Alle lavoratrici e ai lavoratori di Sport e Salute
e delle Federazioni Sportive Nazionali

Come presumiamo tutti sappiate, perché vi abbiamo sempre tenuti puntualmente informati, in questi ultimi mesi siamo stati impegnati in una serie di incontri tecnici/tematici con la controparte su alcuni importati argomenti propedeutici al rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, come:
– La rivisitazione degli assetti contrattuali (aree funzionali e dirigenza);
– Le progressioni di carriera, con particolare riguardo alle posizioni apicali;
– L’individuazione di strumenti contrattuali innovativi, contestualmente alla verifica e alla
eventuale manutenzione degli istituti contrattuali attuali;
– Il lavoro agile o smart working strutturale, sulla base della nostra proposta di regolamentazione;
– La revisione del sistema di valutazione (vedi nostra richiesta del 12/01/2021 che alleghiamo),
con il preciso obiettivo di creare le migliori condizioni possibili funzionali all’avvio di una
auspicabile fruttuosa stagione di rinnovo dei contratti di lavoro.
Da questo punto di vista, certo rammenterete che nel nostro ultimo comunicato del 18
marzo scorso – “LAVORO AGILE E APERTURA DELLA STAGIONE CONTRATTUALE “– abbiamo
inteso contestualizzare lo stato dei lavori in corso con un specifico focus sul lavoro agile, segnalando doverosamente le differenze di metodo e di merito che abbiamo registrato nello svolgimento dell’ultimo incontro, stranamente connotato da una irragionevole, pregiudiziale e prolungata rigidità di fondo a cui, per evidente responsabilità della controparte, non ha poi fatto seguito la ripresa della discussione, nonostante avessimo espresso la volontà di continuare il confronto.
Stessa sorte è toccata alla richiesta da noi avanzata per rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro relativi al personale delle aree professionali e a quello con qualifica dirigenziale, scaduti rispettivamente in data 31/12/2017 e 31/12/2012, per non parlare delle reiterate sollecitazioni consegnate in diverse circostanze alla controparte circa l’esigenza di conoscere i risultati dello studio Bain, il piano industriale, lo stato dell’arte concernente i premi afferenti il decreto “cura Italia” e la corresponsione dei contributi all’utilizzo della rete dati utilizzata dai lavoratori per assicurare la prestazione resa in lavoro Agile.
Volendo riassumere la situazione in chiave ironica, pare alle scriventi OO.SS. che a dispetto delle solenni manifestazioni di piena disponibilità sempre offerte alla discussione la controparte sia in ultimo molto più orientata a evitare di assumere impegni precisi per non decidere e guadagnare tempo, un po’ come soleva fare Penelope, la moglie di Ulisse, che di giorno faceva tessere la tela e la notte la faceva disfare.
Ora però, siccome non dobbiamo attendere l’arrivo di alcuna nave, a rigor di logica ci si aspetta che la controparte dopo tanto discutere in sede tecnica si organizzi e predisponga finalmente e quanto prima le risorse economiche necessarie ad avviare la “fase del fare”, poiché altrimenti avremmo perso tempo e opportunità, e non vorremmo essere costretti ad affermare “lo avevamo detto”, e che avevamo ragione noi fin dall’inizio, con tutte le conseguenze del caso.
Per cui lo ribadiamo: giunti a questo punto serve che il Presidente e amministratore delegato di Sport e Salute comprenda le legittime e non più ulteriormente rimandabili esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori anche delle federazioni sportive nazionali, e avvii formalmente l’apertura dei tavoli per il rinnovo dei contratti.
Nelle more delle risposte che auspichiamo possano giungere quanto prima, cogliamo l’occasione dell’avvicinarsi della Santa Pasqua per augurare a voi e ai vostri cari di passare in serene feste, confidando nel cauto ottimismo sostenuto dalla progressione della campagna vaccinale che auspichiamo possa restituirci progressivamente la possibilità di riprendere libere relazioni sociali.

 

FP CGIL                          CISL FP                                UIL PA                      CISAL  FIALP
Francesco QUINTI          Alessandro BRUNI              Paolo LIBERATI            Dino CAROLA

Ma non sia scudo per la responsabilità civile delle strutture sanitarie

“La vaccinazione per gli operatori sanitari è prima di tutto un dovere etico, deontologico e professionale per la tutela della salute dei cittadini a cui non ci si può sottrarre. Bene quindi l’introduzione delle norme sull’obbligatorietà previste nel Dl Covid che peraltro giustamente tutelano coloro che non possono sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute”. Ad affermarlo sono la Fp Cgil e la Fp Cgil Medici.

Per il sindacato, “è importante anche l’introduzione dello scudo penale per i professionisti che eseguono i vaccini, che, ricordiamo, sono quasi sempre libero professionisti, somministrati e spesso volontari. Ora però, come promesso da tempo dal Ministro Speranza, bisogna affrontare il tema di uno scudo penale per tutti gli operatori sanitari che da ormai più di un anno sono in prima linea per arginare una pandemia con strumenti spesso limitati”.

Fp Cgil e Fp Cgil Medici richiamano però l’attenzione “che non diventi uno scudo dalla responsabilità civile per le strutture sanitarie, come stava accadendo lo scorso anno per un emendamento di alcune forze politiche. Sarebbe come eliminare il diritto al risarcimento dei cittadini e degli operatori stessi, vittime dell’assenza dei presidi di protezione, soprattutto nella prima fase pandemica. Chiediamo al Ministro Speranza l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione che coniughi le tutele dei professionisti con i diritti dei cittadini”, concludono.

CCNI 2020 DIRIGENTI

Si è svolto ieri un incontro on line per il rinnovo del CCNI 2020 per la dirigenza del nostro Istituto e intendiamo fornirvi un breve resoconto dell’andamento dei lavori.
Assieme ad altre sigle abbiamo posto una sorta di pregiudiziale in merito alla sottoscrizione, lamentando la mancata soluzione del problema dell’indennità di prima sistemazione, che si trascina da tempo nonostante le ripetute assicurazioni da parte del Direttore generale.
Abbiamo sottolineato le gravità del ritardo con siamo stati convocati sul CCNI ed abbiamo sollevato una forte obiezione in merito ai coefficienti per il calcolo della retribuzione di risultato relativi alle funzioni svolte.
Abbiamo chiesto una maggiore valorizzazione per le sedi di complessità organizzativo ambientale
elevata (190) e, più in generale, per le strutture territoriali.
In merito ai coefficienti della Direzione Generale abbiamo messo in luce, con la successiva condivisione di altre sigle, il ridimensionamento della Segreteria tecnica del CIV, frutto di una scelta organizzativa che mortifica l’organo di Indirizzo.
La Direttrice Generale è voluta intervenire per condividere le nostre osservazioni e chiedere alla delegazione trattante di riformulare la proposta sui coefficienti, portando a 190 quelli per le sedi di complessità organizzativo-ambientale elevata ed anche per alcune sedi di complessità organizzativo-ambientale 1.
In merito alla indennità di prima sistemazione, la Direttrice Generale ha ribadito la sua volontà di ripristino, ma anche l’esigenza di procedere ad un ulteriore confronto col Collegio dei Sindaci, di cui si attende la nomina di un nuovo Presidente, e del Magistrato della Corte dei Conti.
La riunione si è conclusa prevedendo una nuova convocazione del tavolo in tempi rapidi.

Roma, 31 marzo 2021

 

          FP CGIL
Fabrizio Ottavi          Matteo Ariano
Antonella Trevisani

Corona virus

Pubblichiamo le note della Direzione Centrale per la Formazione, relative agli indirizzi per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, in riferimento l’emergenza sanitaria

Corona virus

Pubblichiamo la note informative inviate dalla Direzione Centrale per la Formazione, in merito alla dichiarazione  da parte del personale sull’effettuazione  della vaccinazione

Per sopraggiunti motivi l’incontro previsto per la discussione del procedimento negoziale per il triennio 2019-2021 è rinviato al 7 aprile 2021

Pubblichiamo il resoconto unitario Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF a seguito dell’incontro sul decreto Distintivi di qualifica per il personale del Corpo

Pubblichiamo il resoconto unitario di Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito l’incontro sul decreto Art 42 previsto dal D.P.R. 64

INCONTRO CON IL CONS. TIZIANA COCCOLUTO, VICE CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO SPERANZA

Ieri, 30 marzo 2021 come concordato nel precedente incontro, si è svolto il confronto tra le OO.SS. e la rappresentanza politica di questa amministrazione; non erano presenti né il Ministro Speranza, nè il Capo di Gabinetto Presidente Zaccardi, ma erano rappresentati dal Cons. Tiziana Coccoluto, vice Capo di Gabinetto.
La Cons. Coccoluto ha aperto la riunione comunicando alle rappresentanze sindacali che all’esito della riunione dello scorso 17.03.2021, dopo aver riferito al Ministro Speranza le richieste formulate dalle OO.SS. confederali e dopo aver acquisito la sua condivisione, ha inviato una nota formale al Ministero dell’Economia e delle Finanze con la quale viene richiesto un rifinanziamento del Fondo delle Risorse decentrate delle aree funzionali di 6.000.000 di euro per il periodo 2021/2026.
E’ stata fatta anche una comunicazione relativamente alla situazione degli Uffici periferici del Ministero per i quali è stato proposto l’avvio di un confronto con le OO.SS. (tavolo tecnico); per quanto attiene ad un piano vaccinale, la D.ssa Coccoluto ha comunicato che è stata avviata una interlocuzione con il Ministero del Lavoro, e con la Struttura commissariale per individuare un percorso condiviso per arrivare ad effettuare le vaccinazioni nelle sedi delle aziende private, naturalmente con tutte le garanzie che si riceverebbero in una struttura sanitaria dedicata .
In questo percorso si devono inserire anche le strutture pubbliche, in particolare quelle che hanno già una esperienza nel campo delle vaccinazioni.
E’ stata data, infine, la notizia ufficiale dell’avvenuta espressione del Consiglio di Stato sull’ACN del personale sanitario SASN in data 10 marzo 2021, e dell’avvenuta trasmissione da parte dell’Ufficio Legislativo del protocollo, al Dipartimento degli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le comunicazioni apprese in riunione sono esattamente identiche a quelle già leggibili dai lavoratori nei comunicati emessi congiuntamente dalla FPCGIL, CISL FP e UILPA da alcune settimane in bacheca .
Sarebbe opportuno che chi ha avuto la gestione e la responsabilità dell’iter del perfezionamento dell’ACN, rispondesse dell’enorme ritardo accumulato .
Come è noto FPCGIL, CISL FP e UILPA hanno rappresentato le proprie rivendicazioni al Capo di Gabinetto con la nota del 29 marzo 2021 chiedendo per l’ennesima volta il rifinanziamento del Fondo Risorse decentrate delle aree funzionali del Ministero della Salute, l’equiparazione dell’indennità di amministrazione per il personale non dirigenziale del Ministero della Salute, per portarla al livello di quella percepita al Ministero di Giustizia e il rifinanziamento del capitolo relativo all’Articolo 7 per il quale è stata rinnovata la richiesta di stabilizzazione.
E’ stata espressa soddisfazione per quanto comunicato dal Consigliere Coccoluto ma abbiamo espresso la non soddisfazione circa l’accoglimento delle richieste formulate.
Abbiamo ricordato nei nostri interventi, che non è più tollerabile che in questa amministrazione ci siano categorie che viaggiano a velocità supersoniche ed altre ferme in attesa di partire (abbiamo ricordato che l’indennità relativa all’art. 7 e la stessa del 2000, anzi negli anni si è ridotta, mentre altre categorie hanno visto riconosciuto, attraverso varie norme di legge vari riconoscimenti economici e normativi).
Abbiamo sottolineato che le delusioni nel corso di questi ultimi anni sono state tante e cocenti e non possiamo non essere diffidenti per questo. E pur registrando l’impegno del Ministro Speranza, aspettiamo la pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta ufficiale per gioire del rifinanziamento del FDR, che per qualcun altro, invece, è già come cosa fatta.
Per quanto attiene all’ACN del personale sanitario SASN abbiamo sollecitato la conclusione dell’iter che poterà i lavoratori ad avere quei benefici normativi, ai quali abbiamo partecipato attivamente alla stesura (malattia, permessi, tutela della maternità e delle problematicità famigliari), oltre che quelli economici oggetto di un lungo confronto con l’amministrazione.
Abbiamo sottolineato con forza la richiesta, già avanza da anni, di una stabilizzazione attraverso l’inquadramento nei ruoli del Ministero degli oltre 100 colleghi a convenzione non medici, in servizio, ormai, da più di 20 anni presso le nostre sedi USMAF-SASN, e che in questo periodo di pandemia sono sempre stati in prima linea nello svolgere il proprio servizio.
Infine, le scriventi Organizzazioni ritengono fondamentale assicurare la massima serenità operativa dei lavoratori inquadrati nei profili professionali degli Assistenti di prevenzione e sanità e dei Funzionari tecnici della prevenzione invitando l’Amministrazione ad affrontare, in modo necessariamente complessivo e condiviso, tutti gli aspetti correlati alla iscrizione agli elenchi speciali ad esaurimento di tali lavoratori, anche attraverso l’individuazione, di concerto con il MIUR, di adeguati percorsi formativi più volte auspicati.
Per quanto attiene l’organizzazione del Ministero è stato ribadito che nei ruoli dell’amministrazione ci sono ormai oltre 600 dirigenti, a fronte dei circa 1.500 lavoratori delle aree funzionali, con un rapporto che sfiora l’1 a 2,5. Di conseguenza è stato richiesto un piano straordinario di assunzioni che porti il numero dei lavoratori delle aree funzionali ad un livello dignitoso.
Ancora una volta registriamo lo strano comportamento di altre sigle sindacali, che con roboanti comunicati credono di erigersi ad unici difensori dei deboli e poi quando si tratta di parlare con i vertici politici dell’amministrazione si limitano a trattare di piccoli problemi di interesse personale e di singola sede lavorativa, non profferendo parola sul rifinanziamento del FDR e degli altri problemi dei lavoratori delle aree funzionali .
La D.ssa Coccoluto ha assicurato che si farà portavoce delle istanze segnalate al Ministro, e che a breve ci sarà un nuovo incontro preparatorio, in previsione di un confronto diretto con il Ministro Speranza .

VI TERREMO INFORMATI

Confronto oggi tra sindacato e guardasigilli, serve progetto per migliorare sistema

“Abbiamo indicato alla Ministra Cartabia quali sono le priorità da affrontare nell’immediato per dare risposte al grido di allarme che arriva da tutti i Poliziotti Penitenziari che lavorano nelle carceri del nostro paese. In particolare ci siamo soffermati sulla necessità di colmare al più presto la carenza di organico, giunta a 5 mila unità, e di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro”. Questo il commento della Fp Cgil al termine dell’incontro che si è tenuto oggi con la ministra della Giustizia, Marta Cartabia.

Negli anni, prosegue il sindacato, “abbiamo assistito ad un progressivo aumento dei compiti e dei carichi di lavoro assegnati alla Polizia Penitenziaria, accompagnati da un inspiegabile depauperamento dell’organico: una scelta politica scellerata che ha messo in grande difficoltà la tenuta del sistema carcere già prima dell’inizio della crisi pandemica. Con l’aumento dei contagi da Covid-19 tra i poliziotti, ad oggi sono 797, la situazione rischia di precipitare se non si mette in campo un piano straordinario di assunzioni”. Per la Fp Cgil, “mettere in sicurezza i luoghi di lavoro significa non solo contrastare il fenomeno delle aggressioni subite dal personale e dello stress correlato al lavoro, ma soprattutto imprimere una forte accelerazione al piano vaccinale, ad oggi solo un terzo del personale è stato vaccinato con la prima dose. Il tutto insieme al bisogno di agire sull’edilizia penitenziaria, migliorando la salubrità nelle nostre datate e malandate carceri, garantendo la salute del personale”.

Serve un progetto politico diverso – osserva il sindacato – che, per mantenere fede al mandato conferito dall’articolo 27 della Costituzione, punti a migliorare il sistema penitenziario e a dotarlo di risorse umane e strutturali adeguate, a potenziare l’esecuzione penale esterna e a superare le disparità di genere che ancora si registrano nel corpo della Polizia Penitenziaria. Su questi temi anche la Ministra Cartabia ha manifestato il suo interesse nella riunione odierna, così come si è dichiarata disponibile a convocare quanto prima anche i sindacati rappresentativi del personale delle funzioni centrali e della dirigenza penitenziaria, come da noi richiesto. Auspichiamo che sia l’inizio di un reale cambiamento”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo la richiesta unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF  riguardo il chiarimento tra i posti inseriti nel bando e l’effettiva carenza nei Comandi  in riferimento al concorso per Capo Squadra decorrenza 2020

COMUNICATO

Denunciamo con forza quanto accaduto ieri in sede di confronto con le OO.SS. sui criteri per l’attribuzione del secondo livello differenziato per i professionisti.
L’amministrazione, pur avendo ricevuto da noi e da altre OO.SS. le proposte di modifica della Determinazione 114/19 in attuazione del CCNL sottoscritto il 9/3/2020, ha confermato il proprio orientamento, già anticipato nel corso dell’incontro del 19/3, che l’art. 90 del CCNL non si applichi all’INPS!
Non solo. Per l’amministrazione non risulta possibile accogliere nessuna delle proposte di modifica della Determinazione 114/19 (eliminazione dei coordinamenti dai titoli, eliminazione del periodo di osservazione di sei anni, decorrenza degli incarichi dal 1° gennaio) a causa dei tempi lunghi che sarebbero richiesti per la revisione del regolamento da parte degli Organi dell’Istituto.
Si tratta di una posizione inaccettabile e che siamo certi che non possa essere condivisa dagli Organi, titolari del potere regolamentare dell’INPS.
La disciplina di cui alla determinazione 114/19, varata in fretta e furia dall’amministrazione a ottobre 2019, ossia all’indomani della firma della ipotesi nel nuovo CCNL e prima della sua sottoscrizione definitiva, attribuendo un punteggio preponderante a titoli di servizio quali gli incarichi di  coordinamento, anche provvisori e non attribuiti sulla base di selezioni, per di più relativi ai soli ultimi sei anni, tradiva in modo evidente le finalità di quella disciplina.
Come da noi a suo tempo denunciato, si è infatti puntualmente verificato che numerosi professionisti dell’Istituto, con anni e anni di lodevole servizio e bloccati, a fine carriera, sul primo livello a causa della colpevole inerzia dell’amministrazione nel bandire le selezioni, si sono visti sopravanzare da colleghi con minore esperienza e meno titoli professionali, ma da poco nominati coordinatori.
Su questa situazione interviene il CCNL, firmato il 9/3/2020, che ha prescritto, all’art. 90, che tali procedure siano attivate, entro sei mesi dalla sottoscrizione del CCNL, mediante l’utilizzo di criteri semplificati rispetto a quelli ordinari, con particolare riferimento alla e sperienza acquisita nel primo livello ed al conseguimento di titoli professionali attinenti alla specifica branca professionale di appartenenza.
E’ che non possa l’amministrazione decidere unilateralmente se e quali norme del CCNL applicare.
E’ ovvio, ancora, come, ad un anno dalla sottoscrizione del CCNL, non sia possibile giustificare il mancato adeguamento alle norme del CCNL con il tempo che la stessa amministrazione impiegherebbe per farlo. Tanto più se l’amministrazione è colpevolmente in mora nell’attivazione delle procedure.
Spiace constatare che altre sigle sindacali, che pure hanno firmato il CCNL e condiviso in sede di proposta all’ARAN tali chiare prescrizioni, approvino la violazione del dettato contrattuale o assumano posizione ambigue, diverse da quelle intransigenti tenute invece in sede nazionale.

La CGIL denuncia l’inaccettabilità sia del metodo – perché è chiaro che sui criteri per l’attribuzione dei livelli non vi è stato alcun confronto, in violazione di quanto contrattualmente previsto – sia del merito delle decisioni assunte dall’ amministrazione e si riserva ogni iniziativa a tutela dei lavoratori interessati e della correttezza delle relazioni sindacali.

FP CGIL
Maria Assumma     Matteo Ariano
Giuseppe Cipriani      Antonella Trevisani

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