino ‘interpretazioni autentiche’ in contrasto fra loro: un sindacato afferma che non c’è più la interfungibilità per la figura del cancelliere e che, dunque, qualora gli venga richiesto di svolgere gli ‘atti che la legge attribuisce al cancelliere”, adesso collocati in III area, può richiedere le mansioni superiori, mentre un altro sindacato sostiene che per la stessa figura nulla è cambiato nell’attività sostanziale e che può continuare a fare quello che faceva prima, cioè gli ‘atti che la legge attribuisce al cancelliere” in funzione del nomen.
Il fatto che i firmatari del Contratto non siano d’accordo tra loro su come interpretare quanto da loro stessi sottoscritto qualifica il loro operato e dà ragione a chi, come la FPCGIL, quel contratto non l’ha firmato perché sbagliato, scritto male e contrario, oltre che alla funzionalità degli uffici, a quanto stabilito dal CCNL 2006/09.
Roma, 3 novembre 2010
Per Funzioni Centrali FP CGIL
Nicoletta Grieco
Le recenti e controproducenti polemiche su “questioni terminologiche” relative ad alcune modalità comunicative di un Ufficio del Segretariato Generale ci danno la possibilità di tornare su alcune questioni che da tempo, come F.P.-CGIL, cerchiamo di evidenziare.
La dirigenza della Corte dei conti, come tutte quelle delle “magistrature speciali”, è una sorta di “dirigenza dimezzata” per precisi e anacronistici vincoli normativi (vedasi l’art. 15, co. 5, del d-lgs 165/2001) e per grossi problemi culturali che hanno visto sempre una notevole difficoltà nella vera affermazione del principio di distinzione tra indirizzo e gestione dove quest’ultima è completamente affidata ai dirigenti.
Nel nostro Istituto la mentalità antiriformistica giunge a vere e proprie forme di classismo per cui, ad es., i fondi non ci sono in determinati casi (riguardanti per lo più la “plebe” della Corte) mentre compaiono miracolosamente in altre circostanze (ricordiamo la vicenda dei collegamenti internet e dei P.C. di servizio) oppure, come nel caso del trattamento economico, collocazioni organizzative diverse per le medesime questioni come per l’Ufficio riguardante il personale di magistratura che è tra le strutture di staff del Segretario Generale, mentre quello del trattamento economico del personale amministrativo fa normalmente parte della “line”.
Quando abbiamo salutato con favore alcuni intenti del nuovo Segretario Generale proprio in riferimento alla concreta attuazione della riforma del ’93 anche alla Corte l’abbiamo fatto anche con l’augurio che le diversità di status pur esistenti tra le due categorie di personale non si riflettano mai in violazione, seppur involontaria ed indiretta, dell’obbligo costituzionale di imparzialità che, comunque, deve reggere tutta la Pubblica Amministrazione.
Pertanto, voler ridurre a beghe da cortile questioni serie che richiederebbero, invece, la massima unità delle OO.SS. e del personale amministrativo significa, nei fatti, sollevare cortine fumogene magari per attaccare le già limitate forme di pluralismo e professionalità della Corte che, ormai, corre il rischio di essere in balia di comportamenti arroganti e da basso impero da parte di chi si sente il padrone dell’Amministrazione autorizzato a fare l'”assopigliatutto”.
Allora, invitiamo tutti i colleghi e le OO.SS. a cui sta a cuore la democrazia e la dignità dell’Istituto a fare fronte comune rispetto a degli attacchi che vanno ben aldilà del già grave tentativo di screditare un dirigente di elevata professionalità del Segretariato Generale.
Roma 12/03/2007
LA DELEGAZIONE NAZIONALE TRATTANTE DELLA F.P.- CGIL DELLA CORTE DEI CONTI
Roma, 28 maggio 2008
Al Direttore Generale
dott. Vittorio Crecco
Al Direttore Centrale S.G.R.U
dott. Franco Porrari
Al Dirigente l’Area Relazioni Sindacali dott. Generoso Palermo
e p.c. a tutto il personale
OGGETTO: incentivo 2007 dipendenti ex MEF
Apprendiamo, con msg 011852 del 26/5/2008, che codesta Amministrazione sta finalmente provvedendo ad inquadrare giuridicamente nei ruoli dell’Istituto, a far data dal 02/10/2007, i colleghi provenienti dal MEF trasferiti a seguito dello spostamento presso l’INPS delle competenze relative all’ invalidità civile.
Come è noto l’effettivo inizio delle prestazioni presso l’Istituto da parte di questi colleghi è avvenuto tra il mese di giugno e il mese di settembre 2007.
Per tali periodi il Mef deve provvedere a comunicare gli importi spettanti a titolo di incentivazione fino al 1° ottobre 2007.
Ora, preso atto della situazione di stallo che si sa verificando presso il MEF, relativamente al loro CCNI 2007, la FP CGIL INPS invita l’Amministrazione a provvedere direttamente al pagamento degli incentivi di cui sopra al fine di non vedere mortificate le aspettative di chi, seppur non “ufficialmente” inquadrato, ha comunque prestato la propria attività presso e per conto del nostro Istituto.
Distinti saluti
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Magistratura democratica
Solidarietà alle rappresentanze sindacali dei lavoratori della funzione pubblica
Profondo allarme e grande preoccupazione destano nella magistratura i pesantissimi tagli ai fondi destinati alla giustizia: essi, se confermati, porteranno ad un peggioramento irreversibile del funzionamento degli uffici giudiziari.
Le spese per i consumi intermedi (acqua, luce, gas, carta fax, benzina ecc.) verranno abbattute del 22% nel 2009, del 30% nel 2010 e del 40% nel 2001.
Sono di nuovo a rischio i contratti per la assistenza del servizio di stenotipia alle udienze penali, l’assistenza tecnica unificata; vengono inevitabilmente meno i fondi per l’informatizzazione, voluta, evidentemente, solo a parole.
Il personale amministrativo, che già soffre di gravi scoperture, verrà ulteriormente ridotto (10%), tagli ancora maggiori si annunciano per gli uffici dirigenziali; si prevede un blocco pressoché totale del turn over e la sostituzione di un impiegato ogni 10 cessati dal servizio.
Il settore giustizia necessita di essere migliorato e implementato e non può permettersi riduzioni di spesa: difendere il regolare funzionamento degli uffici giudiziari è un dovere di tutti gli operatori della giustizia; non significa proteggere interessi di categoria, ma voler preservare il diritto dei cittadini alla tutela giurisdizionale.
Per questo esprimiamo forte solidarietà alla protesta indetta, per la giornata di domani, dalle rappresentanze sindacali della funzione pubblica per la riorganizzazione degli uffici giudiziari.
Il Segretario di Magistratura Democratica
Rita Sanlorenzo
Roma, 10 settembre 2008
Dopo la conversione del DL 112 nella L. 133/2008, e le esigue risorse messe a disposizione per il rinnovo del CCNL, CGIL, CISL e UIL hanno predisposto una serie di iniziative a sostegno della vertenza tese, tra l’altro, a rimettere al negoziato tra le parti l’utilizzo e la destinazione di quanto sottratto unilateralmente alla contrattazione integrativa.
Per quanto riguarda i lavoratori Inps le iniziative in programma sono:
– 6 ottobre assemblea di tutti i lavoratori degli enti pubblici presso le sedi provinciali del ministero del lavoro con richiesta di incontro al responsabile della sede per sollecitare la risoluzione della vertenza e la convocazione a Palazzo Chigi.
– 10 ottobre assemblea generale di tutto il personale dell’Istituto presso la Direzione generale con richiesta di incontro ai vertici dell’Ente per sollecitare la soluzione della vertenza a Palazzo Chigi.
Al termine di queste prime due iniziative, è stata convocata, per il 17 ottobre a Roma, l’assemblea nazionale di 5000 quadri e delegati RSU, che sulla base dei risultati ottenuti dalle mobilitazioni attuate fino a quella data valuterà le conseguenti azioni di lotta da assumere.
Circolano nell’Istituto voci non verificate, che inizialmente erano relative solo alla capitalizzazione delle quote spettanti ai colleghi iscritti al fondo interno di previdenza, a cui poi si è aggiunta l’ipotesi del pagamento delle suddette quote, nonché del trattamento di fine servizio, con titoli di stato. Inoltre la problematica di “casa Inps” è stata globalizzata da una interpretazione di una delle tante proposte di legge depositate alla Camera dei Deputati che prevederebbe , per tutti i lavoratori ( pubblici e privati) il passaggio al regime contributivo, con il metodo “pro-rata”, a decorrere dal 1 gennaio 2009.
