Accordo di mobilità degli archivi notarile.

Ordine del giorno

L’Attivo Nazionale Unitario dei quadri e dei delegati del comparto dell’igiene ambientale, riunitosi in call il 28 luglio, dopo un’ampia e attenta discussione ha approvato il prosieguo del confronto anche attraverso un’eventuale mobilitazione a sostegno del rinnovo dei CCNL dei servizi ambientali.
Il dibattito, oltre ad analizzare i contenuti del rinnovo, ha messo al centro anche le problematicità che potrebbero caratterizzare in negativo il settore con il permanere dell’articolo 177 del D. Lgs 50/2016, per ora solo rinviato nella sua applicazione, con il disegno di legge sugli appalti e con il prossimo intervento legislativo sulle norme per la concorrenza.

A tal proposito, l’assemblea odierna ritiene necessario sostenere con ogni mezzo l’azione delle Segreterie Nazionali affinché le prossime riforme non mettano a rischio il futuro del comparto.
Per i delegati e le delegate di tutto il Paese è necessario garantire sviluppo e crescita al settore affinché si possano tutelare al meglio lavoratrici e lavoratori e, contestualmente, assicurare ai cittadini il miglioramento della qualità del servizio.
Per il Sindacato il settore dell’igiene ambientale può crescere, anche grazie alle risorse del PNRR, se non si persegue un’idea di mercato senza regole con appalti al massimo ribasso; se si definiscono risolutivamente gli ambiti ottimali territoriali per favorire la crescita dimensionale e industriale delle aziende sia pubbliche sia private.
Il settore cresce se il contratto collettivo nazionale unico di filiera diventa l’unica norma contrattuale di riferimento per tutti i lavoratori del settore, dal Nord al Sud del Paese e se Governo e istituzioni coinvolgono e si confrontano con le parti sociali sulle prossime riforme che interesseranno il settore.

Conseguentemente, il rinnovo del CCNL assume sempre più un ruolo strategico anche dal punto di vista dell’implementazione dell’economia circolare e, pertanto, dopo un dibattito partecipato e responsabile, l’Attivo Nazionale unitario dà mandato alle Segreterie Nazionali di perseverare con determinazione al tavolo delle trattative per raggiungere obbiettivi strategici come:
– il raggiungimento di un CCNL unico che diventi anche il CCNL di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso attività e impianti di riciclo.

– il rafforzamento delle relazioni industriali che tenga conto del ruolo indispensabile delle OO.SS territoriali e delle rappresentanze sindacali unitarie per sviluppare un sistema sempre più partecipativo;
– il consolidamento e l’implementazione della normativa contrattuale su salute e sicurezza, affinché maggiori tutele siano messe in campo per migliorare le condizioni di lavoro e la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori;
– il contrasto al tentativo di “precarizzazione” delle norme sul mercato di lavoro;
– la condivisione e il rafforzamento delle attività formative, attraverso il coinvolgimento della rappresentanza sindacale;
– il miglioramento e l’armonizzazione della classificazione del personale;
– il miglioramento delle norme contrattuali che disciplinano le attività di lavoratrici e lavoratori degli impianti di trattamento;
– l’esigibilità contrattuale nel suo insieme, con particolare attenzione alla clausola sociale ai fini del mantenimento dei livelli occupazionali;
– il riconoscimento di un accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il “welfare” contrattuale.

A tal proposito, l’Attivo Nazionale, anche alla luce dell’esito delle ultime riunioni del Tavolo delle trattative e considerate le proposte datoriali poco incisive e per alcuni aspetti provocatorie, ritiene le prossime riunioni programmate decisive per comprendere le reali volontà di rinnovare il CCNL da parte delle associazioni datoriali.

Dopo oltre due anni dalla scadenza del CCNL, è improcrastinabile la chiusura del rinnovo e i prossimi incontri, che termineranno il 17 settembre, dovranno essere risolutivi per rinnovare il CCNL o per avviare la mobilitazione generale del settore.

Il tempo non è certo sostanza ma spesso lo diventa. Di tempo per sottoscrivere il rinnovo del CCNL ne è passato troppo e lavoratrici e lavoratori nel frattempo sono ancora in attesa di risposte certe.

L’Attivo nazionale Unitario dei quadri e dei delegati condivide la necessità di svolgere, dai primi giorni del mese di settembre, tutti gli attivi regionali e territoriali unitari per preparare al meglio tutte le iniziative a sostegno della vertenza.

