Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito  la ricognizione delle aspirazioni al trasferimento del
personale appartenente al ruolo degli Ispettori Antincendi e al ruolo ad esaurimento, degli Ispettori Antincendi A.I.B.

Da tempo lavoriamo per snellire procedure per assunzione tirocinanti

“Esprimiamo soddisfazione per il proposito espresso dal Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, di intervenire per accelerare la conclusione delle procedure del Corso – Concorso Ripam della regione Campania che va nella direzione da noi auspicata”. Ad affermarlo sono la Fp Cgil Campania e Nazionale, aggiungendo che: “La vertenza che stiamo portando avanti con il Piano Straordinario per l’Occupazione punta proprio a portare nuove competenze nella pubblica amministrazione sia per potenziare i servizi pubblici sia per cogliere appieno l’occasione di rinnovare le amministrazioni pubbliche con il Pnrr”.

Per i sindacati, “accelerare sull’assunzione definitiva delle 1.800 persone, oggi impegnate nei tirocini previsti dal concorso, è fondamentale per far affluire rapidamente personale agli enti locali e alla Regione Campania. Si tratta di enti in gravissima difficoltà a causa del blocco del turn over che in questi anni ha decimato gli organici della pubblica amministrazione. È necessario però che il Ministro sia conseguente e quanto prima intervenga per semplificare e accelerare drasticamente le procedure selettive in tutte le pubbliche amministrazioni”.

In questa fase, proseguono, “di gravi difficoltà del paese e a fronte del grande sforzo che sarà richiesto alla pubblica amministrazione per finalizzare le risorse provenienti dall’Europa, è indispensabile adottare soluzioni che, nella salvaguardia del principio costituzionale dell’accesso all’impiego, evitino lo scandalo di procedure selettive destinane a durare anni. Bisogna fare bene e fare in fretta. Lo sblocco delle assunzioni darebbe sicuramente quel segnale di fiducia a tanti giovani che guardano con speranza ad una fase di rilancio dell’azione pubblica alla quale vogliono partecipare con il proprio contributo e sanno che troveranno dalla loro parte la Fp Cgil”, concludono.

Al Sig. Ministro
Prof. Stefano Bianchi
segreteria.ministro@istruzione.it

e, p.c.

Al Capo di Gabinetto
del Ministro
uffgabinetto@postacert.istruzione.it

Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione
delle risorse umane, finanziarie e strumentali
dott.ssa Giovanna Boda
dppr@postacert.istruzione.it

Al Direttore delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Dott. Jacopo Greco
dgruf@postacert.istruzione.it

Oggetto: Richiesta di incontro

Egregio Ministro,
da sempre riteniamo che il Dicastero che Lei oggi si trova a guidare sia di importanza strategica per assicurare il diritto allo studio costituzionalmente garantito.
A maggior ragione dopo le difficoltà dovute alle misure di contenimento della pandemia da Sars Cov 2 crediamo sia necessario far sì che già dall’avvio del prossimo anno scolastico, che auspichiamo ci trovi ormai fuori dalla stretta emergenza epidemiologica, la struttura del Ministero sia finalmente adeguata ai compiti che la attendono.
Come Lei sicuramente sa gli organici del Ministero sono coperti per poco più del 50% del fabbisogno indicato nell’ultimo DPCM di riorganizzazione e le prossime assunzioni previste nel triennio saranno a malapena sufficienti a sostituire le uscite dei pensionamenti.
Registriamo poi la necessità di intervenire sulla infrastruttura tecnologica che, nonostante gli sforzi profusi dai dipendenti, si è purtroppo rivelata insufficiente al momento in cui il personale ha dovuto necessariamente operare da remoto.
Affinché il Ministero possa effettivamente raggiungere l’obiettivo di garantire su tutto il territorio nazionale, tramite le sue articolazioni centrali e periferiche, un intervento adeguato per portare in tempi utili gli insegnanti nelle classi e svolgere tutte le procedure ad esso delegate in supporto alla attività didattica c’è bisogno di agire da subito per determinare un deciso salto di qualità, che metta in campo le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie, riconoscendo il fondamentale contributo dei lavoratori del Ministero e procedendo alla valorizzazione della loro professionalità.
Per questi motivi chiediamo di poterLa incontrare, con la necessaria urgenza, per illustrarle proposte e criticità in qualità di rappresentanti di lavoratori che, tanto quanto gli insegnanti e il personale ATA, sono indispensabili e strategici per il buon andamento della organizzazione della scuola nel Paese.

