Roma,19 ottobre 2021
Alla Ministra della Giustizia
Prof.ssa Marta CARTABIA
e p. c. :
Al Sottosegretario alla Giustizia
On.le Francesco Paolo SISTO
Al Capo del Dap
Pres. Bernardo PETRALIA
Al Capo del Dgmc
Pres. Gemma TUCCILLO
Oggetto: Incontro con l’on.le Ministra della Giustizia del 18 ottobre.
In esito all’incontro di cui all’oggetto, come preannunciato, le Organizzazioni Sindacali scriventi hanno esaminato in maniera approfondita le risposte fornite e, all’unanimità, anche in ragione delle attuali gravi condizioni esistenti negli istituti e nei servizi dell’Amministrazione penitenziaria nonché dello stato di profondissimi disagio e preoccupazione che il personale del Corpo di Polizia penitenziaria, pur apprezzando alcuni impegni assunti dalla Ministra, non possono che ritenere l’incontro in parola ancora insoddisfacente.
In particolare rispetto alle richieste delle scriventi OO.SS. nella missiva del 23 settembre u.s., a nostro avviso, meritevoli della massima ed urgente considerazione, si ritiene di dover specificare che:
– per quanto attiene al “modello custodiale” non può ritenersi bastevole l’invio alle Sigle della bozza di una circolare sulla media sicurezza che, per dirla in sintesi carceri delle imperfezioni anche riguardo alle norme in vigore, laddove non si considerino invece il ruolo e le funzioni della Polizia penitenziaria rispetto alla mutate condizioni delle carceri e all’attuale variegata composizione della popolazione detenuta e la crescente presenza di detenuti con patologie psichiatriche responsabili di continue e violente intemperanze.
– Per quanto attiene all’organico di Polizia penitenziaria, pur apprezzando le iniziative per un definitivo ripianamento delle carenze esistenti entro il 2026, non possono ignorarsi due fattori riguardanti, il primo gli accresciuti ed insostenibili carichi di lavoro attuali che non consentono nemmeno la fruizione dei diritti minimi lavorativi (ad es. ferie e riposi settimanali) concomitanti, poi, ad una età media del personale in servizio che va avvicinandosi ai 50 anni. In tale ambito è da ritenersi presumibile una aliquota di pensionamenti annuali, per raggiunti limiti, dalle 2.000 alle 2.500 unità da compensare mediante turn-over che, unitamente al citato ripianamento, richiederebbe l’assunzione per ciascun anno di non meno di 3.500 nuovi agenti di Polizia penitenziaria, a fronte di una capienza delle attuali strutture scolastiche che, nella migliore delle ipotesi, non eccede i 1.500 posti annui (per corsi di 6 mesi) e senza considerare le ulteriori esigenze formative relative ai concorsi da Vice Ispettore e da Vice Sovrintendente. Da tali considerazioni, si ritiene possa desumersi che l’indicato ripianamento organico debba iniziare prima possibile, ovvero oggi e non domani o dopodomani, per una aliquota almeno pari a 2.000 unità aggiuntive, mediante l’individuazione di infrastrutture per la formazione esterne a quelle attuali dell’Amministrazione. Con l’occasione si ritiene, inoltre, di indicare l’esigenza di un incremento netto dell’Organico del Corpo le cui attuali dotazioni risultano del tutto insufficienti.
– Riguardo alla circolare sulle perquisizioni, stanti le valutazioni emerse nell’ambito dell’incontro, si ritiene di dover specificare che se da un lato non costituisce la cd. “perquisizione straordinaria” di per se il veicolo o l’occasione di eventuali violenze interne alle carceri, ciò che le OO.SS. eccepiscono non sono le necessità di trasparenza nelle operazioni di servizio (tant’è che più volte è stata richiesta la dotazione per il personale di bodycam, al pari delle altre Forze di Polizia) ma il pericolo di un loro rallentamento o la possibilità di una loro perdita di efficacia.
In ordine a quanto sopra le OO.SS. scriventi confermano lo Stato di Agitazione del Personale e la sospensione delle trattative, già dichiarati con l’assunzione sul territorio delle conseguenti iniziative a carattere rivendicativo, nell’auspicio che le argomentazioni di cui sopra consentano alla S.V. una revisione delle proposte formulate nell’incontro per l’avvio di un nuovo confronto maggiormente utile e risolutivo.
Con l’occasione inviano distinti saluti.-
S.A.P.PE.S.A.P.PE. O.S.A.P.P.O.S.A.P.P. UILPA PPUILPA PP S.I.N.A.P.PE.S.I.N.A.P.PE. U.S.P.P.U.S.P.P. FNS CISLFNS CISL CGIL FPCGIL FP
CAPECECAPECE BEBENEDUCINEDUCI DE FAZIODE FAZIO SANTINISANTINI MORETTI MORETTI VESPIAVESPIA PRESTINPRESTINII
Come annunciato al termine dell’incontro della scorsa settimana, il presidente dell’Aran ha presentato stamattina alle organizzazioni sindacali un testo di “avanzamento” del negoziato sul nuovo sistema di classificazione e sul lavoro agile.
In buona sostanza, per entrambi i temi, significativi sono i passi avanti verso la costruzione di un’ipotesi condivisa che dovrà entrare a far parte del più complessivo testo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il Comparto delle Funzioni Centrali 2019/2021.
Sul sistema di classificazione prende corpo un meccanismo per le progressioni economiche all’interno delle aree che tenga conto della necessità, da noi più volte affermata, di garantire da un lato procedure trasparenti nell’assegnazione dei “differenziali stipendiali” (così si chiameranno le nuove progressioni economiche) e, dall’altro, che non si ripeta più la situazione per cui all’interno di un’amministrazione ci sia chi ha beneficiato più volte delle progressioni e chi, al contrario, rimane al palo del primo inquadramento.
Per questo abbiamo giudicato positivamente l’individuazione nel CCNL dei due criteri principali – valutazione individuale e esperienza professionale maturata, chiedendo che la prima abbia un peso non inferiore al 30 per cento anziché il 50 per cento chiesto da Aran – prevedendo che la contrattazione integrativa possa indicare ulteriori criteri, bilanciando però con un correttivo percentuale legato al numero di anni di mancata acquisizione del differenziale per favorire una sorta di rotazione tra il personale non escluso dalle procedure (il meccanismo dei differenziali, infatti, escluderebbe dalle procedure chi nel triennio precedente è stato oggetto di sanzioni disciplinari).
Rimane da definire il valore economico dei differenziali stipendiali e la quantità di differenziali massima che un dipendente può acquisire nel corso della sua vita lavorativa. Entrambe questioni non irrilevanti che necessitano però della conoscenza delle risorse complessivamente disponibili, sia con il CCNL grazie alle previsioni della prossima legge di bilancio sia con quelle effettivamente utilizzabili dai Fondi Risorse decentrate delle singole amministrazioni.
In ogni caso, abbiamo avanzato la richiesta di prevedere un valore economico del differenziale non inferiore a quello oggi definito come incremento tra le diverse fasce economiche e per un numero di differenziali acquisibili durante l’intero corso della vita lavorativa di ciascuno.
Infine, sul tema classificazione, abbiamo apprezzato l’accoglimento da parte di Aran della nostra richiesta di prevedere incarichi e relative indennità per specifiche responsabilità o professionali anche nella nuova seconda area (Assistenti) oltre che nella nuova terza (Funzionari).
Altrettanto significativi i passi avanti sul tema del lavoro agile. Intanto perché finalmente si è compresa la necessità di non limitarsi alla sola applicazione della legge n.81/2017 introducendo una nuova tipologia di lavoro a distanza tra il lavoro agile senza vincolo di tempo e di luogo, legato agli obiettivi di servizio, e il telelavoro regolamentato contrattualmente già dal 2000.
Infatti, il nuovo lavoro da remoto, attivabile come quello agile previo confronto con le organizzazioni sindacali e per effetto della disponibilità volontaria del lavoratore, presuppone il controllo del tempo lavorato e, proprio per questo, conferma tutti gli istituti contrattuali e i trattamenti economici collegati, dalle indennità ai compensi per lavoro straordinario fino al riconoscimento del buono pasto nel rispetto delle norme contrattuali già note.