Ordine del giorno approvato all’unanimità

Roma 28 luglio 2021

Al MIC
Sig. Segretario Generale
dr. Salvo Nastasi
Alla DG Musei
sig. DG prof. Massimo Osanna
alla DG Biblioteche
sig. DG dr.ssa Paola Passarelli
alla DG Archivi
Sig. DG Dr.ssa Anna Maria Buzzi
DG ABAP
sig. DG arch. Federica Galloni

E, p.c.,:
Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini
Sig. Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea.
Direzione Generale Organizzazione
Sig. Direttore Generale
dr.ssa Marina Giuseppone
Servizio II
Sig. Dirigente Relazioni Sindacali
dr.ssa Sara Conversano

 

Oggetto: D.L. 105/2021

applicazione artt. 2 e 9 Circolare n. 40/2021 del Segretariato Generale e nota Circolare n. 13023 del 4 agosto 2021 a firma della DG Musei.

Egregi,

si fa riferimento alla Circolare del Segretario Generale in oggetto, per la quale le scriventi OO. SS. avevano inutilmente richiesto informazione preventiva, per segnalare che la stessa non riporta alcuna indicazione relativamente alle misure concernenti la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che dovranno procedere alla verifica delle certificazioni utili agli ingressi nei luoghi della cultura, in particolare per quanto riguarda l’aggiornamento dei DVR alle nuove misure organizzative e la sorveglianza sanitaria prevista per gli addetti a tali operazioni. Inoltre, contrariamente a quanto richiesto nella nota inviata in data 29 luglio u.s., risulta assente l’indicazione relativa alla proroga della tutela dovuta ai lavoratori  in condizioni di riconosciuta fragilità fino al 31 ottobre p.v.

In aggiunta, allo stato non risultano pervenire indicazioni operative da parte delle Direzioni Generali in indirizzo, ad eccezione della nota Circolare della DG Musei citata in oggetto, che peraltro deve essere integrata con quanto sopra evidenziato.  Si chiede pertanto che le stesse forniscano immediate disposizioni operative agli Uffici periferici, nel rispetto della vigente normativa sia per quel che riguarda le misure anti Covid che per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, fornendo puntuale informazione alle scriventi OO.SS.

Nel restare in attesa di formale riscontro si ribadisce infine che la materia della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non può essere considerata unilateralmente da codesta Amministrazione e pertanto si richiama, sia per quel che riguarda il diritto di informazione preventiva che per il rispetto delle clausole a suo tempo concordate nei Protocolli sicurezza anti Covid, al puntuale rispetto degli obblighi  derivante dalla normativa vigente senza  il quale saranno assunte iniziative conseguenti finalizzate al ripristino di corrette relazioni sindacali.

Distinti saluti.

FP CGIL
Meloni
CISL FP
Giuseppe Nolè – Valentina Di Stefano
UIL PA
Federico Trastulli

Al Segretario generale della Corte dei conti
Cons. Franco Massi
Al Vice Segretario generale
Cons. Saverio Galasso
Al Dirigente generale per la Gestione delle Risorse Umane Dott. Pasquale Le Noci
Alla Dirigente Generale degli Affari Generali Dott.ssa Laura Cicchetti
Al Medico Competente Dott. Carlo Tranquilli
e, p.c.
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Smart Working per il personale “fragile”.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali sono venute a conoscenza che, in vari Uffici dell’Istituto, è stato comunicato al personale cosiddetto “fragile”, il rientro parziale in presenza.
A tal proposito, l’art. 11 del decreto – legge n. 52/2021, convertito nella Legge n. 87 del 17 giugno 2021, recita che i “termini previsti dalle disposizioni legislative sono prorogati fino al 31 luglio 2021”.
Fermo restando che le Organizzazioni Sindacali Nazionali hanno fatto esplicita richiesta al Governo di prevedere ulteriori proroghe in tal senso, le scriventi chiedono il rispetto delle norme, fino all’emanazione di nuove disposizioni.
Si fa ulteriormente presente che, lo stato epidemiologico emergenziale è tutt’ora vigente e che la cosiddetta “Variante Delta” sta facendo innalzare i contagi.
Pertanto, si chiede il rispetto e l’applicazione delle norme vigenti e che nessuna iniziativa sia intrapresa dagli Uffici motu proprio, in assenza di novità normative relative alla specifica materia.

Si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.

S. Di Folco
F. Amidani
U. Cafiero
A. Benedetti
F. Stefanangeli

In allegato l’ipotesi di accordo in oggetto sottoscritto dalle parti.