FP CGIL                          CISL FP                 UILPA
Anna Andreoli          Michele Cavo            Alessandra Prece

Al Sig. Ministro
Ministero della Transizione Ecologica
Prof. Roberto Cingolani
segreteria.capogab@minambiente.it

e, p.c.

Al Capo di Gabinetto del Ministro
Consigliere Roberto Cerreto
segreteria.capogab@minambiente.it

Alla Dirigente
Direzione generale per il personale, l’innovazione
Dott.ssa Giarratano
AGP-UDG@minambiente.it
dgservizi.interni@pec.minambiente.it

Oggetto: Richiesta di incontro

Egregio Ministro,
con la presente le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono di poter avere un incontro con la S.V. per un confronto sul documento che trova in allegato e che affronta, dal punto di vista sindacale, i temi più urgenti per il Ministero di nuova istituzione e di cui Lei ha assunto la guida.
Auspichiamo che la nostra richiesta possa avere in tempi brevi accoglimento, anche in coerenza con lo spirito del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale che vede nel confronto con le Organizzazione sindacali un elemento centrale per le scelte di innovazione e cambiamento del lavoro pubblico.
In attesa di un Suo riscontro le auguriamo buon lavoro per l’impegnativo compito che la attende.

FP CGIL                                                    CISL FP                                   UIL PA
Il Segretario Nazionale              Il Segretario Nazionale          Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio                             Angelo Marinelli                        Adele Silvestri

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione tenutosi in data 17 marzo 2021,  riguardo le schede NIA

POSIZIONI ORGANIZZATIVE: FACCIAMO IL PUNTO

Dopo aver concluso nei mesi scorsi il confronto per l’individuazione dei responsabili diprocesso, occorre ora discutere della selezione dei responsabili di team, facendo tesoro delle criticità emerse in precedenza e prevedendo, ora, una procedura con regole omogenee in tutta Italia, trasparenti e semplificate.
Sarà, per noi, l’occasione per riportare al tavolo una serie di questioni sul tappeto e di nodi da sciogliere, come già scrivemmo lo scorso gennaio, pur ricordando che la materia non è oggetto di contrattazione.
Riteniamo, innanzitutto, che sia fondamentale chiarire ruolo, competenze e responsabilità di questi lavoratori; attualmente, riscontriamo un disallineamento tra il nome scelto per designare questo tipo di incarichi (Posizione Organizzativa, Responsabile di Processo, Responsabile di team) e il modello organizzativo sotteso, che sostanzialmente ricalca quello ereditato dal Ministero del Lavoro, pur con qualche lieve aggiustamento. Siamo fortemente convinti che si debba proseguire sulla strada intrapresa, sostituendo il modello organizzativo di tipo “verticale” che ancora persiste, con uno di tipo “orizzontale”, capace
realmente di aggregare in modo trasversale tutti i lavoratori – al di là del profilo professionale – attorno a obiettivi comuni.
L’altro aspetto che va affrontato è quello economico: siamo consapevoli che le somme al momento riconosciute ai Responsabili di Processo non appaiono congrue. Per questo, ci eravamo detti anzitutto fortemente contrari alla graduazione su quattro fasce, voluta dall’Amministrazione nonostante l’opposizione di tutte le sigle e avevamo proposto, invece, una graduazione su due sole fasce – una per i Responsabili di Processo e un’altra per i Responsabili di team. In secondo luogo, bisognerà cogliere l’occasione del confronto sui criteri per la selezione dei responsabili di team, per ridiscutere i criteri che presiedono alla individuazione del numero dei team. Come abbiamo già più volte evidenziato, questo numero ci appare eccessivo in relazione al numero attuale dei dipendenti dell’INL – con il rischio di avere più coordinatori che coordinati –, drenando altresì risorse che potrebbero
essere poste in favore dei Responsabili di Processo.
Per questo, chiediamo che il confronto si apra al più presto, come la stessa Amministrazione si era impegnata a fare.

Roma, 24 marzo 2021

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL

Matteo Ariano

Pubblichiamo la nota in merito alla richiesta di mobilità volontaria riservata al personale del ruolo Vigile del Fuoco non specialista. La Direzione Centrale per le Risorse Umane informa, inoltre, che potranno partecipare alla prossima circolare di mobilità, che sarà svolta prima dell’assegnazione degli Allievi Vigili del fuoco del 90° corso di formazione, i Vigili del fuoco che entro il 30 settembre 2021 hanno maturato almeno due anni di permanenza nella sede di prima assegnazione, come previsto dall’articolo 6, comma 3, del Decreto Legislativo 13 ottobre 2005, n. 217 e successive modificazioni e integrazioni.

Cgil Cisl Uil Fp incontrano Bonaccini per un confronto sui rinnovi dei contratti Sanità e Enti Locali, contrattualizzazione smart working, Rsa e Sanità Privata e Patto per la Salute
All’incontro presenti, oltre il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, anche il vice presidente, Giovanni Toti, il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Davide Caparini, e il coordinatore della commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, e i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi. Al centro del confronto il tema del rinnovo dei contratti relativi alla Sanità Pubblica e delle Regioni per il triennio 2019-2021.

I segretari generali delle categorie di Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato con forza al presidente Bonaccini la richiesta che sia contestuale l’avvio del confronto per il rinnovo dei contratti: posticipare, infatti, i tavoli per Sanità Pubblica ed Enti Locali non sarebbe comprensibile. “In un momento così delicato per il Paese, vogliamo dare un segnale importante di attenzione e ringraziamento ai lavoratori che sono in prima linea nella lotta alla pandemia. Quindi al ministro Brunetta solleciteremo domani di aprire un tavolo di lavoro con le Autonomie e che sia inserito prioritariamente il settore della sanità”.  Questa la richiesta del Presidente Bonaccini.

Nel corso dell’incontro, inoltre, si è registrata una condivisione di vedute relativamente alla contrattualizzazione del ricorso allo smart working.

Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro, si è posta anche la questione del riconoscimento contrattuale per le Rsa, in ragione del contributo offerto dalle lavoratrici e dai lavoratori nella pandemia che non può essere ulteriormente procrastinato. Così come va assolutamente completato l’iter in diverse regioni per dare piena ed effettiva applicazione del rinnovato contratto della Sanità Privata.

Infine le Regioni hanno accolto la sollecitazione avanzata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per l’apertura di un confronto sul Patto per la Salute. Su questo punto il presidente Bonaccini e il coordinatore della commissione Salute Icardi scriveranno al ministro della Salute, Roberto Speranza.

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Dott. Bernardo Petralia
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

Dott. Massimo Parisi
Direttore Generale del personale e delle risorse

Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott. Giuseppe Cacciapuoti
Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili

e per conoscenza
prof.ssa Marta Cartabia
Ministro della Giustizia

Oggetto: Sospensione di fatto delle relazioni sindacali presso il Ministero della Giustizia.

