IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA, E IL SUO LATO NASCOSTO
Chi legittimamente si aspettava che il ricco medagliere conquistato dall’Italia ai giochi olimpici e paraolimpici di recente avrebbe portato con sé anche il nuovo e meritato contratto di lavoro per i dipendenti, e con esso l’impegno a riconoscere e valorizzare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, delle/dei dirigenti di Sport e Salute Spa e delle Federazioni Sportive Nazionali che hanno sostenuto e reso possibile il perfetto funzionamento dell’apparato organizzativo complessivo, necessario a garantire agli atleti italiani la partecipazione alle gare olimpiche, è rimasto purtroppo ancora una volta deluso. Difatti, non solo dopo la pausa estiva la ripresa dei negoziati per il rinnovo dei contratti del personale delle aree professionali e di quello con qualifica dirigenziale non hanno fatto registrare alcun passo in avanti, ma addirittura nel corso dei due ultimi infruttuosi incontri svolti oggi è apparsa finalmente evidente la volontà della delegazione di parte datoriale di voler continuare a prendere tempo, sottraendosi al confronto di merito e sfuggendo da qualsivoglia ragionamento che attiene alla quantificazione delle risorse economiche da destinare al rinnovo dei contratti scaduti rispettivamente, il 31/12/2017 quello del personale delle aree, e il 31/12/2009 e 31/12/2012 quelli di parte normativa ed economica della dirigenza. Per giunta, tentando anche di ascrivere alla corresponsabilità delle scriventi OO.SS. il mancato rinnovo dei contratti relativi ai trienni precedenti, come pure di non aver sinora indicato in modo chiaro gli interventi di manutenzione della parte normativa dei contratti per assicurare adeguata risposta alle legittime aspettative di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dello Sport. Proposte che in realtà sono state da noi puntualmente illustrate e discusse per il personale delle aree, anche in sede tecnica, come pure evidenziati in apertura del tavolo negoziale per la dirigenza.
Le scriventi organizzazioni sindacali comprendono che in una fase come quella attuale, caratterizzata da rilevanti mutamenti di natura organizzativa ed istituzionale vi sia, da parte della delegazione datoriale, l’esigenza di sciogliere internamente i nodi politici che allo stato si frappongono ad una rapida accelerazione dei due negoziati. Ma ciò non significa, e non abbiamo mancato di evidenziarlo stamani con tutta la determinazione del caso, che debbano essere le lavoratrici, i lavoratori, e le/i dirigenti di Sport e Salute Spa e delle Federazioni Sportive Nazionali a pagarne le conseguenze. Ora basta, dopo un così lungo periodo di blocco dei rinnovi, quei dirigenti e quei lavoratori hanno diritto di vedersi finalmente rinnovati i propri contratti di lavoro, perché lo straordinario impegno profuso da questi negli anni e, come spesso abbiamo fatto rilevare, anche durante la fase più difficile e critica della pandemia, merita rispetto, oltre che essere debitamente riconosciuto. Non possiamo accettare, come peraltro già accaduto in occasione degli ultimi tavoli negoziali, di continuare a vedere messa in discussione la disponibilità delle risorse economiche necessarie a rinnovarli – risorse che tutti i datori di lavoro avrebbero dovuto accantonare, malgrado la recente cancellazione, da sempre duramente criticata dalle scriventi, del vincolo di destinazione di parte dei contributi al finanziamento delle spese per il personale -. Perché c’è il rischio che in assenza di investimenti sulle persone e sulla loro professionalità, i processi riformatori che più di recente hanno interessato e tuttora coinvolgono il mondo dello Sport, restino su carta. Per questo, misureremo presto la reale volontà di Sport e Salute e delle FSN di realizzare per via contrattuale adeguati investimenti sulla concreta valorizzazione professionale di quanti operano alle loro dipendenze, e ricoprono anche ruoli manageriali. È giunto il momento di scrivere una parola di chiarezza definitiva sulla questione. Ma se così non fosse, come puntualmente fatto rilevare dalle scriventi alla delegazione dei datori di lavoro nel corso degli odierni incontri, allora verrebbero davvero a mancare le condizioni di base per conferire allo sviluppo dei negoziati aperti la necessaria continuità, e di conseguenza si aprirebbe inevitabilmente una stagione di conflitto. Siamo convinti che le lavoratrici, i lavoratori, le/i dirigenti dello Sport meritano ben altra considerazione! Vi terremo come sempre tempestivamente informati
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP
Francesco Quinti Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola
Circolare 53/21 del Segretario Generale sul rientro da smart working– Istruzioni per l’uso
