Roma, 16 marzo 2010
MINISTERO DIFESA
Al Direttore Generale
per il Personale Civile
D.ssa Enrica PRETI
Viale dell’Università, 4
00184 Roma
Oggetto: concessione autorizzazione 84 assunzioni relative anno 2009 – DL “milleproroghe”
Egregio Direttore,
questa O.S. chiede di essere informata relativamente all’autorizzazione delle 84 assunzioni relative all’anno 2009, previste dal D.L. “milleproroghe” e alla programmazione per le assunzioni 2009 e 2010 con i profili e le regioni selezionate.
Ringraziando si porgono distinti saluti
p. la FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
AL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA
SEN. GIACOMO CALIENDO
AL CAPO DIPARTIMENTO
DELL’ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA
DOTT. LUIGI BIRRITTERI
AL DIRETTORE GENERALE
DEL PERSONALE E DELLA FORMAZIONE
DOTT. CALOGERO ROBERTO PISCITELLO
ROMA
In relazione alla nota del 21 marzo scorso non è giunto alcun riscontro a queste OO.SS. mentre si è al corrente che l’Amministrazione, in totale spregio delle corrette relazioni sindacali, prosegue autonomamente su questioni che hanno riflessi sulla vita dei lavoratori dell’organizzazione giudiziaria.
Inoltre con nota del 30 marzo c.m. ci viene comunicato, dopo sollecitazione informale delle scriventi, che il Direttore Generale ha disposto nei distretti di Catania, l’Aquila, Perugia e Salerno un interpello ai sensi dell’art. 13 dell’accordo del 27/03/2007 finalizzato alla collocazione del personale soprannumerario.
In considerazione del fatto che la discussione su mobilità, part-time e ordinamento professionale, di cui alla convocazione del 2 marzo scorso, non è stata ancora avviata a causa di impedimenti del Direttore Generale ogni disposizione assunta unilateralmente è palesemente in contrasto con l’art. 11 del CCNL 98/01.
Pertanto le scriventi OO.SS.
DIFFIDANO
Codesta amministrazione a proseguire in tale atteggiamento di spregio delle relazioni sindacali e ribadiscono la richiesta di una immediata convocazione entro e non oltre 10 gg. dalla data della presente.
Trascorso tale termine le scriventi OO.SS. metteranno in campo tutte le possibili iniziative legali e sindacali che riterranno opportune.
FPCGIL UilPA-GIUSTIZIA USB-P.I FLP
(Grieco) (Nasone) (Todisco) (Piazza)
Lettera di Antonio Crispi Segretario nazionale fp Cgil Al Ministro per la Pubblica Amministrazione Innovazione On. Renato Brunetta, Al Ministro della Giustizia On. Avv. Angelino Alfano, Alla Ministra per le Pari Opportunità On. Mara Carfagna, Al Ministro dell’Economia e Finanze On. Giulio Tremonti.
Dall’entrata in vigore della legge 183/10 al Ministero della Giustizia si è proceduto a revoche selvagge dei part-time che hanno inciso gravemente sulla vita dei lavoratori coinvolti, per il 90% donne impegnate nella difficile conciliazione tra vita lavorativa e familiare, con figli minori, e spesso dedite all’attività di cura verso persone diversamente abili.
Abbiamo sollecitato e ottenuto solo nello scorso aprile una riunione per discutere con i vertici dell’Amministrazione della Giustizia della grave situazione che si è creata anche a causa di una errata interpretazione della norma che ha confuso la possibilità di sottoporre a ‘nuova valutazione’, ovvero avviare un’azione di monitoraggio su part-time già concessi da tempo, con la possibilità e/o necessità di revoca.
Durante la riunione di aprile e la successiva di maggio l’Amministrazione aveva dichiarato che si sarebbe impegnata a sospendere e analizzare attentamente tutte le proposte di revoca e comunque a differire la revoca di 6 mesi per permettere alle lavoratrici coinvolte di organizzare la propria vita. L’impegno non è stato mantenuto ed abbiamo notizia di numerose ulteriori revoche su tutto il territorio nazionale che partiranno dal prossimo luglio; ci risulta inoltre, nella maggioranza dei casi, che non sono state tenute in conto le motivazioni delle lavoratrici né le loro condizioni familiari.
Il fatto che gli Uffici giudiziari e dell’Amministrazione penitenziaria siano afflitti da una endemica carenza di organico, causata dalle norme sbagliate emanate dalla parte politica che voi rappresentate, non può essere una giustificazione valida e non può essere scaricata sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Inoltre è di questi giorni la notizia della revoca di ben 312 part-time alla Agenzia delle Entrate della Lombardia, che sta creando un fortissimo malcontento tra i lavoratori.
La settimana scorsa siamo stati ricevuti dalla Cons. Monica Velletti del Dipartimento Pari Opportunità e durante quella riunione abbiamo denunciato che la questione alla giustizia non è affatto risolta e che il problema delle revoche dei part-time si sta allargando ad altri settori della pubblica amministrazione, come infatti sta succedendo alle Agenzia delle Entrate; abbiamo inoltre segnalato che l’art. 16 della legge 183 è in contrasto con la normativa europea e la normativa sulle pari opportunità in quanto penalizza principalmente le donne ed i diversamente abili.
Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta soddisfacente ma continuiamo ad assistere ad una costante violazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Vi chiediamo quindi un incontro urgente per discutere delle gravi conseguenze della legge 183/10 sulla giustizia e su tutta la pubblica amministrazione.
Roma, 20 maggio 2011
Circolare di Persociv relativa alle rettifiche agli allegati A,B e C dell’accordo fua 2006 sottoscritto il 14.11.2006
Roma 22 Maggio 2007
Egregia Dr.ssa Milena Gabanelli
conduttrice del programma televisivo
“Report” RAI 3
Egregia Dottoressa,
ci pregiamo di inviarle l’unito carteggio contenente solo una piccolissima parte delle iniziative, delle denuncie e delle mobilitazioni indette ed organizzate dal sindacato confederale su quella che, ormai, ai lavoratori è nota come “vertenza Difesa”.
Ci riferiamo, ovviamente, al contenuto del servizio di Sabrina Giannini riguardante l’Arsenale Navale di Taranto, servizio trasmesso nell’ambito del programma di domenica 20 Maggio u.s.
Nel carteggio, limitato per sintesi al solo periodo che va dall’anno 2002 ad oggi, Lei potrà verificare con quanta determinazione, coerenza e nettezza il sindacato confederale, a tutti i livelli, abbia denunciato lo stato di crisi in cui versa, da tempo, l’amministrazione della Difesa e come vi sia una stretta coincidenza fra i temi posti nella piattaforma rivendicativa e lo stato di attuale abbandono in cui versano i luoghi della Difesa, a partire da quelli che rientrano nell’area industriale, come l’arsenale di Taranto.
Del voluminoso carteggio, Le evidenziamo soltanto i primi e gli ultimi atti del sindacato su questa vertenza. In particolare:
il documento unitario del 31 ottobre 2002 che denuncia, fra le altre cose, ” una forsennata attività di esternalizzazione dei servizi che porterà allo svuotamento di professionalità e competenze negli Enti dell’Area industriale (Arsenali, cantieri navali, poli di mantenimento dell’Esercito, ecc)” e con il quale fu indetta una manifestazione nazionale di protesta dei lavoratori civili per il 6 Dicembre dello stesso anno.
il documento unitario di luglio 2006 nel quale, scrivendo al Ministro Parisi, Cgil, Cisl, Uil chiedono che “sia preliminarmente sciolto il nodo sulla reale volontà politica di mantenere in vita la realtà tecnico industriale della Difesa dichiarandosi indisponibili a sostenere il riprorsi di un’attività di Governo che offre, come soluzione alla crisi di questo settore la lenta, sottesa, strisciante destrutturazione degli ultimi insediamenti industriali” della Difesa.
il documento unitario, sempre indirizzato al Ministro Parisi, con il quale, riconfermando la denuncia sulle inefficienze e sulle disfunzionalità, ormai sedimentate, il sindacato rivendica un piano di uscita dalla crisi che attraversa l’amministrazione della Difesa, a cominciare dalle realtà dell’area tecnico industriale.
A parte, invece, le inviamo l’ultima, recente nota unitaria che il sindacato confederale ha inviato ai lavoratori che rappresenta e nel quale si proclama lo stato di agitazione di tutto il personale civile del Ministero e si indice una manifestazione nazionale di protesta per il giorno 15 giugno 2007 a Roma.
Come converrà, quindi, i temi affrontati dalla sua trasmissione solo qualche giorno fa, sono quelli sui quali il sindacato ha ripetutamente tentato di incalzare la politica ed il Governo: attività industriali anemizzate da esternalizzazione selvagge, blocco del turn-over e mancata riprofessionalizzazione del personale, assenza di investimenti strutturali e di ammodernamento delle strutture, politiche industriali in capo a gerarchie militari, sicuramente preparate per altro tipo di attività.
Anni, questi ultimi, quindi, passati a denunciare questi rischi nella totale indifferenza della politica, del Governo, dell’informazione, alveo nel quale, purtroppo, dobbiamo relegare anche trasmissioni come la sua.
Provi, se possiamo assurgere a ruolo di consiglieri, ad intervistare non solo chi quella crisi poi vive sulla proprio pelle, ma anche tutti quelli che su questa crisi hanno precise responsabilità politiche ed amministrative, dalle gerarchie militari agli esponenti di Governo, passati ed attuali e provi a chiedere come sia stato possibile in sette-otto anni offrire al Paese lo spettacolo desolante di quella parte di officine chiuse.
Una parte delle officine, egregia dr.ssa Gabanelli, perché, semplificando al massimo, l’Arsenale di Taranto può essere suddiviso in 2 grandi aree, quella cd. di combattimento (sistema armi, difesa, scoperta ecc…) e quella della piattaforma (motoristica ed elettrica).
Un dato che forse è sfuggito alla giornalista è che i dipendenti diretti dell’area di combattimento svolgono il 95% del lavoro, esternalizzando, loro malgrado, il restante 5%; mentre quelli dell’area della piattaforma (area nella quale insistono le officine riprese nel programma) svolge internamente il 50% delle lavorazioni, assistendo, loro malgrado, all’esternalizzazione dell’altra metà.
Altrettanto interessante può essere il dato annuale sulle attività svolte nell’Arsenale di Taranto: in quel luogo si assicura la manutenzione periodica di 3 Sommergibili, 4/5 Unita navali tipo Fregate; 2/3 Unità Maggiori (cacciatorpediniere, unità da sbarco) e viene fornito, inoltre, il supporto diretto alle unità pronte, supporto finalizzato ad assicurare il più elevato tasso di disponibilità operativa possibile (sovente il personale arsenalizio presta la sua opera anche su navi in missione all’estero).
Provi, quindi, a verificare quanti lavoratori della Difesa, Arsenale di Taranto compreso, si sono spesi, insieme al sindacato confederale, nel rivendicare interventi strutturali tesi a rimettere a funzionalità le attività attraverso credibili piani industriali, quanti di loro hanno rivendicato il rientro delle attività esternalizzate e quanti una riorganizzazione dell’intera area tecnica con l’assunzione di modelli compatibili con le particolari attività produttive tipiche di questa area. Troverà sicuramente migliaia di lavoratori, gli stessi che in questi anni hanno seguito il sindacato nelle piazze, disposti a farsi intervistare liberamente e alla luce del sole.
Crediamo sia doveroso, anche per Lei ed il suo programma, ritornare sul tema affrontato nella puntata di domenica scorsa analizzandolo dalla prospettiva che sinteticamente abbiamo provato ad offrirle; il sindacato e i lavoratori rivendicano un diverso approfondimento ed una differente modalità di interpretazione dei gravissimi problemi che attanagliano questo Ministero.
Noi siamo disponibili ad un’operazione di verità; adesso a Lei la responsabilità di offrire una capacità di comprensione che vada anche un po’ oltre le cose alle quali abbiamo assistito nella puntata del 20 Maggio.
Con cordialità
Segr.Generale Fp Cgil Taranto
Filomena Principale
Segr.Generale Fp Cgil Puglia
Antonella Morga
Segr. Nazionale Fp Cgil
Alfredo Garzi
Alle lavoratrici e ai lavoratori della giustizia
Nella seduta di ieri, 9 gennaio 2008, la II Commissione Giustizia della Camera ha approvato il DDL 2873 sull’Ufficio per il processo e la progressione professionale del personale.