Restano ancora da migliorare alcune parti del testo già presentato negli incontri precedenti, in particolare sulle fasce di operatività, contattabilità e inoperabilità, ma siamo fiduciosi che già nel prossimo incontro fissato per martedì 26 ottobre vi saranno le condizioni per rendere il testo più prossimo alla sua stesura definitiva. Per questo, auspichiamo che i punti di avanzamento comunque registrati nel confronto con Aran possano essere presi a riferimento nella definizione delle linee guida sul lavoro agile, in applicazione del DPCM del 23 settembre scorso sull’uscita dalla fase emergenziale e da parte delle singole amministrazioni alle prese con il DM 8 ottobre 2021.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio
SOTTOSCRITTO ACCORDO
FONDO RISORSE DECENTRATE ANNO 2019
In data odierna abbiamo sottoscritto l’accordo sui criteri di pagamento del Fondo Risorse Decentrate relativo all’anno 2019.
A causa dei rilievi degli organi di controllo i quali, pervenuti al ministero all’inizio di gennaio 2021, sono vincolanti, abbiamo recepito anche per l’organizzazione giudiziaria e per gli archivi notarili, sì modificando quanto già convenuto in sede di sottoscrizione della ipotesi di accordo il 29 luglio 2020, il sistema di valutazione previsto dal DM 10.5.2018. In conseguenza di ciò una parte limitata delle somme del FRD (cinque milioni di euro per il DOG e 35.000 euro per gli Archivi Notarili) sarà pagata sulla base dei criteri propri di tale sistema. Inoltre per tutti i dipartimenti è stata disposta l’applicazione della maggiorazione, non inferiore al 30%, prevista dall’art. 78 del CCNL 2016/2018 in favore di una quota di personale.
Al termine della riunione la delegazione di parte pubblica, presieduta dal sottosegretario con delega al personale, Macina, aderendo alla richiesta di CGIL CISL e UIL, ha consegnato alle organizzazioni sindacali copia dei documenti contenenti i rilievi formulati dagli organi di controllo ed ha preannunciato, aderendo alla richiesta di FP CGIL CISL FP e UILPA, per il prossimo 15 novembre l’apertura della trattativa sui criteri di pagamento del Fondo Risorse Decentrate, anni 2020 e 2021, e sulla terza procedura di progressioni economiche.
L’accordo appena sottoscritto consente il pagamento da subito delle posizioni di lavoro per tutti i dipartimenti. Tale pagamento avverrà verosimilmente nella busta paga di novembre. Viceversa il pagamento del fondo di sede avverrà all’esito delle trattative che si terranno in ciascuna sede RSU.
A margine della riunione il Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria ha preannunciato che il prossimo 8 novembre si terrà una riunione per illustrare alle organizzazioni sindacali le modalità di impiego dei lavoratori che saranno assunti all’inizio del 2022 in attuazione del PNRR. Inoltre lo stesso ha affermato che: nulla osta allo scorrimento anche integrale della graduatoria del corso-concorso per funzionari giudiziari ex art. 21 quater L. 132/2015 mentre per lo scorrimento integrale della analoga graduatoria per funzionari NEP lo stesso ha affermato che nella previsione del fabbisogno di personale per il prossimo triennio è stata prevista l’assunzione dei funzionari NEP proprio allo scopo di consentire il predetto scorrimento; a breve sarà pubblicato l’interpello d assestamento per cancellieri e funzionari; a breve ci sarà anche lo scorrimento delle graduatorie del concorso per cancelliere esperto e direttore per coprire i posti lasciati liberi dai rinunciatari.
LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA PROSEGUIRÀ FINO A QUANDO NON SARÀ ASSICURATO IL PIENO RISPETTO DELLE NORME E DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI.
Il testo dell’accordo sottoscritto sarà divulgato appena disponibile.
