Schema di decreto ministeriale riguardante i criteri per il conferimento, il mutamento e la revoca degli incarichi di funzione dirigenziale non generale
Si è svolta oggi la prevista riunione su mobilità e part-time con i vertici dell’Organizzazione Giudiziaria.
In merito al part-time abbiamo dato atto all’amministrazione della ricostituzione di 26 rapporti a Firenze e Milano: l’Amministrazione ha dichiarato che le richieste di revisione provenienti dagli altri uffici e dai singoli lavoratori sono tutt’ora al vaglio e sono da considerarsi dinieghi definitivi alle revisioni solo quelli che sono stati comunicati ufficialmente ai lavoratori.
A tal fine abbiamo chiesto una sospensione generalizzata delle revoche fino a settembre, ma l’Amministrazione si è dichiarata disponibile solo a singole sospensioni motivate, sempre con riferimento ai casi ancora in corso di revisione. In caso di sentenze negative a carico dei lavoratori in ricorsi sul part-time l’Amministrazione ha dichiarato di non ritenere di dover procedere alla revisione.
Consigliamo ai lavoratori, qualora sia possibile per loro, di valutare se attendere, prima di presentare eventuale ricorso, la risposta sulla revisione, e nei casi più urgenti di ravvicinata scadenza di inviare richiesta di sospensione motivandola alla Direzione Generale del Personale; a questo scopo le nostre strutture territoriali sono disponibili a seguire i lavoratori nella procedura anche compilando elenchi motivati con le richieste a firma delle segreterie territoriali o dei rappresentanti di posto di lavoro.
L’Amministrazione ha dichiarato comunque di essere intenzionata a valutare attentamente tutte le richieste di revisione ancora pendenti che sarebbero circa un centinaio; nel merito non ci ha voluto fornire ulteriori indicazioni sugli uffici che sono da sottoporre al vaglio.
Sulle richieste di nuovi part-time l’Amministrazione ha mantenuto un tono vago e non ha dato nessuna risposta certa.
Sulla mobilità l’Amministrazione ha fatto una proposta, al momento non definita nel dettaglio, che prevederebbe l’avvio di procedure di mobilità interna al nord e in distretti del centro condizionate alla mobilità dall’esterno per evitare lo svuotamento degli uffici del nord; solo a seguito della copertura di questi posti al nord si potrebbe procedere ad un interpello per il centro sud comunque non per tutte le sedi vacanti ed in percentuale piuttosto ridotta.
Abbiamo ribadito con forza la necessità di un interpello e abbiamo dichiarato comunque per noi valido ad oggi l’accordo sulla mobilità del 2007 che deve regolare qualunque procedura di mobilità interna; ci siamo ad ogni modo riservati di leggere la proposta dell’Amministrazione e di valutarla attentamente quando ci verrà inviata.
L’Amministrazione inoltre ha di nuovo riproposto la sanatoria per i distaccati, che sarebbero circa 1200. Abbiamo risposto che siamo disponibili a discutere solo per le stabilizzazioni dei distacchi ex 104 o art. 42 bis in quanto le altre stabilizzazioni sarebbero in violazione dell’accordo sulla mobilità, così come sono in violazione dello stesso le stabilizzazioni dei comandati provenienti da altri enti e le nuove assunzioni che devono essere precedute da procedure di assestamento interno a seguito di interpello, cosa che invece l’Amministrazione non ha fatto.
Inoltre abbiamo chiesto la piena applicazione del principio della sentenza del consiglio di stato che prevede il trasferimento del lavoratore che usufruisce della 104 con gravità stante la vacanza del posto in organico.
Continueremo a vigilare affinché si seguano le regole e non vengano fatte discriminazioni tra i lavoratori in materia di mobilità.
Sul Fua 2010 il Dr. Urbano, intervenuto alla fine della riunione, ha detto che il Sottosegretario Caliendo ci convocherà a breve ma che deve risolvere ancora alcune questioni giuridico- contabili; quando si fanno male gli accordi i nodi vengono al pettine, ciò dimostra che abbiamo fatto bene a non sottoscrivere quell’ipotesi di accordo.