Pubblichiamo la Circolare del Segretario Generale, che disciplina transitoriamente l’entrata in vigore del Decreto Brunetta del 8 ottobre scorso, per l’opportuno utilizzo a fronte delle numerose segnalazioni che stanno pervenendo e che stanno producendo disposizioni che impongono il rientro di tutti i lavoratori in presenza a partire dal 15 ottobre. Al riguardo ci preme segnalare che la Circolare sostanzialmente lascia immutata la situazione attuale, fatte salve le attività connesse al rapporto diretto con l’utenza , che peraltro già risultano tra quelle non smartabili, in attesa delle linee guida nonché della regolamentazione dello smart working per via contrattuale. Di conseguenza invitiamo le nostre delegate ed i nostri delegati, unitamente alle Segreterie Territoriali FP CGIL in indirizzo, alla massima vigilanza onde prevenire, tramite richieste di convocazione sui tavoli locali volte ad aggiornare i protocolli di sicurezza e ad organizzare il lavoro agile nelle percentuali indicate dalla Circolare, atti unilaterali dei Dirigenti che devono essere oggetto di impugnazione immediata con segnalazioni a noi ed allo stesso Segretariato Generale. Verificando, in caso di perdurante inadempienza anche la possibilità di segnalazione di questi comportamenti alle Autorità competenti in materia di tutela della salute pubblica ed all’Ispettorato di Funzione Pubblica. Vale la pena di aggiungere che lo stato di emergenza è in vigore fino al 31 dicembre prossimo e che pertanto permane lo stato di tutela dei lavoratori fragili.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Saluti fraterni
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
Al Segretario Generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri – Pres. Roberto Chieppa –
Palazzo Chigi
usg@mailbox.governo.it
Al Capo Dipartimento per il Personale – Dott.ssa
Francesca Gagliarducci
f.gagliarducci@palazzochigi.it
Alle lavoratrici e ai lavoratori della Presidenza
del Consiglio dei ministri
Oggetto: Richiesta convocazione incontro urgente.
Il Dpcm del 23 settembre 2021 ha stabilito che a decorrere dal 15 ottobre la modalità ordinaria
di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni è quella svolta in presenza.
Questa previsione però non esclude di poter continuare a svolgere le attività lavorative anche
in modalità agile, ma solamente che quest’ultima cessa di essere la modalità ordinaria di svolgimento
della prestazione lavorativa.
In più, il Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione indica nei quindici giorni successivi
al 15 ottobre l’adozione da parte delle amministrazioni delle misure organizzative applicative
del DPCM.
Lo stesso DM fa riferimento a linee guida che saranno sentite le organizzazioni sindacali nei
prossimi giorni e abbiamo motivo di ritenere che le linee guida non si discosteranno, nel merito, da
quanto si sta discutendo, tra Aran e Organizzazioni Sindacali, nel corso delle trattative per i rinnovi
contrattuali e, in ogni caso, dovranno tener conto che la situazione di emergenza rimane confermata
fino al 31 dicembre 2021.
Pertanto, vogliamo qui ribadire quanto da tempo sosteniamo come Funzione Pubblica CGIL:
– Lo smart working va regolato contrattualmente e non per legge. In tal senso c’è un accordo
interconfederale che il Presidente del Consiglio e il Ministro della Pubblica Amministrazione
hanno sottoscritto con i segretari generali di CGIL, CISL e UIL, e che pretendiamo si
rispetti, perché la contrattazione dovrebbe decidere anche le percentuali e i criteri di chi
ha priorità nell’accesso al lavoro da remoto, (non solo fragili ma anche conciliazione, responsabilità
familiari, care givers, pendolari, ecc.).
– Non si può pensare che senza piani di organizzazione del lavoro con aumento delle presenze,
senza aver fatto il tagliando alle misure previste dai protocolli sulla sicurezza, senza
garanzie di tutela della salute per i lavoratori e per i cittadini utenti dei servizi, tutto il
personale rientri nel giro di ventiquattr’ore.
– La città di Roma ha un sovraccarico della mobilità che richiede una adeguata programmazione
dell’utilizzo del trasporto pubblico e una corretta relazione tra il mobility manager cittadino
e quello delle singole amministrazioni al fine di favorire un accesso ai luoghi di lavoro
nel rispetto anche delle disposizioni normative, nell’emergenza sanitaria e oltre.
– Sono stati introdotti i Pola, le amministrazioni rispondono quindi dell’efficacia e dell’efficienza
delle attività con la programmazione del lavoro da remoto. La Presidenza del Consiglio
dei ministri rappresenta nel panorama delle amministrazioni pubbliche un’esperienza
avanzata e positiva, frutto della capacità di programmazione dell’amministrazione e degli
accordi sindacali ben prima della crisi pandemica dello scorso anno. A meno che non si
chieda all’amministrazione di smentire sé stessa, bisogna saper distinguere tra ciò che
può essere confermato nella disponibilità del lavoro da remoto e ciò che va garantito in
presenza. Altrimenti è come la storia dei tagli lineari: piuttosto che confrontarsi per operare
scelte, si decide la strada più semplice e più sbagliata.