Roma, 18 ottobre 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo / Prestini Marra Amoroso
COMUNICATO UNITARIO AL PERSONALE
Nell’imminenza di un prossimo incontro di contrattazione sulle PEO 2021, queste OO.SS. ritengono fondamentale non perdere l’occasione di procedere alle Progressioni Economiche anche per l’anno in corso a garanzia delle aspettative del personale, soprattutto di quello che non è riuscito a riqualificarsi nelle due scorse tornate.
A tal fine le scriventi hanno già sottoposto ai vertici di Istituto una proposta unitaria migliorativa, con nuovi punteggi e diverse tipologie selettive per raggiungere un accordo soddisfacente. Resta fermo, tuttavia, l’obiettivo principale che è quello di non perdere quest’ultima opportunità, in considerazione del fatto che, in base a quanto stiamo apprendendo in merito al negoziato in corso presso l’ARAN, il prossimo CCNL non prevederà più le Progressioni Economiche Orizzontali con le procedure e le modalità con cui sono state realizzate in questi anni, ma scatti automatici di carriera sulla base di precisi requisiti e criteri.
Come sempre, sarà nostra cura aggiornarvi sui futuri sviluppi della trattativa.
Roma, 19 ottobre 2021
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti M. Centorbi
Report sull’incontro del 15 ottobre 2021, di PSI, su “Remunicipalizzazione – servici pubblici 2.0”.
Nel pomeriggio del 15 ottobre, dalle ore 13:00 alle ore 16:00, ha avuto luogo la seconda sessione tematica delle consultazioni internazionali di PSI (Public Service International).
La prima sessione, dal titolo “Remunicipalisation: reclaiming local public services for all”, si è contraddistinta per una serie di comunicazioni formulate da Andrew Cumbers (Università di Glasgow), Daniel Pappa (USU, sindacato australiano), Anand Jammu (NMCE, sindacato indiano), Kevin Donghue (FORSA, sindacato irlandese) e della responsabile politiche internazionali della FP CGIL, Nicoletta Grieco.
La FP CGIL, nel suo intervento, ha descritto la campagna “Beni in comune ‘Stop alle esternalizzazioni dei servizi educativi!’”, lanciata da tutta la FP CGIL a partire dalle mobilitazioni contro l’esternalizzazione degli asili nido comunali di Siena, Venezia, Modena, Livorno, Sondrio, Pavia, Taranto, Scandicci, Cagliari e altra realtà.
In particolare, in relazione al PNRR (Piano Nazionale di Recupero e Resilienza) si è constatato come le risorse PNNR non possano essere utilizzate per assumere personale a tempo indeterminato nei nidi, mentre quella è oggi la prima priorità.
È particolarmente importante, incisivo e da popolarizzare il lavoro che PSI sta facendo sul tema della rimunicipalizzazione dei servizi pubblici. È un trend globale, iniziato da qualche anno, che ancora deve completamente affermarsi e diventare egemonico, in contrapposizione alla vulagata neoliberista per cui “privato è meglio”.
PSI ha sposato e promosso il lavoro del TNI (Transnational Institute, https://www.tni.org/en), il quale ha lanciato il “global database” sulla reinternalizzazione dei servizi pubblici, al quale si può, e si deve, contribuire. Il link è https://publicfutures.org/.
Le relazioni hanno presentato diverse campagne, alcune già vittoriose, volte a rimunicipalizzare servizi pubblici precedentemente esternalizzati.
Il COVID-19, nella sua tragicità, ha dimostrato quanto sia importante avere servizi pubblici accessibili a tutti, efficienti e nella piena disponibilità della collettività. Il vento, quindi, spira ancora a favore di processi di rimunicipalizzazione, che sono uno degli obiettivi chiave di PSI in tutto il mondo.
La seconda sessione, dal titolo “Public Services 2.0: Democratic governance and participation in local public services”, ha visto due interventi iniziali, di Edurne Bagué (Università di Girona) e Romaric Montbobier (CGT Eau de Paris, Francia), i quali hanno presentato due concreti casi di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e della cittadinanza ai processi di governance ed ai processi decisionali relativi ad un bene primario come l’acqua.
Durante la sessione si sono esaminati i concetti di informazione, consultazione, rappresentanza negli organismi societari, con o senza diritto di voto, nonché i concetti di co-determinazione e co-produzione di servizi. Si è sottolineata la peculiarità della situazione tedesca.
La FP CGIL ha svolto un breve intervento, in cui ha presentato il progetto della confederazione, a cui partecipano la FP e la FILCTEM, volto a dare attuazione all’art. 46 della Costituzione, che recita: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
Ad oggi questo articolo non ha una attuazione legislativa e, quindi, deve avere una piena realizzazione nei contratti collettivi.
Enrico Lobina
Pubblichiamo l’informativa in merito la legge 24 settembre 2021 n. 142 rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2020, legge 24 settembre 2021 n.143
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo in merito al pagamento delle ore prestate in eccedenza dal personale nel 2019
Una presenza ben visibile quella della Fp Cgil, Antifascista Militante, Funzione Partigiana:
Dalle ore 9 di sabato 16 ottobre in piazza dell’Esquilino una parte della Fp Cgil – l’altra presidia piazza San Giovanni – attende le compagne e i compagni provenienti da tutta Italia.
Here we are! Estamos aquí! #cisiamo#Maipiufascismi #16ottobre pic.twitter.com/Cn9kX0ARpk
— FPCGILInternational (@fpcgil_internaz) October 16, 2021
Ore 12.30, parte il corteo in direzione piazza San Giovanni, lo spezzone della Fp Cgil dietro lo striscione ‘Lavoriamo nei servizi pubblici. Siamo antifascisti’:
Dal corteo appena partito, in un video Serena Sorrentino elenca le ragioni della manifestazione e della presenza delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici dietro le parole ‘Funzione Partigiana’:
Lo spezzone della Fp Cgil in via Merulana:
Alle 13.45 parte la diretta della manifestazione ‘Mai più fascismi’:
Tra gli interventi dal palco, quello di Silvia, infermiera al Policlinico Umberto I di Roma con la toccante testimonianza dell’aggressione al Pronto Soccorso di sabato 9 ottobre:
Rivedi qui l’intervento integrale di Silvia:
E qui le conclusioni di Maurizio Landini:
Una piazza straordinaria, come mostrano alcune immagini della giornata:
Per chiudere una straordinaria giornata, la foto della Fp Cgil:
Assalto alla Cgil, la solidarietà dei lavoratori dei servizi pubblici da tutta Europa
La FP CGIL non firma!
Si è svolta nella giornata di giovedì 14 ottobre la prevista riunione per la sottoscrizione dei criteri per le progressioni economiche decorrenza 01.01.2021. La scrivente O.S., coerentemente a quanto precedentemente espresso nelle progressioni 2017 e 2018 e 2020, non ha firmato l’accordo.
Nel dettaglio la CGIL non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo in quanto la stessa ripropone gli stessi principi e lo stesso identico impianto penalizzante per quanto attiene i titoli di studio, culturali e professionali degli anni precedenti.
1) Appare, infatti, inaccettabile inserire tra i criteri valutabili, a fior di punti, gli incarichi di posizione organizzativa, già retribuiti e paradossalmente non previsti assolutamente dalle norme contrattuali in materia.
2) La stessa definizione di incarichi, estremamente generica – in quanto non esistono soltanto gli incarichi di posizione organizzativa, i quali sono ben chiari e riconoscibili – non consente di appurare se davvero esistano o siano individuabili disposizioni normative o contrattuali alle quali ricondurre la fattispecie di incarico, così da fornire almeno una garanzia di certezza e trasparenza. Al tavolo del 14 u.s. invece, l’Amministrazione, ancora una volta, non avendo voluto oggettivare/descrivere la natura e l’attribuzione di tali incarichi, ha lasciato aperta la strada alla SUA unilaterale, più ampia, incontrollata e soprattutto incontrollabile, discrezionalità nell’attribuire punteggi anche ad attività lavorative del tutto improbabili, ma poi utili ai fini delle progressioni. È invece saltato l’esclusione delle nomine degli incarichi di carattere sindacale…(?) Francamente a nostro modesto avviso tutto ciò è incomprensibile nonché estremamente imbarazzante……
3) Infine, per quanto attiene ai titoli di studio, è stato introdotto un meccanismo di valutazione discriminante per gli appartenenti all’area seconda e terza. Questi lavoratori, seppur in possesso di titoli di studio e culturali superiori, saranno di fatto valutati con un solo e soltanto singolo punto al contrario di quelli dell’area prima; facciamo un esempio: un lavoratore della terza area in possesso di laurea a ciclo unico e/o magistrale con abilitazione professionale e semmai con master universitario sarà sempre e comunque valutato con un singolo punto. Anche qui il criterio appare incomprensibile….
Rimangono, solo piccole briciole di soddisfazione: siamo finalmente riusciti – ci sono voluti ben tre progressioni per farlo capire!!! – a far valere quasi interamente l’anzianità di servizio nel calcolo totale dell’esperienza professionale inserendo anche una valutazione, seppur parziale, del servizio pre-ruolo. Ma rimane sempre ben poca cosa rispetto alle grandi discriminazioni sopra descritte.
Per tutti questi motivi non potevamo che ribadire un forte NO!
Per la Delegazione trattante CGIL FP
Il coordinatore nazionale Vincenzo Malatesta
Le scriventi organizzazioni sindacali hanno avuto modo già in diverse occasioni, sia verbalmente, al tavolo nazionale di confronto/contrattazione e nel corso delle partecipate assemblee delle ultime settimane (quella di venerdì scorso ha fatto registrare picchi di 3.500 adesioni tra piattaforma Cisco Webex, satura già alle 9.00 di mattina, e canali Facebook attivati all’ultimo minuto per dare modo a centinaia di colleghi di partecipare ad un confronto che ha smentito molti luoghi comuni sostenuti da un’amministrazione che ha cercato di ostacolare fino alla sera prima la partecipazione del personale accampando esigenze organizzative smentite poi dalle sedi vuote), sia attraverso una serie di comunicati pubblicati all’indomani della presentazione della bozza di messaggio Hermes relativo all’organizzazione dei servizi di front-end, di criticare non solo l’apertura senza prenotazione dell’ex sportello veloce, oggi definito servizio di prima accoglienza ed orientamento, ma anche l’approccio dei vertici Inps e della tecnostruttura in ordine ai contenuti della circolare n.134 sulla riorganizzazione delle sedi (parliamo della circolare il cui allegato “4”, quello sul taglio delle posizioni organizzative nelle sedi territoriali, è stato tenuto nascosto alle organizzazioni sindacali fino al momento della sua formale pubblicazione alla faccia di quella “sincerità” di cui si fa menzione, nel quadro dei valori di riferimento, nel cosiddetto Change Management).
I due temi, circolare n.134/2021 e riorganizzazione dei servizi di front-end, unitamente a quello della vigilanza ispettiva, sono stati all’ordine del giorno della mobilitazione messa in campo dal 27 settembre e saranno oggetto di uno specifico confronto con gli Organi dell’Istituto ai quali abbiamo già chiesto una convocazione a ciò dedicata (ad oggi solo il CIV ha riscontrato la nostra richiesta, mentre registriamo, di fatto, il silenzio del CdA e del Direttore generale) per rappresentare il forte disagio manifestato da tutto il personale.
Ritornando al tema della riorganizzazione del front-end, una delle tesi sostenute dall’amministrazione, da ultimo nel corso della famosa riunione “mordi e fuggi” dello scorso 12 ottobre, a sostegno della bontà del relativo messaggio Hermes n.3354/2021 sarebbe, se abbiamo ben compreso le affermazioni della tecnostruttura, l’incapacità del sistema attuale, centrato sulle prenotazioni degli slot, di dare risposta alla domanda di prestazioni dell’utenza con il risultato che la saturazione degli slot si tradurrebbe in una sorta di denegato servizio nel breve termine: da qui la decisione dell’amministrazione di abbassare a 10 minuti la tempistica degli slot.
Non fidandoci dell’amministrazione, non abbiamo “quella percezione di fiducia che il personale dipendente avverte nei confronti dell’Istituto” com’è scritto nella relazione “Programma sulla gestione del cambiamento nell’Istituto”, abbiamo provato, muniti di Spid e di buona volontà, nei giorni scorsi a prenotare su Roma, una realtà che per complessità non è da meno rispetto alle altre aree geografiche del Paese, uno slot con ricontatto telefonico ed abbiamo scoperto la disponibilità di slot a sette giorni su varie linee di prodotto servizio, dalle pensioni agli ammortizzatori sociali, smentendo con ciò quanto ci era stato detto circa la saturazione degli spazi temporali di interlocuzione sedi/utenza, tesi citata in più occasioni a sostegno della riorganizzazione del front-end.
Quanto abbiamo potuto verificare per esperienza diretta dimostra la cecità di un’amministrazione che, anziché valorizzare e massimizzare quanto di buono ha generato la gestione dell’emergenza pandemica, ossia la relazione in remoto con l’utenza e la gestione governata dei flussi di utenti nelle sedi dell’Istituto, vuole mostrarsi agli occhi del decisore politico del momento “più realista del re” con buona pace del decantato, a parole, benessere del suo personale!
Roma, 19 ottobre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
Al Segretario Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott. Andrea Bianchi
Alla Direttrice Generale PIOB – UPD
Dott.ssa Stefania Cresti
E p.c.
Alla Dirigente PIOB UPD – Div. 2
Dott.ssa Emanuela Cigala
OGGETTO: RIENTRI E LAVORO AGILE
Il prossimo 22 ottobre le organizzazioni sindacali confederali si riuniranno con il Ministro per la Funzione Pubblica per l’adozione di linee guida sul lavoro agile. Proprio per questo, chiediamo che fino ad allora si sospendano tutti gli atti relativi al lavoro agile, che potrebbero essere rivisitati anche in modo profondo nei loro contenuti a seguito di quell’incontro.
Inoltre, ribadiamo la nostra richiesta di procedere all’emanazione di un piano omogeneo dei rientri. Ad oggi, ci risulta che ogni CDR si stia organizzando in autonomia e con varie modalità per richiamare i lavoratori in sede. Al fine di limitare al massimo la confusione tra i lavoratori, chiediamo che vi siano indirizzi univoci e ufficiali nella gestione dei rientri del personale.
Roma, 18 ottobre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi
Roma, 18 ottobre 2021
Nella giornata di oggi è stata trasmessa alle OO.SS. una nota della DCRU – inviata a tutti gli uffici del territorio e che alleghiamo – con cui si chiede di effettuare una ricognizione, tra il personale ispettivo attualmente adibito ad attività amministrative, per verificarne la disponibilità a svolgere nuovamente funzioni ispettive a tempo pieno.
Ci sembra un’iniziativa che va finalmente nella direzione della chiarezza, come da anni si chiedeva: ad oggi, tra ispettori “percentualizzati” e adibiti ad altre attività, l’INL non è probabilmente in grado di sapere quanti siano tutti gli ispettori adibiti all’attività ispettiva, con conseguenti ricadute negative sui fabbisogni di personale e la sua distribuzione sui territori, i carichi di lavoro, l’organizzazione degli uffici, la formazione, etc.
Bene, quindi, che si decida di lasciar scegliere, a chi è già dipendente, se continuare a svolgere attività amministrative o tornare a svolgere vigilanza al 100%. Naturalmente, visto che la nota non pone limiti in tal senso, riteniamo che questa richiesta debba riguardare anche gli ispettori adibiti parzialmente ad altre attività.
In vista dell’arrivo di nuovi funzionari amministrativi, ribadiamo la nostra richiesta – presentata anni fa e tuttora priva di riscontro – di procedere a un accordo generale sui cambi di profilo, nella convinzione che i profili e la correlativa professionalità siano da mantenere, a dispetto delle pregresse e tramontate (si spera!) ipotesi di fluidità e profilo unico di cui si era parlato qualche anno fa.
Il coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano