Continua l’informazione su salute e sicurezza della Fp Cgil VVF con la rubrica n° 22 della Particella Pazza, la ricerca e lo studio delle malattie correlate con l’attività svolta dalle donne e gli uomini del soccorso
Roma, 8 aprile 2021
In data odierna le OO.SS. Area Dirigenza sono state convocate per la prosecuzione della contrattazione integrativa prevista dal CCNL 9 marzo 2020, a seguito della precedente riunione del 21 gennaio u.s..
Nel corso dell’incontro, sono state affrontate anche altre tematiche riguardanti la Dirigenza MIMS: preliminarmente il Dott. Guardabassi ha comunicato la prossima emanazione del Decreto Ministeriale di individuazione degli uffici dirigenziali di livello non generale, prevista dal D.P.C.M. 190/2021 di riorganizzazione del M.I.M.S., che sarà oggetto di prossima informativa sindacale.
Inoltre ci è stato comunicato che sono in corso le procedure per l’assegnazione di alcune posizioni dirigenziali di prima fascia, attualmente vacanti per avvenuti pensionamenti o per passaggi ad altri incarichi.
A tal proposito, la nostra sigla ha ribadito la necessità di rivedere i criteri di assegnazione delle posizioni dirigenziali e di definire il peso degli uffici dirigenziali, sia di prima che di seconda fascia: la proposta di contrattazione integrativa al CCNL presentata unitariamente da CGIL-CISL-UIL prima dell’incontro del 21 gennaio u.s. conteneva delle proposte concrete in tal senso.
Occorre, quindi, procedere speditamente per completare la contrattazione integrativa, anche al fine di definire questi aspetti.
Ancora bisogna avviare il confronto in materia di graduazione delle posizioni dirigenziali e sulle procedure ed i criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali, così come previsto dall’articolo 43, comma 1, lettere a e h), del CCNL 9 marzo 2020.
Nel corso dell’incontro tutte le sigle sindacali hanno ribadito l’opportunità di rivedere l’indennità di posizione variabile del nostro Ministero, una delle più basse di tutte le Pubbliche Amministrazioni, in considerazione della riorganizzazione in atto.
La scarsa attrattività, dal punto di vista economico, della nostra Amministrazione rende difficoltoso anche il completamento delle piante organiche della dirigenza, data la scarsa risposta in termini di mobilità da altri uffici.
La nostra sigla ha ribadito, altresì, la necessità di avviare una rivendicazione sindacale volta a reperire ulteriori risorse economiche da destinare al M.I.M.S., anche alla luce dell’importanza strategica che il nostro Ministero assume all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ancora una volta, inoltre, è stata messa in evidenza l’estrema difficoltà nella quale operano gli uffici periferici, in cui, spesso, sono vacanti sia le posizioni dirigenziali di prima che di seconda fascia: tutto ciò, associato all’endemica carenza di personale dei livelli non può che rendere estremamente problematica l’erogazione dei servizi all’utenza, con conseguente disagio per il cittadino.
Per quanto ci riguarda vera priorità è il completamento delle piante organiche, a tutti i livelli.
Il Dott. Guardabassi, nel concludere i lavori odierni, ha preannunciato una prossima convocazione per la prosecuzione della contrattazione integrativa.
Il Rappresentante FP CGIL MIT Dirigenza Il coordinatore nazionale FP CGIL Dirigenza p. la Fp Cgil Nazionale
Umberto Volpe Domenico Mancusi Paolo Camardella
STABILIZZATI I LAVORATORI PRECARI DELLA DIFESA
Con l’approvazione e la pubblicazione ufficiale delle graduatorie finali delle due procedure straordinarie di stabilizzazione dei 192 lavoratori precari impiegati nei reparti del Genio campale dell’Aeronautica Militare – che alleghiamo alla presente -, di fatto si conclude il lungo e impegnativo percorso di lotta intrapreso anni fa dalle categorie della Fillea e della Funzione Pubblica CGIL nei confronti del Ministero della Difesa a sostegno delle ragioni dei lavoratori precari coinvolti.
I quali a breve riceveranno l’invito a sottoscrivere il contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato, che prevede l’inquadramento nella seconda Area, fascia retributiva F2 per i diplomati, F1 per tutti gli altri, del vigente C.C.N.L. del comparto Funzioni centrali.
Esprimiamo grande soddisfazione per l’importante obiettivo raggiunto, che ancora una volta testimonia la qualità dell’azione sindacale proposta con determinazione dalla FP CGIL a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un risultato che rende giustizia e riconosce diritti e dignità anche a questi lavoratori, che ora ci apprestiamo ad accogliere tra noi.
Dopo quelli già conseguiti con la legge di bilancio 2021 per tutte le lavoratrici e i lavoratori civili della Difesa, questo è un altro importante traguardo raggiunto dalla FP CGIL, a cui auspichiamo di far seguire presto altre importanti conquiste in tema di diritti contrattuali e riconoscimento economico e professionale dell’attività lavorativa svolta.
FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
“Gli psicologi hanno svolto, e continuano a farlo, un ruolo fondamentale nella pandemia, in ragione di una forte crescita del disagio psicologico che questa genera. Ed è per tali ragioni che le parole le parole del premier Draghi rischiano di generare una contrapposizione tra persone e professioni, svalorizzando il lavoro e la funzione che gli psicologi ricoprono”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn in merito alle parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, specificando che: “Gli psicologi sono operatori sanitari ma non stanno né nelle platee né chiusi all’interno di uno studio, lavorano sia in ambito pubblico che privato: dalla sanità agli enti locali, dal terzo settore, dalla scuola alla giustizia passando per le organizzazioni, poiché la dimensione psicologica è insita in ogni settore produttivo”.
Inoltre, osserva la categoria, “adesso che la pandemia ha stravolto il mondo del lavoro e la vita di ognuno di noi, il disagio psicologico dilaga manifestando picchi di intensità mai conosciuti. Aumentano i comportamenti disadattivi, le psicopatologie nell’infanzia e nell’adolescenza, i ricoveri nei reparti di salute mentale, il malessere psicosociale, le conflittualità famigliari e la violenza”. La Fp Cgil Medici e Dirigenti sanitari ricorda che “é necessario ampliare la dotazione organica dei servizi di salute mentale, nei consultori e nelle cure primarie, per garantire ai cittadini la possibilità di risposta ad un fabbisogno che è cambiato in modo repentino e profondo. Il Covid 19 sviluppa disturbi di natura post traumatica da stress molto gravi che rischiano di minare l’equilibrio psichico a lungo termine.
Per il sindacato, quindi, “occorre investire nella prevenzione e nella promozione della salute e, in prima istanza, nel mondo giovanile. Eppure non si ha traccia di un piano organizzato di assunzioni nel Servizio sanitario nazionale mentre invece si accusano i professionisti. Le responsabilità del ritardo del piano vaccinale sono da ascrivere alla frammentazione organizzativa e alla mancanza dei vaccini, non certo al lavoro degli psicologi che sono da sempre in prima linea nella tutela della salute dei cittadini”, conclude.
Pubblichiamo la stato di agitazione proclamato dalle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF, Conapo e Usb VVF in merito
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF con la quale attenziona al Prefetto di Trapani l’incresciosa situazione in cui versano le sedi adibite al soccorso sull’isola di Pantelleria, che di fatto non garantiscono un adeguato stato di sicurezza e tutela per il personale e per la cittadinanza
Al Gabinetto del Ministro della Difesa
e,p.c.
Stato Maggiore Difesa
Segredifesa
Direzione Gen. Personale Civile
Si è avuto modo di approfondire la lettura della nota M_D E24476 REG20210016732 25-03-2021 emessa dal Comando Militare della Capitale – che ad ogni buon fine si allega in copia -, con la quale si avvia una campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione mediante la somministrazione ai propri dipendenti di una “DICHIARAZIONE DI RICEVUTA INFORMAZIONE PER LA CAMPAGNA DI
VACCINAZIONE ANTI-SARS-CoV-2/COVID-19”.
In proposito, pur ritenendo di massima apprezzabile l’intento posto a fondamento della campagna avviata, ciò che desta forti perplessità in seno alle scriventi è l’obbligo di comunicazione imposto ai dipendenti su taluni punti inclusi nella pretesa dichiarazione.
