FP CGIL UIL PA CISAL FIALP
A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLA CONI Servizi/FSN
Si è tenuta ieri la riunione con la direzione della Società avente all’o.d.g. la nuova struttura organizzativa di Coni Servizi.
Siamo stati informati che il nuovo organigramma è stato rielaborato per realizzare il programma del Presidente Malagò che ha i seguenti obiettivi: sviluppo ed efficienza; collegialità e coinvolgimento; valorizzazione e meritocrazia; rappresentatività e territorio; trasparenza e comunicazione.
Inoltre la riorganizzazione ha tenuto conto delle attività che il Coni svolge, alcune di carattere istituzionale, altre tecnico operative e di supporto. Sono stati individuati per ogni tipologia i referenti primari.
Fra le attività dell’Ente Coni, la Preparazione Olimpica passa sotto la Segreteria Generale del CONI, insieme al Territorio e Promozione dello Sport, all’Antidoping, alla Vigilanza sulle Federazioni, alle segreterie degli organi di Giustizia Sportiva e all’Ufficio Statuti e Regolamenti. In quest’ambito nasce l’Ufficio Progetti Speciali con particolare attenzione verso l’Unione Europea e i relativi finanziamenti. La Comunicazione e i Rapporti con i Media e il Coordinamento delle Attività Politiche e Istituzionali riporteranno invece al Presidente del CONI.
Nasce un settore per la Responsabilità Sociale che riporterà al Direttore Generale, così come sarà dato il via ad un nuovo Centro Studi e Ricerche dove confluirà l’Osservatorio Statistico. Il Marketing sarà accentrato in un’unica direzione, mentre verrà dato notevole impulso e centralità alla Scuola dello Sport nonché all’Istituto di Medicina e all’Istituto di Scienza dello Sport. Tutte le novità sopra riportate sono presenti nel comunicato che potete trovare sul sito Coni
I vertici aziendali hanno comunicato che hanno commissionato alla società Spenser and Stuard la ricerca di tre dirigenti per le funzioni di marketing, bilancio sociale e acquisti, verrà loro presentata una rosa di candidati che verrà successivamente selezionata.
Siamo stati rassicurati sul fatto che tale ricerca comunque non mette in discussione gli attuali livelli occupazionali ne limita la crescita professionale dei dipendenti attualmente in servizio, anzi per questi ultimi è previsto un nuovo percorso di formazione e di valutazione.
Siamo stati informati della necessità di copertura presso alcuni comitati regionali e coni point della posizione di addetto alla segreteria e funzionamento, per la copertura di tali vacanze sarà proposto un apposito comunicato al quale potranno rispondere tutti i candidati interessati, inquadrati nelle categorie A e B anche in servizio presso le Federazioni Sportive Nazionali.
Tutte le OO.SS. hanno condiviso la filosofia alla base del nuovo assetto organizzativo e la volontà di mantenimento dei livelli occupazionali, della nuova formazione professionale e della ricerca di maggiore coinvolgimento negli obiettivi sociali di tutti i dipendenti, auspicando e ribadendo che un modello può o meno funzionare se esiste la collaborazione delle persone coinvolte nel raggiungimento degli obiettivi.
Per poter affrontare i diversi problemi relativi al personale sono previste altre riunioni tematiche delle quali vi terremo informati.
Roma, 3 settembre 2013
FP CGIL CONI UIL PA CONI CISAL FIALP CONI
C. Arnone G.Romano A. Ponci G. Parisi F. Tiddi
Vi informiamo che gli organi di controllo hanno positivamente certificato l’accordo FUA 2012 del Ministero dell’economia e delle finanze, nella stessa forma dell’ipotesi di accordo stesso. E’ in atto la sottoscrizione per stipula. Si prevede attendibilmente la corresponsione dei relativi compensi con il mese di ottobre p.v.
Roma, 4 settembre 2013
FP CGIL MEF
Accordo definitivo 2013 Fondo Dirigenza Ministero dell’Economia e dellle Finanze
Elezioni dei componenti, in rappresentanza del personale, nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza e Assistenza del Ministero Infrastrutture e Trasporti
Nella giornata di mercoledì 4 settembre u.s. si è svolta la riunione della delegazione trattante del Ministero Infrastrutture e Trasporti.
E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione e per avviare una serie di riflessioni da sviluppare alla ripresa delle contrattazioni, dopo la paura estiva, con particolare attenzione alle problematiche collegate alla “Spending review”.
