Comunicato ai lavoratori e alle lavoratrici della Giustizia

L’Amministrazione è immobile: a rischio il Fua 2008 e 2009

 

Ci siamo recati oggi, con i rappresentanti di altre OO.SS. dal Sottosegretario Caliendo per chiedere conto delle numerose note ufficiali unitarie inviate nelle quali abbiamo richiesto la riapertura immediata del tavolo relativo al residuo del Fua 2008 e del Fua 2009.
 
In assenza del Sottosegretario siamo stati ricevuti dal Capo della Segretaria, il quale ha dichiarato che l’Amministrazione è cosciente del fatto che con la manovra finanziaria sono a rischio le somme relative al Fua 2008 e 2009 e che l’Amministrazione si impegna a far sì che i lavoratori non perdano queste somme.

In relazione all’accordo firmato il 15/12/10 il capo della Segreteria non ha dato risposte concrete confermando che la Funzione Pubblica non ha ancora validato l’accordo e che ad oggi non ci sono soluzioni in vista.
 
Gli abbiamo chiesto di riferire al Sottosegretario che il comportamento dell’Amministrazione si configura come un vulnus alle relazioni sindacali e dunque chiediamo di essere convocati al più presto per avere informazioni certe sulla situazione in atto.

Abbiamo inoltre ricordato Capo della Segreteria che le norme della finanziaria stabiliscono un tetto massimo individuale di retribuzione per i lavoratori che verrà cristallizzato al 31 /12/10 fino a tutto il 2013; qualora si procedesse a una divisione non equa delle somme del fua 2009 ciò produrrebbe gravissime ingiustizie tra i lavoratori che vedrebbero bloccate le loro retribuzioni in maniera difforme.

Contro questa manovra iniqua e l’immobilismo dell’Amministrazione dobbiamo far sentire forte la nostra voce: tutti in piazza a Roma con la FPCGIL sabato 12 giugno, nell’ambito della Manifestazione Nazionale ‘Tutto sulle nostre spalle’ ci sarà un stand informativo sui problemi della giustizia.

L’appuntamento è alle ore 15.00 a Piazza della Repubblica da dove partirà il corteo che terminerà a Piazza del Popolo.

Partecipiamo compatti allo sciopero generale del 25 giugno della CGIL contro la manovra del governo che fa pagare ai cittadini ed ai lavoratori pubblici la crisi finanziaria senza toccare le retribuzioni più alte e le grandi ricchezze.

Roma, 8 giugno 2010

La coordinatrice nazionale
FPCGIL giustizia

Nicoletta Grieco

 
 
 

 

Coordinamento INPDAP

Tavolo negoziale del 1 giugno 2011

 
All’Avv. Paolo CRESCIMBENI
Presidente Commissario INPDAP

Al Dr. Massimo PIANESE
Direttore Generale INPDAP

Al Dr. Vincenzo CARIDI
Dirigente Generale
D.C. Risorse Umane INPDAP

A TUTTE LE LAVORATRICI E LAVORATORI

Al Tavolo nazionale, convocato il 1 giugno prossimo su:

1)Benefici sociali e assistenziali al personale. Ripartizione 1%;
2)informativa sull’orario di lavoro

La CGIL, la USB e LA CISAL non si presenteranno, continuando a ritenere pregiudiziale, prima di qualunque altra discussione la soluzione, da parte dell’Amministrazione, di problemi prioritari e urgenti per tutti lavoratori dell’Istituto:
– CCIE 2010, approvazione definitiva del fondo e pagamento del saldo;
– Acconto di Luglio per il 2011,
– Concorsi giuridici B1 e C1

Della sorte del CCIE 2010 e delle risorse che ancora i lavoratori aspettano per il lavoro prestato l’anno scorso non se ne sa molto, se non che ogni giorno c’è una nuova scusa per non farlo passare alla firma definitiva.

Sull’acconto di luglio ci sono molte perplessità a partire dalla consistenza delle risorse complessive e quanta parte di esso è destinata ad essere divisa sulla base della valutazione. Quindi, qualunque eventuale accordo stralcio sull’acconto di luglio è un accordo capestro per i lavoratori che una volta firmato darebbe inizio alla riforma brunetta nell’ Istituto.

Sui Concorsi giuridici addirittura si paventa la possibilità che in caso negativo di un ennesimo parere del Collegio dei Sindaci, questa volta su una autorizzazione a bandire che sarebbe ben diversa dall’autorizzazione all’assunzione (questo solo in Italia si può sentire!) possano essere completamente annullati. E sono in forse pure i passaggi economici banditi nel 2010 che sono stati autorizzati fuori dall’esercizio finanziario del 2010 e quindi rientrerebbero, secondo una restrizione assurda da burocrati kafkiani, nella restrizione sugli aumenti economici del 2011.

A tutta questa grave situazione si aggiunge che la convocazione del 1 giugno si riferisce a provvedimenti che l’Amministrazione ha già preso unilateralmente confermando la linea di rottura delle relazioni sindacali:

– Sui benefici sociali il Direttore Generale ha già espresso chiaramente la sua opinione tagliando con una scure qualsiasi possibilità di vacanza studio per i dipendenti Inpdap, senza ( e ormai è di routine dirlo) convocare le OO.SS. Forse prendersela con chi ha i pantaloni stracciati(..per non dire altro) gratifica l’ego un po’ represso di chi si trova spesso in situazioni più grandi di lui, ma è certo che tutti questi bimbi per cui le mamme non possono permettersi di pagare baby parking o campi estivi, che si trovano ingiustamente privati di un diritto acquisito dai loro genitori con il pagamento dello 0.35 come tutti gli altri dipendenti pubblici più una quota parte dell’1% che pure dovrebbe essere investito in queste vacanze, che non possono stare a casa con i genitori che recentemente si sono visti ritirare il part-time, tutti questi bambini da qualche parte dovranno stare una volta finita la scuola e l’Inpdap è notoriamente un posto accogliente e divertente!
– Per quanto riguarda l’orario di lavoro, un’informativa limita la decisione condivisa tra OO.SS. e Amministrazione di lasciare alla contrattazione locale l’orario di lavoro. Una Circolare Nazionale della D.C. Risorse Umane, già peraltro uscita prima dell’informativa sindacale, interpreta in modo approssimativo e superficiale sia l’accordo del 24/4/1997, sia la legge comunitaria 66/2003 e richiama generiche indicazioni pervenute dai Ministeri Vigilanti che ormai spadroneggiano in mancanza di una forte componente tecnico-politica dei nostri organi di vertice.

Deve essere chiaro che CGIL USB E CISAL hanno proclamato stato di agitazione nazionale e il personale su tutto il territorio sta condividendo e risponde con iniziative di lotta e protesta indipendentemente dalla tessera sindacale che ha in tasca.

Sono i lavoratori a fare l’unità!

Roma 31/5/2011

FP CGIL USB CISAL
M. Perrini M. Briguori P. Re

 


 

Lettera all'Avvocatura Generale dello Stato

Roma, 23 maggio 2006

Avvocato Generale dello Stato
Oscar Fiumara

Egregio avvocato,
per caso è giunto in nostro possesso il suo decreto 10 maggio 2006 che istituisce il comitato direttivo del progetto di riorganizzazione dell’Avvocatura dello Stato.
La notizia è buona in se, a lungo abbiamo pensato che l’Avvocatura dello Stato fosse estranea alla discussione pubblica sull’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Rammentiamo a tal proposito il vostro agire per le dotazioni organiche periferiche in perfetta contraddizione con il primo punto delle premesse del suo decreto del 10 maggio.
Comunque il fatto che l’Avvocatura abbia deciso di muovere i suoi passi per migliorare la propria attività è per noi fatto positivo anche nel merito, per questo motivo ci permettiamo di fornire un suggerimento: utilizzate i lavori delle commissioni sulle dotazioni organiche e sull’ordinamento professionale.
Organizzazioni Sindacali e parte pubblica hanno lavorato sodo e risulta inconcepibile che di quei lavori, per esclusiva responsabilità dell’amministrazione, non si sappia più niente.
Tale suggerimento è indispensabile perché nel suo decreto Lei ritiene opportuno coinvolgere le varie componenti dell’Avvocatura affinché ognuna di esse possa contribuire al dovuto approfondimento, ebbene quando l’Avvocatura ha coinvolto i lavoratori, attraverso le OO.SS. in un percorso condiviso, poi non ha tenuto conto delle conclusioni cui si è giunti.
Infine, per istituire due comitati con quattro gruppi di lavoro non è vietato informare le OO.SS. certo non è obbligatorio, diciamo che la semplice informazione poteva essere una opportunità per coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici in un processo vasto di consapevolezza delle necessità che riguardano il futuro di una istituzione importante come l’Avvocatura dello Stato. Non avete voluto farlo, è legittimo ma sbagliato. Fornite l’immagine di una istituzione arroccata incapace persino di rispondere ai documenti che la nostra organizzazione Le ha indirizzato per chiedere conto e correzione di comportamenti sbagliati messi in opera dalla sua amministrazione.
Ci teniamo ad informarLa però che le conclusioni cui giungerà il comitato dovranno essere sottoposte agli istituti di partecipazione previsti dal CCNL, cui speriamo questa volta non vorrete sottrarvi. Per parte nostra il metro di giudizio sarà rappresentato dal rapporto che questi lavori avranno sul servizio ai cittadini e nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Avvocatura. Nel leggere questa nota non sia colto da sorpresa, siamo stati spinti dall’esperienza.
Da tempo nell’Avvocatura dello Stato a livello nazionale ma anche periferico, registriamo comportamenti della parte pubblica irrispettosi delle prerogative sindacali e quindi dei diritti dei lavoratori. E’ ora che si ponga fine a questa situazione. Bisogna discutere di come incrementare il fondo di amministrazione, di un protocollo sulla mobilità interna del personale, di nuovi profili professionali e di tante altre cose sulle quali registriamo un sostanziale silenzio che diventa via via un silenzio colpevole. Ci aspettiamo una decisa inversione di tendenza, questa volta l’informazione preventiva l’abbiamo fornita noi, ora ci aspettiamo da parte vostra comportamenti coerenti con i principi che Lei illustra nel decreto del 10 maggio 2006. Tali principi, per concludere, se non contemplano la piena partecipazione dei lavoratori allora ne prevedono l’esclusione. In questa ultima eventualità sono destinati al fallimento.
Cordiali saluti

Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

Lettera unitaria al Ministro Gentiloni

Manifestazione del 19 giugno

FP CGIL– FPS CISLUIL PA

C O M U N I C A T O

Come preannunciato nei nostri documenti unitari, il 15 giugno 2007 si è tenuta a Roma la manifestazione nazionale dei dipendenti civili della Difesa. Vogliamo innanzitutto ringraziare tutte le delegazioni giunte da ogni regione che con la loro nutrita presenza hanno contribuito alla piena riuscita della manifestazione.
Le insoddisfazioni, la rabbia nei confronti di un Vertice Politico che è sempre prodigo di affermazioni di principio ma non riesce a fornire risposte concrete alle richieste di parte sindacale, sono state gridate sotto Palazzo Baracchini.
Dopo due ore in cui l’esasperazione dei lavoratori faceva crescere la tensione della manifestazione è stato comunicato che una delegazione sarebbe stata ricevuta dai rappresentanti dell’Amministrazione.
La delegazione composta dai Responsabili Nazionali di CGIL CISL UIL e dai rappresentanti delle più importanti realtà locali è stata ricevuta dal Sottosegretario delegato alle relazioni sindacali On.le VERZASCHI. All’esito di tale incontro non possiamo che attribuire carattere interlocutorio.
Registriamo ancora una volta l’attenzione e la sensibilità dimostrata dal Sottosegretario in tema di relazioni sindacali e riconoscimento del ruolo della Parti Sociali. Unico vero elemento di positività emerso da tale incontro è la comunicazione di una convocazione da parte del Ministro PARISI fissata per il 26 giugno 2007 alle ore 18.00.
La nostra ormai nota posizione unitaria è che a questo incontro pretenderemo delle risposte precise alla Vertenza Difesa attraverso la predisposizione di un memorandum d’intesa nel quale, oltre alle condivisibili dichiarazioni di principio vengano evidenziate le problematiche oggetto delle nostre rivendicazioni così come riportate nella lettera del 2 aprile 2007.
Oramai, a fronte di una manifestazione nazionale così partecipata, riteniamo che solo impegni precisi del Ministro potranno sollevarci dal proclamare altre iniziative di lotta.
A margine dell’incontro, il Vice Capo di Gabinetto ci ha fornito l’informazione che grazie anche alle sollecitazioni da parte di CGIL CISL UIL rivolte al Ministro della Difesa e al Ministro dell’Economia, sarebbe stata autorizzata la variazione di bilancio per l’intero ammontare delle risorse destinate al F.U.A. 2007, e non in misura ridotta corrispondente alle mensilità maturate.
Roma 19 giugno 2007

