Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito la proroga scadenza LISER e patenti terrestre e nautica VF
Prima riunione del tavolo tecnico sulle progressioni: il nodo delle risorse e non solo
Oggi abbiamo avuto la prima riunione del tavolo tecnico propedeutico all’accordo sulle progressioni economiche, nel corso del quale si è discusso sia della bozza di accordo che ci è stata presentata dall’amministrazione che di alcuni snodi propedeutici che attualmente propongono una visione differente all’interno del fronte sindacale. In particolare lo snodo delle risorse utilizzabili e la possibilità di fare due progressioni economiche nell’anno solare, quest’ultima proposta a gran voce dai colleghi della CISL.
Per quanto ci riguarda noi abbiamo espresso la necessità di addivenire ad un accordo che abbrevi sue due anni quello che prima era previsto su tre. Questo per il semplice motivo che noi riteniamo rischioso e non percorribile nel confronto con gli organi di controllo lo spezzettamento in due della progressione prevista per quest’anno, che comunque non potrà mai interessare più del 50% del personale. In sostanza noi abbiamo proposto di aumentare le risorse sino al raggiungimento del finanziamento della soglia del 50% di progressioni con questo accordo per poi destinare il restante 50% all’accordo 2024. In questo ambito noi non saremmo nemmeno favorevoli all’utilizzo delle risorse accantonate per il 2022, in quanto si potrebbe procedere tranquillamente con un accantonamento sull’annualità in corso e destinare i 9 milioni di euro ai progetti locali che altrimenti quest’anno rischierebbero di impoverirsi significativamente rispetto alle risorse distribuite procapite negli anni precedenti. A noi questa pare una proposta di buon senso che metterebbe al riparo da possibili incursioni degli organi di controllo e consentirebbe entro l’anno prossimo l’attribuzione di un differenziale stipendiale a tutto il personale in servizio avente diritto sulla base dell’anzianità minima di due anni per poi garantire nell’annualità successiva anche il personale di fresca assunzione. Detto questo per noi non c’è problema anche ad intraprendere strade differenti, purché siano strade percorribili. Su questo snodo è stata chiesta la convocazione del tavolo nazionale, l’amministrazione ha accordato e vedremo in quella sede. L’altro aspetto da discutere riguarda la distribuzione dei differenziali stipendiali nelle aree e nelle famiglie professionali, anche questo un problema molto delicato su cui occorrerà fare delle scelte.
Per quanto riguarda i criteri proposti nella bozza noi abbiamo chiesto che il riferimento alla valutazione, che non può che essere riferito alla media della valutazione operata sui progetti locali negli ultimi tre anni, sia integrata da un elemento di garanzia che consenta comunque un punteggio a coloro i quali, per motivi contingenti, non abbiano potuto partecipare ai progetti locali ed abbiamo chiesto che venga introdotta la maggiorazione del 3% dei punteggi per coloro che da più tempo non hanno avuto la progressione. L’amministrazione si è riservata di produrre una proposta con l’identificazione dei punteggi in specifiche tabelle e questo sarà l’oggetto del prossimo tavolo tecnico, che ci auguriamo sia convocato in tempi celeri.
Sull’evoluzione del confronto vi terremo puntualmente aggiornati.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
Pubblichiamo il Codice di condotta per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni e la tutela di integrità e della dignità delle persone del Ministero della Difesa.
p.la Fp Cgil Nazionale
Francesco Quinti
Nella giornata di ieri abbiamo avuto incontro con l’Amministrazione per confrontarci nuovamente sul regolamento in materia di lavoro a distanza.
La bozza presentata si discosta in parte – e spesso in peggio – da quella che discutemmo ormai mesi fa. Si prevede infatti, che: il lavoro agile possa essere concesso per un massimo di sette giorni al mese; per potervi accedere occorre avere almeno sei mesi di anzianità di servizio (!!); la fascia di contattabilità possa addirittura arrivare all’intero orario di lavoro giornaliero. Per gli ispettori del lavoro non si prevede neppure un numero minimo di giorni come per il resto del personale, ma si dispone che questi potranno fare lavoro agile a completamento del servizio esterno e, se il dirigente lo consente, anche in altri giorni. Nel caso di lavoro da remoto, si continua a non prevedere il riconoscimento del buono pasto.
Da parte nostra, abbiamo subito precisato che non va bene considerare un massimo di sette giorni al mese. Occorre prevedere un numero fisso di giorni mensili o almeno uno minimo (ad esempio otto) e non solo uno massimo, perché il numero massimo non impedisce alla dirigenza di prevedere – teoricamente – anche solo un giorno al mese di lavoro agile.
Neanche prevedere differenziazioni tra profili professionali va bene, a nostro parere: ad esempio, perché tutto il personale può avere un certo numero di giorni mensili di lavoro agile e solo gli ispettori no, anzi questi ultimi sono affidati alla discrezionalità della dirigenza? Al contrario, perché solo gli ispettori possono fare lavoro agile a completamento in servizio esterno e il resto del personale che può essere chiamato a svolgere servizio esterno no?
Riguardo ai sei mesi di anzianità di servizio come limite per l’accesso al lavoro agile, abbiamo ribadito che questo rischia di non rendere appetibile l’INL a chi si sta affacciando ora al mondo del lavoro pubblico. I tanti giovani che stanno entrando nella PA (e anche in INL, quindi) ritengono che il lavoro agile sia una delle principali leve organizzative per una moderna Amministrazione: il non capirlo e continuare a mettere limiti temporali così alti come sei mesi di anzianità di servizio, significa restare fuori dall’ingresso di personale che sta avvenendo. Ricordarsi che nel frattempo vi sono concorsi in altre Amministrazioni che non prevedono tali limiti o addirittura non ne prevedono affatto, è fondamentale, se davvero si intende rimpinguare l’organico di questo Ente.
Abbiamo contestato che la fascia di contattabilità possa avere una durata massima coincidente con l’orario di lavoro giornaliero, perché questo determinerebbe una sovrapposizione indebita col lavoro da remoto, che è altro istituto. La contattabilità – che non significa operabilità del lavoratore – deve avere una durata ben precisa e limitata. Per questo, abbiamo proposto un massimo di quattro ore giornaliere, anche frazionabili nel corso della giornata (ad es., due ore al mattino e due al pomeriggio).
Riguardo al lavoro da remoto decentrato, abbiamo chiesto che esso non sia limitato solo alle Direzioni Centrali dell’INL, ma possa essere esteso anche agli uffici territoriali. Tale modalità lavorativa potrebbe anche diventare un utile strumento nell’ambito della mobilità di personale, evitando che gli uffici “cedenti” perdano lavoratori, in quanto – come accade già in altre Amministrazioni – il lavoratore continuerebbe a svolgere la sua attività da remoto per l’ufficio cedente ma lavorando in altra sede. Anche questo istituto potrebbe rendere appetibile l’INL, in particolare per le sedi che hanno avuto un maggior numero di rinunce.
Abbiamo poi contestato che l’adozione di qualunque tipo di provvedimento disciplinare (anche solo il rimprovero verbale!!) possa determinare la risoluzione del lavoro da remoto decentrato e chiesto di eliminare questo passaggio, non previsto nel lavoro agile.
Infine, riguardo al mancato riconoscimento dei buoni pasto nel lavoro da remoto, abbiamo ricordato come essi siano invece previsti dal CCNL – a differenza di quanto accade nel lavoro agile – per cui non concederli ci appare come una violazione del CCNL.
L’Amministrazione ha detto che a breve ci farà sapere quali richieste sindacali saranno accolte e che intende introdurre il nuovo regolamento nel giro di pochi giorni, illustrandolo alla dirigenza nei primi giorni della prossima settimana. Abbiamo anche chiesto se ci fossero novità su questi fantomatici cellulari di servizio di cui si parla da mesi e che di certo agevolerebbero il lavoro a distanza, ma senza avere risposte.
A margine del tavolo, abbiamo chiesto se vi fossero novità su altri argomenti: anzitutto, notizie del FRD 2021. A tal proposito, ci è stato risposto che la settimana prossima dovrebbe finalmente essere emanata la circolare agli uffici periferici, così che possa partire – subito dopo – la contrattazione decentrata.
Abbiamo chiesto di avere notizie riguardo ai concorsi in essere e, in particolare, di avere contezza dei numeri di assegnazione delle sedi per il concorso da ispettore tecnico, di cui da poco è stata pubblicata la graduatorie. A tal proposito, ci è stata rappresentato che si sta lavorando a una formazione in aula e quindi in presenza degli ispettori tecnici e che, d’accordo col mondo imprenditoriale, si sta ipotizzando di far fare degli “stage” (?) per conoscere il ciclo produttivo delle aziende. Se siamo totalmente d’accordo sulla formazione in aula (a patto che non sia l’inutile formazione “a cascata”), siamo totalmente in disaccordo sulla formazione in azienda e spieghiamo perché, con un esempio.
Immaginiamo il giovane ispettore tecnico Tizio che va a svolgere formazione presso l’azienda X. Il primo problema che si pone è: cosa dirà il rappresentante dell’azienda riguardo al ciclo produttivo? Gli farà vedere tutto o solo le cose che funzionano?
Secondo problema: se un domani l’ispettore dovesse svolgere ispezione in quella stessa azienda, magari perché le rappresentanze sindacali interne hanno segnalato problemi, pensiamo davvero che non ci possano essere problemi di alcun genere? Si porrebbe quantomeno un problema di opportunità.
Terzo e ultimo problema, di fondo: far formare un ispettore da coloro che potrà un domani ispezionare è un po’ come mandare un allievo della Guardia di Finanza a ricevere formazione da un commercialista o da un consulente di azienda.
Non crediamo che si stia partendo col piede giusto su questo argomento e invitiamo l’Amministrazione a fermarsi.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |
Pubblichiamo la nota di richiesta di incontro riguardo il settore specialista sommozzatori a seguito del progetto di modifica dell’organizzazione del Servizio Nazionale Sommozzatori con incremento dell’operatività presso i reparti volo
Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento in merito la conferma della convenzione tra la Direzione Lazio VVF e l’azienda di trasporto ATAC per il personale del CNVVF
Pubblichiamo la Nota RLS del Coordinamento Fp Cgil VVF territoriale con la quale è evidenziata la problematica “amianto” in merito il confinamento e gestione D.P.I. contaminati
Al Capo di Gabinetto
Dott. Alberto Rizzo
Signor Capo Gabinetto,
dal prossimo febbraio inizieranno a scadere le graduatorie distrettuali degli idonei per direttori amministrativi e cancellieri esperti.
Rischiamo di perdere l’opportunità di assumere in modo veloce del personale assolutamente necessario al buon funzionamento di tutti gli uffici giudiziari.
Tanti sono gli uffici che rischiano di sospendere le attività per mancanza di personale, da Nord a Sud. Tribunali, Procure, Corti soffrono di carenze di personale di oltre il 30% e la percentuale aumenta per la figura del cancelliere e del direttore.
A oltre l’80% degli uffici giudiziari, tra i quali importanti e grandi tribunali distrettuali, manca il dirigente e, a causa dei pensionamenti, anche molti profili apicali, direttori amministrativi, per i quali si è svolto il ruolo in qualità di facente funzione.
Da decenni gli uffici del Giudice di Pace sono stati retti dal Direttore Amministrativo, oggi totalmente assente in numerosi di essi.
Gli organici di tutti gli uffici vanno adeguati tenendo conto del volume di affari trattati, in particolare quelli degli uffici del Giudice di Pace che, a seguito della revisione della geografia giudiziaria, hanno visto un accorpamento del carico di lavoro e non un adeguamento del personale.
La Fp CGIL, per quanto sopra esposto, chiede alla S.V. di sollecitare nel più breve tempo possibile il Ministero della Pubblica Amministrazione affinché licenzi il DPCM autorizzativo all’assunzione di tutti gli idonei di cui alle graduatorie distrettuali per Direttori e Cancellieri, come previsione assunzionale di questo Dicastero.
Gentile Dott. Rizzo, non possiamo più rinviare. Si corre il rischio di dover sospendere alcune attività, creare arretrato e vanificare quanto di buono si sta ottenendo con il prezioso contributo degli addetti all’Ufficio del Processo. Urgono i Cancellieri per celebrare i processi, i Direttori per coordinare ed eseguire il giudicato.
Distinti saluti,
Roma, 5 gennaio 2023
La coordinatrice nazionale giustizia FP CGIL
Felicia Russo
A seguito delle numerose richieste da parte dei lavoratori in merito alla mancata corresponsione arretrati indennità di rischio e mensile art. 22 bis D.L. n.115/2022 pubblichiamo la nota del coordinamento Fp Cgil VVF
Pubblichiamo i decreti relativi ai percorsi di formazione e di applicazione degli AA.VV.F del 94° corso
La graduatoria AFAV: facciamo chiarezza
Sulla vicenda degli scorrimenti della graduatoria AFAV si sono innescate in queste settimane vicende a dir poco paradossali, nonché qualche strumentalizzazione interessata. Il tutto nasce dai ritardi che stanno interessando lo scorrimento dei 400 ulteriori posti in graduatoria a cui si aggiungono i circa 190 posti a copertura delle rinunce. Noi riteniamo che un ulteriore ritardo corrisponderebbe ad un grave errore della dirigenza amministrativa e ci attendiamo l’avvio delle procedure subito dopo l’immissione nei ruoli dei funzionari amministrativi, prevista per la metà di questo mese. Su questo siamo stati sollecitati da un gruppo di idonei che si sono costituiti in comitato, ma francamente ci è parsa una sollecitazione parziale poiché non tiene conto di quello che è l’obiettivo complessivo di questo passaggio, ovvero lo scorrimento integrale della graduatoria entro l’anno. Anche su quest’ultimo punto abbiamo assistito ad una strano balletto durante la discussione sulla legge di stabilità: un emendamento a firma del responsabile cultura del partito di maggioranza relativa autorizzava lo scorrimento di 750 ulteriori posizioni della stessa graduatoria. Un emendamento non approvato nella stesura finale della legge. Per un semplice motivo, a nostro avviso: il Piano dei Fabbisogni del personale 2022/24 già prevede lo scorrimento di 1472 posizioni nella ex posizione F2 dell’area seconda nel 2023, un numero quasi doppio rispetto a quello previsto dall’emendamento disinformato e più che sufficiente alla copertura integrale della graduatoria.
Cosa manca per avere le necessarie certezze? L’emanazione del DPCM che autorizza questi scorrimenti e noi riteniamo che, se petizione al Ministro deve essere, non può non contenere una sollecitazione in tal senso. E la petizione che ci è stata proposta singolarmente non contiene nulla in tal senso.
Quindi invitiamo gli idonei a tener bene i piedi per terra: le condizioni per lo scorrimento integrale ci sono tutte e stanno negli atti di programmazione assunzionale già coperti dalle risorse derivanti dal budget ordinario. E a non farsi strumentalizzare dalla politica nonché da qualche sigla sindacale interessata dai facili consensi, come ad esempio la FLP che nella riunione nazionale aveva espresso sublime indifferenza rispetto alle tempistiche di questi scorrimenti salvo poi, con una giravolta delle sue, precipitarsi ad appoggiare iniziative che esprimono posizioni del tutto contrarie. Noi continueremo il nostro impegno programmatico a favore di un piano occupazionale straordinario che, al momento risulta del tutto assente dall’agenda politica. Così come restiamo ancora in attesa di un incontro con il nuovo Ministro, ventilato in pompa magna da circa due mesi e ancora non programmato.
Sono tante le questioni aperte al MIC, e noi pensiamo, a differenza di qualche collega, che siano tutte legate alle decisioni politiche che si intendono attuare, a partire dalla questione occupazionale per finire ai progetti di autonomia differenziata, passando per il rilancio della funzione pubblica della tutela e della conservazione del patrimonio culturale come motore della fruizione, per renderlo accessibile a tutti i cittadini e non solo a chi possiede redditi elevati. Su questi temi intendiamo confrontarci e valuteremo le risposte che ci arriveranno dalla nuova direzione politica. Per quanto riguarda infine i temi legati alla contrattazione integrativa sia chiaro che noi non ci facciamo imporre agende da nessuno: siamo affezionati al metodo del confronto confederale preventivo sui contenuti e sugli obiettivi della contrattazione integrativa. E non consentiremo a nessuno di appropriarsi indebitamente di percorsi e temi che sono stati definiti unitariamente e che adesso sembrano diventati oggetto di proclami e propaganda unilaterale. Se si intende proseguire sulla strada intrapresa noi siamo pienamente disponibili, altrimenti ce ne faremo una ragione, con il dovuto senso di responsabilità verso il mandato di rappresentanza che ci hanno conferito i lavoratori nelle ultime elezioni RSU.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
Pubblichiamo la nota della Struttura nazionale Fp Cgil VVF in merito le problematiche evidenziate dal personale durante le selezioni per aspiranti unità cinofile