Crediamo sia un importante passo avanti nel processo di riorganizzazione avviato con il protocollo di intesa del novembre 2006 che porterà alla riqualificazione del personale della giustizia.
Adesso si aprirà la fase legata al contratto integrativo e al miglioramento del testo nella fase di discussione in aula.
E’ certamente una notizia positiva che interrompe un lungo periodo di incertezza.
Roma, 10 gennaio 2008
Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Roma 14 febbraio 2008
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
Ministero della Difesa
Di seguito in allegato, per opportuna conoscenza, le informazioni che il Gabinetto del Ministro ci ha inviato.
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca
Alle segreterie territoriali FPCGIL
Ai delegati ed eletti RSU Fp Cgil
MINISTERO DELLA DIFESA
Di seguito le comunicazioni pervenute dal Gabinetto del Ministro relative agli ultimi decreti legge emanati dal governo e la convocazione del C.P.O. per il 26 gennaio 2009.
Roma, 16 Gennaio 2009
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
Nella riunione del 18 dicembre 2008, il Comitato ha nominato un gruppo di lavoro composto da quattro membri, due rappresentanti per l’Amministrazione il dr. Roberto Bortot e la dr.ssa Gloria Cinque e due rappresentanti per le OO.SS. Jader Di Nocera (CONFSAL-UNSA-SIAD), M. Teresa Tolentinati (FP CGIL) per la stesura del Codice di Condotta sul fenomeno del mobbing.
L’esigenza di prevenire e reprimere il fenomeno del mobbing sul luogo di lavoro nell’ambito del Ministero della Difesa, di scoraggiare discriminazioni arbitrarie, condotte prevaricanti ed emarginazione nei luoghi di lavoro, di garantire una rigorosa osservanza delle norme giuridiche, etiche e contrattuali nel rispetto dell’integrità morale e personale del lavoratore, ma anche quella di condurre contro il “mobbing”, fenomeno inumano e dai costi insopportabili, un’azione di contrasto volta al miglioramento della qualità dei servizi istituzionali dell’Amministrazione e alla tutela dei compiti, dell’organizzazione e del bilancio dello Stato, costituiscono i principi ispiratori posti alla base della riflessione che il gruppo di lavoro ha fortemente considerato nella redazione della proposta del Codice di Condotta.
Il lavoro è stato ultimato e sottoposto all’attenzione di tutti i componenti del Comitato per le eventuali modifiche e per la successiva approvazione.
Nella riunione del 11 marzo 2009, il Presidente del Comitato si è congratulato con il gruppo di lavoro per l’ottimo lavoro svolto, invitandolo a continuare il lavoro di semplificazione e di approfondimento del testo.
Il Comitato ha anche elaborato il questionario informativo, che dovrà essere strumento utile per apprendere informazioni sul fenomeno del mobbing ed attingere qualche indizio per riconoscerlo e combatterlo con i giusti mezzi.
Il questionario da anche la possibilità al Comitato, di conoscere la situazione chiara e reale del fenomeno, necessaria per la prevenzione e la lotta contro il mobbing ed affrontarlo nel modo più corretto ed efficace, a maggior tutela di tutto il personale civile del Ministero della Difesa.
Il Comitato ha valutato le modalità di somministrazione di detto questionario, decidendo di provvedere alla diffusione a tutti gli Enti del Dicastero per il tramite di STAMADIFESA e SEGREDIFESA e di pubblicarlo sul sito del Ministero della Difesa nella pagina web del Comitato, di prossima attivazione.
Al fine di sensibilizzare tutto il personale civile alla compilazione del questionario, il Comitato ha deciso di estendere per conoscenza la lettera a PERSOCIV ed alle OO.SS. firmatarie dei CCNL.
Il Comitato delle pari opportunità ha sottoposto all’attenzione del Comitato paritetico sul fenomeno del mobbing i requisiti che dovrebbe avere il “Consigliere di fiducia”, peraltro già precedentemente affrontati dal gruppo di lavoro impegnato nella stesura del codice di condotta contro il mobbing.