La riunione si è poi incentrata sulla necessità di intraprendere tempestivamente tutte le iniziative e gli adempimenti necessari in relazione alle prossime elezioni dei componenti, in rappresentanza del personale, nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza e Assistenza del Ministero.
Tale urgenza è determinata dalla vicinanza della data in cui si svolgeranno le elezioni che, presumibilmente avverranno entro le prime settimane di ottobre.
Come sempre in queste occasioni vi invitiamo a segnalare i nominativi dei candidati, espressioni del territorio, che per capacità e impegno possono rappresentare al meglio le politiche della FP CGIL all’interno del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza e Assistenza del Ministero.
Inoltre, vista l’importanza che da sempre per noi rivestono questi appuntamenti e facendo leva sulla vostra capacità di sensibilizzazione e mobilitazione che ci ha permesso di ottenere positivi risultati in passato, vi invitiamo a sostenere ed individuare tutte le eventuali iniziative possibili in grado di far conseguire il miglior risultato alla nostra lista.
A tali iniziative, qualora ritenuto utile, sarà fornita la massima collaborazione e disponibilità da parte della struttura nazionale.
Fraterni saluti
p. la FP CGIL Funzioni Centrali
il Segretario nazionale
Salvatore Chiaramonte
06.09.2013 – Firenze: Distaccamento misto San Casciano.
06.09.2013 – Firenze: Mondiali di ciclismo- Comunicato stampa.
09.09.2013 – Sintesi incontro Capo Dipartimento Di Pace.
Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
“La questione dei precari in sanità viene finalmente affrontata a livello politico nazionale. Si tratta di un primo passo, ma insufficiente. Il provvedimento approvato ieri dal Governo rischia di essere difficilmente applicabile in presenza di vincoli di bilancio e di situazioni finanziarie che potrebbero vanificarne gli effetti. Nelle condizioni attuali il Dl non da’ alcuna garanzia, ma offre semplicemente al sistema sanitario un’opportunità difficile da cogliere a seguito dei pesanti e persistenti tagli operati negli ultimi anni”. In una nota congiunta Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici, commentano l’approvazione in Consiglio dei Ministri del Dl che prevede meccanismi di stabilizzazione tramite concorso per i precari delle pubbliche amministrazioni.
“L’urgenza di garantire i servizi ai cittadini attualmente offerti da lavoratrici e lavoratori precari – concludono i due sindacalisti – richiede la rapidissima attivazione di un confronto che ponga rimedio alle criticità presenti nel provvedimento”.
Roma, 27 agosto 2013
L’estate ci ha consegnato tre importanti provvedimenti che riguardano il Mibac ed il mondo delle attività culturali.
A partire dal cosiddetto “decreto del fare” abbiamo assistito ad un serie di interventi sul mondo dei beni e delle attività culturali tramite un complesso di norme in massima parte inserite nel decreto “Valore Cultura”. Norme in chiaroscuro, che presentano molti aspetti contraddittori.
Pur dando atto al nuovo Ministro di avere meritoriamente affrontato in maniera più sistemica le problematiche che affliggono il nostro mondo e di aver interrotto la spirale micidiale dei tagli, ripristinando flussi e forme di finanziamento del dissestato bilancio Mibac e più in generale dei settori delle attività culturali, la valutazione su queste misure non può prescindere da un approccio critico rispetto in particolare alla ridefinizione di alcuni assetti organizzativi, alle politiche sugli organici ed al rinnovato ruolo delle società in house.
Sempre in via preliminare dobbiamo sottolineare che non ci è piaciuta affatto la campagna mediatica con la quale i provvedimenti sono stati presentati. Non si rintracciano infatti le politiche occupazionali paventate e magnificate dai media, se non per l’ampiamente prevista assunzione dei residui idonei del concorso esterno, misura contenuta nell’ultimo decreto-legge, il 101 del 31 agosto.
La prospettiva occupazionale incide in maniera rilevante sulle aspettative di persone alle prese, ormai da troppi anni, col precariato o con la mancanza di prospettive professionali e ci pare particolarmente ingiusto e controproducente propagandare misure che non ci sono, o la cui rilevanza è limitata.
Entrando nel merito dei provvedimenti e restringendo la nostra analisi, per motivi di spazio, alle norme che più strettamente riguardano il Mibac e le politiche dell’organico e organizzative:
– salta immediatamente all’occhio il ripristino di Arcus, contenuto nel decreto del fare. Ripristino avvenuto tramite un vero e proprio blitz normativo attuato in sede di conversione di quel decreto, tramite una normetta che abroga le previsioni contenute nel decreto sulla spending review. Si ridà vita di conseguenza ad un autentico baraccone, spesso al centro dell’attenzione mediatica per operazioni di dubbia trasparenza. La stessa modalità con cui è stata approvata la norma indica chiaramente il senso di questa operazione: non si comprende infatti perchè la decisione di rivitalizzare Arcus non sia stata inserita nel quadro più coerente del decreto Valore Cultura ed in una visione complessiva dei processi di riorganizzazione del ministero. Un buco nero per il quale si aspettano i dovuti chiarimenti;
– si opera una rivisitazione organizzativa delle strutture museali e archeologiche della Campania, in particolare istituendo (o ripristinando) la Soprintendenza Archeologica autonoma di Pompei a cui vengono accorpati i siti di Ercolano e Stabia. La Soprintendenza viene affiancata da una sorta di struttura commissariale diretta da un direttore generale di progetto a cui viene affidata tutta la gestione del Grande Progetto Pompei nonché le attività di valorizzazione del sito. La scelta di rendere autonoma Pompei di converso produce il declassamento della Soprintendenza Archeologica di Napoli, la quale viene privata dell’autonomia precedente. Si produce inoltre l’accorpamento delle strutture museali napoletane e casertane nell’istituendo Polo Museale di Napoli e Caserta. Se da un lato non possiamo che accogliere con estremo favore la ritrovata autonomia di Pompei, non ci convince il declassamento dell’Archeologica di Napoli, declassamento del tutto ispirato alle logiche del costo zero e certamente non rispondente alle esigenze funzionali di un Ufficio che tutela uno dei più importanti patrimoni archeologici. Così come ci pare del tutto criticabile la decisione di utilizzare ancora una volta forme di commissariamento che mortificano la neonata Soprintendenza autonoma proprio in riferimento all’attuazione di un progetto che ha carattere vitale rispetto alle future scelte di gestione del sito. Con una conseguente ulteriore sovrapposizione burocratica agli Enti, con in capo la Prefettura, che già si occupano del progetto Grande Pompei, tramite il famoso protocollo per la legalità. I commissariamenti precedenti hanno prodotto a Pompei i disastri di cui adesso tutti si lamentano: insistere su strumenti eccezionali non può far altro che riproporre l’antica questione del funzionamento ordinario dei nostri Uffici, a cui si sopperisce non con investimenti organizzativi ma con il ricorso a forme di sostituzione straordinarie che rischiano solo di perpetuare le inefficienze. In questo contesto, infatti, esce del tutto ridimensionato lo stesso progetto dell’autonomia: che senso ha, ci chiediamo, prevedere forme di autonomia quando poi le competenze si relativizzano all’ordinario? Le medesime perplessità le esprimiamo sul progetto di accorpamento delle strutture museali napoletane e casertane. In questo caso ci richiamiamo in tutto e per tutto alle recenti valutazioni fatte congiuntamente alla Segreteria FP CGIL della Campania, ovvero che non condividiamo affatto queste forme di accentramento burocratico che tanti danni hanno prodotto nel recente passato. Adesso verificheremo le modalità regolamentarie con cui si definirà questo accorpamento, in particolare per quello che riguarda i processi di integrazione funzionale tra realtà organizzative assai diverse e legate alle specificità del territorio in cui operano.
– Il decreto prevede inoltre l’utilizzo di 500 stagisti, da selezionare con un apposito bando, da utilizzare in tirocini formativi relativi alle attività di inventariazione, catalogazione e digitalizzazione del patrimonio. Questi tirocini, erroneamente scambiati dai media come nuove assunzioni, rischiano di perpetuare il solito sistema in uso da decenni al Mibac: si prendono stagisti, magari poi si utilizzano in attività con il sistema dei co.co.co., lasciando intendere un futuro occupazionale stabile che non verrà mai. Con il rischio immanente che questi tirocini formativi si trasformino in impieghi negli uffici protocollo o nella vigilanza e che si determini l’ennesima sacca di precariato buona a sopperire, a salario da fame, i vuoti degli organici. Noi pensavamo e continuiamo a pensare che il MIBAC debba prevedere un piano straordinario di occupazione che dia risposta ai tantissimi giovani pluriformati nelle materie dei beni culturali e che inizi a prospettare il necessario ricambio generazionale, oltre a riconoscere gli avanzamenti professionali del personale idoneo interno. Pensare a palliativi non è altro che ripercorrere strade già viste e che hanno portato alla situazione attuale. Da questo punto di vista il pur apprezzabile ripristino delle assunzioni straordinarie contenuto dal più recente decreto 101 non è che una goccia nel mare a fronte dei gravi e più volte segnalati deficit negli organici. Peraltro lo stesso decreto non produce nulla per forme di precariato diverso dai tempi determinati, ad esempio i co.co.co., le partite iva, ecc. Che sono le vere forme di precariato che affollano il Mibac e per le quali non è prevista neppure le tenue speranza che queste disposizioni hanno risvegliato nei precari a tempo determinato. Il decreto 101 sblocca inoltre le assunzioni ex legge 68 e le svincola dalle condizioni ostative causate dal soprannumero in prima area. Quindi il Mibac può procedere immediatamente a concludere le assunzioni in atto, può riportare gli assunti part time a full time, può programmare le nuove assunzioni.
– Infine la questione delle fondazioni lirico-sinfoniche. Naturalmente questo riguarda in primis una storia di fallimento organizzativo dettata dalla famosa scelta neo liberista di privatizzare. In realtà le fondazioni, tutte o quasi, si sono generalmente rivelate uno strumento di gestione indiretta utile a creare deficit a carico dei contribuenti (solo le lirico-sinfoniche hanno prodotto 360 milioni di debito, mettendo a rischio circa 5600 lavoratori). Quindi ancora una volta l’intervento pubblico deve ripianare situazioni debitorie dovute alla aleatorietà del controllo sull’operato delle fondazioni. La valutazione di queste misure la lasciamo a chi deve gestire direttamente questa difficile vertenza, a noi preme solo sottolineare la singolarità della scelta di trasferire in ALES parte del personale dichiarato in esubero (la norma prevede fino al 50% degli stessi). Istituzionalizzando così la funzione di ammortizzatore sociale di una società che dovrebbe essere di servizio. Sulla questione ALES il Ministro ci aveva detto cose ben diverse nel corso dell’incontro, affermazioni che addirittura mettevano in dubbio l’efficacia della scelta di dotarsi di una società in house e che ci avevano suscitato speranze di ripensamento strategico e di internalizzazione dei 600 lavoratori ex LSU attualmente collocati all’interno della società. Invece anche in questo caso si ripercorrono strade antiche che non sono state foriere di buoni risultati per il MIBAC, esponendo i lavoratori ex LSU ad un percorso difficile che ancora produce problemi di stabilizzazione lavorativa e di condizione salariale e professionale. E che adesso proporranno ulteriori problemi per l’inserimento di un numero imprecisato di lavoratori senza un chiaro progetto organizzativo e senza la previsione di compiti specifici.
Pertanto il nostro giudizio sulla generalità delle misure adottate in riferimento alle politiche di riorganizzazione e degli organici non è positivo. In particolare non si scioglie il nodo centrale, ovvero il ripensamento della politica dei tagli al costo del lavoro (abbiamo visto, nel caso di ARCUS come, quando si vuole, le norme spending possono essere abrogate).
Ci aspettiamo un confronto su queste misure ed un confronto con la famosa Commissione dei 20 esperti che dovrà affrontare la riorganizzazione del Ministero. Il Ministro ha assunto degli impegni che ci hanno portato a sospendere le iniziative di mobilitazione unitaria. Impegni allo stato non rispettati: avremmo preferito un confronto preventivo sulle misure adottate ed il confronto non c’è stato. Adesso non vorremmo che gli esperti andassero per conto loro senza ascoltare le parti sociali. Sarebbe del tutto inaccettabile, vista la composizione della stessa Commissione. E ricordiamo che noi abbiamo solamente sospeso lo stato di agitazione nazionale.
Ultime dalla contrattazione nazionale.
La scorsa settimana è stato fatto il decreto di riparto sulle somme residue da pagare per il 2012 (Progetti Carte di Natale e aperture fine anno). Ancora non risulta certificato, invece, l’accordo sui progetti locali, e, ulteriore doglianza, si registrano ritardi nei pagamenti del dovuto in diverse regioni a causa dei tempi che si prendono gli organi pagatori. Su tutto questo stiamo spingendo con l’amministrazione.
Un saluto a Umberto Bile
I primi di agosto ci ha improvvisamente lasciati Umberto Bile, valoroso funzionario MIBAC a cui era stata affidata la custodia giudiziaria della Biblioteca dei Girolamini a Napoli, al centro del vergognoso episodio dei furti organizzati dall’ex Direttore De Caro, caro all’ex Ministro Galan che lo aveva promosso. Umberto ha saputo riorganizzare il sito e l’ha riaperto alla fruizione dei cittadini. Una gestione, la sua, che ha rappresentato la volontà di riscatto di chi ama veramente questo lavoro.
Un esempio per noi e un grande vuoto la sua repentina scomparsa.
Roma, 9 settembre 2013
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
Fabbisogno previsto dall’Amministrazione Difesa per gli anni 2013-2015
COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA
Questa la relazione presentata dal Coordinamento Nazionale:
Nell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’8 agosto e subito dopo l’incontro che abbiamo avuto al Gabinetto del Ministro, la stesura dei decreti legislativi attuativi della legge delega ha subito modifiche per effetto delle nostre proposte e per quanto discusso a livello governativo.
La riorganizzazione a cui saranno soggetti gli Enti della Difesa è di tipo strutturale-funzionale e applicherà la riduzione delle dotazioni organiche, così come la legge delega prevede.
Osservazioni tecniche
Analizzando la relazione tecnica ed illustrativa e lo schema di decreto legislativo, attuativo dell’art.2,della legge 244/2013, relativamente alla riduzione delle dotazioni organiche del personale militare e civile, possiamo affermare che gli incontri tecnici e politici, hanno portato a delle modifiche importanti, ma non esaustive, nei diversi articoli che compongono il decreto e che andranno a modificare il testo unico (Codice dell’Ordinamento Militare) che regola personale ed attività del Ministero della Difesa.
– ART.2259 TER Riduzione graduale delle dotazioni organiche civili.
E’ stata accolta in sede politica la previsione dell’adozione di un piano graduale della riduzione organica, a partire dal 2016, previo esame con le OO.SS.,(entro 30 gg) per la determinazione delle eccedenze di personale che si dovessero verificare in sede di rideterminazione delle DOT, distinte per aree e profili professionali e criteri per le unità riassorbibili nel triennio.
I criteri che saranno adottati avranno il seguente ordine di priorità:
– Cessazione dal servizio secondo le vigenti disposizioni;
– Riconversione professionale secondo il CCNL e contrattazione decentrata a livello di Amministrazione Difesa;
– Procedure di mobilità interna con adozione di misure che agevolano il reimpiego in ambito comunale, provinciale e regionale nei limiti dei posti disponibili; (abbiamo chiesto un Accordo Politico a livello di contrattazione integrativa);
– Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale secondo vigenti disposizioni;
– A decorrere dal 2016, processi di trasferimento presso altre PP.AA., in misura non inferiore al 15% delle complessive facoltà assunzionali delle diverse Amministrazioni pubbliche, previo esame entro 30 gg. con le OO.SS.
Il piano di attuazione verrà adottato sentite le OO.SS.
Il personale in eccedenza non riassorbile nei tempi e nei modi definiti dal piano è collocato in disponibilità. Il periodo di 24 mesi art.33 del 165 può essere aumentato fino a 60 mesi. (avevamo chiesto l’intera cassazione dell’art.33).
A decorrere dal 2020, quota parte dei risparmi derivanti dalla riduzione delle dotazioni organiche alimenterà il FUA , in misura non inferiore al 2% e non superiore al 5%.
Nell’ambito della formazione, a parte, la previsione di una percentuale di posti (20%) presso gli istituti di formazione militare, quanto richiesto dalle OO.SS. non è stato accolto: sapere la disponibilità delle risorse annuali da destinare alla formazione, altrimenti qualsiasi piano triennale e non, di formazione non ha alcun senso, nonostante annualmente sia stata prevista che in misura non inferiore al 2% e non superiore al 5% , si destini una quota parte dei risparmi per riduzione delle dotazioni organiche di personale civile
Particolare la previsione nei decreti legislativi per gli enti dipendenti dai Comandi Logistici di FF.AA. (Arsenali militari e Poli), della reinternalizzazione dei servizi e razionalizzazione dell’attività produttiva mediante piani di ricognizione annuale (verifica attività improduttive e costi delle attività esternalizzate).
I risparmi derivanti dalle internalizzazioni saranno destinati al sostegno delle attività produttive e all’efficientamento degli Enti sopracitati.
Negli artt. del C.O.M. che riguardano il personale militare, inevitabilmente per come è stata concepita la legge delega, alcune problematiche si intersecano con quelle del personale civile, alcune dovute a tutele e garanzie,che al personale civile non sono state riconosciute e non ultima per importanza il transito del personale militare nei ruoli civili.
Per questa parte di estrema rilevanza per la P.A., abbiamo ritenuto dover richiedere un approfondimento sulla tabella di equiparazione per la quale alla bozza fornitaci dall’Amministrazione, avevamo formulato, come già sapete, alcune osservazioni relative ai titoli di studio chiesti per l’accesso alle aree previste dal CCNL Comparto Ministeri e un travaso della quota di FESI per intero nel FUA di Amministrazione per ciascuna unità di personale militare transitata.
Per quanto concerne, invece, la revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale ed organizzativo delle FF.AA. le nostre osservazioni sono le seguenti:
– In relazione all’art.15- Attribuzione del Ministero della Difesa, le diverse riunioni tecniche e politiche, hanno portato al raggiungimento di quello che era l’obiettivo, pregiudiziale rispetto alle posizioni assunte dalle parti: la netta e chiara suddivisione dei compiti al personale militare e civile. Avendo demandato ad un regolamento governativo la ripartizione delle funzioni, abbiamo preteso che venissero coinvolte le OO.SS. (comma 2 bis)e seppur definita “tendenziale”, l’attribuzione dei compiti tecnico-amministrativi al personale civile viene espressamente dichiarata sia per il livello dirigenziale che per quello non dirigenziale;
– Formazione ed addestramento– in tale parte del decreto legislativo attuativo la legge delega, nell’ambito della riorganizzazione: soppressioni/riorganizzazioni, (art.2188 bis), è stata prevista la partecipazione delle OO.SS. sia nei provvedimenti indicati nell’articolato che in quelli di competenza dei capi di stato maggiore di ciascuna FF.AA;
– Disposizioni transitorie attuative dei programmi di revisione dello strumento militare nazionale. In tale ambito, dopo ripetuti incontri e una posizione ferma del sindacato, è stato previsto che il Ministro tre mesi prima dell’adozione dei provvedimenti di soppressione/riconfigurazione, promuova incontri con le OO.SS. per i casi di reimpiego del personale civile, secondo criteri previsti dal CCNL Comparto Ministeri ( CCNI ). Inoltre nella relazione annuale che il Ministro è tenuto a presentare in Parlamento, verrà indicato il conseguimento delle riduzioni di spesa e nel corso degli incontri annuali previsti dall’art.2188-quinquies, co.5, con le OO.SS. per la verifica dello stato di attuazione del programma di revisione dello strumento militare, individuati i risparmi, chiederemo come previsto che vengano destinati nella percentuale prevista ad incremento del FUA e per l’efficientamento degli Enti che svolgono attività produttiva.
Possiamo quindi concludere che rispetto al Comunicato del 31 luglio 2013, in cui abbiamo delineato le nostre proposte (punti a)b)c)d), registriamo significativi passi in avanti anche se restano in sospeso alcune questioni da dirimere in sede di trattativa nazionale (ad esempio tabella di equiparazione- mobilità interna ecc) ed alcune questioni di carattere generale che solleveremo in sede di audizione presso le commissioni parlamentari che dovranno esprimere entro 60 giorni il parere obbligatorio, anche se non vincolante, sui decreti legislativi.
Problematiche emerse in delegazione trattante:
Dopo un’articolata ed ampia discussione tra i componenti della delegazione trattante e i rappresentanti della Federazione, i punti più dibattuti e per i quali si cercherà di trovare al più presto una corretta soluzione sono i seguenti:
– Modifica dei decreti legislativi attuativi nella parte in cui non prevedono le stesse tutele e garanzie previste per il personale militare al personale civile, nell’applicazione della graduale riduzione delle dotazioni organiche;
– Applicazione della spendingreview, conseguenze e ripercussioni negli enti dove si svolgono attività riproduttive, richiesta di assunzioni mirate, evidenziando la nostra assoluta contrarietà ad una “naturale” chiusura per mancanza di figure tecniche necessarie alle lavorazioni;
– Problematica del cedolino unico con approfondimento delle problematiche tecniche e delle responsabilità dell’amministrazione allo scopo di risolvere tutte le criticità che ancora persistono e che hanno provocato e provocano problemi a troppi lavoratori e le lavoratrici.
Roma, 9 settembre 2013
FP CGIL DIFESA
Noemi MANCA