Difatti, come sarà certamente noto a codesto Ufficio, sul trattamento dei dati relativi alla vaccinazione anti Covid-19 nel contesto lavorativo, il Garante per la protezione dei dati personali si è già espresso, chiarendo che il datore di lavoro non può chiedere ai dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l‘avvenuta vaccinazione anti Covid-19. Ciò non è consentito dalle disposizioni dell’emergenza e dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il datore di lavoro non può considerare lecito il trattamento dei dati relativi alla vaccinazione sulla base del consenso dei dipendenti, non potendo il consenso costituire in tal caso una valida condizione di liceità in ragione dello squilibrio del rapporto tra titolare e interessato nel contesto lavorativo.
Peraltro, il Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro, sottoscritto il 6 aprile scorso, recita al punto 8 “Le procedure finalizzate alla raccolta delle adesioni dei lavoratori interessati alla somministrazione del vaccino dovranno essere realizzate e gestite nel pieno rispetto della scelta volontaria rimessa esclusivamente alla singola lavoratrice e al singolo lavoratore, delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza, della sicurezza delle informazioni raccolte evitando, altresì, ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”.
Pertanto, quanto disposto dal Comando Militare della Capitale nell’occasione, analogamente ad altre simili iniziative assunte da alcuni datori di lavoro, va immediatamente ricondotto negli ambiti previsti dalla legge e dai Protocolli in vigore.
Più in generale, riteniamo invece necessaria una decisa accelerazione sulle procedure di vaccinazione e la messa a disposizione dei relativi farmaci ai soggetti fragili o con patologie e controindicazioni preesistenti – sia quelli già conosciuti dai medici competenti dei vari enti, sia quelli che si manifestano durante l’anamnesi e la compilazione del consenso informato che precede l’inoculazione -, che rischiano di divenire gli ultimi ad essere vaccinati, anziché i primi.
Così come si ritiene necessario che, nel precipuo rispetto del punto 15 del citato Protocollo, vengano diramate le necessarie disposizioni su come devono essere considerati i lavoratori assenti dal servizio a causa della somministrazione del vaccino.
Difatti, se in ragione della corretta applicazione di quanto sopra appare finanche scontato sostenere che quei lavoratori devono essere considerati in servizio a tutti gli effetti, in realtà continuano a pervenire alle scriventi ripetute segnalazioni su imputazioni ingiustificate riferite a quella tipologia di assenze, talvolta espresse anche in maniera a dir poco fantasiose.
Si resta in attesa di cortese riscontro.
Cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Quinti Ferri Cilento
De Cesaris Volpi
Anticipazioni buoni pasto
Prendiamo atto delle numerose comunicazioni inviate dall’Amministrazione sul tema dei buoni
pasto (ne alleghiamo una per una migliore comprensione della questione). Esprimiamo
perplessità sulle procedure poste in essere da Consip che non allineano la scadenza delle
convenzioni con una nuova gara.
In ogni caso, riteniamo apprezzabile il comportamento dell’Amministrazione, a tutela degli intessi
del personale, che evita, come già successo in passato, il problema della mancata erogazione dei
buoni pasto.
La Coordinatrice Fp Cgil MIMS p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
Bari 7.04.21
AL CAPO DEL DAP
Pres. B. Petralia
AL DIRETTORE GENERALE
DEL PERSONALE E DELLE RISORSE
Dr. M.Parisi
R O MA
AL PROVVEDITORATO REGIONALE
Puglia e Basilicata
B A R I
Oggetto: situazione istituti Puglia e Basilicata – stato di agitazione
Ancora una volta ci vediamo costretti a marcare la grave situazione di carenza di organico degli istituti insistenti nel Provveditorato di Bari. Un distretto che con la Legge Madia, la quale ricordiamo prevedeva un decurtamento del 10% degli organici delle Forze di Polizia, ha visto decurtare da parte del DAP, a “tavolino” senza una verifica sul campo ed in modo scellerato il 28% l’organico del personale a differenza di altri Provveditorati che hanno visto una decurtazione minima e taluni addirittura forti incrementi.
Un provvedimento che ha messo in ginocchio l’intero circuito Penitenziario distrettuale, costringendo i lavoratori di Polizia Penitenziaria a turni massacranti che oramai vedono stabilmente le 8 ore di lavoro, con situazioni frequenti di 12 ed anche 16 ore, pressoché in tutti gli istituti, dal più grande e ancor più al più piccolo.
Malgrado una situazione già al limite, negli ultimi mesi e come se non bastasse, sono state aperti ben tre reparti di nuova costruzione, della capienza ottimale ognuno di 200 detenuti, uno a Lecce che ospitava già oltre i 1000 detenuti, uno a Taranto che ne ospitava circa 600 e uno a Trani che né ospitava già oltre 300, sostanzialmente senza reali incrementi, con il solo invio di una manciata di unità che non colmano nemmeno le vacanze per i pensionamenti e ancor meno dell’esiguo organico scaturito dalla decurtazione della legge Madia, a fronte di una necessità di
almeno 50 agenti per ogni reparto, è il caso di dire “TUTTO SULLE NOSTRE SPALLE”.
Ancora una volta assistiamo ad un ampliamento delle strutture penitenziare, senza prevedere il conseguente incremento di organico del Corpo e del Personale amministrativo ed in particolare educativo, necessario per farle funzionare, una prassi inaccettabile che vede da una parte l’aumento del circuito penitenziario e dall’altre il riparto delle stesse unità di personale su un maggior numero di strutture.
Un cane che si morde la coda e che pensiamo debba essere risolto all’origine, ovvero nel momento in cui si autorizza la costruzione di un nuovo istituto penitenziario o dei nuovi reparti, la cui norma autorizzativa e di impegno di spesa deve contemplare sia le nuove costruzioni che un automatico aumento di organico del Corpo di Polizia Penitenziaria e del personale amministrativo per il loro futuro funzionamento.
A una simile situazione si aggiunge, un tessuto criminale della Regione che vede ben 5 mafie autoctone agguerrite, da quella Garganica e quella Foggiana/Cerignolana nel Nord a quella Barese e della SCU nel Leccese, senza dimenticare le mafie minori oltre a quelle storiche Napoletane e Calabresi presenti in particolare negli istituti della Basilicata.
Un quadro, aggiunto all’assenza di nomina in alcuni istituti di Direttori titolari Lucera e Brindisi e comandanti stabili tra cui Foggia e Melfi, desolante e di vero e proprio abbandono, che porta il Provveditorato di Bari ad essere uno dei più affollati d’Italia, su cui abbiamo più volte sottolineato di rivedere urgentemente l’organico di Polizia Penitenziaria e di tutti gli istituti del Provveditorato, non solo sulla base del numero dei detenuti, ma anche sulla base della tipologia di struttura, tenendo conto delle nuove strutture aperte, sulla criminalità insistente sul territorio e non da ultimo sulla conformazione fisica del distretto che vede distanze enormi da percorrere da parte delle scorte per raggiungere le sedi giudiziarie e gli istituti distanze che vanno fino a 350 Km come nel caso di Lucera-Lecce o Melfi-Lecce istituti posti ai due estremi del Distretto.
Per questi motivi riteniamo indispensabile rivedere gli organici illogici e già insufficienti determinati nel 2017 a seguito della Legge Madia, riallineando urgentemente i sacrifici richiesti tra i Provveditorati con un atto interno al Dap di facile definizione e quanto prima un auspicabile e indispensabile incremento di Organico del Corpo di Polizia Penitenziaria che nei fatti è sempre più insufficiente sia per i nuovi compiti assegnati e sia per i nuovi reparti ed istituti che vengono implementati.
Il Coordinatore Regionale Il Coordinatore Regionale
Polizia Penitenziaria CGIL-FP Puglia Polizia Penitenziaria CGIL-FP Basilicata
Gennaro RICCI Roberta ANTOGNONI
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF nella quale sollecitano l’Amministrazione a sottoporre alle Organizzazioni Sindacali, il progetto organizzativo e formativo per i corsi delle qualifiche Ispettore Antincendio e Ispettore Antincendio AIB
Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF in merito il sollecito sulla carenza del personale qualificato