In esito alla riunione abbiamo ribadito la necessità di convocare una riunione con la massima urgenza sull’ordinamento professionale date le problematiche che si stanno creando sui posti di lavoro; abbiamo inoltre chiesto di mettere all’o.d.g. Anche la questione della mancata concessione dei gg ex 104 e del congedo straordinario retribuito per assistenza a portatori di handicap nell’arco dello stesso mese, in quanto ciò è in contrasto con la legge 183/10.
Vi terremo costantemente informati sugli sviluppi.
Roma, 30 giugno 2011
per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Organizzazione Giudiziaria
Il protocollo d’intesa del 9 novembre firmato dalla maggioranza delle OO.SS. e l’amministrazione della giustizia ha rappresentato dopo molti anni il primo vero segnale di cambiamento nel rapporto fra la politica e il lavoro pubblico nel settore giudiziario.
La politica, riconoscendo l’anomalia rappresentata dalla vicenda della riqualificazione professionale del personale degli uffici giudiziari, ha assunto l’iniziativa coraggiosa di mettere mano alla soluzione del problema cercando di unire lo strumento legislativo e quello contrattuale, la ricerca di risorse economiche con l’impegno alla modifica organizzativa.
Per questi motivi, per tenere insieme il miglioramento professionale dei lavoratori con il miglioramento dell’efficienza degli uffici giudiziari, abbiamo contribuito a costituire la base che ha portato il consiglio dei ministri del 23 maggio scorso a licenziare un disegno di legge che riguarda appunto la carriera dei lavoratori dell’organizzazione giudiziaria e la costituzione dell’ufficio per il processo.
C’è un modo per leggere il disegno di legge di cui parliamo?
Si, bisogna vedere se è aderente o no alla lettera e allo spirito del protocollo d’intesa del 9 novembre.
Ebbene dal nostro punto di vista il disegno di legge licenziato dal consiglio dei ministri non rispetta gli impegni che il governo si è assunto con la maggioranza delle OO.SS. il 9 novembre 2006.
Certo si prospettano delle assunzioni e ciò è positivo, si prospettano investimenti economici sull’organizzazione del lavoro, si prospettano modifiche normative per migliorare le procedure del lavoro. Tutte cose necessarie ma non sufficienti alla svolta che abbiamo contribuito a delineare.
Se non si sana la situazione di tutto il personale giudiziario attraverso un riconoscimento della professionalità ormai consolidata e riconosciuta, qualunque discorso organizzativo rimane monco. Proprio nel protocollo d’intesa le parti avevano dichiarato che la riqualificazione professionale fosse indispensabile e prodromica all’istituzione dell’ufficio per il processo.
Senza riqualificazione di tutto il personale non c’è ufficio per il processo e c’è scritto chiaramente fra gli impegni che l’amministrazione si è assunta.
Oggi quindi si può dire che la costruzione organizzativa che il consiglio dei ministri ha disegnato viene inficiata proprio dal mancato rispetto degli impegni contenuti nel protocollo d’intesa.
Da più parti si parla di possibili miglioramenti da ottenere in sede parlamentare nelle varie commissioni ma questo è un impegno che realisticamente nessuno può assumere pretendendo di essere creduto, può darsi che ciò accada ma non ci si può affidare ai giochi incrociati della politica.
Bisogna reclamare il rispetto degli impegni assunti col protocollo d’intesa e se non fosse possibile perseguire quella strada rimettere mano agli strumenti nella piena disponibilità delle parti.
Ci aspettiamo a breve un chiarimento con l’amministrazione e poi assumeremo le nostre determinazioni perché le cose che scriviamo in un accordo per noi hanno valore.
Lo sciopero del 1 giugno assume a questo punto un significato ancora più forte per i lavoratori e le lavoratrici della organizzazione giudiziaria, la sua riuscita negli uffici giudiziari sarà un segno della volontà che abbiamo di non mollare la presa e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi.