Riassetto DCM: senza confronto si lascia spazio alle Fake News

Sulla ipotesi di riassetto dell’Area Metropolitana di Roma, e su tutte le parole fin qui dette e scritte, sembra che ci sia qualcuno che voglia solo procurare paure nei lavoratori e cittadini, con lo scopo di far vedere quanto è bravo, vestendosi da paladino di giustizia, predicando scenari tragici, con toni e argomenti della più becera propaganda elettorale.

FP CGIL, CISL FP e UILPA da sempre, per affrontare i problemi e partecipare ai percorsi di innovazione, cercano di usare razionalità, facendo proposte costruttive ai tavoli di discussione, favorendo l’ascolto e la partecipazione attiva di lavoratrici e lavoratori nel percorso di costruzione della nostra piattaforma, agendo, quando necessario, con percorsi di mobilitazione e azioni di lotta incisive e mirate. Tutte cose che sappiamo fare molto bene, e che hanno portato risultati, come ampiamente dimostrato nella nostra storia.

Lungi da noi metterci a fare “i pompieri”, ma visto che qualcuno gioca a interpretare il ruolo dell’incendiario, crediamo sia utile dare informazioni coerenti ai colleghi per non surriscaldare ulteriormente e inutilmente il clima.

Ad oggi la situazione reale è la seguente, nonostante quello che vuole propinare chi fa propaganda: l’ipotesi di riassetto della DCM, presentataci a GENNAIO 2021 è ad oggi, per larghissima parte, ancora un progetto su carta.

A seguito dell’incontro del 12 gennaio, nel quale come Coordinamenti Regionali FP CGIL, CISL FP e UILPA non ottenemmo dal Direttore di Coordinamento alcuna risposta ai chiarimenti richiesti, tramite i nostri Coordinamenti Nazionali abbiamo subito chiesto e avuto, dopo pochissimi giorni – il 20 gennaio – , un incontro con i vertici INPS, nel quale come descritto nel comunicato di allora, abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni sui potenziali impatti negativi di tale ipotesi, su lavoratori e utenza, e abbiamo ottenuto l’impegno di Presidente e Direttrice Generale, di valutare ogni singola proposta di modifica degli attuali assetti, e di agire eventualmente con la massima cautela e gradualità.

Dobbiamo dare loro atto che hanno mantenuto la promessa. Oggi l’unica cosa concretamente in programma, anche se nell’informativa non ci sono date, è la cessazione della onerosissima locazione di Amba Aradam, e la istituzione di due nuove Agenzie territoriali, in due stabili, nei quali ci risulta, non sia però ancora iniziato alcun lavoro di ristrutturazione.

Si utilizzi pertanto questo tempo per pianificare e condividere con le OO.SS. modi tempi e criteri di allocazione dei colleghi e del CML, garantendo a tutti di poter optare per la sede più prossima alle proprie esigenze logistiche, senza per questo dover rinunciare alla professionalità fin qui acquisita, che quindi possa essere esercitata indipendentemente dalla sede di nuova appartenenza. Si agisca poi in modo da non creare strutture affogate di incombenze e carenza di personale, ma invece si operi nella direzione della razionalizzazione, del decentramento ed efficientamento dei servizi a cittadini e imprese.

Anche sull’Agenzia di Roma Tiburtino, e la ipotizzata cessazione della locazione di Via Igino Giordani, ad oggi resta solo l’informazione verbale ricevuta il 16/5 u.s.

Su questa ipotesi, FP CGIL, CISL FP e UILPA, sebbene consapevoli degli alti costi di affitto, hanno comunque stigmatizzato questa politica di arretramento dai quadranti della città da parte dell’Istituto. Ma nel solco della nostra azione propositiva, ci siamo subito attivati, in modo da poter già trovare, quando sarà il momento, una soluzione accettabile per i colleghi.

Abbiamo chiesto ed ottenuto, con la sola forza delle nostre buone idee, che nell’eventualità di tale abbandono dello stabile, la ricollocazione naturale dei colleghi sarà, per chi lo vorrà, presso la sede di via Longoni, dove l’Agenzia Tiburtino continuerebbe ad operare con la sua attuale autonomia, facendo di fatto decadere la complicata ipotesi di trasferimento a via Nizza.

Sul ridimensionamento dei CML, FP CGIL, CISL FP e UILPA, vogliono accendere un faro su tutta la sofferenza del settore nell’intera area Romana, e non solo focalizzarci sui problemi di un solo centro. A Roma e provincia mancano i medici, le visite arrancano per oggettivi motivi, e non riescono a stare al passo con la enorme mole di domande degli utenti, generando purtroppo molto arretrato, causando ulteriori sofferenze e disagi, a cittadini in stato di fragilità e alle loro famiglie. Si agisca quindi subito per ripotenziare un settore così delicato, in grande difficoltà.