CGIL FP   CISL FPS    UIL PA
Manca       Caffarata     Colombi

Protocollo d'intesa e varie

 
Documenti:
– protocollo d’intesa 
– ipotesi piano di reimpiego Bari e Vicenza
– criteri transito personale civile servizio giustizia militare

 
 

Nota su riunione con l'Amministrazione e richiesta storno somma destinata a contrattazione decentrata sul fua

 

A TUTTI I LAVORATORI
DELLA GIUSTIZIA

COMPETENZE DELLE RSU:
CHIACCHIERE DA CAMPAGNA ELETTORALE O IMPEGNO CONCRETO?

Nell”ultima riunione con l’Amministrazione la maggioranza delle OO.SS. ha chiesto all’Amministrazione di stornare la somma che il CCNL prevede di destinare alla contrattazione decentrata e farla defluire nel FUA da distribuire a pioggia, tagliando così fuori le rsu e le OO.SS. territoriali dalla contrattazione.

Consideriamo gravissimo che sia stata fatta una richiesta in deroga al CCNL che tende ad annullare una norma che abbiamo faticosamente conquistato nell’ultimo contratto e che consente finalmente alle rappresentanze dei lavoratori di contrattare una parte del fua su ogni posto di lavoro.

Crediamo inoltre che sia giunto il momento che le OO.SS che durante la campagna elettorale hanno sbandierato l’importanza delle rsu diano seguito al proprio impegno e permettano ai rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori di utilizzare questa norma che dà loro autonomia nella distribuzione del 20% del FUA.

Noi nelle rsu ci crediamo, e ci comportiamo di conseguenza.

Roma, 16 dicembre 2008

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria

e Archivi Notarili
Nicoletta Grieco

 
 

 