Relativamente alle voci che circolano circa il pagamento delle quote dal fondo interno di previdenza e della buonuscita con titoli di stato non trovando, al momento alcun riscontro presso gli organi istituzionali, sono state ritenute improbabili dall’Amministrazione nel corso dell’incontro del 5 u.s. L’altra questione appartenendo ovviamente alla sfera delle possibili o impossibili riforme del sistema previdenziale italiano non può prescindere da un confronto più generale con le parti sociali.
Voci, al momento solo voci, alimentate, a bella posta da chi nel panico e nella confusione generale ci sguazza, da chi nel marasma pensa di trovar la forza che non è in grado di trovare attraverso idee e proposte serie e fattibili, spostando l’attenzione dei lavoratori dai reali obiettivi della mobilitazione e favorendo la loro disgregazione nella logica disperata del “si salvi chi può”.
Pertanto diventa fondamentale la massima partecipazione a tutte le iniziative messe in campo ed a tal fine si invita a continuare nella campagna di controinformazione e di sensibilizzazione dell’utenza per far sì che venga mantenuto alto il livello di attenzione sulle importanti questioni messe sul tappeto da queste OO.SS. già a partire dallo scorso mese di luglio.
FP CGIL INPS f.to O. Ciarrocchi
CISL FP INPS f.to G. Allegrini
UILPA INPS f.to A. Petricca
PERCHE’ 200.000? FACCIAMO 400.000!
Con messaggio n. 4099 del 20/02/2009, l’Inps annuncia che è prossima la pubblicazione sulla G.U. del Decreto Interministeriale attuativo dell’art. 80 della legge 133/08.
In quello stesso messaggio si annunciano altresì, come di prossima pubblicazione, le ulteriori disposizioni in merito, a cura dell’Istituto.
Quella norma prevede un piano straordinario di 200.000 accertamenti di verifica da attuarsi nel corso del 2009 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civili.
Più o meno nello stesso momento il Presidente Mastrapasqua, rilasciando un’intervista, annuncia che i controlli possono arrivare a 400.000!
Che dire?
Evidentemente il nostro Istituto è in grado di svolgere con grande efficienza lavori delicati e complessi.
Noi di questo siamo sicuri, abbiamo più volte detto che i lavoratori dell’Inps svolgono con grande senso di responsabilità il loro lavoro, e i risultati si vedono, ma sinceramente qui si sta esagerando!
Come influirà sul lavoro dei nostri Medici? Siamo in grado di reggere un tale sforzo? Ci stiamo apprestando a esternalizzare? C’è il supporto amministrativo idoneo a sobbarcarsi una tale mole di lavoro?
Siamo in una fase di preoccupante stallo delle relazioni sindacali, le richieste dei lavoratori non trovano risposte e, nello stesso tempo, l’Amministrazione prende decisioni unilaterali mai rese note ai tavoli sindacali.
Abbiamo più e più volte chiesto come Organizzazione Sindacale di aprire un confronto sulle risorse del 2009, ma, a tutt’oggi, nulla ci è stato risposto.
In compenso, però, si danno disposizioni sui piani di produttività per l’anno 2009 cercando di evitare la relativa contrattazione a livello nazionale.
Ed ora, con incredibile solerzia, si annuncia che “sono in corso di emanazione” le disposizioni su questo piano straordinario, senza che il decreto in questione abbia terminato il suo iter.
La F.P. Cgil chiede di sapere come l’Amministrazione intenda farvi fronte, quale organizzazione intende dare a questo lavoro e, soprattutto, quali risorse umane, strumentali ed economiche intende mettere in campo.
Prima di annunciare rilanci sappia il Presidente che i lavoratori attendono risposte serie, per continuare a svolgere il proprio lavoro con la correttezza e la professionalità di sempre.
E per la serie più realisti del RE Brunetta parla di emoticon (faccine) per giudicare il lavoro dei pubblici dipendenti e l’Amministrazione si prostra subito per rendere felice il Ministro e dare avvio alle faccine…..ma questo merita un comunicato a parte
Roma 24 febbraio 2009
p.il Coordinamento Nazionale F.P. CGIL Inps
Oreste Ciarrocchi