La scrivente O.S. deve registrare con estrema preoccupazione l’ingiustificabile stallo delle relazioni sindacali presso codesto Ministero, dovuto alla mancata convocazione da oltre quattro mesi di riunioni su materie di interesse contrattuale. Un ritardo gravissimo che sta pregiudicando la funzionalità dell’intero sistema di relazioni sindacali in un contesto di gravi difficoltà organizzative, dovute non solo all’emergenza, che si è assommata ai noti ritardi nella infrastrutturazione tecnologica ed alla dimensione delle carenze in organico.
Questo si traduce, per tutti i Dipartimenti e per gli Archivi Notarili, nella mancata sottoscrizione definitiva dell’accordo sul FRD 2019, a distanza di più di otto mesi dalla sua sigla, senza al riguardo ricevere alcuna informazione sulle motivazioni di un ritardo che incide pesantemente sui tempi di definizione dell’accordo relativo agli anni 2020/2021 rendendo oltremodo difficoltoso l’obiettivo del rispetto del patto programmatico per l’attuazione di un nuovo processo di progressioni economiche nel 2021.
E rinviando a fine anno il pagamento di quote di salario accessorio maturate due anni prima dai lavoratori che operano in un contesto di emergenza e con condizioni che troppo spesso registriamo come non rispettose delle procedure di messa in sicurezza anti COVID previste dalla vigente normativa in materia e richiamate nelle circolari ministeriali.
Per quanto riguarda il DOG questa situazione si traduce inoltre nell’ennesimo rinvio rispetto a tempistiche solennemente assunte in sede di sottoscrizione degli accordi, ed in particolare nel mancato rispetto dei termini previsti nell’accordo per la regolamentazione della mobilità volontaria dei lavoratori e per l’ulteriore scorrimento ex 21 quater previsto per fine anno scorso. In entrambi i casi il rinvio non è mai stato formalmente motivato, né si sono assunti impegni per una nuova scadenza. A questo si accompagna la mancata attuazione di disposizioni di legge quali l’art. 492 cpc che attribuisce agli ufficiali giudiziari la ricerca dei beni da pignorare attraverso l’accesso diretto alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate nonché la mancata attuazione di norme contrattuali come l’accordo del 26 aprile 2017, incentrato esattamente sulla scommessa di modernizzazione organizzativa: la riqualificazione delle restanti figure professionali (ausiliari, contabili, interpreti, informatici), la revisione dei profili professionali, i passaggi orizzontali interni alle aree) erano e rimangono i punti nodali di un processo di modernizzazione organizzativa che deve essere coerente con l’avanzamento dei processi di digitalizzazione. Tale processo era stato concepito con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e la sua mancata attuazione in questi anni ha invece determinato un progressivo peggioramento e condizioni oggettivamente vessatorie per i lavoratori. La mancata ridefinizione dei fabbisogni professionali accompagna questi ritardi e condiziona la programmazione nel piano assunzionale. Molto deve essere ancora fatto ed in quel molto spiccano i mancati interventi sugli organici interni, segni di perdurante disinteresse. In tale contesto spicca anche la marginalizzazione degli Archivi Notarili, penalizzati per la carenza di personale, per un organico gravemente sottodimensionato e per il mancato riconoscimento degli incrementi al salario accessorio previsti dalla Legge di Stabilità 2021. Di conseguenza restiamo in attesa di conoscere gli indirizzi strategici in tema di riorganizzazione dei servizi e di investimenti straordinari nei processi di digitalizzazione per questi settori.
Per l’amministrazione penitenziaria e per la giustizia minorile e di comunità si riscontra un ritardo nella gestione dell’attività amministrativa che comporta una fruizione parziale dei diritti normativamente previsti per il personale. Ne è un esempio tipico l’attuazione a rilento degli accordi sottoscritti e delle normative vigenti in materia di lavoro agile, tema su cui persiste una evidente ritrosia nell’attuare tale forma di lavoro anche nei momenti di forte emergenza epidemiologica su tutto il territorio nazionale. Per non parlare poi della quasi totale mancanza di possibilità di progressione economica e di carriera per tutto il
personale, non solo per la mancanza di una riforma dell’attuale ordinamento professionale, ma anche per la mancata volontà di proporre modifiche normative che possano consentire una estensione delle procedure previste dal 21 quater anche al personale di questi due dipartimenti o possibili percorsi che possano consentire l’accesso alla dirigenza al personale interno. Il tutto ulteriormente complicato dal mancato pagamento del lavoro straordinario, dal notevole aumento dei carichi di lavoro, che si sono riversati sul personale negli ultimi anni, senza un aumento delle dotazioni organiche previste, ormai non più adeguate alle attuali esigenze del settore, e senza assunzioni tali da compensare l’elevato numero di lavoratori collocati in quiescenza. Per concludere poi con la necessità di dare effettività agli accordi sottoscritti sulla mobilità, in modo da attuare le regole appena concordate sulle procedure e consentire al personale di poter trovare una sistemazione adeguata dopo tanti anni di servizio.
Il nuovo Governo ha sottoscritto con i Segretari Generali CGIL, CISL e UIL il “Patto per l’innovazione
del lavoro pubblico e la coesione sociale” che, oltre ai suoi contenuti qualificanti, mette al centro la contrattazione ed il dialogo sociale nelle modalità di confronto sui processi di innovazione che la sfida del Recovery propone per la Pubblica Amministrazione. Spiace constatare l’attuale distanza tra i contenuti di quel Patto ed i comportamenti di codesta Amministrazione in ordine al necessario rispetto delle prerogative dei lavoratori e delle loro rappresentanze.
I Segretari Nazionali FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno inviato alla neo Ministra una nota con la quale, nell’esprimere la preoccupazione per la situazione determinatesi, hanno richiesto un confronto sulle problematiche del Ministero.
Si chiede di conseguenza l’immediata riattivazione del sistema di relazioni sindacali previsto dal vigente CCNL tramite una calendarizzazione urgente sulle questioni elencate nella presente nota. In assenza di ulteriore riscontro la scrivente O.S. valuterà di concerto con la CISL FP e la UIL PA ogni ulteriore iniziativa finalizzata al ripristino di normali relazioni tra le parti, compreso il riavvio delle iniziative di mobilitazione dei lavoratori.
Nel restare in attesa di urgente riscontro alla presente nota, inviata ai sensi degli artt. 4, 7 e 8 del vigente CCNL, si porgono distinti saluti.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni – Massimiliano Prestini

NON DISTURBARE IL MANOVRATORE!

Sul tema degli incarichi dirigenziali deliberati dal Consiglio di Amministrazione dell’INPS nei confronti di soggetti esterni al nostro Istituto, dirigenti appartenenti ad altre pubbliche amministrazioni (magari prossimi all’età del pensionamento oppure provenienti, con ruoli di vertice, da enti locali i cui organi di governo sono stati sciolti con DPR per infiltrazioni mafiose) o comunque riconducibili ad ambiti non riferibili al mondo del lavoro pubblico, siamo già intervenuti nelle scorse settimane per
sottolineare la scarsa lungimiranza, per non dire “cecità”, di un’Amministrazione poco attenta alla valorizzazione dei suoi funzionari, ma, al contrario, molto attenta ad assecondare i desiderata di chi dall’esterno, con contratti a tempo determinato, ambisce a svolgere funzioni dirigenziali nel nostro Ente per poi magari ritrovarcelo, com’è accaduto nel recente passato, a scrivere su fogli quotidiani di rilevanza nazionale per “sparare cannonate” sull’INPS e denunciarne presunte inefficienze.
Ebbene nel corso della giornata odierna il Consiglio di Amministrazione terrà la sua canonica riunione e tra i diversi argomenti su cui deliberare, inseriti all’ordine del giorno della seduta, vi sono ben 5 punti corrispondenti ad altrettanti incarichi dirigenziali da conferire, naturalmente, all’esterno sulla base di una scelta fiduciaria:
• conferimento dell’incarico dirigenziale di livello non generale di responsabile della Filiale provinciale di Corigliano-Rossano ai sensi dell’articolo 19, comma 5 bis, del D.lgs. n.165/2001;
• conferimento dell’incarico dirigenziale di livello non generale di responsabile dell’Area “Flussi contributivi, vigilanza documentale e ispettiva” della Direzione provinciale di Cosenza ai sensi dell’articolo 19, comma 5 bis, del D.lgs. n.165/2001;
• conferimento dell’incarico dirigenziale di livello non generale di responsabile dell’Area “Technology Innovation” presso la “Struttura Tecnica per l’Innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale” ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del D.lgs. n.165/2001;
• conferimento dell’incarico dirigenziale di livello non generale di responsabile dell’Area “Agile Enablement & Delivery” presso la “Struttura Tecnica per l’Innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale” ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del D.lgs. n.165/2001;
• conferimento dell’incarico dirigenziale di livello non generale di responsabile dell’Area “Digital Processes & UX design” presso la “Struttura Tecnica per l’Innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale” ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del D.lgs. n.165/2001.
Tralasciamo ogni commento “sull’aria fritta”, ossia sul merito delle aree manageriali dai nomi roboanti e per noi, comuni mortali, incomprensibili, della Struttura Tecnica per l’Innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale che contestammo come modulo organizzativo all’epoca del varo da parte del Presidente, allora munito dei poteri del CdA, dell’Ordinamento dei servizi centrali e periferici dell’INPS nell’ottobre del 2019, ma vogliamo sottolineare l’assordante silenzio in tale contesto dei soggetti istituzionali deputati al controllo interno ed esterno all’Istituto di cui abbiamo perso traccia, così come denunciamo il comportamento silente e persino ossequioso di chi, di fronte ad altri Vertici, avrebbe lanciato parole di fuoco ed oggi preferisce non disturbare per convenienze politiche e culturali il manovratore di turno.
Il risultato di tutto ciò è l’ennesimo schiaffo ai funzionari dell’INPS!

Roma, 24 marzo 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Vaccinazione di massa: permesso orario e trattenuta per assenza per malattia
post vaccinazione: quando l’armonizzazione della norma?

Sembra ormai pacifico che la definitiva soluzione della pandemia verrà dal raggiungimento dell’immunità di gregge dopo che il vaccino sarà stato somministrato alla maggior parte della popolazione e per questo vaccinarsi è stato equiparato dal Presidente della Repubblica agli impegni civili dei cittadini.
Alcuni temi, a prescindere dalla disponibilità delle fiale di vaccino per la popolazione, meritano invece riflessione e discussione immediata.
Mentre, infatti, sembra essersi aperto un canale di comunicazione con il neo-ministro Brunetta rispetto all’iniqua trattenuta operata generalmente sui giorni di assenza dal servizio per malattia, sembra necessario ed urgente ricevere una interpretazione
autentica della normativa sulla malattia per Covid-19.
Con la disponibilità e la somministrazione dei vaccini, oltre alla necessità del riconoscimento di un permesso speciale per l’assenza dal servizio per vaccinazione, si potrebbe verificare il caso fortuito di effetti collaterali lievi tra i quali la comparsa
della febbre o dolori che potrebbero impedire al dipendente neo-vaccinato di tornare (o già soltanto di essere ammesso) immediatamente al lavoro subito dopo essersi vaccinato. In questo caso, si dovrebbe applicare in modo estensivo anche alla lieve malattia in occasione del vaccino la normativa per le assenze per contagio da Covid19 che, come è noto, non prevede l’applicazione delle trattenute al dipendente che se ne ammalasse. In caso contrario, la presenza di febbre impedirebbe, a normativa vigente, l’accesso al lavoro pur se conseguente alla vaccinazione dando luogo ad una doppia penalizzazione: il mancato riconoscimento del permesso e la decurtazione dello stipendio.
La questione non pare peregrina soprattutto in quanto il cosiddetto decreto sostegni ha previsto per il personale della scuola (attualmente soggetto a campagna vaccinale) il permesso retribuito per recarsi presso i centri di vaccinazione.
Se vaccinarsi è segno di civiltà, lo è al pari la rimozione di un’ingiusta ed iniqua penalizzazione economica.

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

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