Il Comitato con particolare attenzione e meticolosa osservanza, ha valutato i requisiti più appropriati e utili per individuare la professionalità più idonea a svolgere questo importante e delicato compito, ritenuto uno dei fondamentali strumenti per combattere e abbattere il fenomeno ” MOBBING”.
Cominciano ad arrivare alla segreteria segnalazioni di ipotesi di mobbing e il Comitato si appresta a valutarle, iniziando ad esercitare il suo ruolo.
Roma, 28 marzo 2009
Il membro FP CGIL DIFESA del C.P.F.M.
M. Teresa TOLENTINATI
Di seguito l’articolo sul quotidiano “l’Unità” relativo alla finanziaria e agli interrogativi posti dal Segretario Generale della FPCGIL sull’istituzione della Difesa S.p.A.
Si prega di voler diffondere il comunicato ai delegati della Difesa.
Roma, 04.11.2009
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
Roma, 5/11/09
Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del Personale
E della Formazione
Dr.ssa Carolina Fontecchia
Questa O.S. ha inviato negli ultimi anni alcune note in relazione a questioni delicate come i distacchi ex lege 104, l’art. 42 bis e il mutamento di profilo per inidoneità psicofisica, nonché richiesto più volte di regolare l’istituto dei comandi dall’esterno tramite un accordo.
Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta e su alcune delle menzionate questioni abbiamo spesso rilevato un atteggiamento unilaterale e non omogeneo dell’Amministrazione che crea disparità e scontento tra i lavoratori.
Inoltre sulla mobilità interna del personale rammentiamo che la pessima gestione dell’ultimo interpello da parte dell’Amministrazione, che ha creato gravi problemi ai lavoratori della giustizia, ha di fatto impedito che venisse rispettato l’accordo sulla mobilità del 2007, in particolare l’art. 2 comma 1, che prevede una cadenza annuale nella pubblicazione dei posti vacanti.
Coscienti della necessità di un incontro urgente per determinare regole certe e condivise sulle succitate questioni e per ristabilire il rispetto degli accordi chiediamo una pronta convocazione, riservandoci, in assenza di risposta, di esperire ogni azione possibile.
La coordinatrice nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
FP CGIL UIL PA FLP RDB CUB
Uffici giudiziari: i lavoratori si atterranno a leggi e regolamenti
dal 15 al 20 marzo
Prosegue la protesta dei lavoratori giudiziari: da lunedì 15 marzo fino a venerdì 20 i lavoratori della giustizia si atterranno in maniera scrupolosa a leggi, regolamenti e contratti.
La protesta non intende danneggiare l’utenza ma ha uno scopo puramente dimostrativo: con questa settimana si intende infatti rendere evidente come gli uffici giudiziari stanno in piedi solo grazie allo spirito di sacrificio dei lavoratori ed alla loro flessibilità, in considerazione delle gravissime carenze di organico e della mancata riqualificazione professionale.
L’amministrazione fino ad oggi è rimasta sorda alle proteste dei lavoratori contro l’ipotesi di accordo sul nuovo ordinamento professionale, contro il quale ha scioperato la maggioranza dei lavoratori giudiziari lo scorso5 febbraio; qualora questo ordinamento dovesse entrare in vigore ci saranno 7903 cancellieri e 1678 ufficiali giudiziari in meno che espleteranno gli atti a loro attribuiti dalla legge, con gravissime conseguenze per il servizio ai cittadini e la prosecuzione delle attività ordinarie.
Per questo i lavoratori della giustizia stanno organizzando settimanalmente assemblee e presidi davanti agli uffici giudiziari, alle sedi Rai e di giornali; si tratta di una protesta che non riguarda solo i diritti dei lavoratori ma anche il diritto alla giustizia dei cittadini.
A causa dell’indifferenza dell’Amministrazione i lavoratori, sebbene siano coscienti dell’importanza dell’esercizio del diritto democratico al voto, non offriranno spontaneamente la propria disponibilità al lavoro post elettorale, lasciando all’Amministrazione la responsabilità di individuare i dipendenti.
Il Ministro Alfano ha delle responsabilità verso i lavoratori e verso i cittadini: è ora che se ne faccia carico.