Roma, 28 maggio 2007
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Lettera unitaria sullo schema di DM recante i criteri e la procedura di conferimento degli incarichi dirigenziali
Roma, 21 settembre 2007
Presidente Claudio Castelli
Ministero della Giustizia
Egregio Presidente,
abbiamo appreso del rinnovo della convenzione con Poste Spa per la notificazione degli atti giudiziari, nonostante le sue note sulla bontà di questa operazione ci lasci dire che effettivamente non finirete mai di stupirci.
La convenzione con Poste SpA ha dato pessima prova di se e non c’è ufficio giudiziario che ne sia rimasto soddisfatto, contro tale convenzione ci sono stati due scioperi nazionali degli ufficiali giudiziari che con la vostra azione avete bellamente ignorato, dimostrandovi con ciò sulla stessa lunghezza d’onda di chi vi ha preceduto.
La convenzione con Poste SpA inoltre ha rappresentato la esternalizzazione di un servizio centrale dell’amministrazione della giustizia, il memorandum sul lavoro pubblico ha introdotto una inversione di tendenza in questo campo, possibile che siate sempre così distratti, che abbiate sempre così tante cose da fare da non riuscire a fermarvi un attimo per riflettere sul modo col quale attuare gli impegni che il governo assume con le OO.SS?
La convenzione con Poste SpA inoltre non deve fare velo alla condizione nella quale operano gli ufficiali giudiziari, sul modo col quale vengono retribuiti o per fare un altro esempio sul fatto che devono usare il mezzo proprio per effettuare il servizio richiesto senza che ciò sia riconosciuto.
Egregio Presidente, veniamo da cinque anni nei quali la passata amministrazione ha mostrato ripetutamente il proprio disprezzo nei confronti dei lavoratori della giustizia, siamo certi che Lei non è della stessa pasta dell’amministrazione che l’ha preceduta, per questo siamo colpiti ancor di più da una azione totalmente fuori quadro rispetto alle reali necessità del servizio che dobbiamo garantire ai cittadini.
Vorremmo discutere di cose concrete e urgenti.
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Oggi 19 ottobre 2007 ci siamo incontrati con l’Amministrazione per una trattativa sul seguente ordine del giorno:
* Accordo per la ripartizione dello stanziamento per interventi di natura assistenziale e sociale per l’anno 2007;
* Selezioni interne.
Sul primo punto l’Amministrazione ci ha di nuovo presentato uno stanziamento inferiore a quello concordato per l’anno precedente, adducendo le solite motivazioni che la scrivente O.S. ha a suo tempo già contestate; motivazioni che ovviamente non ci convincono ancora.
Per tale ragione abbiamo chiesto e convenuto di approvare e ripartire le somme rese disponibili per l’anno 2007 per l’erogazione di:
1. polizza sanitaria
2. sussidi straordinari
3. borse di studio
4. soggiorni estivi
5. sussidi didattici
6. asili nido
7. sussidi studio scuola media superiore per portatori di handicap
e di rinviare la questione dell’identificazione del “costo reale” dei prestiti, riservandoci di verificare l’entità dello stanziamento complessivo, soprattutto per ciò che riguarda le modalità di determinazione dello stesso, nonché dell’entità della spesa complessiva per il personale, sulla quale incide l’importo dell’1%.
Il tutto dovrà ovviamente avvenire entro il 31 dicembre 2007.
Alla luce di tutto ciò appare sempre più urgente dar corso alla convocazione della Conferenza sull’analisi di bilancio, che come F.P. CGIL Inps abbiamo formalmente richiesto più di un mese fa.
Per quanto riguarda il merito delle selezioni interne abbiamo ribadito l’importanza di dar corso, il più rapidamente possibile, a tutte le procedure selettive già stabilite con il contratto integrativo 2006, soprattutto per dare una risposta seria a tutti i lavoratori dell’Inps che ogni giorno sono impegnati in prima linea e non sono disponibili ad attendere oltre, tenendo conto che l’ultima “consistente” selezione risale ormai al 2001.
