Pubblichiamo la nota di chiarimento della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito all’utilizzo del supporto SIPEC
La nuova versione del Protocollo Condiviso Vigente di Regolazione delle Misure per il
Contrasto della Diffusione del Virus Covid 19 negli Ambienti di Lavoro è stata definita
durante la riunione di ieri 16 novembre 2020.
Il nuovo protocollo applica alla realtà ACI le norme recentemente emanate (in primis il
DPCM del 3 novembre u.s.) e le coordina con le precedenti disposizioni ancora vigenti,
assicurando le massime garanzie ai lavoratori a tutela della salute
Con esso si applicano in ACI le norme recentemente emanate (in primis il DPCM del 3
novembre u.s.) e di coordinarle con le precedenti disposizioni ancora vigenti, allo scopo di
contemperare le cd. “esigenze di servizio” con quelle di tutela della salute dei lavoratori
ACI nonché della clientela e di tutti coloro che hanno accesso alle sedi dell’Ente (es:
fornitori, addetti alle pulizie, ecc.).
La principale novità di impianto del documento consiste nella previsione di una
disciplina differenziata da applicare negli uffici – in coerenza con la divisione dell’Italia in
“zone” che, mediante diverso colore, indicano il rischio epidemiologico in atto (rosso = alto
rischio – arancione = rischio medio alto – giallo = rischio medio).
UFFICI ACI DELLE REGIONI/ZONE ROSSE :
Negli Uffici Aci presenti in queste zone trovano immediata applicazione le
contrattazioni territoriali di terzo livello derivanti dall’attuazione del Protocollo condiviso di
regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-
19 negli ambienti di lavoro del 6 maggio 2020.
Infatti, la 1a versione del Protocollo ACI prevedeva anche l’individuazione delle cd.
“attività indifferibili da rendere in presenza” e, pertanto, appare assolutamente coerente
con quanto previsto dal citato ultimo DPCM del 3 novembre u.s.
Per tutte le Sedi Aci ubicate nelle regioni/zone rosse non vi è quindi necessità di una
nuova contrattazione territoriale di Sede.
UFFICI ACI DELLE REGIONI/ZONE ARANCIONI :
Negli Uffici Aci presenti i queste zone trovano immediata applicazione le contrattazioni
territoriali di terzo livello vigenti a seguito dell’attuazione della prima integrazione/modifica
del Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della
diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro del 5 giugno 2020.
Anche per tutte le Sedi Aci ubicate nelle regioni/zone arancioni, quindi, non vi è necessità
di una nuova contrattazione territoriale di Sede.
UFFICI ACI DELLE REGIONI/ZONE GIALLE :
Per tutti gli Uffici dell’Ente (compresa la Sede Centrale ACI) ubicati nelle zone gialle è
invece necessario procedere alla contrattazione territoriale di sede (cd. contrattazione di
3° livello), allo scopo di applicare quanto previsto dall’allegato protocollo.
Viene confermato il limite massimo di presenza fisica nelle Sedi dell’Ente ( pari al 50%
del forza in ruolo dell’ufficio escluso i “fragili” )
La contrattazione territoriale dovrà definire la percentuale di smartworking da assicurare
che deve essere la più elevata possibile e comunque pari almeno al 50% delle giornate
lavorative mensili nonché i criteri di rotazione . Si dovrà tenere conto dei criteri indicati dal
DM della Funzione pubblica del 19 ottobre 20202 ovvero delle condizioni di salute del
dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi, della presenza nel medesimo
nucleo di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di
domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto
utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza.
I dipendenti già dichiarati fragili hanno diritto a prestare la proprio attività lavorativa in
modalità agile; qualora gli stessi intendano rientrare in servizio in presenza, sono tenuti a
presentare formale richiesta da inoltrare al Medico competente per una sua valutazione.
Rimangono in smartworking totale , salvo diversa volonta’, anche i lavoratori dipendenti
disabili nelle condizioni di cui all’art. 3, comma 3, della L. .104 o che abbiano nel proprio
nucleo familiare una persona con disabilità nelle condizioni di cui all’art. 3, comma 3, della
L. n. 104.
L’Amministrazione ha voluto garantire il servizio al pubblico tramite gli sportelli PRA .
Per contemperare tale esigenza con la indicazione normativa di garantire il massimo dello
smartworking anche nella zona gialla , è previsto per gli sportelli PRA un numero minimo
e massimo di appuntamenti che gli uffici devono garantire. Il numero degli appuntamenti è
diverso a seconda del numero di dipendenti assegnati agli uffici territoriali.
E’ demandata in ogni caso alla contrattazione di terzo livello la definizione dei criteri di
apertura degli sportelli.
In presenza di criticità che non consentono il rispetto del numero minimo di appuntamenti
previsti, le stesse potranno essere evidenziate nella contrattazione territoriale anche allo
scopo di intervenire con proposte migliorative in termini di organizzazione.
Chiaramente, la situazione è dinamica, in quanto legata all’andamento dell’epidemia e,
quindi, è ben possibile che uno o più Uffici Territoriali ACI transitino da una zona di un
determinato colore ad altro colore, seguendo le eventuali disposizioni / delibere assunte in
sede nazionale o locale. In tale eventualità, vanno seguite dagli Uffici Territoriali ACI (in
modo altrettanto dinamico) le disposizioni sopra sintetizzate.
Le Organizzazioni Sindacali scriventi ritengono il protocollo firmato un utile strumento per
organizzare adeguatamente il lavoro negli uffici garantendo nel contempo il rispetto delle
condizioni di prevenzione e sicurezza della salute sui luoghi di lavoro. Consente, infatti,
un facile adeguamento della organizzazione in caso di modifiche della qualificazione delle
zone e assicura comunque la maggior tutela anche nelle zone gialle dove sarà la
contrattazione territoriale a definire la maggiore percentuale possibile di smartworking
considerate le condizioni e peculiarità del singolo ufficio. Solo attraverso il proficuo
confronto fra le parti, improntato a principi di correttezza ma anche ,data la situazione, di
ragionevole prudenza, sarà possibile giungere ad una soluzione soddisfacente che
contemperi veramente nel concreto le esigenze di garanzia dei servizi e quelle di
salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini tutti.
A margine della riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione di avere una risposta
definitiva sui buoni pasto in smartworking e, visto che nella prossima settimana dovremmo
avere delle riunioni per il CCI 2019, di inserire al primo punto del prossimo incontro
questa questione.
FP CGIL ACI
D. Figliuolo
FP CISL ACI
M. Semprini
UILPA ACI
P. Piccirilli
CONFSAL UNSA ACI
A.G. Cappelli
Assumere gli idonei per rispondere alle gravi carenze di organico nella Pa ora è possibile.
Tutte le amministrazioni del comparto delle Funzioni Centrali, per una disposizione del dipartimento della Funzione Pubblica, dovranno comunicare entro il 30 novembre le graduatorie concorsuali vigenti per il reclutamento di personale dirigenziale e non dirigenziale a tempo indeterminato.
Una prima risposta che può determinare un parziale recupero delle gravi carenze di organico che segnano le Pa da oltre 10 anni, tra tagli e blocco delle assunzioni, passando per gli effetti di quota 100 e legge Fornero.
Ora il governo dovrà dare concreto seguito permettendo l’effettiva assunzione con più risorse nella legge di bilancio: le assunzioni finora previste sono ancora insufficienti e non danno risposta a tutte le amministrazioni in sofferenza.
Sostieni questa battaglia, iscriviti alla Fp Cgil per difendere i tuoi diritti.
Stabilizzazione lavoratori Genio Campale, esiti seconda riunione
Si è tenuto oggi il secondo incontro con la Direzione generale di Persociv sul tema in oggetto.
Nell’ambito della discussione, come richiesto dalla FP CGIL nella precedente riunione, è stata data comunicazione dell’inserimento nei bandi in corso di emanazione di due ulteriori criteri di valutazione: l’attuale carico famigliare del lavoratore e la tutela dovuta nei riguardi dell’eventuale invalidità civile dichiarata.
Il confronto poi si è concentrato sullo spinoso tema delle destinazioni di servizio fornite dall’Amministrazione (tra l’altro solo per il bando per la II Area – F1) che ha visto un iniziale irrigidimento della posizione tenuta dal Direttore Generale, cui la FP CGIL ha risposto con fermezza: non è possibile prendere in considerazione proposte di assegnazione disperse su tutto il territorio nazionale, distanti centinaia di chilometri dalle attuali sedi residenza e/o servizio dei lavoratori (e delle loro famiglie) che prestano la loro opera da anni in quei territori.
È stato ribadito con forza che per la scrivente è necessario cambiare radicalmente l’impostazione stessa della procedura: se di stabilizzazione si tratta, allora è indispensabile che il lavoratori precari ottengano la trasformazione del loro contratto da tempo determinato a indeterminato, senza subire “deportazioni” da province o regioni tra loro lontanissime (si pensi alle decine di lavoratori della Sicilia e Sardegna o a quelli della Puglia, che, in alcuni casi, non troverebbero quasi nessuna utile collazione sui territori di
attuale residenza/servizio) e senza dover soggiacere al ricatto di dover stravolgere la propria condizione di vita per non perdere un occasione di regolarizzazione attesa da anni.
Per la FP CGIL è inaccettabile discutere in maniera fredda e asettica di argomenti di questa natura; dietro i numeri ci sono vite, persone, famiglie e figli, che meritano, anzi hanno il diritto, di venire trattati con dignità e rispetto.
Questa O.S. ha concluso il proprio intervento chiedendo che se non si fossero percorse tutte le possibili alternative (aggiornamento delle Tabelle Organiche, inclusione di tutte le sedi di servizio limitrofe a quelle di attuale residenza e/o impiego, previsione delle vacanze organiche 2021/2022 per collocamento in quiescenza di personale con le medesime qualifiche) utili a garantire la conferma dei lavoratori presso le proprie sedi di residenza/servizio, si sarebbe mobilitata per avere un immediato confronto politico con il Ministro della Difesa, denunciando anche i rischi di una sostanziale vanificazione della procedura autorizzata dal legislatore e degli sforzi e delle risorse fino ad ora investite, ottenendo così il rinvio del tavolo alla prossima settimana.
