NIAT – Relazione incontro del 28 gennaio.

29.01.2015 –  RIUNIONE N.I.A.T.
 
RELAZIONE INCONTRO DEL 28 GENNAIO 2015
 
Nella mattinata del 28 gennaio 2015, presso la sala riunioni del Dipartimento, si è svolto il primo incontro sul nuovo modello organizzativo e sul sistema di formazione dei Nuclei Investigativi Antincendio Territoriali (N.I.A.T.). Erano presenti per l’amministrazione il Direttore Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica ing. Cosimo Pulito e il Direttore per la Formazione ing. Gregorio Agresta.
Al termine della presentazione della proposta, la delegazione della Cgil, composta da Danilo Zuliani e Mauro Giulianella, ha invitato il Direttore della Prevenzione ad avviare una immediato confronto con le OO.SS. per realizzare un progetto di rilancio delle attività di sperimentazione, studio e ricerca che, ormai da troppo tempo, sono state accantonate e depotenziate. 

 La perdita graduale di prestigio e di importanza delle politiche di prevenzione incendi, fiore all’occhiello del Corpo Nazionale fino ad alcuni anni fa grazie alla professionalità del personale e all’utilizzo di laboratori e delle attrezzature all’avanguardia, necessita di un’attenta riflessione.
Entrando nel merito del modello organizzativo presentato, abbiamo sin da subito manifestato il nostro apprezzamento in considerazione del fatto che l’attività di Polizia Giudiziaria è un obbligo dell’Amministrazione, che deve essere in grado di dare una risposta adeguata e competente alle sollecitazioni sempre più ricorrenti da parte delle diverse Procure del territorio.
Abbiamo proposto, in considerazione dei requisiti richiesti in ambito di procedura selettiva del personale, di avviare il progetto attraverso un immediato coinvolgimento dei nuclei NBCR presenti da tempo sul territorio e già in grado di procedere ad una prima attività investigativa grazie anche alle attrezzature in dotazione.
E’ stata inoltre sottolineata l’importanza di trattare l’argomento in questione come materia specifica nei futuri corsi di formazione a Capo Squadra, poiché tale qualifica è la figura più esposta nell’attività ordinaria ed ha la necessità di avere strumenti e competenze adeguate sia per una soluzione diretta del problema sia per valutare l’eventuale supporto del N.I.A.T..
E’ evidente che quello di ieri, per quanto ci riguarda, è stato solamente il primo di una serie di incontri in attesa di entrare nel merito della questione, sul quale confidiamo che l’Amministrazione si mostri aperta ed attenta ai suggerimenti ed alle proposte che verranno presentate.
Come al solito vi terremo prontamente informati sugli sviluppi della questione.

 Danilo Zuliani – Mauro Giulianella

 

 

 

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Richiesta Attivazione Tavoli 28Gen2015
 
 

   

Al Dr. Mauro NORI

Direttore Generale INPS

 

Al Dr. Sergio SALTALAMACCHIA

Direttore Centrale Risorse Umane INPS

Per il tramite del Dr. Claudio ALBANESI

Dirigente Area Relazioni Sindacali

D.C. Risorse Umane INPS

 
 
 
 
 

OGGETTO: Richiesta attivazione tavoli di confronto.

 
 
 
 

Le scriventi OO.SS. chiedono che sia rapidamente riconvocato il tavolo concernente criteri e modalità delle selezioni interne alle aree; selezioni che, in forza di quanto stabilito con l’accordo di programma relativo al triennio 2014-2016, avranno decorrenza 1/1/2015.

Rammentano a tal fine che, ai sensi dell’art. 1, c. 256 della legge n.190 del 23/12/2014 (Legge di Stabilità 2015), con decorrenza dall’1/1/2015, le progressioni di carriera, per i lavoratori pubblici contrattualizzati, tornano a produrre effetto anche sul piano economico.

In linea con quanto previsto negli accordi di programma del 29/5/2014 e del 23/12/2014, Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre che si dia quanto prima corso all’apertura dei tavoli di confronto rivolti:

– a definire modalità e criteri sulla base dei quali individuare specifici progetti di livello locale cui destinare una quota delle risorse rivolte alla remunerazione della produttività collettiva (contrattazione decentrata);

– a rivedere gli attuali sistemi di pianificazione e misurazione degli obiettivi di produzione e di qualità, allo scopo di dare più valore ai processi lavorativi i cui risultati, come ad esempio nel caso della consulenza, sono apprezzabili soprattutto attraverso la valutazione della qualità delle prestazioni rese;

– ad individuare la quota di risorse destinate al finanziamento del lavoro straordinario da far ri-confluire nel fondo per il finanziamento della contrattazione integrativa relativa al personale delle aree professionali;

Le scriventi chiedono altresì che, così come stabilito negli accordi sopra richiamati, siano quanto prima elaborati, secondo la normativa vigente, piani di efficientamento e reinternalizzazione delle attività, in modo da assicurare, tra l’altro, risorse aggiuntive alla disponibilità della contrattazione integrativa

Relativamente alla questione dei 10 minuti di pausa ogni sei ore lavorate e a quella della riduzione della flessibilità per il personale in part time, Cgil, Cisl e Uil sottolineano l’esigenza che siano tenute ferme le regole sinora in uso presso le strutture territoriali dell’Istituto; regole che,peraltro, come nel caso dei dieci minuti di pausa facoltativi, sono frutto di riflessioni già compiute in sede di tavolo nazionale.

 

Roma, 28 gennaio 2015

 
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
 
 
 

 
 

 

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EMENDAMENTO AL MILLEPROROGHE: RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI?
 
 

   
COMUNICATO
 

In relazione all’iter di conversione in legge del decreto Milleproroghe vi comunichiamo che è stato presentato un emendamento che vi riportiamo in calce, presentato  dall’onorevole Marco Di Lello del Gruppo Misto, che pare abbia avuto parere favorevole dalla Commissione Affari Costituzionali.
L’emendamento sostanzialmente ricalca il testo del disegno di legge a suo tempo presentato dal MIBACT e finito nelle secche del Parlamento. Per quello che ci riguarda, pur considerando positivo che il merito della questione sia nella discussione parlamentare sull’iter di conversione del decreto, noi manteniamo perplessità sul fatto che tale emendamento non abbia avuto l’impegno diretto della direzione politica del Ministero, ma sia frutto apparente della iniziativa, sia pur lodevole, di un singolo deputato.
In ogni caso sarà nostra cura ribadire nella prossima riunione di contrattazione nazionale la necessità di una assunzione diretta di responsabilità della direzione politica del Ministero rispetto alla necessità di inserimento di una norma specifica nella legge di conversione del decreto, coerentemente con gli impegni assunti con il Protocollo di intesa di ottobre 2014.
Sarà nostra cura tenervi tempestivamente informati di ogni evoluzione della situazione.
 

Emendamento n.1.194 presentato il 22 gennaio 2015:
Dopo il comma 9 aggiungere il seguente:
  9-bis. «Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è autorizzato, nel limite dei posti vacanti in organico, a decorrere dall’anno 2015, allo scorrimento delle graduatorie relative alle procedure concorsuali interne già concluse alla data di entrata in vigore della presente legge di conversione. Alla copertura degli oneri derivanti dal presente comma, nel limite di spesa di euro 1.500.000 a decorrere dall’anno 2015, si provvede, a valere sulle facoltà assunzionali del predetto Ministero, nell’ambito degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente per il reclutamento del personale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e nel rispetto dei limiti percentuali in materia di assunzioni di personale a tempo indeterminato previsti dalla normativa vigente».

 

Cari saluti
Claudio Meloni

 
 

 
 

Soccorsi nella zona appenninica – Proposta di istituzione del "Distretto appenninico Tosco-Emiliano

29.01.2015 – In allegato la nota, relativa all’oggetto, amanata dal Capo del Corpo.

 

 

Master Universitario di II livello in "Diritto Amministrativo – MIDA"

29.01.2015 – In allegato la nota, relativa all’oggetto, proveniente dalla Direzione Centrale per la Formazione.

 

 

Convenzioni e contratti permuta materiali e prestazioni tra Dipartimento e soggetti pubblici e privati

29.01.2015 – In allegato lo Schema di decreto interministeriale recante condizioni e modalità per la stipula di convenzioni e contratti per la permuta di materiali o prestazioni tra il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell’interno e soggetti pubblici e privati, ai sensi dell’art. 1, comma 206, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, pervenuto dal competente Ufficio per gli Affari Legislativi.

 

 

 

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Elezioni RSU 2015 – Lettera Dir Gen.le Girolamo Pastorello
 

       Roma, 28 gennaio 2015
 

Al Direttore Centrale del personale   
        Girolamo Pastorello     
 
   Ai Direttori Regionali 
    della Agenzia delle Entrate
 
    Alle Commissioni elettorali
                                                                                               

 
Oggetto: Elezioni RSU 2015 – Elettorato attivo e passivo – Problematiche organizzative, gestionali ed elettorali – Interpretazioni non di competenza di organi amministrativi – Riaffermazione competenza primaria delle Commissioni Elettorali ex legge.
 
In relazione all’oggetto e preso atto, con inevitabile perplessità e motivata contrarietà di taluni indirizzi interpretativi formalizzati sulle fattispecie di cui sopra dalle Agenzie Fiscali, le Scriventi OO.SS., riservandosi, nel merito, ogni azione oppositiva in qualsiasi sede e grado, con la presente ribadiscono, ad ogni effetto di legge, l’esclusiva competenza delle  Commissioni Elettorali a deliberare su qualsiasi problematica inerente le materie richiamate.
Risultano assolutamente illegittimi le note ed i tentativi effettuati dall’Agenzia delle Entrate che a livello nazionale, regionale e provinciale è intervenuta, così come accaduto con nota della D.R. Campania – prot. 3301 del 22/1/2015,  dando illegittime disposizioni alle proprio strutture che, ove fossero concretizzate, configurerebbero abusi denunciabili anche in sede giurisdizionale.
 
                         CGIL FP  Nazionale
                           Luciano Boldorini   
 

 
 
 

 
 

 

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Vertenza Giustizia: inizia la mobilitazione
 

 
La mobilitazione unitaria  della giustizia parte con un primo appuntamento il prossimo 20 febbraio, data in cui si terranno tre assemblee/evento a Milano, Roma e Reggio Calabria e nel resto degli uffici giudiziari, dalle 9.00 alle 10.00, si terranno presidi con volantinaggi come potete vedere dal volantno allegato.
 
 Le tre assemblee saranno caratterizzate dall’invito, oltre che della stampa, anche delle associazioni della cittadinanza e degli altri operatori, per rendere note alla pubblica opinione le condizioni di lavoro degli uffici giudiziari.

 
Roma, 29 gennaio 2015 

 

 

 
 

 

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Unitario Comma 165
 
 

  
Roma, 29 gennaio 2015
 
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Prof. Pier Carlo Padoan
 

Le scriventi Segreterie Nazionali evidenziano che non è ancora stato emanato il decreto per l’assegnazione al personale delle risorse previste dalla legge n. 350/2003, art.3, comma 165, anno 2013.
Si chiede di conoscere cosa ancora osta alla sua emanazione, considerato che già nello scorso anno si sono verificati gravi ritardi nell’erogazione di tali compensi e ricordiamo che trattasi di prestazioni già rese e consuntivate, relative all’anno 2012.
Tali risorse, indispensabili per la definizione dei fondi di incentivazione per l’anno 2013, sono altresì essenziali per remunerare le più importanti mission strategiche.
Considerata, quindi, l’importanza della materia in questione, risulta assolutamente urgente avere informazioni conclusive in proposito.
 

         FP CGIL                CISL FP                 UIL PA
 Luciano Boldorini       Paolo Bonomo       Sandro Colombi

 
 

 
 

 

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Comunicato
 

   AGENZIA DELLE ENTRATE
 

DIFENDERE  IL PRESENTE   CONQUISTARE IL FUTURO 
 
 
I dipendenti pubblici sono una risorsa importante per il paese, sui quali è necessario investire in termini economici e professionali. E’ grazie al loro lavoro se sono garantiti servizi pubblici di elevata qualità,  è grazie alla loro professionalità se i servizi erogati sono giudicati positivamente dai cittadini.  I tagli apportati alla P.A. rischiano di comprometterne seriamente il funzionamento, di privare il paese di un sistema di tutele indispensabili per contrastare  fenomeni sociali   disgreganti e conflittuali, aggravati dalla  crisi economica  e alimentati  da una pessima Politica.  L’ennesima riforma della Pubblica Amministrazione, la cosiddetta riforma Madia, rischia  di riportare il lavoro pubblico indietro di 30 anni: le  incursioni legislative nel rapporto di pubblico impiego  limitano fortemente l’autonomia negoziale,  tolgono  al CCNL  il ruolo  regolatore del  rapporto di lavoro.
La riforma è l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, minacciati di trasferimento coatto,  demansionamento e  licenziamento a seguito di riorganizzazioni e soppressioni di Enti.
 
Per salvare il paese e garantirne il futuro è fondamentale ripartire dalla lotta all’evasione ed  elusione fiscale, dotare la macchina fiscale degli strumenti necessari per recuperare i circa 150 miliardi di imposte evase,  rendere i lavoratori del fisco protagonisti del contrasto all’evasione. Gli scellerati attacchi ai lavoratori delle Agenzie, gli insulti alla loro professionalità, la comica rappresentazione della loro attività da parte del Capo del Governo sono la delegittimazione di  un’ attività delicata,  che necessita di ” ben altre tutele e attenzioni”:  se l’evasione fiscale è il vero nemico, essere colpiti dal “fuoco amico” è  la  peggiore “sciagura” che possa capitare a chi combatte questa battaglia in prima fila.  
Se l’evasione fiscale  venisse  eliminata si  potrebbe sanare l’intero bilancio statale. E’ fonte di grave ingiustizia che una parte della popolazione si assuma l’onere tributario anche per conto dell’altra: gli evasori.
L’evasione fiscale  produce effetti economici negativi, determina effetti distorsivi sulla distribuzione  delle risorse,  altera l’equità e la progressività del sistema fiscale, alimenta la corruzione ed è  funzionale alla criminalità economico/organizzata, vere cause della crisi economica e sociale.
I tagli previsti dalla spending  review hanno  comportato  la chiusura di molti  uffici territoriali,  provocando un  aumento del flusso di contribuenti presso altre sedi, con conseguente   protrarsi dei tempi di attesa e dell’orario di sportello: 
– uffici + concentrazione di contribuenti + orario di lavoro – salario = estrazione di valore dal singolo lavoratore, è questa la formula della riorganizzazione applicata dall’Amministrazione.
 

PER LA FP CGIL È OBIETTIVO IRRINUNCIABILE: 
 

  Il rinnovo del CCNL,  scaduto da 5 anni. Il CCNL deve rimanere lo strumento principale per la difesa  delle retribuzioni e dei diritti dei lavoratori. Ulteriori blocchi non sono giustificabili, non può passare il principio che il lavoro pubblico sia un costo da abbattere.  Si preferisce attuare la politica dei Bonus, che divide il mondo del lavoro, piuttosto che   riconoscere il diritto costituzionale ad “avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa“.
 
  Il ripristino della contrattazione decentrata, depotenziata dalla riforma  Brunetta  e ulteriormente svilita dalla riforma Madia. La contrattazione decentrata deve  tornare ad essere strumento per la valorizzazione economica e  professionale dei lavoratori; sono da rifiutare tutti quei criteri premiali, meritocratici che attribuiscono al dirigente un potere insindacabile sulla carriera dei lavoratori.  L’erogazione del salario di produttività  per fasce di merito individuali e predeterminate  è da contrastare con decisione:  il raggiungimento annuale degli obiettivi è la dimostrazione della professionalità di tutti i  lavoratori,  altri strumenti rischiano di essere fortemente demotivanti. Per rilanciare la contrattazione è necessario che siano ridotti i tempi di assegnazione delle risorse rivedendo i sistemi di calcolo della produttività e della quota incentivante.
 
  L’avvio di un confronto con l’Amministrazione per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo per i passaggi di fascia ( progressioni economiche) dopo il termine del blocco delle “carriere” introdotto dal d.l. 78/2010 e protratto fino al 31/ 12/2014. I criteri di valutazione dei titoli  devono essere certi e oggettivi: ribadiamo il nostro no alla trasformazione delle progressioni economiche in promozioni arbitrarie, così come avvenuto con gli accordi sottoscritti il 22 dicembre 2010 e il 19 aprile 2011.  La peggiore applicazione della riforma Brunetta. 
 
   L’apertura di tavoli negoziali sul tema dell’unificazione delle due Agenzie. Il contributo delle OO.SS. e delle RSU è fondamentale per una migliore organizzazione del lavoro e per una più equa distribuzione dei carichi di lavoro.
 
   La necessità di omogeneizzare sia gli aspetti lavorativi che economici di attività similari, come il Contact Center dell’ex Territorio con i CAM dell’Entrate, i front office degli uffici provinciali e di costituire poli catastali presso gli uffici decentrati delle Entrate al fine di  erogare ulteriori servizi ed avvicinare la nuova Agenzia al cittadino.
 
   La stipula entro i primi mesi dell’anno di un nuovo accordo per la  mobilità nazionale. Non sono accettabili ulteriori ritardi.  L’ostinato rifiuto da parte dell’Amministrazione di sottoscrivere l’accordo di mobilità nel 2014 è la dimostrazione di scarsa attenzione ai problemi dei lavoratori, l’affermazione di una cultura che trasforma il lavoratore  in una indistinta unità produttiva , in semplice  risorsa umana che non deve e non può avere una  vita propria.
 
 Per la FP CGIL è fondamentale dare continuità alle iniziative di lotta e di mobilitazione  degli ultimi mesi che hanno visto migliaia di lavoratori in piazza manifestare contro le politiche di austerità  del Governo, contro il lavoro precario, contro il jobs act e la svalorizzazione del lavoro.
 
Protagoniste della difesa del lavoro pubblico devono essere le RSU, esempio concreto di democrazia sindacale, una rappresentanza forte del mandato ricevuto dai lavoratori, per difendere i diritti e gli spazi democratici nei posti di lavoro.
 
Roma, 22 gennaio 2015
 
 
CGIL FP Nazionale                        CGIL FP Nazionale
Carmine di Leo                             Luciano Boldorini
 

 
 
 

 
 

 

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Nota FP CGIL – UILPA al Capo di Gabinetto su taglio fondi revisioni cooperative
 
 
 
 

 
 

 

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Alle parole è bene far seguire i fatti!


 COMUNICATO
 
 

  Tra gli interventi più significativi attivati dal Ministro della Giustizia in tema di riduzione del sovraffollamento carcerario e nel rispetto delle disposizioni della CEDU, benché i risultati positivi siano ancora parzialmente evidenti, si ravvisano l’incremento delle misure/sanzioni alternative al carcere e l’introduzione della misura della messa alla prova per gli adulti.
     
  Tali misure/sanzioni alternative (68.200 nel 2013 e  oltre 50.000 a giugno del 2014) richiedono un costante e complesso lavoro che attualmente viene svolto da 948 funzionari di servizio sociale (in un rapporto procedimenti/risorse umane di 66:1) che prestano servizio presso gli Uffici di esecuzione penale esterna (UEPE), strutture periferiche del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.
All’importante investimento sulle misure e pene alternative al carcere,  non ha corrisposto, però,  il naturale conseguente incremento delle risorse, anzi  la scure della spending review per tale settore è stata  impietosa : sono state, infatti, ridotte in modo significativo le dotazioni organiche del personale di servizio sociale, (oltre il 35% dal 2006 ad oggi) e non vengono banditi concorsi per l’immissione di nuovo personale da circa quindici anni e, benché l’art. 7 della recentissima L.67/2014 (legge che introduce la messa alla prova per gli adulti) avrebbe già dovuto consentire l’adeguamento di organico degli UEPE, ad oggi non è stata perseguita alcuna iniziativa in tal senso.
Ci risulta, inoltre, che nella previsione del Bilancio di spesa del D.A.P. per l’anno 2015  all’Esecuzione penale esterna su tutto il territorio nazionale sono previste risorse per un ammontare di solo 500.000,00 euro, finalizzate alle attività trattamentali ovvero iniziative in favore dei soggetti in esecuzione di pena all’esterno del carcere (68.200 unità) nonché allo svolgimento delle specifiche   attività sul territorio.
Nonostante gli annunci del Governo e l’impegno politico e sindacale mirato a reindirizzare le politiche di tagli alla spesa rivolti all’Amministrazione penitenziaria onde evitare la riduzione del numero degli assistenti sociali e di penalizzare ulteriormente il loro apporto professionale, nei fatti è  accaduto che la proposta di emendamento alla Legge di stabilità che prevedeva lo stanziamento di 5.000.000,00 di euro annui a decorrere dal 2015 per garantire agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna  la piena funzionalità e migliorarne  lo svolgimento delle specifiche attività  istituzionali, dopo una prima approvazione del Senato, è stata cassata e sostituita dalle previsioni di cui al comma 97 della stessa Legge.
La legge di stabilità approvata il 23/12/2014, infatti, al comma 97 prevede che “i diritti e le indennità di trasferta o le spese di spedizione delle notificazioni degli atti giudiziari dovuti dal notificante (art.46 lg n.374 del 21/11/1991) rimangano nella disponibilità del Ministero della Giustizia al fine di assicurare la piena funzionalità degli UEPE”.


             
   Una  “ingenua” (per usare un eufemismo) operazione  di facciata, a dir poco maldestra e verosimilmente inutile considerato che alla difficoltà di quantificare l’entità di tali entrate si aggiunge la possibile drastica riduzione delle stesse determinata dalla  entrata in vigore della notificazione telematica degli atti giudiziari che  vanifica, pertanto, la previsione di cui al citato comma 97. 
    La situazione, è inutile negarlo, ci preoccupa abbastanza ed è facile prevedere che la ricaduta sull’attuale sistema organizzativo ed ancor più su quello previsto dal nuovo D.P.C.M., l’istituendo Dipartimento del “probation”,  rischia di comportare  conseguenze che non è esagerato definire “devastanti” a dispetto delle Raccomandazioni europee e del rafforzamento del ricorso alle sanzione di Comunità. 
       

Roma, 28.01.2015
 
 

La coordinatrice nazionale
Lina Lamonica

 
 
 

 
 
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