Abbiamo inoltre chiesto la rapida definizione della vertenza dei colleghi ex-Efim, che aveva trovato una prima soluzione già nel CCNI 2005, nonché l’immediata apertura delle procedure che riguardano l’applicazione dell’art. 25 comma 5 del CCNL 2002/2005 (passaggi di area da A a B).
Al di fuori dell’ordine del giorno abbiamo chiesto all’Amministrazione di conoscere il merito di questioni importanti quali il decentramento e la mobilità interente.
Ci risulta infatti che in alcune regioni si sta dando corso, ovvero riprendendo, a procedure di decentramento, senza che sia stata effettuata alcuna informativa al tavolo nazionale.
Di fatto l’Amministrazione persevera nel suo atteggiamento omissivo su tutta una serie di argomenti che hanno un impatto diretto sull’organizzazione del lavoro e quindi sui lavoratori.
In tal senso abbiamo altresì continuato a chiedere che si attivi un confronto per la definizione dei criteri relativi alla mobilità interente, mobilità di cui ignoriamo sia i numeri sia la distribuzione territoriale, non avendo avuto la possibilità di conoscere, nonostante le reiterate richieste, le relative determine.
Per quanto riguarda il personale proveniente da altri Enti abbiamo inoltre chiesto di poter arrivare finalmente ad una definizione della questione sugli assegni di garanzia, al fine di poter dare delle risposte serie a quanti chiedono una maggiore chiarezza nella strutturazione del proprio stipendio, a partire dalla non chiara individuazione della retribuzione di anzianità degli ex insegnanti.
Abbiamo altresì rammentato l’urgenza di avviare il negoziato per la formulazione dell’ipotesi di CCNI 2007, che dovrà aprire, questa è almeno l’opinione della FP CGIL INPS, una prospettiva di continuità con il 2008, almeno per quanto riguarda i piani di produzione, di cui non si riesce più a discutere in tempo utile.
E’ nostra convinzione, infine, che sia necessario pervenire ad un’ “intesa” che definisca in maniera strutturale gli impegni di lavoro sui quali come OO.SS. e Amministrazione è necessario convenire.
In tal senso riteniamo che un protocollo sulle relazioni sindacali sia l’elemento propedeutico indispensabile per individuare non solo i contenuti, ma anche i metodi, per affrontare le vertenze e i problemi sempre più numerosi e complessi che abbiamo davanti.
Risulta infatti incomprensibile, ad esempio, come questioni apparentemente “tranquille”, quali il telelavoro o la banca delle ore, siano di fatto sospese da anni, ovvero come il finanziamento aggiuntivo per le invalidità civili per il quale l’Amministrazione aveva avanzato formale richiesta ai Ministeri competenti e che noi riteniamo doveroso e urgente già da ieri.
Riteniamo che sia questo il terreno sul quale l’Amministrazione possa e debba dimostrare con i fatti e non con le parole la sua capacità di chiedere, ma anche di dare al personale dell’INPS.
Roma 19 ottobre 2007
Per il coordinamento nazionale FP CGIL INPS
Daniele Nola
STABILIZZAZIONE PERSONALE PRECARIO
Comunicato Stampa di Alfredo Garzi
Segretario nazionale FP–CGIL
Stamattina l’INPS ha dichiarato che è pronta a sottoscrivere il Contratto Integrativo 2009 per il personale, senza tener conto dei tagli, al salario accessorio, previsti dalla Legge 133/2008.
Siamo, ovviamente, favorevoli a questa impostazione, che crediamo sia frutto della mobilitazione di questi giorni che, in tutta Italia, sta registrando una grande adesione agli scioperi e alle manifestazioni.
Chiediamo all’INPS di sottoscrivere, immediatamente, l’accordo nazionale che definisca le risorse disponibili per i progetti di miglioramento del servizio, nonché per gli incrementi di produttività.
Chiediamo, inoltre, al Governo, di estendere a tutte le pubbliche amministrazioni la possibilità di ignorare i tagli previsti dalla Legge 133/2008, sia per una questione di equità, sia per dare un’ulteriore e improcrastinabile spinta ad una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi pubblici. Servizi che, lo ricordiamo, devono garantire i diritti di cittadinanza.
Roma,10 novembre 2008
FONDO 2009
Che alle parole seguano i fatti
Oggi 10 novembre abbiamo avuto un incontro con l’Amministrazione già programmato da tempo su alcuni punti fondamentali per il funzionamento dell’Istituto, dei quali vi daremo conto su di un diverso e più dettagliato comunicato.
Quello che oggi ci preme raccontarvi è l’effetto che ha avuto la forza della nostra e soprattutto della vostra lotta che ci vede impegnati in questo momento contro la Legge 133/08.
Infatti l’Amministrazione ci ha comunicato che intende dare corso all’apertura della trattativa per il 2009 il prima possibile e senza tenere conto dei tagli prodotti dalla legge 133/08.
Visto che la vertenza che ci vede impegnati in questo momento riguarda proprio in maniera preponderante questo importantissimo nodo, registriamo che l’Amministrazione, grazie alla spinta della protesta e alla grande partecipazione agli scioperi, sta dando ragione ai lavoratori.
Come FP CGIL INPS a riprova del fatto che le nostre non sono posizioni pregiudiziali ma l’eco delle legittime esigenze dei lavoratori, chiediamo DA SUBITO l’apertura del confronto e l’immediata sottoscrizione dell’accordo sulla quantificazione delle risorse per il 2009 senza decurtazione alcuna, sulla scorta dell’impegno preso dall’Amministrazione.
Non ci accontentiamo di parole e promesse ma pretendiamo che tali parole e promesse si traducano in cifre scritte nero su bianco.
Ed è perché le promesse si tramutino in fatti concreti che non dobbiamo abbassare la guardia e continuare nella nostra mobilitazione che ci vedrà scioperare nel sud e nelle isole il prossimo 14 novembre.
Roma, 10 novembre ’08
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL
Oreste Ciarrocchi
La nostra valutazione
L’art. 74 della legge 133/08, indica principi e criteri cui attenersi per la riduzione di almeno del 20 per cento degli uffici di livello generale e di almeno del 15 per cento degli uffici di II^ fascia attualmente operativi. Era una occasione da non perdere perché dal 2005 l’Istituto è alla ricerca di una formula organizzativa soddisfacente e che gli assetti succedutisi in questi tre anni hanno contribuito nel tempo a dilatare le strutture con nocumento proprio di quei principi di “efficienza, razionalità ed economicità” citati dall’articolo di legge in questione.
Nella sua proposta la Cgil Inpdap, inviata ai vertici dell’Inpdap il giorno 8 novembre 08, ha indicato, proprio informandosi ai principi di efficienza, razionalità ed economicità, un modello che vede da una parte concentrate le attività centrali in ridotte ed essenziali Direzioni Centrali e dall’altra, avvicinando l’Ente al territorio, l’istituzione di 19 Direzioni Regionali, al posto degli esistenti Compartimenti, Direzioni Regionali da articolare in prima e seconda fascia a seconda del bacino d’utenza.
Le Direzioni centrali dell’Inpdap si sarebbero dovute ridurre in poche Direzioni Centrali di Autogoverno ( come Organizzazione, Personale,Pianificazione, Informatica, Controllo…), e Direzioni Centrali delle prestazioni istituzionali (pensioni, previdenza credito…).
La riorganizzazione effettuata invece pur attuando le direzioni Regionali, disegna un modello macrocefalo, mantenendo un numero di Direzioni Centrali ancora troppo squilibrato rispetto al territorio, con un intersecarsi di competenze che alla fine sono paralizzanti per la speditezza dell’azione amministrativa.
La Cgil è del parere che la soluzione adottata dall’Amministrazione debba essere radicalmente rivista adeguando l’ente alle effettive necessità funzionali sottese allo spirito delle norme emanate.
In ultimo la Cgil ritiene indispensabile l’adozione di un regolamento per l’accesso alla Dirigenza Generale, e magari cogliere l’occasione per definire anche quelli di accesso alle Direzioni Regionali di secondo livello.
Roma, 18/11/2008
Il coordinatore nazionale Fp Cgil
Camillo Linguella
Con la circolare n. 27 del 25 febbraio 2009 l’INPS traccia le linee di intervento per l’attività di vigilanza 2009.
Le linee di intervento risentono pesantemente delle linee guida per la programmazione strategica dell’attività di vigilanza del Ministero del Lavoro e della direttiva Sacconi del settembre 2008.
Cambia il ruolo dell’ispettore che non deve più esclusivamente preoccuparsi di verificare la regolarità rispetto ai lavoratori dipendenti ma assume anche un ruolo di “consulente” rispetto all’azienda con interventi di tipo “informativo-prevenzionale” .
Che l’aria fosse cambiata era evidente già dalle direttive impartite agli ispettori del lavoro e dalle nuove norme (vedi abolizione del libro matricola e istituzione del libro unico del lavoro).
l’Inps si adegua e come al solito va ben oltre.
Nell’identificare le aree di intervento si inventa il termine “Azienda Etnica”
La circolare identifica tali aziende con quelle realtà economiche gestite da minoranze etniche o organizzate con l’impiego di lavoratori appartenenti alle citate minoranze.
L’INPS giustifica tale scelta indicando quale “obbligo” ad agire una direttiva della comunità europea.
La direttiva europea in questione introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari nell’ U.E.
L’art. 15 di tale direttiva, citato nella circolare n. 27, cita testualmente :
“Gli Stati membri garantiscono che ogni anno almeno il 10% delle imprese stabilite sul loro territorio siano oggetto di ispezioni ai fini del controllo dell’impiego di cittadini di paesi terzi in posizione irregolare.”
L’Unione Europea non dice di controllare le Aziende Etniche (termine coniato dall’INPS) ma invita gli stati membri a stanare le imprese che utilizzano lavoratori extracomunitari irregolari.
Ora, identificare tale realtà solo con le aziende etniche ci sembra leggermente riduttivo, ci puzza di razzismo e crediamo non darà grossi risultati in termini di emersione.
La caccia all’azienda cinese o all’ambulante senegalese piuttosto che al ristorante indiano sotto casa da l’idea di un accanimento esclusivo verso le imprese extracomunitarie e di un lassismo verso le altre imprese che di certo non ci sembrano esenti dall’utilizzo di lavoratori extracomunitari.
La crisi che sta stravolgendo le imprese italiane e l’aumento esponenziale di disoccupati ha di fatto alterato il mercato del lavoro è il ricatto occupazionale diventa un tangibile e serio problema.
Nella disperata ricerca di un nuovo lavoro il rischio vero è che saltino tutte le tutele, previdenziali assistenziali e di sicurezza sul posto di lavoro.
E’ questa la sfida che gli Enti devono affrontare, non serve inventarsi le “aziende etniche” ma occorre svolgere un ruolo che tenda a mantenere e difendere i diritti dei lavoratori tutti, e per far ciò bisogna uscire dalla logica “quantitativa” dell’attività di vigilanza per passare a una logica “qualitativa”.
Roma, 05/03/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
FPCGIL UILPA-UIDAG FLP RdB-Cub
Roma, 12 giugno 2009
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione Giudiziaria
Dr. Luigi Birritteri
A seguito della riunione tenutasi ieri a Bazzano, nuova la sede degli uffici giudiziari de L’Aquila, vorremmo segnalarle quanto segue.
Abbiamo apprezzato lo sforzo personale da Lei profuso per reperire una sede idonea nel capoluogo della regione, e riteniamo giusto mantenere le attività istituzionali a L’Aquila, in quanto ciò può favorire una più celere ricostruzione; abbiamo però rilevato che la sede individuata, costruita certamente con norme antisismiche, non risulta al momento sufficiente ad accogliere la totalità del personale già ospitato dall’inagibile Palazzo di Giustizia del capoluogo abruzzese. Pertanto riteniamo necessario, in attesa che le scriventi OO.SS. abbiano consultato i lavoratori tramite la convocazione di un’assemblea generale di tutto il personale degli uffici giudiziari interessati, chiederle di attivarsi, anche per il tramite della parte politica di codesta Amministrazione, per la risoluzione delle seguenti problematiche:
1) l’operatività, entro la prossima settimana, di apposite navette per il trasporto nella nuova sede di Bazzano dei lavoratori che sono alloggiati sulla zona costiera della regione;
2) l’emanazione tempestiva di un decreto che giustifichi le assenze passate e future, conseguenti alla situazione di emergenza;
3) il reperimento di locali aggiuntivi a quelli già individuati nel nucleo industriale di Bazzano che permettano una più adeguata e dignitosa sistemazione di tutto il personale giudiziario aquilano;
4) lo stanziamento di risorse adeguate per retribuire il grave disagio patito dai lavoratori, in particolare per chi è stato, o sarà costretto, a spostamenti giornalieri per raggiungere la sede di lavoro;
5) la flessibile adozione, fino a quando non verranno reperiti ulteriori locali, delle diverse articolazioni di orario di lavoro (turnazioni, orario pomeridiano, lavoro a giorni alterni, ecc.);
6) l’utilizzo, a richiesta degli interessati, dell’istituto dell’applicazione in altra sede giudiziaria almeno fino a quando non verrà ripristinata la “normale”attività operativa.
Per fare il punto sulla situazione e collaborare fattivamente con l’Amministrazione per la concreta risoluzione di problemi, Le chiediamo di convocare le OO.SS. entro 20 gg per predisporre un accordo che impegni formalmente l’amministrazione e che individui le norme contrattuali o le soluzioni opportune per stabilire eventuali indennità di cui possano usufruire i lavoratori coinvolti.
Coscienti della disponibilità che la contraddistingue restiamo in attesa di una sua celere risposta e convocazione.
FPCGIL UILPA-UIDAG FLP RdB-Cub
Grieco Nasone Piazza Martullo
Di seguito l’Ipotesi di Accordo per la consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici, concernente i criteri di ripartizione del FUA 2008 sottoscritto al ministero della salute, dalla Parte Pubblica e dalle OO. SS. FPCGIL, CISLFP, UILPA, CONFSAL UNSA e RDB CUB la scorsa settimana (10.09.2009).
L’ipotesi di accordo prevede la corresponsione di un compenso finalizzato al miglioramento dell’erogazione dei servizi dell’amministrazione da destinare a tutto il personale per il contributo individuale . Inoltre, prevede la corresponsione delle indennità divenute ormai ricorrenti o previste dalla norma ( turnazioni, reperibilità, rischio sanitario, indennità di località disagiata e isolata, centralinisti, attività fuori sede, cassiere e consegnatario) . Una delle novità dell’ipotesi in esame riguarda la corresponsione di uno specifico compenso al personale addetto al personale addetto al flusso documentale.
Viene finanziata anche per l’anno 2008, la contrattazione decentrata affidata alle RSU con il 20 % della parte destinata alla produttività .
Di significativa importanza appare l’impegno delle Parti ad istituire un Gruppo di lavoro paritetico per la definizione del Contratto integrativo per dare attuazione a quanto previsto dal CCNL 2006/2009 in materia di sviluppi economici all’interno delle aree, destinando a tale scopo una parte non inferiore al 20 % del FUA 2009 per finanziare il progetto.
Oltre a ciò, il Gruppo tecnico procederà alla revisione globale delle indennità finanziate con il FUA.
L’Ipotesi di accordo non riflette la posizione iniziale della FP–CGIL, ma è frutto di una lunga trattativa: è iniziata con l’assoluto isolamento della FP–CGIL ed è finita con un accordo che ha modificato sensibilmente le proposte iniziali.
Roma, 21 settembre 2009
p. la FP CGIL funzioni centrali
Cosimo Arnone