Roma, 17 febbraio 2022
Agenzia delle entrate
Direttore Centrale Risorse Umane
Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
e, p.c.
Agenzia delle entrate
Direzione centrale del Personale
Ufficio Relazioni Sindacali
dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it
Oggetto: Rispetto degli accordi per la sicurezza nei posti di lavoro – Relazioni sindacali
In questi giorni, negli Uffici, si moltiplicano indicazioni dirigenziali in apparente contrasto
agli accordi nazionali per la sicurezza, in particolare nella tutela dei soggetti fragili “diretti” e
“conviventi”.
Come già segnalato da questa Organizzazione ai singoli Direttori provinciali e regionali
evidenziamo anche a codesta Direzione centrale che riteniamo tali indicazioni inopportune e che,
nel contesto attuale, possono assumere il significato di avversione ad un percorso finalizzato alla
sicurezza dei lavoratori costruito attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali.
Gli accordi nazionali contengono elementi di maggior tutela fino al termine dello stato
emergenziale, a garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei contribuenti nei posti lavoro, e nessuna
norma li ha abrogati o derogati.
Più che limitarci alla semplice richiesta di convocazione, che non determinerebbe effetti
risolutivi immediati, riteniamo necessario che l’Agenzia richiami le proprie articolazioni al rispetto
dei vigenti accordi per la sicurezza atteso come non sia minimamente ipotizzabile una gestione
unilaterale, estemporanea o comunque imposta arbitrariamente della futura fase di ritorno alla
normalità.
Cordialità.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
REVISIONE DEI COEFFICIENTI DI OMOGENEIZZAZIONE:
SERVE UN REALE CONFRONTO!
A seguito delle pressanti richieste delle scriventi organizzazioni sindacali in merito al Messaggio Hermes n.258 del 19 gennaio 2022, l’Amministrazione ha convocato martedì scorso una riunione del Tavolo nazionale di confronto avente all’ordine del giorno la “Misurazione della produzione: revisione dei coefficienti di omogeneizzazione”.
La riunione è stata preceduta dalla trasmissione, nell’arco della stessa giornata, con una tempistica che non ha dato la possibilità alle organizzazioni sindacali di effettuare un adeguato approfondimento, di un documento riassuntivo che, al di là della ricostruzione storica dei coefficienti di omogeneizzazione e delle modalità di attribuzione degli stessi, esplicita gli interventi effettuati con il Messaggio Hermes “incriminato” sia sul versante delle pensioni delle gestioni private sia su quello dell’aggiornamento dei conti individuali.
Dalla lettura del citato documento emerge che la revisione dei coefficienti di omogeneizzazione, operata dall’Amministrazione, produce un saldo negativo di 211.267 punti omogeneizzati senza considerare che l’effetto positivo generato dalla revisione dei coefficienti relativi al conto assicurativo produce un incremento temporaneo dei valori positivo andando così a deprimere ulteriormente il dato negativo emergente dalla tabella di sintesi riportata nella nota dell’Amministrazione!
Il dato conferma quanto nei giorni scorsi ci era stato anticipato dai colleghi del territorio i quali avevano sottolineato come l’intervento messo in campo con il messaggio Hermes n.258 si traduceva in una riduzione del “peso” di alcuni prodotti non adeguatamente compensata dall’aumento dei valori di quelle prestazioni indicate con il segno “+” dalla Tecnostruttura: il risultato è stato quello di costringere le sedi a dover riprogrammare le attività in funzione dei nuovi valori, costringendo direttori, i controller ed i responsabili delle unità organizzative a nuove ed estenuanti riunioni per far quadrare i numeri come del resto conferma, indirettamente, l’Amministrazione quando scrive che “l’indice di produttività programmato per il 2022 prima dell’emanazione del messaggio in questione si attestava a 131,01 (Piano Budget V0_2022) mentre, in fase di riprogrammazione, applicando i nuovi coefficienti di omogeneizzazione, è risultato pari a 127,96 (Piano Budget V01_2022) con una diminuzione a livello nazionale di circa il 3%”.
Assodato per ammissione della stessa Tecnostruttura che l’intervento operato non reca alcun vantaggio, ma al contrario rischia di mettere in discussione il raggiungimento del famigerato parametro 124 in alcune regioni/ambiti di coordinamento metropolitano, abbiamo chiesto che sia avviato un approfondimento tecnico sull’intervento programmato (per es. non abbiamo conoscenza di stravolgimenti organizzativi o di innovazioni sul piano della tecnologia informatica tali da poter giustificare, in alcuni casi,
abbattimenti dei coefficienti di omogeneizzazione che arrivano addirittura alla misura del 40% così come non conosciamo in generale la metodologia applicata dall’Amministrazione nel censimento dei prodotti) per verificare la linearità delle riduzioni rispetto alla realtà della tempistica dei prodotti censiti e, soprattutto, abbiamo ribadito quanto già rappresentato in passato alla Delegazione di parte datoriale circa la necessità di ripristinare una modalità di interlocuzione e di confronto sul tema della misurazione della produzione e sulla relativa reportistica che un tempo, fino al 2016, costituivano oggetto di specifici osservatori paritetici. Infatti, il CCNL Funzioni Centrali 2016/2018 offre la possibilità, ribadita anche nell’Ipotesi di CCNL Funzioni Centrali 2019/2021, di attivare organismi paritetici di partecipazione monotematici su argomenti che le parti ritengono di dover approfondire in sedi specifiche e formalizzate: l’Amministrazione applichi il CCNL e attivi quelle forme di partecipazione sindacale che il contratto prevede!
Roma, 17 febbraio 2022
FP CGIL
Matteo Ariano – Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito il regolamento di disciplina del personale del corpo nazionale dei vvf ai sensi dell’articolo 239 del dl 13 ottobre 2005 n. 217
Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento riguardo la conversione in legge con modificazioni del dl 24 dicembre 2021 n . 221 recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia covid 19
Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inl e dell’Anpal il 4 marzo, con manifestazione nazionale per protestare contro l’esclusione del personale di questi due enti dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi, che spiegano: “A seguito della gravissima e inaudita esclusione del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro e di Anpal dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione, per effetto della quale un dipendente delle due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di Dpcm (che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui), riteniamo di dover attuare una serie di azioni di lotta, con il preciso obiettivo di riparare allo scempio commesso e reintegrare immediatamente il personale dell’Inl e di Anpal nell’armonizzazione”.
I sindacati, inoltre, protestano anche perché gli obiettivi della lotta al lavoro sommerso del Pnrr “risultano al momento privi di finanziamento” nel decreto del Mef del 6 agosto 2021. “Le lavoratrici e i lavoratori dell’Inl e di Anpal – scrivono – sono stufi della logica del costo zero e non si accontenteranno di promesse o impegni ma, ritenendo di essere stati ingiustamente esclusi, pretendono di ricevere importi a partire da quanto previsto per i colleghi del Ministero di riferimento e chiedono massima attenzione sui temi del lavoro”. Da qui il calendario delle iniziative di lotta che prevede assemblee quotidiane in programma la prossima settimana, con presidi e coinvolgimento della cittadinanza, per arrivare a “venerdì 4 marzo proclamiamo sciopero per l’intera giornata, con una manifestazione nazionale di tutto il personale, che dovrà portare alla chiusura di tutte le sedi dell’Ispettorato e dell’Anpal. Non ci fermeremo fino ad ottenimento del risultato, sia chiaro a tutti”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.
INDENNITA’ DI AMMINISTRAZIONE:
LE INIZIATIVE DI LOTTA
A seguito della gravissima e inaudita esclusione del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e di ANPAL dall’armonizzazione delle indennità di Amministrazione, per effetto della quale un dipendente delle due Agenzie strumentali del Ministero non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di DPCM (che vanno dai 1.525 € lordi annui per i lavoratori A1 F1 fino ai 2.449 € lordi annui per i lavoratori A3 F7, previsti per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) riteniamo di dover attuare una serie di azioni di lotta, con il preciso obiettivo di riparare allo scempio commesso e reintegrare immediatamente il personale dell’INL e di ANPAL nell’armonizzazione.
Come se non bastasse a ciò si aggiunga che gli Obiettivi del lavoro sommerso del PNRR, M5C1-8, M5C1-9, M5C1-10, M5C1-11, risultano privi di finanziamento nel Decreto del MEF del 6 agosto 2021.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL e di ANPAL sono stufi della logica del costo zero e non si accontenteranno di promesse o impegni ma, ritenendo di essere stati ingiustamente esclusi, pretendono di ricevere importi a partire da quanto previsto per i colleghi del Ministero di riferimento e chiedono massima attenzione sui temi del lavoro.
Pertanto, a partire da lunedì 21 febbraio e fino a venerdì 25, invitiamo le RSU degli uffici e i nostri rappresentati territoriali a proclamare un’ora al giorno di assemblea sindacale di tutto il personale, dalle ore 10 alle ore 11, con
possibilità di prevedere anche presìdi di fronte all’ufficio, così da spiegare alla cittadinanza i motivi dell’agitazione.
Invitiamo, inoltre, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori anche a porre in essere, nei prossimi giorni, le seguenti ulteriori forme di lotta:
– non partecipazione alle giornate del cosiddetto piano straordinario di formazione;
– indisponibilità all’uso del mezzo proprio, con contestuale richiesta all’anticipo del costo dell’uso dei mezzi pubblici;
– indisponibilità a partecipare alle task-force;
– indisponibilità allo svolgimento di lavoro straordinario, serale, notturno;
– indisponibilità all’uso dei cellulari o tablet personali sia per la verifica dei green pass sia per le procedure di migrazione.
Per l’intera giornata di venerdì 4 marzo proclamiamo sciopero, con una manifestazione nazionale di tutto il personale, che dovrà portare alla chiu-sura di TUTTE le sedi dell’Ispettorato e dell’Anpal. Nel frattempo, trasmet-teremo la proclamazione dello sciopero alle Amministrazioni competenti, per l’avvio delle relative procedure.
Nei prossimi giorni comunicheremo ulteriori iniziative:
NON CI FERMEREMO FINO AD OTTENIMENTO DEL RISULTATO, SIA CHIARO A TUTTI.
Roma, 17 febbraio 2022
SUL PIANO NAZIONALE DI SOLIDARIETÀ
PER LA DIFESA LEGALE A DISTANZA
E SULLE CONDIZIONI DI LAVORO DEI LEGALI DELL’ISTITUTO
Siamo nella seconda metà di febbraio e non è stato ancora emanato il Piano nazionale di solidarietà per la difesa legale a distanza per il 2022.
Inoltre, le voci che si rincorrono circa i numeri del prossimo piano non possono che destare preoccupazione.
Vogliamo ricordare che, come suggerito dalla stessa denominazione del Piano, tale strumento, oltre a corrispondere alla evidente necessità per l’Istituto di far fronte alla imponente mole di contenzioso che coinvolge l’Istituto sull’intero territorio nazionale, è anche ispirato a finalità solidaristiche e perequative, avendo l’obiettivo di sgravare le strutture che, particolarmente in alcune regioni del sud, sono afflitte da numeri di contenzioso impressionanti.
Sin dalla istituzione di tale misura abbiamo tuttavia evidenziato la necessità che, ai fini di una effettiva perequazione dei carichi di lavoro, si vari, per tutti gli uffici, centrali e territoriali, un sistema di valutazione ponderata degli affari in carico agli avvocati, ed ai professionisti in genere, anche ai fini della determinazione di una soglia di esigibilità della prestazione; e che si adottino finalmente le misure organizzative a suo tempo prospettate, anche all’atto della riorganizzazione dell’Avvocatura, in termini di potenziamento dell’organico degli avvocati, di ausilio all’attività svolta in favore delle sedi critiche, sia quanto a personale amministrativo sia quanto a dotazioni informatiche, di riorganizzazione e potenziamento delle strutture amministrative deputate all’istruttoria sul contenzioso, di reingegnerizzazione delle procedure informatiche, che costituiscono ormai lo strumento obbligato per lo svolgimento dell’attività legale.
Misure queste tutte necessarie al fine di coniugare gli obiettivi della solidarietà e perequazione dei carichi di lavoro, nel rispetto dei principi posti dal D.L. 90/2014, e della efficacia ed efficienza dell’azione difensiva dell’Istituto in giudizio.
Sono invece passati anni e di tutto ciò si è visto ben poco.
In particolare, l’assenza di un sistema idoneo alla rilevazione dei veri carichi di lavoro, che tenga conto cioè di tutti i prodotti dell’attività professionale, molti dei quali non vengono rilevati ai fini della pianificazione, rischia di determinare, sia in termini di definizione dei numeri del Piano sia in termini di abbinamenti tra regioni, scelte non controllabili e non rispondenti alle finalità prefisse.
Con ciò oltretutto si rischia in determinate situazioni di far percepire quello che nasce come uno strumento di riequilibrio come piuttosto una misura vessatoria, ingenerando una mancanza di coesione tra colleghi, che è invece fondamentale per il funzionamento dell’avvocatura.
A fronte dell’aggravamento di tali problematiche, valutiamo positivamente il concretizzarsi, finalmente, di uno spirito comune tra le sigle sindacali, che ha portato a richiedere all’Amministrazione di conoscere, tra l’altro:
– il numero e la tipologia dei giudizi considerati quale pervenuto a livello nazionale, regionale e dei singoli Uffici legali, e del periodo rilevato ai fini della individuazione dei giudizi da trasferire per l’anno 2022;
– il numero degli avvocati coinvolti distinti per sede di appartenenza;
– i parametri di correzione del dato numerico adottati ai fini della individuazione dei giudizi da sussidiare e la loro incidenza;
– ogni altro parametro utilizzato ai fini della redazione del piano, ivi compresa la scelta degli abbinamenti tra regioni.
Ci associamo senz’altro a tale richiesta, rilevando peraltro l’opportunità che tali dati siano resi disponibili a tutti i legali ogni anno, a supporto di scelte che incidono profondamente sulle loro condizioni di lavoro, ed auspicando la più celere definizione del Piano, in termini trasparenti e coerenti con la rilevazione oggettiva dei dati di contenzioso sul territorio nazionale.
Roma, 16 febbraio 2022
FP CGIL/INPS
Matteo Ariano Maria Assumma
Antonella Trevisani Giuseppe Cipriani
Pubblichiamo la nota e gli allegati diramati dal Dipartimento in merito la richiesta di solidarietà Associazione Italiana lotta al Neuroblastoma Onlus, riguardo la campagna di Pasqua “cerco uovo amico” a sostegno dei bambini malati di tumore.
Pubblichiamo la circolare fatta pervenire dall’amministrazione sul tema in oggetto su nostra precisa richiesta.
Continuano le trattative per il rinnovo contrattuale 2019-2021 per il personale NON direttivo NON dirigente e Direttivo e Dirigente. Pubblichiamo le convocazioni del tavolo tecnico
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF riguardo la richiesta di una ricognizione di mobilità per il personale del ruolo Vigile del Fuoco