Alla luce di quanto sopra Le chiediamo quindi di voler convocare con urgenza tutte le organizzazioni
sindacali, del comparto e della dirigenza, e di non procedere con modifiche degli attuali
assetti organizzativi del lavoro relativamente alla modalità agile o da remoto e comunque non prima
del previsto confronto tra Ministero della PA e Organizzazioni Sindacali sulle linee guida previste
dal Decreto Ministeriale.
Certo del Suo favorevole riscontro, colgo l’occasione per porgerle distinti saluti
Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio
CCNI 2020 Professionisti in stand-by
Brutta sorpresa, purtroppo, all’incontro fissato per la sottoscrizione definitiva del CCNI 2020 per i professionisti.
Il MEF – Ragioneria Generale dello Stato ha fatto pervenire all’Istituto osservazioni sul computo degli incrementi contrattuali derivanti dal CCNL 2016/2018 rilevando che erroneamente sarebbero stati considerati nella base di riferimento per la determinazione degli incrementi anche i compensi professionali degli avvocati (onorari).
Per effetto di tale rilievo il fondo per la retribuzione accessoria per l’anno 2020 si ridurrebbe di circa un milione di euro rispetto a quanto previsto nell’ipotesi sottoposta a luglio.
L’amministrazione, a richiesta delle OO.SS., riscontrerà la nota pervenuta argomentando a favore della correttezza del computo effettuato.
In attesa che si concluda tale interlocuzione, la firma del CCNI è stata ovviamente rinviata.
* * * * *
Nessuna sorpresa, purtroppo, quanto al testo della dichiarazione congiunta sulla quale l’amministrazione pretende la firma delle OO.SS. in uno a quella del CCNI.
Dichiarazione congiunta, lo ricordiamo, con cui l’amministrazione e le OO.SS. si impegnano a concordare, per il 2021, le indennità da corrispondere ai professionisti cui vengano conferiti incarichi di coordinamento “ad interim”, laddove, come chiarito dall’amministrazione, per interim si intende il conferimento di veri e propri incarichi di coordinamento provvisori, in assenza di alcun criterio, nelle more dell’approvazione del nuovo regolamento per il conferimento di tali incarichi.
Riconoscendo che il CCNI 2020 recepisce contiene alcune nostre storiche richieste, quale ad esempio un consistente aumento della indennità di funzione per tutti i professionisti, abbiamo dato la nostra disponibilità alla sottoscrizione del contratto a condizione che fosse eliminata tale dichiarazione congiunta, ma l’amministrazione non ha inteso rinunciarvi.
Si tratta di un contegno estremamente grave.
Il CCNL sottoscritto il 9/3/2020 ha ribadito una volta per tutte la perdurante vigenza delle pregresse previsioni contrattuali, secondo le quali tali incarichi devono essere attribuiti attraverso procedure selettive e sulla base di criteri oggettivi.
A fronte di tali disposizioni l’amministrazione doveva avviare immediatamente il confronto con le OO.SS. sui nuovi criteri per il conferimento di detti incarichi. Cosa che ha fatto invece solo lo scorso mese di luglio, con un anno e mezzo di ritardo. Non solo, ma esauriti i tavoli tecnici programmati per i primi di settembre, siamo ancora in attesa della nuova bozza di regolamento preannunciata dall’amministrazione.
In tale contesto, l’intenzione dichiarata di voler procedere a conferire incarichi provvisori appare chiaramente una forzatura, mirata solo a riaffermare la volontà dell’amministrazione di sottrarsi, come ha fatto da molti anni a questa parte, alle norme vigenti, conferendo incarichi di coordinamento senza l’osservanza di alcuna procedura né criterio, quindi in totale discrezionalità.
Né è accettabile che un simile contegno venga giustificato con la mancanza di professionisti nei territori. Ciò che serve nei territori sono i professionisti, appunto, ossia gli avvocati, i tecnici, non i coordinatori. Si assumano avvocati, tecnici, attuari; nell’attesa, si creino veri incentivi alla mobilità, si affini l’attuale sistema di sussidiarietà, anche attraverso una vera perequazione dei carichi di lavoro.
Se e dove davvero occorrano coordinatori, si proceda con proroghe ed interim veri e propri, non con nuovi incarichi conferiti arbitrariamente. E nel frattempo si acceleri e si concluda l’iter per il nuovo regolamento in conformità alle disposizioni contrattuali.
Che sia questa l’intenzione dell’amministrazione lo dimostra il fatto che lo scorso 8 ottobre veniva pubblicato l’interpello per l’incarico di Coordinatore Generale Tecnico-Edilizio sulla base della determinazione 33/2018.