Documenti dai territori

 
ASSEMBLEA SINDACALE SEDE DI CATANIA

 
In data 15 ottobre si è tenuta presso la sede di Catania un’assemblea del personale che ha visto la partecipazione di tantissimi colleghi. All’ordine del giorno sia la c.d. riforma Brunetta che i bandi per le future progressioni economiche.
Dalla discussione è emersa una forte critica al c.d. decreto Brunetta di attuazione della legge delega del 4/3/2009. Non soffermandoci ulteriormente – poiché oramai dovrebbero essere arcinoti -su quelli che sono i punti fortemente penalizzanti per il pubblico dipendente (percentuale per la corresponsione del salario accessorio e percorsi di carriera che saranno decisi non sulla base dei meriti ma dai dirigenti e/o da altre autorità secondo criteri non ben definiti; inasprimento delle sanzioni disciplinari ecc.), con questo documento vogliamo lanciare alcune proposte ai colleghi di tutto il territorio nazionale affinché si condivida quello che diremo e dare così un forte scossone all’immobilismo soprattutto di alcune sigle sindacali e dei Dirigenti dell’Istituto.
Però prima di tutto è bene fare alcune considerazioni.
Per quel che riguarda il nostro comparto è di tutta evidenza che l’incentivazione garantita dal salario accessorio ha permesso di raggiungere traguardi importanti (ampiamente certificati) in termini di quantità e qualità delle prestazioni istituzionali. Il decreto Brunetta non solo farà in modo che questi risultati saranno per il futuro difficilmente realizzabili, ma finirà col compromettere anche le stesse relazioni all’interno dell’ufficio, rischiando di avvelenare quel clima di partecipazione al lavoro di gruppo per il raggiungimento di obiettivi che col passare degli anni sono diventati via via più rilevanti e la cui programmazione non ha tenuto conto delle nuove competenze assunte dal nostro Istituto accompagnate da una progressiva riduzione del personale.
La favoletta che vogliono propinarci dicendoci che la limitazione dell’accesso alle risorse del salario accessorio servirà da incentivo a fare di più, non solo non ci convince, ma ci fa capire come le riforme fatte non siano mirate al raggiungimento di obiettivi in termini di qualità, efficienza ed economicità dell’azione delle PP.AA. Quando si spara nel mucchio senza guardare alla storia ed ai risultati raggiunti amministrazione per amministrazione, si mostra con tutte evidenza come il disegno politico di questo Governo non è quello di far crescere la P.A., ma solo di indebolirla ulteriormente, con possibili gravi ripercussioni sul servizio reso agli utenti che finirebbero con l’essere più penalizzati che avvantaggiati.
Non siamo così sciocchi da pensare che nel pubblico vada tutto bene. I sindacati confederali nel 2007 siglarono il Memorandum per la riforma del pubblico impiego, nel quale si evidenziavano le criticità e si stabilivano dei percorsi concertati per una vera riforma della P.A.. Ovviamente di quel documento non si è tenuto conto, perché questa è la considerazione che il Governo in carica ha dei sindacati in generale ed in particolare di quelli che rappresentano i pubblici dipendenti.
Ecco le proposte più significative che sono emerse dal dibattito in Assemblea
1) AZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE DA PARTE DEI VERTICI DEL NOSTRO ISTITUTO FINALIZZATA ALLA MODIFICA LEGISLATIVA RELATIVA AI CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL SALARIO ACCESSORIO;
2) IN CASO DI ESITO NEGATIVO DELL’AZIONE DI CUI AL PUNTO 1), FORME DI PROTESTA GIUSTIFICATE DALLA MANCANZA DI FORTI INCENTIVI A RIMUOVERE QUEGLI OSTACOLI DI NATURA INFORMATICA, LOGISTICA E ORGANIZZATIVA CHE AD OGGI IMPEDISCONO DI FATTO UNA FLUIDA PRODUTTIVITA’;
3) DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE DELLE SEDI;
4) ACCESSO AL LIVELLO ECONOMICO SUCCESSIVO PER COLORO CHE NON HANNO BENEFICIATO DI ALCUN AVANZAMANETO NE’ ECONOMICO NE’ GIURIDICO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI.

F.TO LA RSU DELLA SEDE
MARIO VADALA’
FABIANO PAOLA
RANIERI NICOLA
SALINA GIUSEPPINA
D’ANNA GIOVANNA

 
 

 

Giustizia: basta con le bugie del Governo. 5 febbraio 2010 Sciopero unitario dei lavoratori. Comunicato Stampa di Antonio Crispi Segretario nazionale FP CGIL

 
Torna all’ordine del giorno del dibattito parlamentare la giustizia e il Governo continua dire bugie. Parla di ‘grande riforma per i cittadini’ quando gli uffici giudiziari, a causa dei tagli indiscriminati operati dallo stesso Governo, sono al collasso: il Governo è riuscito a contraddire se stesso non mettendo in finanziaria neanche quanto da lui stesso richiesto nel DPEF 2010/13 per l’attuazione delle riforme, ovvero le risorse necessarie per la valorizzazione del personale e nuove assunzioni.

Alcuni uffici giudiziari sono a rischio di chiusura, le condizioni di lavoro peggiorano di giorno in giorno e i lavoratori della giustizia sono stati umiliati da un accordo firmato dall’Amministrazione e dalla minoranza delle OO.SS che li demansiona, li dequalifica, separa le funzioni e che peggiorerà ulteriormente il servizio con il conseguente allungamento dei tempi dei processi.

E’ giunta l’ora che il Governo la smetta di parlare di riforma della giustizia per i cittadini se poi i suoi comportamenti vanno in direzione contraria.

Le OO.SS maggioritarie FPCGIL, UILPA, RdB e FLP hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori giudiziari per il prossimo 5 febbraio per rivendicare investimenti adeguati, il giusto riconoscimento professionale e condizioni di lavoro accettabili.

Basta con le bugie: è arrivato il momento di fare ciò che serve veramente ai cittadini.

Roma, 12/01/010

 

Lettera al Capo Dipartimento

 
Roma, 26 ottobre 2010

 
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione
Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri

 
Gentile Presidente,

abbiamo letto la sua lettera sul Fua 2008/ 2009 ed abbiamo rilevato che dalla stessa traspare una evidente preoccupazione sui tempi di perfezionamento dell’accordo.
Le rammentiamo, Presidente, che sulla procedura di valutazione l’accordo, da noi non firmato in quanto in contrasto con il CCNL 2006/09 unica fonte vigente sul sistema di valutazione oggi, prevede che il lavoratore possa contestare la valutazione entro 10 gg dalla comunicazione pertanto, la data perentoria da lei indicata del 10/11 sembrerebbe troppo vicina; inoltre ci giunge notizia che qualche zelante dirigente affiderebbe la valutazione ai funzionari che, anche con i pasticci da voi creati con il C.I., non sono titolati ad essere organo valutatore ai sensi dell’articolo 3 dell’accordo.
Il fatto che voi abbiate scritto l’accordo male, che siate in ritardo perché vi siete occupati di altre questioni senza tenere in conto il personale, è una responsabilità totalmente vostra che nessuna nota di informazione, per quanto preoccupata, potrà farvi scaricare: se qualcosa non andrà per il verso giusto i lavoratori sapranno a chi dare la colpa.
Cogliamo inoltre l’occasione per ricordarle che la circolare 7 del 13 maggio 2010 del dipartimento della Funzione Pubblica stabilisce al punto 6 che è fatto obbligo alle amministrazioni pubblicare permanentemente sul sito istituzionale gli atti relativi all’approvazione dei Contratti Integrativi, comprensivi di relazione tecnico-finanziaria e relazione illustrativa certificate dagli Organi di controllo con relativi pareri, pena il divieto di adeguamento delle somme destinate alla contrattazione integrativa. Poiché ci risulta che ad oggi non abbiate ancora provveduto vi chiediamo formalmente di farlo.
Infine i dirigenti e Capi degli uffici si stanno cimentando, per far fronte alle conseguenze nefaste del Contratto Integrativo, nelle interpretazioni più fantasiose sull’ordinamento. La vostra latitanza su problemi che avete creato voi stessi è sinceramente imbarazzante, così come sulle questioni della mobilità sulle quali vi abbiamo recentemente e ripetutamente sollecitato.
Aspettiamo di essere convocati al più presto.

Nicoletta Grieco
Coordinatrice Nazionale
FPCGIL O.G. e Archivi Notarili

 
 
 

Coordinamento Ministero della Giustizia

 

Sciopero generale del 6 maggio 2011

 
 
Questo VOLANTINO predisposto dai compagni di Milano e specifico per il personale dell’Organizzazione Giudiziaria, può esservi utile in vista dello sciopero generale del 6 maggio 2011.
 
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco

 
 

 
 

 
 
 
 

Ministero della Difesa riunione sme

Care/i compagne/i
Vi informo che in data 6 giugno 2007 si è tenuta presso lo SME, una riunione informativa relativamente alle riorganizzazioni riguardanti i RAV, Enti dell’Area industriale dell’E.I., area logistica e Territoriale.
Rispetto all’Area industriale vi ricordo che era stato nostro preciso intento sollecitare questa riunione al fine di addivenire alla trattativa, così come concordato nella riunione dell’11 gennaio, i decreti che riformulano gli organici dei Poli di Mantenimento e del CETLI di Civitavecchia e CEPOLISPE di Montelibretti hanno la necessità di essere rivisti; tanto più che già nella riunione sopra citata avevamo concordato l’approvazione degli organici che avevano avuto la concertazione in sede locale.
Per il riordino dell’Area logistica la richiesta è stata quella di indire con urgenza una riunione con lo SME.
Per quanto concerne poi il settore RFC, abbiamo ribadito che è indispensabile la partecipazione a livello locale e che essendo le T.O.O. sperimentali, queste potranno essere riviste rispetto alle proposte locali e saranno oggetto di apposito tavolo tecnico a livello nazionale.
Un capitolo a parte riveste il riordino dell’area sanitaria, dove non è stata attivata la partecipazione a livello locale.
Pertanto, nonostante le rassicurazioni dello S.M.E., abbiamo chiesto che vengano attivati i tavoli di concertazione locale al più presto.

Fraterni saluti.
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca

Roma 20 Giugno2007


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