Esprimiamo quindi forti preoccupazioni, in quanto la mancanza di informazioni sui temi sopraesposti, oltre a rischiare di creare disservizi all’utenza, lascia tante lavoratrici e lavoratori in una incertezza sul proprio futuro, che toglie serenità e fa lavorare male.

Chiediamo quindi di aprire al più presto i tavoli di confronto, altrimenti se si rinvia o si elude questo passaggio con le OO.SS. e regna il silenzio, questo rischia di venire riempito solo dalle ripetitive grida e fake news dei populisti di turno…. Quelli tra palco e realtà…”.

FP CGIL/INPS
Matteo Ariano – Antonella Trevisani

FP CGIL/INPS Roma e Lazio
Massimiliano Ruggiero

CISL FP/INPS
Paolo Scilinguo

CISL FP/INPS Roma e Lazio
Alessandro Ansuisi 

UIL PA/INPS
 Sergio Cervo

UIL PA/INPS Roma
Elvira Castellaccio

Revisione del l’ordinamento delle funzioni centrali e territoriali: luci ed ombre.

Si è tenuto oggi un incontro di confronto tra organizzazioni sindacali ed Amministrazione per discutere della bozza di Modifica all’Ordinamento delle funzioni centrali e territoriali dell’Istituto.

L’incontro è stato, per forza di cose, interlocutorio visto che è stata presentata una bozza estremamente sintetica, che non entra nel dettaglio delle modifiche proposte in attesa che anche il CdA la discuta, rispetto alla quale abbiamo comunque sollevato una serie di osservazioni.

Riguardo alla costituzione di un Ufficio Comunicazione Esterna, abbiamo evidenziato come esso dimostri la necessità che l’INPS torni a dotarsi di una propria struttura deputata a seguire la Comunicazione nel suo insieme. Per questo, abbiamo chiesto che sia ricostituita la Direzione Centrale Comunicazione.
Rispetto alle cosiddette “sponsorizzazioni”, l’attribuzione alla Direzione Centrale Risorse Strumentali e Centrale Unica di Acquisto della sola parte della sola stipula dei contratti di sponsorizzazione, ed al costituendo Ufficio Comunicazione Esterna l’attività di pianificazione, la gestione e la stesura dei contratti, potrebbe dar luogo ad inefficienze dovute a responsabilità miste.

Abbiamo apprezzato che l’Ufficio Ispettorato torni ad avere una sua autonoma dignità, importante anche per la funzione svolta, che richiede “imparzialità e indipendenza” secondo quanto scrive lo stesso documento inviatoci. Proprio per questo, sarebbe necessario che anche questa funzione trovi collocazione in una specifica Direzione Centrale.

Su entrambi questi aspetti siamo stati rassicurati dall’Amministrazione che è questa la strada che si intende seguire anche se non al momento.

Rispetto alla ricaduta sul personale in servizio presso le direzioni rimaneggiate, abbiamo chiesto e ottenuto che non ci siano.

Riguardo alla rivitalizzazione della Direzione Servizi al Territorio, abbiamo chiesto specifici chiarimenti, in quanto dalle poche righe presenti nel documento non appare chiaro l’intento perseguito. Ci è stato risposto che si vuole portare avanti un disegno di rilancio di questa Direzione, nell’ottica di un maggiore rapporto con le Direzioni di prodotto e di maggiore presenza sul territorio. In teoria questi auspici sarebbero anche condivisibili, ma occorre anche far tesoro dell’esperienza e degli errori commessi, che finora non hanno permesso a questa struttura di svolgere pienamente i compiti assegnati.

Netta contrarietà, invece, abbiamo espresso rispetto alla partecipazione dei membri del CdA al Comitato per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale, presieduto dalla Direttrice Generale e a cui partecipano anche Direttori Centrali e di strutture territoriali. Riteniamo che il principio della separazione dei poteri debba valere anche in Istituto: per questa ragione, non crediamo opportuna e utile la commistione tra l’organo di indirizzo politico (CdA) e la tecnostruttura, in quanto i compiti e i ruoli assegnati normativamente sono diversi ed è giusto che restino tali così come scrivemmo già in occasione del varo dell’attuale Ordinamento nel 2019 quando fu prevista la partecipazione dello stesso Presidente alla cosiddetta Innovation Room.