Anche in questo caso si tratta di un atto grave ed inopportuno.
Fermo restando che la determinazione n. 33/2018 non prevede affatto lo svolgimento di una vera procedura selettiva come prescritto dalla norma contrattuale, non vi è alcuna ragione di necessità o urgenza che giustifichi il fatto che, tuttora pendente (e per ragioni imputabili esclusivamente all’amministrazione) il confronto, contrattualmente previsto, sui criteri per il conferimento degli incarichi di coordinamento, anche generale, venga bandita una procedura per il conferimento di detto incarico.
C’è un vicario, peraltro ampiamente compensato per tale incarico, e non si vede perché, come per ogni altra vacanza di coordinatori o dirigenti generali, non sia possibile attendere l’esito del confronto e bandire una vera procedura selettiva sulla base dell’emanando nuovo regolamento.
A fronte di tale contegno dell’amministrazione confermiamo che non firmeremo il CCNI 2020.
Riteniamo inoltre necessario che anche le altre OO.SS. firmatarie del CCNL si sottraggano a tale imposizione, evitando di offrire copertura ad atti che, come già avvenuto per l’attribuzione del secondo livello di professionalità, comportino l’elusione delle disposizioni contrattuali.
FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI
Maria ASSUMMA
Giuseppe CIPRIANI
Pubblichiamo il decreto del Consiglio dei Ministri in merito la certificazione verde COVID 19 al contrasto emergenza sanitaria in atto e la Circolare e la modulistica VVF di riferimento
Comunicato
Oggi si è tenuta un’attesa riunione del tavolo nazionale sui passaggi orizzontali. Riunione preceduta dall’invio delle famose tabelle in esito alla ricognizione che la stessa amministrazione ha svolto dopo la riunione del luglio scorso. Tabelle contenenti i numeri rilevati ma che ancora una volta non ha fornito le risposte che, come parte sindacale, ci attendevamo. Questo perché una parte consistente di uffici periferici non ha fornito riscontri e quindi una serie di situazioni nelle quali si verificano scostamenti di mansioni orizzontali rischia di rimanere nascosta, in altri i numeri in uscita dai profili sono di molto superiori a quelli previsti in entrata nei profili verso cui transitare e/o viceversa. Inoltre appare estremamente difficoltoso verificare le situazioni in atto negli uffici di nuova costituzione ed ancora privi di una dotazione teorica. Insomma una situazione di stallo che certamente non aiuta a risolvere in tempi brevi l’annosa questione degli scostamenti ed una risposta da parte della Direzioni Generali interpellate dalla DG Organizzazione nella quale si verifica la vecchia abitudine di lanciare il sasso e nascondere la mano. Ovvero di moltiplicare gli impieghi in scostamento del personale e poi, nel momento in cui si tratta di riconoscere l’effettività del diritto al passaggio orizzontale, fare marcia indietro per tema di sguarnire gli organici da cui si è pescato a piene mani per impiegare i lavoratori in mansioni diverse da quelle di appartenenza. Questo comportamento non mette in ambasce solo noi, ma anche la controparte che si trova a gestire e coordinare un processo senza poter avere contezza del suo reale impatto. E questo ha comportato inevitabilmente una compressione di numeri tale da mettere in discussione un diritto riconosciuto dal Contratto integrativo.
Per questi motivi noi abbiamo sempre sostenuto che, trattandosi di un diritto individuale, la definizione dei passaggi orizzontali dovrebbe avvenire nel momento in cui il lavoratore ne acquisisce il diritto sulla base dei requisiti previsti dalla norma, fatto salvo il criterio della presenza in organico di una vacanza nel profilo verso cui si transita.
Aver scelto di non percorrere questa strada comporta inevitabilmente la necessità di un accordo sul tavolo nazionale, un accordo la cui complessità è evidente in ragione delle variabili che subentrano nella regolamentazione del diritto e che sono emerse in tutta la loro criticità in questa fase.
Il rischio concreto che noi non possiamo permetterci di correre è di accettare un ridimensionamento dei numeri sulla base di un principio astratto di autotutela dell’amministrazione. Per tale motivo la via negoziale intrapresa, ovvero quella di fare un accordo demandando ad un momento successivo la definizione delle tabelle, si è rivelato infruttuoso. Su questo punto ha convenuto tutto il tavolo sindacale, sia pure con accenti diversi.