Al termine della riunione la Dr.ssa Gabriella Montemagno, Direttore Generale di Persociv, in esito alla fermezza dell’intervento prodotto dalla FP CGIL, ha comunicato la sua disponibilità a intervenire presso SMD e i singoli Stati Maggiori di F.A. coinvolti, al fine di ottenere una revisione completa del piano di individuazione delle sedi di previsto impiego, in grado di soddisfare le legittime aspettative di tutti.
Sarete come di consueto tempestivamente informati circa l’esito della prossima riunione.
p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
“Preso atto dell’esito del confronto tra Governo e le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza , per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali, le categorie Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proclamano lo sciopero nazionale di comparto per il giorno 09/12/2020 per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi essenziali previsti”. Lo dichiarano, in una nota stampa, i Segretari Generali delle categorie della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi, Nicola Turco.
Conferenza Stampa Mercoledì 18 novembre 2020 ore 13.00 via Zoom
Le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, denunciano le condizioni di malessere della categoria medica e annunciano lo stato di agitazione.
Siamo davanti ad una tragedia che sta investendo i cittadini e il mondo delle professioni mediche. Sono duecento i colleghi morti sul lavoro dall’inizio della pandemia. In questa seconda fase della pandemia stiamo assistendo non solo al collasso degli ospedali e dei pronto soccorso, ma anche al collasso del territorio.
I medici di medicina generale stanno continuando a svolgere, in piena pandemia, la loro l’attività ordinaria, tra mille difficoltà, considerando la contrazione dei servizi specialistici, ormai tutti shiftati verso la cura della covid, nei confronti dell’utenza. Attività ordinaria che consiste nel curare pazienti neoplastici, diabetici, oncologici ed in più si occupano della presa in carico dei malati covid che devono essere monitorati a domicilio (se ne ricovera mediamente 1 su 35) con tutte le prescrizioni relative alle disposizioni di quarantena e fine quarantena. Un carico di lavoro che sta aumento in maniera esponenziale e che non è più sostenibile.
I medici sono sottoposti a turni di lavoro massacranti anche a causa di colleghi malati di covid.
Sono, infatti, più di 20mila i sanitari infettati, tra cui i medici di medicina generale, (lasciati spesso senza protezioni e DPI) con gli ambulatori scoperti per i quali a volte non si riesce a trovare sostituti; chi rimane deve svolgere il lavoro anche per altri!
Fino adesso, davanti a queste condizioni drammatiche non abbiamo visto alcun investimento strutturale per potenziare la rete territoriale della medicina generale, con l’assunzione delle Usca, con il potenziamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, con la previsione di nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici d118 e medici penitenziari e dei pediatri di libera scelta .Chiediamo tutele per tutti i colleghi ammalati senza copertura Inail.
Per queste ragioni dichiariamo lo stato di agitazione per segnalare all’intera opinione pubblica i rischi del tracollo della medicina territoriale e conseguentemente le serie ripercussioni sulla popolazione .
In basso il documento sindacale d’indizione dello stato di agitazione
Di seguito il link della conferenza stampa.
Il Sindacato Medici Italiani (SMI) ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom che sarà trasmessa anche in diretta Facebook.
Entra nella riunione in Zoom
https://us02web.zoom.us/j/81400377327
Continua l’informazione su salute e sicurezza della Fp Cgil VVF con la rubrica n° 20 della Particella Pazza, la prevenzione e la sorveglianza sanitaria sono fondamentali per la sicurezza, la salute e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF nella quale si chiede l’incontro per la legge di Bilancio 2021 con il Ministro dell’Interno
Lo abbiamo denunciato a gran voce da anni e abbiamo chiesto un intervento immediato per tutti quei lavoratori in part-time verticale ciclico che vanno in pensione più tardi per il mancato riconoscimento contributivo dei periodi di sosta lavorativa. Una condizione che ha costretto finora migliaia di lavoratrici e lavoratori a lavorare molti più anni per raggiungere il traguardo della pensione.
Nel testo approvato in Consiglio dei Ministri si specifica inoltre che la misura varrà anche per gli anni passati: i soggetti interessati, una volta approvata la manovra, potranno rivolgersi alle nostre strutture territoriali per presentare la domanda all’INPS.
Part-time verticale ciclico, prosegue la campagna della Cgil
Pubblichiamo la graduatoria di mobilità del personale appartenente al ruolo di Vigile del Fuoco non specialista, emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane
Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale invita le Direzioni e i Comandi del CNVVF ad instaurare rapporti di collaborazione con le Strutture Sanitarie Regionali ai fini della istituzione
temporanea di centri per il prelievo e analisi di test antigenici rapidi presso le sedi dei Vigili del Fuoco.