Un riconoscimento economico in cambio di candidature e voti per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego. Una modalità, che richiama alla memoria pratiche deprecabili di monetizzazione del voto, messa in atto da un’organizzazione sindacale, nello specifico da Confintesa Funzione Pubblica. Come si legge, infatti, nel sito del sindacato, ‘Confintesa FP regala benefit e premi di risultato se organizzi una lista che vanno da 200 euro per ogni lista che otterrà almeno 5 voti e 20 euro per ogni voto ottenuto dopo i primi 5’.
Una modalità che pubblicamente la Fp Cgil denuncia attraverso la restituzione di un premio che la segretaria generale, Serena Sorrentino, aveva ricevuto dalla confederazione Confintesa lo scorso anno, ovvero “Il giorno dopo: Donna tutto l’anno”, per l’impegno nell’azione sindacale. In una lettera inviata al presidente di Confintesa, Massimo Visconti, che accompagna la restituzione del premio, Serena Sorrentino scrive: “Pur comprendendo il senso profondo del gesto che sto compiendo, sono a restituirvi tale riconoscimento in virtù di una distanza profonda, dal punto di vista sindacale ed etico, da ciò che sta caratterizzando la campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu nel settore pubblico della vostra organizzazione di Categoria di Funzione Pubblica”.
La segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil denuncia, infatti, le modalità di Confintesa Fp in questa campagna elettorale per le elezioni delle Rsu nel pubblico impiego, che si terranno il 5, 6 e 7 aprile prossimi: “La remunerazione con compensi legati alla quantità di voti raccolti è qualcosa che muove la mia coscienza nella condanna di una tale distorsione della ricerca del consenso e della mistificazione della libertà di voto”. Pratica che “ferisce e sconcerta chiunque abbia a cuore la difesa della democrazia nel suo senso ed esercizio”. Per questa ragione Sorrentino restituisce il premio: “Non posso che segnare una distanza assoluta nei confronti di questa campagna che lede l’immagine e l’onorabilità della funzione della rappresentanza. In questo caso la diversità tra organizzazioni non è solo di politica sindacale, di scelte contrattuali e negoziali ma etica e morale”, conclude Sorrentino.
Il nostro futuro digitale
Appunti a margine delle attività del sindacato internazionale dei servizi pubblici.
Probabilmente la digitalizzazione, insieme con il cambiamento climatico, sono i più importanti cambiamenti sociali del nostro secolo.
La digitalizzazione ha profondamente cambiato il nostro mondo, e continuerà a farlo, e i governi locali e centrali, insieme a tutti i servizi pubblici, sono una parte importante della nostra società, ovunque nel mondo. Sono importanti per i lavoratori che al suo interno operano, nonché perché “disegnano” l’intera società.
Da una parte, la digitalizzazione può portare alla privatizzazione ed all’impoverimento dei servizi pubblici, all’interno di una cornice ben descritta da Shoshana Zuboff nel suo seminale libro “Il capitalismo della sorveglianza: il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri”.
D’altra parte, lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione possono portare ad un aumento enorme della qualità e della quantità dei servizi pubblici. Basti pensare a cosa l’intelligenza artificiale (AI in inglese, cioè artificial intelligence) potrebbe fare se fosse utilizzata a fini pubblici ed in modo trasparente1.
C’è una lotta in corso. Possiamo vincere noi o loro, e la dobbiamo giocare fino in fondo, per noi e per chi verrà dopo di noi.
Il controllo dei dati, il divario digitale, il colonialismo digitale, i sistemi di riconoscimento facciale, i rischi sottolineati dal documentario “the social dilemma”, sono temi che devono interessare il sindacato, perché interessano tutti i lavoratori.
Il sindacato internazionale PSI (Public Service International), al quale aderisce la FP CGIL, insieme al sindacato europeo di riferimento (EPSU) ha cominciato un percorso di conoscenza e formazione, lungo 3 anni, indirizzato ai leader sindacali, che poi devono a cascata innervare delle loro conoscenze ogni organizzazione in tutti i suoi livelli, proprio su questi temi.
Sono stati preparati manuali, piani di azione, esempi di buone pratiche. È stata creata una tassonomia, cioè una classificazione di cosa intendiamo con digitalizzazione nei servizi pubblici. Una tassonomia è necessaria perché dentro il mare della digitalizzazione c’è moltissimo: dal lavoro agile al lavoro da remoto, dal controllo a distanza al furto di miliardi di dati che vengono utilizzati da grandi aziende private per “predire” i nostri comportamenti, dal diritto all’utilizzo dei dati dei lavoratori a come la digitalizzazione ed i dati possono aiutare nel lavoro di cura.
In Europa, e in Italia, la contrattazione collettiva, e la contrattazione sociale, nonché l’azione generale della Confederazione, possono fare moltissimo.
Abbiamo peraltro uno strumento, il GDPR, e cioè il Regolamento n. 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, il quale è oggi considerato il migliore (seppur migliorabile) strumento legislativo a disposizione al mondo per difendere i propri dati.
Bisogna sfruttare il GDPR, ed andare oltre. Governare l’algoritmo, scegliere noi cosa gli algoritmi devono poter considerare, è di vitale importanza. Sembrano ragionamenti astratti, ma poi ci sono effetti molto pratici, quotidiani, continui, che intaccano il benessere dei lavoratori, e dei cittadini, ogni giorno in ogni momento: si pensi, per fare un esempio apparentemente innocuo, che ci sono sistemi di intelligenza artificiale, che si alimentano di dati, che fanno prezzi diversi dello stesso bene, nello stesso momento, a seconda del CAP (codice di avviamento postale) da cui provengono.
1 Con alcuni amici scherzando, ma non troppo, ci diciamo che se l’Unione Sovietica avesse conosciuto l’intelligenza artificiale, il machine learning e gli algoritmi predittivi nelle sue attività di pianificazione, forse la storia del mondo sarebbe stata diversa. Si pensi a quanto potrebbero essere utilizzati a fini pubblici piattaforme come google o amazon. Sul tema si veda Leigh Philips, Michal Rozworski, The People’s Republic of Walmart: Ho the World’s Biggest Corporations are laying down the Foundation for Socialism, Verso Books, 2019
Io sarei per andare ancora oltre. Non è strettamente compito del sindacato, ma così come nel XX secolo si è considerato un bene pubblico qualcosa che prima si considerava privato (l’elettricità, nella sua produzione e distribuzione, era in mano a privati, così come l’acqua), nel XXI secolo dobbiamo ragionare sulla pubblicizzazione di grandi infrastrutture logistiche, fisiche o digitali, le quali sono in mano private. Se non lo facciamo la democrazia formale sarà sempre più un pallido pannicello di una oligarchia sostanziale.
Contemporaneamente, ogni singola federazione deve fare la sua parte. Come FP CGIL abbiamo provato, e ci siamo riusciti, a regolamentare nell’ultimo CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) delle Funzioni Centrali (Ministeri e tanti altri enti), sia il lavoro agile che il lavoro da remoto.
Enrico Lobina
Pubblichiamo la nota del Dipartimento emanata dal Ministero della Salute in merito la proroga della certificazione di vaccinazione per gli esenti
Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche Strumentali riguardo la convenzione Consip BPE 9 buoni pasto elettronici EDENRED ITALIA S.p.A
Pubblichiamo la nota di sollecito unitario delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito l’individuazione del personale spettante la formazione del percorso USAR M
“SI” AGLI ACCORDI… “NO” A LENTEZZE E BUROCRAZIA DELL’AGENZIA!
Acconto FRD 2021
Nella riunione nazionale del 1° febbraio abbiamo innanzi tutto firmato l’accordo per la distribuzione dell’acconto del FRD 2021 che sarà erogato, tra maggio e giugno, per permettere il consolidamento del dato relativo alle presenze.
L’accordo ricalca i parametri relativi agli anni precedenti e costituisce senz’altro un risultato positivo, fortemente perseguito dalle Scriventi OO.SS. affinché si definisse in tempi brevi.
Mobilità, co-working, stabilizzazione distacchi
In merito ai criteri sulla mobilità del personale, l’Agenzia ha riproposto i principi dell’ultimo accordo, senza fornirci alcuna indicazione circa i numeri del contingente e sulla distribuzione territoriale.