Pur registrando l’impasse significativo sui punti sopra elencati, sono emerse dal confronto altre possibili soluzioni, le quali non possono però prescindere dal principio di attualità nello svolgimento di mansioni diverse. Per due ordini di motivi: il primo è che il dirigente responsabile non può negare in alcun modo l’effettività dello scostamento di mansioni ed il secondo è che questo può eliminare le tabelle e, di conseguenza, l’oggettiva compressione dei numeri. Si tratta in sostanza di rivedere l’accordo originario introducendo il criterio dell’attualità nello svolgimento di mansioni diverse, mantenere inalterato il diritto allo scorrimento di graduatoria nel caso di organico di profilo di destinazione pieno e valutare le istanze sulla base dei requisiti previsti dalla norma contrattuale (prevalenza nello svolgimento di mansioni diverse con decorrenza almeno triennale e disponibilità di posto in organico di istituto).
Su questo l’amministrazione si è riservata una pausa di riflessione, presumibilmente di una settimana, che coinvolge anche le scelte della parte sindacale. Per quanto ci riguarda in ogni caso noi vi trasmettiamo le tabelle che ci sono state consegnate pregandovi di fare una verifica puntuale dei numeri ivi contenuti e di trasmetterci le vostre osservazioni, perché al momento le tabelle esistono e dobbiamo essere preparati, nel caso vengano confermate, a presentare le nostre richieste di variazione.
Varie
Vi informiamo che il 19 ottobre avremo un incontro con il Capo di Gabinetto ed il Segretario Generale sui temi connessi alle nuove misure adottate dal Governo in materia di accesso ai luoghi di lavoro e rispetto alla riscrittura dell’accordo sullo smart working, che deve essere modificato nella parte che riguarda il superamento della fase emergenziale e quindi dell’ordinarietà nel ricorso al lavoro agile. Senza buttare via il bambino con l’acqua sporca, ovvero per garantire ai lavoratori la possibilità di mantenere il lavoro agile e non disporre un rientro generalizzato che da noi sarebbe interpretato come un vero e proprio arretramento sul piano strategico delle prospettive di innovazione organizzativa.
Ancora non abbiamo risposte da parte degli organi di controllo ai riscontri ai rilievi che l’amministrazione ha prodotto sull’accordo che riguarda il Fondo risorse decentrate 2021. In questo caso si corre il rischio concreto di non garantire ai lavoratori il pagamento delle quote dovute entro l’anno e questo per noi sarebbe un evento del tutto inaccettabile che ci costringerebbe alla mobilitazione immediata.
Infine ci è stato comunicato che sono in procinto di essere trasmessi alla Commissione nazionale RIPAM, i nominativi che comporranno le sub Commissioni territoriali che dovranno procedere all’effettuazione della prova orale del concorso a 1052 AFAV. Dopo la formalizzazione di questo atto si potrà procedere alla calendarizzazione delle prove stesse.
Su tutto quanto sopra vi terremo puntualmente informati sugli sviluppi.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC
L’attacco squadrista e fascista perpetrato sabato scorso nei confronti della Cgil Nazionale ha scatenato un’ondata di indignazione che ha travalicato i confini nazionali. Dalle primissime ore di sabato si sono moltiplicati i messaggi di vicinanza e di solidarietà da tutto il mondo (come testimonia questo articolo di Collettiva). E anche il mondo delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, scosso da quanto accaduto, ha voluto esprimere la sua vicinanza, con messaggi giunti alla Funzione Pubblica Cgil – alla sua segretaria generale, Serena Sorrentino, e alla responsabile dell’ufficio Internazionale, Nicoletta Grieco – con il sostegno diretto alla manifestazione unitaria in programma sabato 16 ottobre a Roma dietro le parole ‘Mai più fascismi’.
Come ad esempio quello di Epsu, la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici, che in un messaggio firmato dal segretario generale, Jan Willem Goudriaan, ha scritto: “Vogliamo esprimere piena solidarietà e sostegno alla Cgil. Di volta in volta, partiti e gruppi di estrema destra e fascisti attaccano i sindacati poiché i nostri valori e il nostro sostegno alla democrazia sono completamente l’opposto di ciò che questi gruppi rappresentano. La demolizione e la distruzione erano dirette contro la Cgil ma è un attacco a tutti noi e sosteniamo la vostra manifestazione nazionale sabato 16 ottobre”.
Psi, la Federazione Internazionale dei Sindacati dei Servizi Pubblici, attraverso le parole della segretaria generale, Rosa Pavanelli, ha scritto un messaggio a Maurizio Landini: “A nome mio personale e dei 30 milioni di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici affiliati a PSI, voglio esprimerti tutta la nostra solidarietà per il vile attacco alla sede della CGIL Nazionale.Sabato 16 ottobre l’intero movimento sindacale italiano sarà in piazza per una grande manifestazione antifascista, ancora una volta a dimostrare che e lavoratrici ed i lavoratori organizzati sono il vero baluardo di difesa della democrazia. Esattamente cento anni fa il fascismo cominciò ad affermarsi assaltando le sedi della CGIL, l’Italia democratica non può permettere che la storia si ripeta. PSI è idealmente al vostro fianco. Ora e sempre Resistenza”.
Dalla Spagna la segretaria generale di Fsc Ccoo, la Federación de Servicios a la Ciudadanía de Comisiones Obreras, Juana Olmeda Gomez, ha scritto in un tweet: “I fascisti prendono d’assalto la sede del Cgil. valori democratici scompaiono e la società si impoverisce con queste azioni. Tutto il nostro sostegno al sindacato e ai nostri colleghi che subiscono violenze da parte degli intolleranti”. Dall’account ufficiale di Fsc Ccoo, sempre in un tweet, si aggiunge: “Esprimiamo il nostro sostegno al sindacato fratello Cgil per l’attentato fascista subito a Roma, e a tutta la sua popolazione democratica e antifascista. Non possiamo lasciarli passare, dobbiamo difendere la libertà, la giustizia sociale e l’uguaglianza”.
Solidarietà anche dalla Francia, nello specifico dalla Fédération Cgil de la Santé et de l’Action Sociale, attraverso la segretaria generale, Mierille Stivala, e la coordinatrice del settore Inter Europa, Françoise Geng, che in una lettera scrivono: “Attaccando la CGIL, attaccano tutti i sindacati, la solidarietà non ha confini. Questi gruppi fascisti tentano di minare i lavoratori e i loro diritti sociali. Conosciamo i loro metodi, la storia purtroppo ci ha insegnato molto sui loro atteggiamenti odiosi. A nome della nostra federazione, vi assicuriamo tutta la nostra solidarietà e siamo al vostro fianco nelle lotte per un mondo più inclusivo, sociale e giusto per i lavoratori”. Messaggio di solidarietà in un tweet anche dalla Cgt Culture.
Dalla Gran Bretagna messaggio del gruppo Pcs Culture, sezione del Public and Commercial Services Union, in una lettera firmata dal presidente, Gareth Spencer, e dal segretario, Steven Warwick, scrive: “Il gruppo PCS Culture esprime la propria solidarietà al sindacato gemello CGIL in seguito alla notizia sconvolgente dell’attacco al quartier generale Cgil. I lavoratori del settore pubblico in Europa hanno svolto un ruolo cruciale nella lotta al Covid-19 e ora rischiano attacchi oltraggiosi da cospirazionisti e fascisti che cercano di marciare sulle paure dei cittadini confusi”.
Dall’Austria, dal sindacato Younion Die Daseinsgewerkschaft, che rappresenta tra gli altri i lavoratori pubblici, il presidente Christian Meidlinger, e il componente del comitato esecutivo federale, Thomas Kattnig, scrivono in un messaggio alla Fp Cgil: “Condanniamo fermamente questa spregevole aggressione degli estremisti di destra e degli attivisti anti-vaccinazione, che deve essere vista come un attacco diretto al sindacalismo e alla democrazia. In quanto strenui difensori della democrazia, i sindacati sono sempre stati uno dei primi bersagli dei movimenti fascisti. Tuttavia, non saremo intimiditi da questo attacco. Piuttosto, conferma e rafforza ancora una volta la nostra determinazione a continuare la nostra lotta comune per la democrazia, la pace e la giustizia e contro coloro che cercano di minacciare questi valori – in Italia, in Europa e nel mondo. Siamo uniti ed esprimiamo il nostro pieno sostegno per le vostre azioni future”.
Dal Portogallo dove in una lettera firmata dal consiglio nazionale Stal, il Sindicato Nacional dos Trabalhadores da Administração Local portoghese, e indirizzata alla Fp Cgil, si legge: “A nome della dirigenza STAL e dei lavoratori dell’amministrazione locale portoghese che rappresentiamo, esprimiamo la nostra solidarietà alla Cgil. Condanniamo fermamente l’attacco contro la vostra sede nazionale. Non possiamo esitare in difesa della democrazia e di uno dei suoi pilastri, i sindacati”.
Aggiornamento giovedì 14 ottobre
Continuano ad arrivare messaggi di solidarietà da parte di organizzazioni sindacali dei servizi pubblici, dall’Europa e non solo.
Dal Pcs della Gran Bretagna, Public and Commercial Services Union, un messaggio alla Fp Cgil di Zita Holbourne, tra le altre cose Presidente del comitato internazionale del Pcs e membro del Comitato Epsu Nea: “Siamo con voi contro il razzismo, il fascismo e la xenofobia”.
“La forza unita dei sindacati e dei lavoratori di tutto il mondo illuminato distruggerà e sterminerà l’attività brutale del potere oscuro dei fascisti e dei loro sostenitori”. Da Israele un messaggio di Ucapse, Union of Clerical and Public Service Employees, affiliato alla confederazione generale israeliana del lavoro Histadrut, firmato da Gil Bar-Tal e Moti Geller, rispettivamente presidente e segretario.
Dall’Irlanda, da Fórsa, sindacato dei Servizi Pubblici, un messaggio firmato da Bernard Harbor, National Secretary-Head of Communications: “Il principale sindacato del servizio pubblico irlandese è al vostro fianco nella lotta per la salute e la sicurezza pubblica, i diritti dei lavoratori, i servizi pubblici dignitosi e una politica inclusiva e progressista. Mai più fascismo”. Sempre dall’Irlanda, messaggio di solidarietà da parte di Phil Ní Sheaghdha, General Secretary Irish Nurses and Midwives Organisation.
Dall’Olanda un messaggio dal Fnv Overheid, il sindacato dei pubblici della Federatie Nederlandse Vakbeweging (Fnv), firmato da Frans Carbo: “Sono scioccato dalla notizia e voglio esprimere la mia solidarietà alla vostra lotta contro gli estremisti di destra che minacciano il nostro movimento sindacale”.
Messaggio di solidarietà anche dalla Lituania firmato da Dalia Jakutavičė, presidente della Lituanian Industry Trade Union Federation: “Teniamo duro e siamo solidali! Insieme contro fascismo e neonazisti. Mai più”.
Dalla Germania, messaggio di solidarietà dei Ver.Di (Vereinte Dienstleistungsgewerkschaft), sindacato del settore dei servizi, firmato da Frank Werneke: “Per noi non c’è dubbio che l’impegno democratico non debba finire ai confini nazionali. Per questo, ovviamente, dichiariamo la nostra solidarietà alla vostra manifestazione di sabato a Roma in piazza San Giovanni. La vostra lotta è la nostra lotta”.
Infine, ancora dalla Spagna, messaggio da Ugt Servicios Públicos, firmato dal segretario generale, Julio Lacuerda Castelló: “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà al sindacato gemello e alla classe dei lavoratori italiana. Questo tipo di comportamento ci riporta a tempi violenti, dopo anni di lotta per i valori democratici, che come sindacati non possiamo permettere. Tutto il nostro sostegno e solidarietà”.
Solidarietà, sempre dalla Spagna, anche dalla Federazione dei settori sanitario e socio-sanitario della Ccoo (Fsc-Ccoo) che, in un messaggio firmato da Humberto Munoz Beltran, segretario generale, e Yolanda Gil Alonso, responsabile dell’internazionale, annunciano “per il 15 ottobre alle 12 una manifestazione in tutte le sedi del Ccoo a sostegno della Cgil e dei nostri compagni della Fp Cgil con lo slogan #MaiPiùFascismi“.
Infine, dalla Gran Bretagna, tweet (in basso) di solidarietà da parte del Fire Birgades Union, sindacato dei Vigili del Fuoco.
#SiamoTuttiCgil #Maipiufascismi #Solidarity #Solidarietà @cgilnazionale @FpCgilVVF @fpcgil_internaz @EPSUnions @anpilondon @Anpinazionale @ANPI_Scuola pic.twitter.com/xQ9MFpUOAz
— Riccardo la Torre (@RiccardoLaT0rre) October 14, 2021
Aggiornamento venerdì 15 ottobre
Giornata di mobilitazione oggi in Spagna a sostegno della Cgil, decine di messaggi su twitter accompagnati dall’hashtag #SiamoTuttiCgil dalle tante piazze coinvolte nel paese iberico. Tra i messaggi, un video della Fsc Ccoo di Madrid:
Solidarietà dai sindacati dei servizi pubblici noridici. Un messaggio da parte di Nofs, l’organizzazione congiunta dei sindacati dei servizi pubblici nordici, alla Fp Cgil, firmato da Odd-Haldgeir Larsen, Veronica Magnusson e Kjartan Lund: “Le notizie del violento attentato alla sede della Cgil hanno raggiunto i paesi nordici e ci hanno lasciato con sgomento e rabbia. Il fascismo e il terrore estremista di destra non hanno posto nelle nostre società. La solidarietà è uno dei pilastri fondamentali del movimento sindacale e un attacco a uno di noi è un attacco a tutti. Vogliamo esprimere la nostra più forte solidarietà e la nostra speranza che la manifestazione di domani a Roma invii un forte messaggio antifascista da tutto il movimento sindacale”.
Messaggio dalla Svezia, firmato da Tobias Baudin (Presidente Kommunal), Heike Erkers (Presidente Akademikerförbundet SSR), Gabriella Lavecchia (Presidente Seko), Britta Lejon (Presidente Fackförbundet ST), Veronica Magnusson (Presidente Vision), Sineva Ribeiro (Presidente Vårdförbundet): “Le cronache delle violente aggressioni ai sindacalisti e alla Cgil di Roma ci hanno lasciato con rabbia e sgomento. Parlando a nome di oltre un milione di lavoratori dei servizi pubblici svedesi e dei nostri sei sindacati, condanniamo fermamente tutti gli attacchi ai sindacati e ai fondamenti della democrazia. Il fascismo e il terrore estremista di destra non hanno posto nelle nostre società. Il movimento sindacale è costruito sulla solidarietà e un attacco a uno di noi è un attacco a tutti. Siamo con i nostri amici unionisti italiani”.
Dalla Norvegia giunge un messaggio di solidarietà da parte del Fagforbundet (NUMGE), Norwegian Union of Municipal and General Employees: “Questo spregevole attacco alla sede nazionale della Cgil la scorsa settimana è stato un attacco non solo ai sindacati ma anche alla democrazia. I sindacati sono in prima linea contro il fascismo, dobbiamo sempre opporci a qualsiasi movimento che sostenga valori antidemocratici contro la libertà di organizzazione”.
Al Direttore dell’INL
Dott. Bruno Giordano
Al DC delle Risorse Umane,
Finanziarie e Logistica
Dott. Giuseppe Diana
Al DC Tutela, Sicurezza e Vigilanza del Lavoro
Dott. Orazio Parisi
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE DI INCONTRO
Queste organizzazioni sindacali sollecitano incontro con l’Amministrazione relativamente alla gestione dei rientri del personale negli uffici, stante l’importanza del tema.
Si chiede inoltre di aprire il confronto sul POLA, considerato che esso avrebbe dovuto essere approvato a seguito di confronto sindacale entro il 31 gennaio 2021.
Infine, si è avuta notizia – solo tramite organi di stampa nazionali – che l’Amministrazione intenderebbe avvalersi del proprio personale ispettivo per svolgere le verifiche sul possesso del certificato verde o green pass all’interno delle aziende ispezionate. Stante la delicatezza di questo tipo di attività e i rischi – anche di incolumità fisica – cui può essere esposto il personale ispettivo per l’attuale clima sociale, si chiede un incontro urgente anche su questo, per capire se e come si intenda svolgere tale attività, vista anche la grave carenza di personale ispettivo in molte sedi e le molteplici incombenze cui lo stesso viene chiamato, per garantire le attività quotidiane all’interno degli Uffici.
Data l’importanza dei temi sopraindicati, si chiede convocazione del tavolo prima dell’adozione di eventuali atti, tenuto altresì conto dell’impatto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori, materia oggetto di contrattazione sindacale.
In attesa di riscontro alle presenti richieste, si porgono cordiali saluti.
Roma, 13 ottobre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
CISL FP
Michele Cavo
UIL PA
Bruno Di Cuia
Pubblichiamo la convocazione in merito le procedure di mobilità e lavoro agile
A seguito della richiesta unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito i contratti di locazione per le sedi VVF, pubblichiamo la risposta della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali
Pubblichiamo la circolare del Ministero della Salute riguardo l’avvio della somministrazione di dosi “booster” nell’ambito della campagna vaccinale anti SARS-CoV2-COVID19
Roma, 13 ottobre 2021
Al Direttore della Direzione generale del personale civile
Dr.ssa Gabriella Montemagno
e, p.c.
Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Al Segretario generale della Difesa e Direzione
Nazionale degli Armamenti
Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Al Capo di Stato Maggiore Aeronautica
Al Capo di Stato Maggiore Esercito
Al Capo di Stato Maggiore Marina
OGGETTO: Decreto legge “rientro” dell’8.10.2021. Richiesta incontro ad horas CCNL 2016/18 art 7 comma 6 lettera k.
In riferimento al decreto legge “rientro” dell’8.10.2021, pur nella consapevolezza di una troppo recente genesi che richiede i necessari approfondimenti, la sua applicazione nel Ministero della Difesa necessita di un confronto che non può essere rinviato.
Tra le diverse motivazioni che ne richiamano l’urgenza è verificare la possibilità di ricorrere attraverso le strutture sanitarie interne ai tamponi gratuiti per i lavoratori.
Peraltro, se la condizione di applicabilità del richiamato decreto è la sussistenza delle condizioni sanitarie, nella maggioranza di luoghi di lavoro permangono irrisolte le problematiche legate alla prevenzione del contagio, come la pulizia giornaliera e le sanificazioni misure che, pur obbligatorie, si sono trasformate in attività saltuarie ed eventuali.
Tanto premesso poiché è indispensabile che tutte le articolazioni del Ministero della Difesa ne assumano consapevolezza e responsabilità, anche con riferimento alle sedi periferiche dove l’insufficienza delle risorse non ha mai garantito ai lavoratori le condizioni di sicurezza, le scriventi OO.SS. richiedono incontro ad horas ai sensi del CCNL 2016/18 art 7 comma 6 lettera k.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi