Nota Fp Cgil

 

Bozza decreto piante organiche e tabelle
 
 

 
 

 

Odg Assemblea Ferrara

 

I lavoratori degli Uffici giudiziari di Ferrara,
riuniti in assemblea,
dichiarano quanto segue

1) Respingono l’accordo sull’Ordinamento Professionale dell’Amministrazione Giudiziaria firmato dall’Amministrazione con due organizzazioni sindacali che non rappresentano la maggioranza dei lavoratori perché non prevede la riqualificazione professionale, perché divide i lavoratori demansionando e dequalificando il lavoro, nonché per le conseguenze dannose per il servizio reso ai cittadini.
2) Denunciano le condizioni di lavoro degli uffici giudiziari di Ferrara che soffrono per gravi carenze di organico e mancanza di risorse.
3) Alla luce del dibattito politico istituzionale sul ‘processo breve’ evidenziano la mancanza assoluta di risorse e di progetti: ritengono dunque necessari, per garantire una effettiva accelerazione dei tempi di processi, investimenti adeguati per il giusto riconoscimento professionale dei lavoratori, per nuove assunzioni e per la modernizzazione del sistema. Solo una riforma che affronti i nodi della legislazione e delle carenze organizzative e strumentali può garantire la riduzione dei tempi dei processi per i cittadini.
4) Chiedono ai Capi degli Uffici Giudiziari di Ferrara di farsi portavoce delle difficili condizioni di lavoro degli uffici, destinate ad aggravarsi ulteriormente per mancanza di risorse e per scelte sbagliate sull’ordinamento professionale.
5) Danno mandato alla O.SS. FPCGIL, UILPA, FLP, RdB che unitariamente hanno avviato la vertenza con il Ministro della Giustizia che ha condotto allo sciopero del 5 febbraio scorso, di seguitare nell’iniziativa di protesta per proseguire l’azione di denuncia sugli effetti che tale accordo provocherà nell’organizzazione del lavoro degli uffici giudiziari.
6) Decidono che, a titolo dimostrativo, a partire da lunedì 12 aprile e fino a venerdì 23 aprile osserveranno rigorosamente il vigente sistema di classificazione del personale svolgendo le sole mansioni loro attribuite dalle norme processuali, dalle leggi speciali e dai contratti di lavoro, per proseguire la rivendicazione che culminerà nella manifestazione nazionale del 24 aprile.

Ferrara, 1 aprile 2010

 
 

 

Circolare del Ministero

  
  
Vi alleghiamo la risposta della Direzione Generale della DGSIA a seguito della nostra segnalazione dello scorso 18/06.

A tal fine vi preghiamo di vigilare affinché in caso le ferie vengano negate vi siano effettive esigenze di servizio e, soprattutto, che i lavoratori non vengano messi in ‘ferie forzate’ in periodi prestabiliti dalla dirigenza. Non vi è infatti nessuna norma del CCNL che dia il potere alla dirigenza di far andare in ferie i lavoratori in un periodo prestabilito, vi è altresì l’impegno, compatibilmente con le esigenze di servizio, di assicurare la fruizione delle ferie per almeno 15 gg continutaivi al lavoratore dal 1° giugno al 30 settembre.

Qualora vi siano ods lesivi dei diritti dei lavoratori vi preghiamo di segnalarcelo.

Saluti
Nicoletta Grieco
 

 
 
 
 

Comunicato

 
 L’incontro con il Presidente e il Ministro

La presenza del Presidente Crescimbeni al tavolo nazionale del 6 luglio ha permesso alla Cgil di aprire i lavori con un intervento sullo scenario politico di immediato interesse per l’Istituto.
La nostra Organizzazione ha richiamato l’attenzione dei vertici sulla necessità di attivarsi tutti e tutti insieme, nelle opportune sedi politiche e istituzionali, a sostegno delle specificità che l’Inpdap esprime nel panorama previdenziale Italiano, perché nessun interesse politico riesca a mettere in discussione l’esistenza dell’Istituto e l’importanza fondamentale del servizio che esso eroga.
E ciò non soltanto per gli emendamenti, vari e di varia paternità, che puntualmente vengono riproposti per il riordino degli Enti previdenziali e per l’accorpamento di Inpdap e Inps, ma anche in vista dell’enorme sforzo che l’Istituto si appresta a fare in seguito all’ennesima riforma previdenziale, che puntualmente cadrà come una scure soprattutto sul nostro Ente.
Queste considerazioni la Cgil le ha volute fare anche direttamente al Ministro Brunetta in occasione della sua visita all’Inpdap.
Infatti, dopo aver consegnato un documento di protesta, abbiamo fatto presente al Ministro che la riforma previdenziale, fortemente penalizzante così come delineata dal Governo, e il previsto l’inasprimento dei criteri di pensionamento dal 2015 al 2019, contenuto nel maxiemendamento alla manovra di finanza pubblica, si ripercuoterà inevitabilmente sull’Istituto e sui suoi lavoratori.
Sull’Istituto la riforma inciderà perché si assisterà ad aumento straordinario e non previsto del numero delle domande di pensionamento nell’anno, con un aggravio del deficit di bilancio, già in rosso e che sarà sempre più in rosso, che esporra’ facilmente il fianco dell’Ente a chi vuole dimostrare una gestione in perdita e,quindi, fallimentare.
E anche per i lavoratori le ripercussioni saranno gravi, oltre ad essere duplici. Vittime della riforma come cittadini di questo Paese, ci troveremo sempre di meno, sempre più demotivati e sempre più poveri a lavorare in condizioni di emergenza, buttati allo sbaraglio di fronte ad un’utenza che dovrebbe valutare il nostro lavoro senza conoscere le reali condizioni in cui versiamo.
Costituisce solo una contraddizione pensare che si possa far fronte ad un massiccio aumento del lavoro non rimpiazzando i lavoratori che vanno in pensione e licenziando gli interinali, attuando una cieca riforma sulla valutazione della performance che non rappresenta un concreto impulso alla produttività, bloccando contratti, salari e carriere almeno per tre anni, lasciandoci in una situazione strutturale e informatica da paura.

La Cgil ha detto chiaramente al Ministro che questa situazione merita attenzione e dovrebbe avere dal Governo risposte concrete e di sostegno, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione, non di mortificazione!, dell’Istituto.

Roma, 9/7/2010
 

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini

 
 

 
 

Comunicato Stampa

 

Alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è stato firmato ieri un appello congiunto tra Organizzazioni Sindacali regionali e Presidenza della Corte d’Appello di Bologna, che verrà inviato all’Amministrazione Centrale della Giustizia.
La situazione di rapido aggravamento delle condizioni di lavoro e dello stato dei servizi negli Uffici Giudiziari dell’Emilia-Romagna, dovuta ai tagli delle piante organiche, al blocco del turn-over e alle scoperture per pensionamenti che inevitabilmente saranno destinate ad aumentare, è stata oggetto dell’incontro svoltosi ieri in Corte d’appello a Bologna tra le Rappresentanze Sindacali Regionali FP/CGIL, FP/CISL e CONFSAL UNSA e la Presidenza della Corte, incontro al termine del quale è stato siglato un documento condiviso.
Le parti, attraverso tale documento, denunciano lo stato di sofferenza del Distretto, gravato da continui interventi di riduzione di organico del personale amministrativo e da carichi di lavoro tra i più elevati sul piano nazionale, che recano un serio pregiudizio al funzionamento della Giustizia nella nostra regione.
Congiuntamente le parti hanno chiesto che siano garantite le condizioni operative di funzionamento degli Uffici Giudiziari, attraverso lo sblocco delle domande di personale di altre amministrazioni pubbliche disponibili a coprire i posti vacanti, domande giacenti senza risposta al Ministero. Le parti hanno chiesto, inoltre. di dare corso alle procedure di mobilità, sempre per poter garantire livelli indispensabili per il funzionamento dei servizi, nonché dare prospettive concrete ai progetti di innovazione tecnologica e organizzativa avviati da qualche mese e patrocinati dallo stesso Ministero.

Il Presidente della Corte d’Appello di Bologna
Giuliano Lucentini

p. FP CGIL p. FP CISL p. CONFSAL UNSA
Alda Germani Federico Pisani Giovambattista Racalbuto
Paola Morga

Bologna, 27 febbraio 2011


 
 
 

 

Dai Territori

 
 

ASSEMBLEA DEI DIPENDENTI DELLA SEDE DI PISA TENUTASI IL GIORNO 16 MAGGIO 2011

DOCUMENTO FINALE
 
 

A conclusione del dibattito avvenuto nell’assemblea indetta nell’ambito dello Stato di Agitazione proclamato dai Sindacati CGIL– USB e CISAL INPDAP, le lavoratrici , i lavoratori e le RSU della Sede INPDAP di Pisa :
 
* esprimono seria preoccupazione per la mancata approvazione del CCIE del 2010 da parte dei Ministeri Vigilanti e del non rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro;

* sono preoccupati per i ritardi in ordine al pagamento delle spettanze previste nel CCIE e sull’incertezza del riconoscimento del “quantum” contrattato dalla Organizzazione Sindacale nel 2010, nonché della corresponsione delle risorse inerenti al primo acconto di produttività del 2011;

* provano sfiducia nei confronti dell’Amministrazione che chiede sempre più efficienza, professionalità e forte impegno produttivo ,senza trovare adeguate soluzioni alle gravi carenze di personale delle Sedi periferiche e al costante mal funzionamento degli strumenti operativi. Una Amministrazione che invece di premiare adeguatamente gli sforzi profusi, riduce i salari accessori;

* esprimono opposizione al D.Lgs. 150/09 che introduce meccanismi punitivi nei confronti dei lavoratori e lede i diritti fondamentali faticosamente conquistati dai lavoratori;

* non condividono la preoccupazione dell’INPDAP tesa a far decollare dal 2011 solo e soltanto nel nostro Istituto il Piano della Performance con ” la valutazione individuale collegata al sistema premiante” che necessariamente si tradurrà anche col privare il 25% dei lavoratori pubblici del premi di produttività , creando divisioni all’interno del personale e mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi, sempre più ambiziosi, fissati dai piani di produzione;

L’assemblea ha ritenuto inoltre di doversi esprimere in relazione all’O.d.S. n° 4/2011 emanato dal Dirigente in applicazione della circolare n° 5 del 7/3/2011 . Sull’argomento i lavoratori della Sede:
* rilevano l’irritualità dell’informativa effettuata dal Dirigente alle OO.SS.;
* non concordano sulla scelta dei tempi da cui far decorrere l’efficacia dell’O.d.S. di ristrutturazione della Sede, ritenendo che non sia stata adeguatamente valutata da parte del Dirigente la grave carenza di personale ;
* al riguardo, ritengono urgente e prioritaria l’attivazione dell’Amministrazione al fine di intraprendere opportune iniziative per l’assunzione definitiva nell’organico dell’Istituto del personale interinale e di quello comandato. La mancata conferma delle due colleghe in comando e della collega interinale sarebbe veramente deleteria per la Sede in quanto diminuirebbe la già più che esigua forza lavoro, necessaria alle esigenze produttive;
* temono in particolare che la fusione delle competenze già attribuite ai Settori Liquidazione Pensioni e Gestione Pagamento Pensioni (che necessita di urgente formazione del personale) a ridosso delle ferie e di un periodo di picco lavorativo legato al pensionamento massivo degli insegnanti dal primo settembre, porti negative ripercussioni a livello di produttività di Sede.
Al fine di sensibilizzare l’Istituto ad affrontare le problematiche sopra esposte l’Assemblea si riserva,con l’appoggio delle OO.SS., di promuovere future iniziative di lotta.
PISA 17/05/2011
 

Il personale della Sede di Pisa

 
 

Lettera al Capo Dipartimento sulla situazione del Tribunale di Latina

Roma, 13 giugno 2007

Al Capo Dipartimento Organizzazione Giudiziaria
Ministero della Giustizia
Dottor Claudio Castelli

Al Direttore Generale del personale e della formazione
Ministero della giustizia
Dottoressa Carolina Fontecchia

E p.c. Al Presidente del Tribunale di Latina
Dottor Bruno Raponi

La presente per segnalarvi la situazione particolarmente originale che si sta verificando presso il Tribunale di Latina .
La nostra organizzazione in virtù di una violazione contrattuale da parte dell’amministrazione del Tribunale di Latina che non si è riusciti a comporre col negoziato si è vista costretta a presentare un ricorso al giudice del lavoro per comportamento antisindacale.
Fin qui, quasi nulla di nuovo, purtroppo in molti uffici giudiziari come più volte segnalatovi, si incontrano difficoltà nelle relazioni sindacali.
Siamo sicuri che l’amministrazione centrale faccia del suo meglio per evitare il proliferare del contenzioso e in questo spirito deve essere letta questa nota.
Infatti i dirigenti periferici, lo vogliate o no, rappresentano l’immagine del Ministero nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente prestano la loro opera negli uffici giudiziari.
Ora non possiamo credere che la vostra immagine possa essere confusa con l’azione da spedizioniere di disdette sindacali effettuate da un dirigente. Eppure proprio questo è successo. Il dirigente del Tribunale di Latina avuta notizia della nostra azione giudiziaria, ha avuto la bella idea di trasmettere alla nostra struttura provinciale, la disdetta di iscrizione sindacale di alcuni nostri iscritti, come se la procedura o la normativa prevedessero tale gentile attività.
Ora, ognuno è libero di disdire la propria adesione ad un sindacato ma è pacifico che l’amministrazione non può e non deve mettersi in mezzo a tale manifestazione di volontà, infatti nessuna amministrazione della Repubblica Italiana si presta a tale attività e sia detto per inciso, non lo fanno neanche i privati datori di lavoro.
La dirigente però, non contenta dell’ attività di spedizioniere di disdette sindacali, promuove o assiste all’attivazione di un movimento che, partendo dalla propria segreteria invita in forma scritta e in alcuni casi convocandoli, i lavoratori e le lavoratrici a firmare un documento a sostegno della dirigente medesima.
Quando si ricorre al giudice è evidente che le altre strade sono state precluse, chi è chiamato in causa può difendersi nelle sedi e nelle forme opportune, certamente non può utilizzare o far utilizzare i locali e i mezzi dell’amministrazione per convincere i lavoratori a sostenere una tesi che dovrebbe essere fatta valere in giudizio.
Si capisce che si è varcata la soglia di una normale dialettica sindacale.
Queste azioni certamente non appartengono ad una amministrazione pubblica che veda nel sistema delle regole dettato dai contratti una risorsa e non un intralcio e ci permettiamo neanche al vostro stile, quindi vi chiediamo un intervento urgente che ristabilisca la civiltà delle relazioni al Tribunale di Latina.

Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

Lettera al Capo Dipartimento su questione in relazione alla legge 104

 
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Claudio Castelli

Al Direttore Generale del
Personale e della Formazione
Carolina Fontecchia

Scriviamo per segnalare e reiterare una questione in sospeso con l’Amministrazione in relazione alla legge 104.
Abbiamo scritto numerose note volte a raggiungere una condizione di trasparenza nella concessione dei distacchi ex lege 104, che l’Amministrazione sostiene di concedere solo in casi debitamente certificati e in cui risulta chiaro che il lavoratore è l’unico che può effettivamente assistere il parente.
Nonostante da tempo sia stato richiesto un incontro chiarificatore nel quale concordare criteri certi e non unilaterali per evitare discriminazioni tra i lavoratori abbiamo ricevuto solo risposte vaghe e nessuna convocazione.
In un caso recente abbiamo rilevato che in presenza di una situazione debitamente certificata e perfettamente rientrante nella casistica presa in considerazione dall’Amministrazione è stato negato il distacco con motivazioni insufficienti e non coerenti.
La lavoratrice in questione da Salò chiede di poter essere distaccata in Puglia, dove risiedono i suoi genitori, entrambi gravemente invalidi; la sorella della lavoratrice è coniugata a sua volta con un non vedente, invalido civile e pertanto non può prestare assistenza ai genitori; l’altra sorella risiede in una regione del nord ed è sua volta affetta da patologia certificata.
Sembrerebbe un caso tipo per la concessione del distacco, tuttavia anche in questo caso, senza addurre motivazioni valide è stato negato tale beneficio.
A questo punto non è più differibile un incontro per discutere della questione e stabilire finalmente criteri oggettivi e condivisi, che non creino sperequazioni tra i lavoratori.
Chiediamo inoltre di conoscere, nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, tutti i distacchi concessi negli ultimi due anni in base alla legge 104 e la relativa documentazione giustificativa.
Roma, 21/05/08

Per La Delegazione Nazionale Trattante FPCGIL
Organizzazione Giudiziaria
Ministero della Giustizia

Nicoletta Grieco

 
 

Solidarietà ai Magistrati ed ai Lavoratori della Giustizia della Procura generale di Reggio Calabria – Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FPCGIL

Nel condannare il vile gesto di intimidazione verificatosi ieri a Reggio Calabria vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai magistrati ed ai lavoratori della giustizia che ogni giorno lavorano con abnegazione negli uffici della Procura Generale.

Convinti che nessun gesto riuscirà a fermare il lavoro di chi si oppone con forza alle mafie ed alla criminalità organizzata offriamo il nostro sostegno e la nostra vicinanza a coloro i quali continueranno con il loro lavoro a combattere per la legalità.

Giovedì saremo presenti alla fiaccolata che si terrà a Reggio Calabria alle 17,30 per esprimere la nostra ferma condanna contro qualsiasi tentativo di fermare la lotta alla mafia; nel contempo chiediamo al governo un impegno straordinario e continuo per affermare la legalità ed il vivere civile.

Roma, 5/01/10

Comunicato

LA CRI NEGA I DIRITTI AI SUOI MEDICI

Il giorno 25 gennaio 2010 alle ore 12.00, nella sala del Consiglio del Comitato Centrale CRI, si è svolto un incontro fra Amministrazione ed Organizzazioni Sindacali per la firma del contratto integrativo relativo al personale Dirigente appartenente all’Area VI.
Nel corso della riunione abbiamo preso atto dell’atteggiamento particolarmente punitivo da parte dell’Amministrazione nei confronti della Dirigenza medica dell’Ente.
Infatti, con uno stratagemma poco elegante, l’Amministrazione riteneva di poter istituire il rapporto esclusivo di lavoro della dirigenza medica, senza l’indennità prevista per contratto.
Allo stato attuale la CRI rappresenta il solo ente pubblico che lascia ancora liberi i propri dirigenti medici di svolgere altri servizi esterni non regolamentati.
Per questa ragione non abbiamo firmato e non firmeremo l’ipotesi di Contratto Integrativo per il personale dirigente appartenente all’Area VI, fino a quando la CRI non attribuirà un’indennità d’esclusività per i medici, al pari degli altri Enti pubblici.
Invitiamo l’Amministrazione a rivedere le posizioni fin qui assunte.
Per quanto riguarda le assicurazioni professionali l’Amministrazione nella figura del Direttore Generale si è dichiarata d’accordo con i sindacati nel sanare questo scandalo che vede i medici ed i professionisti della Croce Rossa non coperti da polizza assicurativa.
Aspettiamo i fatti.
Con l’occasione informiamo i colleghi precari che si è svolta la prima udienza del ricorso presentato dall’avvocato Bertolone. La Croce Rossa seguita dall’avvocatura della Stato a chiesto l’acquisizione degli atti.
La prima udienza è slittata al 4 marzo e la sentenza definitiva è prevista per settembre.

Roma li 27/01/10

Il Coordinatore CGIL FP CRI
Pietro Cocco

 
 

 
 

Comunicato

Il SIN NON FUNZIONA E ALLORA LA DIRIGENZA AUMENTA LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ 2010

Come ogni anno arriverà puntuale (?) la determinazione del Direttore Generale sugli obiettivi e il consueto ribaltamento di numeri sulle Sedi.
Un rituale senza senso che già nel 2009, la CGIL, unico fra i Sindacati, ha contrastato, tanto è vero che non ha firmato il CCIE 2009 costruito proprio sulla base di una programmazione 2009 fissata ancora una volta dall’Amministrazione sulla base di tecniche matematiche incrementali puramente teoriche che non prendono in considerazione le reali risorse e gli strumenti a disposizione.
Il risultato di questo tipo di pianificazione sfocia inevitabilmente nell’elaborazione e nello sviluppo di programmi e obiettivi fasulli, impossibili da raggiungere.
Sarebbe ora che l’Amministrazione facesse i conti con la realtà.
Basta con le mistificazioni, le simulazioni, le manipolazioni!
Basta con una dirigenza capace solo di vivacchiare alle spalle e al traino dei sacrifici dei lavoratori!
Insistendo pervicacemente su questa metodologia di pianificazione l’Amministrazione si ostina ad ignorare la grave ricaduta sul lavoro che ha avuto il rilascio di applicativi farraginosi e non funzionanti.
E’ sotto gli occhi di tutti che il SIN non dà le risposte che, almeno per i tanti milioni di euro spesi, l’utenza si aspettava: su alcune attività i prodotti lavorati sono l’80% in meno rispetto a quelli lavorati l’anno scorso nello stesso periodo e questo rischia di compromettere i risultati produttivi degli operatori e la capacità dell’Istituto di erogare le prestazioni.
La disastrosa situazione degli applicativi non solo avrà ripercussioni sull’utenza, ma scatenerà un massacro sui redditi dei lavoratori INPDAP. La “riforma” Brunetta è ormai una realtà, gli incentivi verranno drasticamente tagliati e se l’Amministrazione sfornerà ancora una volta obiettivi produttivi avulsi dal contesto reale, la pianificazione appesantirà ancora di più la mannaia che sta per abbattersi sui lavoratori.
A che serve, allora, prevedere anche per il 2010- con continue riunioni a Roma di tutta la dirigenza Generale- incrementi di produzione rispetto agli anni passati senza nessuna considerazione del sotto organico, delle risorse scarse e degli applicativi bidone?
Bisogna salvare la faccia con gli organismi vigilanti? E cosa succederà al momento della presentazione dei risultati?
Si dovrebbe avere il coraggio di rischiare e di elaborare un piano produttivo serio che punti non a numeri da farsa ambiziosa, ma ad un serio programma di rilancio di questo Istituto.
I lavoratori sono stanchi di essere ignare vittime di decisioni sbagliate prese sulle loro teste, e meritano di vedere il loro lavoro gratificato dai risultati e riconosciuto.
La dirigenza lasci perdere indicatori di performance costruiti sulla sabbia e indichi, invece, un programma di priorità degli obiettivi che l’Istituto può concretamente realizzare.
I lavoratori dell’INPDAP assicureranno, come sempre hanno assicurato, il massimo impegno e in queste condizioni faranno miracoli per garantire i SERVIZI MINIMI ESSENZIALI.
La Cgil solleciterà all’Amministrazione incontri su tutti i tavoli regionali per chiedere che il lavoro garantisca il rapporto con l’utenza concentrandosi prioritariamente sul pagamento delle prime pensioni,sulla concessione dei prestiti o dei mutui e sul pagamento dei tfs/tfr.
Il nuovo Direttore Generale inizi proprio con la sua determina di programmazione 2010 a farsi carico dei problemi delle sedi e del lavoro, perché solo in questo modo si porranno le basi serie per il futuro dell’Istituto.

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini

Roma, 25/03/2010

Comunicato

 
 
Si è svolta oggi la riunione relativa al taglio delle dotazioni organiche degli Archivi Notarili stabilito dalla legge 133. Il Direttore Generale, Dr. Oricchio, ha dichiarato che il taglio, che si configura come un atto dovuto, è stato effettuato in maniera proporzionale per cercare di mantenere la funzionalità degli uffici: per sua stessa ammissione l’ulteriore taglio previsto dal milleproroghe porterebbe gli uffici, già in una situazione limite, alla chiusura.

Il Dr. Oricchio ha inoltre aggiunto di avere intenzione di chiedere l’aumento della dotazione organica a seguito dell’incremento di 400 notai sul territorio nazionale avvenuto lo scorso dicembre.

Da un lato il Governo taglia indiscriminatamente dall’altra la sua stessa Amministrazione chiede di aumentare gli organici per far fronte alle esigenze di servizio: si tratta di una evidente contraddizione che dimostra l’incapacità di questo governo di amministrare la cosa pubblica.
Abbiamo concordato con il Dr. Oricchio sulla necessità di aumentare la dotazione organica, rilevando tuttavia che il taglio, per noi assolutamente sbagliato, così come è stato disegnato blocca le prospettive di riqualificazione del personale per i passaggi tra le aree.

In questo senso abbiamo dichiarato che si fosse conclusa la trattativa dello scorso dicembre, fallita a causa della resistenza di alcune OO.SS., non ci si troverebbe in questa situazione; inoltre il Dr. Oricchio ha dichiarato che, secondo l’interpretazione dell’Amministrazione, a legislazione vigente non si può procedere ai passaggi tra le aree. A questo punto i lavoratori sanno chi devono ringraziare se ci si trova in questa situazione di stallo ancora più difficile da superare a causa delle nuove dotazioni organiche: da parte nostra non condividiamo l’interpretazione dell’Amministrazione e sosterremo con forza le nostre ragioni.

Per quanto concerne le procedure di riqualificazione interne alle aree già avviate, delle quali abbiamo chiesto conto, sono in corso di formazione le Commissioni ed entro settembre dovrebbero essere concluse.

Una volta emanata la nuova dotazione organica l’Amministrazione ha inoltre dichiarato che porterà a termine le assunzioni dei conservatori.
Per quanto concerne la mancata convenzione consip di telefonia mobile abbiamo rimarcato che si è creata una evidente discriminazione tra i lavoratori del Ministero della Giustizia in quanto quelli degli Archivi sono gli unici a non avrene potuto usufruire.

Riteniamo che in questo quadro e dopo la firma da parte della minoranza delle OO.SS. dell’accordo dello scorso dicembre, insoddisfacente per i lavoratori degli Archivi, sia necessario far sentire le nostre ragioni e rivendicare migliori condizioni di lavoro e il riconoscimento professionale per coloro che sino ad oggi non ne hanno avuto diritto; pertanto i lavoratori degli Archivi Notarili aderiranno alla Manifestazione Nazionale indetta dai coordinamenti nazionali dei lavoratori giudiziari e scenderanno in piazza con loro il prossimo 24 aprile a Roma.

Roma, 07/04/10

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
E Archivi Notarili

Nicoletta Grieco

 
 

 
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