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Al Dr. Giuseppe Celotto
Direttore generale del Personale
dell’Organizzazione e del Bilancio
e,p.c. Al Presidente Goffredo Zaccardi
Capo di Gabinetto del Ministro
della Salute
All’Ufficio Relazioni sindacali

 

Oggetto : Bozza circolare “Ulteriori indicazioni in materia di lavoro agile” .

Si fa riferimento alla bozza di “circolare del datore di lavoro per il personale delle sedi centrali del Ministero, che sarà formalizzata nei prossimi giorni” anticipata anche a queste OO.SS. con la mail del 22 giugno u.s. .
Nella predetta bozza viene previsto “che la percentuale di lavoro agile da applicare per le sedi centrali del Ministero viene ridotta, fino a nuova disposizione, al 30% a decorrere dal 1° luglio p.v., sempre al netto delle situazioni di fragilità e delle assenze prolungate dal servizio a vario titolo”.
Al riguardo, si rileva che dette disposizioni risultano incongruenti con quanto previsto nelle “Misure di contenimento del contagio da Sars – cov – 2 e procedure da adottare per la protezione dei lavoratori in presenza dei terzi (aggiornamento giugno 2020)”, almeno nella parte nella quale viene disposto che “Presso gli Uffici centrali dovrà essere garantita, di norma, la presenza massima di una sola persona per stanza, indipendentemente dalle dimensioni della stessa, alternando il rientro in ufficio dei lavoratori che occupano la stessa stanza in modo tale da non avere, contemporaneamente, più di un lavoratore nello stesso ambiente. (2. Misure organizzative, pag. 11).
Infatti, applicare il 30% della percentuale di lavoro agile nelle sedi centrali del Ministero significa, per forza di cose, prevedere la presenza di più lavoratori all’interno delle stanze .
Ancora più problematica, sembrerebbe la gestione delle stanze predisposte per il co working, dove dovrebbero essere presenti, a rotazione, più lavoratori per la stessa postazione di lavoro .
Anche le disposizioni relative all’utilizzo delle parti comuni (3. Misure di prevenzione e protezione) non appaiono coerenti rispetto all’attuale contesto di fatto presente nelle sedi centrali del Ministero della Salute.
Va altresì fatto presente che un così breve preavviso non dà modo alle famiglie, in particolare a quelle con bambini, di riorganizzarsi in maniera congrua.
A parere delle scriventi OO.SS., le “Misure di contenimento del contagio da Sars – cov – 2 e procedure da adottare per la protezione dei lavoratori in presenza dei terzi (aggiornamento giugno 2020) sono ancora coerenti con l’esistenza dello stato di emergenza sanitaria che risulta vigente fino al 31 luglio p.v., e, di conseguenza, la percentuale di lavoro agile nelle sedi centrali non può essere superiore al 50 % delle presenze dei lavoratori (uno per stanza).
Inoltre, facendo seguito alla nota di queste OO.SS. del 7 maggio u.s., rimasta senza riscontro, si rinnova la richiesta di in modo concreto e fattivo i Dirigenti degli Uffici periferici al fine di attuare tutte le misure di sicurezza nei confronti dei lavoratori per il contrasto alla pandemia da COVID 19 e di migliorare le reti internet e le apparecchiature tecnologiche che sono ad un livello di utilizzo minimo e non coerente con la tanto auspicata ripartenza del Paese .
Infine, si rinnova la richiesta di conoscere a bozza di POLA (Piano organizzativo lavoro agile) per gli anni 2021/2023, attualmente “alla valutazione del Sig. Ministro” al fine di esprimere le proprie osservazioni.

Si resta in attesa di un cortese riscontro.

Cordiali saluti

FP CGIL Ministero Salute
Fabio Lupi
CISL FP Ministero Salute
Fabrizio Garroni
UILPA Ministero Salute
Massimo Ausanio

CCNI 2020/2021: STRETTA FINALE?

Ennesima riunione ieri del Tavolo nazionale di contrattazione sul CCNI 2020/2021. Nel corso del “confronto” abbiamo ribadito all’Amministrazione le nostre richieste già esplicitate nel corso dei precedenti incontri focalizzati sull’esame dei singoli articoli della proposta presentata dalla delegazione di parte datoriale e sintetizzabili nei seguenti punti:
• incremento del TEP per tutto il personale in misura decrescente a partire dall’Area A (100 euro mensili lordi per le aree A e B e 50 euro mensili lordi per l’area C);
• esplicitazione nel contratto integrativo dell’aggancio del TEP al sistema di misurazione e valutazione in uso nell’Istituto così come previsto dal lontano 2002 (CCNI 2002/2005) e ribadito anche di recente dalla delibera n.30 del CdA INPS del 24.03.2021 che ha approvato il nuovo Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance;
• rinvio della revisione del sistema indennitario delle posizioni organizzative alla disponibilità di ulteriori risorse economiche nel Fondo per il salario accessorio delle Aree in modo da non penalizzare i colleghi non indennizzati ad altro titolo (abbiamo ricordato alla Delegazione di parte datoriale che l’articolo 3 del DL n.80/2021 “Decreto reclutamento” rinvia al CCNL di comparto le modalità per superare il tetto al fondo di cui ex art.23, comma 2, del D.lgs. n.75/2017). Il rinvio darebbe modo, al netto degli effetti del reassessment del modello di servizio deciso dall’Amministrazione unilateralmente, di affrontare il tema dei “criteri per la graduazione delle posizioni organizzative ai fini dell’attribuzione della relativa indennità” attraverso un confronto tra Organizzazioni sindacali e Amministrazione, così come previsto dall’art. 5 del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2016/2018, scevro dalla contingenza del contratto integrativo che già contempla al suo interno la clausola, da noi richiesta, di riapertura del CCNI in ragione di eventuali novità normative e/o contrattuali;
• adeguamento del sistema indennitario per particolari compiti secondo le richieste già a suo tempo formulate, circoscrivendo in modo più dettagliato, in alcuni casi, la platea dei destinatari;
• riduzione da 9.382.917,94 € a 4.000.000 € dello stanziamento destinato a finanziare la performance individuale;
• avvio nel 2021 delle progressioni orizzontali per l’Area A e B rivedendo l’articolazione del punteggio legato ai coefficienti di merito raggiunti nei tre anni precedenti la pubblicazione del bando (ultimo scaglione da 0 a 3);
• impegno codificato nel CCNI ad avviare le progressioni orizzontali per tutta l’Area C non appena affluiranno al Fondo le risorse ex art.3, comma 3, del DL n.80/2021;
• revisione della tabella relativa alla liquidazione della performance individuale.
La riunione è stata aggiornata ad una data prossima, si spera in tempi brevissimi, in modo da poter esaminare un nuovo testo che l’Amministrazione si è impegnata a sottoporre alle Organizzazioni sindacali ed arrivare ad un documento finale sul quale potersi pronunciare senza ulteriori modifiche.

Roma, 23 giugno 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Comunicato

Oggetto: riunione al Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità sull’aumento dei carichi di lavoro dovuti all’utilizzo del sistema Calliope.

Come chiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL PA, in data odierna si è tenuta la riunione sull’aumento dei carichi di lavoro conseguente all’utilizzo del sistema Calliope.

La riunione è stata aperta dal dott. Giuseppe Cacciapuoti che ha immediatamente dato la sua disponibilità ad ascoltare le criticità che le organizzazioni sindacali avessero voluto rappresentare, dando subito la parola a quelle che avevano richiesto l’incontro.

FP CGIL, CISL FP e UIL PA, intervenute per prime, hanno elencato tutte le problematiche che i lavoratori ci hanno illustrato nel tempo, chiarendo da subito che l’utilizzo di Calliope ha rallentato il lavoro e ha causato un aumento dei carichi di lavoro che rischia di paralizzare il sistema.

Calliope è stato applicato in un contesto già gravemente compromesso dalla carenza di personale e dall’aumento dei carichi di lavoro che si è registrato negli anni in maniera esponenziale, causando forte stress correlato al lavoro su tutto il personale.

Inoltre ha comportato una serie di modifiche sull’organizzazione del lavoro che spesso sono state decise unilateralmente dai dirigenti delle varie sedi decentrate e imposte con fare autoritario, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali.

Questo tipo di scelta, unita al fatto che il sistema non è evoluto e adeguato al fine per cui era stato pensato, alla grave carenza di personale, alla mancanza di strumentazione di supporto, sta portando a conseguenze catastrofiche non solo sulle condizioni psico fisiche del personale, ma anche sull’efficienza dei servizi.

Per questo abbiamo chiesto alla parte pubblica, oltre ad un maggiore impegno sulle assunzioni di personale, un impegno concreto per migliorare da subito le condizioni di lavoro di quello che da anni sta tenendo a galla il sistema tra mille difficoltà, evidenziando che tale miglioramento non può prescindere dall’istituzione di un gruppo di lavoro che possa effettuare uno studio sui carichi di lavoro sostenibili e da un intervento dell’amministrazione centrale che imponga ai dirigenti delle sedi periferiche di convocare le organizzazioni sindacali e discutere con loro la nuova organizzazione del lavoro conseguente all’avvento di Calliope.

La parte pubblica si è impegnata a inviare una nota ai dirigenti delle suddette sedi chiedendo di convocare i sindacati, a monitorare la situazione, a rispondere alle sollecitazioni dei sindacati e a dare un fattivo contributo per risolvere le problematiche che emergeranno su tutto il territorio nazionale.

Roma 22-06-2021

FP CGIL
Prestini
CISL FP
Marra
UIL PA
Amoroso

Si sbloccano i comandi: in numeri ridotti e ‘sperimentali’ e nuovi bandi ripetitivi per AFAV e operatori Ancora lontano l’accordo sui passaggi orizzontali

Care compagne e cari compagni, care lavoratrici e cari lavoratori

Abbiamo avuto una informativa su sblocco comandi e nuove (vecchie) autorizzazioni ad assumere. Lo sblocco dei comandi concordato con gli occhiuti organi di controllo prevede la possibilità di avviare una fase sperimentale con l’acquisizione di 60 comandi in entrata che sono stati salomonicamente distribuiti sulle Direzioni Generali e Segretariati, con valenza che riguarda tutti gli uffici sul territorio. La procedura paventata è quella di predisposizione di un portale dedicato a cui gli interessati faranno pervenire le loro istanze, che saranno valutati dalle Direzioni competenti sulla base dei curricola. Anche prevedendo un colloquio, se necessario. Noi non riusciamo veramente a comprendere il senso della sperimentazione. L’amministrazione ha un disperato bisogno di lavoratori, e quindi dovrebbe procedere di conseguenza. Non lo può fare per una impuntatura degli organi di controllo, che ha di fatto trasformato in una selezione una procedura tutto sommato semplice. Sulla base di gestioni pregresse dei comandi, certamente scellerate, ma di fatto non più presenti. I costi riguardano solo i comandi provenienti da comparti diversi dalle Funzioni Centrali e sono costi che l’amministrazione può sopportare.

Sempre nel segno della moltiplicazione delle procedure sono i bandi straordinari annunciati per 100 assistenti alla vigilanza e 50 operatori alla vigilanza, previsti dalla legge 132/2019, che risultano un duplicato per le procedure in corso e saranno oggetto delle medesime modalità di svolgimento delle prove. La norma in questione ha previsto queste ulteriori assunzioni da definire con apposite procedure. Un paradosso burocratico che comprensibilmente ha fatto infuriare i 7mila idonei al concorso AFAV, in attesa ormai da 15 mesi di effettuare la prova scritta che, secondo quanto ci ha comunicato l’amministrazione, si dovrebbe tenere alla fine del mese di luglio, e il condizionale a questo punto è d’obbligo, visti i precedenti. Ci è stato detto che contestualmente alla nostra si è tenuta una riunione tra Ministero e Formez per definire gli aspetti organizzativi e incrociamo le dita. Per quanto riguarda gli operatori noi abbiamo suggerito il metodo usato alla Giustizia per selezionare gli operatori, ovvero una selezione nazionale con titoli e colloqui di idoneità, nei quali riconoscere servizi prestati a vario titolo per l’amministrazione. Ci è stato obiettato che la legge non lo prevede, ma veramente è una procedura utilizzata da altre parti e la norma prevede apposite procedure selettive.

Venendo alla dibattuta questione dei passaggi orizzontali noi riteniamo che, rispetto al primo confronto, si sono registrati passi in avanti per quel che riguarda il riconoscimento dell’anzianità della istanza e la valutazione sulla base dell’organico regionale nel caso, assai improbabile, in cui non si trova collocazione nel proprio istituto. La questione più dibattuta è stata la procedura che si intende seguire, con l’amministrazione che intende ribadire quella seguita 5 anni fa, ovvero riproposizione di istanza tramite portale e attestazione del dirigente, sulla base degli atti d’ufficio, delle mansioni effettivamente svolte. A cui si contrappone una proposta di una parte del tavolo sindacale tesa più ad identificare una sorta di sanatoria automatica basata sulla ricognizione delle istanze presentate. A nostro avviso quest’ultima rischia di escludere a priori le nuove istanze che potrebbero provenire da chi ha maturato i tre anni in questo ultimo periodo e/o non ha mai presentato istanza. Secondo noi un bando ed una procedura non possono non essere previsti, tenendo conto dei criteri di precedenza solo nei casi in cui il passaggio determinerebbe un soprannumero, che noi riteniamo molto residuale, considerata la carenza di personale ed il trend di uscite per cessazioni e riconoscendo tutte le altre. Restano invece per noi due nodi importanti e riguardano il problema del diritto al passaggio orizzontale degli operatori verso il profilo di assistente e quello della tempistica di attuazione, che l’amministrazione insiste per rinviare a dopo le nuove assunzioni. La stessa si è comunque impegnata a proporre una nuova bozza di accordo e vedremo. Per noi è importante arrivare ad una soluzione che sblocchi finalmente questa annosa questione e consenta il riconoscimento formale delle mansioni effettivamente svolte dai lavoratori. E lavoreremo per questo.

Cari saluti

Claudio Meloni

FPCGIL Nazionale Mibact

FRD 2019 MI MUR

In data 22 giugno 2021 è proseguito il confronto per la definizione dell’accordo sul FRD 2019. Nel corso dei nostri interventi abbiamo ribadito la necessità di arrivare rapidamente alla definizione dell’ipotesi di accordo 2019 per poi passare in tempi stretti anche al FRD 2020.

In apertura l’amministrazione ci ha confermato che finalmente sono pervenute tutte le valutazioni del personale per il 2019 e, sul punto, abbiamo chiesto alla delegazione di parte pubblica di attivarsi per sollecitare agli uffici anche quelle relative al 2020.

In merito all’argomento all’ordine del giorno abbiamo riproposto  all’amministrazione alcune delle soluzioni che potrebbero consentire di arrivare ad una rapida sottoscrizione del FRD 2019.

Quanto alla bozza in discussione ci è stata confermata la disponibilità delle risorse a disposizione che ammontano a €. 15.074.960,00 con un aumento di circa €.1.000.000 rispetto al FRD 2018 (€.14.187.495,76). Risorse che purtroppo riteniamo insufficienti per l’attività svolta dai lavoratori dei due ministeri e che necessitano di un chiaro e deciso intervento della parte politica per cercare di portare l’ammontare dei trattamenti accessori quantomeno al pari con quelli delle altre amministrazioni pubbliche.

Quanto alla bozza del FRD 2019 abbiamo chiesto all’amministrazione di apportare alcune modifiche rispetto all’impianto presentatoci nei precedenti incontri ed in particolare di intervenire per:

 una più equa ripartizione delle somme da destinare a performance organizzativa ed individuale;
 l’individuazione di un valore da attribuire alla singola giornata lavorativa per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi dell’amministrazione nel suo complesso (performance organizzativa);
 individuare criteri generali da utilizzare per la distribuzione della incentivazione della performance individuale e l’attribuzione della maggiorazione del premio individuale attraverso la previsione di una graduatoria relativa a ciascun Ufficio.
 Rendere effettiva la contrattazione decentrata per la quota ad essa destinata tramite l’eliminazione di vincoli definiti dalla contrattazione nazionale

L’amministrazione, dopo aver ascoltato le nostre proposte, ha manifestato la  propria disponibilità a venire incontro alle richieste presentate da parte sindacale e si è impegnata a formulare rapidamente una proposta definitiva.

Al termine dell’incontro FP CGIL e CISL FP hanno, inoltre, richiesto all’amministrazione di calendarizzare una serie di incontri per cercare di definire, oltre al FRD, alcune questioni che interessano il personale e che attendono da troppo tempo una definizione. In particolare ci riferiamo alla:
 predisposizione del bando per le progressioni orizzontali;
 avvio delle procedure per le progressioni verticali;
 stabilizzazione del personale della scuola;
 attuazione del Piano assunzionale;
 armonizzazione indennità di amministrazione;
 revisione del SMVP anche per consentire la valutazione del personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione ai fini delle eventuali progressioni;
 individuazione delle modalità per la prosecuzione del lavoro agile;
 risoluzione delle criticità degli ambiti territoriali con particolare riguardo a quelli ancora privi del direttore generale;
 riorganizzazione dell’amministrazione;

Abbiamo apprezzato le aperture alle soluzioni proposte da queste OO.SS del nuovo capo dipartimento Dr Jacopo Greco, al quale vanno i migliori auguri di buon lavoro per il nuovo delicato incarico, ma ci siamo riservati di valutare la eventuale sottoscrizione dell’accordo solo a seguito della verifica delle modifiche richieste e della risoluzioni delle altre criticità rappresentate.

Roma 22 giugno 2021
FP CGIL
Anna Andreoli/Carmen di Santo/Davide Perrelli
FP CISL
Michele Cavo

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