Abbiamo evidenziati come non abbia senso convocare per discutere di criteri di mobilità senza avere una prospettiva di effettività dell’operazione nel suo complesso. Né ci sembra una valida ragione, la circostanza, invocata da Agenzia, che ancora non si conoscono i numeri dei colleghi che risulteranno vincitori del concorso a 2320 funzionari, visto che ci si potrebbe basare tranquillamente su coloro che già hanno passato la prima prova e fare una proiezione di massima. O è chiedere troppo?
Come del resto è fondamentale concludere la stabilizzazione del personale distaccato prima della sottoscrizione dell’accordo sulla mobilità, essendo ad esso propedeutico.
Le Scriventi hanno inoltre evidenziato che è fondamentale che l’Agenzia adotti una strategia che chiarisca alcuni rilevanti argomenti correlati, quali: regole sul co-working e il percorso riservato ai colleghi interni che passeranno la seconda prova del concorso, incardinati in Uffici diversi da quelli di propria assegnazione, visto che Agenzia non ha ancora ufficializzato se dovranno o meno sostenere il tirocinio. Necessariamente, quindi, abbiamo posto l’importanza di definire complessivamente tutti i temi descritti in tempi ravvicinati.
Dopo lunga discussione l’Agenzia ha ritenuto che si possa trattare efficacemente la materia solo dopo aver avuto gli esiti della seconda prova, già programmata per la prossima settimana, del concorso in atto.
Valutiamo comunque negativamente questa posizione in quanto l’Agenzia dovrebbe già avere una prospettiva chiara sulla dotazione funzionale minima che intende raggiungere e mantenere nelle sue varie strutture territoriali, invece pare che si debba tutte le volte inventare la ruota e solo limitatamente all’orizzonte del singolo e specifico argomento in discussione. L’argomento è stato quindi rinviato a subito dopo le seconde prove del concorso, presumibilmente, quindi alla fine del corrente mese di febbraio.
“Ristori” per le attività svolte in presenza nel periodo aprile-dicembre 2020
Ricorderete l’impegno che avevamo assunto per iscritto con l’Agenzia lo scorso luglio 2021 per definire un’indennità che, simmetricamente a quella già stabilita ed erogata per chi ha sofferto il disagio organizzativo del lavoro agile emergenziale, andasse a remunerare coloro i quali si sono prodigati, in presenza, ad adempiere la loro attività, durante i mesi del 2020 con maggiori restrizioni.
Dopo una non facile discussione e, secondo FP CGIL, CISL FP e UILPA ricca di formalismi, l’Agenzia ha ritenuto di dover effettuare dei riscontri rispetto alla corretta individuazione delle attività proposte per la remunerazione e, soprattutto, per verificare la corretta impostazione dell’accordo rispetto alla successiva certificazione degli organi di controllo.
La sottoscrizione, quindi, così come gli ulteriori temi all’ordine del giorno sono stati rinviati al prossimo incontro già programmato per lunedì 7 febbraio.
Direttiva su c.d. “sospensione della prevalenza in presenza” rispetto allo s.w. e nuove disposizioni sul controllo all’utenza del green pass
Forte scontro dialettico e di visione abbiamo avuto in merito ai due temi.
Abbiamo sottolineato l’evidenza e cioè che i contagi rilevati nei nostri uffici persistono con un’incidenza elevatissima e che pertanto la direttiva a firma del Dott. Dorrello (oggi, Capo Divisione Risorse) relativa alla possibilità di non tener conto, per il momento, della c.d. prevalenza dell’attività lavorativa in presenza dovesse essere prorogata oltre l’ipotesi del 31 gennaio u.s..
Sorprendentemente la direttrice della D.C. Risorse Umane ha ritenuto invece che, la possibilità di sospensione della “prevalenza in presenza” dovrebbe essere revocata, considerata la recente flessione dell’incidenza dei contagi nei nostri uffici!
A questa visione, che riteniamo illogica, noi non ci arrenderemmo perché sembra una beffa, purtroppo su tematiche serie, la tesi della minor incidenza dei contagi quando possiamo dimostrare, sulla base dei dati della stessa Agenzia, che, a fronte di un incremento di tre settimane di oltre il 260% dei casi di contagio a livello nazionale, la parte pubblica frappone un calo medio a livello nazionale di circa l’1,5 -1% delle ultime due settimane! Dato di tutta evidenzia che non può essere indice consolidato di una significativa e costante regressione del contagio negli Uffici dell’Agenzia.
FP CGIL, CISL FP e UILPA hanno ricordato all’Amministrazione che l’argomento riguarda la salute e sicurezza dei lavoratori, non certo di sola spettanza datoriale, e che quindi alcune situazioni non sono tollerabili, come quella di far recuperare subito in presenza le giornate di lavoro agile imposte per la quarantena del proprio figlio. È una contraddizione in termini!
Altro forte scontro tra parte sindacale e parte pubblica è avvenuta in merito alle innumerevoli disposizioni di servizio con cui vengono “distratti” dalle attività istituzionali decine e decine di colleghi per ogni sede di Ufficio al fine di essere impiegati al controllo del green pass all’utenza (obbligo introdotto dal 1° febbraio).
Abbiamo contestato l’illegittimità dell’impiego, a tali fini non contrattualmente né normativamente previsto, dei lavoratori addirittura in molti casi invitati a mettere a disposizione i loro smartphone personale.
L’inaccettabile modalità organizzativa con cui sta procedendo l’Agenzia, oltre a determinare l’illegittimo impiego dei lavoratori per attività contrattualmente non previste, sottopone i lavoratori stessi ad un maggior rischio per la salute che, proprio perché non attinente alle
loro mansioni, aumenta la responsabilità del datore di lavoro. Sarebbe utile conoscere, inoltre, quanto “spende” Agenzia nel momento in cui sottrae dei funzionari al proprio lavoro istituzionale per incaricarli di controllare i pass, quando invece basterebbe acquistare i c.d. totem” lettori g.p..
Segnaleremo tutti le disposizioni di servizio che hanno assunto tale modalità di organizzazione e, se dovesse essere necessario, contesteremo anche in altre sedi la configurazione di specifiche illegittimità da imputare ai singoli datori di lavoro.
È, peraltro, incredibile come ormai si sia passati dalle attività istituzionali del contrasto agli illeciti tributari e/o dai servizi ai cittadini all’attività di “guardiani” dell’obbligo vaccinale e al rincorrere pianificazioni “ragionieristiche” e rigide, se non assurde, per il calcolo della presenza. Certamente, le norme introducono obblighi di tal genere ma l’organizzazione del lavoro e degli uffici ormai è affidata all’assoluta improvvisazione e incompetenza della governance dell’Agenzia!!
Roma, 2 febbraio 2022
FP CGIL CISL FP UILPA
Gamberini De Caro-De Rosa Cavallaro
Avevamo anticipato, con il precedente comunicato, che le cose da fare sono davvero tante e quindi proseguiamo ad evidenziare quello che non va e ciò che andrebbe fatto, a nostro parere, se davvero si intende attuare una profonda trasformazione di questa Amministrazione.
Senza un’informatizzazione seria e rapida si rischia di non andare lontano, anche questo lo stiamo ripetendo da anni. Gli uffici del territorio sono quotidianamente subissati di continue richieste di report e statistiche, ma non si vede ancora l’ombra di applicativi che in modo automatico possano acquisire tutti i dati – inseriti una sola volta – e poi processarli per le varie finalità che potranno avere.
Siamo addirittura arrivati al paradosso che, nell’ambito delle progressioni economiche, molti lavoratori hanno visto respinta la propria domanda, semplicemente per aver dimenticato di spuntare un campo – come quello della performance – che dovrebbe già essere a conoscenza dell’Amministrazione (che così si espone a forte rischio contenzioso).
In altre Amministrazioni le progressioni economiche si svolgono nell’arco di pochissimo tempo, in quanto la maggior parte dei dati richiesti è già inserita in modo automatico nei sistemi informatici, ma questo in INL sembra fantascienza.
E’ fondamentale che tutti i processi dell’INL siano informatizzati: non è davvero possibile che interi settori di attività siano ancora basati sul “copia e incolla”, come fossimo negli anni ‘90. Ricordiamo, peraltro, che questo aumenta il rischio di errori, che non si possono affatto imputare al lavoratore.
Ancora: è accettabile che la verifica dei green-pass sia demandata a funzionari che devono installare sui propri cellulari personali l’applicativo specifico? Per quanto ci riguarda, resta fermo il principio che deve essere il datore di lavoro a fornire i mezzi per lavorare ai suoi dipendenti, se ritiene che certe funzioni debbano essere svolte da loro. Per questo, invitiamo i colleghi che abbiano ricevuto questo incarico a valutare di comunicare di essere pronti a svolgerlo nel momento in cui riceveranno la scheda sim e un cellulare dall’Amministrazione. In alternativa, si potrebbero acquistare dei lettori automatici e questo eliminerebbe ogni problema.
L’informatizzazione potrà anche servire a far viaggiare le pratiche attraverso il canale telematico, così che possano essere lavorate da un Ufficio diverso da quello originario, attraverso un meccanismo di ausilio tra gli uffici che ne tenga in debito conto ai fini della performance e del raggiungimento degli obiettivi. Anche questo, che sembra avveniristico in INL, è la realtà quotidiana in altre Amministrazioni. Peraltro, come abbiamo già evidenziato, per alcune attività di INL questo sarebbe già possibile da subito, ove lo si volesse.
Occorre poi mettere mano – tramite un confronto sindacale serio e approfondito – alla riorganizzazione degli uffici territoriali, chiarendo una volta per tutte ruolo e responsabilità dei responsabili di processo e di team. Anche su questo l’INL deve fare chiarezza: se intende essere un soggetto più agile, meno burocratico o perpetuare un
modello che non pare più in linea con l’istituzione di una Agenzia. Per questo, si dovrebbe ridurre il numero dei team , anche nell’ottica di un’organizzazione del lavoro veramente orizzontale e non più feudale, fondata su passaggi tra vassalli, valvassori e valvassini.
Bisogna poi avere il coraggio di sgravare gli uffici dei territori da una serie di attività che possono essere accentrate: è il caso della gestione del personale o degli appalti, che potrebbero essere svolti ad esempio dall’IIL – adeguatamente fornito di personale – così da rendere più omogenee le condotte e da snellire e semplificare anche i processi informativi e decisionali.
L’INL vuole essere una moderna Agenzia, con modalità organizzative flessibili e orizzontali o intende restare una scialba copia ministeriale, un burosauro in un mondo che viaggia ad altre ed alte velocità? Su tutto questo, ora che finalmente la riorganizzazione delle Direzioni Centrali è stata chiusa, chiediamo di incontrarci per discutere e avere risposte precise, chiare e risolutive.
Roma, 2 febbraio 2022
FP CGIL INL
Matteo Ariano
Pubblichiamo la circolare emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito la procedura di valutazione dell’attività svolta nel 2021 dal personale appartenente ai ruoli dei direttivi speciali operativi, dei direttivi speciali antincendio AIB, dei direttivi speciali tecnico-professionali, dei direttivi speciali specialisti, nonché degli ispettori antincendio e degli ispettori antincendio AIB, degli ispettori tecnico-professionali e degli ispettori specialisti.
Roma, 1 febbraio 2022
Al Dr. Carlo MORNATI
Segretario Generale CONI
Alla delegazione trattante di parte datoriale
OGGETTO: Richiesta apertura tavolo negoziale.
Come è noto, in forza della normativa vigente, il personale collocato nel contingente speciale ad esaurimento di cui all’art. 1, comma 919, della legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) mantiene, oltre all’inquadramento, i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali applicati alla data del trasferimento fino alla loro scadenza o comunque fino alla stipula, da parte del Coni, di nuovi contratti collettivi di settore regolati dalla sola disciplina privatistica. Fino alla stipula di tali contratti pertanto, al citato personale saranno applicati i contratti collettivi nazionali Sport e Salute Spa/FSN relativi al quadriennio 2018-2021, definitivamente sottoscritti il 26/01 u.s. Ai dipendenti in futuro assunti dal Comitato in applicazione del decreto legislativo n. 165/2001 per coprire le vacanze di organico che eventualmente residueranno all’esito delle procedure di cessione dei contratti, nonché ai fini della sostituzione del personale del contingente ad esaurimento nel tempo cessato dal servizio si applicheranno invece i contratti collettivi nazionali del personale dirigente e non dirigente del
comparto funzioni centrali.
Ciò premesso, le scriventi, anche al fine di fornire al personale interessato tutte le informazioni di cui necessita ai fini della manifestazione dell’assenso di cui all’art. 1, comma 918, della legge di bilancio 2022, chiedono che, in attesa del perfezionamento delle procedure di cessione dei contratti, si dia corso all’apertura, in una data da concordare, di un tavolo negoziale nell’ambito del quale individuare gli strumenti utili a coordinare la contestuale applicazione in Coni dei contratti sopra citati; tavolo a conclusione del quale andranno tra l’altro attivati i negoziati rivolti alla stipula dei contratti collettivi di settore 2022-2025 del personale dirigente e non dirigente collocato nel più volte richiamato contingente speciale ad esaurimento. Le scriventi ritengono che nell’ambito di tali negoziati vadano adeguatamente approfondite anche le problematiche inerenti all’armonizzazione della disciplina, in termini di materie e canali di finanziamento, della contrattazione integrativa nazionale.
Rimanendo in attesa di cortese riscontro, porgono distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
F. Quinti A. Nardella P. Liberati
Roma, 1.02.2022
– Esiti riunione Agenzia Industrie Difesa –
Si è tenuto stamani l’incontro che insieme a Cisl Fp e Uil Pa avevamo chiesto al Direttore generale – dr. Nicola Latorre – lo scorso 21 gennaio, con la nota avente ad oggetto “Decreto Legge 7 gennaio 2022, n. 1 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore”.
Nell’occasione l’Agenzia era rappresentata dal dr. Vincenzo Barbati, di recente nominato capo ufficio del personale con delega alle relazioni sindacali, al quale in apertura di riunione abbiamo anzitutto consegnato tutte le nostre riserve circa la tenuta di un modello di relazioni sindacali per noi assolutamente insoddisfacente, che nega la necessaria partecipazione alle rappresentanze sindacali del personale e tende costantemente ad eludere il confronto previsto dalle norme contrattuali perfino su temi di estrema rilevanza, come la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell’emergenza sanitaria tuttora in corso.
Non è accettabile che ad oggi, malgrado le richieste avanzate sull’argomento dalla Fp Cgil insieme a Cisl e Uil, gli accordi raggiunti con l’A.D. sui Protocolli e le conseguenti circolari prodotte da Persociv anche sulla scorta degli aggiornamenti introdotti dalle norme di legge vigenti, A.I.D. non abbia avvertito l’esigenza di convocare le OO.SS. per discutere delle misure atte a fronteggiare l’emergenza COVID-19 nei luoghi di lavoro, di fatto preferendo affidarsi alla diffusione di direttive che non colgono la delicatezza del momento e non tengono in alcuna considerazione i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Se l’intendimento è quello di rilanciare le attività degli stabilimenti produttivi di A.I.D., allora c’è bisogno di un reale coinvolgimento delle rappresentanze sindacali dei lavoratori nei processi decisionali che riguardano l’organizzazione dell’agenzia e i livelli occupazionali, attuali e futuri; trasparenza sulle misure adottate per raggiungere gli obiettivi fissati nel piano industriale, chiarezza sui provvedimenti assunti per favorire il ricambio generazionale dei lavoratori e limitare il ricorso al lavoro interinale, che produce solo ulteriore precariato, intraprendendo percorsi di assunzione e stabilizzazione in grado di garantire un impiego certo e duraturo ai lavoratori.
In proposito, e al netto dell’autorizzazione ad attivare i 48 contratti di apprendistato con decorrenza 1° marzo 2022 contenuta nel comma 696 dell’art.1 della legge di bilancio n. 234/21, che l’agenzia intenderebbe destinare nella misura di 20 allo stabilimento di Capua, 20 al CEDOC di Gaeta e 4 a Torre Annunziata, nella sua replica il dr. Barbati ha inteso comunicare ai presenti che A.I.D. ha ottenuto l’autorizzazione ad assumere circa 110 lavoratori, oltre alle 15 unità già autorizzate nel 2021, e che si è in attesa della pubblicazione del previsto DPCM per avviare i relativi bandi di concorso.
Inoltre, recependo la nostra istanza, ci ha informati di voler presto convocare un tavolo di confronto per ragionare sulle misure atte a fronteggiare l’emergenza COVID-19.
Vi terremo come sempre puntualmente aggiornati sull’evolversi della discussione.
Il Resp.Nazionale FP CGIL Difesa
Francesco Quinti
Pubblichiamo la nota del Coordinamento regionale Fp Cgil VVF, in merito alle problematiche evidenziate.
Ancora una volta le strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF unitariamente ribadiscono la necessità di risposte alle molte domande inevase, nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo